FERMO DESCRITTA NELLA SUA NOBILTA’ nel secolo XVII dal Paradisi. Governo dello Stato dei Castelli Fermani

NOTIZIE DELLA CITTA’ DI FERMO, E SUA NOBILTA’ edite nel vol. RATTA R.P.D.”Summarium. Firmana Concessionum. Pro illustrissima Civitate Firmi. Contra Castra Comitatus Firmi. Romae 1768- 1770. Pp. CCXXVII sgg. Desunte da: Agostino PARADISI – Raccolta di Notizie Storiche, Legali, e Morali per formare il vero Carattere della Nobiltà, e dell’Onore – Tom.I, par.3, cap.II dal num. 7 al 25. fogl. 255, e segg. impresso in Ferrara nel 1740. Altre notizie sul governo dei Castelli del Contado Fermano.
. < Magistrato Fermano o Senato> Numm. 7.
Costituisce in Fermo il primo grado di Nobiltà il Magistrato, composto del primo ordine dei nobili di Cernita chiamato Senato, che si intitola = Senatus Populusque Firmanus = come derivante dalle antiche colonie di Roma, di cui quella città si vanta più antica per molte centinaia d’anni. Vengono esclusi da quel Corpo i Medici Prattici, Notari, e Mercanti; vi si ammettono bensì i Lettori di Medicina, Medici, Notari, Mercanti, Speziali, Droghieri, ed altri cittadini che non sono di Cernita costituiscono un altro Corpo chiamato Gran Consiglio. Anticamente però la Medicina non doveva essere ripugnante alla Nobiltà, mentre Antonio Porto Nobile Fermano fu Medico di Sisto V, e Girolamo Cordella parimente Nobile di quella città fu medico di Clemente VIII.
. Num. 8. Il Magistrato, o Senato è composto di sei Nobili di Cernita, come si è accennato, e di tre Regolatori dello stesso Ordine, che come Economi dell’Azienda della Città sopraintendono agli Appalti delle Gabelle, ed altri Proventi per Privilegio di Eugenio IV, concesso l’anno 1446, a quella spettanti indipendentemente dalla Camera Apostolica. Nelle Funzioni pubbliche, e negli Atti di Privilegio della città compariscono col Magistrato, anch’essi col Robone . Nella festa dell’Ascensione si manda uno di loro a San Claudio Luogo di quell’Arcivescovado per mantenersi nelle antiche Prerogative. Il Regolatore che deve andarvi elegge un Uditore, un Capo d’Armi della Fanteria, e Cavalleria della città e Castella; un Alfiere, che deve essere figlio di un Nobile, e per alcuni giorni avanti la Radunanza comparisce in pubblico in mezzo al Corpo del Magistrato con Guardia degli Alabardieri, e stendardo della città. Il Regolatore marcia col Seguito di quasi tutta la Nobiltà armata a Cavallo fino a San Claudio. Parte a suono di Tromba e di Tamburri dal Palazzo del Pubblico preceduto dall’Alfiere con lo Stendardo. Quando arriva in quel Luogo, il Cardinale Arcivescovo gli concede la Rocca dell’Abbadia, e gli fa un regalo. Per tre giorni si fa la Fiera, di cui per Privilegio Pontificio il Regolatore dispone. Per segno di Sovranità, manda a Macerata un Nobile a Cavallo, in qualità di Capo della Nobiltà, che entrando in quella città con Pistola alla mano a suono di Trombe invita il Governatore della Marca, ma senza autorità alcuna dipendendo tutto dal Regolatore. Il terzo giorno ritornando a Firmo col preaccennato Seguito fa sindacato avanti il Senato.
. Num.9. I Nobili rappresentanti il Magistrato risiedono in Palazzo a spese del Pubblico, non possono uscire da quello senza il Robone, Abito Magistrale, e l’accompagnamento di un Famiglio della Città. Quando vanno ad ascoltare Messa sono sempre preceduti da Trombe. Il loro Offizio dura due mesi, ognuno di loro precede per dieci giorni a vicenda, sedendo però in primo luogo il Governatore Prelato mandato dalla Consulta . Hanno facoltà di fare Salvi Condotti, per impedire l’Esecuzione de’ Mandati spediti ne’ Tribunali, così di quel Governatore, e Giudice delle Appellazioni eletto dalla Città, che dall’Arcivescovo per le Cause profane tra laici. Concedono Licenze per le Estrazioni dei Grani, Biade, Vino, Olio ed altre grascie, anche a’ Marinari privatamente in vigore del detto Privilegio di Eugenio IV.
. Num. 10. Nella Cernita si discutono, e si risolvono tutti gli Affari della Città, si eleggono Lettori Pubblici sì di Legge, che di Medicina, Medici prattici, e tutti gli altri stipendiati dal pubblico. Ogn’anno si estra(gg)ono dal Bussolo due Nobili, che con titolo di Prefetti sopraintendono allo Studio.
. Proventi e sicurtà> Num.11. Nel Consiglio non si propongono che materie delli Proventi della Città, approvazioni di Sicurtà, ed altre cose di simil natura.
. Num.12. Niuno benché Nobile può essere di Magistrato, se prima non è stato ammesso al Consiglio, dopo essere stato per qualche tempo Consigliero, volendo entrare nel numero dei Senatori deve prendere un altro Consigliero della sua Contrada per Competitore, deve passare sotto lo Scrutinio dei Voti, né si intende ammesso quando non ne abbia due delle tre parti favorevoli. Se egli resta registrato si intende ammesso il Competitore, ma questi deve vivere di Entrata, e se esercita professione repugnante al grado Senatorio, astenersene in avvenire.
. Num.13 . Quelli parimenti, che sono di Magistrato non tutti sono Regolatori. Chi di essi vi aspira, deve altresì prendere un altro di Magistrato della sua Contrada, e passare per due terzi di voti di Cernita, altrimenti occupa quel Luogo il Competitore.
. Num 14. Alcune volte d’ordine della Corte di Roma si ammette alcuno di Magistrato, ma in tali casi si nota al Libro dei Registri = Entrato per le Fenestre = e quando quelli, che in tal forma è stato ammesso, viene a morire il figlio non succede nel di lui luogo, se non viene approvato dalla Cernita col Competitore, dove quando muore il Padre veramente Nobile, Figlio senza Competitore occupa quel luogo. E quelle Famiglie si intendono primarie, li di cui maggiori sono stati aggregati alla Cernita per quattro Governatori.
. Num.15. È divisa la città in sei Contrade, cioè Firenze, Campoleggio, Pila, Castello, San Matteo, e San Martino. Di due in due mesi per ogni Contrada, si estrae un Gonfaloniere Nobile di Magistrato, alla di cui Casa dalla Città viene mandato uno Stendardo col nome della Contrada, alle lettere d’oro, e serve per obbligare a prendere le Armi chiunque ne è capace in tempo di Guerra e di Sede Vacante.
. Num.16 Si estraono ancora di bimestre in bimestre due Consoli, due Grascieri e due Depositari. I consoli giudicano le cause, che non eccedono scudi dieci, ed hanno un certo stipendio dalla Città. I Grascieri rivedono le Bilance degli Artisti, ed altri, che vendono a peso. I Depositari ricevono il denaro, che si porta nella Cassa del Pubblico.
. Num. 17. Si trovano subordinate alla Città, quarantotto grosse Castella divise in tre gradi , parimenti per Privilegio di Eugenio con mero e misto imperio di semestre in semestre ad ogni Castello di primo grado si manda un Gentiluomo in qualità di Potestà, a tale effetto, si propongono in un Bussolo i nomi di tutti i Gentiluomini, in un altro quelli dei Castelli di primo grado, ed ogni semestre si fa la loro estrazione. Se alcuno degli estratti non vuole andare, cede la nomina ad un altro, che dalla città viene spedito con titolo di Vicario. Per i Castelli del secondo grado riservati ai Consiglieri, ed altri Cittadini, si fanno due altri Bussoli nelle conformità dei primi. Così si pratica per quelli del terzo grado, in cui sono compresi tutti i Notari della Città, e dello Stato, così i Potestà, come i Vicari sono Giudici ordinari de’ Luoghi di loro Giurisdizione.
. Num.18. Quando deve rinovarsi il Bussolo dei Massari delle Castella, la Città spedisce a ciascun Castello un Gentiluomo in qualità di Commissario con emolumento congruo per ricognizione di Dominio. Nella stessa qualità spedisce altresì un Gentiluomo ad ogni Castello, acciò sopraintenda alla provvisione dell’Abbondanza parimente con emolumento.
. Num.19. Se alcuno desidera occupare Sito del Pubblico per fabbricarvi, od ad altro oggetto, si spedisce similmente un Gentiluomo con titolo di Commissario pure con emolumento a riconoscere la verità dell’esposto, e stimandosi l’istanza ragionevole, la Città fa la concessione.
. Num. 21. Nelle Castella dove si trovano Rocche, per Privilegio dello stesso Eugenio IV, la Città di sei in sei mesi spedisce tanti Gentiluomini quante quelle sono, con titolo di Castellani.
. Num. 22. Elegge ancora la Città ogni anno un Dottore di Medicina in qualità di Protomedico con facoltà di visitare tutte le Speziarie della Città, e dello Stato con le facoltà del Protomedico di Roma, che per Privilegio particolare non ha Giurisdizione alcuna in quel Territorio.
. Num. 23. Elegge, e conferma rispettivamente il Giudice dell’Appellazioni, con titolo di Capitano; la di lui Giurisdizione si estende ancora alle Cause dei Danni dati, Uccisioni di Animali, Controversie di Ponti, Strade, Fraudi di Pesce, e loro dipendenze.
. Dominio e laureati> Num. 24. I laureati dell’Università di quella Città vengono ammessi in qualun Dominio, non eccettuato l’Imperio. Ha Privilegio di crear Notari con autorità Pontificia, ed Imperiale, e giornalmente l’esercita, senza che quelli siano obbligati a farli matricolare in Roma, o altrove.
Oltre le Leggi comuni, si governa la Città con Statuto particolare compilato dell’Anno 1329, da quel famoso Marco Martello, che fu chiamato dalla Repubblica di Venezia a riformare le sue leggi, che tuttavia si veggono in stampa con la memoria del Riformatore, che per premio fu fregiato della Cittadinanza Veneta per sé, e suoi discendenti. Da quello avuto origine la Famiglia dei Martelli, di cui è capo il conte Claudio Giuseppe dello stesso cognome, che doppo essere stato in qualità di Capitano a Napoli e Milano, militò per lo corso di sedici anni al servizio di Cesare nelle guerre d’Ungheria, dove fu Sergente Maggiore, Castellano di Comorra, e comandante di Pest, per la morte di Carlo II re delle Spagne fu richiamato in Italia dal regnante Pontefice, con titolo di Governatore delle Armi di Marittima, Campagna, e Lazio; presentemente risiede a Ferrara per accorrere dove può richiederlo il bisogno per il soggiorno delle Armi straniere.
La libbera Elezione che fa la detta Città dei Podestà e Vicarii nei mentovati Castelli in ogni semestre dell’anno, li quali vi sostengono l’Offizio ed autorità di Giudici ordinari nelle Cause di materie Civili e Danni dati, ed insieme assistono a tutti li pubblici Consigli in virtù della Patente che la stessa Città spedisce nella Persona di ciascuno di detti Vicarii Locali.
L’Esigenza delle Gabelle Statutarie che, oltre quella della Dataria, sono tenuti a pagare gli abitanti di detti Castelli all’Appaltatore di essa Città per l’introduzione ed estrazione delle robbe e mercanzie fuori dello Stato di Fermo.
Il permesso, i suddetti Castelli devono riportare dalla Città per avere il Privilegio di Franchigia da dette Gabelle.

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Stornelli raccolti a Belmonte Piceno digitazione di Albino V. numeri da 5001 a 5400

5001
Fiore de cardi
se qualcosa ve dice ‘sti milordi
conviene far veder che siete sordi;
son bravi a far la parte da spacconi
solo co’ li fessacchiotti e creduloni:
e voi che siete stati sempre furbi
non vi fate infinocchiar da ‘sti milordi.
5002
Caro Pierino
a te t’ha battezzato un bravo cappellano
che il nome te l’ha messo da cretino,
tenuto conto del tuo cervello vano
non potea far diversamente il poverino
neppure al mercato ha trovato sale fino.
5003
Caro compare
le donne belle tu le trovi a centinare,
ma poche sono quelle che l’amore sanno fare;
se avrò l’occasion di trovarne una
non l’abbandono manco se me costa ‘na fortuna.
5004
O cara, cara Aurora
mammata t’ha fatto tanto bella e cara,
che ogni giovanotto che te vede se ‘nnammora;
ma tu che in amor sei già maestra
il cuore non donar se non sei certa.
5005
So’ tanto disperato eppure t’amo,
pe’ la disperazio’ la morte bramo;
se ancor tu me tradisci io t’abbandono
anche se disperatamente sempre t’amo.
5006
Bella è la piuma che porti sul cappello,
fra i compagni tuoi sei il più bello
fra i compagni tuoi tu sembri un fiore
c’è chi t’ama per gioco, io per amore.
5007
Sora Maria
una notte con voi o un anno di galera
meglio in galera se in galera ci fosse un’osteria
un anno di galera con tanta allegria
è meglio di una notte con te, cara Maria.
5008
Fiore d’anchenne
se io fossi confessore de le donne
confessari vurrìo solo le belle
quelle più brutte non vurrìo manco vederle.
5009
Bella quando voi fate l’occhiolino,
fate ‘nammorà chi ve sta lontano
fate ‘nammorà chi ve sta lontano
e spasimare tutti quelli che ve sta vicino.

5010
Fior di granato
la più bella siete voi di questo loco
appena t’ho visto mi sono ‘nnammorato
appena t’ho visto mi sono ‘nnammorato
spero che tu me scegli per marito.
5011
Quanno che date qualche dolce occhiata
voi fate in ogni cuore una ferita
una ferita che dà molto dolore
perché è la grave ferita dell’amore.
5012
Fiore de canna
il cuore l’ho donato a ‘na palomma
a voi, bellina, v’ho donato l’alma
sperando che sia contenta vostra mamma.
5013
Ho amato tanto a Caterina
sicuro ch’era ‘na santa cristiana
sentiva la messa ogni mattina
e se java a confessà ‘gni sittimana,
ma comme m’ha confidato ‘na vicina
essa era una vera gran puttana.
5014
O bellinella tu che cì-hai troppi amanti
ma comme fai a mantenerli tutti ?
Il cuore non ce l’hai per darlo a tanti
allora minchionata tu verrai da tutti.
5015
Fior de ginestra
l’arte del vetturino è un’arte giusta
quanno manca li quatrì schiocca la frusta,
l’arte dei vetturì è un’arte bona
quanno manca li quatrì, la frusta sona.
5016
La bellezza a voi non giova niente
che burlata siete da tanti amanti,
la rosa che l’odora tanta gente
il profumo che essa ci-ha più non se sente.
5017
Fior di limoncello
possa tu far la morte che fa il grillo
e poi trascinato a coda di cavallo,
co ‘ la pellaccia tua facce un crivello
così la smetti di far lo spacconcello.
5018
Qui per queste strade più non ci passate
che tanto la ragazza non ce la trovate
la sola de le scarpe consumate
e dalle donne minchionato siete.
5019
Vedo la luna e non la vedo tutta
la vita mia tu me l’hai distrutta,
ma se lo trovo un nuovo amore
non lo perderò, gli rubo il cuore.
5020
Quello che viene giù pare il mio amore
l’aspetto lui ce l’ha da gran signore,
quello che viene giù pare il mio amante
l’aspetto lui ce l’ha da gran mercante.
5021
Se a te non mi farà sposare il babbo mio
ama un’altra e a me lasciami stare
un’altra pòi amar col nome mio
così di me mai ti potrai scordare.
5022
Io la vorrei far ‘na gran scommessa
che il bellino mio nessuno lo sorpassa
che il bellino mio nessuno lo sorpassa
per grazia, per bontà e per gentilezza.
5023
Tu che stai su in alto e non me senti
vieni qui in basso che mi sentirai,
m’hai rubato il cuore non me lo rendi
ladra e assassina spero presto tu lo sconterai.
5024
Giovanottello che sconsolato vai
senza la tua amata compagnia
puoi venir con me a pianger guai
anch’io l’ho persa la speranza mia
anch’io l’ho persa la speranza mia
io cerco come te amore e compagnia.
2025
M’è stato detto che tu vuoi il mio cuore
io te lo posso dar quanno me pare,
ma se è contenta mamma tua voglio sapere
perché voglia più non ho di litigare.
2026
Fiori fiuriti
l’erba verde è fiorita per i prati
bella, se spetti a me non te mariti,
c’è chi t’ha visto far l’amore con un frate
un marito cercate or, non lo trovate
2027
E’ inutile che io canto e che me sfiato,
il mio amante sta lontano e fa il soldato
ma se per caso sente la mia voce da lontano
capisce quanto veramente io l’amo.
2028
E statte zittu tu muso de porco,
io non me tte metto vicino ché me sporco,
intorno a te c’è solo tanto sterco
dove tu bene stai, muso de porco.
5029
Fior de ginestra
or che d’amor l’ho fatta una conquista
io rido, canto e faccio sempre festa,
ma che te sposo non te lo mette su la testa
ch’io lontano voglio star da la gente trista.
5030
Fiore de grano
voi siete la meglio rosa del giardino
non vi fate però toccar da ogni mano
non vi fate però toccar da ogni mano
finché io so’ costretto a star da voi così lontano.
5031
Fiore de pero
se non amavo voi io mi morivo
l’ho colto quel fioretto ch’io bramavo
l’ho colto quel fioretto ch’io bramavo
la meglio rosa ch’io desideravo.
5032
E benedetta sia l’erba minuta
io con voi ce la farrìo ‘na litigata,
co’ ‘na parola sola facciamola finita
sennò ce la roviniamo davver la nostra vita.
5033
Fiore d’ornello
se mettete una gallina accosto al gallo
subito lo vederete un bel giocarello;
canta chicchirichì e monta a cavallo;
esso vuole e sa far soltanto quello
e la figura non vuol far del pappagallo.
5034
Fiore de noce
quanno ci si sposa si perde la pace
si dice: “Signor sì!” Ma sottovoce;
se fa contenti li quattro genitori
ma inizio se dà a le pene e li dolori.
5035
Fior de giunchiglia
questo è un proverbio che mai sbaglia
comme è stata la mamma sarrà la figlia
comme è stata la mamma sarrà la figlia
questo è un proverbio che mai sbaglia.
5036
Fiore de canna
quante volte me l’ha detto mamma:
“Figlio non te fidar d’amor di donna
perché prima te lusinga e poi t’inganna!
Figlio d’amor di donna non ti fidare
prima ti fa godere e poi morire!”
5037
Fior di granato
se la vigna non può star senza canneto
manco la donna senza ‘nnammorato
la donna bene sta col suo marito
ma tanto meglio sta se lo fa cornuto.
5038
Fior de ginestra
la figlia fa l’amor a la finestra
la matre jò la porta, perché è più esperta;
la figlia fa l’amor solo co’ l’occhi
la mamma co’ li giovani e co’ li vecchi.
5039
Fiore d’ornello
chi dà retta a le donne è un pappagallo
oppure la testa ci-ha senza cervello,
forse proprio chi lo dice è senza cervello
perché nessuno mai è riuscito a dimostrallo.
5040
Fior de melella
e se ti vede il re te manda a piglia
per far la razza de la gente bella,
per far la razza de la gente bella
ché per bellezza non c’è chi t’assomiglia.
5041
Fiore d’erbetta
la vita de la donna è bella tutta
soprattutto quanno è giovinetta;
la donna sempre cede, se non hai fretta
tu fa come il gatto che il topino aspetta.
5042
E mo che so’ arrivata presso il fiume
ti prego, bello mio, aiutami a passare,
abbracciami e non mi far bagnare
ch’io con tanti baci ti potrò pagare.
5043
Siamo di Belmonte bello e siamo donne,
facciamo la guerra ma non portiamo l’arme
siamo più forti noi che le colonne.
5044
Lontano sta da me, non t’accostare,
che un altro giovanotto voglio amare;
sentire non ti posso nominare
coll’occhi non ti voglio più vedere
che mi tradisci ancor, non posso consentire.
5045
Che m’importa a me se m’hai lasciata,
stasera mangerò con più appetito
stanotte dormirò più riposata
e domani sera con un altro favorito;
stanotte dormirò con cuore allegro
e domani sera con un amante rinnovato.
5046
Amore amaro
La libertà dell’uomo vale un tesoro,
quella de la donna meno d’un denaro;
questo è ciò che è scritto nel Corano
ma è frutto d’un pensiero assai balzano.
5047
Fiore de zucca
la donna ‘nnammorata è mezza matta
ma quanno s’è sposata è matta tutta;
fai bene se co’ la donna non ce tratti
tranquillu pòi durmì tutte le notti.
5048
Fior de trifoglio
la paglia ribattuta io non la voglio
me la batto da me quanno la taglio,
la ragazza che me piace io me la sceglio
perché alla margherita io preferisco il giglio.
5049
Fiore d’alloro
le ricchezze tue io non le bramo
so’ nata poverina e non ce moro
so’ nata poverina e non ce mòro
l’amante che io ciò per me è un tesoro.
5050
Fior de radice
lu sole co’ la luna ha rfatto pace
facciamola pure noi, o Berenice,
in questo mondo se vuoi vivere felice
non fare agli altri ciò che a te non piace.
5051
Giovanottina tutta infarinata
ma quanto te sta male ‘ssa farina
volentieri te la darrìo ‘na sgrullatina.
5052
Se tu ce vòi vinì co’ me a la pesca
te la faccio piglià io ‘na bbella lasca,
io metterò il fucile e tu l’esca
e vedrai che fuoco che farem in mezzo all’acqua.
5053
Fior de melella
lo dice anche il pittore che non sbaglia
la donna piccolina è sempre bella;
la donna piccolina è più graziosa
da tutti sempre preferita come sposa.
5054
Il sole quando sorge a la mattina
vien da te, o bella, a prendere licenza,
cammina quattro passi e poi si inchina
e al tramonto ti fa la riverenza.
Io cammino quattro passi e non me movo
perché avanti agli occhi tuoi, bella, me trovo.
5055
Aria a li venti
viva l’amici, abbasso li parenti
è meglio cento volte un mal di denti
che trattare con solo due parenti;
li meglio e li più buoni fra i parenti
sono assai più velenosi dei serpenti.
5056
Se monnaca te fai, frate me faccio,
mantieni il giuramento che m’hai fatto
sennò quello che te faccio, non lo saccio.
5057
Sei tanto bello, Iddio ti benedica,
pare che t’abbia dipinto Santo Luca,
pare che t’abbia dipinto col pennello
solo Iddio t’avrebbe fatto così bello.
5058
Quanno nasceste voi, o Maddalena
diventò più umana anche la jena;
rubasti il soave canto alla sirena
e lo splendore alla stella mattutina;
a me rubasti la mente e il cuore
appena Cupido vi insegnò a far l’amore.
5059
Quanno nasceste voi, mia gentilezza
tutti gli uccelli cantarono in gran coro,
l’acqua vi donò la sua chiarezza
il sole vi illuminò con raggi d’oro;
il sole vi illuminò con gran splendore
la luna per far festa cambiò colore.
5060
Più bianca siete voi che non la carta
le vostre bellezze mi fanno sempre sospirare,
vado per mare come fa la barca
porto per porto per potervi rivedere;
mi fate cercare porto per porto
ditemi se mi volete vivo o morto.
Se mi volete morto, presto m’avrete,
ma se mi volete vivo, con me vi spasserete.
5061
Tante arie non ti dar perché sei bella,
tu sei nata accanto a la marina
è l’acqua del mar che ti fa sì fresca e bella
come la verde rosa sulla spina,
come la colorita rosa sulla rama,
giovane bella, io ti vorrei per dama.
5062
La prima volta che ti vidi, o bella,
fu nella chiesa di San Francesco,
pigliasti l’acqua santa e ti segnasti
che bella riverenza che facesti
ma a me nemmen d’uno sguardo mi degnasti.
5063
Giovanottina nel vostro petto bianco
ce li portate due pomi d’argento
chi se li goderà diventa santo
se me li godo io, morirò contento;
chi ve li toccherà sarrà giocondo
io sarrei l’uomo più felice de ‘sto mondo.
5064
O Pasqualina quanno fai lo pane
se fai la pizza dammene un boccone,
e se me la vòi dar con la tua mano
sai che me piace con tanto rosmarino
ti prego non ci metter la cipolla
non piace manco a la mia cavalla.
5065
Cantava l’altra sera un menestrello,
nulla a mondo dell’amore c’è più bello;
l’amor ti da dolci piacer tanto soavi
che si può gustare solo se li provi.
5066
Se qualcuno mi vuole rubare il cuore
a me mi fa un vero e gran piacere;
allora tu, giovanottin, non ti fermare
se vuoi provare le gioie dell’amore.
5067
L’amore si conquista con l’amore,
così cantava Neron l’imperatore,
con la sua bella voce da tenore
delle romane conquistava il cuore.
5068
E tu lo sai bene che l’amore
se po’ sintì soltanto con il cuore
e se per caso con il cuore non se sente
è segno che l’amor non è presente.
5069
Non ti sento più cantar come solevi,
hai perso la bella voce che ci-avevi;
se nel tuo cuor si è spento amore
si è spenta anche la voce per cantare.
5070
Fior de mintuccia
bella che il nome portate di Mariuccia
beato che te stregne e chi te ‘bbraccia;
con te chi fa un patto mai lo straccia
perché perdere non vuol la tua bellezza.
5071
Fior de ginestra
io le canzoni ce l’ho dentro la testa
non me serve né la scola né la maestra;
le parole me le suggerisce il cuore
che brucia per il fuoco dell’amore.
5072
Se è vero che il cuore si conquista con l’amore
chi nato non è col cuore da conquistatore
è meglio che se ‘mpicca o che se mòre,
così cantava un vecchio trovatore.
5073
De ciarle, commà mia, se ne fa tante,
e tra la tante, commà mia, ce n’è una,
e tra le tante, commà mia ce n’è una
che dice che tu scì fatto la puttana.
5074
E l’ho sentita io la mia nonna dire
che per chi amor di donna non sa trovare
è meglio da questo mondo scomparire.
5075
Tutti dice quanto è bona, quanto è bona
ma per averla nisciù sa quanto ce sse pena;
se il Signore me la vuol levare questa pena
che me la faccia ‘cchiappà ‘ssa pentecana.
5076
Non posso più magnà du’ noce in pace,
maritumu me mette sempre in croce
quello che jé offro più non jé piace;
jé piace solo a magnà la robba doce
che jé offre l’amica mia Berenice.
5077
Ormà ad’è quattr’anni che te prego,
che tu m’ami io più non ce credo;
se seguiti cuscì io me ne freco
lu tempu per te più non ce lu spreco.
5078
Or che è arrivata l’ora de lo mète
la libertà vi do di parlar con chi volete
io sicuro son che voi non mi tradite
ma appena finito lo batte co’ lo mète
ritornate all’amante che avevate.
5079
Se Dio ce la dà la buona sorte
per sempre ci amerem fino a la morte;
questo giuramento per te io lo faccio
come hai fattu tu quann’era maggio.
5080
Io t’amo e per te provo tanto amore,
non mi interessa altro che il tuo cuore;
tu non dovevi, o caro, nascer così bello
e se non volevi attendere all’amore
dovevi deciderti di farti fraticello.
5081
Sdelaccete, sdelaccete ‘sso petto
e falle comparir ‘sse due viole;
stella Diana e Paradiso aperto
lascia sentir il profumo a chi lo vuole.
5082
Con solo due baiocchi che guadagni a sittimana,
tu manco pòi compratte ‘na gaglina
tu manco pòi compratte ‘na gaglina
e pretenni de sposà ‘na bbella dama.
5083
Fior de giunchiglia
portala pure a spasso quessa figlia
e vedi se uno pòi trovar che se la piglia;
fra tutte dici che la più bella è tua figliola
manco se al mondo fosse nata sola.
5084
Fior de tulipano
tu sai che de te non posso farne a meno,
dico de no, de no, non posso farne a meno
ma non approfittar di me, non sono scemo.
5085
Cara mia Adele
sei stata il mio primo grande amore
e l’unico sarai se sei fedele,
questo te lo prometto sta pur sicura
se la pazienza mia per sempre dura.
5086
Se il mio cuore butto a mare va sempre a galla
se ci butti il tuo va sempre a fondo;
il mio cuore è comme ‘na farfalla
si posa su ogni fiore, gustandone l’odore.
5087
Fiore de pepe
tutte le fontanelle s’è seccate
povero amore mio mòre de sete
povero amore mio mòre de sete
ma io lo salverò lo vederete.
5088
Fior de verbene
Col mio cuor ci vuole far l’amore
un bel giovanotto, figlio d’un signore,
io il cuor jé l’ho donato volentieri
perché jé voglio tanto tanto bene,
lui se l’ha pigliato e se lo tiene.
5089
La moglie mia ‘ssomiglia tanto a la cicala,
canta sempre e intanto spenne e sciala,
se non la freno più che rapidamente
da magnà me resta poco o gnente.
5090
A far l’amore Marì è sempre pronta
prima vòle li quatrì e ppo’ li conta;
la regola che ha messo è sacrosanta
senza quatrì a cavallo non se monta.
5091
Me l’ha detto pure un gran dottore
che a far l’amore fa bene tutte l’ore,
lo cantava iersera un menestrello
che lo fa sempre anche col cappello.
5092
Se vòi far l’amor entra qui casa,
o caro, sotto la finestra nsé fa cosa
la jente che ce vede è ‘nvidiosa
e se me vede il fidanzato non me sposa.
5093
O rondinella che traversi il mare,
saluta il mio amor, gran pescatore;
se non conosci lui guarda il segnale
su la barca sua vedi il mio nome.
5094
Se po’ sapé o Martì che cazzo vòi
l’amore tu con me non ce lo fai
perché l’arnesi a posto non ce l’hai.
5095
O bella figlia
io ribattuta non la compro mai la paglia,
me la batto da me quanno ci-ho voglia
e poi la butto via quanno me rpiglia.

5096
Co’ te, o Marì, ‘nce spreco più parole,
comme scì fatta ormà lo sa pure lu sole;
tutti de te me dice tanto male
ma solo io so quanto sei brava sotto le lenzole.
5097
Le scarpe quanno è strette te fa male,
l’insalata non se magna senza sale,
d’inverno se sente freddo senza sole,
su le piante ce sse monta co’ le scale,
pe’ far l’amore l’arnesi a posto ce li vòle
questa è tutta la sapienza de Pasquale.
5098
O caro Ludovico
de le bellezze tue che m’è piaciuto
se ‘sta sera vèi a durmì co’ me io te lo dico,
ma se mi troverò di fronte ad un rifiuto
per sempre di te e delle tue bellezze me ne freco.
5099
Fiore di pera
la matre per la figlia se dispera
la figlia de la matre ‘nsé ne cura
e quanno j ésse ‘nvecchia la trascura.
5100
O saputello non me ne far tante,
io son piccolina me le tengo a mente
io son piccolina me le tengo a mente
un giorno me le paghi tutte quante.
5101
M’hai promesso che me sposi a giugno,
io non ce credo, me pare solo un sogno;
ma se tu davvero mantieni quest’impegno
per sempre il mio cuore ti consegno.
5102
Crudel tiranna ma comme ci pòi stare
tu con due cuori, io senza cuore;
io senza cuore non ci posso stare
voglio il tuo se il mio tu vòi tenere.
5103
Quanno che per la strada ci incontriamo,
tutti e due rossi in faccia ci facciamo
questo è effetto dell’amor, troppo ci amiamo.
5104
Ma quanto jé stà vène a ‘ste zitelle,
‘llu fazzulittu rusciu su le spalle
‘llu fazzulittu rusciu su le spalle
a la festa santa de le canestrelle.
5105
Così purtroppo gira questo mondo,
tu fai la bbella vita e vivi contento,
io rinchiusa e carcerata in un convento
e notte e giorno piango e mi lamento.
Così purtroppo gira questo mondo.

5106
Fiore de rosa
su lu lettu se ‘nsé dorme se riposa
oppur se fa l’amor co’ la morosa.
5107
Che cosa bella è lo saper parlare,
e dalla gente farsi ben volere;
questa è ‘na cosa che io non la so fare
ma quanto ti voglio bene lo devi tu capire
anche se con le parole io ’nte lo so dire
5108
Con me ci-ha provato principi e signori
e gran mercanti con tanti denari;
a me interessa solo il vero amore
e un dolce amante che mi dona il cuore.
5109
Fior de viole
non posso far de meno de cantare
da la bocca me sse scappa le parole
da la bocca me sse scappa le parole
vedendo le bellezze tue ‘nsé po’ tacere.
5110
In piazza fingi che non me conosci,
quanto ti voglio bene non lo capisci;
un amante traditor tu preferisci
per i tanti regalucci che te fa
ma il cuore, comme me, mai te lo dà.
5111
O fresca fontanella dell’amore,
beati chi l’acqua ci viene a sorseggiare
se per caso ci viene il mio amante
ti faccia Iddio seccare sull’istante;
se l’amante mio ci-ha tanta sete
venir dovrà da me, voi l’acqua non l’avete.
5112
Così diceva nonno Arturo,
a tutti sempre il proverbio dice il vero
si va per far del bene, mal si riceve;
se questo è quello che ti ridà il destino
il bene non lo far, per non essere cretino.
5113
Il mio amore m’ha mandato a dire
che mi provveda che mi vuol lasciare
e io jé l’ho mandata la risposta:
“Che se provveda lui ch’io so’ provvista!”
E la risposta io jé la do cantenno
“L’amante io ce l’ho, non lo vo cercanno”.
5114
Avete l’occhio nero e me guardate,
andate dicendo che voi non mi volete,
sono io che non voglio voi, anche se pagate;
e se anche mi date tutto quel che avete
il cuore mio voi mai lo conquisterete.

5115
Fiore de pepe
poco mi importa se i capricci fate
con me basta che fedele siete;
se per caso scopro che voi mi tradite
dritta, dritta all’Inferno ve ne andate.
5116
Fior di pepetto
basta che con’ ‘na mano me fate un atto
che stasera ci vedremo al vicoletto
così conoscerai chi è Gigetto.
5117
Dato che mammata t’ha fatto tanto bella,
stattene a casa tua e non uscire
o veramente vanni a fatte monachella;
il primo uomo che ti vede tu lo fai morire,
tu non lo far morire ch’è peccato
chi t’ama vuol solo esser riamato.
5118
Fior d’erba bella
più l’acqua cresce più il legno va a galla
più passa l’anni e più diventi bella
più passa l’anni e più diventi gentile
comme le rose nel mese di aprile.
5119
Fior di granato
appena t’ho visto son rimasto fulminato
le tue bellezze m’hanno sbalordito
la tua grazia il cuor m’ha conquistato
ringrazio Dio, son tanto fortunato.
5120
Bellina che sei misera di petto,
se lo vòi trovar marito presto
molto più grande devi trovare il busto
in modo da mostrare un grosso petto
così lo troverai marito presto.
5121
Troppe ce ne rfà ‘ssa brutta mora,
dopo che s’ha fatto li pennenti a pera
non j ésse po’ più dì mezza parola
ma se seguita cuscì po’ rmané sola.
5122
Le bellezze tue oscura il sole
quanno scendi in piazza a passeggiare,
si ferman tutti ad ammirare
le bellezze tue sì tanto rare.
5123
Fiore de ceci
sarebbe tanto meglio se tu taci
perché su de te se sente strane voci
e se per caso, o bella, accerto che son vere
ti convien prendere l’aereo per fuggire.
5124
Pigliasse ‘n’accidente a tutti i frati
che in gran parte sono imbroglioni e latri
un fulmine incendiasse il lor convento
quando che fa gran cattivo tempo.
5125
Fior di gramigna
li fagiolini a casa mia non ce sse magna
manco nel piatto mio non ce sse ‘ntinga,
questo per levatte mpo’ de tigna
e per quello che ieri m’hai fatto jò la vigna.
5126
Quando a primavera tornan le farfalle,
io vado in cerca di ragazze belle;
le farfalle si riposan sopra fiori profumati
io invece sopra cuori innamorati.
5127
Così dicono di Amor bravi cantori:
“Gioie promette Amor, ma manda pianto.
Amor piaceri fa provar, ma poi dolori”.
Se gioia o pianto mi dà Amor, sono contento
finché tra noi c’è Amor, io sempre canto.
5128
Stava giù l’orto e spulciava il gatto
io jé dissi: “Sei proprio matto!
Vieni a spulciare a me, lascia andare il gatto
vedrai che proverai tanto più gusto”.
5129
La pescivendola che viene da lu mare,
quanno la vedo la chiamo commare,
con quella scusa ce faccio l’amore
e se di farci l’amor non mi riesce
jé freco du’ cassette di buon pesce.
5130
Ffaccete a la finestra o brutta sdrega
ffaccete che te la voglio dà la paga
per la fattura che m’hai fatto, o brutta maga
te voglio staccà lu collu co’ la sega
cuscì pari armeno faccio co’ la paga.
5131
Quanno parli tu si oscura il sole
tutte le corne se ritira a le cucciole;
quanno parli misura le parole
perché non lo capisci che fai tanto male.
Un’altra grossa offesa che me fai
ti giuro che a casa viva non ce rvai.
5132
Fior de papagna
te gratti de continuo, ci-hai la rogna
la faccia tu ce l’hai de ‘na cicogna,
te puzza lu fiatu, pari ‘na carogna
de sposatte non c’è nisciù che se lo sogna.
5133
Guardate l’amante mia se quanto è bella,
è più bella d’una fresca rosa rossa
jé ride prima l’occhi e poi la bocca,
è più bella d’una fresca rosa jalla
l’occhi jé ride, la bocca jé parla.
5134
Mai ho trovato un’altra contadina
così tanto bella e così carina:
tu devi veder quanno che camina
‘ssomiglia proprio tutta a ‘na regina.
Se tu la vedi quanno muta il piede
fa ‘nnammorà anche chi non ce vede;
se tu la vedi quanno muta il passo
fa ‘nnammorà anche un cuor di sasso.
Se tu la vedi quanno il passo muta
co’ l’occhi e co’ la mente te saluta.
5135
Se tu sapessi chi me dà dolore
l’occhietti neri del mio primo amore;
se tu sapessi chi me dà tormento
l’occhietti neri del mio primo amante.
5136
Fior de papagna
non la capisce proprio la vergogna
chi sputa su lu piattu do’ ce magna;
questo lo dice pure un proverbio antico
ma gente ancora c’è che non l’ha capito.
5137
Me l’ho perduta la violetta gialla,
quella che me donò l’amante mia
e se per caso essa vuole rivederla
dirò che l’ho perduta per la via;
se me dice che essa la rivuole
dirò che me l’ha rubata chi bene me vòle.
5138
O bella stella mattutina,
non né facile imbrogliar la contadina
essa è più furba della volpe e la faina;
quanno che ci-ha provato il molinaro
la figura ja fatto far da pecoraro,
quanno ci-ha provato l’arciprete
in fuga la messo co’ li sassi e co’ le pietre.
5139
Ho amato tanto un tempo un giovinetto
con l’intenzione di volerlo poi sposare
appena scoperto ch’era un mpo’ furbetto
subitamente l’ho lasciato andare.
Dopo tre mesi me mandò un biglietto
se io la pace con lui voleo rifare.
In mezzo al petto mio c’è un cancelletto
chi è uscito non può mai più rientrare.
5140
Chi tocca lu callà ce sse po’ tegne,
chi tocca la padella ce sse po’ ogne;
chi ama a te, poi sempre piagne
perché t’ha capato in mezzo a le carogne.

5141
Cara mia bella,
in piazza non ce vinì a fa la saputella,
chi magna a casa tua non se satolla
tu offri solo pane e ‘na cipolla
la fame e la miseria te sse ‘ncolla.
5142
O caro mio Benito,
io te lo giuro e poi te lo ripeto
finché lu prete a te non t’ha ‘ccunnito
l’amore tra nu’ non sarrà infinito;
ma appena lu prete t’ha profumato co’ l’incenso
io me butterò tra le braccia de Vincenzo.
5143
Li concorsi de bellezza tu li vinci
perché porti le sottane co’ li trinci;
ma a far l’amor co’ Martì non te cce metti
perché poco apprezza li trinci e li merletti.
5144
O caro Neno,
lo dovresti ben sapere che il destino
a chi dà di più e a chi di meno;
a te purtroppo ha dato assai pochino
e la faccia te l’ha data da cretino.
5145
Da tutti ammirata sei per la bellezza
ed invidiata per la tua eleganza,
se qualcuna prova ad eguagliar la tua bellezza
resta sempre troppo grande la distanza.
5146
O mia cara bella,
io invidio proprio tanto la farfalla
che per l’aria vola colorita e bella;
si riposa affaticata e stanca sopra un fiore
come desidero fare io sopra il tuo cuore.
5147
Lo predicava dal pulpito San Pietro,
l’amore non se misura con il metro;
l’amore se è vero amor è sempre bello
ma si può verificar col manganello.
5148
Caro Ferruccio,
de li cazzi dell’atri io non me ‘mpiccio
e a te non deve ‘nteressà quello che faccio.
5149
Caro Martì è bene che tu lo sai
che se tte fai li cazzi tui non ce rremetti mai
ma se tu non te li fai, pòi troà un saccu de guai.
5150
E’ ‘na cosa, o Martì, che più non devi fare
con chi ottant’anni ‘ncumincia già a contare;
pur tuttavia ci voglio ancor provare
sperando che ti possa dar piacere.

5151
Se contro l’offensor ti mostri pio
assomigli un pochettino a Dio;
se il traditor in amor tu lo perdoni
socio diventi de la società de li coglioni.
5152
Rosa in fiore,
co’ l’occhi si comincia a far l’amore
e se finisce col donare il cuore,
co’ l’occhi se fa cenni al caro amante
e il povero marito non vede niente.
5153
O caro Ernesto,
sai che i chiacchieroni sono tutti fannulloni
a parlare si fa presto, difficile è fare il resto.
5154
La moglie tua è tanto gentile e tanto bona
che dentro casa te schiaffeggia e te bastona,
smetti allor di vantarti e fare lo spaccone
che se lo fai con me, non ti conviene.
5155
Fior de trifoglio
ti voglio tanto bene come a un figlio
finché a Roma c’è S. Pietro e il Campidoglio.
5156
Come decretò il gran papa Bonifacio
l’amor non si condisce con l’aceto
ma co’ ‘na nave de carezze e con un bacio
se vuoi che duri a lungo, all’infinito.
5157
O cara amante
se l’amore tuo vero fosse veramente
di pene non me ne daresti così tante.
5158
L’oracolo più volte così disse:
“D’amor talor si può anche morire
se l’amante all’amato non vuol dare il cuore
o l’amato dall’amante il cuor non vuole avere”.
5160
Per norma di un diritto assai antico
a la figlia la mamma non dà mai marito
se prima lei non l’ha sperimentato.
5161
L’amore mio si chiama Donato,
il suo cuor me l’ha donato a poco a poco
e ora va dicendo che gliel’ho rubato
invece a casa di un’amica l’ha lasciato
così ho scoperto che egli mi ha tradito.
5162
Mio caro biondo,
con la bisaccia in collo e girare il mondo
mangiare solo acqua e pane elemosinando
questo è l’augurio che ti mando
così smetti di fare il furbo gabbamondo.
5163
Fiore di ruta,
ogni sera vi vengo a far la serenata
perché parola data va sempre mantenuta
e perché è il tuo cuore che mi invita.
5164
Fior di mortella,
se io divento re, candida stella
ti assumo come prima damigella.
5165
Occhi negrelli miei ! Occhi negrelli !
Se ti voi maritar perché non parli
andiamo in chiesa e scambiamoci gli anelli.
5166
Fior di tulipano,
ne ho minchionate trenta a mano a mano
ora minchiono a voi per far trentuno.
5167
Se morto tu me vòi dammi il veleno
fammi morir con le tue stesse mano
la sepoltura mia sarà il tuo seno.
5168
Fior di finocchio,
quando che piglia moglie quel ragazzo
spero possa campar mezz’ora e dico troppo
come condanna per quello che m’ha fatto.
5169
Fior di verbene,
tu dormi tra le piume, io tra lo strame
tu dormi assai contento io tra le pene.
5170
Basilico, basilico minuto,
io che sempre rispetto t’ho portato
come che ad un abitino di velluto
ora mi trovo abbandonato e in più cornuto.
5171
Fior di verbena,
affacciati alla finestra che llampa e trona
se non t’affacci il tempo mai si rasserena
ed in petto il cuor mi scoppia per la pena.
5172
Cara Loreta,
in mezzo al petto mio stai carcerata
da amor ogni libertà viene negata
a donna fedele e innamorata.
5173
Da tempo voi cercate l’erba voglio,
io ce l’ho nell’orto mio e ve la coglio
ma prima scrivete sopra un foglio
che m’amate più che la mamma il figlio.
5174
Anche se desidero tanto averti come sposo,
ora solo di quiete sono bisognoso
la festa la faremo in Paradiso.
5175
Stanotte per tre volte t’ho sognato,
da Venere e Cupido accompagnato
ma sul più bello tu mi sei sparito
ma contenta di quel che abbiamo combinato.
5176
Nel petto tuo non c’è più posto,
tanti cuori innamorati ci hai nascosto
sappi che pure il cuore mio vi ho deposto
sperando che fra tutti sia prescelto.
5177
Dopo tanto tempo m’hai scartato,
il motivo io ancor non l’ho capito
se tu stessa dici che sempre bene t’ho servito.
5178
Fior d’insalata,
tutta di bianco come siete vestita
sembrate una stella vestita da fata.
5179
Quanto è bello il mio amore, quanto è caro,
mai lo cambierei co’ un mucchio d’oro
perché splende più del sole quando è chiaro.
5180
Fior delle more,
tutte le perle vorrei rubare al mare
per donarle a te mio caro amore
ma solo se mi doni tutto il cuore.
5181
Con tutta fretta qua io son venuto
per dati un bacio e l’ultimo saluto
spero per la patria morir da gran soldato.
5182
Fior d’erbabella,
più vi rimiro e più mi sembrate bella
ma voi fuggite via come ‘na farfalla
che in tanti hanno tentato catturarla.
5183
Fiore di cece,
in cuore porto scritto amore e pace
e tutte l’altre gioie d’ogni specie
che dall’occhi e dalla fronte me traluce.
5184
Fior di finocchio,
avete bianco il viso e azzurro l’occhio
ma più bugiardo siete voi che non Pinocchio.
5185
Fior di cipolle,
le donne piccoline son più belle
e se non credi a me guarda a le stelle.
5186
Fiore de menta,
io la terra l’ho girata tutta quanta
persona al mondo non c’è che sia contenta.

5187
Non te fidà dell’uomo quanno giura,
lui crede d’aver dato una gran prova
invece è segno che de te non se ne cura.
5188
L’uccello che sta in gabbia,
non canta alla mattina per la nebbia
e manco per amor, solo per rabbia.
5189
Quanto son belli gli uomini moretti,
specialmente se ancor sono giovanotti
vi fanno innamorar solo co’ l’occhi.
5190
Quanto è brutta la donna senza petto,
è come una casa senza tetto
nessuno ci può far l’amor con gusto.
5191
Ah Roma! Roma!
Ormai non sei più la Roma di prima,
sei diventata una città birbona
e secondo i più anche gran ladrona.
5192
Fior di gerano,
dovresti per bellezza stare sopra un trono
con la corona in testa ed un giglio in mano.
5193
Fiore de rosa,
la donna che fa la tela e che sta in casa
si dice che più dell’altre è virtuosa.
5194
Fiore di tiglio,
non spasimate tanto, ch’io non ti voglio
l’avanzacci dell’altri non li piglio,
modo ce l’ho di sposar chi voglio.
5195
Fiore de rosa,
basta una donna sola in una casa
per mette la discordia in ogni cosa.
5196
Fior di ginestra,
la donna pe’ intontì l’omo è fatta apposta
lo stona senza canti e senza orchestra.
5197
Fiore di grano,
il visetto bello ce l’avete da amorino
ma il cuore vostro è pieno di veleno.
5198
Fiore d’erbetta,
la donna quanno è giovane è benfatta
da tutti è ammirata e benedetta.
5199
Quando che sorge il sole alla mattina,
illumina solo voi, gioia mia cara,
vi fa riverenza e poi si inchina.
5200
Io di baci e di saluti ve ne mando tanti,
per quante foglie movono li venti
e per quanti in Paradiso sono i santi.
5201
Fiore di giglio,
credevi di farmi mangiar l’aglio,
mangiatelo voi, s’è scoperto l’imbroglio
ché io di gran puttana sono figlio.
5202
Fior di melone,
hai torto e vòi sempre ragione
come faceva un tal detto Nerone
a tutti noto per quant’era mascalzone.
5203
O sor Abbate,
volete pigliar moglie e non potete
alle donne d’amor più non pensate
che se ci pensate gran peccato fate.
5204
Fior di portogallo,
fulmini e donne è un paragone bello
perché tutti e due fondono il metallo.
5205
Se fino ad or tu l’hai imbrogliati tutti,
per imbrogliare a me sei nato troppo tardi
e rimasto a bocca aperta e denti asciutti.
5206
La grazia del mio amor da tutti è vista,
anche il cuore più duro lo conquista;
la grazia del mio amor è tanto grande
che se anche parla co’ ‘na pietra gli risponde.
5207
Fior di mortella,
è storia vera, non ‘na storiella
il cuor m’ha punzecchiato co’ ‘na spilla
poi me l’ha stretto co’ ‘na catenella
per paura di perdere la sua bella.
5208
Brutte sdreghe,
è solo per amor delle monete
non per altro è che voi vi maritate;
al vero amor voi non ci pensate
perché che esiste neppure lo sapete.
5209
Fiore dei cardi,
bella voi siete nata troppo tardi
passato è il tempo di piglià li tordi
oggi già a dieci anni è tutti sverdi.
5210
La lingua batte dove il dente duole,
l’ombra non c’è dove arriva il sole
la guerra scoppia dove arriva amore.

5211
Quando che parli con la tua favella,
incanti la gente co’ l’occhi che te brilla
non posso dir di più, sei troppo bella.
5212
Fiore dell’olmo,
li frati fan l’amore tutto l’anno
e mo’ che lo faccio io casca il mondo
pazienza, vuol dir che mòro santo.
5213
Fiore d’aneto,
lo mal della mia bella l’ho capito
che non sa mantener nessun segreto
e racconta tutto al suo curato.
5214
Per amor ogni giovane sospira,
pensando quanto è lunga la primavera
la mamma fa l’amor, la figlia impara.
5215
L’acqua quando bolle fuma e scotta,
mai non ti fidar di femmina marmotta
l’acqua morta è sempre cosa infetta.
5216
Fior di piselli,
vi stanno proprio ben quessi coralli
come al cavallo mio li campanelli.
5217
Pur se gli uomini tu fulmini co’ gli occhi
e porti un bel vestito co’ li fiocchi
li complimenti te li fa solo li vecchi.
5218
Sansone amato da più di mille donne,
pur con la sua forza troppo granne
schiacciato morì fra le colonne.
5219
Se per la voce fa ben la liquirizia,
per viver ben ci vuol la buona grazia
mischiata co’ ‘na buona dose di malizia.
5220
Fu quando che d’inverno nevicava
fin da allor la mamma tua ci pensava
di farti bella più che lei poteva.
5221
Le donne per lo più sono bugiarde,
non danno fuoco al mar perché non arde
più sono carine e più sono balorde.
5222
Per natura l’uomo è falso e traditore,
dice che arde d’amor, ma non ha cuore
quello che pensa mai lo fa capire.
5223
Così cantava un vecchio saggio veneziano,
la donna è traditora, lo disse Adamo
noi andiamo per tradir, traditi siamo
5224
E prima di lasciarlo il poveretto,
pensa a li gran dispetti che t’ha fatto
per rabbia ti ha strappato il reggipetto
e per punizion tu te lo portasti a letto.
5225
Il bene che ti voglio non è poco,
legato ti vorrei veder sopra un pagliaro
con esca e con cerini io a darti fuoco.
5226
Fior di bombace,
tu sei venuta a Roma co’ le cioce
e ora dici che la pulenta non te piace.
5227
Fiore di noce,
amate pure chi vi pare e piace
io non v’amo più ci fo la croce
anche se a mamma mia tanto gli dispiace.
5228
Il cane esce dall’acqua e poi si sgrulla,
questo lo dico a voi brutta zitella
attenta che il tuo amore non te burla.
5229
Fior di cedrato,
con quessa lingua che sta sempre in moto
hai messo sottosopra tutto il vicinato
e tante storie d’amor hai rovinato.
5230
Quando che guardo a te vedo una stella,
senti il cuore mio come me balla
più ti rimiro e più mi pari bella.
5231
Eccomi, bella mia, so’ ritornato,
le tue bellezze m’hanno richiamato
ti canto uno stornello e ti saluto
perché ormai il cuor a un’altra l’ho donato.
5232
Quanto è bello il mio amor, quanto è caro,
mai lo cambierò per un mucchio d’oro
sicuramente non ne potrò trovar uno più caro.
5233
Fiore di grano, gira la ruota non gira il molino,
il tempo passa e noi tempo perdiamo
l’amore cresce e noi non giochiamo.
5234
Se penso che la mia donna più non siete,
muore il cuore mio per le ferite
ripensando ai baci e alle carezze da te avute.
5235
Quando notizia avrò che siete morta,
le campane farò suonare a festa
mentre il diavolo all’inferno te sse porta.
5236
Fiore de pepe,
è inutile che sospirate e che piangete
tanto dal libro mio scassata siete
e nell’amor mio più non ci sperate.
5237
Fiore di cuori,
troppi me n’hai fatti far di pianti amari
ma tutti li dovrai scontar se non te mori
se il destino mi concede di far pari.
5238
Il male tuo ed il mio è tutto un male,
e di questo mal ci fanno morire
nessuno c’è che lo sappia guarire
soltanto il prete, ma presso l’altare.
5239
Fior di narciso,
con quel visetto bello e grazioso
le bellezze tu rubasti al paradiso;
troppo tardi se ne accorse il santo Pietro
ma tu non potevi certo riportarle indietro.
5240
Fior di granato,
ridammi il cuore mio sennò te cito
ché a tradimento tu me l’hai rubato;
a tradimento tu me l’hai rubato
con un dolce bacio più volte ripetuto.
5241
Quando il sole con la luna fa l’eclisse,
ricordati amore mio delle promesse
come fece Penelope con Ulisse.
5242
Visetto bruno,
vogliono tutti saper come mi chiamo
mi chiamo: “Non mi fido di nessuno”.
5243
Fiore d’argento,
non pensate che sono allegra perché canto
quando canto, allora mi lamento
perché in cuor mio l’amor è tutto spento.
5244
O S. Antonio mio, ‘na grazia voglio,
fallo cader il mio amore da cavallo
e fagli pure spezzar l’osso del collo
ché da me sempre è venuto con l’imbroglio.
5245
Fior di cipresso,
cretina, che credevi ch’ero fesso
a genio non me vai, te lo confesso;
prima che me freghi io te lasso
a nessuno consento de portamme a spasso.
5246
Fiore de poi,
ognuno pensi a li fattacci suoi
ché spesso son più grossi de li miei.

5247
Fiore sfiorito,
oh Dio quanto m’avete stomacato
come vedo a voi chiedo l’aceto
per non cadere a terra mezzo svenuto.
5248
Cara Letizia,
per conquistar l’amor ci vuole tanta grazia
mischiata però con un poco di malizia.
5249
Fior di granato,
a la regina delle belle chiedo aiuto
ché da tutte me sento abbandonato
eppur di senno ancor non sono uscito.
5250
O donne, o donne,
rubate li quattrini a li mariti
e ogni volta che potete fateli cornuti
solo così meritano d’esser ripagati
questo da sempre predicano preti e frati.
5251
Fior de viole
in mezzo al petto tuo ci sta ‘n canale
ce corre l’acqua e non ce batte il sole,
l’acqua è sapuritella e non fa male
e tu la offri solo a chi bene te vòle.
5252
Mia cara Iole
quanno che passi tu si oscura il sole
e lu pratu se rcopre tuttu de viole;
comme lu core miu non ci-ha parole
pe’ ditte quanto è grande il mio amore.
5253
Fiore de more
voi state bene in cielo ad abitare
così non soffro più pene d’amore;
questa è la speranza del mio cuore
e la grazia che chiedo nel pregare.
5254
Fior d’insalata
mantieni la parola che n’hai data
sennò la vita tua adè finita.
5255
Mio caro Nello
come cantava un allegro giovincello
chi non ama le donne è un pappagallo
o in testa ci-ha metano e non cervello.
5256
Fiore de grano
sei troppo piccolina per un uomo
‘ssomigli a ‘na ranocchietta de pantano
li giovani se po’ te sta lontano
perché scì troppo piccolina per un uomo.

5257
Fior de margherita
scì più jalla tu che ‘na frittata
scì più velenosa tu che la cicuta;
la mamma che t’ha fatto s’è sbagliata
non ha fatto ‘na donna ma ‘na sdrega.
5258
Fiore dei fiori
m’hai fatto innammorar co’ li raggiri
se il cuore io ti dò tu non lo vuoi;
non ti interessa il mio amor ma li denari
perché primu scì sempre tu tra li vampiri.
5259
Fiore d’anito
con tutto il cuore per tant’anni io t’ho amato
e tu vigliaccamente sempre m’hai tradito
ringrazia Dio se ancor non t’ho ammazzato.
5260
Che bella cosa è lo saper cantare
e da la jente fasse applaudire;
ma io che non sono Paganini
concedo il bis anche a voi cafoni.
5261
O mio tesoro,
se avesse la parola il mio sospiro
direbbe che per voi presto me mòro
perché non vedo il tuo amor tanto sincero.
5262
Papa Sisto quinto, quel birbone,
a Roma fece chiuder tutte le cantine:
papa Pio nono, diventato matto
cacciò li Gesuiti e fece il ghetto.
5263
La bella mia se chiama Camilla,
tiene gli innamorati a catenella
legati ce n’ha ‘na grossa folla.
5264
L’amore mio se chiama Gigi,
me l’hanno regalato li Re Magi
lo tengo nascosto sotto tanti baci
se li conti sono più di millecentodieci.
5265
Spiga d’argento,
per colpa tua ho sospirato tanto,
poveri sospiri miei buttati al vento
meglio se m’ero chiuso in un convento.
5266
Alla finestra tua ce manca un vetro,
ricordati del bacio che m’hai dato
hai fatto come Giuda, m’hai tradito
poi m’hai rinnegato come Pietro.
5267
E’ bella la marina, più belle son le aurore,
tanto belle son pur l’onde del mare
ma niente è più bello del mio amore.
5268
Fiore de more,
nessuno può capire che gran dolore
se più non ti vuol bene il primo amore.
5269
Una fattura m’hanno fatto a tradimento,
belle donne non vedo a me d’intorno
e questo mi dà un sì gran tormento
che dal mondo vorrei sparir in un momento.
5270
Povero amore mio che me sse mòre,
‘na grossa pena gli ha spezzato il cuore;
ieri ha scoperto che io l’ho tradito
non mi crede anche se sempre l’ho negato.
5271
Dovessi sempre da magnà lo pà co’ l’aglio,
o la nsalata senza acito e ojio
per marito voglio piaglià quello che voglio
se uno non me piace non lo piglio.
5272
Se me vòi vedé murì, piglia l’accetta,
e fa quello che fece la bella Giuditta
con un sol colpo tagliami la testa
così la vendetta tua sarà perfetta.
5273
Aria a li venti,
una montagna di sospiri e pianti
prima me lasci e poi te ne penti
quasi tutti matti son gli amanti
infatti fra loro si procuran patimenti.
5274
Il mio amor in testa ha sempre idee strane,
prima mi dice vengo poi non viene
talor mi dice vai poi mi trattiene
e intanto il cuore mio se rrempie co’ le pene.
5275
Fior de mintuccia
beato chi te stregne e chi te ‘bbraccia
beato chi te bacia ‘ssa boccuccia.
5276
Io di stornelli ne so mille
volano per l’aria comme le farfalle
cantano amore solo per le belle.
5277
Quanto è bello l’amore mio, quanto è caro!
Non lo cambierei co’ ‘na montagna d’oro
risplende più lui che il sole quando è chiaro.
5278
Va a murì ‘mmazzatu te cce manno
comme te so’ comprato me tte rvenno;
se credi d’ingannarmi tu te sbagli
mai confondo i papaveri coi gigli.

5279
Avete l’occhi neri comme il pepe,
le guance rosce comme le carote;
fate innammorar pure le pietre
per le tante bellezze che ci avete.
5280
Ecco, bella mia, che so’ tornato,
le bellezze tue m’hanno richiamato
e con un ritornello te saluto.
5281
Fiore de ruta,
la vita senza amore non è vita,
me lo diceva mamma appena nata;
ed io posso dirmi fortunata
se in mezzo a grandi amori son vissuta.
5282
Amar le donne maritate adè peccato,
questo dentro la chiesa l’ho sentito
ma un forte dubbio m’è venuto
che son tutte riservate pel curato.
5283
Fior di melone,
tu la sai tanto bene raggirare
se hai torto vuoi sempre la ragione.
5284
Fior di portogallo,
fulmine e donna è un paragone bello,
che l’uno e l’altra tirano al metallo
5285
Lo bene che ti voglio, o cuore mio,
non te lo so esprimere a parole,
ma se avessi lo veleno te lo darrio
perché per te è solo quello che ce vòle.
5286
M’ha lasciato il mio amor, e non ho pianto
credevo fosse un insopportabile tormento,
morto un Papa, se ne fa un altro in un momento.
5287
Quanno l’anni cresce le bellezze cala,
se un amante non c’è più che te consola
è meglio morire che vivere da sola.
5288
L’amore mio sta de llà de Tenna,
de qua non po’ vinì, un bigliettin mi manda
ma non ce scrive quanno che ritorna.
5289
L’amore mio sta a Montegranaro,
è bianca e roscia comme un pummidoro,
porta pure due riccetti lunghi un dito
è anche ricca, ma che bel partito!
5290
Che me ne ‘mporta a me , che me ne ‘mporta,
se l’amore mio è un poco gobba;
è piena de quatrì, piena de robba
paura ci ho che chidù me sse la rrubba.
5291
Fiore, bel fiore,
fino a quanno lu sole nasce jò lu mare
l’amore, o bella mia, per te non more.
5292
Se vero non è, che Dio me perdoni!
Prima che io te lasci e t’abbandoni,
se deve da seccà l’arbiri a li piani
e a li giardini tutti li limoni.
5293
Fiore bel fiore,
fino a che lu sole ce darrà calore
in quisti munnu esisterà l’amore.
5294
Fiore de lino,
in tutta la regione del Piceno
non c’è uno comme te così cretino
5295
Fiore d’alloro,
questo festivo giorno è lieto e caro
ci lega tutti con un filo d’oro.
5296
Fiore di fungo,
tu credi d’esser giunto ad alto rango
ma cammini ancora scalzo in mezzo al fango.
5297
Fiocco di neve,
comme a gran pilota d’una nave
la gloria del paese a te si deve.
5298
Fior di cipolle,
spesso a criticar le donne belle
ci pensano le vecchiette co’ le ciarle.
5299
Fiore de macchie,
c’è bisogno di turar le orecchie
spesso nei bar risuonano pernacchie.
5300
Fior di giaggiolo,
gli scemi a mille a mille stanno sotto il cielo
ma scemo comme te ce n’è uno solo.
5301
Fior di mentone,
tu la rigiri sempre tanto bene
che nel torto vedi sempre la ragione.
5302
Fior di finocchio,
quanno che piglia moglie il mio ragazzo,
possa campà mezz’ora, e dico troppo,
perché co’ me s’è comportato da pupazzo.
5303
Cara Francesca,
voglio venire alla cantina vostra
a fare un Trinken Wein a la tedesca.
5304
Sora Teresa,
non ce li fa vinì li frati in casa,
ché li frati adè fatti pe’ la chiesa.
5305
O Roma, o Roma! Prima tu eri Roma!
Or sei diventata ‘na città ladrona
dove chi rrubba sta attaccato a la poltrona
e trova sempre chi l’assolve e lo perdona.
5306
Fiore dell’ormo,
io ti vorrei tenere sempre accanto
come la luna se lo tiene il cerchio intorno.
5307
Fiore di giglio,
credevi di farmi masticare l’aglio,
mangiatelo voi, scoperto s’é l’imbroglio.
5308
Povero nonno mio, che tanto ho amato,
pensò solo all’amor finché è vissuto;
ma per il troppo amor c’è pur crepato
e tutti dicon che fu tanto fortunato.
5309
Fiore d’ortica,
benedico sempre l’ora che sei nata
sei nata per la gioia di mia vita.
5310
Fior di ginestra,
a far l’amore poco ci si acquista,
l’amante mio sempre scontento resta,
anche mille baci non gli basta.
5311
Quando parli tu con la tua favella,
l’occhi ti guardo che tanto brilla,
non posso dir di più, sei troppo bella!
5312
Se ti voi maritar perché non parli,
hai un par d’occhietti tanto belli:
subito ti porto l’anello coi coralli
andiamo in chiesa a metterci gli anelli.
5313
Quanto ti voglio bene, amore mio!
Per tanti anni ti vorrei star vicino
per quante campanelle fa un campo di lino.
5314
Fiore dei tigli,
chi lasci tu lo sai, ma non chi pigli
la vita purtroppo è piena de sbagli.
5315
Ffacceta a la finestra, muso a becco,
un ragazzo l’hai trovato, pare un gatto;
da comme se comporta pare matto
ma apposta per te è stato fatto.
5316
L’amore mio se chiama Pasquale,
quelli de casa mia non ce lo vòle;
io se non lo vedo spesso staco male
e spero de sposarlo a Carnevale.
5317
Finché l’acqua de li fiumi va a lu mare,
finché la natura ci farrà campare
l’amore tra di non non può finire
se sincero fu il patto sull’altare.
5318
L’amore mio se chiama Assunta,
a tutti piace comme se presenta,
ma solo se la chiamo io è sempre pronta.
5319
Voglio comprà du’ chili de ceresce,
per offrirle a quelle moccelose
che voglion far l’amor appena nate.
5320
Voglio cantare e stare allegramente,
perché la gioventù non dura sempre;
voglio cantare e allegramente stare
perché la gioventù non può durare.
5321
Fiore de nevi,
era ‘na ‘ota che tu te le capavi
e co’ l’atri pur te cce vantavi;
ma ora che ti sei invecchiato
invece de lo vì, bevi l’aceto.
5322
Fiore de ruta,
se tu non smetti de fa la scimunita
rischi che la mente mia presto se muta.
5323
Tu lo sai, carino mio, quello che penso
per me la vita senza amore non ci ha senso
e se tu non me capisci scappo co’ Vincenzo.
5324
Fior di ginestra,
e se per ragionà ce vo’ la testa
tu devi troà chidù che te la ‘mpresta.
5325
Fiore de lino,
le arie te le dai da galantuomo,
ma con noi che ben ti conosciamo
fai solo la figura d’uno scemo.
5326
Fior di ginestra,
non capisco che te frulla pe’ la testa,
io, bellino mio, più non te daco retta
se t’ho detto de no, fa che te basta.
5327
Attenti che or passa Farfarello,
in su e in giù ci logora il selciato,
non ci ha ‘na lira e vòle fare il bello
ma da tutte le ragazze è rifiutato.
5328
Fiore odoroso,
amore mio perché mi fate il muso?
Forse perch’io sono un poco micragnoso?
Li sordi solo se serve io li uso,
ma nell’amore sono tanto generoso.
5329
Fior di cerase,
ho visto a primavera tante rose
e ho visto tante corna tra le case;
esistono purtroppo al mondo queste cose
pure Eva ad Adamo je le mise.
5330
Se babbo non me fa sposà chi dico io,
prendo la strada e me ne vado al mare
e me sposo un marinaro a modo mio.
5331
Dove sta l’amore mio spesso ci piove
per ombrello io gli mando il mio zinale
e se non basta il mio zinale, pure il cuore.
5332
Fiore de mora,
sempre l’amore del soldato poco dura
un suono di trombetta e addio signora.
5333
Fiore di grano
avete un visetto bello da amorino
Io li saluti ve li mando da lontano
e tanti baci ti darò se sto vicino.
5334
Cara bellona,
metteteve sul trono la corona
che del cuore mio siete la regina.
5335
Se il Papa mi donasse il suo cappello
e il re il suo più bel cavallo
mai ti lascerei mio cuore bello.
5336
Fior de narciso,
con quel visino bello e grazioso
rubate le bellezze al Paradiso.
5337
Cara mia Lia
se unirò la mia vita co’ la tua
ti farò fino alla morte compagnia.
5338
Fioretto giallo,
così grazioso è il tuo visetto bello
che frate mi farei pur di baciarlo.
5339
Fior di granato,
ridammi il cuore mio sennò te cito
che a tradimento tu me l’hai rubato.
5340
Fior di mortella,
l’amore ‘ssomiglia tanto a la farfalla
se posa sempre sopra il fiore ch’è più bello
e scappa via se tenti de pigliarla.
5341
O mio tesoro,
se avesse la parola il mio sospiro
ti direbbe che per te presto me mòro.
5342
Fior di gerano,
meriteresti di seder sopra un bel trono
con la corona in testa e lo scettro in mano.
5343
L’amore è fatto de sospiri e pianti,
prima dici che m’ami poi te ne penti
come sempre fanno tanti amanti
se certi non son dei propri sentimenti.
5344
Ti prego Cupido, vola,
vola dal bello mio, digli se m’ama,
se te che chiede: “Che fa?”, digli:”T’adora!”
5345
Fior di verbene
le piante de le rose ci-ha le spine
tutte le storie d’amor ci-ha le pene;
a nu’ ‘nce ‘mporta ce vulimo vène
e a l’atri lascimo le spine co’ le pene.
5346
Fior di violette,
voi imbottite il petto con le pezze
perché ve l’ha piallato S. Giuseppe;
ma la nonna dice che per farlo cresce
dell’amante ce vurrìa tante carezze.
5347
Foglia d’alloro,
tu canti le canzoni io l’imparo
butti gran sospiri io me ‘ccoro
ma se non me doni il cor, io me mòro.
5348
Fior de cicuta,
la rapa la cucuzza e la carota
fanno li colori dell’Italia unita.
5349
Fior de mintuccia,
piglia la schioppetta e vai a caccia
e riportami, se m’ami, ‘na beccaccia.
5350
Fior d’insalata,
se chi non ci ha la dote ‘nse marita
povera me, io so’ proprio sventurata
se la Madonna de Loreto non m’aiuta.

5351
O sora Rosa,
manco t’avessi fatto quarche cosa
vai dicenne che più non sei la mia morosa
me se ‘nte sposo io chi te sse sposa?
5352
Se per cantare ce vò la liquirizia,
pe’ far l’amor ce vòle tanta grazia
mescolata con un poco di malizia.
5353
Se leggere sapessi io leggerei,
se scrivere sapessi io scriverei
una lettera al giorno ti manderei
per farti conoscere i sentimenti miei.
5354
Il mio amore le para le vacche,
e quanno è ‘na cert’ora le rimette
fa la quagilata e a me me dà lo latte.
5355
O S. Antonio mio ‘na grazia voglio,
fa cascar il mio amore da cavallo
ma faglie spezzar l’osso del collo
perché questo e non altro merita quello.
5356
Il primo amore è stato un guardianello,
il secondo un caporale col cavallo
e l’ultimo un elegante colonnello.
5357
Grazioso è l’amor mio ed elegante,
ha una stella in petto e l’altra in fronte
ma non mi vuole per sua amante
mamma certa è ch’è un delinquente.
5358
Bella se ti piacciono li canti,
apri tutte le finestre che li senti
per te ho pagato cento musicanti
ma se il cuore non mi doni e non t’arrendi
le spese dovrai pagare per contanti.
5359
Fiore de rosa,
puntellate ben le travi della casa
che la ragazza mia se fatta sposa.
5360
Giù per la valle,
sento squillar due belle campanelle
passa l’amore mio con le cavalle.
5361
L’amore mio se chiama Giggi,
me l’anno regalato li Remmaggi
‘ssomiaglia al primo figurino de Pariggi.
5362
Nel giardino dell’amore noi le scegliamo,
se son brutte nemmeno le guardiamo
ma se son belle il cuore gli doniamo.
5363
Il sole quando sorge di mattino,
fra tutte sceglie voi, o mia cara
poi vi fa la riverenza con l’inchino.
5364
Fiore de pepe,
è inutile che piangete e sospirate
tanto nel libro mio più non ci state
ormai fra le cancellate risultate
per le infinite pene che ho patite.
5365
Ah mamma bella che figlio mi chiamate,
voi le pene mie non le provate
soffro per amor e voi non mi capite.
5366
‘Na fattura m’è stata fatta a tradimento,
non sopporto più nessuno a me accanto,
se l’autore scopro dell’incanto
dal mondo lo sparisco in un momento.
5367
Fior di patate,
nella vita tante cose ho ricordate
se le racconto voi non ci credete
cominciò col miele poi finì a sassate.
5368
Guardate il mio amor se quanto è bello,
porta li speroni e va a cavallo
porta la cuccardina sul cappello
tutte le donne fanno a gara per vederlo.
5369
Se meglio di così non l’ho trovato,
co’ n’occhio cieco e l’altro rattoppato
la colpa non è mia ma sol del fato
se è pure un poco gobbo e scellerato.
5370
Innammorato pazzo sono di Camilla
di lei al mondo non c’è donna più bella
simile a lei in ciel non trovi alcuna stella
notte e giorno desidero sposarla.
5371
O cara Rita,
ormà la pazienza mia ad’è finita
se ‘gni sera tu me presenti la ‘nsalata;
cerco de troamme n’atra fidanzata
che de ciccia me faccia fa ‘na gran magnata.
5372
Io de stornelli ne so un gran sacco,
se me li metto a spalla no’ li porto
se li voglio poi cantà no’ nce rrezzecco
li svendo per tre fiorini ed un baiocco.
5373
Fiore de ruta,
m’hai fatto muccicà tutte le dita
m’hai detto che venivi, non sei venuta
che bella occasion che s’è perduta
sappi che la pazienza mia non è infinita.
5374
Fior de radice,
arrabbiata sto con te, non faccio pace
arrabbiata sto con te, campo felice.
5375
Fior de cipolle,
le donne piccoline son più belle
se non credi a me domandalo a le stelle
sempre con esse tu devi confrontalle
capirai che le donne piccoline son più belle.
5376
Fior de viole,
la lingua batte dove il dente duole
l’amore mio canta comme le cicale
a tutti fa saper il bene che mi vuole.
5377
Tutti l’ommini son falsi e traditori
ci hanno ‘na faccia sola e cento cuori
sbagli se nel loro amor tu ce speri
perché son tutti falsi e traditori.
5378
Se tu la terra giri tutta quanta,
‘na persona non trovi che è contenta
dice tutti d’aver poca fortuna
ma la gente vò lu sole co’ la luna.
5379
De la donna non te fidà quanno che giura,
pensa d’averti dato ‘na gran prova
ma è segno che de te poco se cura
e che tu scopri le sue colpe ci ha paura.
5380
Fior di viola,
l’amor mio ha perso la parola
perché paura ci ha di durmì sola
se vicino non ha chi la consola.
5381
Fiore de more,
per le continue pene che mi fai soffrire
spero che tu possa morir di crepacuore
è la sola grazia che chiedo a Dio nelle preghiere.
5382
Fiore appassito,
co’ ‘ssa linguaccia che tenete sempre in moto
mettete tutto sottosopra il vicinato.
5383
Sai che non se po’ sposar senza coralli,
e le mani senza preziosi anelli
allora, amore mio, comprami i più belli
così tutti, per invidia, diventeranno rossi e gialli.
5384
Ma quanno te mariti o Caterina?
Quanndo non c’è più acqua a la fontana?
O quanno non c’è più pesce a la marina?
Se te decidi io te sposo domattina!
5385
Per voi me struglio comme ‘na candela,
voi invece, allegra cantate comme na cicala;
le pene mie voi non le vedete
soffro per amor, ma voi non mi capite.
5386
Amabile e gentil voi siete di natura,
amar vi voglio ma senza misura
vi dono tutto il cuor, siatene sicura
finché la morte a me non mi ritrova.
5387
Dovessi da magnà pane co’ l’aglio,
e l’insalata senza aceto e oglio,
solo co’ Peppino io sposar mi voglio
e co’ ‘na gran festa al Campidoglio.
5388
Fiore di menta
un usignolo dolcemente canta
l’anima mia soltanto si lamenta
per l’amore vero che gli manca.
5388
Fiore appassito
tu mi ricordi il tempo ch’è passato
tu mi ricordi il tempo che ho sprecato
con chi vigliaccamente m’ha tradito.
5389
Fiore de menda
ecco rriata arfine quella data
che l’ua diventa doce e sapurita
e a casa fa portà la donna amata.
5390
Giovanottino dai capelli radi
te passa la fortuna e non la vedi
se mme finisce amore più non godi
dimmelo, bellino mio, se quanno ‘mbari.
5391
Fiore dell’ormo
recordete de me ‘na vorda l’anno
che io a te te penzo notte e ghiorno.
Recordete de me ‘na vorda armeno
che io de te me recordo e sempre peno.
5392
Fior d’insalata
io l’intenzione tua la so’ capita
fai l’amore co’ me, ma pensi a ‘n’atra
te l’ha ‘mparato la mamma tua che è ‘na strega.
5393
Fior de mortella
ma quante ce ne rfà ‘ssa saputella
è comme un aciunu de cece a misurallae
e la matre la ritiene tanto bella
ma non vede su lu musu quanto è jalla.
5394
Mio caro Armando
Tanti baci col mio cuor ti mando
per quanti fiori sta su un prato adorno
per quanti rintocchi fa un orologio all’anno
e per quanti metri fra lu sole al giorno.
5395
Fior de minduccia
beatu chi te stregne e chi te ‘bbraccia
beatu chi te vascia ‘’sa boccuccia
e chi si po’ godé la tua bellezza
che da tutti i cuori scaccia la tristezza.
5396
Guarda su nel cielo quante stelle
prova se scì capace de contalle
le pene che me dai è più de quelle
e io non jé la faccio più a sopportalle.
++++++++++++++++++++++++++++++++++

Pe’ radunà ‘sti versi ci ho lavorato tando,
povere fatiche mie buttate al vendo!
Se voi non li gradite, io non mi tormendo,
vi do la buona notte e più non cando.

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A te voglio dedicar questi stornelli
dopo che tanti io n’ho scelti tra i più belli.
Se li leggi con calma, te li gusti;
ma se per caso non ti ci diverti,
a me non mi spiace se li butti.
Ma di sentirli cantar io ti consiglio
perché è proprio tanto, tanto meglio.

****************************

Anche se è tanto bello lo stornellare
è giunto il momento di finire;
perché ogni bel cantare, o cara
sempre rincresce quando troppo dura.

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Albino V.

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STORNELLI RACCOLTI A BELMONTE PICENO digitazione di Albino V. numeri da 4501 a 5000 (su 5400)

4501
Chi non vo’ sintì questa mia voce
le recchie che se ‘ttappa co’ la pece
fino a che non arriva il prete co’ la croce.
4502
E chi non vo’ sintì questo mio canto
se po’ ‘tturà le recchie pe’ un momento
fino a che lu prete non jé porta l’oglio santo.
4503
Chi canta per amor e chi per rabbia
a me me fa cantare la superbia
io ce l’ho cento capi comme la vitarba.
4504
Fior de tulipano
non me fa metter mano al temperino
che te le metto le budella in mano
ti prego smettila e provoca mpo’ meno
che giudizio io l’ho già messo ad un villano.
4505
Fiore de canna
attenti state all’onore della donna
4518
Fior de mortella
l’amore è tale e quale a ‘na farfalla
se posa sempre in petto a la più bella.
4519
Fior d’amaranto
quando sto vicino a voi io so’ contento
ti dono il cuore mio e me ne vanto.
4520
Fior de sambuco
povero torellino sfortunato
j-ha ssa magnato la vitella il lupo
e ora senza amore è disperato.
4521
Fiore de noce
a fare il vetturino non sei capace
li spaventi li cavalli co’ la voce.
4522
In mezzo al mare vedo una tartana
me pare che sta ferma, non cammina,
se la barca senza vele non cammina
l’amore non se fa senza ruffiana.
4523
O mio caro Dio
e fatela morir la moglie di Matteo
così Matteo me lo posso sposà io.
4524
Avete, avete
un bel colore se non lo cambiate
un bel parlare se poi lo mantenete.
4525
Voi siete bella, che Dio ve benedica
pare v’abbia dipinto santo Luca
siete ‘na pagnotta piena de mollica.
4526
Fior di granato
ridammi il mio cuor sennò te cito
che a tradimento tu me l’hai rubato.
4527
E voi che Margherita ve chiamate
lo fresco de la sera ve godete
alla finestra col signore abbate
e le ciarle della gente non temete.
4528
Fiore de lino
beata quella casa, amico buono
dove ci batte il frate cappuccino.
4528
O cara Marta
non potei baciar la tua boccuccia
baciai la campanella della porta.
4529
L’amor compresso fa comme la mina
che con gran scoppio si sprigiona
e il cuore e l’intelletto però manda in rovina.
4530
La casa mi voglio far accosto al lago
quando vedo li pesci, bella, godo
e quando vedo a voi mi butto a nuoto.
4531
Fior di radice
sto in collera con voi, non fo più pace
sto in collera con voi e campo felice.
4532
Fiore di cece
chi pretende d’amar senza la croce
una barca vuole far senza la pece.
4533
Fior di melassa
mi si è messa una febbretta addosso
se non vedo il mio amor non me sse passa.
4534
Fior di melella
e se ti vede il Re ti manda a piglia
per far la razza de la gente bella.
4535
E mo’ ch’è arrivato l’anno nuovo
di spose se ne fanno a centinara
solo io, meschina, ancor sola mi ritrovo.
4536
Fiore de mela
povera vita mia più stà e più cala
se cunsuma comme la cera a la candela.
4537
Fior de tulipano
o caro marinaro vieni a riva
e portami un bicchiere di veleno
il veleno più forte che se trova.
4538
Non ti fidar dell’uomo quanno giura
sopra di te ha fatto ‘na gran prova
è segno che di te più non si cura.
4539
Quanto ti stanno bene li pennenti
dite la verità se son diamanti
perché li vedo tanto poco rilucenti.
4540
Bella zitella che d’anni n’hai trentuno
siete rimasta co’ le mosche in mano
di tanti amanti non hai più nessuno.
4541
Fiore de pepe
a nulla giova che piangete e sospirate
bello, ormai dal libro mio scassato siete.
4542
Fiore d’argento
quando vedo il diavolo me scanso
ma quando vedo voi mòro de spavento.
4543
Fior de ginestra
quando l’acqua del mar diventa pasta
allora la troverai ‘na donna onesta.
4544
Sei la bandierola del castello
rigirar vi fate da questo e quello
brutta zitella ne avete proprio poco cervello.
4545
Voi che alla finestra sempre state
tutti li fatti degli altri li sapete
ma a quelli de casa vostra non badate.
4546
M’è stato detto che vòi pigliar marito
io te lo voglio ammazzar, sangue d’un dito
così, tu resti vedovella, io bandito.
4547
Rassegnete o mia cara Teresina
pure il confessore ci-ha messo la pena
non si può far l’amore comme prima.
4548
Da lontano mi parevi una dea
ma da vicino sei ‘na cosaccia nera
eppur t’ho visto che ancor non era sera.
4549
E quando che pigli marito, o traditora,
spero che tu possa morir la prima sera
o il primo giorno della settimana
così la smetti di fare la puttana.
4550
Come lo puoi far tu, ingrato cuore !
Con altri scherzi, ridi e fai l’amore
quando stai con me non hai parole !
4551
E quante, quante !
Più se sta a ‘sto mondo e più se ne sente
il curato è innammorato della governante.
4552
La gioventù è passata, il tempo vola
tutti li vostri amanti han preso vela
rassegnete e non pianger se or stai sola.
4553
Fiore del timo
venti amanti e più tenete al remo
e poi volete dir ch’io sono il primo.
4554
Fior de ginestra
la fate la parte da ingenua e da pollastra
invece de la malizia voi siete la maestra.
4555
Fiore de mora
quando si alza presto la mia cara
doppiamnete risplende anche l’aurora.

4556
Sei tanto bella che le grazie spandi
in alto mare fai fermare l’onde
innammorar m’hai fatto senza amarmi.
4557
Avete l’occhio nero e il ciglio biondo
denti d’avorio e labbra di corallo
siete la meraviglia di questo mondo.
4558
o i famosi Fermani tutto pepe
sedici a baiocco le cortellate
le mazzarellate quante ne volete.
4559
Avete tanti amanti e mi sto zitto
senza quelli che avete di nascosto
come una zingarella che viene dall’Egitto
mia cara, io so tutto, ma sto zitto.
4560
Fiore appassito
Cielo ! Per quanto m’avete stomacato
io quando vedo voi, bramo l’aceto
non ti voglio più veder te lo ripeto
ormai la sposa io con di sor Renato.
4561
Fior de viole
una freccia m’hai tirato in mezzo al cuore
tu m’hai ferito ma non m’hai fatto male
se tu la mira presto non migliori
mai si uniranno i nostri cuori.
4562
E se non pensassi di non far la pace
vorrei andar all’Inferno e famme coce
comme le mattonelle a la fornace.
4563
Se morto tu me vòi, piglia un cortello
dammela ‘na cortellata a sangue callo
comme fece Caino a suo fratello.
4564
Simpatiche son le donne ciuche
che ti danno pizzichetti comme l’ape
ma a far l’amor sono assai più risolute.
4565
Fiore de canna
amatemi de core, o bella figlia
che la legge dell’amor cuscì commanna.
4566
Avete l’occhi neri comme il pepe
le guance rosce comme du’ carote
non si può negar che bella siete.
4567
Voglio pigliar marito prima di Natale
e non m’importa di pigliare un garzone
ché da garzone diventerà padrone.

4568
Fior di granato
anche se l’ho piantato a maggio ch’è passato
quell’alberetto mio non è fiorito.
4569
Fiore de more
chi non fa l’amor non è normale
io per la parte mia lo fo di cuore
ci-ho tutti l’attrezzi che ce vòle
e mai un’amante ho fatto lamentare.
4570
Tutti li bifolchetti de ‘sta zona
la sera vanno a spasso co’ la dama
sigaro in bocca e la borsa che non suona.
4571
L’amor mio va a pascolar le vacche
quanno è ‘na cert’ora le rimette
fa la quagliata e me manda mpo’ de latte.
4572
Ci-avete du’ riccetti lunghi un dito
in mezzo ce n’avete uno dorato
felice chi sarà vostro marito.
4573
Fior de cerase
mai ho visto in ciel tante stelle accese
per quante corne ho visto al mio paese.
4574
A dir male de me te cce elettrizzi
che te sse possa spaccare il cuore in cento pezzi
e che te pigliesse un’accidente a sette pizzi.
4575
Fiore sul fusto
il cuore è meglio che lo dono a Cristo
perché a dallo a te, non c’è più gusto
tu me tradisci spesso de nascosto
pure iersera, brutta puttana, te so’ visto
4576
Fiore di latte
anche se tu per me desideri la morte
io, bello mio, mai smetterò d’amatte
perché l’amore cresce pure co’ le bbotte.
4577
Non serve che me fai tanto la cicia
che tanto un bifolchetto te sse sposa
che non possiede manco ‘na camicia.
4578
Fiore de lilla
è un vero impiccio vostra madre, o cara bella
appena ve tocco subboto essa strilla
manco se t’avessi punzecchiato co’ ‘na spilla.
4579
Fiore de rosa
non vedo l’ora a quanno v’avrò presa
a quanno la jente te dice:”Sora sposa !”
4580
Butto una paglia al mare e me va a fonno
voi ce buttate un sasso e va notanno
so’ proprio sfortunato a questo mondo.
4581
Fior di pisello
se non me lascia perde quel vassallo
io l’affare lo finisco col coltello
tutti sanno che l’amor mio ora è Nello.
4582
Rosa fiorita
quella boccuccia tua tanto graziosa
con un bacetto solo mi può ridar la vita.
4583
Se il Papa mi donasse il suo cappello
e il re Manuelle il suo più bel cavallo
mai t’abbandonerei mio caro bello.
4584
Fiore de vite
chi piaglia moglie solo per la dote
sta tutto il giorno con la moglie in lite.
4585
Fiore de noce
chi piglia moglie la perderà la pace
e finché campa la porterà la croce.
4586
Fior de bambace
la lingua de le donne taglia e cuce
e accanto a loro nessuno trova pace
solo un marito coglione ne è capace.
4587
Fior de genziana
quanno ‘na vecchia vo’ fa la ragazzina
assomiglia a ‘na lumaca de fontana.
4588
Fiore d’ornello
chi da retta a le donne è un pappagallo
è un uomo senza un filo de cervello.
4589
Sora Teresa
voi ricevete troppi frati a casa
e tempo non jé date de pensà a la chiesa.
Se ve chiede la carità voi jé la fate
Essi non lo racconta mai al loro Abbate.
4590
Fior de ginestra
la donna per intontirvi è ‘na maestra
ve stona senza canti e senza orchestra
e co’ ‘na semplice carezza ve fa perdere la testa.
4591
Voi siete bella ma non vi giova niente
che v’hanno minchionato tanti amanti;
la rosa che l’odora tanta gente
l’odore perde e s’appassisce avanti.
4592
Fior de radice
se la ragazza tua fosse verace
sarebbe proprio comme l’araba fenice
chi l’ha vista non lo dice e se sta zittu
sennò la jente scopre che ad’è mattu.
4593
Fiore de menta
voi di bellezza ce n’avete tanta
ma la bellezza sola non contenta.
4594
Fior di pisello
è meglio avere il viso bianco o giallo
che farselo rossetto col pennello.
4595
Fior di tulipano
il cuore me l’hai rapito da la mano
se or non me pòi parlar, sospira almeno
che se ti è piaciuto te lo dono.
4596
Fior d’amaranto
se t’ho voluto bene me ne pento
non me credevo che tu fossi tanto finto
in futuro ci starò più attenta
per non far la figura d’una tonta.
4597
Nel giardino dell’amor ce li scegliamo
se son brutti noi non li vogliamo
ma se son belli anche il cuore gli doniamo.
4598
Fior de viole
se io son moretta è cosa naturale
tu non pensare che m’ha cotto il sole.
4599
Fiore d’ortenzia
l’amore è bello: colla lontananza
cresce l’affetto e la benevolenza.
4600
Se mòrto me vòi, piglia l’accetta
e comme fece la bella Giuditta
che d’Oleferne ne mozzò la testa
così su me pòi far grossa vendetta.
4601
Ricordati del bacio che m’hai dato
hai fatto come Giuda, m’hai tradito
e io che il vero amor pensavo d’aver trovato
a letto vado con uno stupido cornuto.
4602
Dato che tante n’ho pigliate di fregate
non credo che veramente voi m’amate
finché non me dite de sì davanti al prete
e dal notaio poderi e case non mi donate.
4603
Quando cammini tu il sol s’incanta
e la luna con le stelle si lamenta
perché paragonata a lei sei troppo bella.
4604
Fior de mintuccia
quando il cane ritorna dalla caccia
co’ la coda bassa se ne va subito a cuccia,
così fai tu o brutta puttanella
fammi armeno vedé se porti piena la saccoccia.
4605
Eh, sor Abate, tutti l’ha saputo
su quel luogo dove siete stato
un bacio a pizzichetto l’avete avuto.
4606
Quando, bella, da ‘ste parti voi passate
li giovani e li vecchi innammorate
e li tormenti d’amor pure spargete.
4607
Per questa strada c’è passato il lupo
e tutte le bellezze s’ha magnato
ma a te, bellezza mia, non t’ha veduto.
4608
Questo rione è pieno di ragazze belle
vanno volando comme le farfalle
fanno il nido comme le rondinelle.
4609
Fior de mortelle
se fossi confessore de le donne
confessar vorrei solo le belle
e conoscer così le loro maracchelle.
4610
Cara Teresa
quanno a la domenica vai a la messa
tutte le campane sonano a distesa
come per festeggiar ‘na principessa.
4611
Quanto è bello l’amor mio che va a la Messa
la fa la camminata da gradasso
manco fosse figlio d’una principessa.
4612
Un dispetto ti voglio far ma grosso assai
il primo giorno che starò con voi
di baci non mi voglio saziar mai !
4613
O amore con l’occhi vispi e rilucenti
con quanta bella grazia mi comandi
con quel dolce parlar la mente mi confondi.
4614
E come mai !
Li spassi e li piaceri tutti tuoi
a me lasci solo la parte de li guai.
4615
Fior de mortella
m’ha puncicato il cuore con una spilla
e m’ha legato poi con una catenella.
4616
Fior de cicoria
abbassa l’ale e non te da tant’aria
che de la stirpe tua ne so la storia.
4617
Fior de mortella
e se divento re, candida stella,
subito ti voglio per prima damigella
e per quanto a me sembri carina
a letto tu puoi sostituire la regina.
4618
Fiore de fratte
di baci te ne diedi quarantasette
non potevo dartene di più, se fece notte.
Purtroppo allor non feci in tempo
ma oggi li moltiplico per cento.
4619
Fior de carote
aprite le finestre che son chiuse
fatele veder le bellezze che ci-avete.
4620
Fiore d’abete
mo’ che m’hai fatto un cuore appassionato
adesso tu non te pòi più tirare indietro.
4621
L’amore mio è come un giglio
venitelo a veder se quanto è bello
lo tengo pitturato sul ventaglio
così lo posso baciare quando voglio.
4622
Chi t’ha dipinto è stato un gran pittore
che t’ha dipinto con bellezze rare
un angelo del ciel ne fu l’autore.
4623
Carino mio
non dubbità che questo cuore è tuo
te lo voglio donà, se piace a Dio !
4624
Fiore de cece
nel cuore tuo c’è scritto amore e pace
e tutte l’altre gioie d’ogni specie.
4625
Voi siete la bella stella mattutina
che ve ne andate sempre con la luna
siete pure quella che me date pena.
4626
Quanno parli con quella tua favella
l’occhi te fisso che tanto te brilla
non posso dir de più, sei troppo bella !
4627
Fior de viola
quanno te vedo da lontano o cara
abbasso l’occhi e perdo la parola.

4628
Se ci-avessi le virtù ch’hanno gli dei
te vurrìo coronar de rose e fiori
per fatte più carina che non sei.
4629
Appena saputo che vi fate sposa
ho deciso di regalarvi ‘na bbella camiscia
ma riccamata con punte de spinosa.
4630
Ho fatto diciannove mancamenti
e tutti l’ho gabbati diciannove amanti
ci mancavate voi per farne venti
e volentieri ne gabberei altrettanti.
4631
Fiore di nocca
mai dir male degli occhi di gatta
che quelli neri il somaro li porta.
4632
Per tutto il male che m’hai fatto
stanotte tu possa far l’ultimo tratto
e domani vederti morto sopra al letto.
4633
Fiore de lino
l’anello d’oro presto te lo dono
se cento baci mi fai dar al tuo visino.
4634
Fiorin fiorello
tutti li fiori belli fioriranno
quello dell’amor mio è il più bello.
4635
Fiore d’argento
perché, o amore, mi fai penare tanto
dimme de scì e famme star contento.
4636
Fior de viole
in cielo c’è ‘na nuvola che sale
ma su lo core miu ce batte il sole.
4637
Fior de verbena
siete una ragazzina tanto cara
ma gli amanti li fate morire co la pena.
4638
Fiore d’alloro
l’occhi tuoi belli luccica a lo scuro
manco se fosse mille fiamme d’oro.
4639
Fiore de ruta
quanno che passi tu rosa ‘ncarnata
tutti li fiori ve ride e ve saluta,
co’ lo vedé ‘na bellezza tanto rara
pure lu sole dietro a un monte se ritira.
4640
Solamente chi amore non capisce
o che le vere bellezze non conosce
o mia cara Berenice te tradisce.
Se lo dovesse far tuo marito Achille
scopri quanto è stupido e imbecille.
4641
E l’amore mio è tanto carino
che non la baratterio manco co’ l’oro
e manco con il ciel quanno è sereno.
4642
Fiore de sace
e senti la chitarra cosa dice:
“L’amore e la bellezza a tutti piace!”
4643
Se te mariti tu, o brutta sdrega
vaco a Viterbo e me faccio Papa
passo a Firenze a stampar moneta
pe’ pagà chi te porta jò lu mare e ppo’ te ‘ffoga.
4644
Fior de cicoria
fu la donna che portò al mondo la miseria
sta scritto a chiare note in ogni storia,
Adamo appena l’ha sentito dire
Eva dal Paradiso suo fece scacciare.
4645
Fioretto giallo
la donna cede il cuore a questo e a quello
e lo fa a spicchi come un portogallo.
4646
Anche se ve imbottite il petto con le pezze
mai riuscite ad avere belle tette
perché va l’ha piallato San Giuseppe.
4647
Fiore de more
a far l’amore è ‘na cosa naturale
perché l’amore ve rallegra il cuore.
4648
Fiore de fieno
ma quanto sei cretino, o sor Gaetano
pensa a li fatti tuoi, parla un po’ meno
mai fa bella figura il ciarlatano.
4649
Fiore de rosa
tutti dice che la donna virtuosa
è quella che lavora e che sta a casa;
la donna tua ch’è tanto viziosa
lavora per la strada e guadagna soldi a iosa.
4650
Fiore de rosa
basta mezza donna sola dentro casa
per mettere la diascordia in ogni cosa.
4651
Un accidente te possa pigliare pelle pelle
e te corrispondesse su le spalle
te auguro de camminar con le stampelle
così smetti di ingannare le donne belle.
4652
Fiore de grano
sei troppo piccolina per un uomo
sembrate una ranocchietta de pantano
puoi solo far coppia con un nano.
4653
Fiore del poi
con l’acqua dello stagno me lavai
ognuno pensi ai cazzettini suoi.
4654
Ma che te canti l’animaccia tua ?
Sempre tu sei stato la rovina mia
prima fecevi il ladro e mo’ la spia.
4655
Fiore de mosto
bello non ve tenete tanto in alto
siete tutto fumo e niente arrosto,
anche se in testa lo portate un bel cappello
a che serve se sotto c’è poco cervello.
4656
Fior di pane giallo
per minchionare a me ve vo’ un visetto bello
non siete buono voi, o pappagallo.
4657
Senza le rose tue, le rose porto
senza l’amore tuo, l’amore faccio
sei più tonto tu che Michelaccio.
4658
Te possa pigliar tanti dolori
per quanti peli portano li cani
e per quanti scoppi fanno li motori.
4659
Fior d’ananasse
è vero che tante te n’avevo fatte de promesse
ma or che me ss’è ‘mpicciate le matasse
tutto è da cambiare, non son le stesse.
4660
Amore bello
se tu prima delle donne eri il gallo
ora sei diventato di tutte lo zimbello.
4661
Fiore dell’olmo
chi me parla de dietro che vaca all’Inferno
a chi me parla davanti jé risponno.
4662
Fiore de pino
siamo arrivati già a Montefortino
la più bella l’amore fa col vetturino
per quando arriviamo a Grottazzolina
è già nata una bella bambina.
4663
Caro mio bello
possa tu fare la bella morte che fa il grillo
schiacciato dallo zoccolo d’un cavallo.
4664
Ma quanno te mariterai, o donna Mennaca ?
Quanno un frate sposerà ‘na monnaca
o quanno lu giovedì viene de domenica.
4665
Al collo te lo voglio mette un campanaccio
comme ha fatto Nicò col vitelluccio
così dove stai tu sempre lo saccio.
4666
Che ti credevi de famme morire
quanno, o bellino, me lasciasti andare ?
Ero tanto malato e m’hai fatto guarire.
4667
Te metti a far l’amore con chi passa
se passa il mio amore lascialo andare
la promessa che m’ha fatto la deve mantenere.
4668
Fiore de pero
io prima di morir ‘na grazia spero
che crepi prima de me mio marito Piero
co’ le cattiverie almeno se fa paro.
4669
Bello zitello a voi non ve capisco
parlate italiano e non tedesco
se ignorate la lingua dell’amor, non ve conosco.
4670
Bella che abitate al primo piano
l’amore voi lo fate col vicino
che li bigliettini te li manda sottomano.
4671
Cara comare
se so’ bruttarella, che te preme ?
Io a tuo figlio non jé voglio bene
e se lo sposo non ce dormo insieme.
4672
Fiore d’acacia
l’amore mio ha perso la parola
te ringrazio Sant’Antò per questa grazia
infatti per me era diventato una disgrazia
ora staco tanto, tanto meglio sola.
4673
E me ne voglio andar lontano tanto
e non m’ha da ritrovar nemmeno il vento
e questo per farti morire più contento.
4674
Se so’ bruttarella che ve ‘mporta ?
L’amanti fa la fila a la mia porta
ci-ho beni e ricchezze che per tutti basta.
4675
Fior di radice
sto in collera con voi non fo più pace
sto in collera con voi, campo felice.
4676
Fior de giunghiglia
lu core de la donna è fattu a maglia
povera gioventù che ce sse ‘mpiglia.
4677
Guarda che cielo
e chi viene da voi ci lascia il pelo
siete più brava voi che un pollarolo.
4678
Amore mio mammata me mette tanta prescia
e non vede la stagione quanto è moscia,
spero che tu armeno lo capisci
che è bene tornar sui nostri passi;
il matrimonio di sicuro lo faremo
ma è meglio aspettare un momento più sereno.
4679
Quanno me ‘nammorai era de sera
quanno al mattino l’ho visto se com’era
era biondo e tanto a me piaceva.
4680
Voglio pigliar marito e voglio voi
non me ne curo de ‘ncontrà li guai
che come starò io starete pure voi.
4681
Lo voglio pigliar marito a Santa Rosa
non me ‘mporta se debbo far lo pane a casa
quanno ci-ho marito ci-ho ogni cosa.
4682
Fiore d’assenzio
la camminata tua me piace tanto
perché cammini leggera come il vento.
4683
O rosso burinaccio che Dio t’ammazza
non me l’hai fatta mai ‘na carezza,
è proprio selvaggia la tua razza.
4684
Fiore fiorente
me l’ha detto pure zia che sei un birbante
allora io non te voglio per amante.
4685
Fior de viole
se trovi a far del bene non lo fare
perché dopo te ne potrai pentire
e perché a far del bene, spesso si fa male.
4686
Ma che vorrà da me ‘sto galeotto
è un avanzo de galera e pure vecchio
buono non è manco per ferraccio.
4687
Fior de limone
a tocchi, a tocchi sona le campane
questo è un paese pieno de puttane.
4688
Fior di granato
correte, mamma mia, che arriva Toto
se jé do un bacio jé pare poco
vuole quello che finora j-ho negato.
4689
O donne, o donne
se rubbate li quattrini a li mariti
rubbateli de notte quanno dorme
e poi litigate perché se l’ha jocati.
4690
Fior de patate
quanno pigliano marito le bizzocche
la dote jé la farrai tu, o sor abbate.
4691
Fior de mortella
allegro me sento e la testa me frulla
quanno vedo a te, o faccetta bella.
4692
Fiore dei mandorli
sia benedetto chi ha creato l’ommini
che per le donne fanno i capitomboli.
4693
Fiore de nocchia
a la ruffiana jé sse dà un piastra
quanto ve pare, a cuscienza vostra.
4694
Così è fatti li fermani
tutta la notte vanno a spasso co’ li soni
e le mogli le accarezza co’ li sganassoni.
4695
Sai quante volte me l’ha detto nonna:
“Sta attenta a la cioetta quanno ‘mpenna
allora a far l’amore è già pronta !”
4696
La fattura tu m’hai fatto in un granato
io stupido l’ho tutto subito mangiato
non ti posso lasciar più, m’hai incatenato.
4697
Fiore de cece
a tutti dici che Benito non te piace
ma spesso ce fai l’amor sotto la noce
sei più birbante tu che non le fate.
4698
Lo sai, bella, quanno Ninetto te sse piglia ?
Quanno l’alberi secchi rfà la foglia
o quanno si estrae l’oglio da la paglia,
in amore mai se perdona chi se sbaglia.
4699
Fior d’orchidea
pensate bene a chi voi siete, o bella mia,
e allora non fate più tanto la dea.
4700
Sempre nonnu me lo dicìa
se sse ‘ccoppia la bellezza co’ la simpatia
non ce core che resiste, cocca mia.
4701
Sora Mariuccia
fortunatu chi ve stregne e chi ve ‘bbraccia
beatu che ve bacia ‘ssa boccuccia.
4702
Fiore de pepe
è inutile che piangete e sospirate
tanto da libro mio scassata siete
perché da tempo voi più non m’amate.
4703
Fior di lenticchia
l’amore mio va sempre ‘mpò a la stracca
me pare S. Antonio su la nicchia,
anche se jé lo chiedo non me tocca
ma se non se sbriga io divento vecchia.
4704
Non posso esser certo tanto afflitto
per una donna che m’ha detto: “Matto!”
Me l’ha detto dopo che l’amor ci-ho fatto
e dopo che abbiamo stretto un patto.
4705
Fiore d’aneto
io maledico l’amore e lo rinnego
sciolto che so’ da voi, mai più me lego.
4706
Che ti credevi, saputello mio
che se non amavo te, un amante non ci-avevo ?
Ne tengo più di cento al comando mio
e altri cento ne vorrei, se vòle Dio !
4707
Io ti consiglio di non sposar ‘sto giovanotto
che pare un fico moscio all’ombra fatto
incapace di giocare dentro al letto.
4708
Ci avete l’occhio nero e il petto bianco
di qua e di là due lampade d’argento,
chi fa l’amor con voi divente santo
pur se mai è stato chiuso in un convento.
4709
Quanto sei carina !
Un gioielliere t’ha portato a Roma
e t’ha chiuso in una vetrina;
è un’occasione da sfruttare, non fare la cretina !
4710
Fiore de ruta
tutta la pasta a la mamma l’hai rubata
te la sei messa in petto e t’è cresciuta
per questo dai giovani tanto sei desiderata.
4711
Inesperta ancora sei e non lo vòi capire
dove li pensieri miei vanno a finire;
se m’abbracci e mi baci, caro amore
subito capisci che cerca questo cuore.
4712
Fiore de grano
pagata la dispensa ce sposiamo
de le ciarle de la jente ce ne freghiamo
e del parere dei parenti facciamo a meno.
4713
Fiore de giglio
se mi dai il tuo ritratto non lo voglio
se mi dai il cuore me lo piglio
poi, più bello di te, faremo un figlio.
4714
Fiore sfiorito
e se paura hai di essere tradito
non confessare mai il tuo peccato.
4715
Per amare a me, o Filomena
ce vò cento testoni de ‘sto Papa
e in più l’orologio d’oro e la catena
sennò non se fa gnente, o Filomena.
4716
Ho pianto un mese
quanno so’ visto tutte le finestre chiuse
manco se fossi scapato via co’ ‘na bolognese.
4717
O mamma, mamma
non me fate sposar uno sbirro, ch’è vergogna
preferisco un padroncino de campagna.
4718
Fiore dei rovi
tu mi dovevi amar quando m’avevi
ormà, chiusa la stalla, so’ scappari i bovi.
4719
A Roma santa
preti e frati ce son de poca coscienza
essi a casa mia, Dio ce ne scampa !
4720
L’innammorati se conoscono dall’occhi
li puritti da la fame e da li stracci
la donna dabbene da li ginocchi.
4721
A cantà insieme a me non te cce voglio
è meglio che te ne vai a cantar col gallo
quello che è padrone del pollaio.
4722
Un coltello mi voglio fare scannellato
poco me ‘mporta se me costa quarche scudo
t’ammazzo e poi me ne vado carcerato.
4723
Come mai ?
Anche se le lenzole fosse rose e fiori
chi dorme da sola non riposa mai,
la colpa è tutta tua e ce lo sai
quanto è difficile star vicino a voi.
4724
Fiore d’aglietto
se tu vedessi il mio cuor com’è ridotto
diresti: “Come campi, o poveretto !”
4725
Fiore dell’ormo
sospiro quanno magno e quanno dormo
sospiro quanno in camera ritorno
dove non viene più il mio caro Adorno.
4726
Vedo che con gli altri scherzi e ridi
e a me in cuor me ficchi tanti chiodi,
ma appena noto che tu pure ce godi
non te sarverà manco li santi Padri.
4727
Ecco che io vengo piano, piano
co’ le lacrime agli occhi e il cuore in mano
questa volta veramente te lo dono
e per quello che m’hai fatto ti perdono.
4728
M’affaccio a la finestra e vedo l’onde
vedo le miserie mie quanto so’ grande,
chiamo l’amore mio non me risponde
perché forse è impegnato con l’amante.
4729
Fiore d’erbetta
ce so’ calatu da li monti apposta
pe’ vinitte a troà, mia cara Annetta.
4730
Ho colto una rosetta al tuo giardino
colsi la rosa ma mi piccò uno spino
questo succede solo a chi è cretino.
4731
Non date retta a chiacchiere e parole
che so’ le genti che ci voglion male
lasciamo sempre far quel che Dio vuole.
4732
Amore mio bello
cosa vi importa a voi se non vi parlo
vi tengo in mezzo al cuor, è molto meglio.
4733
Son piccolina ma peso comme un piombo
mi chiamo Luigina ma voglio io il comando
sennò a casa tua io non ce vengo.
4734
Fiore de pepe
sembrate un cagnolino che sempre me seguite
morto de fame, arrabbiato de sete
ch’io non ve voglio, ma quando lo capite ?
4735
Vi voglio regalar due pappagalli
con voi che siete maestra de stornelli
voglio ‘na gara far a chi li sa più belli.
4736
O mia cara Ernesta
per ogni santo arriva la sua festa
un giorno arriverà la festa vostra
e io te la farò con un’orchestra.
4737
La vedovella quanno se rmarita
pensierosa cammina per la casa
e dice: “La penitenza per me non è finita !”
4738
Ma che fa la socera mia che non se more ?
Quanno sarà che a casa tua potrò venire ?
Perché prega è protetta dal Signore
ma io me so’ ‘nnoiata d’aspettare.
4739
Amore mio l’ho pure scritto
un gran giuramento l’ho già fatto
non ti voglio veder più manco morto
se non all’Inferno ben arrostito e cotto.
4740
Le bellezze tu ce l’hai tutte sul viso
gli uomini li conquisti col sorriso
e poi fai vedere a loro il Paradiso.
4741
Fior de papagna
a far l’amore sempre poco ce sse guadagna
l’amante sempre scontento resta e ce sse lagna.
4742
Se passi tu pure lu sole se ‘ncanta
e la luna co’ le stelle se lamenta
la bellezza e la grazia tua è proprio tanta.
4743
O Caterina tu ce lo sai
di tutte me ne scordo di voi mai
perché il cuore mio lo tenete voi.
4744
O Dio ! M’hanno dato ‘na cortellata
ma la cerco e non la trovo la ferita
è stato un grosso bacio della mia amata.
4745
Ma quanno, bellina mia, rfarremo pace
quanno l’acqua de lu mare diventa doce
quanno la stoppa diventerà bombace
quanno la cerqua diventerà ‘na noce.
4746
Vi do la buona notte e più non canto
poveri canti miei buttati al vento
per amar voi ho pianto tanto.
4747
Fiore di penne
le donne piccoline son tutte belle
e se non credi a me guarda le stelle.
4748
Fior di melassa
e mi si è messa una febbretta all’ossa
se non vedo il mio amore non me sse passa
paura ci-ho che me po’ portà a la fossa.
4749
Ma siete proprio tanto trista
ti metti dietro i vetri alla finestra
per far l’amore e non esser vista.
4750
Ti vorrei ricoprir di rose e fiori
per farti ancor più bella di quel che sei
ma questo lo farò quanno che mòri.
4751
Ma quanno te mariti, o Clementina ?
Quanno non va più l’acqua a la marina
quanno la terra diventerà farina
allora tu te mariti, o Clementina.
4752
Io l’amor lo voglio far co’ chi ce coglie:
con preti o frati e uomini da moglie
solo così me sse po’ passà le voglie.
4753
Mi voglio far un paio di scarpe nuove
oh Dio ! Lo camminar che voglio fare
voglio ritrovar chi m’ha rrubbato il cuore.
4754
Come si son ridotti li Romani
quelli che del mondo erano i padroni
ora son burini e in più furbi ladroni.
4755
Il cuore mio è duro comme un masso
io ci-ho il cuore di pietra e voi di sasso;
questo lo dico a voi o bella bionda
avete un cuore di pietra e non di donna.
4756
Fiore d’argento
non pensate che sto allegra perché canto
quanno io canto, allora me lamento
perché amore me l’ha fatto un grande affronto.
4757
Fior de viola
con quel bel visetto color mela
tutti fate rimaner senza parola.
4758
Vecchio non sono e manco gobbo
io per dote me la porto tanta robba
e tu, cara, me fai murì de rabbia
per una volta ascoltalo il tuo babbo.
4759
A chi piace amore arrivano i tormenti
l’amore è fatto di sospiri e pianti,
chi dice amore dice patimenti
ma se è vero ci son pure i godimenti.
4760
Fiore de grano
non piango perché me puncica lo spino
piagno per il bello mio che sta lontano
e se non torna entro damani, l’abbandono.
4761
Fiore de pane
sto senza patre e matre, o amato bene,
la vita mia è ‘na montagna de grosse pene.
4762
Con la mia onorata povertà ce campo
se m’ha lasciato il mio amor non me lamento
perché non ho commesso mai un mancamento
è la mia scarsa dote che non lo fa contento.
4763
A far l’amor con un’altra ci-ho provato
ma alla prima bella amante so’ tornato
dove la calamita sempre m’ha attirato.
4764
Fiore de more
O Dio, almeno in sogno fammelo vedere
chi sarà il padrone del mio cuore
che di baci e carezze lo vorrei coprire.
4765
Oh bella sei !
Anche se porti la conocchia dove vai
o fili o non fili sempre bella sei.
4766
O figlia, figlia mia non esser sciocca
aspetta a far l’amor quanno te tocca
non prima che te ss’è ‘nnirita la patacca.
4767
Non per tutti ‘stu munnu è ‘na cuccagna
c’è chi fatiga tanto e non guadagna
e chi va a spasso e ppo’ sse lagna
e chi non fa gnente e meglio magna.
4768
Quanto ti voglio bene non lo sai
io di rimirarti non mi sazio mai
hanno perso la luce ‘st’occhi miei.
4769
E voi ch’eravate ‘na bbella mora
or siete più bianca che non è la cera
è l’amante che vi ha messo gran paura
quanno l’avete visto far l’amor sotto le mura.
4770
L’albero fiurisce e fa li frutti
abbiateci pazienza, o giovanotti,
che il tempo per l’amor arriverà per tutti.
4771
Io benedico li passi che tu fai
specialmente nella festa e nella fiera poi
rose e viole tu semini do’ vai.
4772
Non ti rispondo e non posso più cantare
ché non mi sente chi m’ha da sentire
la voce è bassa e non ci può arrivare.
4773
Ci-agghio ‘na vicinata ‘nvidiosa
che per l’invidia non s’è maritata,
e se per casu non se la fa finita
non s’è maritata e nse marita.
4774
Quanto è bello l’amore mio se non se guasta
‘ssomiglia al giallo fior de la ginestra.
4775
O giovanotto non te dà tant’aria
ce vo’ la fedeltà e non la boria.
4776
Lu core me sse struglie de dolore
a veder l’amante mio che sta a penare.
4777
Mio caro Federico
se dice che tua moglie ci-ha un amico
tutti sa chi è, io non te lo dico
e se me capita a tiro, io me la freco
così lo scoprirai chi è l’amico.
4778
Fiore de zucca
Lu gallu non va mai dietro a la viocca,
io mai me sposerò co’ te vecchia bacucca.
4779
Fior de sammucu
la commà me l’ha leatu lu salutu
da quanno jé lo so’ offertu e non l’ha vulutu.
4780
Fior de patata
Marì me offre sempre la ‘nsalata
ma io spero che me daca ‘n’atra cosa
da lu populu chiamata la pelosa.
4781
Fiore dell’urmu
lu munnu non è quadru ma ad’è tunnu
tu no’ lo scì capito mai pezzu de strummu.
4781
L’amante vero è quello che dona,
non come fai tu, brutta birbona;
e tanto meglio se me stai lontana.
4782
Cara comare,
l’amore è comme ‘na macchina a vapore,
se non metti carbone tu la fai fermare.
4783
Se tu lo vòi sapere,
lu contadì non la sa fa la vita da signore
fatiga, pena tanto e po’ se mòre.
4784
Cara comare,
co’ te io so’ ‘mparato a far l’amore
ma te so’ dovuto dà l’anima e lu core
e più de la metà del mio podere.
4785
Ogghi de core la prego la Madonna
che pace me faccia far con la mia donna.

4786
De core la ringrazio la Madonna
che m’ha fatto sposà ‘na bbella donna.
4787
Fiore d’ortica
Pe me non ci-ha più sensu questa vita,
da quanno co’ Martì me so sposata:
mo’ che in un veru Inferno so’ cascata
me la devo tenè questa frecata.
4788
Fiore de ficu
Non era certo meglio a tempu anticu,
quanno la donna ‘nte facìa vedé manco lu muricu;
ma ogghi che la donna s’è scafata
se vòi te la fa fa ‘na scorpacciata.
4789
O mia cara Genoveffa,
se te la chiedo tu me fai ‘na smorfia,
ma se non me la dai te cce po’ vinì la muffa.
4790
O mia cara amante,
la vostra simpatia è tanto grande,
che se parli co’ le pietre te risponde.
4791
Dove che passi tu l’erba non cresce,
anche la dolce primavera ce sfiurisce;
la cattiveria nel tuo cuor sempre più cresce
te po’ sposà solo chi non te conosce;
quanto era meglio s’eri morta su le fasce!
4792
Cuscì se dice a Roma,
la donna è sempre stata ‘na birbona
ma a te, se per casu sgarri, ‘nte perdona.
4793
Caro vorrei saper da me cosa volete,
vi chiedo un bacio e voi non me lo date;
ma le carezze più dolci e più gradite
in segreto ad un’altra voi le regalate.
E’ un vero Giuda traditore
chi non è sincero nell’amore.
4794
E non ci pensare!
Il tempo ci dirà se è vero amore,
intanto di baci e di carezze ti vorrei coprire.
4795
Fiore dei fiori,
quanno la testa è piena de pensieri,
finiscono pure gli amori più sinceri.
4796
Rose fiorite,
dolci son le parole che mi dite,
ma accompagnate da baci son più gradite.
4797
Mamma tua jornu e notte lo pensava,
di farti più bellina che poteva;
e bella ti fece, più bella d’un fiore
che tutti ti chiamano stella d’amore.
4798
Fiore dell’oro
Io de le ricchezze tue non me ne curo,
l’amore nella vita è l’unico tesoro.
4799
Fiore de fico,
se l’amore per te è solo un gioco,
cara della vita tu hai capito troppo poco;
l’amore è ‘na cosa seria e non ci si diverte,
della vita senza amore meglio è la morte.
4800
Fior de trifoglio,
li vecchi intorno a me non ce li voglio
li giovanio io me li capo e me li sceglio.
4801
Fiore de ruta,
libera fino ad ogghi so’ crisciuta
e libera voglio rmané tutta la vita.
4802
Con le dolci carezze che mi fate,
del vostro amore, cara, non mi convincete;
andiamo avanti al prete e poi giurate
giurate che per sempre m’amerete.
4803
Caro Gustavo,
d’averti ormai più non ci speravo,
se ti perdevo era meglio che morivo.
4804
Fiore d’olivo,
nel tuo amore fin troppo ci credevo
invece tu m’hai lasciato per Gustavo.
4805
Fiore di salvia,
l’amore, o Marì, è ‘na cosa tanto seria,
che mai guarda la ricchezza o la miseria.
4806
Fiore de menta,
mamma me l’ha detta ‘na parola santa,
la vita è bella per chi de poco s’accontenta.
4807
Fiore de fratte,
a te te piace troppo, o Martì, de joca a carte,
rvai sempre a casa passata la mezzanotte
e ‘gni sera rischi de pijià le bbotte.
4808
Fiore de cece,
se la trovo ‘na biondina che me piace
me jé voglio ‘ppiccicà comme la pece.
4809
Fior de frunnusella,
l’ha ditto lu priore che mai sbaglia
la donna piccoletta è sempre bella.
4810
Fior de solagne,
non toccà mai l’inchiostro che te tegne
e non te fidà de la donna quanno piagne.
4811
Fior senza foglie,
armeno un mazzu d’agli e du’ cipolle
pe’ poté a primavera piglià moglie.
4812
Fior d’erbe amare,
se tu, Rosina, pensi di morire
le bellezze tue solo a me le pòi lasciare.
4813
Fiore d’anito,
io sempre dentro il petto t’ho portato
e comme un bel fiore t’ho tenuto.
4814
Compare caru,
la testa dura tu ce l’hai comme lu muru
scì più testardu tu che lu somaru.
4815
E’ inutile che te vutti,
tu scì la sciacquatura de li piatti
‘na puttanaccia do’ ce lecca tutti.
4816
Guarda la luna quanto ad’è monella,
passa li monti e non se ferma mai;
così voglio far io con la mia bella
amarla sempre ma non sposarla mai.
4817
Fior di radice,
sto’ in collera con voi, non fo più pace
sto in collera con voi, ma campo felice.
4818
Fiore de noce,
manco a fa lu vitturì tu scì capace,
spaventi li cavalli co’ la voce.
4819
Fior de ginestra,
a cantar stornelli io so’ maestra
non me ‘mporta de la facciaccia vostra.
4820
Fiore de fragola,
e fatela cantar quessa pettegola
che me pare ‘na gatta quanno smiagola.
4821
Fior de pisello,
maritu me sse vo’ dar, io no’ lu voglio
e mai lo sposerò se non è bello.
4822
Fiore de fava,
a tempo antico mai l’amore si tradiva
ma passato è il tempo che Berta filava.
4823
Giovanottello mio tutto dipinto,
voi dite che volete bene a tante,
ma in amor voi non valete niente
se è vero quel che di voi dice la gente.
4824
Fior de somenta,
lu poru contadì fatiga e stenta
lu poru contadì fatiga e stenta
pe’ fasse ‘na magnata de pulenta.
4825
Sempre io te guardo, o bella mora,
quanno che tu passi llà de fora,
sculetti tanto che lu core miu se ‘ccora.
4826
Tu non te mette in testa n’accidenti
ché io ci-agghio atri meglio pretendenti
io non so’ certo lo pà per i tuoi denti.
4827
Su la finestra tua ci sta li frutti,
ci sta li pummidoro e non è fatti,
tu me piaci tanto anche se me sfotti.
4828
Fiore de sulla,
tu scì comme lo stabbio jò la stalla
lu musu ci-hai che pari ‘na cavalla
se non sparisci io te tiro la padella.
4829
E quanno ‘rrivi tu, o bella mora,
lu core miu vatte a cento all’ora,
tu non me pensi, ma lu core miu se ‘ccora.
4830
Me devi lascià perde scì capito?
Io staco appresso a un rimbambito
che bello non è, ma è un buon partito.
4831
Tu che per nome te chiami Rita,
co’ me la vòi fa ‘na scagnarata
solo du’ parole io te dico:”E fattala finita!”
4832
A Roma è statu fattu un fontanone,
il Santo Padre te mannò a chiamare
se ci volevi star per mascherone.
4833
Ffaccete a la finestra o faccia jalla
guarda mpo’ la luna quant’è bella
stasera l’amore se po’ fa sotto ‘na stella.
4834
Lu sole che se leva a la marina,
vede lu contadì che già lavora e pena;
lu sole che se leva da lu mare,
trova lu contadì che già sta a zappare.
4835
Fior de vesellu,
se dice che l’amore non è bellu
‘na ‘nticchia se non è stuzzicarellu.
4836
Voglio cantar, che se non canto mòro,
co’ lo cantare le pene me le levo;
son come l’uccellin che sta in gabbia
non canta per amor, canta per rabbia.
4837
Fiore d’alloro,
la gioventù che vaca pur dove jé pare,
ma l’ommini ‘mmogliati a casa loro.
4838
Fiore de ruta,
a chi vo’ male a me, dijié che crepa
chi non me po’ vedé: lo sangue sputa.
4839
Fiore de riso,
se me dai un garofoletto dal tuo vaso,
per il grande amor io me tte sposo.
4840
E’ inutile, Marì mia, che tu me sfotti,
io lo so’ chi dietro la fratta tu ce spetti;
e se tu non te la smetti, cara Maria,
io a la mamma tua faccio la spia.
4841
Fiore de cece,
a me me piace tanto la donna loquace,
perché quello che pensa prima o poi lo dice.
4842
Caro Pietro,
addosso io me sento un gran malocchio,
invece di jì avanti vaco indietro;
invece de guarì sempre peggioro
ormà ‘nce spero più, presto me mòro.
4843
Povero Piero,
ormà è vent’anni che vai dietro a Lena,
e quella non te vede manco col pensiero.
4844
O cara Filomena,
io te vurrìo legà co’ ‘na catena
e ppo’ fatte ciuturà jò pe’ la china
se non smetti de cantà comme ‘na scema.
4845
O Nunziata,
visto che mammata co’ lu prete s’è ‘ncontrata
e ormà che la dote tu la scì ‘pprontata
spero che l’ora de sposà ad’è ‘rriata.
4846
La vita ‘gnà ‘ffrondalla comme cojie,
a tutti per casu po’ vinì le vojie
per un momentu de tradì pure la mojie.
4847
Caro Benito,
questa non è la strada per andare in Paradiso
ma è quella giusta per andare carcerato,
ascolta mamma tua che t’ha avvertito.
4848
Cara Caterina,
dopo vent’anni che so’ statu a Roma
io canto li stornelli co’ la rima
che piace su in montagna e jò in marina.
4849
O cara Maddalena,
invece de cantà, fila la lana,
cuscì ‘nce fai sintì ‘ssa cantilena.
4850
Non ce sse scherza,
lo grà e la donna è tutta ‘na razza,
se non li sai monnà, ‘nce sse raccapezza.
4851
Fior de verbena,
quanno lu sole sorge a la marina,
me tròa a zappà li campi ‘nsemo a Nena;
questa è la vera vita contadina,
pensa ‘mpo’ lu contadì se quanto pena.
4852
Mia cara Enrica,
se magghiu co’ lo pioe ce va a cica,
de grà , è sicuro, ne rcojio ‘na gran freca
e putimo jì da lu prete che ce sposa.
4853
Fior de verbene,
a Sant’Anto jé le ppiccio du’ candele
se quest’anno me protegge le limane.
4854
O cara Agnese,
per l’amante tu ce fai tutte quesse spese
e la jente dice che te ‘bbandona a fine mese.
4855
Sempre me lo dicìa ziu Gigetto
lu core non se dona per dispetto
ma solo per amore e per affetto.
4856
Fior de cipresso,
avanti casa tua più non ce passo
la parte non voglio fa sempre da fesso
mentre tu te la spassi con Tomasso.
4857
Fior de castagno,
tu tante me ne fai e non me lagno
ma non me scoccià armeno quanno magno.
4858
Fiore de fava,
li giovanotti a casa tua ce fa la fila
perché a far l’amor sei tanto brava.
4859
Fior de tulipano,
vista la gentaglia che te sta vicino
de te, bella mia, ne faccio a meno.
4860
Fiore de grano,
il marito mio sarrà mpo’ strano
ma il marito tuo è un gran villano;
se dice che magna pure il fieno
e per di più è assai lesto de mano.
4861
Fiore di verbena,
quanno lu sole spunta a la marina
io staco a lavorà jò ppe’ la piana.
4862
Fior de finocchio,
la notte penso a te non chiudo occhio
la colpa io la do al tuo malocchio;
tu ‘nvece pensi ch’io so’ troppo vecchio
la conferma purtroppo ma la dà pure lo specchio.
4863
Fiore odoroso,
non ce sperà, Martì, ch’io me tte sposo
sei troppo avaro a troppo pidocchioso.
4864
Fior de cipresso,
dentro al petto tu ce porti un sasso,
neppure con le lacrime io t’ho commosso.
4865
Fiore, bel fiore!
Finché lu sole spunta jò lu mare,
l’more, bella mia, per te non mòre.
4866
Fior de tolla,
li campi miei è pieni de grà e de sulla,
se sposi quissu magni agliu e cipolla.
4867
Non me fa ‘ssa cera!
Se ‘rrio a cento quintali de rcutura
è sicuro, Terè, che te sposo a primavera.
4868
Fior d’ogni fiore,
lo grà ha spigato e risplende comme il mare,
venni jò fori e jimo a far l’amore.
4869
Fiore d’aglietto,
tutte le donne merita più rispetto,
perché so’ tanto brave dentro al letto;
l’unico che l’ha capito fu Maometto
che di mogli ne consiglia pure otto.
4870
Fior d’acquaticcio,
sempre con voi bisogna litigare
ma male fai per tenemme per rosiccio,
che se cambia vento io tutte te le rifaccio.

4871
Fior de ginestra,
se per pensà ce vo’ ‘na bona testa,
tu, certo, devi troà chi te la ‘mpresta;
spiegheme comme mai potrà pensà
unu comme te che non ce l’ha.
4872
Fiore d’anito,
l’amore tra de nu’ ormà è finito
da quanno m’hai tradito con Benito;
questo su lu lettu io l’ho scoperto
dove subboto t’addormenti comme un morto.
4873
Caru compare,
la moglie mia ormà è da rottamare,
perché bona non è più per far l’amore,
ma per furtuna io per riserva tengo la commare.
4874
Mio caro Nazzareno,
iersera a lungo scimo stati insemo
e abbiamo deciso che mai ci lasceremo;
ma se il patto tu non lo rispetti
c’è li fratelli miei che te rrempie de cazzotti.
4875
Caro Martino,
dà retta a li consigli dell’amico Neno
che mai sbaglia quanno falcia il fieno
perché capisce quanto dura il tempo buono.
4876
Cara Bice,
a la mamma mia purtroppo tu non piaci
dà troppo retta a quello che de te se dice.
4877
Fior de verbena,
quanno lu sole spunta a la marina
sempre lascio la mia amante con gran pena.
4878
Fiore, bel fiore,
il mio cuore comincia a palpitare
appena ti vedo da lontano comparire;
forse questo, o cara, è vero amore
con la massima attenzion da coltivare.
4879
Cara Bice,
mai più tu usciresti da quessa casa
se sapessi quello che de te la jente dice.
4880
Fior de carciofo,
finché vicino ci-ho il mio amante Ugo
di quello che la jente dice me ne frego.
4881
Fior de verbena,
mojama, o Martì, è pegghio d’una jena,
non me prepara più manco la cena
e se io me lamento me cce mena.
4882
Fiore de zucca,
mojata, o Martì, per te non è mai stata tutta,
in segreto ci-ha chidù che se la cucca,
rassegnate: cuscì la vita è fatta.
4883
Cuscì purtroppo gira il mondo,
a pensà, o Marì, ch’io t’amavo tanto
tu ‘nvece m’hai tradito con Armando.
4884
Fior de ginestra,
se m’abbandoni tu brutta mignotta
non me ‘mporta proprio co’, ce faccio festa
ci-ho una più bella che me spetta.
4885
Fiore de paglia,
se pensi che la moglie tua è la più bella,
jé devi leà la piastrina e la medaglia
sennò lu ‘cchiappacà su in piazza ce sse sbaglia.
4886
Fior d’amaranto,
se stò vicino a te io so’ contento
me sento l’omu più felice de ‘sto mondo.
4887
Fior d’amaranto,
dato che lo scopo l’ho raggiunto
io dietro a te più non ce vengo,
è meglio che te rchiudi in un convento.
4888
Fior de trifoglio,
tu lo sai, Martì, che non te ìmbroglio
sai pure che no’ la daco pe’ un fiascu d’oglio;
chi vo’ la pizza me la deve pagà cara
perche io sono ‘na rispettabile signora.
4889
Fior de ginestra,
mojiata pe’ li quatrì è proprio guasta
pe’ fatte guadagnà un piattu de minestra
te manna a lavorà pure de festa.
4890
O rondinella bella tu non scì sincera
‘na storia scì raccontato e non è vera;
o rondinella bella tu scì ‘na gran busciarda
ti scì messa a cantà non era l’arba.
4891
O giovincello che ci-hai tante ragazze
tu fai comme le rose su le fratte
prima tanta vigoria, ppo’ crepa tutte.
4892
Da la finestra mia se vede il porto,
se vede li marinà vistiti a lutto,
segno che l’amore mio sarà morto,
non me dispiace era un grande farabutto.
4893
Fiore de menta,
le stelle su nel cielo so’ quaranta,
conta e riconta a me me pare trenta,
sempre la più bella me cce manca,
son sempre trentanove e non quaranta.
4894
Fiore de grano,
la mia mano io non ve la dono
finché ve comportate da villano,
giovanottuccio minghionate meno
se volete ottener il mio perdono.
4895
Fior de viole,
in cielo c’è una nuvola che sale,
nel cuore mio invece c’è lu sole;
solo un gran poeta saprà dire
che effetto po’ fare un grand’amore.
4896
Fiorin fiorello,
tutti li fiori belli fioriranno
ma quello dell’amor mio è più bello.
4897
Fiore de ruta,
quanno passate voi tutta impettita
li fiori più belli fa l’inchino e ve saluta.
4898
Fiore d’alloro,
l’occhi tuoi belli brillano a lo scuro
manco ce fosse mille fiamme d’oro.
4899
Fiore de sace,
non capite l’organetto cosa dice:
l’amore e la bellezza a tutti piace,
per essi la gioventù non trova pace.
4900
Fiore de grano,
li baci che t’ho dato te li dono,
facciamo li contarelli piano piano
ch’io più non voglio star con uno scemo.
4901
Fiore d’argento,
e tu non me fa soffrire tanto
e dimme de scì che me fai contento.
4902
Fior de granito,
tre anni ‘ncatenata m’hai tenuto,
e dopo tutto il ben che t’ho voluto
tu m’hai tradito e abbandonato,
questo lo fa solo un gran cornuto.
4903
Fiore d’ogni vento,
‘na scala voglio far de legno santo
per venirti a trovare ogni momento.
4904
Come al profumo d’un bel fiore,
all’amore ci si pensa tutte l’ore;
da giovani, da vecchi finché ‘nse mòre
perché è il dono più grande del Creatore.
4905
Son cose che succedon in questo mondo,
per amor anche la notte il pesce va notando,
ci ha provato il cuore mio è andato a fondo,
ma poi ho trovato te o caro Armando.
4906
Fiore de menta,
te lo faccio sintì io comme se canta,
dopo tre piatti curmi de pulenta.
4907
Fiore de nucella,
pe’ cantà ce vo’ la voce vella,
e in più un mecchié de vì co’ ‘na sardella.
4908
Fior de spichette,
dimmelo, carina mia, chi l’ha composte
su la faccetta tua tante bellezzze.
4909
Fior de carota,
co’ ‘na scarpa legata e l’atra sciota,
che t’amo tanto te lo dico ‘n’atra òta.
4910
Fior de gaggìa,
l’Angeli belli solo Dio li crea,
e ha creato pure a voi, bellezza mia.
4911
Fioretto in cima,
un bel pensier in cuor mi trema,
ma tutte le cose belle mòre prima.
4912
Fiore de sulla
voglio piglià moglie ma la voglio bella
basta che me sappia fare la pannella
e usare spesso spesso la padella
sennò non me ne curo de piglialla.
4913
Ffacceta a la finestra e famme lume
metti mpo’ de carne nel tegame
sennò quella poca che c’è piglia de fume
e non scaccia, ma fa aumentà la fame.
4914
Fior de cipresso
con una mano scrivo e coll’altra casso
non te voglio amar più te lo confesso
non voglio più che me tratti come un fesso.
4915
Roseto in fiore
che possa murì sticchitu tra du’ ore
chi dice male de me e del mio amore
possa murì a possa crepà all’istante
chi dice male de me e del mio amante.
4916
Quanno se leva l’alba a la matina
la pecorella bruca l’erba e non cammina
quanno arriva mezzogiorno e scotta il sole
beve e se sdraia su l’erbetta a riposare.
4917
Chi se ‘nnammora de ‘na donna vana
è comme quillu che scrie sopra la rena
se unu scrie sopra la rena perde tempu
chi se ‘nnammora de ‘na donna vana è tuntu.
4918
Fiore d’aprile
quanno me mannasti a salutare
stavo male e stavo per morire
grazie a li tuoi cari saluti
ho ritrovato la vita e la salute.
4919
Ma quanto me fa pena le ragazze sole
che vive all’ombra e no’ a lu sole
desidero tanto farglielo sapere
che lu sole dà la vita e lu calore
e a chi non ce l’ha, dà pur l’amore.
4920
Io co’ te, o Marì, nce faccio paro
pure la notte devo lavorà comme un somaro
se ancor sto vicino a te, presto me mòro
forse faccio meglio se me sparo.
4921
L’ho sentito dir da un gran dottore
che per far l’amore è bone tutte l’ore
lo cantava iersera un menestrello
che l’amore lo faceva pure col cappello.
4922
Questo mondo non è fatto per i buoni
e nemmeno per gli scemi ed i coglioni,
è un mondo fatto per i furbacchioni
che vivono sulle spalle dei minchioni.
4923
Vicino casa tua c’è acqua corrente
vattece a lavà ‘ssu musu puzzolente
se vòi comparì fra brava gente
o se un bacino vòi dal caro amante.
4924
Fiore d’acanto
era una volta che t’amavo tanto
ora non t’amo più, vivo contento;
chi dal mio cuor ‘na volta è uscito
anche con mille preghiere non c’è più rientrato.
4925
Passate su e giù e ve la ridete
pare che di fatti miei voi vi burlate;
ma perché ai fatti vostri voi non pensate
vero disonore de la famiglia siete
tutto il vicinato di voi bene non dice.
4926
La donna dice che ce l’ha spiccato l’intelletto
all’uomo il cervello fa sempre difetto
il cervello della donna ad’è reale
quello dell’uomo è falso naturale.
Ma tu non creder mai a la donna
prima dice de sì e poi t’inganna.
4927
Mamma non me menà che me fa male,
stò sola col mio amor non pensà a male;
mamma non me menà che me fa male
le bbotte per i peccati d’amor non ce le vòle
se pure Cristo perdonò la Matalena
tu non me fa patì ‘na grossa pena.
4928
Fiore d’alloro
è da tanto tempo che vado a caccia d’un lavoro
ma ringrazio Dio se non lo trovo,
lavorare a me sempre poco m’è piaciuto
la fortuna mia è che finor non l’ho trovato.
4929
Fior d’insalata
forse era meglio se non ero nata
così di quello sciocco non m’ero ‘nnammorata
così di quello sciocco non m’ero ‘nnammorata
potevo allora dir d’esser nata fortunata.
4930
Fior di verbene,
se la ragazza me ‘bbandona mi stà bene
armeno finisco de patì tutte ‘ste pene
a me dell’amor me le scioglie le catene
e perché a essa de sicuro jé conviene.
4931
Bermonte è un paesino assai carino
dove pòi passeggiar col cappello e col bastone
la gente te saluta e te rispetta
ma ci sta ‘na lengua maledetta
che sempre dice male de le persone
ci sta ‘na lengua tanto maldicente
che dice tanto male de la gente.
4932
Fiorin fiorello,
la donna che ci-ha poco cervello
piglia marito per portar l’anello
ma appena che marito l’ha trovato
maledice l’anello e chi jé l’ha donato.
4933
Allegramente se ne sta la donna bella
quando l’amante suo jè sse ‘vvicina;
si ferma una brutta ad osservar la scena
poi per l’invidia che prova e la gran pena
si gira e svelta, svelta si allontana.
4934
Fior de viole
la freccia che m’hai tirato in mezzo al cuore
m’ha ferito ma non m’ha fatto male
m’ha ferito ma non m’ha fatto male
perché me l’ha scagliata Amore.
4935
Se anche venisse il re con la corona
E mi dicesse ti voglio incoronare
“Io del mio cuor sono padrona !”
Questa sola risposta posso dare:
“Io voglio il tuo cuor, non la corona!”.
4936
Tu carina mia me n’hai fatte tante
più de quante pietre ce vò per fare un ponte;
io te le farò scontare tutte quante
non riesco a sopportar la donna prepotente.
4937
Roseto in fiore
Pippì, tu sei un vile traditore
dici che per me provi tanto amore
invece co’ le pene me fai murì de crepacuore.
4938
Io un bacio ve lo do se lo volete
a patto che voi poi cento me ne ridate;
se questo patto voi non rispettate
è perché tanto amor per me non lo sentite.
4939
Tra le più belle voi portate il vanto,
il saluto io ve lo do col canto;
se il cuore lo date a me io son contento
e voi lo date ad uno che v’ama tanto.
4940
Lo predicava sempre lu priore
che per poter guarì lo mal d’amore
in quistu munnu non c’è un dottore.
4941
Per poté jì a durmì co’ la commare
so’ speso mpo’più de cento lire;
tu dici che non so’ fatto un bell’affare
ma se tu vòi godé, c’è da pagare
la commare ‘nte dà gnente senza lire.
4942
Fiore de cece
da mpo’ de tempu circola ‘na voce
che a far l’amore tu non scì capace;
io per vedé se ad’è vero quello che se dice
stasera la pròa voglio fa sotto la noce.
4943
Mio caro Armando
manco de notte se po’ jì cantanno
pe’ li troppi bravacci che ce stanno
s’è proprio rovescito questo mondo
li delinquenti lo tengono il comando.
4944
Fiore de jìa
io se canto, canto co’ la bocca mia
chi non me vò sintì che vaca via;
s’io canto, non canto co’ la vocca vostra
e quello che io canto, lo canto apposta.
4945
Oh mamma, mamma mia che gran dolore
arriva una donna e mi rapisce il cuore
dice che lo fa solo per vero amore
invece lo fa per darmi dispiacere.
4946
O babbo mio se mi date Giovannino
un anno io starò sempre a digiuno;
io preferisco morire col veleno
o babbo se mi date a Giovannino.
4947
Fior di giacinto
il cuore mio è sincero e me ne vanto
non è comme lo tuo bugiardo e finto
non è comme lo tuo bugiardo e finto
l’amante che cerco io lo voglio santo.
4948
Fiore de pepe
voi dite d’amarmi ma non m’amate
credete di burlà a me , ma v’ingannate
credete de burlà a me, ma v’ingannate
perché più furbo di me voi non lo siete.
4949
Quanno pare che la gatta fa le fusa
se sogna il topo, oppure se riposa;
cuscì la donna quanno fa la vergognosa
spera solo che tu jé chiedi quella cosa.
4950
Stasera passerà di qui il mio sposo
jé la tiro la conocchia con il fuso
m’avea promesso un bacio non me l’ha dato
scusandosi col dir che s’è dimenticato;
ma se stasera passa per di qui il mio sposo
co’ la conocchia jè cce spacco il muso.
4951
Fiore de riso
tu che l’anima dal petto m’hai rapito
bella, è certo che venuta sei dal Paradiso;
Il mio cuore intero io te l’ho dato
m’hai conquistato con la gentilezza e col sorriso.
4952
Fior fra le fratte
non voglio più cantar che se fa notte
non voglio levar l’arte a la ranocchie
di sera me sta a sintì solo le brutte
per le belle canto di giorno piano e forte.
4953
Fior de tulipano
ora che son tornati li Romani
non voglio più parlar co’ li Fermani;
li voglio abbandonar ‘stì zoticoni
ora che son tornati li Romani.
4954
Fiorin fiorello
e l’amore mio è proprio tanto bello
le bellezze sue le porta a spasso col cavallo
le donne fanno a gara per vederlo;
io lo tengo legato con catene di metallo
e rinchiuso in una cassa di cristallo.
4955
So’ statu a Roma e co’ lu Papa ci-ho parlato
jé so’ chiesto se a far l’amore se fa peccato
m’ha detto che non è peccato mai e poi mai
purché l’amor se fa co’ ‘na donna bella assai.
4956
Giovanottella, vi ho portato un bel saluto,
che un caro amico m’ha raccomandato
se non correte svelta a recargli aiuto
povero amante tuo, mòre appassionato.
4957
O ragazzina dalla treccia bionda
tanti giovani per voi fanno la ronda
mammata t’ha fatto bella e cara
e i giovani solo per vederti fanno a gara.
4958
Fiore de fava
chi lasci il primo amore bene non trova
così Amor nel suo regno stabiliva;
anche chi lascia il primo cuore
non se ne può scordar finché non muore.
4959
Fiore de menta
e chi menta non ha, menta non pianta
chi scappa da questo cuor non ci rientra
questa è la dura legge dell’amore
anche tu, o bello, la devi rispettare.
4960
O giovanottella che dormite sola
e che per la paura non dormite mai
se ci volete a me per compagnia
sono bravo figliol, mi gradirai.
4961
Mammata te chiama o Marietta
non vòle che vai per l’acqua sola
e se ci vai ti porti la cagnetta
mozzicherà a chi tocca la padrona.
4962
Co’ li baci e le carezze non me ‘mbrogli
se credi che io ce casco, tu te sbagli;
io ‘na maga so’ pé fa li ‘mbrogli
co’ le carezze so’ ‘mbrogliato tanti bbelli figli.

4963
So’ stato lontan da te e sempre ho pianto,
ho fatto gran lamenti e non m’hai inteso
adesso che son tornato rido e canto
mi pare d’aver trovato il Paradiso.
4964
La povertà non guasta gentilezza,
la dolcezza arricchisce la bellezza;
gentile, dolce e bella è la donna mia
amata da tutti per la sua grande cortesia.
4965
Ma quante volte m’hai fatto venire
sotto la finestra tua a sospirare:
c’era un freddo che mi faceva tremare
io tutto ho sopportato per tuo amore.
4966
Tranquillo, Neno mio, che non te lasso
io non ti levo mai gli occhi da dosso,
senza di te non faccio manco un passo
finché certa non so’ di trovare un altro fesso.
4967
Io lo spero tanto prima di morire
di vederti per le strade dell’Inferno passeggiare
di vederti per le strade dell’Inferno passeggiare
per quello che in vita m’hai fatto tu soffrire.
4968
E fatte li fatti tui, o pettegoletta
non jì dicenno quello che fa l’altri,
che se io te ‘ncontro de ‘na via stretta
te voglio schiaffeggià, o pettegoletta.
4969
Fiore de lana
porti li falpalà, pari ‘na dama
e due riccetti in fronte pari ‘na bambina,
se dice che fai rparlà pure li muti
se a lettu te rregala cento scuti.
4970
O Mariannina da lu pettu lisciu,
a chi li darrai lu primu vasciu,
dallu pure a lu morosu se ce l’hai
che a me tu non m’hai interessato mai.
4971
T’amo, bellina mia, te parlo chiaro
per il cuore che tu ci-hai così sincero
per il cuore che tu ci-hai così sincero
e perché è uguale al tuo il mio pensiero.
4972
Passo e ripasso e la finestra è chiusa,
vedere non si può l’innammorata
chiedo alla vicina se l’ha veduta
mi dice che sta a letto ed è malata.
Risponde la sua mamma dalle scale,
quella che cerchi tu sta tanto male,
quella che cerchi tu sta per morire
piangendo mi risponde anche il portiere.
4973
Chi ci-ha la moglie bella sempre dice:
“Venni, venni a durmì ch’è mezzanotte !”
Chi ce l’ha brutta invece dice:
“Bada, baba a filà che anco’ n’è notte !”
4974
Giovanottella garbatina e lesta,
di tante bellezze nata provvista
avete due riccetti a mezza testa
fate ‘nnammorà tutti a prima vista.
4975
Se io ci-avessi l’ale per poter volare,
sempre vicino a voi vorrei restare
sempre vicino a voi vorrei restare
e vi vorrei di baci e di carezze ricoprire.
4976
Fiore de pane
la vigna tua e la mia confina insieme
bello sarebbe levarlo quel confine
e levar tutto quel che al nostro amor s’oppone
per viver più di cent’anni insieme.
4977
Ma quanto siete bella sopra il letto
le tue bellezze ‘nnammorà m’ha fatto
dalla parte del cuor in mezzo al petto
dove per te è scoppiato un grand’affetto.
4978
Quanno ve ne state alla finestra sola sola
ve voglio sussurrare ‘na parola
ve voglio sussurrare ‘na parola
una paroletta d’amor, che ve consola.
4979
Fiore de pepe
se la vostra figliola non me date
io ve la rrubberò e voi piangerete
io ve la rrubberò e voi piangerete
se la vostra figliola non me date.
4980
La luna tutta la notte se lamenta
e dice che è per le stelle che jé manca;
le stelle che jé manca ne so’ due
forse è li bell’occhi che portate voi;
le stelle che jé manca ne so’ dieci
so’ li bell’occhi che mamma tua te fece.
4981
Corri lettera mia prendi il cammino,
va dall’amante mio tanto lontano
se ti domanda del mio cuor meschino
digli che ora i Turchi l’hanno in mano;
se ti saluta tu fagli un inchino
e fagli da parte mia il baciamano.
4982
Oggi volevo darti notizie, o caro amore,
ma non ho potuto, anima mia
la mia penna s’è riempita di dolore
ed il calamaio pieno di malinconia.
Presto vi invierò notizie liete
e vi porterò ciò che da tempo voi desiderate.
4983
Fior de tulipano,
più felice io mi sento d’un sovrano,
se ti posso accarezzare co’ la mia mano,
questo è pure scritto chiaro nel Corano
e come faceva Maometto e il suo Sultano.
4984
Fiore d’olivo
se io le bellezze tue non le vedevo,
come un santarello me ne stavo
come un santarello me ne stavo
e amor di donna mai lo conoscevo.
4985
Fiore d’erbetta
dove cammini tu figlia ben fatta,
quella se chiama terra benedetta,
dove che passi tu bella figliola
li fiori ce cresce pure senza sole.
4986
Fior di rosmarino
a me più bella tu me pari d’un rubino,
chi non t’ama è certo un gran cretino,
io invece ti amo e mi dispero
se mammata non vo’, è meglio che mòro!
4987
Fiore d’argento
il personale tuo me piace tanto,
de murì vicino a te sarrìo contento
de murì vicino a te sarrìo contento
perché il personale tuo me piace tanto.
4988
Fiore de cece
per troppo tempo sono stato contumace,
ma or torno da voi, palma felice
ma or torno da voi palma felice
spero che riuscirò a far la pace.
4989
Fiore de menta
ma quanno arriverà quell’ora santa,
che il prete me chiederà se so’ contenta
che il prete me chiederà se so’ contenta
io jé risponderò de scì, com’è l’usanza.
4990
Senti o bella quel che te dico adesso,
finché la morte non arriva non te lasso,
io te verrò coll’occhio sempre appresso
padrona non sarai de move un passo.
4991
Fior de ginestra
dove è stato fuoco anche ‘na sola volta
sempre un po’ de cenere ce resta
sempre un po’ de cenere ce resta
dove c’è stato fuoco anche ‘na sola volta.
4992
Fiore de grano
paura mai ho avuto di nessuno,
ci-ho buona lingua e miglior mano
ci-ho buona lingua e miglior mano
paura mai ho avuto di nessuno.
4993
L’amore mio purtroppo sta lontano,
io de saluti jé ne mando mille
quante sono nel ciel le minute stelle
così spero che capisca quanto l’amo.
4994
Se la terra fosse carta e l’erba piume,
scriverei un’appassionata lettera d’amore
poi la manderei al mio caro bene;
quale sarrìa quel can che dopo letta
sentita la passion, non mi vuol per prediletta.
4995
Ma guarda quanto è furba quella dama,
che col proprio cuor l’amante chiama,
che col proprio cuor chiama l’amante
e ai presenti non fa capire niente.
4996
Che bell’arietta che mi vien da Tenna,
certo è l’amore mio che me la manna
certo è l’amore mio che me la manna
perché se sta lontano sempre a me pensa.
4997
O rondinella che attraversi il mare,
fermati in volo e fammelo un piacere
donami una penna della tue belle ali
per scrivere una letterina al mio amore.
4998
Io de saluti e baci ve ne manno nove,
se non ve ne basta nove, co’ ‘na nave,
se ‘na nave non ve basta, vi mando il cuore
se ‘na nave non ve basta, vi mando il cuore,
ma tu mandami il tuo, o car’amore.
4999
Bello voi che fate il messaggero,
portate questa lettera al mio amore caro
se ve chiede di me, ditegli che mòro
se ve chiede di me, ditegli che mòro
e ditegli che aspetto sue notizie, o messaggero.
5000
O rondinella che vai rondinellando,
piglia questa lettera e portala al mio amore
digli che presto morirò, ma non so’ quando
digli che presto morirò, ma non so’ quando
se non si affretta a donarmi tutto il cuore.

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STORNELLI RACCOLTI A BELMONTE PICENO digitazione di Albino V. numeri da 4001 a 4500 (su 5400)

4001
Fiore de lino
questo non me l’aspettavo o caro Gino
di tanti amanti ritornare al primo,
questa era forse scritto nel mio destino
che mio sposo doveva essere un cretino.
4002
Nell’alto mare si sente un gran rumore
co’ ‘na nave combatte tre battelli
ma la vittoria l’ha riportata il mio amore
perché in tutto agli altri è superiore.
4003
Me piace tanto de vistì turchino
perché ce sse veste il cielo e il mare
ce sse veste pure l’amore mio, tano carino.
4004
O caro che portate il berrettino
sembrate tanto grazioso da lontano
ma come siete desidero vederlo da vicino.
4005
M’è stato regalato un bel coltello
il manico ci-ha rivestito di corallo,
e me l’ha regalato il mio Antonello
se non mi è fedele, jì ci taglio il collo.
4006
Il ragazzo mio si chiama Antonio
mi ha mandato un biglietto da Milano
presto lo faremo il matrimonio
ma io voglio quattro anelli su la mano.
4007
L’amore mio se chiama Peppe
poverino cammina scalzo e senza scarpe,
quelle che ci-aveva jé ss’è rotte
e le mie se l-ha poàte jé sta strette.
4008
Mi raccomando a voi, mamma d’amore
vostro figlio da me fatelo tornare
che se me ‘bbandona, mòro de dolore.
4009
L’amore mio Paolo è chiamato
da li raggi del sole è riverito
e da li principi e signori è salutato.
4010
E l’amante mia se chiama Bice
butta più foco lei che ‘na fornace
non è fatta per me, tutti lo dice.
4011
Fior di granato
or che hai trovato l’oro e ti sei arricchito
bello, dell’amore mio ti sei scordato
il cuore che ti ho dato l’hai venduto
l’ha rivisto mamma giù al mercato.
4012
Or che nell’amor non ci-ho più sorte
di questo libro voglio strappar le carte
la monachella voglio far fino a la morte.
4013
Il mio ragazzo s’è trovato in tante pene
quando s’è fatto ingannar da le mezzane
ma ora ha scelto me, ha fatto bene.
4014
Ma guarda il mio amor se quanto è bello
li porta li speroni e va a cavallo
e porta una coccardina sul cappello.
4015
Fior de mortella
e l’acqua de lu mare è turchinella
la lengua de le donne cosce e taglia,
per far l’amor con te ce vòle tanta voglia
quanta ce n-ha la somara quanno raglia.
4016
Ochietti neri a punta di diamante
tu me tte devi levare da la mente
lo sa tutti che n’hai minghionate tante.
4017
Ma quante volte me lo fate dire
un paesanello io non lo voglio amare
un forestiero sì, o vincere o morire.
4018
In mezzo al mare c’è un ponte d’oro
ce passa tanto spesso il mio amore
ma se ce passo io casco nel mare.
4019
Voi non aspete quanto grossi è li tormenti
quanno ‘na donna vòle vène a tanti
solo quelli sono li veri patimenti.
4020
Mannaggia l’osteria, mannaggia all’oste
mannaggia al mio amor che joca a carte
che sola me fa star tutta la notte
e che quanno torna me da pure le bbotte.
4021
Tengo pronte due pistole ben pulite
per l’amante le tengo preparate,
quando sparar voi mi sentirete
per l’amante mio morto non pregate.
4022
Quel ragazzino a me m-ha rifiutato
ma una meglio de me non ha trovato
io ringrazio Dio che l’ha punito.
4023
Ho saputo che un bravo medico voi siete
che un miracoloso unguento preparate,
se le piaghe d’amor voi medicate
medicate pure questo cuore se potete.
4024
Me ne voglio andar tanto lontano
dove la guerra fa il gran Sultano
dove è andato l’amore mio per capitano.
4025
O giovanottello un po’ più de rispetto
ché il mio non è un cuore da baratto
baratta il tuo, che il mio non lo baratto certo.
4026
M’è stato regalato un fazzoletto
e mamma vò sapé chi me l’ha dato,
me l’ha dato il mio amor, sia benedetto
io per ringraziarlo me lo porto a letto.
2027
Li calzolari puzzano de pece
li giardinieri profumano di fiori
e il mio amore di viole e rose.
4028
L’occhi ce l’avete mori mori
troppi me ne fate far de pianti amari,
e tanti me ne fate pigliar de jacciacori
in nulla somigliate ai genitori.
4029
Se potessi aver ‘na cartata de spille
te le vurrìo ‘ppuntà jò pe’ le spalle
scemo come voi io ne trovo mille.
4030
Tante volte m-hai fatto venire
sotto la finestra tua a sospirare,
tu te ne stavi con Arturo a divertire
e al freddo e al gelo mi lasciavi stare.
4031
Fiore de pepe
il pepe è forte e voi lo masticate
l’amore è bello e voi lo mantenete
ma a me, o bellina, non mi ‘ncatenate.
4032
Da svegliu io ancora non ce credo
per la contentezza per poco non ce crepo,
l’altra notte me sognai ch’eri morta
un gran pianto per te feci anima mia !
Troppo ha spettato Dio a portatte via
Tardi ha capito cch’eri la rovina mia.

4033
M’era stato detto ch’eri tanto bella
a dir la virità io non ce cridio;
adesso che t’ho visto o bambinella
credo che chi t’ha ‘mpastato è stato Dio.
4034
Ora che è arrivata l’ora de lo mète
parlate pure co’ li giovanotti che volete;
ma appena è finito lo batte co’ lo mète
subboto al caro amante ritornate.
4035
Quanno te vedo tanto addolorata
maledico chi te dà tanto dolore;
maledico la tua mamma ingrata
non vòle che con me fate l’amore.
4036
Bella non t’amo per le tue ricchezze
manco tu avessi ‘na montagna d’oro;
ammiro e bramo sol le tue bellezze
se tu non me le dài, bella, me mòro.
4037
So’ venuto qua, bella, per amatte
se il caro Dio ce da la buona sorte;
se so’ venuto qua per minghionatte
vurrìo che Dio me condannasse a morte.
4038
Ecco la bella mia per l’acqua viene
secchete fonte e falla disperare;
secchete fonte e facce cresce un fiore
e mettilo in petto a me che lo so portare.
4039
Se vòi che io t’ami stella rilucente
mantieni il segreto e a mamma non dir niente;
l’amor segreto è sempre un grand’amore
e noi lo riveleremo a lu prete sull’altare.
4040
Per te io troppi soldi ce n’ho spesi
so’ fatto l’amore con te tredici mesi
e tu non mi scì dato manco quattro basci.
4041
Ancor non s’è levata quella stella
la stella che era solita a levare;
se n’è levata una, mi pare quella
il cuore si comincia a rallegrare.
Mi si comincia a rallegrare il cuore
ché levata s’è la mia stella d’amore.
4042
Sarrìa ‘na bella cosa di morire ucciso
avanti la porta dell’innammorata;
l’anima subboto in cielo in Paradiso
il corpo tra le braccia della sventurata.
4043
Che possa tu sparir, o stella ingrata
tu eri all’occhi miei tanto gradita;
ma quanno mi desti quella prima occhiata
in mezzo al petto mi facesti ‘na ferita.
4044
Se vòi venir con me, o cara fatina
ti porterò a la bella città di Roma,
ti voglio metter dentro a ‘na vetrina
per far veder a tutti quanto sei carina.
4045
A Roma s’è scoperta ‘na fontana
d’acqua chiara, sapurita e bona;
dice che il mal d’amore lo risana
ma a te t’ha fatto diventare ‘na puttana.
4046
O tu che fai l’amore di nascosto
che pensavi o bello, io te l’ho scoperto;
hai finito di fare con me il furbetto
va all’Inferno, io mi ripiglio Ernesto.
4047
Sta zitta, Nina mia, che non ti lasso
io non ti levo mai gli occhi da dosso,
senza di te giuro che non movo un passo
ma tu la figura non mi fa far sempre da fesso.
4048
Tutta stanotte io so’ caminato
al lume de le stelle so’ venuto;
avanti casa tua ce so’ passato
che bello Paradiso che ho veduto !
4049
O amato tanto un tempo un giovanotto
con l’intenzione di volerlo poi sposare;
ma appena scoperto che era un po’ furbetto
subitamente l’ho lasciato andare.
4050
Se tu vòi vinì con me a la pesca
de sicuro la piglierai tu qualche lasca;
io metterò il fucile e pure l’esca
e poi lo vederai se che fuoco in mezzo all’acqua.
4051
Su la vigna tua c’è tanto moscatello
per quanto ce ne stà s’è fatto jallo;
il nido ci vorrebbe fare ogni uccello
basta che tu non ce lo fai fare al pappagallo.
4052
Quanno io me partìi dal mio paese
il povero bello mio come rimase ?
Comme l’aratro solo su mezzo la maése !
4053
Se me ‘mpresti la moglie questa notte
io te ‘mpresto la somara domattina;
e non me ‘mporta se la carghi de farina
basta che me ‘mpresti la moglie questa notte.
4054
Fiorin fiorello
fate l’amore con questa e con quella
ma non sempre te jarrà bè, carino bello.
4055
Fior de spichette
dimmelo, o caro, chi te l’ha composte
sul bel visino tuo tante bellezze.
4056
O Marietta, se quanto me fai pena
tutta la notte te sento tossire,
questo succede perché dormite sola
la mamma è vecchia e non ti viene a ricoprire.
Io vorrei tanto farti compagnia
per non sentirti più tossire, o bella mia.
4057
La somara che zoppica ha un pié ferito
la donna quanno canta vuol marito,
a la somara che zoppica il pié jé dòle
se la donna canta, io solo so quello che vòle.
4058
E le bellezze de la Filomena
se l’ha portate via la tramontana,
se l’ha portate jò verso la marina
povera Filomena quanto pena.
4059
Ma quanto me piace a me quel giovincello
che la bandiera porta de la simpatia;
ormà io me l’ho messo sul cervello
e questo me la fa far qualche pazzia.
4060
O giovanottella che fili la stoppa
tu filerai e io al fuso farò la ‘ngrocca,
un bacio per filetto ti vorrei dar.
Quanno arriva la fine dell’anno
sarà più baci che fili de panno,
e quanno arriverà la fine del mese
sarà più baci che fili de refe.
4061
Fior de ginestra
per quanto te voglio bene o cara Ernesta
io de la vita tua voglio la testa,
per jocacce a pallo’ domà che è festa
cuscì pure io posso far ‘na cosa justa.
4062
Fior de ginestra
la mamma più furba fa l’amor a la finestra
ma la figlia con più gusto jò la porta.
4063
Fior de limone
ditemelo, amore mio, se vi va bene
che per la parte mia me va benone.
4064
C’è chi t’ha visto far l’amore con un frate
così l’amante mio in pace lo lasciate
bella, spero tanto che all’Inferno voi ci andate.

4065
Fiore d’ornello
te do ‘na cortellata a sangue callo
e de la vita tua ne fo un fracello;
tu devi lasciare in pace mio marito
per te è troppo bello ed è sprecato.
4066
Fiore d’obbete
se posso trovar un’amante che me piace
me jé ‘ppiccicherò comme la pece.
4067
Fior de mintuccia
beato chi te stregne e chi te ‘bbraccia
beato chi te bacia ‘ssa boccuccia.
4068
Mio caro amore
bene in piazza ti devi comportare
no’ la fate la jente mormorare.
4069
Fiore d’argento
ho visto un giovanetto che me piace tanto
ma quel vecchio de papà non è contento;
io al mio amore non ci rinuncio
anche se papà mi chiude in un convento.
4070
La nonna conta e riconta sempre le gagline
jé manca sempre lu miglior capone,
quello co’ le penne mpo’ turchine
che è lu caporale di tutto il battaglione.
4071
Tutta la notte tira tramontana
li sorci m’ha rosicchiato la corona;
ma guarda se quanto è trista ‘sta canaglia
m’ha rosicchiato pure le medaglia.
4072
Svegliete, bella, se stai addormantata
che questo non è l’ora di dormire,
guarda chi è che te sta a far la serenata
è l’amante tuo che t’è venuto a riverire.
4073
Giù nel giardino mio ci sta le rose
io le do solo a le donne più briose,
su la finestra mia ci sta un bel fiore
che io dono solo al mio vero amore.
4074
E va via, o brutta figlia, da quessa finestra
che la gioventù jò sotto più non ve cce passa
a chi te vede tu metti tanta paura
che de corsa scavalca lu Vettore e la Priora.
4075
Guarda che bel seren che belle stelle
che bella notte pe’ rrubbà le donne;
la luna per non vedé, tutta se nasconne
e non te fa capà tra le brutte e le più belle.
4076
Te vengo a riverir, amato fiore
con soni e canti ti vengo a salutare,
ti porto a regalare questo mio cuore
ma ti prego di volerlo ben gradire.
4077
Giro per questo vicoletto co’ ‘na lancia
e la più bella figlia voglio aver di prepotenza,
Dio tanta me n’ha data di potenza
che la corona posso levar al re di Francia.
4078
Giro de notte comme un disperato
finché non trovo la casa del mio amore,
non so perché mi son disorientato
e la strada giusta io mi son perduto,
è colpa d’una bella dama che ho incontrato.
4079
O Marianna quanno fai lo pane
se fai la pizza dammene un boccone
se oggi non me la vòi dar torno domani.
4080
Innammorato son dei tuoi capelli
della fronte radiosa e l’occhi belli;
innammorato son dei tuoi riccetti
della fronte spaziosa e dei tuoi occhi.
4081
Ma quanto siete bella, o Mariannina
anche se siete figlia d’una contadina;
meriteresti di fare l’artigiana
e alzarti un po’ più tardi la mattina.
4082
O bella Teresina dalle trecce bionde
un giovanetto ve le vòle scioglie
ve l’ha giurato che ve vuol per moglie.
4083
L’occhi avete piccolini e tondi
con essi, o ragazzina, il sole ci comandi,
il sole ci comandi e la luna ci confondi
a me solo segnali d’amor tu ci mandi.
4084
In mezzo al petto tuo c’è scritta un’emme
de qua e de llà ce stanno due bell’arme
due lettere d’oro che nessun confonde.
4085
Senti, o cara, quel che ti dico adesso:
se la morte non viene io non te lasso,
e sempre ti verrò co’ l’occhi appresso
padrona non sarrai de move un passo.
4086
La ragazza me l’ho fatta su in montagna
ma la troppa lontananza me da pena,
se è per colpa d’una bella ragazzina
niente me ‘mporta a me la lontananza,
solo le scarpe la patirà la pinitenza.
4087
A star lontan da te io peno tanto
se ce penso provo un gran tormento,
quanno penso a te mi viene il pianto
considera, amore mio, che pena sento.
4088
Ogni notte faccio ‘na preghiera:
Signore mannala a durmì co’ me lla bbella mora;
ma se me la manni senza pelo
io preferisco starmene da solo.
4089
Il mio amore sta lontano tanto
me manna li saluti con il vento
io li piglio e lo ringrazio tanto.
4090
Caro mio amore
l’amor non mi consente di tradire
ma anche a te l’amor non te lo fa fare;
l’amore tra di noi è tanto forte
che non svanisce mai manco co’ la morte
4091
E’ da dieci anni che me porti a spasso
se non m’ami più per me è lo stesso,
è tanto tempo che io filo con Tomasso
e sempre io t’ho fatto cornuto e fesso.
4092
Fior di cedrino
l’amore che ho per voi m’arde nel seno
e m’ha fatto diventare uno stoppino.
4093
Fior de verbena
Quanno me trovo accanto a te seduta
dal mio cuor se ne va via qualunque pena
dal mio cuor se ne va via qualunque pena
perché il cuore innamorato l’allontana.
4094
Fiore de rovi
non ci occorre che la tela tu la trami
tanto reale comme me tu non lo trovi.
4095
Fiore de pepe
non ve vasta li tormenti che me date
che sempre chiusa in casa me lasciate
e al ritorno mi date pure le bastonate.
4095
Te l’ho detto, o bella, e te lo voglio fare
dentro la camera tua voglio venire,
ti voglio tanto stringere e abbacciare
e su le braccia tue voglio morire.
4096
Fiore de pepe
è tutta bontà vostra se m’amate
io son poverina e senza dote,
se non riesco a trovar marito
me contento de far l’amore col curato.
4097
Guardate mpo’ comme me so’ ridotto
so’ statu a la Maremma a lavorare,
ho mangiato solo pane asciutto
e l’acqua del pantano m’ha fatto male.
4098
Se tu non sai far l’amor non lo facciamo
perché tanto poco ancor ci conosciamo;
a me a far l’amor me l’ha ‘mparato ‘na puttana
me pare che era mammata, lla puzzona.
4099
Ma quanto bella voi vi ricredete
più bella di me voi non lo siete
è difficile che un marito lo trovate.
4100
Tu sei troppo tristo e troppo rio
vicino a te ce campo solo io
ma è per un vero miracolo di Dio.
4101
Da lontano, bella, son venuto per comprare
per comprare le tue grazie e le bellezze,
ho portato con me tanto oro e tanto argento
ma non mi basta per fare il pagamento,
tu non accetti né argento né oro
solo il mio cuor per te è un tesoro.
4102
Volesse Dio che se potesse fare
la casa vostra vicino a la mia,
co’ ‘na segreta porticina per passare,
Oh Dio, che bell’amore che sarrìa.
4103
Sei stato assai lontano e sempre ho pianto,
ho fatto gran lamenti e non m’hai inteso;
or che sei tornato rido e canto
mi par d’essere salita in Paradiso.
4104
Si può sapere o bella, che tu vuoi ?
Tutto quello che desideri ce l’hai !
Il sole sempre sta vicino a voi
voi date luce al sole e il sole a voi.
4105
Stanotte dormendo feci un sogno
ma poi mi risvegliai con gran disdegno;
vidi voi abbracciare stretto Armando
ed in fumo se n’è andato il mio disegno.
4106
Caro compare
se lo stornellare troppo a lungo dura
alla fine non è piacere ma ‘na seccatura.
4107
Fior de ginestra
io de canzoni ne so ‘na lunga lista
se tu sai cantar risponni a questa.
4108
Io de stornelli ce n’ho pieno un tegame
se fossero bistecche sarebbero anche buone,
se fossero bistecche sarebbero anche buone
ma gli stornelli non levano la fame.
4109
Io de stornelli ne so proprio tanti
per quanti in Paradiso sono i Santi
io, se volete, ve li canto e ve li ‘mparo
ma solo in cambio d’un mucchio di denaro.
4110
La turturella da la chiara voce
se leva la mattina e va cantenno
va per le contrade de li belli
tutti l’amanti suoi li va chiamenno.
4111
Vurrìo cantà a la belmontese
se non ce so’ cantà me compatite
ma l’usanza vurrìo rispettà del mio paese.
4112
Ma che ji-ho fatto a le gente de ‘sto mondo
che vuole la morte del caro amante ch’io tengo ?
Io per far dispetto all’intero mondo
l’amante ce l’ho e me lo mantengo.
4113
Brutta, malfatta e ‘nnirita da lu sole
ci-hai cinquant’anni e nisciù te vòle,
ti scì mista a cantà, non scì chiamata
fai paura pure a li cà, ché scì stonata.
4114
Non posso cantà più che so’ calato
male m’ha fatto a durmì de fora
ho fatto un lettarello in mezzo al prato
la guazza che m’ha fatto da lenzuola.
4115
Quanno te vedo da lontano a me venire
coll’occhi te cumincio a salutare,
co’ la boccuccia te cumincio a dire:
amami, o caro, non m’abbandonare.
4116
Non posso più cantar come solevo
perché ho perduto il fior de la mia voce
stanotte all’aperto so’ durmito tra lo cece
ma tanto m’ha gustato con Gustavo.
4117
Fior d’amaranto
se il mio amor tanto in alto si ritiene
ce sse po’ tené, ch’è bello tanto;
non è comme l’amante tuo de nome Arturo
che vale molto meno d’un somaro
4118
E il mio amore se chiama Giuseppe
è un grande giocatore co’ le carte,
s’ha jocato lu cappellu de le feste
e se juchirìa la moglie se l’avesse.
4119
A far l’amor ce vòle l’orario giusto
voi venite troppo tardi o troppo presto,
solo iersera era giusta l’ora
infatti la mamma mia non ‘c’era.
4120
Che ce portate, o caro, sul cappello
che tutti ce sse ferma a rimirallo ?
Se ce porti la piuma d’un pavone
buttala, che chi ce la porta è un cafone.
Piuttosto mettici un bel fiore
da offrire, con un bacio, al tuo amore.
4121
Quello che sta laggiù è il mio amore
‘ssomiglia ad un bellissimo fiore,
quello che sta laggiù è il mio amante
l’aspetto ci-ha d’un bellissimo mercante.
4122
Le bellezze voi ci-avete d’una fata
l’amanti li attirate a calamita
per farmi morire al mondo sei venuta.
4123
La ragazza mia è tanto strana
s’è messa a far l’amore con la luna
e porta le trecce a la napoletana.
4124
In questa zona tira sempre vento
c’è una ragazza che me piace tanto
ma quel cane di suo padre non è contento.
4125
E’ bella la marina è bello il pesce
è bello il mio amor ch’ha sedici anni,
ma più bello se farà quanno che cresce
io re lo farò dei miei amanti.
4126
Se vuoi sapere quanto siete bella
uscite fuori quanno c’è il sereno,
date uno sguardo a la più bella stella
così siete voi né più né meno.
4127
Come è bella e gentile la mia morosa
e specialmente poi a la mattina,
appena alzata assomiglia a ‘na rosa
bagnata dalla rugiada mattutina.
4128
Fior de verbena
le bellezze che portate in petto, o Filomena
tutti li fiori de primavera non le mena,
le grazie e le bellezze che ci-avete
datele solo a me, non le sprecate !
4129
La benedico l’erba che fiurisce
e che davanti a casa tua, bella, ce nasce,
ma è mala cosa amar chi non capisce.
4130
Fiore de riso
tu che il cuore dal petto m’hai rapito
bella, venuta certo sei dal Paradiso
e io posso chiamamme tanto fortunato.
4131
Fior di granato
se te ‘ncontro co’ la macchina te ‘rroto
perché so’ scoperto che con Neno m’hai tradito,
tutto il bene che ci-avevo te l’ho dato
e tu, brutta sdrega, m’hai ‘ngannato.
4132
Qui pe’ ‘sta strada c’è passatu Checco
lo so’ rcunusciutu da la caminata;
pe’ ‘na mà portava un fazzoletto
e da quell’atra ‘na rosa profumata;
lo fazzoletto pe’ sciugà il sudore
e la rosa profumata per il suo amore.
4133
Tutti me dice che l’amore mio è brutto
io ‘nvece penso che ce sse possa fa un ritratto,
tutti me dice che l’amore mio è giallo
eppure Raffaello l’avrìa preso per modello.
4134
O morettino che passate adesso
non crederete ch’io canto per voi,
canto per l’amante ch’ha da passare
ch’è assai più bello che non siete voi.
4135
Va pure, bello mio, per la tua strada
mantieni la parola a chi l’hai data,
dato che con me non l’hai mantenuta
ti conviene sparir da ‘sta contrada.
4136
Oh Dio dove è finito tanto amore in pace
ch’or è tutta ‘na guerra e ‘na continua lite !
Ormà che cc’è rrentrata la discordia
non c’è più pace né misericordia.
Ma pe’ non jiì tutti e due a la rovina
o Signore, rdacce la pace comme prima.
4137
Dopo che ho scoperto che m’hai tradito
non penso più de pigliarti per marito;
famo li conti dell’anno passato
e se avanzi da me, sarai pagato;
famo li conti dell’anno che vè
me pagherai se avanzo da te.
4138
Fior de tulipano
non ce guardate se piccoline siamo
le piccole campanelle fan buon suono.
4139
Fiore de moro
e non te disperà, contento, o caro
contento te farò se non me mòro.
4140
Fiore de riso
pazienza se m’avete abbandonato
zitella morirò, ma vado in Paradiso.
4141
Fior de radice
se la luna co’ lu sole ha fatto pace
facciamola pure noi, o cara Bice;
facciamo pace e facciamola davvero
ch’io senza de te presto me mòro.
4142
E’ meglio scappar via dalle donne ingrate
me ne voglio jiì verso levante
che nove più de me non sentirete;
ma ‘na stella te la lascio per segnale
quanno non rluce più me piangerete.
4143
Ragazzina dal viso adorno e assai gentile
non te ne accorgi quanto me ne fai del male ?
La notte mai me fai ripusare
e il giorno senz’anima me fai stare.
Il giorno senz’anima e senza fiato
la notte sveglio per amore appassionato.
4144
A la mattina quanno leva il sole
tu, bellinella, alzati dal letto
e poi ti metterai alla finestra
mentre il sole ti scalderà il bianco petto.
4145
Sei tanto bella ma non ti posso avere,
a questo mondo allor che ci sto a fare ?
L’arte del marinar mi metto a fare
co’ la speranza di morire in mezzo al mare.
4146
Siete più bella voi che non il sole,
solo tu, bella, m’hai fatto ‘nnammorare,
quanno passi le pietre fai ‘ntenerire
e le stelle su dal cielo fai calare.
4147
Ffacceta a la finestra o cuore ingrato
cuore di sasso e anima crudele,
tu me fai morire appassionato
dimme de sì o de no, caro mio bene.
4148
Sei tanto bella che me fai morire
da piccolina m’hai fatto innammorare,
io mòro de dolcezza se te vedo
e che tu ami un altro non nce credo.
4149
Quanno te vedo a la finestra a stare
ti prego, bella mia, non ti ritirare
con quessi belli occhietti fammecce saziare
se la mamma tua non ci sta a guardare.
4150
Giacché mammata t’ha fatto tanto bella
stattene a casa tua e non uscire,
un giovanotto c’è che ti vuol rapire
e avere le tue bellezze così rare.
4151
Se il mio amore fosse un tulipano
piantare lo vorrei nel mio giardino
e annaffiare lo vorrei con le mie mano.
4151
Bello che ci-avate la casa in piazza
la sentite la campana quanno ‘ntocca
la osservate la gente che passeggia
e controllate pure la vostra ragazza.
4152
Quanno io vado a spasso per il mare
per compagnia il sole voglio portare,
tu, carinella, se vuoi puoi venire
ma prima il cuore mi dovrai donare.
4153
E lo ragazzo mio che chiama Nello
ieri me l’ha comperato un bell’anello,
sempre penso a lui quando lo piglio
e Nello comme marito mio lo voglio.
4154
Al paesello mio vorrei tornare
dove ho lasciato l’amina e lu core,
dove ho lasciato l’anima e lu core
e chi per amor mi fa tanto soffrire.
4155
Quanti giovanotti ci-ha provato
a famme ‘nnammorà e non ha potuto,
tu, bellino, la sorte ci-hai avuto
de famme ‘nnammorà con un saluto.
4156
Sempre de notte canta l’usignolo
perché se sente triste e troppo solo;
il suo non è un canto ma un lamento
che nasce da un cuore dall’amore affranto.
4157
Tutta ‘sta notte mai me so’ fermato
a lume de la luna so’ venuto,
‘na dolce serenata t’ho cantato
ora dormi, o cara, io te saluto.
4158
Fiore d’argento
per te, o amore, ho camminato tanto
poveri passi miei buttati al vento !
4159
Fiore de fiore
e chi t’ha battezzato ha fatto male
che non t’ha misto nome rubacuore;
a la rundinella jiì-hai rubbato l’ale
a l’alberi li frutti a me lu core.
4160
Benedetto sia il fior dell’olmo
la luna risplende ‘na metà dell’anno
le bellezze tue riluce notte e giorno.
4161
La casa del mio amor sta sopra un monte
ci-ha fabbricato le prigioni d’oro
per mettere il mio cuore prigioniero.
4162
Le stelle su nel cielo son piccolette
queste manine tue quanto è benfatte
furtunatu chi l’anellu te cce mette.
4163
Non posso più cantar me so’ rrachito
per il troppo finocchio che ho mangiato
finocchio traditor tu m’hai tradito.
4164
La colpa io la do a la mamma mia
quanno me fece non mi doveva fare
perché so’ tanto sfortunata nell’amore.
4165
Mia cara Enrica
non posso cantà più me so’ rrachita
troppa ne so’ magnata de cipolla raca.
4166
A Roma voglio jiì e più non tornare
llà me la voglio far ‘na bbella amante
la vecchia me la levo da la mente.
Llà lo voglio trovar un nuovo amore
quello vecchio me lo levo da lu core.
4167
Quanno ho saputo che non me vòi più bene
il sangue me ss’è gelato ne le vene
ed or la vita mi fai viver tra le pene.
4168
All’acqua, all’acqua llà la chiara fonte
l’omu non pòle amar ‘na sola amante
lu sole non risplende solo sopra un monte
e ogni notte si deve cambiare amante.
4169
Bianca comme la neve de montagna
bianca comme lo desidera ‘stu core
m’hai fatto diventar comme ‘na canna.
Quanto so’ triste le pene d’amore !
4170
Il mio amor sta tanto lontano
per andarlo a trovar se piglia il treno
e non m’importa se cce vo’ tanto denaro
basta ch’io possa riveder chi tanto bramo.
4171
M’ha detto il mio amor che m’ama tanto
che per la malinconia io non ce penso
che me cce pensa lui, io che canto.
4172
Chi dice che Belmonte non è bello
co’ tutte ‘ste ragazze che ce stanno
son giovani stupende fatte col pennello.
4173
Vedo la luce su quella finestrella
è la stanza dove dorme la mia bella,
lo letto jié sia fatto de viole
e con i fiori d’aprile il capezzale.
4174
Lo benedico lo fiore de mela
se vieni a la fonte te dò la mia parola
e llà la troncheremo la catena.
4175
Fiore dell’olmo
l’amore mio è partito a giorno
mille volte a Dio lo raccommanno
e prego che faccia presto il suo ritorno
ché lontan da lui a la notte più non dormo.
4176
Ma comme farà, povera commare
jié ss’è ‘mmalate tutte le gajine
e il gallo l’ha portato all’ospedale.
4177
Fior de ‘nsalata
cojiete pure la rosetta profumata
dal vostro amor tanto gradita.
4178
Fiore de fiore
sbrighete, o bella, damme la ma’
damme la mano, damme lu core
famo l’amore anche se babbu non vòle.
4179
Fiore de grano
gira la ruota ma non gira il molino
l’amore cresce e noi ci consumiamo
passa il tempo, e poi ci pentiremo.
4180
Lo benedico lo fiore d’erbetta
per questa volta lo cantà me basta,
se ci stai tu, io non ci sto de testa
ti dò la bona sera e la partenza è questa.
4181
O Mariannina dell’occhietti belli
se te vòi marità basta che parli
andiamo in chiesa e scambiamoci gli anelli.
4182
O stella risplendente in mar sereno
voi siete quella che me date pena
me date pena e non me dai fortuna
de cento notte non ne dormo una.
4183
Marcella bella, Marcella galante
sempre a voi riluce il sole su la fronte
Marcella ve saluta il vostro amante.
4184
Fior de limone
è meglio evitar un gran riccone
e sposar uno del vostro paragone
acciò che non ve possa ricattare.
4185
Non posso più cantare o fare festa
ché la ragazza mia non me vo’ più bene,
e dice che la mamma l’ha sgridata
ma guarda con che scusa che me viene !
4186
De giornu e de notte me cce fai vinì
sotto la finestra tua a suspirà,
l’anima da lu core me fai partì
ma io sempre, con amor, te vengo a riverì.
4187
Bella che cinquanta ve chiamate
cinquanta amanti voi ce l’avete,
quando da la finestra vi affacciate
comme uno stormo d’uccelli li vedete,
poi fra tutti sempre me scegliete
ché sono il miglior amante che ci-avete.
4188
Ffaccete a la finestra, o ricci belli
se te vòi marità basta che parli,
so che le manine tue brama l’anelli
e il petto tuo ‘na collana de coralli.
4189
Diavolo dell’Inferno fatte frate
va a confessar la ragazza mia,
digli se la vo’ rfà ‘sta santa pace
sennò, è meglio che te la porti via.
4190
Quanno se leva il sole a la mattina
mio caro amore cala giù dal letto,
corri ad aprire allor la finestrina
e il sol ti batterà proprio nel petto.
4191
Bellina mia non ti coprire il viso
e falle comparir quelle viole,
e famme rimirar quel paradiso
lascia pigliar l’odore a chi lo vòle.
4192
M’è stato ditto che con me state stizzata
facciamo la pace, per amor di Dio,
non serve che morite appassionata
ché se morite voi, morirò pur io.
4193
O cara Rosa
sto sempre co’ la mente pensierosa
quanno che ve ‘llontanate da la casa,
ci-ho un dubbio che me frulla pe’ la mente
parli troppo co’ lu prete, ch’è un birbante.
4194
Giovanottina, oh che bell’andar che hai
e quanto ti sta bene il capo adorno,
la terra fai tremare dove vai
e l’alberi fai fiorir intorno, intorno.
4195
Dimmi, o bella mia, che debbo fare ?
Di voi non mi posso più scordare
e di un’altra non mi posso innammorare
perché il cuore mio l’ho dato a voi.
4196
O Marì, ma quanto bugiarda siete ?
Sempre che amate solo me, me ripetete;
ma tutte le sere la Madonna voi pregate
che ve mantenga l’amante che ci-avete.
4197
Fiore de canne
tu sei la rosa e mammata le fronne
sopra la vita tua chi ce commanna ?
Tu sei la rosa e mammata lo fiore
sopra la vita tua ce commanna amore.
4198
Quanno che da la finestra v’affacciate
lu sole se nasconne e voi splendete;
quanno per la piazza passeggiate
da tutta la gente rimirata siete.
4199
Bella che siete nata de Natale
tutte le grazie t’ha donato il buon Signore
la luna t’ha fatto da commare
e lu compare tuo è stato il sole.
4200
I dolori che io ci-ho so’ proprio tanti
jornu e notte me strazio coi lamenti
che farrìa pietà pure a li Santi
e tu, donna crudele, non me senti.
4201
So’ camminato de giorno e de notte
pe’ vinì a ritrovar le tue bellezze
e saziarti coi baci e le carezze
ma la fortuna non ho avuto di vedette.
4202
Fiore de canne
me voglio metter a temperà le penne,
per temperà la penna tua quanto se spenne ?
Sappi che io te faccio spenne poco
e che se la penna non me dai, me ne vaco.
4203
Forse meglio era se non ero nato
e se al mondo non t’avessi conosciuto
almeno tante pene non avrei provato.
4204
Fior de verbena
quanto è contento il cuore di chi v’ama
se non ve pòle aver, oh Dio che pena !
4205
Se dice che la luna non camima,
passa li monti e non se ferma mai,
così è il cuore dell’amante mia
sempre a me pensa e non se scorda mai.
4206
Fior di verbena
il cuore mio col tuo è tutta ‘na rama
lo sangue mio col tuo scorre su ‘na vena.
4207
Mentre che dormo tu me vieni in sogno
tutto spaventato poi mi fai svegliare,
mi bastano le pene che mi dai di giorno
almeno la notte fammi riposare.
4208
Fiore d’abete
in Paradiso senza scala andate
parlate con San Pietro e poi scendete;
ma se subbito dopo non ve decidete,
io non spetto più, me faccio frate.
4209
O cara Nena
te prego, se me vòi bè, dimmelo prima
non me la portà tanto a la lontana;
è più d’un anno che me spetta Filomena,
ma tu sai ch’io voglio te, o cara Nena.
4210
Garofalo piantanto tra li sassi
è tutta verità quel che ti dissi
coll’altri fai l’amor, con me te spassi.
4211
O cara Filomena
a casa tua volentieri vengo ‘gni matina
è la vostra buona grazia che me cce mena.
4212
Se lu suspiru ci-avesse la parola
che bell’ambasciatore che sarrìa,
sarrìa lu sagretariu de ‘stu core
e lu difensore de la vita mia.
4213
Fiore de pepe
l’amanti co’ la calamita li tirate
e li fate pur venir dove volete;
ma per le troppe arie che ve date
da tutti esser abbandonata voi rischiate.
4214
Guarda il ciel quant’è stellato
guarda il petto mio com’è ferito
contro di me Amor ce ss’è accanito.
4215
Quattordici chitarre e un violino
mai riescono a far un gradito suono,
con quattordici ragazze qui vicino
come volete che canti un pover’uomo ?
4216
Fiore d’ornello
per questa sera so’ invitato al ballo
oh Dio quanto me piace il saltarello;
spero che ci stia l’amante mio, Nello
e tutta la notte balleremo il saltarello.
4217
O rondinella che passi monti e colli
se ‘ncontro l’amor mio digli che venga,
vedi che cosa fa, che cosa pensa
comme se comporta in mia assenza.
4218
Ballate ballarì, quanto volete
se le scarpe se consuma non ve preoccupate
siete giovanotti e le ricomperate.
4219
Fior di bambace
ma non senti la chitarra cosa dice ?
Non più guerra, amore mio, facciamo pace.
4220
Bella, quanno parto, ve lascio questo cuore
vi prego, cara, non lo strapazzate
che al ritorno me lo renderete.
4221
L’amore mio vuole far partenza
questo bel paese vòle abbandonare
è venuto da me per prendere licenza
oh Dio del ciel non so comme me fare !
4222
Il nostro amor durerà mill’anni
io mai te lascerò, bella non piagne
il nostro amor fino a mill’anni dura
io non te lascerò, non aver paura.
4223
Iersera incontrai la Filomena
che, per amor, jié donai ‘na rosa,
e quanno me svegliai a la matina
vicino a me c’era la Filomena.
4224
O tortorella che vai per i monti
saluta il mio amor quando l’incontri,
chiedi che cosa fa, che cosa pensa
digli che sto tanto mal se non ritorna.
4225
Mo’ ch’è arrivata l’ora di partire
piglia ‘stu core mio, facce du’ parte,
una ne piglio io per non morire
l’altra la dono a voi…. la maggior parte.
4226
Fior de verbene
la donna va trattata sempre bene
co’ li baci, le carezze e col bastone.

4227
Cara mia amante
me ss’è strappate tutte le mutanne
corri, bellina mia, mettece un ponte
sennò scappa lu re co’ tutte l’arme.
4228
Fior de ginestra
volete sembrà drittu e siete stortu
portate lu cappellu a mezza testa;
ma co’ lu cappellu a mezza testa
mejio de vu’ per me è lu bbeccamortu.
4229
Fior senza foglia
te vai vantenne che ci-hai beni e poderi
su per le scale tue ci sta la paglia,
la fame te divora e te tè sveglia
ma te contenti de sta bè co’ li pensieri.
4230
Mi pare di sentire, di sentire
in cima d’un monte ‘na voce chiamare
pare che dice: “Amor non dubitare
per colpa d’altri non m’abbandonare !”
4231
L’acqua va dove la terra penne
io fo ritorno a voi mio caro bene
perché voglio por fine a le nostre pene.
4232
Non saccio che canzone cuminciare
se la cumincio non la so finire;
non riesco col mio amor a ragionare
se anche ce ragiono non so che cosa dire.
4233
Pazienza, amore mio, se pati pena
pati per quanno scì fatto vita bona;
se vita bona non l’hai fatta mai
pazienza, amore mio, se patirai.
4234
Lu passeru che becca lo panico
sempre se capa lo più minutello;
cuscì io voglio scegliere il marito
capare me lo voglio grazioso e bello.
4235
Voglio cantare: se non canto mòro
co’ lo cantà ‘na pena me la levo
di conquistar il tuo cuor ancor ci spero.
4236
Apreme, bella mia, che so’ Marino
cento miglia ho fatto da lontano
per recarti il mio cuor come dono.
4237
Non c’è più bello amor che Leonora
specialmente il giorno de la fiera,
passeggia per piazza e pare ‘na signora
me vende le sue grazie e non vo’ ‘na lira.
4238
E’ risaputo che un bravo medico tu sei
porti l’unguento e medicando vai,
vieni a sanar le tante ferite mie
sono d’amor, non guariscon mai.
4239
Quanno te vedo in piazza su la scalinata
bella, me fai tremar tutta la vita
e me fai penar tutta la jornata.
4240
L’altra notte sognai che m’eri accanto
coi baci me facesti felice e contento
ma quanno me girai dall’altro canto
invece d’abbracciar voi, abbracciai il vento.
4241
Amore m’ha lasciato e ce sse vanta
ma lu jornu verrà che se ne pente,
l’occhi arrossirà co’ un lungo pianto
ma è troppo tardi per il pentimento.
4242
E zitto, Nino mio, che non ti lasso
lo sai che senza te vivere non posso,
che non ti levo mai gli occhi da dosso
senza di te non movo manco un passo.
4243
Ho fatto tante lacrime e poi tante
quanti sassetti per fabbricare un monte
ma l’ho conquistato un bell’amante.
4244
Dimmelo, amore mio, se comme fate
tutte le notte in sogno me venite;
di giorno me dite che non m’amate
la notte ‘nnammorata pazza m’apparite.
4245
La ragazza mia è tanto carina
la voglio metter dentro a ‘na vetrina
sennò il sole me la fa diventar ‘na morettina.
4246
Cara mamma del mio amore
dite a vostro figlio che non mi abbandoni
che se me ‘bbandona mòro de dolore.
4247
O cara Filomena
vurrìo sapé dove l’inverno lo passate
che d’estate così bella siete.
L’aria de la montagna fresca e fina
vi ha reso ancora più bellina.
4248
Cantar vorrei a la belmontese
se bene non so cantar, me compatite
canto all’usanza del mio piccole paese.
4249
Quanto sei bella, quanto sei carina
l’acqua corrente la fate fermare
gli alberi secchi li fate rifiorire
le pietre dure le fate lacrimare
l’uomo morto lo fate risuscitare
ma a me, per amor, mi fate spasimare.
4250
L’uccellin che becca lo panico
sempre capa quello minutello,
cuscì so’ fatto io con mio marito
me l’ho capato piccolino e bello.
4251
Povera me, so’ proprio sfurtunata
sto comme ‘na cipolla in mezzo al foco;
avevo un bell’amante e m’ha lasciata
pe’ la disperaziò non trovo loco.
4252
L’avete vista la morta passare ?
Che pianto doloroso ho fatto io !
So’ stato ingrato a non volella amare,
chi l’ha fatta murì so’ stato io !
4253
Ma guarda cosa fa quel nuvoletto
che va per aria e va coprenno il sole;
che va facenno quel bel giovanotto
che le ragazze belle non le vòle.
4254
Dimmelo, o caro, chi ti ci ha portato
alla presenza mia tanto gradito,
chi ti ci ha portato è stato un fiore
a lui io grato sarò finché non mòre.
4255
Questa è la notte che ha da piover tanto
sotto la tua finestra voglio venire,
Iddio del ciel voglio pregar tanto
che t’ho da far pietà a venimme aprire.
4256
Contenta sarrìo se lo scopresse
dove che state voi, bello, de notte
dove sta il vostro cuore a divertisse.
Se scopro che tu vai co’ le mignotte
è già scritta la tua condanna a morte.
4257
A Roma s’è scoperta ‘na fontana
che a dodici cannelle l’acqua mena,
e se dice che li ‘mmalati li risana…..
io l’ho bevuta e ho fatto la prova
per le pene d’amor l’cqua non giova.
4258
Dentro al petto mio c’è ‘na gran fiamma
solo tu, bella, me la pòi smorzare,
troppo bella t’ha fatto la tua mamma
ch’io se non ti posso aver, preferisco di morire.
4259
L’ho incontrato un giovane signore
che con il mio cuore vòle far l’amore;
mi sembra tanto un giovanotto bene
s’ha preso il mio cuore e se lo tiene.
4260
Navigo in mezzo al mar e non mi bagno
me batto co’ un’armata e non m’arrendo;
venisse pure il primo general del mondo
son giovane d’onore, me difendo.
4261
Pur di non veder l’amante mio morire
in mezzo al mare mi vorrei buttare;
è tanto l’amor per lui dentro il mio cuore
senza lui preferisco da ‘sto mondo scomparire.
4262
Luce de luna
ogni sguardo che me date, morettina
contento mi fa star ‘na settimana.
4263
Se il Papa me donasse il Campidoglio
e me dicesse: “Lascia andar ‘sto figlio ”
quello che amavo prima, quello voglio”.
4264
Fior di granato
non si possono amar le donne ch’han marito
m’ha detto il confessore ch’è peccato.
4265
Cara mia Violante
non date retta a le chiacchiere de la jente
a chi la lengua ci-ha più lunga del serpente.
4266
Cara comare
due cose al mondo è difficile dimenticare
la grazia e la beltà del primo amore
a fuoco ce l’hai stampate dentro il cuore.
4267
Volete che ve ‘mparo quali sono li tormenti?
E’ quanno la ragazza vòle bene a tanti
solo questi son li veri patimenti !
4268
Fior de cannella
voi state dentro il letto, figlia bella
io sto per strada a far la sentinella.
4269
M’hai fatto una fattura a tradimento
non posso più sentì ‘na donna accanto
persino le mura mi danno gran tormento.
4270
M’hai fatto una fattura in un granato
non ti posso sposar ché hai marito
non ti posso lasciar ché m’hai legato
lo scemo sono io che t’ho creduto.
4271
Caro Gustavo
stanotte me sognavo che morivo
con tanto desiderio te chiamavo
dicendo: “Dammi aiuto, amore caro !”
4272
Eccomi bella mia che so’ venuto
li sospiri vostri m’han chiamato
un gran sacco di baci t’ho portato
con essi tante amanti ci ho guarito.
4273
Cara Margherita
le bellezze ce l’avete d’una fata
su nel cielo eravate una cometa
ma ditemi perché in terra sei venuta
se non per rovinare la mia vita.
4274
Ha stabilito con una legge il Papa
solo chi ci-ha la dote se marita.
Non fossi la prima io, me sventurata !
4275
C’è Carolina da le trecce bionde
c’è Gigetto che jié le lega e jié le scioglie
e va pure dicenno che la vo’ per moglie.
4276
Non date ascolto a ‘ste lingue sì balorde
lo fanno per confondere la gente
non danno fuoco al mar perché non arde.
4277
Il male mio al tuo purtroppo è uguale
e di questo male si dovrà morire
perché non ce lo sanno medicare.
Capito non hanno ch’è il mal d’amore.
4278
Fior d’ananasse
voi mi faceste un dì tante promesse
adesso te ss’è ‘mpicciate le matasse.
4279
E come mai ?
Anche se dormo io penso sempre a voi
e voi a me non mi pensate mai.
4280
La forza de Sansone era tanto granne
ma purtroppo fu tradito da le donne
e morì schiacciato in mezzo a le colonne
4281
O rondinella che attraversi il mare
fermete in volo e fammelo un favore
va a cercare dove sta il mio amore
è partito e mai più notizie sue m’ha fatto avere.
4282
In cima d’un monte
‘na turturella me sse pusò sopra le spalle
me disse: “L’amore tuo sta jiò la fonte,
e si scambia tanti baci con l’amante!”
4283
Quanno la bianca neve giù cadeva
allora la tua mamma ci pensava
di farti più bella che poteva.
4284
Pe’ schiarì la voce ce vo la liquirizia
per far l’amor ce vò la buona grazia
‘mmischiata con un poco di malizia.
4285
Io tanti te ne manno de saluti
per quanti fiori stanno per i prati
e per quanti pesci al mar grossi e minuti.
4286
Se il Papa mi regalasse il suo castello
e me dicesse: “Lascia andar Camillo!”
Non lo posso lasciar ch’è troppo bello !
4287
E quanto suona ben ‘sto violino
e specialmente chi lo porta in mano
e dice: “Balla, balla, o ballerino !”
4288
Così spero almeno che mi crederai
avevo un cuore e l’ho donato a voi
lo diedi a voi ed io senza ne restai.
4289
Caro mio amore
la gente di te me dice tanto male
agli occhi miei mi sembrate un sole.
4290
Fiore d’aglietto
te possino tirar du’ palle al petto
almeno smetterai di fare il bulletto.
4291
Io abito su li monti
se vengo giù, perdio, facciamo i conti
per me debbono sparire i prepotenti.
4292
Fior de viola
l’amore mio ha perso la parola
più non parla co’ la vicinata che sta sola
ha visto che lu maritu prontu sta co’ la pistola
e se jé spara a nme chi me consola?
4293
E’ bene che ce lo sai
io per amore non ci- ho pianto mai
d’amanti ne ho avute sempre cinque o sei.
4294
Fiore de fico
non siete manco bona a ‘nfilà un’aco
e ce pretennete de pijià marito !
4295
Fiore de latte
te possino ammazzà prima de notte
questo è il saluto che te manno a parte.
4296
Fior de pisello
mi son deciso e non accetto alcun consiglio
me trovo fra l’incudine e il martello
‘bbandono Pippì e me sposo Nello.
4296
Caro compare
le pene che dà la fame so’ tanto amare
ma più amare son quelle dell’amore.
4297
Caro Simone
ci-avete il colore giallo del limone
va fatto male l’aria co’ lo sta in prigione.
4298
Fior de scarlatto
a le porte de Roma ci sta scritto
gira pur quanto vòi, che qui t’aspetto.
4299
Fiore de cardi
conviene, cara mia, che te ne scordi
che son finiti gli amorosi sguardi.
4300
Fiore del cavolo
quanno ‘ncontro a te me sse fa nuvolo
me fo la croce e dico: “Ecco il diavolo !”
4301
Per il bene che te voglio e che ci-ho in petto
ti vorrei veder sopra un carreto
col boia avanti e l’aiutante appresso
e il chierichetto avanti con il crocifisso.
4302
Rosa fiorita
cara ti vorrei far assaggiare la cicuta
si dice che amorir velocemente essa aiuta
per uccidere chi tradisce amor, viene usata.
4303
L’ho fatto un vivaio d’accidenti
e spero che me nasce tutti quanti
uno che te ne piglia, stregni li denti.
4304
Bello, quanno vedi a me scansete
a dir male di me tu prima pensece
sennò te faccio far la fine de lu sorrece.
4305
Non te fidà de chi quarda il terreno
fajie pure l’amico ma stajie da lontano
che in petto lo porta un vasetto de veleno.
4305
Fiore de latte
oltre la gelosia pure le bbotte
almeno fossi bello, trippa a botte.
4306
Siete la bandierola del castello
il cuore l’avete dato a questo e a quello
donna ve sse po’ dir senza cervello.
4307
Dato che m’hai amato sempre per dispetto
ti vorrei veder sopra un carretto
il prete avanti e il bravo boia col capestro.
4308
Se io fossi cieca e non vedessi lume
sai quante cose me daresti a crede
diresti pure che la nebbia è fume.
4309
Fiore de miglio
voi lo fate per damme cordoglio
io per favve vedé, non me la ‘ppiglio.
4310
Fiore de pepe
se ce l’avete con me, bello, vi sbagliate
andatevene a letto che ubrico siete.
4311
Fior de castagna
giro de notte e porto la lanterna
la porto pe’ scuprì quarche magagna.
4312
Fiore de fieno
la lengua longa rovina il ciarlatano
pensa ai fatti tuoi, parla un mpo’ meno.
4312
Fiore de pino
chi piglia moglie se lega la mano
e porta lo standardo de San Martino.
4313
Fiore de lino
vale più un’occhiatella da lontano
che cento chiacchiarette da vicino.
4314
Fiore dell’edera
l’uomo per la donna sempre si dispera
e la donna di lui non se ne cura.
4315
L’amore è cieco e non porta lume
mai fa sentir sonno e manco fame
ma fa buttà la gente dentro il fiume.
4316
La vostra lingua a morte ve conduce
non dir male de me, linguaccia atroce
che se me rpiglia te ppicco su la croce.
4317
Ma quanto furba sei
con una catena incatenato m’hai
e poi m’hai detto: “Sciogliete se pòi !”
4318
Fiore de more
così mi diceva sempre il mio compare:
“Lontan dagli occhi, lontan dal cuore !”
4319
Povero amore mio che me sse mòre
s’è consumato e non è stato male
le pene d’amor jì-ha logorato il cuore.
4320
Carcerato ce so’ stato più d’un anno
ma se per caso io libero ritorno
l’occhietti che hanno riso, piengeranno.
4321
E l’amor mio fa lo tira-tira
che lo possino condannare a la galera,
ma per tutta la sua vita intera
e la galera però fosse a casa mia !
4322
Povera vita mia, poveri passi
a la fine ve ne siete andati tutti persi
piangete o mura, sospirate o sassi !
4323
Ah mamma, mamma, che figlio me date
le pene mie voi non le capite
io fo l’amore e non mi compatite.
4324
O che bel fiore
se la pigliate bianca ve sse mòre
e manco rossa che morir vi fa
pigliatela moretta, che è de core
e perché è tanto più brava a far l’amore.
4325
Non te fidà dell’omo che sta a letto
finché non fa l’ultimo tratto
e sino a che non jé esce l’anima dal petto.
4326
Fiore de noce
con lo sposarsi si può perdere la pace
se dice: “Signor sì !” Ma sottovoce.
4327
Non ti fidar dell’uomo che è un birbone
quanno te dice spesso che te vòle bene
allor ti viene finto e traditore.
4328
Così diceva un gran dottore
col limone ce sse lucida lo rame
co’ le ragazze ce sse fa solo l’amore.
4329
Fiore de menta
se tu giri la terra tutta quanta
non la troverai ‘na persona ch’è contenta.
4330
Amore, amore !
Non ve pigliate collera, o commare
chi se piglia collera, presto se mòre.
4331
M’ha lasciato il mio amore e non ho pianto
credevo di provare un gran tormento
a dire il vero ho provato solo godimento.
4332
Non la pigliate bianca che è scipita
non la pigliate rossa che è focosa
pigliatela moretta che è più saporita.
4333
Se voi sarete la mia sposa amata
vostra sorella me sarà cognata
e la vostra madre suocera gradita.
4334
Lo porto un fazzoletto ricamato d’oro
per asciugare quel visetto caro
se tu spasimi per me, io per te mòro.
4335
All’amore mio quanno vien stasera
voglio che la venuta jé sia amara
non jé la voglio dar la buonasera.
4336
Se me vòi veder morir damme il veleno
contento morirò fra le tue mano
e la sepoltura sarà il tuo seno.
4337
Benedetto sia chi te dorme accanto
quello sì che se pò chiamar contento
felice in questo mondo e in cielo santo.
4338
Fiore de lino
ti prego S. Antonio mettece ‘na mano
perché il mio amore è troppo levantino.
4339
Sopra quel monte
de lacrime per voi n’ho sparse tante
sufficienti pe’ facce pur ‘na fonte.
4340
Questo cuore mio se l’immaginava
che il vostro bene a me finto veniva
e che la vostra fedeltà poco durava.
4341
O Dio del cielo !
Tutto è contro de me, non c’è riparo
tutto contro de me, ma non dispero.
4342
Fior di granato
ma quanto, quanto sono sfortunata
che pure mia sorella m’ha tradito
quello ch’era il mio amor, or m’è cognato.
4343
L’amore ce l’ho fatto tanto tempo
e pure ce so’ stato tante volte accanto
non l’ho baciata mai, or me ne pento
e non m’hanno fatto manco santo
ma considerato un grande tonto.
4344
Quanno che da lontano me vedete
subboto de colore ve cambiate
è segno che un gran bene me volete
o che con tutto il cuore mi odiate.

4345
Spiga d’argento
da quando m’hai lasciato ho pianto tanto
che terra e cielo ho straccato col lamento.
4346
Se l’acqua de lu mare fosse inchiostro
una lettera vorrei scriver al mio ragazzo
per sapere se è ancor vivo, oppure è morto.
4347
Bella, se ti piacciono li canti
ffaccete alla finestra che li senti
e non aver paura de li troni e de li llampi.
4348
Ma quante ce ne rfà questa cretina
mo’ che s’ha fatto l’abito a campana
più non se ricorda quann’era ‘na burina.
4349
Fior d’amaranti
trovai una vecchiaccia che me disse:”Senti
possa tu provar le pene dell’amanti !”
Io allora subboto jì-ho risposto:
“Tè rmasto da magnà ‘na pigna de pancotto”
4350
Fiore de mela
non è più tempo che Berta filava
che mo’ non fila più, tesse la tela.
4351
Voglia de lavorà salteme addosso
e tu pigrizia non m’abbandonare
e famme lavorà meno che posso.
4352
Fiore de rosa
o cara se tu volessi venir a la mia casa
penserò io a far la mamma persuasa.
4353
Fiore de canna
come volete che la notte dorma
se penso sempre a voi, core de mamma !
4354
Fior de viole
lo cervello de le donne ad’è reale
quello dell’uomo è falso naturale.
4355
L’ape per lo troppo pizzicare
perde anche la vita, la cera e il miele,
l’uomo per lo poco ragionare
perde l’amante sua la più fedele.
4356
Fiorin de noce
a far la contadina non sei capace
sempre confondi la janna co’ lo cece.
4357
Quanti ce n’è de questi giovanetti
che vo’ tené li piedi su du’ staffe
ma spesso rimane minchionati, poveretti.
4358
Fior de limone
ma proprio in questo bel rione
ci sta ‘na lingua tanto maledetta
che dice male de tutte le persone.
4359
Fiore de noce
il cuore mio arde comme ‘na fornace
soffiece sopra, o bellina, se te coce.
4360
Fiore de pepe
badate a camminà, non ve fermate,
sennò manco a babbu mortu ci arrivate
e l’amore mio non lo provate.
4361
Fiore de rosa
Digli che vòi bene a Nena e vieni a casa
se la mamma tua vorrà, Nena te sposa.
4362
L’amore mio se chiama Pietruccio
m’ha legato il cuore con un laccio
e me l’ha ferito con un coltellaccio.
4363
Fior de limone
se in Paradiso non fa entrare le puttane
S. Pietro lo può dare solo a pigione.
4364
Fior de mintuccia
se la vòi far con me ‘na fumataccia
ci-ho ‘na pippa con tanto de cannuccia.
4365
Voi foste la mia stella fortunata
ma or per me siete la stella cometa
che minaccia di darmi una codata.
4366
In questa via ci son li prepotenti
ma non ho paura anche se son tanti
ad uno, ad uno si faccian pure avanti.
Iersera ne ho ammazzati più de venti.
4367
Sora Lucia
se ti posso incontrar ‘na volta sola
t’avrei da raccontar la pena mia.
4368
Fiore de ceci
m’avevi promesso conquecento baci
di cinquecento me n’hai dati dieci
io tutti li voglio, non te li dono
se scì fatto apposta, chiedimi perdono.
4369
Fior di limone
io poco mi fido della tua parola
se non la ripeti dinanzi al prete con la stola
preferisco rimaner zitella e sola
e poi spararti un colpo di pistola.
4370
Fior di granato
per un sol bicchiere che ho bevuto
subito m’hai trattato da ubriaco.
4371
Fiore fiorito
e ce vòi pigliar moglie, sì dannato,
che sempre d’un colore vai vestito.
4372
Io de saluti te ne manno nove
se non bastano nove, con la nave
e se non basta la nave, col mio cuore.
4372
Lo voglio comprà un baiocco de ricotta
la voglio buttà in faccia a ‘sta vecchiaccia
che quanno vede a me sempre borbotta.
4373
Fiore de ruta
la collera che ci-avevo m’è passata
da quando dall’occhi miei tu sei sparita.
4374
Te lo voglio dir se tu lo vòi
con un giovanotto che non si decide mai
hai tempo a far calzetti quanto vuoi.
4375
Quante ce ne rfà ‘sta pomposella
passa per il vicinato e manco parla
mo’ che s’ha fatto uno straccio de gonnella.
4376
Fior de cucuzza
guardate mpo’ chi me vo’ dar la guazza
‘na carognaccia fraciata che puzza !
4377
Per questa strada c’è una bella
quanno che passa lei a nessuno parla
ma dietro jé la danno la minchionella.
4377
A la socera mia le cortellate
ma fategliele grosse le ferite
e fate finta de fettà le rape.
4378
Fior d’ananasse
le zinne vostre so’ du’ callalesse
quello che è peggio, stanno basse basse.
4379
Fiore d’erbetta
la vostra dote è soltanto questa
un bicchiere, un piatto e ‘na forchetta,
ma ci-ha pensato Dio t’ha fatto bella
è tanta la tua bellezza, che basta quella.
4380
Li macellari portano l’anello
li carrettieri li fazzoletti al collo
li delinquenti in tasca un bel coltello
l’amor mio una rosa sul cappello.
4381
Te do la buonasera e più non spero
mi sei venuta sempre col cuore nero
so’ carcerato d’amore e prigioniero.
4382
So’ stato tanto tempo fuoriuscito
che pure li capelli ci-ho mutato
ma mai però io t’ho dimenticato.
4383
Vittorio Manuelle fate ‘na cosa giusta
fatelo un battaglion di preti e frati;
se non vogliono marciar, usa la frusta
pe’ falli camminà, ‘sti scellerati.
4384
Fiore de ruta
la rapa, la cucuzza e la carota
sono i colori dell’Italia unita.
4385
Le contadinelle portano l’anello
le cittadine la collana al collo
gli innammorati la penna sul cappello.
4386
Non me guardate che so’ piccolina
ch’io la coratella ce l’ho bona
so’ capace de datte ‘na pugnalata su la schiena.
4387
Fior de mortella
pollastri, maccaroni e paste frolle
fiori, carrozze e ragazze belle
tutte cose a me destinate dalle stelle.
4388
Io so’ ‘na fermanella e lo sapete
non serve, bello mio, che ce rugate
quello che dico io voi lo farete.
4389
E l’amore mio che fa il muratore
venitelo a veder comme fa bene
prima mette la calce e poi il mattone.
4390
Sono un marinaro e tanto basta
pe’ minchionar so’ fatto apposta
a canzonare a te, bella, me gusta.
4391
Fiore d’erbetta
a che serve che te lavi e sprechi l’acqua
tanto non se rpulisce più ‘ssa faccia sporca.
4392
A cantà con me non te cce mette
che so’ la figlia dell’ammazzasette
e me tte magno lu core a fette a fette.

4393
Fiore d’anneto
a dir male de me ve puzza il fiato
sciacquete la bocca coll’aceto.
4394
Mi sa mill’anni che venga Natale
pe’ famme ‘na magnata de torrone
e pe’ famme ‘na bevuta d’un boccale
e poi finire con un bel cenone.
4395
Facciaccia nera piena de veleno
un giorno me decido e te bastono
se non la tieni ‘ssa linguaccia a freno.
4396
Fior de finocchio
vi voglio regalar il pelo del tasso
per tener lontan da voi il malocchio.
4397
Cara Anita
non ce fate tanto la sofisticata
questa è robba che se succhia, non masticata.
4398
Noi siamo di Bermonte e che volete ?
Quattordici a baiocco le cortellate
pugni in faccia quanti ne volete
e bastonate quante ne portate.
4399
Amore bello
tu che prima delle donne eri il gallo
or sei diventato un pollastrello.
4400
A chi dice male del mio amore
io jé do ‘na cortellata in mezzo al cuore
cuscì jé ‘mparo le parole a misurare.
4401
Che ti credevi, o faccia da giudeo,
che per il tuo amore io me disperavo ?
Me ne sono liberata e ringrazio Dio !
4402
Quante me n’hai fatte e me ne fai
strapazzeme, o crudele, quanto vuoi
ma giorno verrà che te ne pentirai.
4403
Ma statte zitta che non sai cantà
e l’aco manco in mano sai tené
te tocca a fa la serva pe’ magnà
e zitta devi sta, ‘nte pòi manco lamentà.
4404
Bella a cantà con te, non ci-ho più voglia
me pari un somarello quanno rajia
faresti meglio a jì a cantà col boia.
4405
Fiore fioretto
le portate la scarpette col tacchetto
ma per dormire non ci-avete un letto.
4406
Quanno che mòro vaco in Paradiso
chi me darrà un pizzico e chi un bacio
ma se ‘ncontro l’amor mio, non lo guardo in viso.
4407
Fiore de menta
de pazienza con voi ce ne vo’ tanta
manco lu Papa co’ lu re ve ‘ccontenta
scì crisciuta co’ lo magnà solo la pulenta.
4408
Non me posso certo disperà
rischio de ‘mmalamme e po’ murì
mamma è vecchia e non me po’ rifà
ne la vita gnà sapesse regolà.
4409
Fiore de sasso
è da un po’ de tempo che me guardi de traverso
capito hai che co’ te io me cce spasso
la parte non posso far sempre da fesso.
4410
Fior de trifoglio
non ti vendo l’onor e non te lo piglio
ma l’avanzo degli altri non lo voglio.
4411
T’ho amato tanto tempo non lo nego
ma la tua beltà più non me ‘nnammora,
l’ho già ben deciso nel pensiero
va pure con chi te piace, vattene in malora.
4412
Voglio pigliar marito e voglio voi
non me ne curo se stò tra tanti guai
se ci stò io, ci state pure voi.
4413
Fior di villuto
e se ci-ho fatto l’amor t’ho minchionato
perché sempre vi ho tenuto per rifiuto
ciò succede a chi si ritiene troppo astuto.
4414
Tu m’hai lasciato andar, non me ne curo
io vo’ lasciato a voi, fiacciamo paro
appresso più non ve vengo de sicuro !
4415
Mi voglio andar a far frate per dispetto
al padre guardiano già l’ho detto
la sepoltura sarà il tuo petto.
4416
Comprare voglio un sacco d’aghi e spille
e te le voglio infilzar dietro le spalle
di matti comme te ne trovo mille.
4417
Sono pescatore e pesco le sardelle !
Vado per aria comme le farfalle
tante n’ho minchionate brutte e belle.
4418
Fiore de rovi
se sposavo a voi, furba rubacuori
la bandiera la portavo avanti ai bovi.
4419
Mele cotogne
la grazia della mia bella è tanto grande
se parla co’ ‘na pietra pure jé risponde.
4420
Fiore dell’olmo
ti vorrei veder, bello mio, penando
con la bisaccia in spalla girare il mondo.
4421
Bella che su le piumme riposate
non so la notte comme voi dormite
se sempre al vostro amor voi pensate.
4422
Il carcere è fatto con le volte e senza travi
e dentro ci hanno messo il mio amore
che per farlo uscir non si ritrova più la chiavi
e io che spetto mòro de dolore.
4423
Quando nascisti tu, candido fiore,
a gloria sonaron tutte le campane
e di contentezza s’incantò lu sole.
4424
Fior de viola
e quando penso che non sei più mia
abbasso l’occhio e perdo la parola.
4425
Voglio pigliar marito e lo voglio bello
sennò non me ne curo de pigliallo
lo voglio alto, biondo e un poco bullo.
4426
Fior di bombace
e torna a far la pace, candida luce
chi porta odio, nell’inferno giace.
4427
Fior di verbene
sempre appresso a te voglio venire
più mi vuoi male e più ti voglio bene.
4428
Fiore de tiglio
considerate il bene che ti voglio
comme una madre che allatta un figlio.
4429
Fiore dell’olmo
tutti fanno l’amore tutto l’anno
e mo’ che lo faccio io, finisce il mondo.
4430
Oh come siete !
Ad ogni piccola cosa vi sdegnate
che bella stupidella che voi siste.

4431
Cara bellona
vale più un capello della tua chioma
che Napoli, Venezia e tutta Roma.
4432
Tutto il bene che ti voglio, cara mia,
non te lo posso scriver sulla carta
perché non ci-ho l’inchiostro che me basta.
4433
Piagne lo pecoraro quanno negne
ma non piagne quanno sona le zampogne;
piagne lo pecoraro quanno fiocca
ma non piagne quanno magna la ricotta.
4434
Le bellezze tue, o cara Filomena
se l’ha portate via la tramontana
se l’ha portate giù verso la marina
povera Filomena quanto pena !
4435
Tanto me piace il vino moscatello
se è anche mischiato co’ la malvasia !
Forse m’è arrivato pure sul cervello
apposta me fa dir qualche pazzia.
4436
Angelo cala giù dall’alto cielo
portami notizie dell’amante mio,
e se sta bene, comme io spero
dagli un bacio per me, e io prego Dio.
4437
Cara ‘na lettera ti scrivo
ma per il gran dolor mi trema la mano
ti fo sapere che malamente vivo
trovandomi da te tanto lontano.
4438
Caro Piero
sempre il proverbio dice il vero
se vado a far del bene, male ricevo.
4439
O Mariuccetta, mammata te chiama
non vòle che per l’acqua vai da sola,
e se cce vai porta pure il cane
muccicherà a chi te tocca le sottane.
4440
Non te mette co’ me che non la vinci
che di giovanotti n’ho imbrogliati tanti
e non te giova manco a pregà tutti li santi.
4441
Comme lo nido che fanno li fringuelli
comme la perla in mezzo a li coralli
l’occhietti del mio amor son tanto belli.
4442
Sei più bianca tu che non la neve al monte
risplendi assai più tu che no’ un diamante
porti la luna in petto, il sole in fronte.
4443
Fior de vite
chi ha sperato troppo sulla dote
sta tutto il giorno con la moglie in lite.
4444
La gioventù è comme ‘na casa senza scale
è pari ad un bastimento in mar in età virile
ma poi però in età canuta è un’ospedale.
4445
Fior di cotogno
che serve accumular tanto guadagno
se la vita mortale è comme un sogno.
4446
Mazzo di fiori
gli uomini son tutti finti e traditori
hanno una faccia sola e cento cuori.
4447
Colli capelli m’hai incatenato
colle parole il cuore m’hai ferito
bella, non mi tradir, che fai peccato.
4448
Se medico potessi diventare
il vostro male lo vorrei guarire
per non vedervi più, bella, penare.
4449
Voi siete comme uno specchio veneziano
rilucete più del ciel quann’è sereno
chi non ama il vostro cuor non è cristiano.
4450
Bella zitella, se ve piace l’aglio,
venite nell’orto mio che ve lo coglio
con un coltello ve lo trincio e taglio.
4451
Fiore d’ornello
te do ‘na cortellata a sangue callo
e della vita tua ne fo un fragello
se non la smetti di tradirmi col mio bello.
4452
Giù pe’ ‘sto vicinato c’è una bella
marito non ha e se lo vuol capare,
non ha capelli e se vo’ far la treccia
la dote non ha e se vòle maritare,
per me anche mill’anni puoi aspettare !
4453
Fiore d’erbetta
dove cammini tu, rosa benfatta
quella se chiama terra benedetta.
4454
Se l’acqua del mare fosse gelo
sempre te voglio amar, amor mio caro
finché li pesci arriveranno al cielo.
4455
Rosa che odora
per le bellezze tue convien ch’io mòra
m’hai fatto una fattura traditora.
4456
Fior di granato
t’ho chiesto l’acqua e tu m’hai dato il fuoco
‘nnammorata non sei di me, ma di Benito.
4457
Siete più bianca voi che non il latte
la vostra mamma vi fece di notte
non si trova pittor per pitturatte.
4458
Fior de piselli
tanto vi stanno bene quei coralli
comme al somaro mio li campanelli.
4459
Bella non facciamo comme fece Adamo
che perse il suo giardino per un pomo,
così faremo noi se non ci amiamo.
4460
Ti voglio tanto bene e tu lo sai
voglio morir quando morirete voi
per vedere se all’Inferno tu ci vai.
4461
Fiore d’aglietto
mi ci hai legato con un duro laccio
scioglimi, per pietà, m’hai stretto troppo
appena mi sciogli o mio caro bello
scappo da te e vado dall’amato Nello.
4462
Fiore di lana
che scherzo che m’ha fatto la fortuna
m’ha fatto innammorar con chi non m’ama
e comme la jente dice anche puttana
ma guarda mpo’ che gran fortuna.
4463
Occhi negrelli
o quanto pagherei per rivederli
gli occhi del mio amor graziosi e belli.
4464
Che benedetto sia il fior di cicorietta
non ti fidar di femmina marmotta
che sempre l’acqua morta è cosa infetta.
4465
Fiore d’aneto
il male della mia bella l’ho capito
che non sa ritener nessun segreto.
4466
Fiore di pepe
Morirò, morirò, non dubitate
ma quando morta sarò, mi chiamerete.
4467
Fiore di cera
e se tu m’amerai, speranza cara
ti verrò a trovar mattina e sera.

4468
Sai quanto di voglio bene, amore mio !
Quante spighe fa un campo di grano
e quante campanelle fa lo lino.
4469
Chi dice che l’amore non dà pena ?
Chiedetelo a Maddalena che lo prova
che pure a letto va senza la cena.
4470
La tengo ‘na gran pena dentro al cuore
nessun dottore me la può guarire
solo con dolci parole il mio amore.
4471
Traditorella
tu m’hai ferito il cuor con una spilla
solo tu lo puoi risanar, o mia bella.
4472
Fiore di noce
io voglio amar chi me pare e piace
con voi, bellino, ci-ho fatto la croce
così la nonna mia pure lo fece.
4473
O giovinetta che cammini a testa bassa
spero che dal ciel ti venga qualche sasso
cuscì smetti de camminà a testa bassa.
4474
E che te credevi quanno che te amavo
che il mio cuore tutto a te lo davo ?
E non vedevi che te minchiovano
e che il mio cuore un’altra bella lo teneva ?
4475
Sia maledetto il dì che t’ho veduta
che d’ogni mio mal sei la cagione;
da quel momento che t’ho conosciuta
del mio cuor tu fosti la dannazione.
4476
All’estero so’ stato e l’ho saputo
che tu d’un altro ti sei innammorata;
non crederai che a me m’è dispiaciuto
mi sento, invece, tanto sollevato.
4477
E non ce vinì se mammata non vòle
non le voglio più sintì tutte ‘lle parole;
e non ce vinì se mammata se stizza
non me la fa sintì la lengua trista.
4478
Andate su e giù e ve la ridete
pare che dei fatti miei voi ve burlate;
ve compatisco perché ragazza siete
e ancor le leggi dell’amor non conoscete.
4479
Fiore de moco
quessa testaccia tua non trova loco
ecco perché te trovi senza innammorato;
quessa testaccia tua non trova sito
ecco perché te trovi senza favorito.
4480
Fior de limone
tu ‘ssomiglia a un candelliere d’un altare
sei senza fianchi e ‘ssomigli ad un bastone.
4481
Fior de patate
tra noi baci e carezze son finite
col miele cominciò, finì a sassate.
4482
Fiore de menta
l’amore non se po’ far se non se pianta
e se in campo non se mette la somenta.
4483
E lo ragazzo mio sta assai lontano
a chi me lo va a chiamar jé do un zecchino
e i soldi per farlo tornare con il treno.
4484
Fior de cerasa
piagne la mamma che la figlia sposa
perché jé porta via li mobili de casa.
4485
Sora Maria
pentiteve, pentiteve che è ora
che troppo grossa l’avete fatta la pazzia.
4486
Aria a li venti !
Viva gli amici, abbasso li parenti
gli amici sono amici, i parenti son serpenti.
4487
Fiore de prati
se stai ancora un anno e non te mariti
ti resta da far la perpetua con i preti.
4488
Fior de pisello
ho visto una capo buttero a cavallo
m’ha fatto innammorare, quant’è bello !
4489
Sora Peppina
voi ci-avete la presenza di Diana
e le grazie della Venere divina.
4490
Giù per la valle
se sento suonar du’ campanelle
è l’amor mio che a pascolo porta le cavalle.
4491
Fiore de miglio
lo tabacco è bono, ma la scatoletta è meglio
mi ricordo di voi quanno lo piglio.
4492
Voi fatevi frate, fatevi frate
che suora mi farò, non dubitate
e poi ogni giorno mi confesserete.
4493
Io ci-ho ‘na botticella senza fonno
pensa a quanto vino io ce rponno;
la mattera de lo pà me ss’è sfasciata
e li topi me l’ha pure rosecata.
4494
Benedetto sia il fiore d’aglietto
un’ora non posso star senza tabacco
ce so’ nato co’ ‘sto vizio maledetto.
4495
Sempre benedetta sia l’erba schiatta-core
quella che cresce su la riva de lu mare
possa schiattà chi a me male me vòle.
4496
E mo’ che ‘bbandonato m’ha il mio amore
tu credi che ne devo disperare ?
Vado al giardino e me lo capo un fiore.
4497
Fiore d’olivo
un tempo un forte amor per te sentivo
ora pe’ non vedette son sempre fuggitivo.
4498
Fiore d’anchenna
te ss’è strappate tutte le mutanne
se vede da li cinciarelli che te penne.
4499
Fior de giunchiglia
cuore di leone e anima de paglia
è proprio sventurata chi te piglia.
4500
E’ inutile che qua tanto ce passeggi
che tanto la robba mia tu non l’assaggi
te do la minchionella e ‘nte ne accorgi.

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STORNELLI RACCOLTI A BELMONTE PICENO digitazione di Albino V. numeri da 3501 a 4000 (su 5400)

3501
E’ proprio bella la luna quanno è piena
assomiglia a la commà quanno camina,
quanto è bella la luna quanno è scura
fa bella pure a te che fai paura.
3502
Il nome tu lo porti di Amedeo
ma manco sai che esiste il galateo,
mai t’ho visto usar modi gentili
poverino, la giornata la passi tra gli animali.
3503
Il mio caro Giovannino è pescatore
spetto sempre che torna quanno se fa sera,
e appena vedo la barca sua arrivare
in petto mi sobbalza il cuore dal piacere.
3504
Ieri guerra ce fu tra i naviganti
in mezzo a loro c’era il mio amore
che scaramucciava sempre avanti
e tra tutti lui solo era il vincitore.
3505
A pensà che io jé so’ vuluto tanto bene,
perché, o Padreternu, a me tutte ‘ste pene ?
E’ mortu Martì e a lungo sona le campane
tutti cridìa ch’era un omu dabbene
solo io sapevo ch’era un grande mascalzone.
3506
Amore mio delicato e bello
quanno la passeremo insieme ‘na nottata ?
Tu te ne vai a spasso per il castello
a me me lasci afflitta e sconsolata.
Non ti ricordi che t’ho dato un bell’anello ?
Ogni tanto daglie ‘na guardata
controlla se esso muta de colore
e ricordete che io so’ stato il primo amore.
3507
Dimmelo, bella mia, comme facesti
quanno il cuore del petto mi cavasti ?
Venisti co’ ‘na mano tanto leggera
ma se me lo rapisce un’altra ci-ho paura.
3508
La mamma del mio amor me vòle male
dice che a casa sua non me cce vòle,
se non me vòle in casa vado in piazza
me basta che posso sposà la sua ragazza.
3509
Tanti giovani belli ha fatto Dio
ma nessuno a me bello me pare,
uno solo ce n’è più bello è l’amor mio
oh Dio famme la grazia, fammelo sposare.
3510
Se vado a la Messa a pregà il Signore
dice la jente che ce vaco a trovar l’amore,
vaco a la Messa per pregà li Santi
dice la jente che ce vaco pe’ trovà l’amante.
La jente pensa male ed è maliziosa
ma a la Messa io ce trovo chi me sposa.
3511
Mi son decisa di fare, di fare
un bel congegno per acchiappare il sole;
se da ‘ste parte passa il mio amore
tiro il congegno e l’ho acchiappato il sole.
3512
Ce n’è tanti che se ama e non se sposa
e de guardasse non se sazia mai;
così farrò io, bella, pure con voi
ma per moglie pieglierò la Marirosa.
3513
Non me voglio fidar più, mai più me fido
sciolta me so’ da voi, mai più me lego,
a quello che me dici più non credo
e li regalucci che m’hai fatto te li rdaco.
3514
Vedo la luna e non la vedo tonda
tutta la vita mi sento tremare,
un giovanotto dalla chioma bionda
è un’ora che non me lascia riposare.
Non mi lascia riposar un sol momento
questo è il piacere dell’innammoramento.
3515
L’acqua chiara se piglia jò la fonte
comme lu sole pé calà ci-ha più d’un monte
la donna non pòle aver un solo amante.
3516
Io da Napoli so’ vinutu apposta
de stornelli ne porto ‘na gran cesta
all’uno più de cento lire non ve costa.
3517
Se son moretta ne vien dal manovale
che m’ha fatto ‘na finestra in faccia al sole,
se son moretta ne vien dal muratore
che m’ha fatto ‘na finestra in faccia al mare.
3518
Il cuore io l’ho donato a un pecoraro
perché m’è sembrato un ragazzo vero,
meglio darlo ad un gentil pastore
che darlo a te o vile traditore.

3519
L’amore è fatto comme l’uccelletto
che va di ramo in ramo saltellando,
con un volo è venuto sul mio petto
e il povero mio cor lo va beccando.
Lo voglio accarezzare il poveretto
finché per mio diletto va cantando.
Quanno che avrà finito di cantare
a un altro ramo lo farò volare.
Ohimé se n’è andato l’uccelletto
e m’ha lasciato un pizzicor nel cuore.
Appena cominciato il mio diletto
da me se n’è partito il traditore.
Donne, se lo vedete il maledetto
non vi fidate dell’ingrato amore.
Dapprima vi dimostra cortesia
poi sul più belle se ne va via.
3520
Io viver non posso più con il sospetto
che tu da tempo me tradisci con Gigetto,
ogni sera sotto casa io me ‘pposto
e se me vè a tiru tutte l’osse io jé roppo.
3521
Se tu non m’ami più è pure quello
il ragazzo me l’ho rifatto e assai più bello,
ti dico che pòi startene tranquillo
che li rregali te li rdaco, pure l’anello.
3522
Sto in cima a un colle e vedo tutto
controllo ogni movimento del mio amore
perché corre voce che mi vuol tradire.
Se scopro ch’è vero gli convien sparire
io l’ammazzo comme un cane, quel traditore.
3523
Nicò m’ha mannato a dir che non so’ bella
se io non so’ bella che se tenga pure quella,
è una che manco più li vecchi va a cercalla
che corre dietro all’ommini comme ‘na cavalla.
3524
O Dio quanto son lunghi ‘sti stradoni
ti prego, bello mio, falli accorciare
se non lo fai per me, fallo per amore.
3525
Che spetti, bella mia, che non te ‘ffacci ?
La luna ter risplende su li ricci,
una spina ho nel cuor, quanno me la cacci ?
3526
Cuore de sasso se non me vòi più bene
so’ contenta perché finisce le mie pene,
una volta mi volevi tanto tanto bene
ora a me tu preferisci le puttane.
3527
Se io correre potessi comme il vento
te virrìo a trovar, bella, ogni tanto;
se io potessi aver come il sol tanto calore
ti verrei a scaldar, mio caro amore.
3528
Lo dice bene un proverbio antico
è certo che può dirsi già spacciato
il malato a tanti medici affidato;
così il mal d’amore non vien guarito
se da troppi amanti vien curato.
3529
Parchè il nostro amor non finisca mai
questa deve essere la regola fra noi:
pene e guai ognun si tenga i suoi.
3530
L’amore non è mai quello che se vede
ormà manco li Santi più ce crede;
la moglie dice d’amar il marito già cornuto
il marito dice d’amar la moglie e già ha tradito.
3531
Caro Adorno
non cercar più l’amante, sta all’Inferno
il diavolo l’ha già cotta dentro il forno;
spero tanto tu possa far la stessa fine
per quanti guai m’hai dato e quante pene.
3532
Caro mio amore
tu sempre non pòi far comme te pare
se vicino a me tu vòi restare,
regole e leggi devi rispettare
regole e leggi che ci detta amore.
3533
Nessuno può dir che la donna ben conosce
perché è già ‘na carogna quanno nasce,
ma più carogna diventa su le fasce
e pegghio d’un diavulu quanno cresce.
3534
Quanno nascisti tu nacque un giardino
dove di tutte le qualità erano i fiori,
l’odore si sentiva da lontano
e soprattutto odor di gelsomino.
3535
Ma guarda mpo’ che storia
tu vai in giro con tutta quessa boria
non ci-hai gnente, bevi e magni l’aria
e dentro casa te rghira la miseria
e ce vai in giro con tutta quessa boria.
3536
Te so’ comprato ‘na bbella sottana
ma so’ saputo che fai la puttana
la sottana, o cara, io la tengo per me.
3537
Te so’ comprato camiscia e mutande
ma so’ saputo che ci-hai l’amante
la camiscia e le mutande le tengo per me.

3538
Fiore del fico
Sai che certe smorfie a me me piace poco
se scopro che di me ti prendi gioco
te porto jò lu mare e ppo’ te ffoco.
3539
E ziri, ,ziri, ziri
Il mondo è fatto così per quanto lo rigiri
l’acqua è sempre acqua in tutti i mari
l’amore è sempre amore in tutti i cuori,
ma mai gli amanti fra di loro son sinceri;
nei mari può scoppiare gran tempesta
ma se scoppia fra gli amanti addio la festa.
3540
Quanno la moglie te sse ‘nvecchia
le perde proprio tutte le virtù,
la pelle ma non la lengua jé sse secca
e la chitarra non jé sona più.
3541
Io per te ardo d’amor, tu non lo vedi
cerco de fartelo capir, ma non me credi;
se credi ch’io son falso e bugiardo
te sbagli, di vero amore per te ardo.
3542
Anche se non te fa piacere, te lo dico,
de te e de la robba tua io me ne freco;
‘nnammorata matta so’ de Federico
‘gni cosa che me chiede jé la daco.
3543
Solo a ingannar la jente scì capace
tu venni li fascuioli pe’ lo cece;
con quessu viziu malidittu ci scì natu
ma se nisciù te ‘mmazza, scì furtunatu.
3544
O cara Iole
non mi riscalda più nemmeno il sole
li fatti ce vo’, non serve le parole;
le carezze tue sotto le lenzole
piacere e calore me dà più de lu sole.
3545
Mio caro Federico
per ricambiar l’amor che m’hai voluto
ce vòle proprio tanto, tanto poco
se le bbote che m’hai dato, te le rdaco.
3546
Canta moglie mia se vòi cantare
che l’amante mia se sente male;
se sente male e crepa de dolore
perché è tanti jorni che con me non fa l’amore.
3547
Tutti me dicevan l’amore, l’amore
credevo che era ‘na cosa bona da magnare
adesso che lo faccio e che lo provo
dico che è ‘na cosa bona per davvero.
3548
Da tanto tempo che non ho cantato
non so’ se ritrovo l’aria mia;
da tanto tempo che non t’ho veduto
non so se siete più l’amante mia.
3549
Tutta ‘sta notte voglio jì cantenno
fino a la calata de la luna
la mia bella voglio ritrovare
lo voglia o non lo voglia la furtuna.
3550
E l’amore mio fa il calzolaro
cuce le scarpe con il filo d’oro;
me l’ha prumisto che me ne fa un paro
io solo quanno che me sposa me le provo.
3551
Mariuccia dal zinaletto rosso
quanno vedete a me ‘llungate il passo,
abbassate il capo e fate il viso rosso
credetemi, io ve sposerò appena posso.
3552
Questa è ‘na cosa che me fa sperare
lu core miu a lu tuu io vurrìo legare;
credo che lu distinu l’abbia già deciso
l’amor per me te sse legge scritto in viso.
3553
Vai dicenne che me vòi rrimpì de bbotte
non saccio, caro mio do’ me le mette,
ché mamma non m’ha fatto le saccocce
allora spetta quanno porto le bisacce.
3554
Speranza de ‘stu core, car’amore
te la manno ‘sta notizia pe’ fattelo sapere
per farti saper che ho rinnovato amore
spero che tu possa morir di crepacuore
questa è la giusta fine d’ogni traditore.
3555
L’angili ha inventato lo cantare
per cantar la gloria del Signore,
a nu’ ce piace de cantare tutte l’ore
pe’ scacciare da la testa li pensieri
e pe’ non pensà a le pene dell’amore.
3556
Davanti a casa tua è pieno de vasi
so’ tanti li giovanotti che ce ss’è confusi;
ma a me, carina, tu non me confonni
so’ che da sempre l’amore tuo è Gianni.
3557
Li fiori piantati a la finestra
sempre se custodisce e ppo’ se ‘nnaffia,
lu sabbutu se coglie pe’ la festa
per offrirli a l’innammorata quanno passa.
3558
De llà de quillu colle staco co’ la mente
ci sta ‘na stella sempre più splendente,
‘na stella che me fa star male forte
quella che me conducerà a la morte;
se questa, per distinu, e la mia sorte
solo co’ te, o Marì, voglio murì sotto le coperte.
3559
La vedovella quanno rifà il letto
sempre piange il suo marito morto;
piange il morto ed al vivo pensa
perché de pigliarne un altro ci-ha speranza.
3560
La luna luce solo ‘na metà dell’anno
le tue bellezze riluce notte e jorno,
tutti li giovanotti ce lo sanno
e per averti pure la guerra essi ce fanno.
3561
Amore, amore non me ne dir tante
so’ piccolina e me le tengo a mente
e da grande le racconto tutte quante
allor se scoprirà che sei un delinquente.
3562
Guardando su nel cielo vidi ‘na stella
e non sapìa a chi rassomiglialla,
essa rassomiglia a voi, cara Isabella.
3563
Va via, o brutta, da quessa finestra
ch’io debbo passar e ripassar co’ la carrozza;
se non te vòi levar, la testa inchina
perché passa il re che va da la regina.
3564
Iersera vidi l’amore mio in piazza passeggiare
se lo vedo non lo posso salutare,
lo saluto co’ l’occhi e co’ la mente
sennò se scopre che sono la sua amante.
3565
Prima de lasciar te, pensar ben ce voglio
se deve seccà lu mare da lo funno
e voglio vedé li pesci notà sopra uno scoglio
allora, forse, te lascio e più non torno.
3566
Guardami, bellino mio, guardami un poco
guarda il viso mio quanto è calato.
La jente me chiederà: “Che ce scì avuto ?”
“E’ stato il mio amor che m’ha tradito !”
3567
L’amor mio abita dietro a quel monte
fra de nu’ un gran fiume d’acqua corrente
pe’ vinì a trovare a me ce vòle un ponte;
se poi d’inverno ad’è tanta l’acqua
da me ce sse po’ vinì solo co’ la barca.
3568
Per mare e per marina voglio andare
la vita de lo pesce voglio fare,
sempre sott’acqua me ne voglio stare
ma a te non te voglio più vedere.
3569
Commà non me tirà tante bottonate
solo io le scappatelle tue le so’ rsapute,
conviene che zitta voi ve ne state
sennò lo faccio sapé a le vicinate.
3570
Stella lucente
quello che la donna dice al suo caro amante
è scritto nell’aria o sull’acqua corrente.
3571
Mia cara Bice
di tradire il tuo amor non sei capace
invece il maritino tuo lo fa e non lo dice
infatti ci-ha ‘na vicinata che jé piace.
3572
Di trovar marito ormai non hai speranze,
un vecchietto sposerai pieno di grinze,
e tu che volevi sceglierlo tra mille
ora rischi di finir tra le zitelle.
3573
Il nome tuo vorrei sapere, o bello,
se te chiami Marino allora dillo,
pe’ ‘ssi fiori che porti sul cappello
fra li compagni tui pari un pupillo;
fra li compagni tui a me me pari un fiore
l’altri t’ama per forza, io per amore.
3574
Vale più ‘na morettina de campagna
che dieci biancoline del paese,
le biancoline se ripara da lu sole co’ l’ombrellino
le morettine invece a caccia va del pisellino.
3575
Ma guarda chi m’è venuto a minghionare
un giovanottino che non sa manco parlare,
se gli domandi che cos’è l’amore
ti risponde che a la mamma lo va a domandare.
3576
Tu vai dicenno che te l’agghio purfirita,
ma chi ha mai mintuato la tua casata ?
Per me sarebbe meglio la galera a vita
che vinì a penà dentro la vostra casa.
3577
Che vai dicenne, brutto ‘ntisichito?
Da me non sarai più salutato,
che tu possa perde dieci anni d’appetito
e ppoi vent’anni a lettu ammalato
solo dopo lo sarrai il mio fidanzato.
3578
Se la ragazza bella voi ce l’avete
allor perché la mia voi la tentate ?
Tutte le ragazze del paese hai domandato
e non ce n’è una che t’abbia accontentato.
Bisogna avere il pisellino funzionante
comme nonnu che n’ha ‘ccontentate tante.
3579
Se vòi far l’amore vieni quassù casa
perché sotto la finestra nse fa cosa,
perché sotto la finestra nse fa cosa
paga un quartino a babbo e vieni in casa.
3580
Bella voi siete nata per rrubbare
jé l’hai rrubbati li raggi a lu sole,
a la rondinella jé l’hai rrubbato l’ale
a mamma lu figliu e a me lu core.
3581
Lu mare vorrei passare col cappello
vurrìo arrivare all’osteria del Gallo,
dove se joca a carte, ci sta Nello:
“Amore per me tu scì sempre quello !”
3582
Ffaccete a la finestra o roppo un vetro
butteme jò la robba che t’ho dato,
levete quess’anello de Loreto
voglio veder quanto l’hai consumato.
3583
In mezzo al mare me voglio buttare
se mi volete bene io voglio provare,
se mi volete bene mi ripiglierete
sennò menar dall’acqua mi farete.
3584
O tuppi, tuppi
se tu ci-hai ‘na cappellata de papetti
pé far l’amor con me te cce li vole tutti,
se poi, carino, a te te pare troppi
vattene pure, che co’ me tu non ce lecchi.
3585
Se po’ sapé, o sbarbatello, che pretenni
che tu a far l’amor non te ne ‘ntenni,
prima vanni a la scola de le fate
sennò l’amor co’ non ce lo fate.
3586
Lu passeru che becca lo panìco
sempre lo capa quello minutello,
così ho fatto io col favorito
me l’ho capato piccolino e bello.
3587
Io vaco in mezzo al mare e non me bagno
combatto co’ ‘n’armata e non m’arrendo;
venisse il primo general del mondo
sono giovane d’onor e me difendo.
3588
A me me ss’è stizzata la ragazza
pé ‘na parola che j-ho detto ieri sera,
un’altra jé l’ho detta stamattina
adesso s’è stizzata più de prima.
3589
O giovanottelo che vai per mare
saluta il amio amor, ch’è pescatore,
se non conosci lui guarda il segnale
il nome mio lo porta scritto su le vele.
3590
In tasca ci-ho un cortellu co’ la punta a lancia
bella, io te voglio amar de prepotenza,
se quarcuno con te ce fa speranza
diglie che ci staco io, che non ce pensa.
3591
Spiegamelo tu perché, o Signore
per andare in Paradiso ‘gnà soffrire
e all’inferno ce sse va co’ l’ascensore.
Io che so’ zoppu e non posso camminare
devo per forza prendere l’ascensore.
3592
Li Romani a corteggiar le donne non eran buoni
essi rapirono le donne a li Sabini
e si trasformarono in amatori sopraffini.
3593
Cara Violante
se non posso amare te no’ nso contento
io che in vita mia ne ho amate tante.
3594
Caro Benito
L’amante io ce l’ho giovane e bello
tu la fama ormai ce l’hai da gran cornuto
mai farrò l’amor con te: sei vecchierello
e in più Caterina già t’ha spennato.
3595
Se la tiri troppo la corda te sse stucca
e se carghi troppo la somara te sse stracca,
ormà, o compà, gnà che te contenti
perché co’ l’anni stai mpo’ troppo avanti.
3596
A tempu de lo mète e de lo batte
ce scimo divertite comme matte,
mo’ ‘mparata l’arte che fa le pie bigotte
ce putimo divertì jornu e notte.
3597
Te la do io la bonasera e più non canto
bellina, me l’avete fatto un grosso affronto,
è l’ultima serenata che te canto
per dirti che se me lasci so’ contento.
3598
Dici sempre che cuscì non se va avanti
ma non capisci che cambiati ad’è li tempi,
‘na òta allegri se campava fra li stenti
ogghi che c’è tutto non se vive più contenti.
3599
E che te vai vantanno, o Caterina !
Ti sei vantata per lo vicinato
che ti volevo amar e non m’hai voluto.
Vero non è, son io che t’ho lasciato
perché eri ‘na puttanella e l’ho capito
e a me non piace far la parte del cornuto.
3600
Quante ce ne rfà ‘ssa brutta mora
dopo che s’ha comprato li pennenti a pera,
non jé sse po’ più rivolger la parola
ma se seguita cuscì po’ rmané sola.
3601
Figlia più non aspettar, sposa Roberto
che nell’arte dell’amor è tanto esperto;
te lo dice col cuor la mamma tua
che tante notti l’ha avuto nel suo letto.
3602
Caro compà Fernando
a me sembri tanto indeciso e lento
che ti lasci trasportar da ogni vento,
un tempo eri chiamato cretino e tonto
oggi, invece, ti considerano un talento.
3603
Fior de verbena
Lo duvristi tu sapere o Maddalena
la strada dell’amor de sterpi è piena
non si conquista amor senza fatica e pene
comme successe a li Romani co’ le Sabine.
3604
Quanno Adamo zappava ed Eva filava
L’uomo vizioso ancor non esisteva,
ma dopo che Adamo assaggiò la mela
i viziosi li trovi sempre in fila.
3605
Caro mio Piero
tutto al mondo è mutabile e leggero
a volte è anche giusto il mutar pensiero,
allor non mi chiamar più voltagabbana
se per tornaconto or faccio la puttana.
3606
Fiore de rosa
la moglie tua è solo tanto presuntuosa
pare che capisce tutto ma non capisce cosa,
meglio la mia che pare ‘na gnrorantella
ma è brava a fa li gnocchi e la pannella.
3607
A me questo mondo me pare un Paradiso
se vicino tu me stai con quel sorriso,
pieno di gioie, piaceri e godimenti
peccato doverlo lasciare in due secondi.
3608
Co’ le carezze e le lusinghe vòi ‘cchiappà le donne
ma tu le mie bellezze non le goderai
anche se me dai tutte le ricchezze che tu ci-hai,
io la gioventù co’ te non ce la spreco
e de te per sempre me ne freco.
3609
La moglie co’ me dev’essere leale
se scopro che me tradisce co’ Pasquale
la ‘mmazzo e ppo’ la vutto jò le scale.
3610
Fiore de jìa
ogni mamma dice vè de la figlia sua
anche se è una jena o un’arpia.
3611
Sono un galantuomo, sono un principiante
non disonesto comme te, gran delinquente;
si dice che di mal n’hai fatto tanto
ma Cristo ne tiene l’esatto conto.
3612
Te prego, Martì, non mi rimproverare
dal sorgere del sole fino al suo cadere
sempre io lo faccio il mio dovere
questa notte, poi, te lo farrò vedere.
3613
E pensa mpo’ compà se che bella morte
se dice che Noè murì de notte
tra le braccia de cinque o sei mignotte
se tu non ce vòi crede, fatte fotte.
3614
Son tante le virtù che voi ci-avete
e l’arte d’ingannar ben conoscete;
io che per furtuna in tempo t’ho capito
nei tuoi tranelli non ci son cascato.
3615
Il mio amore se chiama Armando
è andato in Paradiso, è morto santo;
anche se non lo vedo più non me lamento
perché non me pare d’aver perso tanto
infatti a far l’amore era troppo lento.
3616
L’amor mio se chiama Nice
beata quella matre che la fece
chi se la goderà, sarà felice.
3617
Questa è la fontanella dell’amore
tutti l’innammorati ce vè l’acqua a pigliare,
ce vado e ce ‘ncontro il mio amore
che co’ un’altra amante stava a ragionare.
3618
Voi avete tutte e sette le bellezze
e siete da tutti ammirata per le piazze;
avete l’occhi neri e bionde trecce
e cento giovanotti sulle vostre tracce.
3619
A Roma, a Roma le campane sona
li Turchi so’ arrivati a la marina,
lu Papa co’ li Cardinali dice la corona
e ppo’ se rraccommanna a santa Caterina.
3620
Giovanottina simpaticuccia e lesta
de le bellezze siete nata ben provvista,
avete due riccetti a mezza testa
e fate murì l’amante a prima vista;
portate due riccetti a mezzu capu
e l’amante lu fate morire disperatu;
avete due riccetti a mezza fronte
l’amante lu fate pregà a mani jonte;
avete due riccetti in mezzo al cuore
fate murì l’amante de dolore.
3621
E l’amante mio fa il contadino
venitelo a veder quant’è carino,
coglie li frutti co’ ‘na scala d’oro
per me sceglie il frutto più bello e più maturo.
3622
E l’amore mio fa il vitturino
jé sta tanto vè la frusta in mano,
piace a le donne perché sorride e parla bene
solo io ho capito che è un gran briccone.
3623
Voglio cantare, che se non canto mòro
co’ lo cantare ‘na pena me levo
che se sto zitto in gran pena me trovo.
3624
Ma guarda mpo’ do’ m’ha ridotto la sfurtuna
da queste parte a far la quarantena
dove ‘nse vede mai lo sole né la luna
dove mai se sente un rintocco de campana.
3625
M’ero ‘nnammoratu de Peppina
ogni sera ce facìo l’amore dopo cena,
ma dopo che ci-ha scoperto la cugina
l’amore non posso far più co’ la Peppina.
3626
Slaccete, slaccete, o Marì, ‘sso bbello petto
fatele comparì ‘sse due viole,
tenetelo il giardinetto sempre aperto
e fate sentire l’odore a chi lo vòle.
3627
Che bella cosa a ‘stu munnu che sarrìa
se la gioventù non se ‘nvecchiesse mai,
lu munnu sarrìa pienu d’allegria
e de far l’amore mai se smittirìa.
3628
prepareme la tonnaca e il cordone
che eremita nel deserto voglio andare
dove ci sta la tigre col leone
e una dura penitenza voglio fare
per non conoscer più donne d’amore.
3629
Non voglio più cantà anche s’è festa
perché la bbella mia se sente male,
jé venuto un forte dolore su la testa
sta a letto e non cala più le scale.
3630
Piange la mamma che la figlia sposa:
“Me sse va via la gioia de ‘sta casa !”
Risponde il fratello de la sposa:
“Se ne va la grandine de casa !”
3631
Tu tante me ne fai ma non me la ‘ppiglio
ché in questo mondo ha fine ogni travaglio
bella, nell’altro mondo te rivoglio.
3632
Caro Nino
se voi jì a far l’amore mpo’ lontano
te cce vòle le scarpe de vitello fino
sennò te scambia tutti per villano.
3633
De llà de lu muglì c’è il camposanto
sotterrata ci sta la moglie mia,
ogni òta che ce passo ce fo un pianto
me ricordo de quanto bene me vulìa.
3634
Ffaccete a la finestra o bella mora
se vòi vedé chi t’ama e che t’adora;
se a la finesta, o amore, vòi venire
con chi t’ama e chi t’adora pòi parlare.
3635
Se pigli moglie, figlio mio, pensa a chi pigli
non è un paru de bovi che te li rvenni;
se pigli moglie, figlio mio, pensa chi tratti
non è un paru de bovi che po’ sbaratti.
3636
Amore non me lassà, ch’io non te lasso
sempre te verrò co’ l’occhi appresso,
padrone non sarai de move un passo
e la tua ombra sarrò fino a che posso.
3637
La piazza del mio paese fa tre giri
chi la copre de rose e chi de fiori,
la bella mia la copre de sospiri
perché, poverina non avendo mai denari
la può adornare solo con belli desideri.
3638
Caro Francesco
consumato hai la carta e in più l’inchiostro
con le tue letterine hai fatto fiasco.
3639
Di nome io me chiamo Basilio
in famiglia sono il miglior figlio
re son diventato dell’imbroglio
e so ben come riempire il portafoglio;
con la spada spezzo, tronco e taglio
ogni macchia levo anche fosse ‘ojio
senza tenaglie ogni catena smaglio
ogni donna che voglio me la piglio
ma a te per quanto sei brutta non te voglio.
3640
Dici che questo e quello io non lo so fare
allor perché non me lo ‘mpari tu un mestiere;
ma non pòi dir che non so far l’amore
tra mille amanti hai scelto me, senza esitare.
3641
L’amore mio se chiama Giuseppe
è un bravu giocatore co’ le carte,
s’ha jocato anche le fibbie de le scarpe
e iersera anche lu cappellu de le feste.
3642
Peppino mio te voglio, te voglio
dovessi da magnà lo pà co’ l’aglio
e la ‘nsalata senza acito, sale e oglio.
3643
Tira vento e il cane non smette d’abbaiare,
l’amante mio vecchio vòle ritornare;
se ora vòle tornar comme garzone
non me dovea lasciar ch’era il padrone.
3644
Martì m’ha regalato un fazzoletto
io penso che è diventato proprio matto,
tanto a far l’amore con lui non me cce metto
perché l’amore mio è solo Gigetto.
3645
Il ragazzo mio de nome Camillo
m’ha regalato un bell’anello
e ‘na collana de rosso corallo
e se è festa me porta a spasso col cavallo.
3646
L’amore mio se chiama Benito
le chiavi del Paradiso m’ha rrubbato,
l’occhi ed anche il cuore m’ha rapito
e S. Pietro in Paradiso l’ha premiato.
3647
Sei stata tu, Marì, il mio primo amore
sai che ne la vita capita spesso di sbagliare,
perdonami, se con te ho fatto un grande errore,
se torni, te giuro, più non ti volgio abbandonare.
3648
Cara Camilla
che me ne ‘mporta a me se non so’ bella
un’amante io ce l’ho e m’ama tanto
tu sei ricca, furtunata e bella, ma zitella.
3649
Dove che passi tu li fiori nasce
e la dolce primavera ce fiurisce,
le tue virtù solo io, o cara, le conosco
neanche sotto tortura le rivelo e te tradisco.
3650
Il mio amore sta tanto lontano
per andarlo a trovar ci vuole il treno,
ma non me ‘mporta se ce vò tanto denaro
desidero tanto riabbracciar il mio tesoro.
3651
Se non sai far l’amor, bella, impara
piglia la borsa e ppo’ ritorna a scola,
brava diventerai co’ ‘na sittimana
se non vòi rmané zitella e sola.
3652
In mezzo al mare c’è ‘na palombella
nessun giovanotto bello l’ha potuta avere,
ci ha provato principi e signori
e bei cavalieri con tanti denari,
quando ci-ho provato io, misero tanto
l’ha fatta calare col mio canto.
3653
Cara Cesira
dici che non la saccio usar la pertecara
pé fa un surgu drittu jò pe’ la pianura,
ma se tte cce metti tu, bella, per mira
te la faccio vedé io che dirittura.
3654
Caru compare
se tu non me la dai ‘na forma de formaggio
è scritto che morirò prima de maggio;
ti prego, o caro, non mi far morire
mi basta ‘na notte d’amore per campare.
3655
O mia cara Augusta
se tu ci-avessi l’occhi neri de quella ragazza
non ci sarebbe al mondo altra bellezza
purtroppo ci-hai l’occhi turchini che te guasta
e che te fa assomigliar a la mia gatta.
3656
Stanotte co’ ‘na vecchia senza denti
le corne mi scì misto e te cce vanti;
tu, o Martì, de troppo poco te contenti
ormà tu non la capisci più la differenza
fra una bella donna ed una tutta panza.
3657
Non me ‘mporta, amor, de la lontananza
le scarpe la patirà la pinitenza;
me ‘mporta solo che l’amore nostro dura
e a le scarpe te la rfarrò ‘na rsolatura.
3658
E’ proprio tanto bello il rosmarino
co’ la foglia verde ed il fiorellin turchino
ma più bello sei tu, caro Tonino.
3659
La luna sta su in cielo e non se move
è più d’un mese che sta ferma sopra al mare,
levatulu pure ‘ssu pensieru da lu core
ché mai e poi mai tu sarrai il mio amore.
3660
L’acqua de lu mare ad’è celeste
è un momentu che amo due ragazze,
d’amarle tutte e due non me riesce
ma de lasciarne una me rincresce.

3661
Me ne voglio jì verso Loreto
pé trovà un pittore che me faccia un quadro;
il quadro non lo pago e manco lo ritiro
invece de Giovanni ma ci-ha dipinto Piero.
3662
Fiore de cece
non posso più cantar non ci-ho la voce
me vaco a ripusà sotto l’ombra de la noce
co’ la speranza di trovarci Berenice.
3663
Povero Tomasso
anche se tu porti lu cappellu per traverso
per me tu sei e sarrai sempre lo stesso
in mezzo a tutti gli altri il più fesso.
3664
Il mio amore se chiama Felice
ci-ha la camiscia riccamata a punto croce
che co’ lu vistitu a scacchi jé cce dice.
3665
Sia benedetto il fiore dell’ornello
sabato e sera so’ invitato al ballo,
o Dio quanto me piace il saltarello
un ballo non ci sta che sia più bello.
3666
Se dice che a murì vè sempre a tempu
ma la durata de la vita non è capamentu;
se lu distinu scrittu ad’è diversu
giovane te fa murì e te fa fessu.
3667
Amore è comme l’edera, dove s’attacca mòre
così il mio cuore s’è attaccato a te
e finché la brutta morte ‘nce separa
io sto attaccato a te, dolce mia cara.
3668
Cara signorinella te lo dico piano piano
tu credi d’aver trovato un principino,
sarà sì un bel giovane romano
ma paragonar non lo pòi col marchigiano.
3669
Tutto quello che hai voluto te l’ho dato
ma tu per pagamento m’hai tradito;
l’amore fra di noi ormai è finito
va pure all’Inferno dall’amante accompagnato.
3670
Domani voglio andar verso Loreto
a cercà un pittore che me faccia un quadro,
ma lo voglio proprio bello il suo ritratto
dell’amante mio che me ss’è morto.
3671
Tu vai a la messa, pur’io a la messa vengo
tu te ‘nginocchi, io me tte metto accanto;
tu dici la corona, io te la tengo
se preghi S. Antonio, io un altro santo.
3672
Caro fornaio
se de le tue figlie me fai sposare la più bella
da te sempre comprerò lo pà e la carbonella
se veramente me la dai la più carina
ce compro pure la pizza, li biscotti e la farina.
3673
Benedetto sempre sia chi ha fatto il mondo
che chi l’ha fatto l’ha saputo fare.
Ha fatto il mare largo e lungo
e la barca per poterlo navigare.
Ha fatto anche la donna bella e graziosa
ma la mia brutta jé scappata e dispettosa.
3674
Oh Dio ! Me do’ la testa che dolore !
Ieri non me dulìa: facìo l’amore;
se questa è la midicina per guarire
tu non me servi più, caro dottore.
3675
Povera vita mia comme s’è ridotta
su in cima a la montagna a bere l’acqua
de tanta libertà è finita tutta
in più per moglie m’è toccata ‘na marmotta.
3676
Cara Ernesta
se vòi marito fattelo de pasta
poi mettilo a seccà su la finestra.
3677
O caro Ernesto
se mi vòi sposar fallo ma al più presto
ché a star senza amor più non resisto.
3678
Quanto t’ha fatto bella la tua mamma
t’ha fatto bella e profumata più d’un fiore
perché con me tu dovevi far l’amore.
3679
Fior di tulipano
Capir non pòi il piacere che ci si prova
se qualcuno t’accarezza il petto con la mano
lo stesso piacere che per prima provò Eva
quando nel giardino ‘ncontrò Adamo.
3680
E non mi abbandonare, o cara Lena
che io te voglio ancora bene comme prima;
sempre tu sarai la mia bellina
fino a che babbu e mamma non te mena.
3681
Tutti me dice: l’amore, l’amore
credevo che era ‘na cosa buona da mangiare;
invece è ‘na cosa che me fa ‘mpazzire
e parole non trovo per descriverne il piacere.
3682
Che ci’ha da far ‘lla povera ragazza
se per amore sta diventando pazza;
l’arte d’amare jé l’ha ‘mparata la sua mamma
che assomiglia a la nonna e la bisnonna.
3683
O caro Armando
voi avete una grazia tanto grande
che se parlate co’ ‘na pietra, ve risponde
e del mio cuor ne pigliate subito il comando.
3684
Su questa strada tira sempre vento
c’è una ragazza che me piace tanto,
quel cane di suo padre non è contento
pur de non darla a me la chiudirìa in convento.
3685
Caru compare
se li topi co’ le trappole ce mòre
tu ‘nvece la vita ce fai da gran signore.
3686
Fior de grespegna
de sposatte, Marì, non se lo sogna
perché ha capito che scì ‘na gran carogna.
3687
Notte e jornu, o Lucì, io te pensavo
m’avevi promesso amor, io ci credevo
ma tu, vigliacca, m’hai tradito con Gustavo.
3688
L’amore mio se chiama Carlo
venitelo a veder se quanto è bello
pure le rose jé fiurisce sul cappello.
3689
Sia benedetto il fior de pepe forte
quanto me piace l’aria da ‘ste parte
ci si gode il Paradiso jornu e notte.
3690
Se ci-avesse gli occhi neri ‘sta ragazza
al mondo non ci sarebbe altra bellezza
ma è l’occhi bianchi da gatta che la guasta.
3691
Mia cara Ernesta
beatu chi se goderà la grazia vostra
perde l’Inferno e lu Paradisu acquista.
3692
E’ ora che me faccio un’altra amante
la vecchia me la levo da la mente
perché ormà ce vede poco e non ce sente.
3693
A Roma ce sse vénne le ciammelle
smettila, o carinella, de fa le ciarle
sennò te scoprirò le maracchelle.
3694
Ci avete gli occhi neri moricati
voi fate ‘nnammorà pure li preti
e tuttu lu conventu de li frati.
3695
Fiore d’ortica
a ‘stu munnu se suda e se fatica
pé rrimpì la panza e pé la fica.
3696
L’amore de ‘sti tempi me fa pena
l’ommini più non mantiene la parola
e le donne non sta zitte più nisciuna.
3697
Questa è la canzone de Gustavo
acqua mia bella io lodar ti devo
le palle mi ci sciacquo ma non ti bevo.
3698
Fiore di notte
se con le corne ci si facesse il latte
a casa tua se magnirìa sempre le ricotte.
3699
Fiore de pepe
se le fontanelle tutte s’è seccate
comme farrà l’amore mio, mòre de sete.
3700
Lo benedico lo fiore de mintuccia
quanno la vederete quella bella faccia
se stuta anche lu sole e va a la cuccia.
3701
Ci-avete gli occhi neri comme il pepe
le guance roscie comme le ceresce
‘ssomigliate a un bambinello fra le rose.
3702
Caro Remigio
tu del sole sei il primo raggio
puntuale sei più tu che l’orologio.
3703
Fiore de moro
prima me dai lo doce e poi l’amaro
se seguiti cuscì io, bella mia, me tte mòro.
3704
La colombella va per l’aria e dice:
tireme, o cacciator, se sei capace
prendimi in mezzo al cuor, fammi felice
se sto vicino a te non trovo pace.
3705
Ecco che arriva il treno de le nove
c’è una ragazza che lo vuol fermare
e con il fochista vorrebbe far l’amore.
3706
La ragazzina che ce faccio già l’amore
mia sposa mai non vòle diventare
finché non smetto di fare il pescatore
perché in mare in tanti nce sse mòre.
3707
Il giardino tuo è pieno di vasi
e molti amanti ce restò confusi,
tu allora scegli solo li più belli
e butta via quelli bruttarelli.

3708
Sta sempre, bella mia, col piede a segno
che se te vedo ancora con Ermanno
a ffanculo per sempre te cce manno
e io me piglio Lucì e me la tengo.
3709
Quel bel ragazzo che se chiama Neno
è l’amante mio e mai non lo chiamo
è lui che viene perché e d’amore pieno.
3710
Mai manco le catene de Turchia
a me m’hanno potuto ‘ncatenare,
solo quelle de la bbella mia
mi hanno fatto schiavo dell’amore.
3711
O cara Lucì ma quanto sei tiranna
solo pe’ famme murì scì nata donna,
finora solo tu scì stata capace
de toglie a quistu core la vera pace.
3712
Se lu Papa me donasse tutta Roma
e me chiedesse d’abbandonar chi m’ama
io jé dirrìo de no, sacra corona.
3713
Bello non sbagliare comme Adamo
che perse il suo giardino per un pomo,
per una sola parola mi vòi lasciare
pensaci, o caro, che ti potrai pentire.
3714
Forse era meglio se non ero nato
e che mai t’avessi conosciuto
almeno tante pene non avrei provato.
3715
Insieme a voi nacque la grazia e la bellezza
spuntò anche il tulipano in mezzo all’acqua
e lu sole se fermò de contentezza.
3716
L’anno scorso ce l’avevo la speranza
de sposamme co’ te cara Vincenza,
ma se voi ancora de la dote siete senza
ve ‘bbandono e me sposo con Costanza.
3717
Non voglio più far l’amore, ci-ho giurato
l’amore m’ha distrutto e consumato,
la colpa è tutta tua, caro Benito
che a gara vòi far con mio marito.
3718
Avete l’occhi neri e me guardate
perché non me lo dite quel che volete ?
Volete il cuor e non me lo chiedete
non ve lo posso dar perché l’avete !
3719
Non so comme lo pòi far de coscienza
tu ci-hai due cuori e a me me fai star senza;
non so comme de coscienza lo pòi fare
d’avere due cuori e a me farmi penare.
3720
Amore non sono queste le parole
quello che m’hai promesso tu lo sai,
m’hai promesso di donarmi il cuore
d’amarmi sempre e di non lasciarmi mai.
3721
Se po’ arrivà lu tempu de la spiga
te faccio ‘nnammorà senza fatiga;
se po’ arrivà lu tempu de lo grano
te posso sempre star mpo’ più vicino.
3722
Se il mio sospiro fosse comme la parola
sarebbe, o cara, un bravo ambasciatore,
sarebbe il segretario del mio cuore
che ti viene a cercare tutte l’ore.
3723
Se non mi dovessi più vedere, cara Rosina
non ti devi preoccupare né impensierire,
solo per lavoro ho traversato il mare
e se non torno più dimmi una corona.
3724
Oh come mai !
Io tante amorose letterine ti mandai
e tu, ingrata, non m’hai risposto mai;
forse è l’amante che te l’ha impedito,
cretino io che nell’amore tuo ci-ho creduto.
3727
Solo tu sai quante letterine lessi e scrissi
ma sul più bello, amore, me lassasti,
vorrei tanto saper cosa ti è successo
per lasciarmi a bocca aperta comme un fesso.
3726
L’amore mio de nome Lella
tutti me la ‘nvidia perché è bella,
ma solo io so quanto è carogna
che uguale non la tròi manco a Bologna.
3727
Quando per la strada ci incontriamo
rossi tutti e due diventiamo
questo è segno d’amor, caro Gaetano.
3728
Fio de lupino
almeno una volta co’ me fate il carino
vi prego, o Pino, porgeteme la mano
acciò io possa salir questo scalino.
3729
Caru compare
è ora che in pace tu me lassi
è tutta verità quel che te dissi
co’ l’altre fai l’amor e co’ me te spassi.
3730
Fior de piselli
quanno te vedo che co’ l’altri parli
in testa me sse rrizza li capelli,
sempre paura ci-ho che me tradisci
è gelosia d’amor, tu me capisci.
3731
Fiore de fiore
ve lo faccio veder se la mia parola vale
se mi lasciate voi non fo più amore,
io sempre la mantengo le parole
e in convento me ne vado fra le suore.
3732
Fior de viola
giorno e notte penso a quell’amore
che me negò perfino la parola,
che fine ha fatto lo vorrei sapere
che per lei ancor sento tanto amore.
3733
Fiore de canne
siete l’appoggio mio, forte colonna
chi v’ama più de me, certo s’inganna,
d’averti comme amante non ci speravo
ma chi m’ama più de te, ancor non trovo.
3734
Fiore de lino
amore or me stai tanto lontano
ma verrà un giorno che me stai vicino
quanno che in chiesa me darrai la mano.
3735
Fiore d’anito
sempre in mezzo al petto t’ho portato
e gelosamente t’ho ben tenuto,
tu, vigliacca, con Gustavo m’hai tradito
e ti vanti pure che gusto ci-hai provato.
3736
Mio caro Primo
il primo amore sei stato a sarrai l’ultimo
solo questo si può dir amor legittimo.
3737
Fior di giunchiglia
del tuo cuor ne vorrei una scaglia
e a tutti farlo veder per meraviglia,
e se poi qualcuno me lo invidia
lo nasconderò comme ‘na mela tra la paglia.
3738
Ancor non s’è levata quella stella
che a quest’ora era solita apparire,
si è però levata quella de la mezzanotte
che rassomiglia a le bellezze vostre;
si è levata quella dell’alba chiara
che rassomiglia a voi, bambina cara.
3739
Fior de limone
prima tanto bene e poi tanto male
al diavolo chi ne è stata la cagione,
io da parte mia t’amavo tanto
forse è stato il destino a non essere contento.
3740
Fior de limone
e voi la rigirate tanto bene
che se anche avete torto, volete la ragione
ma non pensate di trattar co’ un coglione
solo il cuore dal lasciarti mi trattiene.
3741
Se il Papa mi donasse il suo cappello
e il principe Borghese anche un castello
io no’ ‘nte posso ‘bbandonà, core mio bello.
3742
Mammata ha sbagliato a darti il nome
non Angelo te dovea chiamar ma birbaccione,
ora che t’ho conosciuto più che bene
all’Inferno è il posto tuo con le catene.
3743
Ogghi non c’è nisciù che sa usar la pertecara
la jente è diventata sempre più somara,
ma se tu vòi ‘mparà cara signora
la scola te la faccio questa sera.
3744
Caro Danielle
le parole che me dici sarrà belle
ma comme le litanie, è sempre quelle.
3745
Amore, se me vòi fa suffrì de meno
da ‘lla carogna stattene lontano,
io tranquilla sto se tu me stai vicino
e se ogni tanto me porti un regalino.
3746
Fiore de noce
il torto che m’hai fatto tanto me coce
ho deciso di lasciarti, vaco co’ Nice
e tu non possa mai più trovar la pace.
3747
Ormà, Nannì, ‘gnà che sopporti
scioglie non se po’ più li nostri lacci
perché in mezzo ci sta ‘sti figlioletti.
3748
Fiore de menta
me voglio mette accanto a l’acqua santa
per darla al mio amore quanno rrentra,
se me guarda a lungo e me sorride
me dice che nell’amor mio lui ce crede.
3749
Ma perché me manni tanti fiuri
se a un’altra tu rivolgi li pensieri,
te manno li massaggi e ‘nte ne curi
m’è rmasta la speranza che te mòri.
3750
So che conoscete le arti de le fate
e tutti li giovincelli li ‘mbrogliate,
ma co’ me il tempo non ce lo perdete
che bella figura è certo ‘nce la fate.
3751
Voi del mio cuor siete la tiranna
non amate me ma il mio denaro
e ogni sera andate a letto con Giampiero.
3752
Scusami, cara, se ancora insisto
non me lo pòi negar che ti ci-ho visto,
iersera abbracciata stavi con Ernesto
io non te perdono, vedi se te perdona Cristo.
3753
Le cose tutte a modu vostru voi le fate
non vedete che spesso pure ve sbagliate;
se sempre a far così voi seguitate
vedrete che zitella vi ritroverete.
3754
Stelle lucenti
se quelli de casa tua non è contenti
che ce ne frega a nu, tirimo avanti.
3755
Fior de melella
che ci-avrà Rosina che non me parla ?
Ha forse perso la parola, ‘lla poverella,
m’ha visto passeggiar co’ la cugina
d’invidia il cor gli scoppia e di gran pena.
3756
Fiore de mela
che spetterà lu sole che non cala
pare che la strascina ‘na catena,
non cala perché deve far luce a la mia Nena
che la sera vien da me, non vo’ star sola.
3757
E tante volte se perturba il mare
sempre il tempo poi lo fa calmare,
così facciamo noi, amante caro
che sempre torniamo al primo amore.
3758
Se io fossi lu bocciolu e tu la rosa
staremmo tutti e due dentro un vaso
staremmo tutti e due dentro un vaso
chi sta vicino a te sta in Paradiso.
3759
E se sapessi quello che fa il mio cuore
quanno ‘ncontro Lucì che me vo’ bene,
lo sangue me sse gela ne le vene
la testa me gira, e non riesco più a pensare.
3760
Fiore de moro
che me sposo co’ te, o Lucì, io so’ sicuro
e se babbo tuo non è contento, io jé sparo.
3761
Chi te l’ha fatti quess’occhi cuscì furbi
per fortuna io non te l’ho visti tardi,
tu da la fossa rcacci pure li morti
e dall’Inferno li spiriti dannati.
Capace sei d’ingannar gli uomini più scaltri
ma non inganni me, sei nata tardi.
3762
Pure quanno dormo tu me vieni in sogno
ti prego lasciami a la notte riposare,
mi bastano le pene che mi dai di giorno
ti prego, non mio tormentare quanno dormo.
3763
Questa è la contrada dell’invidia,
appena se vede un bel giovane passare
subito se mette in moto la comare
anche se no n lu conosce lu va ad informare,
jè dice: “La tale co’ lu tale fa l’amore
e quell’altra ha già impegnato il cuore,
le ragazze qui so’ tutte ‘nnammorate
quella adatta per voi non ce la trovate !”
3764
Che pensi, o Lucì, quanno che me vedi
lo vurrìo sapé e vurrìo indovinare
se pensi brutte cose da famme morire
o solo cose belle per rubarmi il cuore.
3765
Me pare tanto di sentire, di sentire
poco lontano ‘na voce che mi sta a chiamare,
pare che dica: “Amore non m’abbandonare
per colpa d’altri non mi pòi lasciare
che già domani te ne dovrai pentire !”
3766
M’è stato ditto che state tanto male
anch’io, o Lucì, me sento poco bene,
andiamo tutti e due ne lo stesso ospedale
e llì ci guarirem, caro mio bene.
Llà ci sta un bravissimo dottore
che sa curare bene il mal d’amore.
3767
O cara Lucì mia, me l’hai ferito il cuore
un’ora senza te non posso stare,
ne la mia mente tu ci stai tutte le ore
mòro se solo penso che mi pòi lasciare.
3768
Ho giurato di lasciar la mia Rosina
quando dal ciel cadrà l’acqua turchina,
ho giurato di lasciarla solo quel giorno
che la luna splenderà a mezzogiorno.
3769
Ma quanto voglio bene a chi dico io
lu nome or non lo posso palesare,
lo porto scritto in mezzo al petto mio
ma credo che ve lo potete immaginare.
3770
Che ci-avrà il tuo povero Michele
le donne jé la offre e no’ la vole,
a me che jé l’ho offerta ierisera
m’ha ditto ce rividimo a primavera.
Li cretini comme te, caro Michele
S. Pietro in Paradisu non ce li vòle.
3771
Ma perché, Lucì, non me tte sposi ?
Io te rcopro co’ le carezze e co li baci,
sempre te faccio far comme te pare
basta che non me tradisci nell’amore.
3772
Se po’ sapé, Martì, che male ci-hai ?
Le donne te la offre e non la vòi,
se dice che non ci-hai l’attrezzi a posto
e la moglie tua s’ha fatto l’amanti de nascosto.
3773
Se dice che te la ‘ntenni con Gervasio
attenta, Marì, che òta rvengo all’improvviso,
se per casu te ‘cchiappo co’ Gervasio
subboto ve spedisco in Paradiso.
3774
Che te parìa, Martì, ch’era finito ?
Lo tribbulà ‘ncumincia mo’ che scì sposato,
prima senza preoccupazio’ e sensa pensieri
mo’ ci-hai chi te controlla pure se respiri.
3775
Maritu miu quanno che te mòri
anche se me lasci tutti li tesori
per quanti me ne scì dati in vita de dolori
mai te lu porterò un mazzolin di fiori.
3776
Te piace li maccarù co’ tanto cascio
ma tutto non te po’ jì e per sempre liscio
iersera co’ la Rosina te cce so’ ‘cchiappato
l’amore fra de nu’ ormà ad’è finito.
3777
Fiore de cardo
d’amore per te io brucio e ardo
e tu, scema, me tradisci con Bernardo;
sappi che se me rpiglia le madonne
ve ‘mpicco tutti e due jò le capanne.
3778
Che te credi, Martì, che la jente non te vede ?
Anche iersera tu scì statu a troà Nena,
più jé lo dico e più non me cce crede
ci-ha da fa mogliata che non te mena,
poretta, mo’ so’ capito che ad’è scema.
3779
Non ce jì più, commà, su ‘lla bottega
a sirvì c’è la padrona che è ‘na ladra,
vedi tanti cartelli co’ li sconti
se non apri l’occhi te freca su li conti.
3780
Non dice la verità, non dice il vero
so’ stato io a lasciar la fidanzata
perché ce l’aveva brutta e spelacchiata.
3781
Lu focu dell’amor se tu lu ‘ppicci
bisogna pure che lu curi e che lu ‘ttizzi,
se non lu curi, o bello, te sse spegne
e l’amore tu lo fai solo co’ le legne.
3782
Meglio jò la stalla ‘na bestia furiosa
che in casa ‘na moglie capricciosa;
la bestia jò la stalla la ‘ncateni
la moglie no’ la ‘ccontenti manco se jé meni.
3783
Ormà, o Martì, non jé sse la fa più a campà
non te rmà manco un euro pe’ comprà lo pà,
tutto va pé le bollette e pé le tasse
e se qualcuno prova a lamentasse
rischia che lu govurnu con a capo Monti
te mette le tasse pure su li lamenti.
3784
Fiore de cece
non posso più cantar non ci-ho la voce
l’ho persa ierisera a la fornace
co’ lo chiamò la bbella mia ad alta voce.
3785
La moglie tua sempre tardi te ritorna
le commà de la contrada tutte le contatta
li pettegolezzi e le ciarle le sa tutte
è un viziu che jé levi solo co’ le bbotte.
La moglie mia non lo fa più, ché l’ha capito
co’ lo menaglie me cce so’ rotto pure un dito.
3786
Fior de gaggìa
deve murì ‘mmazzatu chi ha fatto la spia
le bbote ha fatto piglià a la ragazza mia,
è stato un cretino senza cuore
che mai ha provato le gioie dell’amore.
3787
Fiore di lente
de quello che de te se dice io non so niente,
spero che siano solo ciarle da comari
perché un vero amore ha legato i nostri cuori.
3788
Fiore de zucche
falle diventar tutte d’oro ‘ste ragazze
così se marita sia le belle che le brutte.
3789
Troppi ce n’è de questi giovanetti
che li piedi vo’ tené sopra due staffe
ma spesso rimane minghionati, poveretti.
3790
Fior de melella
lu vitturì l’amor lo fa dentro la stalla
l’altra sera m’ha legato co’ ‘na catenella,
e per dar posto a me ha cacciato la cavalla
m’ha dimostrato che solo io sono la sua bella.
3791
Quello che scrisse donna scrisse danno
la donna è la rovina di tutto il mondo,
ma chi donna non ha la va cercanno
non so perché la cerca pure nonno.
3792
Fior de ginestra
o Teresina ma quanto siete trista
ricapate l’insalata a la finestra,
volete far l’amore e non esser vista
tutti hanno visto l’amante passare pe’ la porta.
3793
Ma guarda quella comme va orgogliosa
perché ha per amante un marinaro
che j’ha promesso de farla sua sposa,
poverina non sa che il marinaro sempre mente
e che domattina già veleggia per l’ Oriente.
3794
Carina mia che alla finestra state
con la scusa del libro che leggete,
se ogni tanto un’occhiatina voi me la date
il cuore di gioia allor mi riempite.
3795
In mezzo al mare io vedo una barchetta
vorrei esser io il marinaro che la porta
dentro ci sta ‘na bbella giovinetta.
3796
Se tu pensi che se possa stare senza amante
sei proprio ‘na scema o deficiente,
io ha dato ascolto a la mia nonnina
da parte ce ne tengo ‘na dozzina.
3797
Corre voce che voi non me volete,
o scema, quando lo capite che sbagliate;
sono io che non vi voglio anche se pagate
anche se tutta la robba che ci-avete me la date.
3798
Quanno me ‘nnammorai era de sera
e non osservai bene la tua figura,
poi me ne accorsi ch’eri tanto nera,
o zingara, leggimi la mano e la ventura.
3799
Passate su e giù e mi ridete
le fate tante smorfie appassionate,
troppe volte ve l’ho detto e non ci credete
o facciamo l’amor, oppur per sempre andate.
3800
E’ meglio un contadinello moro
che un paesà coperto d’oro,
è meglio un contadino giovinetto
che un paesano d’oro ricoperto.
3801
O giovinetto dal bianco cappello
voi siete comme a primavera il biancospino,
se andate in gruppo sieto lo più bello
se andate solo ‘ssomigliate ad un rubino
o giovanotto dal bianco cappello.
3802
Fiore de noce
quanno se piglia moglie se perde la pace
se dice: “Signorsì!”, ma sottovoce.
3803
Fiore, bel fiore
tre cose per me è difficile lasciare
il gioco, l’amicizia e il primo amore.
3804
Fior de ginestra
dove c’è stato fuoco anche ‘na sola volta
sempre mpo’ de cenere ce resta,
così l’amore comme il fuoco lascia il segno
anche se dopo tant’anni pare un sogno.
3805
Caro Renato
dici che or fai la vita da povero bandito
ma non lo dite a me che l’ho provato,
si va per boschi come animal che vien braccato
e sempre co’ la paura d’andare carcerato.
3806
Fior di granato
la vigna non può star senza canneto
e manco la donna senza ‘nnammorato.
3807
Fior de viola
tenetevela a mente ‘sta parola
la madre fa all’amor, la figlia ‘mpara,
ma ‘mpara troppo presto, non ce vo’ la scola.
3808
Fiore de cardi
ti sei messa a far la’mor co’ ‘sti milordi
marito lo piglierai, ma sarà tardi,
esso forse te coprirà co’ tanti sordi
ma de li piaceri dell’amor ‘gnì che te scordi.
3809
Fior de cipresso
canta l’usignolo e tira il verso
ma non riacquista più il tempo perso,
io è troppo tempo che te vengo appresso
e tu m’hai lasciato solo comme un fesso.
3810
Fiore profumato e fresco
l’amor di donna è come il vin di fiasco
la sera è buono, a la mattina è guasto.
3811
Cara comare
di malelingue questa strada è piena
l’invidia a molta gente fa parlare,
ma qui tu più non ci passare
se le ciarle non ti piace di sentire.
3812
Ci-avevo un’amante tanto bella
per volere di Dio me ss’è ‘mmalata;
lo so solo io quanto m’è costato
ma dopo che l’ho guarita, m’ha lasciato.
3813
Fiorin de noce
a fare la cantante non sei capace
spaventi li cristiani co’ la voce,
non capisci che si deve parlar piano
sei cresciuta tra i rumori d’un molino.
3814
Fior di rapacci
la donne d’oggi hanno dentro tanto tristo
agli uomini esse fanno il sangue guasto,
si vive veramente in un mondaccio.
3815
Fior de viole
vorrei partire e traversare il mare
per compagnia mi vorrei portare il sole
così la gente di me non può dir male.
3816
So stato a Roma e ho fatto un bel guadagno
me so’ messo a sedé su un ceppo de legno
c’era tre donne e la burla me danno.
3817
Caro Corrado
vorrei andar a veder di là del lago
se trovo belle donne me le godo
ma se le trovo brutte me ne vado.
3818
M’è stato detto che te chiami Rosa
se vuoi far l’amor facciamolo su casa,
che qui de fori se sente ‘gnì cosa
e le ciarle ce po’ fa la jente ‘nvidiosa.
3819
Guarda che bel colore che è il celeste
si riveste di lui l’onde del mare,
ci si riveste pure il mio caro amore
che incanta tutti quanno in piazza appare.
3820
Fiore de ruta
la serva de lu pievà ce l’ha pelata
quella de sora Marì è troppo usata
ma da giovane era bella e me l’ha data.
3821
O Marta, Marta
te vedo giù nell’orto a spulciar la gatta
ma che fai o brutta sciocca matta
vieni a spulcià a me lascia star la gatta.
3822
Vurrìo sapé che prete te confessa
che li peccatacci tui tutti li passa;
il confessore mio è tanto servero
non assolve li peccati fatti col pensiero.
3823
Vòi che te dica quanno tira vento ?
Quanno la barca in mar cammina tanto.
Vòi che te dica quanno so’ contento ?
Quanno tu, bella mia, me stai accanto.
3824
Ho voluto tanto bene a Caterina
credenno che era ‘na bona cristiana,
tutti dice che era ‘na gran puttana
che se java a confessà ‘gnì matina.
3825
Le donne non ragiona più co’ lo cervello
piglia marito per far veder l’anello,
dopo che quattro jorni l’ha portato
maledice l’anello e chi jé l’ha donato.
3826
Se l’acqua de lu mare fosse inchiostro,
se la terra fosse carta e l’erba penne,
allora forse, cara, lo potrai ‘ntenne
quanto è grande l’amore che io te porto.
3827
Se incontri l’amante mio che sta lontano
e ti domanda del mio cuor meschino,
digli che ce l’hanno i Turchi in mano;
se ti saluta fagli un bell’inchino
e da parte mia fagli un baciamano.
3828
Fiorin fiorello
chi da retta a le donne è un pappagallo
oppure su la testa ce n’ha poco de cervello.
3829
Preferisco andare a letto senza cena
che essere abbandonato dalla mia dama,
ma tu, o cara, non me la darai questa pena
con me ti vedo sempre assai serena.
3830
O cara Maddalena
essere abbandonati dalla dama
è meglio che andare a letto senza cena.
A letto con la dama tu non dormi,
a letto senza cena dormi e sogni.
3831
Fiore de ruta
m’hai promesso di venir non sei venuta
m’hai fatto rosicchiar tutte le dita,
è tutta colpa di tua mamma, ‘lla cornuta
che chiusa in casa t’ha tenuta
perché con l’amante suo era occupata.
3832
Fior de granturco
tutto l’anno io vo facenno il matto
e la pulenta io la magno dappertutto.
3833
Fior de finocchio
m’hai detto ‘na parolina sull’orecchio
ma quanno se vò far l’amor se fa l’occhietto;
è un segreto che m’ha ‘mparato un vecchietto
che da giovane co’ tante donne è andato a letto.
3834
Sora Maria
una notte con voi e un anno di galera
ma se in galera ce fosse un’osteria
sempre con voi io starei sora Maria.
3835
Fiore de zucca
voi siete un bravo giocator di bazzica
l’amore non si fa se non si stuzzica
a volo capite le donne che jé pizzica.
3836
Fiore de cardi
è finito il tempo di pelare i tordi
bellina, voi siete nata troppo tardi.
3837
Fiore de pepe
non so comme la notte camminate
è tanto scuro e poco ci vedete,
le mani vi tiene l’amante che cercate
ecco perché la strada non perdete.
3838
Voglio piglià moglie e la cerco bella
ma basta che sappia usar bene la padella
sennò non penso proprio de piglialla.
3839
O cara mamma famme levà ‘sta voglia
mandatemi a la macchia a far la legna
o al canneto a far la cannafoglia
cuscì l’amor mio più non se lagna.
3840
M’affaccio a la finestra e do un sospiro
ti do la bonanotte e mi ritiro
ché se sente babbo non c’è riparo
bastona pure a te, amore caro.
3841
Fior de finocchio
sto sopra ‘na collina e ho visto tutto
voglio la parte che me spetta de diritto
sennò a la tua mamma racconto tutto
e saper la verità, certo, non jé da gusto.
3842
Tu d’amanti ce n’hai più de cinquanta
ma quanno ci sto io nessuno conta,
perché il più bravo sono a far l’amore
infatti con te mai ho commesso errore.
3843
L’amore mio sta assai lontano
se me lo vai a chiamare, o ragazzino,
ti regalo un ducato d’oro e uno zecchino.
3844
Fior de mintuccia
pigliate lo schioppetto e andate a caccia
e riportate un uccelletto a Mariuccia.
3845
O cara Rita
ormà la fiducia tra di noi ad’è sparita
non serve far ‘na grossa litigata
basta ‘na parola e facciamola finita.
3846
Fiore de miglio
se mi date un bacio non lo voglio
se me ne date due forse li piglio
se me ne date tre è tanto meglio.
3847
Fiore de lino
per poterti toccar ‘na volta la mano
mi facesti pagar mezzo zecchino;
per poterti toccare un’altra cosa
o dovuto, o cara, vendere la casa.
3848
A Roma ce sse magna la polenta
li marchigiani se ne magna tanta
jé gguzza l’appetitu e li ‘ddormenta.
3849
Chi se ‘nnammora de la donna vana
è comme chi somenta su la rena,
che tutto l’anno spera e brama
e la raccolta sua è loglio e avena.
3850
Lo duvristi sapé, cara Loreta,
la morte mai piglia la moneta
e manco venne mai la mercanzia.
Se la morte pigliesse la moneta
più ricchi de la morte chi sarrìa ?
3851
S’è fatto notte e lu patrò suspira:
“Ma quanto è stata corta ‘sta jornata !”
Risponne lu garzò da la bottega
“E’ stata corta lu cazzu che te frega !”
3852
O Teresina lascia stare il pianto
non date più udienza a la sfurtuna;
non fate come me che ho pianto tanto
ve le racconterò le mie pene ad una ad una.
3853
L’arte de vitturino è un’arte strana
se porti a spasso belle donne è ‘na furtuna;
ma se le donne brutte porti a spasso
il cavallo non ci-ha voglia de move un passo.
3854
O Mariuccetta co’ ‘ssu pettu lisciu
chi te lu vorrà dà lu primu vasciu
se me tocchesse a me moresse uccisu.
3855
Stasera, o Marì, è tanto grossa la mia fame
metti un po’ più de carne nel tegame
sennò quella poca che c’è piglia de fume.
3856
O Caterinella gireme la faccia
damme due capelli de ‘ssa bionda treccia
che io li userò pé facce ‘na legaccia.
3857
Sette bellezze deve avé la donna
prima che bella se possa chiamare;
deve essere alta senza la pianella
bianca e roscetta senza farsi bella,
deve aver ‘na bella statura
larga de petto e stretta de cintura,
due occhi neri con due bionde trecce
queste se po’ chiamar sette bellezze.
3858
Giovanottino non te ne fidare
de quelle che te fa le madonnine;
a te te pare tanto brave ragazzine
ma te ‘mbroglia con dolci paroline.
3859
Qui per ‘sta contrada c’è un’usanza
tutte le maritate fa all’amore;
per le giovanette non c’è speranza
e la maggior parte mòre de dolore.
3860
Dimmelo tu, Rosetta mia, che debbo fare
palazzi alti non se po’ salire
acqua profonda non si può bazzicare,
le donne belle non le posso avere
di quelle brutte non so che me ne fare.
3860
Cara Giuditta
chi non sa far l’amor che ‘nce sse deve mette
ch’è un’arte invidiosa e maledetta,
non te fa troà più pace né durmì de notte.
3861
Il mio amore m’ha mandato un fiore
e ppo’ m’ha chiesto se lo voglio amare
io jé so risposto: “Sì, se mamma vòle !”
3862
E lo mio amore m’ha mandato a dire
che me provveda che me vòl lasciare;
io jé l’ho mandata la risposta
che se provveda lui, ch’io so’ provvista,
e la risposta jé la fo cantenno
l’amante io ce l’ho e non lo vo’ cerchenno.
3863
Fior di scarlatto
alle porte de Roma c’era scritto
in Paradiso c’è il vostro ritratto
è proprio un’opera d’arte il mio Gigetto.
3864
Fior de mughetto
a le porte de Napoli c’è scritto
fa pure quel che te pare, qui t’aspetto.
3865
Tutte me dicea: Marito ! Marito !”
Io matta e curiosa l’ho pigliato,
credevo di portar l’anello al dito
invece porto il viso tutto ammaccato.
3866
L’acqua sempre va dove la terra penne
l’occhiu se gira dove sta l’amante
la lingua batte do’ lu dente dòle
se io vengo da te, o Lucì, non me fa spenne.
3867
Troppi ce n’è che me fa li conti addosso
quanno che magno e bevo all’osteria;
magno del mio e non magno del vostro
e quanno ch’è notte rvaco a casa mia.
3868
Non so che pensi, o povero Tonino,
che su la fronte ti tieni la mano,
non so se t’abbia fatto male il vino
o pensi a la morte che ormà te sta vicino.
3869
Io so saputo che l’amor mio me lassa
questa è ‘na malattia che se guarisce;
due, tre quattro jorni e ppo’ se passa
fino a che trovar un altro amante ‘nte riesce.
3870
E me ne voglio andare verso oriente
e llà trovare una nuova amante
ché quella vecchia non me sa fa più niente.
3871
Cara Violante
spero tanto d’esser il vostro solo amante
quello che per amore voi amate sempre.
3872
Se vòi che te lo compro un fazzoletto
fammela pigliare la misura del tuo petto
non te lo vorrei comperar troppo stretto.
3873
Caro Felice
potete pur girar quanto volete
ma fedele comme me non la trovate.
3874
L’amor mio se chiama Renato
jé volevo donar il cuor me l’ha rrubbato
non sapevo ch’era un grosso ladro.
3875
Per quanto è tristo mio marito Pio
se campo, campo per miracolo di Dio;
spero arriverà il momento buono
che me posso vendicar co’ lo veleno.
3876
O cara Federica
la paga del soldato è troppo poca
per questo la vuole gratis la fica.
3877
Me so’ decisa di far fare un bel palazzo
e dentro scavar un segreto pozzo
perché dentro ci vorrei buttar il mio ragazzo.
3878
O mia cara Nena
quando sto vicino a voi seduto
dal cor me va via qualunque pena.
3879
Fior di cipresso
mi pari tanto bella e tanto cara
che in cuore il tuo ritratto porto impresso.
E l’amor mio me l’ha mandato a dire
se non ho cento scudi non me vòle;
io la risposta j’ho mandato con un foglio
cento scudi io ce l’ho, ma lui non lo voglio.
3880
Se po’ sapé, Lucì, che cosa vòi ?
De sordi io te ne do quanti ne vòi
basta che a durmì con me tu me cce vèi;
basta che a durmì con me tu me cce vèi
che de sordi te ne do quanti ne vòi.
3881
Sia benedetto il fior del cardosanto
me pizzica lu core fori e dentro
quanno, bellina, voi me state accanto
l’uomo più felice del mondo io me sento.
3882
Solo io, Lucì, lo so quanto te piace
a far l’amore all’ombra de ‘lla noce,
e llì che io il primo bacio te l’ho dato
ed è llì dove tu, vigliacca, m’hai tradito.
3883
Me so’ messa a far l’amore co’ un fermano
che le rose fa fiorire a tavolino;
ma tutte me dice che è un gran birichino
e io se posso cerco de tenermelo lontano.
Fuori provincia e fuori circondario
spero poter trovare un amante serio.
3884
Chi passa sotto la tua finestra e non suspira
un cuor di pietra in petto si ritrova;
io invece non ci posso più passare
che sempre me cce vè da suspirare.
3885
Se monnaca te fai, frate me faccio,
se pigli Ninì per marito te l’ammazzo
se sposa tu te fai de Gesù Cristo
fraticello io me fo de San Francesco,
se monnaca tu te fai de Santa Chiara
fraticello me fo, speranza cara.
3886
O cara, cara Lia
se tu per sorte non sarrai la mia
in fondo al mare io m’andrò a buttare
oppur metto le vele e me ne vo’ in Turchia.
3887
Lo benedico lo fiore de pepe
non me ‘mporta se con Martì l’amore fate
basta che la parola con me la mantenete;
e se me sposate e ben che lo sappiate
che ‘llu viziu te lu levo co’ le bastonate.
3888
Il maritino mio dona tutto a le mignotte
ma io ‘llu viziu jé lu levo co le bbotte
e le virtù jé le faccio rvinì co’ l’osse rotte.
Che ‘mpara da lu prete che è un birbone
che con le bigotte ce sse mantiene.
3889
Fior de limone
quanti poveri amanti fai soffrire
e quanti ne mòre per tua cagione;
quanti ne fai soffrir poveri amanti
che per colpa tua ne mòre tanti.
3890
Cara, mia cara Iole
ma che t’ho detto che t’ha fatto tanto male ?
Anche tu m’hai ferito spesso con le parole;
per fortuna dopo la bufera torna il sole
facciamo pace e non ci facciamo più del male.
3891
Mai non smetto di pregare
vattene, o cara, in cielo ad abitare
non sta più in terra a far penar ‘stu core.
3892
L’onda del mare su lo scoglio batte
so’ ‘ncontrato la ragazza mia tra le mignotte
e anche da ‘llu scemu de Martì s’è fatta fotte.
3893
Fiore de grano
calate pure giù dall’alto trono
portate la corona in testa e pezze al culo;
povero comme te non ho conosciuto mai nessuno
trasporti legna e carbone con un mulo.
3894
Da quanno non se fa l’amor non me ricordo
facciamolo, o Lucì, un bell’accordo;
dato che tu ora me pesi mmocco’ troppo
io sempre sopra e tu, cara, de sotto.
3895
Fior de ginestra
quanto t’ha fatto bella la mamma vostra
ma dove avrà trovato quella pasta;
a tutti li giovanotti fate girar la testa
io m’accontento di vederti a la finestra.
3896
Fiore d’assenzo
non riposo né a cena né a pranzo
sempre a le tue bellezze, o cara, penso;
non riposo né notte né giorno
lontano da te vivo all’Inferno.
3897
Fior di granato
sarei proprio un uomo fortunato
se diventassi un giorno tuo marito,
la gioia nel toccarti che ho provato
m’ha fatto capir che per te son destinato.
3898
Quando mi guardate, o Margherita,
nel cuore me la fate ‘na ferita,
una ferita che me da tanto dolore
e per essa non esiste medicina né dottore.
E’ ‘na piaga amorosa che non si sana
ed io volentieri me la tengo questa pena.
3899
Fior di granato
partire io non riesco da ‘sto loco
comme se tu mi ci avessi ‘ncatenato,
il tuo sguardo birichino m’ha confuso
e la tua bellezza il cuore m’ha rapito.
3900
Fiore de ruta
non me guardi e fai la sostenuta
ma porti la sottana tutta rattoppata.
3901
Dimmelo, bella mia, chi ti tiene forte
che dalla finestra non t’affacci mai ?
La mamma t’ha messo le guardie a le porte
e ti conta tutti li passi che tu fai.
3902
Fiore d’ornello
ricordete che io t’amo da fanciullo
tu invece ami questo e quello
e a me or mi tieni per zimbello.
3903
Cara Arianna
bella sei tu e sembri la Madonna
ma con me non far tanto la tiranna
non sopporto le donne che commanna
se me rpiglia te rispedisco da tua mamma.
3904
Da ‘ste parti, se dice, che gironzola un brigante
che rapina e ricatta le persone,
se vò checcosa da me se faccia avanti
che io lo pagherò bene ed in contanti
io non faccio male, porto i guanti.

3905
In mezzo al petto mio c’è un giardinetto
con profumati fiori è coltivato,
venni, carino mio, giralo tutto
e a piacimento tuo fallo un mazzetto.
3906
Ieri ho scrittto ‘na lettera al mio amore
j’ho raccomannato al più presto di venire,
ma se entro sabbato non viene
è segno che a me non vuol più bene.
3907
Fiore d’erbetta
ve compatisco, povera ragazza
che a far l’amor voi non siete avvezza,
la prima volta la pòi far ‘na figuraccia
ma subito poi tu diventi ‘na maestra.
3908
Se vòi sapé la verità, o Marì, non te la dico
co’ Lucì, iersera, non ce so’ statu io ma Federico,
or tu dimmi chi te l’ha riferito
che se lo scopro in culo jé cce ficco un dito.
3909
Fiore de cece
so’ statu tantu tempu contumace
ora che torno da te son tanto più felice
ma facciamola davvero ‘sta santa pace.
3910
Caro compare
t’ho conosciuto, sei un furbo giocoliere
ma capace non sei di rubarmi il cuore,
mamma me l’ha ‘mparatu lu mestiere
lu core io non lu dò per poche lire.
3911
Fior de gelsomini
Tanti ce ne sta de gabbavillani
che te ‘nganna co’ le parole e co’ li soni,
ma tu sta attenta, Lucì, non te fa ‘ngannare
e fidete solo de Martì che t’è compare.
3912
Fiore de cardi
se te dice qualcosa ‘sti milordi
approfittane e pelali comme tordi
è una buona occasio’ pé fa li sordi.
3913
Fiore dell’olmo
io per le tue bellezze vaco tribolando
tu invece me tradisci con Giocondo
perché è così che da sempre gira il mondo.
3914
O cara Lia
finché eri viva non t’ho voluto amare
ora che sei morta per colpa tutta mia
sulla tua tomba ogni dì vengo a pregare,
vengo a pregare Gesù e la Vergine Maria
che in vita te facesse ritornare
e goder per sempre la tua dolce compagnia.
3915
Fiore de grano
chi non ama voi è un gran cretino
la mamma dice che non è un cristiano,
io dico che non è manco mussulmano
e che anche d’un asino capisce meno.
3916
O Teresina, io v’ammiro da lontano
dove passate voi fiorisce ogni terreno;
ci vorrebbe un pittore veneziano
per dipingere il tuo splendido visino.
3917
Fiore de grano
la più bella rosa voi siete del giardino
ma non ve fate toccar da ogni mano
chi vé po’ toccar è solo Tonino.
3918
Fiore de moro
e non te disperà, contento, o caro
contento io te farò se non me mòro.
3919
O Lucì, chi vi deve amar se non v’amo io ?
Chi me deve amar se non m’amate voi ?
Le chiavi del tuo cuor le tengo io
e quelle del mio cuor l’ho date a voi.
3920
Quanno nasceste voi, o Teresina,
tutta l’acqua del mar diventò turchina,
rubasti il dolce canto a le sirene
e la pallida luna ne è la testimone.
Lu sole te donò il suo splendore
e Cupido te insegnò a far l’amore.
3921
Diavolo dell’Inferno fatte frate
e va a confessare la ragazza mia,
fatti dire tutti li nomi dell’amanti
che io li voglio uccider tutti quanti.
Se poi vò rfà pace la ragazza mia
Diavolo, te prego, non me la portar via.
3922
Lo benedico lo fiore de farina
la figlia me sembrate d’una dama;
io te la vorrebbe dir ‘na parolina
me consumo per voi, cara ragazzina.
3923
Se tu, o Lucì, monnaca te fai
io frataccio per sempre me farrò;
e nel convento ove tu te rchiuderai
sempre e tutte l’ore appresso te verrò.
3924
Fior de melella
vado volando comme ‘na farfalla
se risposta non ho da la sora Lella,
è un annu che j’ho chiesto se me fa un piacere
ancora manco ‘na risposta mi vuol dare.
3925
O cara Lella
più l’acqua cresce più lo legno va a galla
tu più cresci e più diventi bella,
più cresci e più te fai galante
perché non scegli me per tuo amante ?
3926
Povero ragazzo
piagne, suspira e se strozza col singiozzo
se non pòle far l’amor diventa pazzo,
per non aver rimorso o pentimento
io con gran piacere lo accontento.
3927
Fiore d’alloro
non t’amo, bella mia, te parlo chiaro
pé li capelli che tu porti color d’oro
ma per la tua cassaforte piena d’oro.
3928
Eccomi, o bella, alla tua presenza
co’ ‘na catena al collo e in penitenza,
siete stizzata, vi faccio riverenza
chiedo perdono e prometto obbedienza.
3929
Caro mio Remo
te dico de no, de no, poi tanto t’amo
comme se de te non ne possa fare a meno.
3930
O mia cara Iole
la grazia e la bellezza tua ma quanto vale ?
Mannaggia a la ricchezza e chi la vòle.
Io per parte mia prego il Signore
che me faccia il tuo cuore conquistare,
le ricchezze poi le butto pure al mare.
3931
Caro Simone
me voglio metter a vénne le corone
perché le bellezze mie non è più bone,
quarche òta me la chiede lu compare
ma è troppo vecchio, ci-ho paura che se mòre.
3932
Se po’ sapé, Martì, che cosa vòi ?
Li sordi pé pagà tu non ce l’hai
mammata non te li dà e non te li ‘mpresta
perché se fai l’amor con me poco jé gusta.
3933
La prima volta che t’ho visto, o bella
a la chiesa del paese t’ho visto entrare,
pigliasti l’acqua santa e ti segnasti
che bella riverenza che facesti.
Un bel mazzo di rose consegnasti al prete
me devi dir se era per l’altare o pé lu prete.
3934
Giovanottina su quel petto bianco
ce li portate due pomi d’argento,
chi se li goderà diventa santo
se me li godo io mòro contento.
3935
Credevo che Martì tanto m’amasse
invece, porco cane, mi tradiva.
Con l’amica mia più cara a letto andava
e diceva a la mamma mia de non preoccupasse.
3936
Avevo un cavallino brizzolato
contava tutti li passi che facéa la luna;
avevo un bel marito e m’ha lasciato
si vede che in amor non ho fortuna.
3937
La prima volta che mi ‘nnammorai
me ‘nnammorai de voi, cara Lucia;
ma d’accordo non fu la mamma mia
e Lucia è scomparsa da la vita mia.
3938
Quando si alza il sole a la mattina
non si alza, se da voi non prende licenza
dopo che s’è alzato tutto il dì cammina
e se ne va con la sua rossa diligenza,
va monte per monte e poi si china
e alle tue bellezze fa la riverenza.
3939
Avete due riccetti a mezza testa
che li giovanotti fa morir a prima vista,
avete due riccetti a mezzo capo
che fa mòrir l’amante appassionato.
3940
Con quessa bella grazia che tu ci-hai
hai fatto innammorar perfin gli dei
in terra bella comme te ns’è vista mai.
3941
O ragazzina garbata e gentile
quanno sarrà che ti potrò parlare,
quanno sarrà che ti potrò dire….
e tutte le mie pene raccontare ?
3942
Ditemi, bella mia, come ho da fare ?
Non me ne posso più scordar de voi
d’un’altra non me posso ‘nnammorare
perché il cuore mio lo tenete voi.
3943
O Marì co’ me non te devi mai vantà,
avanti casa tua c’è ‘na vitarella d’ua
quella è la dote tua, se te vòi marità.
3944
Giovanottuccio da le caze nere
a casa mia che ci venite a fare ?
La burla te la dò tutto le sere
e la minghionella quanno che me pare.
3945
Fiore de zucca
chi magna l’aglio jé puzza la bocca
chi se la piglia co’ me poco ce bbusca.
3946
Di far l’amor co’ me non siete degna
dopo aver succhiato il latte d’una cagna,
siete diventata una gran carogna
stavate bene co’ li lupi su in montagna.
3947
Bella, voi siete nata dentro un fosso
e battezzata co’ l’acqua d’un sasso
puzzi più tu che un cavallaccio morto.
3948
Non serve che tu li vutti li bottoni,
te li voglio fa magnà li rospi sani;
tu, puttanella, sputa li pormoni
a me comme Martì non me minghioni.
3949
La lengua ci-avete troppo maldicente
perché male de me lo dite sempre;
non sperate di trovare qualche amante
a meno che non sia un grosso deficiente.
3950
Oh, quanto è bona l’aria de lu mare !
Il cuore me dice non te ne partire,
ci sta co’ la barchetta un marinaro
è un annu che spetta per farti navigare.
3951
O Marì, tu co’ la testa ‘nce ragioni ma ce sogni
speri che me mòro, ma ppo’ piagni
co’ l’amanti ce fai l’amor, co’ me ce magni.
3952
Quanno che mòro io non voglio pianti
non voglio né suspiri né lamenti;
ma un corteo co’ la musica e li canti
e le ghirlande dei miei cento amanti.
3953
Oh Dio se che dolore in questo dito
mi ci esce tutto sangue congelato,
l’amore più fedele m’ha tradito
con l’amico che stimavo più fidato.
3954
Li pampili dell’ua e lo seme de lo jì
me so’ fatto la morosa, ma non ce pozzo jì,
ma domennaca che non se lavora
compagnia jé farrò fino a la sera.
3955
Se tu te ‘ffacci a la finestra, core santo
de ditte ‘na parola non ho tempo;
un giorno verrà che staremo accanto
invece de ‘na parola te ne dirrò cento.

3956
Vi do la bonasera o caro amore
non se sa se ce putimo più vedere,
per compagnia ve lascio il mio cuore
vi prego, sappiatelo ben mantenere.
3957
Per amore lo sai non ce sse ‘mpicca
e manco in galera, o bella, ce sse va;
meno de quattro jorni dura la stizza
se arriva la mamma la pace se rfa.
3958
Olé, olé, olà
tira li ventu e damme la ma’
damme la mano e damme lu core
famo l’amore anche se mamma non vòle.
3959
Benedetto sia il fiore de more
perché non andate in cielo ad abitare
ché state in terra sol per farmi tribolare.
3960
Da quando m’ha lasciato il mio amore
ha smesso il mio cuor di funzionare;
or che mi ritrovo senza cuore
ho capito l’importanza dell’amore.
3961
Il povero Peppino ha sofferto tanto
se me lo posso piglià io me lo tengo
e coi baci e le carezze jé commanno.
3962
O Mariuccetta da li ricciarelli
se te vòi marità perché non parli ?
Quesse manine tue brama l’anelli
e il tuo bianco petto li coralli.
3963
Giovanottuccio che ne avete tante
ve consumate e non combinate niente,
meglio una sola che te sia costante
una comme me che t’ama veramente.
3964
L’acqua jò lu mare va a finire
l’omini per le donne va a penare
e io per lo bello mio vado a morire.
3965
La vostra mamma quanno che ve fece
in petto ve le mise tante rose
per farvi la più carina del paese.
3966
Vengo de notte quanno è tutto scuro
co’ li sassi che trovo vado ‘nciampicando,
ti prego, bella mia, fatemi lume
non vedi che per te vaco penando ?
3967
L’amore mio non me dice se che vòle,
se vòle lu core io jé lu pure posso dare
se vòle far l’amore se ne po’ anche parlare,
ma se vòle la vita, se ne po’ scordare.
3968
Per un anno intero il mio amore ha riso
perché ha trovato meglio e m’ha lassato;
credeva d’aver trovato il Paradiso
invece all’Inferno Dio l’ha scaraventato.
3969
Fiore de pero
se me ‘bbandoni tu, bello, me ‘mmalo
me metto a letto, me consumo e mòro;
ma io sicura so’ che non me ‘bbandoni
sennò finiresti all’Inferno fra i demoni.
3970
Siete proprio una pelle che non se concia
è dieci anni che me fate star su la bilancia,
‘gnì òta che ve vedo calo un’oncia
decideteve che me ss’è finita la pacienza.
3971
Fiore de riso
la vorrei cogliere quella rosa da quel vaso
e mandartela come primo avviso,
spero tanto che tu l’accetterai
è un dolce messaggio d’amor, ce lo sai.
3972
Fior de radice
la luna con il sole ha fatto pace
facciamola pure noi, o cara Bice;
credo che solo con te sarò felice
è il cuor che con insistenza me lo dice.
3973
Fior de cipresso
ieri s’è tanto scorrucciato il mio ragazzo
tutte le cose mi vanno di traverso,
ma per questo certo non m’ammazzo
lo voglio riconquistar, troverò il verso.
3974
Il sole quando si leva la mattina
viene da te, o bella, a prendere licenza;
cammina quattro passi e poi s’inchina
a sera, a la calata, vi fa la riverenza.
3975
Bellina che venisti dall’Oriente
per guida hai scelto ‘na stella rilucente,
credevo che al sole tu fossi parente
un figlio del sol ti guida: il tuo amante.
3976
Oh quante volte t’ho parlato e riso !
Tu, stupidello ci-hai anche creduto;
non hai capito che co’ te io ci giocavo
e la sera a letto con Martino me ne andavo.
3977
Fiore de canna
se volete il mio cuor ditelo a nonna
che nonna lo dirrà a babbu e mamma.
3978
Quanno leva il sole a la mattina
viene avanti a voi, gioia mia cara
vi fa la riverenza e poi s’inchina.
3979
Quando si leva il sole a la marina
mio amore scendi giù dal letto,
corri svelta ad aprir la finestrina
il sole ti batterà proprio nel petto.
3980
Oh Dio ! Ho perso quel che avevo
la meglio cosa che io desideravo,
la fontanella dove l’acqua io ci bevevo
e la colonnetta dove mi ci appoggiavo.
3981
E’ tanto tempo che non dormo a letto,
sto dietro la finestra ad aspettar Gigetto,
ma Gigetto è un gran birbante
non pensa a me, ma si diverte co’ l’amante.
3982
Voi l’avete tutte le bellezze
e ammirata siete in tutte le piazze,
avete l’occhi neri e li capelli biondi
tutti sognano di esser vostri amanti.
3983
Se io l’avessi la bravura del pittore
su un bel quadro vi vorrei ritrattare,
ti vorrei pitturar con un sol colore
col rosso sangue del mio cuore.
3984
Questa è una via tutta piena di catene
chi ce passa ci rimane incatenato,
io che dell’amore m’ero liberato
ora immobile sono e ben legato.
3985
Arriva il mio amore e porta le viole
a tutte le dona a chi le vòle,
a me mi dona le viole e in più lu core
è proprio intelligente il mio amore.
3986
M’hai fatto innammorar, poi me lasciasti
se l’avessi fatto a te cosa diresti ?
Co’ l’amore, caro mio, non ce sse scherza
ché cosa sacra è l’amor de ‘na ragazza.
3987
Fior d’insalata
ormà, o bello, che m’hai disonorata
mantieni la parola che m’hai data
sennò babbu te po’ da ‘na schioppettata.
3988
L’amore mio è bello e affascinante
le ragazze che lo vogliono sposo sono tante,
m’ha detto che tiene solo me ne la sua mente
e che mi sposerà il mese entrante.
3989
Fiore de moco
se comincia a mormorà lo vicinato
il saluto dammelo co’ l’occhi e parla poco;
l’amore è assai più bello se è segreto
lo diceva a tutte le sue amanti nonno Pietro.
3990
L’amante m’ha detto che stasera viene
a me sempre tranquilla me fa stare
ché la parola data la mantiene
non è comme l’amante tuo, cara comare.
3991
Fiore, bel fiore
Bella sono io e bello è il mio amore
è ‘na grazia che m’ha fatto il buon Signore
è ricco e bello, non me lo farò sfuggire.
3992
Quando mi chiedesti il cuor io te l’ho dato
ma ora perché tanto male tu me tratti ?
Viver tu mi fai tra mille e più sospetti,
di tradirmi ma quanno te la smetti ?
Io come gran tiranno ti sopporto
ma come traditor ti preferisco morto.
3993
Benedetto che sia il fiore dell’albuccio,
tengo due cuori legati con un laccio,
padrone del mio cuor è Ferruccio;
tengo due cuori legati con un filo
padrone del mio cuore è Danilo.
3994
Fior de villuto
sempre nel mio cuor voi siete stato
ma un dubbio il cervel m’ha rosicato,
che con la vicina a letto siete andato
un testimonio ci-ho che t’ha veduto.
3995
Fior di trifoglio
li vecchi come te attorno a me non ce li voglio
tra li ventenni me li scelgo e me li piglio;
ma se tu ci-hai pieno il portafoglio
sicuro è che te scelgo e che non sbaglio.
3996
Fiore de lino
il ragazzo io lo vorrei bello come il tulipano
piantare lo vorrei nel mio giardino
per sentire sempre il suo profumo.
3997
Fiore de lino
e non mi parlate più tanto lontano
almeno ‘na volta parlatemi vicino
e facciamolo un discorsetto piano piano.
3998
Se n’è andato via a e non m’ha detto: addio !
L’ha fatta ‘na vera parte da villano
e io che l’avevo stimato per un cittadino
di non poterlo più veder, or prego Dio.
3999
Quanno vedo il mio amor mettersi in mare
la provo sempre ‘na gran pena al cuore,
poco m’importa di quel che può pescare
ma penso che non possa più da me tornare.
4000
Se tu vòi imparare a far l’amore
le tue compagne non te le portare,
i segreti solo a te li voglio dire
se mi prometti di saperli mantenere.

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STORNELLI RACCOLTI A BELMONTE PICENO digitazione di Albino V. numeri da 3001 a 3500 (su 5400)

3001
O Rosina con le tue bellezze rare
non serve che tu fai tanto rumore
ché il mio cuore non riesci a conquistare;
la vita me l’ha fatto ben capire
che la bellezza è comme un fiore
che bello nasce, ma presto mòre.
3002
Quanno parlo con te non me stai più a sintì
non pensi più all’amore ma pensi a li quatrì;
che non me ami più ormà lo so’ capito
a un purittu comme me, tu preferisci Tito.
3003
Te l’ha mannato a dì Rosina che ‘nte vòle
non serve che jé manni li mazzi de viole;
essa vòle la casa, le terre e li quatrì tanti
sennò te cancella dall’elenco degli amanti.
3004
La donna ‘nnammorata gnà capirla,
è comme la somara quanno raglia
li segnali che te manna so’ evidenti
li capisce anche li stupiti e li tunti.
3005
E’ tantu tempu che mammata se lagna,
se n’è ‘ccorta che te mucciaca la rogna;
du dà retta a li cunsigli de la nonna
falla lavorà mpo’ de meno quessa fregna.
3006
Passa Nella e l’anca nnanna e nnazzaca
segnu che sotto lu zinà checco’ jé pizzaca;
a grattagliela per bbè ce penso io
con questo bel dono che m’ha fatto Dio.
3007
Non so perché de te se dice tanto male
jornu per jornu te sse ccorta lu zinale;
e mammata dice che è un fattu naturale.
Potrebbe anche essere una ciarla
forse lo sa lu prete, ma non parla.
3008
Stellucia rilucente quanto luci
bella, la grazia tua quanto me piace,
ma le bellezze tue a morte me conduce.
Bella, la grazia tua me piace troppo
le tue bellezze però me vòle morto.
3009
L’amore che se conquista a poco a poco
si accende e s’ingrandisce comme il fuoco;
l’amor che nasce da sincero sentimento
dura nel tempo quanto un monumento;
l’amore grande che scoppia all’improvviso
dura quanto dura un bel sorriso.
3010
Se vòi che te compro un fazzoletto
famme piglià le misure de lo petto;
se vòi che te lo compro un zinaletto
famme prima vedé quello che c’è sotto.
3011
Ci avessi le virtù che ci’ha lu gallu
la notte jì a durmì co’ le gajine;
a la matina rrizzasse ancor più arzillu
far chicchirichì e rmontà subboto a cavallu.
3012
Col silenzio amico delle stelle e della luna
le ragazze ai piaceri dell’amore se ‘bbandona;
con la tenue luce della luna e delle stelle
propizio è il tempo dell’amor per le fanciulle.
3013
Non te fidar de la moglie se è bigotta
quanno po’ essa te frega bbotta bbotta;
ma tu più furbo non ti far fregare
a essa preferisci sempre la commare.
3014
L’arte vurrìo avé de ‘na gran maga
per poté evitar per sempre la fatiga;
da Nina me la faccio fare ‘na fattura
l’unica maga che la sa fare duratura.
3015
Spesso la donna è ‘na gran bugiarda
perché de dì la verità non se ricorda;
essa bugiarda seppure non ce nasce
subboto ce diventa appena che capisce.
3016
Vicino a casa mia ci sta ‘na sdrega,
l’ommini co’ le fatture te li lega;
li ‘ttira co’ l’arte e co’ l’inganno
e l’amanti se li fa per tutto l’anno.
3017
La donna quanno canta, canta forte
e dal moroso suo se fa sentire;
jé dice che il cuore suo jé vuol donare
e che sogna solo de potecce far l’amore.
3018
Non nse sente più Lucì cantare
perché l’ha ‘bbandonata il suo amore;
fatte forza Lucì e non ti scoraggiare
pronto già c’è per te un nuovo amore.
3019
Tu dici sempre che puttana ce sse nasce
ma ppo’ ce sse perfeziona co’ lo cresce;
ma la mogliettina tua non lo riconosce
perché era già puttana su le fasce.
3020
Cuscì dice la mamma a la sua figlia:
prima che tu metti su famiglia
fa la pròa co’ Pippì sopra la paglia;
se dopo fatto issu non te dice cosa
te consiglio de rmannallu a casa;
se invece la pròa la vo’ ripete
jete de corsa tutti e due a cercà lu prete.
3021
La donna su lu lettu se sente sempre sola,
suspira, sogna e mai che se rconsola;
stregne forte il morbido cuscino
e pensa all’amante suo che sta lontano.
3022
Co’ lo telefonà te rmasta mezza recchia,
attento che lo cervello te sse ‘nnacqua;
era tanto meglio a tempu anticu,
quanno Pippì chiamava Nina co’ lu fiatu,
Nina jé rispunnìa a viva voce
venni de corsa Pippì che mo’ me coce.
3023
Cuscì se sintìa Marì cantare ‘na canzona:
la persaca senza pelo non è bona;
de la serva è sempre meglio la padrona
che oltre l’amor che cosetta in più te dona.
3024
La donna che dice sempre la corona
pe’ la salute de lu prete sempre prega;
perché gnì òta che essa vòle se la frega
cunvintu de fa cuscì ‘n’opera bona.
3025
Quanno vedo lu segnale a la finestra
so che c’è Caterina che me spetta;
me sse scatena dentro ‘na tremarella
e non vedo l’ora de ‘bbraccialla.
3026
Il toro con tante vacche fa l’amore
comme fa l’arciprete con le suore,
che non capa mai fra le brutte e le belle
ma le chiama tutte e sempre consorelle.
3027
Cuscì cantava lu più mattu del reame:
“Co’ la farina lu fornà ce fa lo pane
co’ la stoffa, lu sartu le sottane
co’ la fica, le donne, le puttane !”
3028
Forse sarrà lo callo co’ lu sole
o sarrà la primavera che lo vòle;
ma nu’ giovani o vecchie sole sole
vulimo notte e jornu far l’amore.
3029
Non ve deve sembra ‘na cosa strana
se co’ lu zippu Antò ce pianta la ‘nsalata
e Neno invece ce ‘ccontenta la padrona
quanno ‘vvilita la vede e sconsolata.
3030
Purtroppo cuscì ad’è fatta la jente,
se sente parlà de ‘na cosa originale
e non la pòle aver pe’ ‘n ‘accidente
se sprefonna a dir che poco vale.
3031
Iudiziu, figliu miu, su questa vita
‘ncontri tranelli e ‘mbrogli ogni momentu;
a chi te ‘nsegna la via più dritta e più pulita
diglie grazie e faglie un monumentu.
3032
Non te deve sembrà ‘na cosa strana
se la moglie de Martì fa la puttana;
lu maritu la stima pe’ ‘na santa donna
perché non ha capito mai ‘na madonna.
3033
Non so’ mortu perché ci-agghio ‘na pellaccia
m’è capitata ‘sta brutta donnaccia
che gnì jornu me spucia la saccoccia;
vaco chiedenno la carità co’ la bisaccia
e faccio la faccia roscia pe’ ‘na puttanaccia.
3034
Chi te l’ha fatto fa a sposà Annarita
essa comme dote non s’ha portato cosa;
tu non la fa cantà perché è stonata
e per quanto è brutta non la fa scappà de casa.
3035
Lo disse don Lavì scrivendo a don Fargucciu
“Proprio cuscì è fattu ‘stu munnacciu:
tu fa spisso del bene a le persone
appena non jé lo pòi far scì pegghio de Nerone!”
3036
Stanotte me so sintitu tanto male
mia moglie già pensava al funerale;
per furtuna è vinutu un meducu tanto dottu
che il mio mal d’amore l’ha capito da lu fiottu.
3037
La donna è sempre stata ‘na birbona
a te te pare tanto onesta e tanto bona
anche se tutti sa ch’è ‘na puttana.
Lu maritu dice che non c’è donna più bona
non vede gnente, la ‘ccarezza e la perdona.
3038
Se dice che a sospettà de lu vicinatu
non è mai statu un gran peccatu;
ma se tu sospetti de lu curatu
sicuro è che non ti scì sbagliatu.
3039
Ma se che scherzi che ta fa l’amore
de notte svegliu te fa contà tutte le ore;
te fa ‘nsuppà la pagliaricciu de sudore
e non te lascia lu tempu manco per sognare.
3040
Dì alla figlia tua queste parole:
“Che non me ‘mporta più de far l’amore
che se tenga pure de cuntu quell’onore
e per coperchiu che sse sposa chi jé pare !”
3041
La donna tua è veramente onesta
le ciarle non la sfiora e non la tocca
tranquillu te cce pòi jocà pure la testa.
Te lo garantisco io compà Nannì,
infatti essa spesso co’ me ce vè a durmì.
3042
Quanno te vedo o bella passeggiare
me metti un’allegria dentro lu core;
lu munnu a me me pare tuttu in fiore
e che è sfurtunatu chi ‘nte po’ ammirare.
3043
De ‘sti tempi lo dovete da capì
non ce sse po’ fidà più de nisciù
se confidi le cose a quarchedù
quillu è lu primu che te va a tradì.
3044
Anche se tu te ne vai tanto lontano
‘stu core sempre a te starrà vicino
spero che al più presto fai ritorno
pe’ non sta sola intanto dormo con Adorno.
3045
Gira l’occhi addietro e non guardare avanti
chi sta pegghio de te ci ni sta tanti;
c’è jente che se ‘bbufa quanno magna
chi se contenta de le scorze e non se lagna.
3046
Mai non me svanì sognu d’amore
speranza e pace de ‘stu poru core;
comme l’arsura fa seccà lu fiore
cuscì senza de te st’anima mòre.
3047
Ditelo pure a la ragazza mia
per colpa sua la vita mia è ‘na melanconia;
per colpa sua se struglie quistu core
che se me lascia io crepo de dolore.
3048
A ‘stu munnu c’è chi fatiga e ce sse ‘mmazza
ma questa e de li stupidi la razza;
io pe’ fatigà non ce faccio a bbotte
me vasta la trippa piena quanno è notte.
3049
A far del bene se fa sempre del male
perché chi lo riceve sempre più ne vòle;
non far del bene è la cosa più sicura
chi non lo riceve armeno sempre spera.
3050
Lu fidanzatu to’ è bellu e intelligente
ma la cera ce l’ha da delinquente;
io vicino a me più non ce lu voglio
l’onore m’ha rrubbato e il portafoglio.
3051
E’ inutile che piagni e te disperi
finora mi scì dato solo dispiaceri;
io spero tanto che te mòri presto
cuscì io me resposo con Ernesto
e per te prego sempre Jesù Cristo.
3052
Che la fica non fa l’omu felice
scemu e chiacchiarone è chi lo dice;
l’avea capito anche il bel Maometto
che con dieci donne andava a letto.
3053
De core la ringrazio la Madonna,
che da me ha scanzato ‘sta maligna;
in tutto il mondo non esiste donna
trista comme te e piena de tigna.
Fugghio e scappo via cara bellezza
te lascio a scarufà tra la monnezza.
3054
Te pare proprio d’esser un sapiente
parli tanto ma non capisci niente;
lu mestiere to’ è fare lu politicante
bravu scì solo a ‘mbroglià la jente.
3055
A me, o Martì, non me minghioni
fai parte d’una setta de magnoni;
scì de quilli che prega solo co’ la bocca
e sette sere la sittimana fa bisboccia.
3056
Ammazzete Caterì se scì cattìa
piena de veleno ci-hai la coratella;
ma io te lascio e me ne vaco via
per me in eterno poi rmané zitella.
3057
Se la donna te dice de no, non disperare,
sicuramente il suo cuor ti vòle offrire;
essa è sempre stata un gran mistero
quello che dice co’ la bocca non è vero.
3058
Comme la pensi tu ormà lo so’ capito,
non te contenti mai perchè scì guasta;
ma l’amore tra de nu’ ormà è finito
cerca quarche atru se vòi far festa.
Vicino a me che ce la metti a fa la miccia
tanto co’ me lu focu più non ce sse ppiccia.
3059
Quanno sento la tua melodiosa voce
lu core miu più non trova pace;
cumincia a batter forte e me sse ‘nfiamma
a te, amor, voglio bene più che a mamma.
3060
Co’ l’occhi la donna ce parla e ce conquista
e se tte fa l’occhietto birichino
chiaro te dice che ss’è ‘nnammorata
e vòle che jé stai sempre vicino.
3061
Tu pensa quanto è furba la commare
co’ la scusa de prestasse un pizzicu de sale
per far l’amore con tantu più sapore
appuntamentu ha dato a Filì su per le scale.
3062
Più passa lu tempu e più l’amor te unisce
lo diceva pure il grande Ulisse;
Marì da cinquant’anni ad’è sposata
e mai ha scoperto d’essere cornuta.
3063
La mia ragazza è la più bella de tutte
per grazia ed eleganza nisciù la batte;
tu invece la scì capata tra le brutte
con essa te vergogni de scappà pure de notte.
3064
Mammata te dicìa ch’ero un babbeo
pensavi de la robba mia far marameo;
ma io le so’ rraperti bene l’occhi
scì tanto furba ma a me non me ‘nfinocchi.
3065
La strada ad’è più corta se scì friscu,
ma è tanto più longa se scì straccu;
se guardi indietro non arrivi mai
guarda sempre avanti e non pensà a li guai.
3066
Tanto vale un’idea de ‘na testa matta
quanto la teoria d’un scienziato che cce zzecca;
lu mattu è mattu e tutti ce lo sa
lu scienziato invece lo deve dimostrà.
3067
Te prego non ce passar più per questa via
tanti è li danni che fai co’ la bellezza tua;
tutti li giovani co’ l’occhi spalancati
e tutti li vecchi a smoccolà peccati.
3068
Mettala pure, o Lucì, sotto ‘na campana
e te lo faccio sintì io comme che sona;
la sono meglio io che un campanaro
chi vò ‘mparà a sonà, io jé lo ‘mparo.

3069
La campana quanno sona sona a rintocchi,
la fica sona appena tu la tocchi;
la campana quanno stona ad’è crepata
la fica quanno stona s’è ‘nvecchiata.
3070
Chi dice che la lengua è mezza spesa
llà le butta le parole e non le pesa;
ma troppo spesso colui che parla tanto
de quello che dice non se rende conto.
3071
La moglie tua con quella brutta faccia
lo cervello co’ le ciarle te lo m’ntreccia;
invece de lo pà te fa magnà la veccia
e te fa crede che la luna ci-ha ‘na sola faccia.
3072
Co’ lu tempu lo vì diventa aceto
la donna quanno po’ te fa cornuto;
cuscì cantava il povero Benito
quanno due fiaschi de vì s’avea bevuto.
3073
La moglie tua fa comme la somara;
che move la coda quanno vo’ far l’amore;
essa te nnanna lu culu e aza lu zinale
ppo’ da inizio a li giochi de lu carnevale.
3074
La moglie tua a tutti ad’è ‘ntipatica
quanno camina nnazzaca la natica;
pare co’ la bocca che te dica
io so’ la più bella e solo io porto la fica.
3075
Pure Maometto l’ha lasciato scritto
pe’ fa lu pulentò ce vòle lo granturco,
due volte al giorno è da pregare Cristo,
non se po’ magnà carne de porco,
de mogli se ne po’ piaglià pure otto
ma per far l’amor ce vò l’arnesi a posto.
3076
La mano vurrìo aver comme che Giotto
per fare anche a te un bel ritratto;
tanto bravo io sono col pennello
anche tua moglie può confermarlo.
3077
Vero è, Marì, che ci-hai ‘na figlia bella,
che tanto a un’antica maschera ‘ssomiglia;
quanno l’ha vista Pippì pe’ lu spaventu
veloce è scappatu via comme lu ventu.
3078
Lucì in chiesa ce va pe’ fa le ciarle
per far mostra de diamanti e perle;
lu prete fa finta che non vede e che non sente
pe’ non da a capì ch’è la sua amante.
3079
Le mutanne che tu porti ad’è sbusciate
lu vusciu ce l’ha fattu un bellu frate;
se mammata vè a sapé de quessa cosa
certo è che più ‘nte fa scappà de casa.
3080
L’amore è un sentimento celestiale
solamente chi ce l’ha lo po’ capire;
sicuramente ce l’hanno anche le cicale
che tutta l’estate cantano per amore.
3081
Lu sole quanno scappa scalla tutti
non sceglie fra li ricchi e li puritti,
scalla le persone e pur l’insetti;
solo a te de freddo lascia llì a tremare
perché in petto de pietra porti un cuore
che mai m’ha fatto sentire un battito d’amore.
3082
La mamma sua iersera cuscì me disse:
“La Teresina mia ‘nte vòle più conosce !
Jira la voce che ci-hai le palle mosce !”
Ormà, compà mio, so’ bello che spacciato
perché tutte le donne l’ha rsaputo.
3083
Pensa mpo’ con quanti gran sudori
lu magazzì lu rrempie la furmica,
tu ‘nvece basta che te metti jò per fori
che la borsetta la rrempi co’ la fica.
3084
Ne la vita ce vo’ tanta furtuna
a me è capitata ‘na moglie bona
a te è toccata bella, ma puttana;
ne la vita ce vo’ tanta furtuna.
Tutto vien deciso dal destino
e tu nulla pòi far, caro Tonino.
3085
Nisciù lo sa da do’ lu ventu scappa,
le parolacce sola da la tua bocca;
pensece vè, Martì, a quello che dici
senno te faccio fa la morte de li puci.
3086
Co’ lo toccà lu focu te cce scotti
co’ l’occhi chiusi presto o tardi tu ce sbatti;
dà retta a li consigli de mammà
che d’esperienza ce n’ha tanta da buttà.
3087
Da tantu tempu è stato dimostrato
che lu sole è la fonte de la vita
e chi rruina lu munnu ad’è la fica;
ma ora che ci-ho ben riflettuto
dico che la vera fonte de la vita è la fica
in Chiesa pure don Lavì l’ha predecato.
3088
Ho bussato tanto e non m’hai aperto,
a letto già con te ci stava Umberto;
è la seconda òta che me freghi
stasera se non me apri e non ‘nte sbrighi
la porta co’ la mazza io te la spacco
e co’ la prepotenza a casa tua ce bbocco.
3089
Da la finestra tua controlli tutto,
ma non vedi con chi parla il tuo Gigetto;
iersera ha parlato a lungo con Ninetta
e a la fine j-ha ditto pure do’ la spetta.
3090
Non ci-hai più mmocco’ de spaziu su la fronte
mogliata te l’ha rrimpitu co’ le corne,
per non sbagliasse, a lo scuro, co’ l’amante
e pe’ fattece far l’ombra co’ le fronne.
3091
La persona dotta po’ far la spiritosa
perché sa tutto e fa finta de non sapé cosa;
la persona ‘gnorante che vo’ fa la dotta
fa sempre la figura del magnaricotta.
3092
Co’ ‘ssa lengua, Nené, tu tagli e cosci
ma quasci sempre non sai quello che dici;
tu scì nata stupida e bugiarda
e non c’è nemmeno un vecchiu che te guarda.
3093
E’ vero che tu ci-hai ‘na figlia bella
ma comme la perla è chiusa da la conchiglia
tu tieni chiusa quessa meraviglia;
la tua figlia è veramente bella
comme la figlia de la conchiglia che è la perla.
3094
Lontano sta da me o brutta sciocca,
prima de parlà sciacquete la bocca;
iersera la scì fatta ‘na brutta figuraccia
solo tu la scì potuta far co’ quessa faccia.
3095
O Lucì, tu scì proprio ‘na bastarda
oltre che disonesta anche bugiarda;
a me è da tantu tempu che me la prometti
invece co’ Nannì da sempre te diverti.
3096
Sempre lo ripitìa nonnu Titta
la donna vale più de ‘na ciabatta;
la ciabatta quanno è vecchia via se butta
la donna con una più bella se baratta.
3097
Lu core de Ninetta costa poco,
a tanti l’ha venduto giù al mercato;
ma pochi sordi essa ci-ha ‘ncassato
non jé bastati pe’ sfamà il marito.
3098
Le donne quanno è notte è tutte belle
non se rconosce le giovani, le vecchie e le zitelle,
nel buio io l’amor mio lo riconosco
se sempre più vicino me jé ‘ccosto.
3099
Lu maritu to’ te lascia sempre sola,
a casa rientra dopo mezzanotte,
te la porto ‘na cosa che tanto te consola
basta che le porte tu me le lasci aperte.
3100
A quello che tu dici io non ce credo
guardo li fatti e de le ciarle me ne frego;
nella vita è meglio esser sinceri
se amici tu vuoi aver fidati e veri.
3101
Lu cuntu io lu faccio co’ le dita,
in un annu tre òte sole me la scì data;
Pippì jò la cantina ce ss’è vantatu
che tante òte sopra a te ssè’ ‘ddormentatu.
3102
Tu me fai murì de crepacore
perché de Lucì te piace tanto lu sedere;
ma se n’è ‘ccortu pure lu maritu
sta attento, rischi de murì ‘mmazzatu.
3103
Sempre lo diceva nonnu Arturo
in amore l’uomo deve assomigliare al toro,
se non lo è, la donna, pòi star sicuro
per trovarlo ce spenne anche un tesoro.
3104
La scì fatta, Marì, la cura de bellezza
‘na mummia me pari, che schifezza;
Pippì ‘nte po’ toccà scì tutta onta
le creme che ti scì misto non se conta;
se perde la pacienza tuo marito
rischi che te coce a scottadito.
3105
A casa tua la porta è sempre aperta
appena rrentra Pippì, Nannì scappa;
lu maritu to’ non ha capito mai
cos’è quel misterioso via vai,
è proprio scemo e rrembambito
ma te vòle bene e tu lo fai cornuto.
3106
Per dimenticare il tempo che ho sofferto,
con te Lucì, me spasso e me diverto;
ma tu non me guardà col muso storto
perché ogni tanto un regaluccio te lo porto.
3107
Quello che tu dici non me ‘nteressa
son ciarle d’una bigotta che va a Messa
l’orecchie veloci esse me trapassa;
quello che tu dici proprio non lo sento
e allora con me non perdere più tempo
e rchiudete per penitenza in un convento.
3108
Co’ ‘na pietra su la strada te cce ‘nciampi,
co’ ‘na donna bella te cce ‘ncanti;
curnuto co’ la moglie ce diventi
e perché non spenni co’ te cce ‘ccontenti.
3109
Sei sempre tu il mio amico vero,
gentile, generoso e affezionato,
buono espansivo, amabile e sincero
nel cuore io ti tengo e in cima al mio pensiero.
3110
Lo dicìa sempre nonna Camilluccia
li raggi de lu sole scalla e lluccia;
ma co’ ‘na dolce carezza su la faccia
l’amore dentro lu core se rreppiccia
e un baciu su la bocca fa da miccia.
3111
La moglie tua ma quanto ad’è bastarda
più d’una vecchia somara ad’è testarda;
piglia tutte lle bbotte e ‘nse ricorda
la lengua gnì che jé la leghi co’ ‘na corda.
3112
Quanno te vedo, Lucì, me sento male,
troppo vicino tu stai a don Pasquale;
egli è un prete tanto bello e buono
ma a tutte le donne egli la chiede in dono.
3113
Sempre l’ha confermato pur la storia
la cosa più brutta de la vita è la miseria;
poche cose ce vurrìa pe’ campà bbè
tanta furtuna e sordi mutuvè.
3114
Se a la donna fai vedé che scì un marguttu
subboto la testa te la ficca dentro un saccu;
e ppo’ se non fai quello che te dice
anche se te mòri, ride e non jé dispiace.
3115
Questa l’ho sentita dire da la nonna:
più è ricca la dote e più la donna è bella,
più la dote è miserella meno la donna è bella;
la donna bella ma poretta e senza dote
no’ la vòle vicino neanche un frate.
3116
Lo pijià moglie è comme jocà lu lottu,
che se ‘zzecchi tutti li nummeri jocati
cambi vita e posiziò quasci de bbottu;
ma se pigli ‘na moglie disgraziata
è comme se tu sbagli tutta la jocata
e la vita tua per sempre è rovinata.
Tutto sta a ‘zzeccà la luna vòna
pe’ sta tranquillu anche quanno trona.
3117
Anche lu sole non sorge e cala quanno vòle
ma rispettar deve tutte le sue regole;
cuscì de la donna deve fare il cuore
se dell’amante non vuol perdere l’amore.

3118
Bella scì più tu co’ quattro stracci
che Catirina con tutti quelli fiocchi;
e ancor più bella scì quanno me ‘bbracci
e quanno mille baci tu me scrocchi.
3119
La donna mia me ss’è ‘nvecchiata,
con una più giovane la vorrei cambiare;
ma ciò non me lo consente il cuore
ché per essa sento ancora grande amore.
3120
E’ inutile che ce rprovi e ce ripassi,
con quessa faccia tosta che te rtrovi;
io la cerco un’altra che me piace
carina e de lo miele assai più doce.
3121
Me lo scì fatto masticare tanto amaro,
che co’ le pene per poco me cce mòro;
soltanto dopo che te so’ lasciato
davvero me pare che so’ resuscitato.
3122
Co’ le pene d’amore non ce sse mòre,
e non l’ha mai guarite lu dottore;
esse se guarisce solo co’ ‘na cosa
co’ ‘na grossa magnata de pelosa.
3123
Ce vò che li quatrì tu te li guadagni,
perche, Martì, tu co’ me più non ce magni;
te conviene a jì a casa de la Nena
che ogni sera te la da per cena.
3124
Meglio dietro a me un carabiniere,
che avanti un chierichetto co’ la croce;
questa cosa nonnu me l’ha scritta
pe’ fammella bboccà su ‘sta testaccia.
Ne la vita che òta gnà reagire
pe’ non fasse da li prepotenti sopraffare.
3125
De te, Lucì, la jente dice tanto male,
perché nuda stai a piglià lu sole;
ma cuscì è la moda de piglià la tintarella
e de fa vedé quanto una è bella.
Non te deve ‘mportà gnente de le ciarle
quello che fai tu lo pò far solo le belle.
Mettete pure li ttappi su le recchie
cuscì non senti chiacchierà le racchie.
3126
Co’ l’amore, Marì, non ce sse scherza,
perché sempre è stato e sarà ‘na cosa seria;
esso scaccia da la mente ogni miseria
e rrempie anche lu core de dolcezza.
3127
Ognuno vede il mondo co’ un colore
c’è chi lo vede rosso e pieno de dolore;
io lo vedo variopinto e colorato
perché di te, o Lucì, mi sono innammorato.
3128
Consenteme Marì, de datte un bacio
perché d’amore per te da tempo brucio;
se ‘stu core a me non me sse sfiamma
anche tu morirai bbrusciata tra la lonna.
3129
Tu de la vita scì capito sempre poco
perché, scema, tu la vivi comme un gioco;
per me è tanto dura e complicata
eppure ringrazio Dio che me la data.
3130
Finché tu porti a spasso ‘ssa cococcia
l’amore fra de nu’ certo non sboccia;
orma tutta la jente sa che ‘ssa testaccia
può esser usata solo comme boccia.
3131
Più guai me manna lu distinu infame
più io me lotto comme un leone;
sempre chi s’arrende ad’è perduto
quascì sempre chi lotta s’è sarvato.
3132
La ragazza mia se chiama Agnese
la più bbella de tuttu lu paese;
pur de sposalla io non guardo a spese
per moglie la vurrìo entro ‘stu mese.
3133
Cara Peppa
porti ‘na testa che è ‘na vera zucca
che anche co’ l’accetta non se spacca;
lo torto è sempre mio e la ragione è tua
forse è meglio ognuno a casa sua.
3134
La donna giovanetta non riposa in pace
finché non trova un ragazzo che jé piace;
e quando finalmente l’ha trovato
ne cerca un altro più bello e aggraziato.
3135
Se la tiri troppo la corda te sse stucca,
se la carghi troppo la somara te sse stracca;
se la moglie la tradisci, ‘nte perdona
pure co’ un prete co’ le corne te ‘ncorona.
3136
Se la vicinata te chiede in prestitu lo sale
dagliene pure de più de quanto ne vòle;
ma se checcoca chiede a tuo marito
sta attenta che essa già t’ha fregato.
3137
Tu, Pippì, è meglio che te ‘mpicchi
la testa dentro un saccu a me non me la ficchi;
se scì tanto ‘nnammoratu de la Rosina
lasceme in pace e piglia lla cretina.

3138
La commare co’ lla faccia da cornacchia
te vo’ fa sposà la figlia sua che è tanto racchia;
ma tu scì proprio tanto furtunatu
ché brutta comme d’è non te po’ fa curnutu.
3139
Lo bene che te voglio ad’è sprecato
perché lu core a Benito l’hai donato;
damme almeno un ultimo saluto
per ricordo dell’amore che t’ho dato.
3140
Cristo ha perdonato la Matalè la peccatrice
ma perdonare a te non po’, a cara Bice;
mortali è solo li peccati fatti co’ la fica
li traditori in amor non se perdona mica.
3141
Tutti te considera scema e sciocca
invece de la volpe sciì assai più furba;
a llu tuntu de Filì che te sbatocca
jì scì rrubbato ormà tutta la robba.
3142
E’ la moglie tua che fa le ciarle
se ancora la sento jé ‘ppiccico du’ sberle;
che pensa pe’ li cazzi so’ che ce n’ha tanti
senno’ jé faccio cascà lli quattro denti.
3143
Vai dicenno che a far l’amor non so’ capace,
tu non sai quelle parole quanto me coce;
solo la commà lo po’ sape’ se questo è vero
se sotto le lenzole so’ comme un toro;
basta dormir con me ‘na sola notte
che per un annu te senti l’osse rotte.
3144
A te te pare d’esser sverdu più de tutti
ma mogliata te fa rlaà pure li piatti;
e se sente che te lamenti e che ce fiotti
ce po’ scappà anche due scuffiotti.
3145
Non vedi, Lucì, con quant’amore te ‘ccarezzo ?
Lo vène che te voglio non ci-ha prezzo
tu, sciagurata, con Neno me tradisci
co’ ‘ssa testaccia l’amore vero non capisci.
3146
A llu poru Antò jì scì frecato tanta robba
e la matre c’è pure morta pe’ la rabbia;
ma co’ me non cerca da fa la furba
perché io te la raddrizzo quessa gobba.
3147
Passeggi pe’ la piazza e in più sculetti
ma a me co’ le moine non me ‘lletti;
solo a Filì scì ancora mpo’ sinpatica
ché la donna brutta sempre jé piaciuta
basta che quanno camina nnazaca la natica.

3148
La moglie quanno è vecchia non se butta,
vale ancora più de na ciabatta rotta;
pe’ ‘na vita intera essa t’ha donato tutto
se ora la ‘bbandoni scì un vero farabutto.
3149
Sfiduciatu dicìa cuscì llu poru Neno
meno campo a lungo e meno peno;
vurrìo che sempre duresse la mia vita
cantava invece Martì amante de la fica.
3150
Se tu me lasci me ne ‘mporta poco
l’anellu e le collane te li rdaco;
ma li vasci me li tengo per ricordo
cuscì de lo fazo tuo più non me scordo.
3151
Quanno lu prete te darrà l’Oglio Santo
io dentro de me sorrido e canto;
m’hai anche bastonato e poi tradito
io, stupida, tutta la vita per te ho sprecato.
3152
Tu non scì capito mai lo vène che te voglio
perché me la dai solo per un fiascu d’oglio;
qualsiasi donna al suo caro amante
jé dona tutto e non vòle gnente.
3153
E’ inutile che me canti la ciciornia
vicino a me non te cce voglio mica;
finché non te sse passa quessa sbornia
non pensà che io te posso dar la fica.
3154
Lu maritu to’ sarrà pure ‘na gran canaglia
ma se te chiama puttana non se sbaglia;
jì scì fatto vinì un gran sospetto
t’ha visto saluta Nannì con tanto affetto:
Se sa che pe’ capì ‘na donna ce vo’ poco
a volte basta un semplice saluto.
3155
La moglie tua è proprio ‘na cicigna
de lo vène che jé vòi troppo se lagna;
diglie che parlesse mpo’ de meno
sennò rischia le bbotte dall’amante Neno.
3156
L’ossu è troppo duru, non se cciacca,
lu cà co’ la lengua se lu lecca;
cuscì fai tu, o Martì, co’ quella vacca
che vecchia ce l’ha e anche racchia.
3157
Pe te la vita è tutta una cuccagna,
passa ogghi e domà, basta che se magna;
ma tu, Filì, lo devi pur capire
quanto bisogna tribolare per campare.
3158
Se dice che la moglie tua è ‘na zoccola
l’ommini li ‘ttira ne la trappola;
essa li pela comme se fa a li turdi
perché è solo tanto avida de sordi.
3159
Tu pensi che la vita ad’è a colori,
invece è piena de disgrazie e de dolori;
la vera disgrazia, per me , scì tu o Bice
perché scì trista più de quello che se dice.
3160
Anche se scì vecchia a me non me ne freca
quello che m’interessa non è più la fica;
ma li palazzi, li terreni tui e la bottega
e tutti ‘lli quatrì che forse te sse spreca.
3161
L’amore co’ lu metru ‘nse misura
co lo passa dell’anni se vede quanto dura;
a volte dura anche ‘na vita intera
se co’ le carezze e co’ li baci se coltiva
e se lu maritu ‘gni sera bbraccia la mogliera.
3162
Lu fiore se sfiurisce è sempre un fiore,
l’amore se sse ‘nvecchia è sempre amore;
l’amore vero co’ lu tempu non diminuisce
ma se ogni tanto se rinfreca po’ anche cresce.
3163
Va dicenno che se te lascio non ce piagni
ma lo vurrìo sapé poi co’ che magni;
ormai tu cel’hai più de settant’anni
e co’ la fica più lo sordi ‘nce guadagni.
3164
E quisti pochi anni che m’è rmasti
te prego, amore, non me li render tristi;
io t’amerò comme finora t’ho sempre amato
fino a che in Paradiso me chiamerà S.Pietro.
3165
Tra li più furbi tu ti credevi l’asso
solo Lucì t’ha ingannato e fatto fesso;
tutta la robba e li sordi t’ha frecato
e la parte t’ha fatto far da sprovveduto.
3166
O commà Marì tu co’ le parole
non roppi l’osse ma fai tanto male;
se non metti a frenu ‘ssa lenguaccia
ormà n’è tanti che te vo’ spaccà la faccia.
3167
Ce l’ho un paio di costose scarpe jalle
ora me le voglio metter per pianelle
solo per far dispetto a chi me fa le ciarle.
3168
Fiore de miglio
io la paglia ribattuta non la voglio
me la batto da me quanno la piglio
e l’avvanzo degli altri non lo voglio.

3169
Sta mpo’ attento o caro Giorgio
Vero è che ci-hai la moglie bella
non badar se spesso ti da la minghionella
dovevi saper ch’è nata a Montegiorgio.
3170
E’ morto il mio amor e non ho pianto
io credevo che fosse una gran tormento,
mi sono rassegnata sol pensando
che morto un Papa un altro ne rifanno
e tanti fra i Romani festa fanno.
3171
Cara Cesira
la ruota del mio carro ancora gira
l’olio de la mia lampada ancora dura,
e finché a la notte fa luce la luna
godiamocela mpo’ questa furtuna.
3173
M’è stato ditto che ci-avete pure la rogna
venite jò la stalla mia che ci-ho la striglia
volentieri te la gratto, brutta carogna.
3174
Chi me vo’ vedé morto e chi in galera
e tu me vurristi ‘mmazzà prima de sera;
che ci staco a fa su questa terra
se la vita mia è ‘na continua guerra,
se è cuscì de murì non vedo l’ora
e faccio pure contenta la mia signora.
3175
Fiore d’arbucciu
te tocca a rosecà lu catenacciu
manco se fosse un ossu de prisuttu,
l’amante ce l’avevi te li scì persu
se vede che non jé piaciutu lu discursu.
3176
Fiore d’ornello
te vurrìo scortecà comme un cavallo
e co’ la pelle tua farci un corvello
per quello che m’hai fatto, mio caro bello.
3177
Fiore de moco
pare che te cuminci a tirà indietro
io so’ contenta e me ne curo poco
ché libera so’ de far l’amor co’ Pietro.
3178
Il maritino mio sta malato a letto
che spetta lu sacrestà che non sona a morto,
giù fori c’è il mio amante che da tanto aspetto.
3179
Comme te lo devo dì che non me ‘ncanti
è inutile che tu preghi tanti santi,
tanto a casa mia tu non ce rrentri
anche se te disperi e fai tanti pianti.

3180
Chi dice male del mio ragazzo
possa campare un’ora e dico troppo
quattordici minuti meno un quarto.
3181
E che t’ho fatto o lingua serpentina ?
De me ne vai dicenne tanto male
tutti li jorni de la sittimana.
Se anche l’inviti li pubblichi su li giornali
l’amanti non li tròi, se non tra gli animali.
3182
A te, Nannì, te ss’è stizzata la ragazza
che per la rabbia magna pure la gramaccia;
a me me ss’è stizzata la vicina
che per la rabbia m’ha rrubata ‘na gaglina.
3183
Fior de ginestra
la colpa è tutta de la mamma vostra
che non t’ha ‘mparato manco a coce la minestra,
però t’ha ‘mparato a far bene checcosatro
che fa tanto cornuto tuo marito Pietro.
3184
Per quanto mi scì fatto patir pena
che te possa capitare la fortuna
de cento sassate d’un quintale l’una;
che te possa aiutar la provvidenza
co’ cento sassate de ‘na libbra e menza.
3185
Canterò finché me vien dal cuore
canto per dispetto de chi me vòle male,
canterò, canterò finché avrò fiato
per dispetto de chi più volte m’ha ‘ngannato.
3186
Tutti lo sa quanto son birbanti i frati
c’è chi prega che possano sparire tutti quanti
e se potesse salvar solo il più fesso
che quanno va a sonar l’avemmaria
lu campanile jé caschesse addosso.
3187
La commà m’ha ditto che più non me volete
ma io non voglio voi anche se d’oro me coprite;
se tu me coprissi d’oro e anche d’argento
tanto il cuore mio non è contento.
3188
Non me tte purfirì che non te voglio
e tanti messi non me li mandare,
il ben che ti volevo io più non te lo voglio.
Ché tu da tempo, ingrata, m’hai tradito
troppo tardi io, scemo, l’ho capito.
Tieniti pure il tuo amante preferito
ch’io preferisco amar un albero fiorito.
3189
Mio caro Dante
il bene che ti voglio è proprio tanto
che te vurrìo vedé in cima a un monte
tra fulmini, saette, troni e llampi
e stesu per terra in un mare de tormenti.
3190
So’ fatto ‘na magnata de cucciole
le corne l’ho spedite a casa tua;
in vista te l’ho messe sopra il davanzale
per farle vedere a tutte le compagne tue.
3191
Fior di granato
non serve che te lavi con l’aceto
tanto sei sempre un bianco tisico ammalato
manco ‘na gobba trovi che te vòle per marito.
3192
Fior de verbena
Al giorno voi a spasso con la dama
e alla sera vai a letto senza cena;
e se alla notte tu non vai a rrubbare
il giorno dopo il gradasso non pòi fare.
3193
Fior de granturco
tutte le notti tu non pòi fare il matto
e poi volé vinì co’ me dentro lo letto;
se non te lo levi ‘sto vizio maledetto
a la fine dormirai col porco ne lo stalletto.
3194
M’è stato ditto che me vòi da’ le bbotte
dimme pure dove me le devo mette,
perché ne porto tante de saccocce
e so’ pure capace tutte l’osse de scocciatte.
3195
Giovanottin che pòi pesar tre once
vòi minghionare a me che ne peso cento ?
Da le ragazze credi di non essere burlato ?
Va pur, giovanottin, va pur contento
fino ad oggi ti han burlato in cento.
3196
Fiore de canna
guarda se quanto è perfida la donna
porta l’Inferno addosso e non se danna.
3197
Fior d’accidenti
su la finestra tua ci ni sta tanti
e te ne pigliasse uno fra li denti
e io poter gustare i tuoi lamenti.
3198
Non ti riconosco più caro Tonino
una volta mi sembravi un generale
ora mi assomigli a un barilotto
e a posto tuo io preferisco un soldatino.
3199
Ma quante ce ne rfà quel saputello
non ci-ha un quatrì e se va ‘nnammorenno
ad ogni finestra si leva il cappello
e con tutte ce fa l’innammorato;
dentro le saccocce ce porta li sassi
e se vanta che son testoni e piastre;
dentro le saccocce ce porta sol carboni
e se vanta che son piastre e testoni.
3200
Fiore de stoppa
se ‘ncontri ‘na donna tutto culo e trippa
daglie co’ li speroni, fa che galoppa.
3201
Fiore de pasta
lo porti il cappellino a mezza testa
la fai la puttanaccia e tanto basta.
3202
So’ stato in chiesa a ringraziare un santo
per la strada ho fatto un giuramento,
se t’ho lasciato andar, non me ne pento,
anzi ringrazio Dio e in più ce canto.
3203
La mamma non ti fa affacciare a la finestra
il muso te l’ha fatto da cicogna
le gambe te l’ha fatte che se ‘ntreccia
e in più sei piena di lentiggini e de rogna.
3204
O tu che vai sempre a capo basso
comme fai a veder le mie bellezze ?
Se dal cielo ti arrivasse qualche sasso
te ‘mparirìa a non andar a capo basso.
3205
Vecchia che ci-hai ‘ssa figlia virtuosa
daje marito, e non la lassà per casa,
vedi che in mano non sa tener la scopa
e manco sa condire l’insalata;
co’ me ce fa la santa vergognosa
e co’ gli altri è tanto generosa.
3206
Tu che ce la fai tanto la bella
sei nata contadina e zappa-terra,
tu che ce la rfai tanto la brava
sei nata contadina e zappa-fava.
3207
In questa contrada c’è ‘na ragazza bella
non ha marito e se lo vol capare,
non ha capelli e se vò far la treccia
non ha la dote e si vòle maritare.
3208
Non serve che te metti li merletti
che a casa tua ci sono solo stracci;
non hai lenzuoli e manco pagliericci
e pretenni de durmì su li materazzi.
3209
Fior de mintuccia
quanto è brutta la donna quanno è vecchia
‘ssomiglia a ‘na cucciola senza cocchia.
3210
E vacce liscio
de le bellezze tue ne faccio un fascio
le butto al monnezzaio e ppo’ ce piscio.
3211
Fiore dell’olmo
pensavi, bella mia, ch’io te amassi tanto ?
L’intenzione mia era d’amarti un giorno.
3212
Una volta eri di me tanto ‘nnammorata
adesso non lo sei più, disgraziata;
ma appena so’ saputo che ti scì pintita
de corsa so’ venuto a far la serenata.
3213
Fiore de noce
va pure a far l’amore co’ chi te pare e piace
su la porta mia ‘nce rrentri più, facce la croce,
su la porta mia ‘ne rrentri più, facce la croce
faccio entrar solo belle amanti che a me piace.
3214
Fiore d’argento
se scoprivo prima ch’eri infame tanto
non t’avrei amato per tanto tempo.
3215
L’acqua del mare ad’è turchina
è inutile che me la pigli tanto a la lontana
che ormai non c’è più l’amor de prima.
3216
Garofano piantato accanto al muro
non serve che co’ me ce fai tanto lo caro,
tanto, bello, de te non me ne curo
è più gentile e ricco il mio Arturo.
3217
E’ inutile, bella mia, che te cce danni
l’ho fatto pe’ spassamme quattro jorni
e se t’ha gustato lo rfacimo tutti l’anni.
3218
Caru compare
tu vai dicenne ch’io non ci-ho più l’onore
ma comme lo pòi dir, razza d’una cane
che co’ te non ce so’ fatto mai l’amore.
3219
A far l’amor con me non te cce voglio
porti ‘na testa che pari un cavallo
quello che sta davanti al Campidoglio.
3220
Del limone a me me piace il sugo
e le scorze te le tiro su la faccia
a te, bello, te tengo per rifiuto
perché il posto tuo è tra la feccia.
3221
Il mio cuor ormai l’ho donato a un’altra
a te pe’ lu sabbutu e sera me tte lasso
cuscì se non ci-ho nisciù, co’ te me spasso.
3222
Per il fuoco tuo non c’è più legna
me vieni appresso comme fa una cagna
d’amare questo cuor tu non sei degna.
3223
Ma che ce vieni a far a perde tempo
tanto mamma mia me vòle dà un altro
e non me vòle dare a te, testa de legno.
3224
Belle a far l’amor con voi siamo troppi
ma abbiamo scoperti li vostri delitti,
voi ci avete preso per tanti merlotti
sappiamo tanter cose e stiamo zitti.
3225
Cara comare
quanno andate a letto a riposare
lu possa tu trovare pienu de serpenti,
cuscì facimo paro de tutti li tormenti
che fino ad ora tu m’hai fatto sopportare.
3226
Caro Giovanni
scimo stati amanti per tant’anni
ora me so ‘nnoiata a far l’amore co’ li nonni,
non serve che ce véi o che ce manni
su lu core miu più non jé commanni.
3227
E’ da anni che te lo ripeto, caro Basilio
non ti vendo l’onor e non te lo piglio
ma l’avvanzo degli altri io non lo voglio.
3228
Fior de tabacco
non t’ho cercato mai e manco te cerco
me dai fastidio pure quanno me cce sbatto,
e se te vedo prima cambio strada
non me piace de ‘ncontramme co’ ‘na strega.
3229
Osserva il mare quanto è largo e poi profondo
non manca strade se si vuole camminare.
Tu credi che per me è finito il mondo ?
Non me manca amanti, se ne voglio amare.
3230
Donna crudele e tanto ingrata sei
dacché conobbi a te, non ebbi pace,
la jente che me ‘ncontra me lo dice
d’averti conosciuto me dispiace.
3231
Se trovi a guadagnar, bella guadagna
ma co’ me, carina mia non ce fa speranza.
Quanno voglio la robba vaco in piazza
co’ la sporta su le ma’ e li quatrì ‘nsaccoccia.
Se la robba me piace me la compro
e se non me piace, no’ la guardo manco.
3232
Butti più fumo d’una sacco bruciato
ami più donne che mosche al macello,
quanno de te m’ero ‘nnammorata
sicuramente ero fori de cervello.
3233
Vattene pure via caro Benito
t’ho fatto far il piantone e non l’hai capito,
trovete una ragazza dal bel viso
che questo non è il fiore per il tuo naso.
3234
Che possa vinì il diavolo al tuo letto
giacché tu vòi che non ce venga io
e te roppesse tutte l’osse che t’ha fatto Dio.
3235
Io l’amor lo voglio far co’ chi me pare
non voglio star soggetto a la vicina,
voglio far l’amore co’ chi me pare e piace
co’ la vicinata mai più, ci-ho fatto già la croce.
3236
Se m’hai lasciato, oh Dio che pena !
‘sta sera possi far l’ultima cena
e domà per te sonesse a lungo la campana.
3237
Ma che credevi quanno che t’amavo
che io t’avessi amato per davvero ?
Te so’ amato pe’ burlatte e ride !
E’ proprio scemo l’omu che ce crede
la donna jé vo’ vè finché lu vede.
3238
Fiore de pepe
sempre dite che m’amate, ma non m’amate
credete de burlà a me, e burlato siete.
3239
Fiore d’erbetta
non serve che te lavi e sporchi l’acqua
che tanto ‘ssomigli sempre a ‘na pecora neretta.
3240
Tu credi che a te sempre penso, ma non te penso
ti par ch’io ti voglia ben, ma ‘nte ne voglio,
mai te ne voglio e mai te n’ho voluto
l’amor l’ho fatto per goder qualche minuto.
3241
Fiore de rosa
sei figlia d’una rustica villana
se fossi ricca per quanto sei pomposa
con te non ce la potrebbe la regina.
3242
Fiore de fico
buona non siete ad infilare un’aco
e già pretendete de pigliar marito,
ma il mondo ancora non s’è rovesciato
tu, comme tutte, aspetta il tempo dovuto.
3243
Bella, che ci-avete tanto corto l’intelletto
se per marito voi avete preso un tappo
te cce vo’ la scala per portarlo a letto.
3244
Fior de piselli
è inutile che tu fai e che te butti
a far la cascamorta co’ li belli
scì tanto brutta e te minghiona tutti.
3245
E’ inutile che ce fai tanto la bella
che lu colore l’hai preso da la paglia
e ‘na capra spelacchiata te ‘ssomiglia.
3246
E vattene via che me rechi tanta noia
con quella faccia da vero boia,
pensavo ch’eri un ragazzo gentile e cortese
sei invece il più cafone del paese.
3247
Vattene via che non hai saputo fare
quanno le mani avevi al mio giardino,
la rosa non l’hai saputa trapiantare
e nemmeno quel caro frutto fino.
3248
So’ arrivato quasi a Milano e l’ho saputo
che tu d’un’altra ti sei ‘nnammorato,
credevi che tanto m’era dispiaciuto
invece tutti li santi so’ ringraziato.
3249
Passeggia pure o bruttu beccamortu
farrai contenta mammata, se ce l’hai,
e farrai contenta pure la persona mia
che d’amare a te non ci-ha pensato mai.
3250
Bella, tu me l’hai fatto un tradimento
ma io me ne ricordo finché campo
e non ti perdonerò nemmeno al camposanto.
3251
Mammata t’ha fatto troppo in fretta
se spiega perché scì nata mpo’ malfatta,
le gambe te l’ha fatto tanto storte
che anche senza occhiali se vede pur de notte.
3252
Allontanati da me e non t’accostare
che a un altro giovanotto io voglio bene,
sentire non te posso mintuare
e coll’occhi non te voglio più vedere.
3253
Io non vi amerò più se non pagate
a Lucì, ieri, tante monete jé l’hai date,
e a me anche uno zecchino me negate
mi conviene far la carità e darla a un frate.
3254
Maledetto il dì che t’ho veduto
che causa d’ogni mio penar sei diventato,
da quel momento che t-ho conosciuto
non dormo più un sonno riposato.
3255
Quante ce ne rfà ‘ssu furbacchione
per una volta o due che j-ho parlato;
non ci sta tante foglie in un canneto
per quante ragazze lui ha minghionato.
A minghionare a me non c’è riuscito
perché appena ha parlato io l’ho capito.
3256
E’ inutile che tanto in alto ve tenete
che se ve cce tenete, ve ingannate
non siete certo bella quanto voi pensate.
3257
Affacciati a la finestra a damme gusto
se non te vòi affacciar te compatisco
perché te manca sottana, gonna e busto.
3258
Se balli co’ quella llà che se ne mòre
è sicuro che lu fai un bell’affare,
se vai a ballà co’ quella che te guarda
lu core te lu lega strittu co’ la corda,
ma tu scegli sempre la più bella
che è anche la più brava quanno balla.
3259
Quante ce ne rfà ‘sta sculurita
coll’acqua del limone s’è lavata
e co’ la chiara dell’ovo s’è schiarita
ma la faccia ancor ce l’ha ‘mpappata.
3260
In questa contrada c’è ‘na donna bella
ma veste rusticosa comme ‘na cavalla,
quanno che se mette quella veste bella
ripassa su e giù e a nessuno parla.
3261
Che te credi o brutta mora nera
di restà in questo mondo in eterno ?
Un giorno o l’altro ti voglio vedere
passeggiare per le strade dell’Inferno.
3262
Sei proprio figlia d’una rustica villana
con tutti la vòi far l’innammorata,
e più d’un annu che ‘nte cambi la sottana
li puci te cce balla la tarantana.
3263
O bella che ci-avete tanti amanti
comme farete a mentenerli tutti ?
Lu core non ce l’hai per darlo a tanti
e la minghionella tu l’avrai da tutti.
3264
Qui per questo vicinato c’è una bella
tutti la vòle aver, ma nessun la piglia;
ci voglio andare anch’io per minghionalla
se la mamma lu lettu ce prepara co’ la paglia.
3265
Voi tanto bellina a me non mi sembrate
bella vi ritenete, ma vi ingannate,
tenetevi di conto l’amante che ci-avete
che se lo perdete più non lo ritrovate.
3266
Se tu m’avessi amato com’era il patto
t’avrei donato tutto per l’affetto,
ho scoperto che m’ami solo per dispetto
e che spetti l’ora di vedermi morto.
3267
Cara Violante
credevi d’aver trovato un ricco amante
ma è un povero pitocco ed un pezzente;
io che mai ho cercato la ricchezza
l’ho trovato bello e pien di gentilezza.
3268
Ma guarda chi mi vuole minghionare
un poveretto con le toppe sul sedere,
io un amante ci-ho ricco ed elegante
e mai lo cambierò con un pezzente.
3269
Le stelle su nel cielo son trentuno
tranquilla, bella mia, non tabbandono,
la donna bona e bella mai s’abbandona
ma gnà ringrazià Dio se te la dona.
3270
Te so’ cercato tanto e no te so’ stroato
so’ saputo che scì scappata via co’ Pietro
so’ contentu, spero che rdiavulu te ss’ha portato.
3271
Fiore d’ortica
scì tanto bella che Dio te benedica
pare che t’ha dipinto santo Luca
ma a me non piaci se non me dai la fica.
3271
Lo sai, Marì, ch’io ci-ho pochi quattrini
e solo tante pezze sui calzoni,
ma se l’amore vale più dei milioni
guarda il mio amore e non i miei calzoni.
3272
A la fonte do’ te disseti io non ce bevo
dove me giro un ragazzo bello io lo trovo;
dentro la fonte vurrìo mette lo veleno
perché de te ne faccio volentieri a meno.
3273
Ma che destino infame,
l’uomo che cerca solo libertà, lavoro e pane
è destinato a soffrire e vivere da cane;
un saggio antico l’avea previsto bene
ma è morto in catene e per la fame.
3274
E lu ragazzu miu se chiama Augusto
benedetta quella mamma che l’ha fatto
che l’ha fatto solo per me quel vero fusto.

3275
Noi siamo di Bermonte e tanto basta
se ci stiamo noi, tutti zitti e mosca;
a chi non ci rispetta noi rompiam la testa
e jò solo bbotte finché non dice basta.
3276
Mia cara cocca
la bella casa mia sta su la piazza
sempre sento la campana quanno ‘ntocca,
sento pure la mia bella quanno passa,
vedo pure la croce sopra la torre
e vedo pure la ragazza mia co’ chi discorre.
3277
E’ vero e me cce vè da piagne
lu munnu è pienu de carogne
comme lu campu a magghiu de papagne.
3278
Spero de sintì la campana sonà a mortu
quanno crepa lu maritu to’: llu farabuttu
pe ‘na vita intera m’ha ‘ngannato
e l’onore da ragazza m’ha rrubbato.
3279
Fiore de menta
da tanti secoli ‘sta storia se racconta
lu populu sotto un bon governu se lamenta
ma se è oppressu e maltrattatu se ‘ccontenta.
3280
Fiore d’agosto
è bello far l’amore de nascosto
perché ce sse prova assai più gusto;
e se la jente mormora e poi dice
a me non me ne freca: so’ felice.
3281
Cara comare
a casa tua nessuno viene volentieri
da bere tu offri la sciacquatura dei bicchieri.
3282
Tu, carina mia, non te dà tant’aria
ché della vita tua io ne so’ la storia,
se la racconto faccio scurì l’aria
e a te, certo, non te dà gloria.
Tu credi d’esser più de ‘na regina
ma lo cervello ci-hai de ‘na gajina.
3283
Quanno nasciti tu, nascì bellezza
lu sole venne a fatte ‘na carezza
e la luna pe’ non far brutta figura
non comparve co’ la faccia scura.
3284
Ne la notte illuminata dalle stelle
intonano una dolce serenata le raganelle,
essa è dedicata solo a le ragazze belle
e non è gradita da le vecchie e le zitelle.

3285
Mio caro Alfredo
a quello che me dici io non ce credo
vero per me non è, se non lo vedo.
3286
Fiore sbocciato
io tutto l’amore ce ci-avevo te l’ho dato
e mi consideravo un uomo fortunato,
ma tu, brutta strega, m’hai tradito
e in uno stupido cornuto m’hai mutato.
3287
La luce de la luna è sufficiente
pe’ vedé l’occhi belli dell’amante,
e ppo’ se per casu la luna è piena
tu po’ troà un’amante veru e la furtuna.
3288
So’ statu tantu tempu co’ li frati
che sempre m’ha ditto male de li preti,
e dell’amore m’ha ‘mparato tutti li segreti
co’ lu pattu de non dilli mai a li nipoti.
Io li segreti me li porto in cielo
e anche se unu me tortura non li svelo.
3289
Albero verde e bello dall’aspetto
all’ombra tua coll’amante faccio un patto:
prometto che per tutta la vita lo rispetto
se per un altro amore non divento matto.
3290
Fiore d’aprile
guarda la bella mia quanto è gentile
ogni cosa la fa con grande stile
e nessuno mai a lei sarà eguale.
3291
Fiore d’ortica
cuscì cantava ‘n’oste in lingua greca
sedici lire ce vò pe’ ‘na saraca
pure sedici lire ce vò pe’ ‘sta cifeca.
3292
Caro mio Nino
non serve che tu fai tanto il paino
in tasca non porti un becco d’un quattrino
in più zappi la terra e fai lo contadino.
3293
Quanto sei sciocca !
Te scì vantata che scì tanto ricca
ma nisciù t’ha visto mai co’ la carrozza,
la casa tua piena non è de servitori
ma solo de miseria, sogni e desideri.
3294
Fior di fiordaliso
co’ ‘ssa boccuccia tanto bella damme un bacio
che io te lo farrò vedere il Paradiso.
3295
Mammata t’ha fatto proprio sciocca
vai zumpenne qua e llà comme ‘na mosca
pe’ fa vedé che te pizzica la patacca
ma ancor no tròi chi te la gratta
perché tutti ormà lo sa quanto scì matta.
3296
Non serve che te ‘mprofumi e te ‘mbrillocchi
de reto te cce vè solo li sciocchi,
se ppo’ speri de troà lu spusu tra li ricchi
no’ lu tròi mai, manco se te ‘mpicchi.
3297
Cara Giuditta
quanno è nata la figlia tua è nata matta
ma tu sei stata sempre matta tutta.
3298
Quanto sona vè quest’organetto
li cantori so’ venuti da San Marco
e lu bravu sonatore da San Benedetto
ma suono meglio io se me cce metto.
3299
Fiore de noce
osanna in cielo e su la terra pace
è nato chi per te morirà in croce.
3300
Cara Marirosa
stai sempre a la finestra oziosa
e non rpulisci più manco la casa,
sei ‘na donna troppo zaccherosa
che solo un tuntu po’ piglià per sposa.
3301
Per quanto te desidero e te voglio
brucio e d’amore per te me struglio,
a costu de magnà lo pà co’ l’aglio
e la ‘nsalata senza acito e ojio
io te amo, te desidero e te voglio.
3302
Questa è vera beneficenza
‘gni òta che ci-hai checcosa che tte ‘vvanza
dallo a li puritti che sta senza
o a chi sempre svota ci-ha la panza.
3303
Fino a la noia te lo ripeto: t’amo !
Ma a una più brutta de me tu tiri l’amo,
stà attento che te po’ succede comme Adamo
che scacciato fu dal suo giardino
perché comportato s’era da cretino.
3304
Fior de verbena
se vòi che Jesù Cristo te perdona
la carità devi far a chi a ‘stu munnu pena.
3305
Oh, quante òte da me stessa dico
non te voglio amà più, te maledico,
e ppo’ ce rpenso e lo contrario dico
fino a la morte te amerò, te benedico.
3306
Fiore de menta
la mamma del mio amor non è contenta
un jornu lé lo farrò sapé che poco conta;
solo con me la figlia sua sarrà felice
pure e le carte e l’oroscupu lo dice;
allora, mamma cara, datte pace
lascia che figliata se sposa chi jé piace.
3307
Ffaccete a la finestra o ragazzina
canta e ricanta una bella canzoncina,
Aprile me l’ha detto stamattina
che te vòle far la processione
la processione co’ le rose e le viole
ffaccete, bella, che ti vuol baciare il sole.
3308
Che ci-hai, amore mio, che vai col grugno
sai bene che se te sposo io ‘nce guadagno;
allora guardeme con occhio più benigno
sennò te ‘bbandono prima che venga giugno.
3309
La vita è bella perché è varia
ma non cambia mai la storia:
c’è chi sguazza e fa baldoria
e chi vive tra li stenti e la miseria.
3310
Fior de limone
la vita la scì fatta da vero mascalzone
presto per te possa sonà a mortu le campane
per tutto lo male che scì fatto a le persone.
3311
Fior da foraggio
me so’ ‘nnammorata de te era de maggio
su la testa mia s’è rotto ogni ingranaggio,
fra tanti bei ragazzi ho scelto il peggio
a star vicino a te ce vòle gran coraggio.
3312
Fiore de miglio
bella, ho scelto te, eri la meglio
subboto me so’ pentito per lo sbaglio,
in amore è tanto facile sbagliare
perché sempre se dà retta solo al cuore.
3313
Mannaggia a Carnoà quanno è vinutu
me ss’ha portato via lu fidanzatu;
m’ha rrubbato lu core e ppo’ è sparitu
e dopo tanti anni ancor non è tornatu.
3314
Scì più testarda tu che ‘na tedesca
quanno vedi a me giri la testa,
se li baci che t’ho dato non te basta
io un mare te ne porto co’ la cesta.
3315
E lo cantava sempre nonna
quanto è bella la luna quanno è tonna
ma più bello e l’amore mio quanno se storna.
3316
Cara Mariuccia
bella è la luna piena che me lluccia
ma più bello è l’amore mio quanno me ‘bbraccia.
3317
Fior de grespegne
se mòri tu, compà, nisciù te piagne
sempre scì statu lu rre de le carogne,
a tutti tu scì fatto tanto male
se mòri nisciù verrà a lu funerale.
3318
La donna sotto l’omu non ce crepa
pensa solo a li quatrì e se ne freca;
la donna sotto l’omu ce gioisce
perché male che jé va mpo’ se ‘rricchisce.
3319
O sora Rosa
te ss’è llaccati tutti li travi de la casa
pe’ lo troppo ballà quann’eri sposa.
3320
Se unu vive sempre tra li ‘mbrogli
deve anche stare attento a non fare sbagli,
appena se scopre che commette errori
a lui la vita jé diventa cazzi amari.
3321
Fior de castagno
se vòi maritu fattelo de legno
sennò le tele te cce fa lo ragno.
3322
Lu cà che va a caccia de patacca
prima de magnalla sempre jé la lecca;
se jé piace l’odore e lu sapore
poi non smette più de far l’amore.
3323
L’amore mio se chiama Arturo
tutte le donne dice che ce l’ha duro,
ma a me che per prima l’ho provato
proprio tanto duro non m’è sembrato.
3324
Fior di giaggiolo
gli Angeli belli stanno solo in cielo
su la terra bello comme te ci stai tu solo.
3325
Corri, figlia mia, corri a lu portu
dove l’innammorato tuo spetta l’imbarcu,
la fa ‘na fuga d’amore co’ la Cesira
e c’è pure chi dice che ce va in crociera.
3326
Le foglie de la jia li fa tre nodi
su lu lettu miu tu non ce dormi
bello, la persona mia tu non te la godi.

3327
L’amore mio se chiama Umberto
s’è fattu marinà, lavora al porto
ma de lu core miu non se scorda certo.
3328
Fiore de cardu
tu che me stai a sintì non me fa da surdu
apri lu bursillì e damme quarche sordu,
sennò non sona più quest’organetto
e pe’ la gola secca ‘gnà che smetto.
3329
Fiore d’arancia
lu core me sse ‘llarga a oncia a oncia
quanno vedo che me fai ‘na ricca mancia.
3330
Non creder che me fai tanto spavento
de quilli comme te ce ne vo’ cento;
allora statte zittu e scappa via
perché sta pe’ finì la pacienza mia.
3331
Finitu Carnoà è finitu amore
finito de magnà li maccheroni
finito de staccià farina e fiore.
3332
Fior de giunchiglia
la mamma vo’ tanto bene a la sua figlia
ma vò più bene a chi per sposa se la piglia.
3333
Fiore de cardi
non è più tempu de pelà li tordi
tu, carinella, te ne scì ‘ccorta tardi,
tu, carinella, te ne scì ‘ccorta tardi,
de quilli comme me, gnì che te scordi.
3334
Vattene via o brutto giovincello
lo zimbello scì de tutto il vicinato,
non ci-hai un euro e vòi fare il bello
con tutte lo vòi far l’innammorato.
3335
Ti giuro, bella mia, e te lo prometto
che pace co’ te io ce la rifaccio
quanno che li Turchi rinnegherà Maometto.
3336
Quanno nasciti tu figlia d’un conte
de grazie e de bellezze ne avesti tante
bellezze e grazie tante e de gioielli un monte.
3337
Vattene via, o lingua viperina
de me tu vai dicenne tanto male
che non c’è più ‘na ragazza che me vòle:
sta attenta ch’io te sparo col fucile.
3338
A Roma s’è scopertu un pantanone
il Papa ce vò far quattro fontane
e in mezzo metter voi per mascarone.
3339
Fiore d’ortica
m’hai fatto pizzicà le mà e tutte le dita
mammata è proprio bona e tu ‘na pica.
3340
A Roma ce sse venne lo pà scuro
e le carrozzine co’ le rote d’oro
ma non ce pòi passeggià tu, musaccio duro.
3341
Non serve che ce fai l’artista fina
tanto sei una rustica villana
zappi la terra e mòri contadina.
3342
Quanno nascisti tu, o cara Ernesta
anche San Pietro in cielo fece festa,
e tutti gli Angeli cantarono a piena voce
perché era nata la regina de la pace.
3343
Pe’ no’ ‘ncontratte più lungo la strada
avevo pensato di cambiare la contrada,
ma tanto me dispiace cambiar casa
perché ancora spero di essere tua sposa.
3344
La bocca tu ce l’hai unta col prosciutto
non vinì a cantar con me, o farabutto;
la bocca tu ce l’hai unta co’ la ssogna
non vinì a cantar con me, brutta carogna.
3345
E se non sai cantar non te cce mette
che tanto solo buona sei a far niente
che manco sai far chiù, comme le cioette
cuscì dice la jente che te sente.
3346
Scì canto, canto e la bocca è la mia
chi non me vo’ sintì che vaca via;
scì canto, canto e la bocca è la vostra
chi non me vo’ sintì, ce faccio apposta.
3347
Bella, non posso far de meno di cantare
la parole me scappa sole da lu core;
Nannì co’ l’organino me ‘ccompagna
pensando solo a quello che se magna.
3348
Lu prete me l’ha fatto dir da tante jente
che de lu vicinatu so’ l’amante;
ma se de lu vicinatu so’ l’amante
se putrìa sapé lu prete che pretenne ?
Lo sa tutti che d’amanti ce n’ha tante
ma io a lu prete non jé dirrò mai gnente.
3349
Fiore de sace
io magno solo quello che me piace
commà, se spetti a me te la pòi coce
comme che li matù dentro la fornace.
3350
Jò la vigna mia c’è ‘na pianta de ceresce
a magnalle ce va tuttu lu paese;
li giovanotti monta e cala, cala e monta
comme li cornuti a casa tua che non se conta.
3351
A ragionà co’ me non te cce mette
sennò la figura fai del magnapagnotte,
le scole ate tu non li scì fatte
e le leggi dell’amor non sai comme ch’è fatte.
3352
Quante ce n’è che ci avevano creduto
che il ragazzo m’aveva abbandonato
invece lo vène tra de nu’ ad’è crisciuto
perché quello che j-ho dato jé piaciuto.
3353
Quanno l’amore mio m’ha ditto mora
io l’ha chiamato scarto de la leva
ma non jò detto scarto de galera
ma perché jé dispiaciuta tanto lla parola ?
3354
Avete l’occhi neri e me guardate
vurrìo saper da me cosa vòlete ?
Se vòi lu core perché non me lo dite ?
Se invece vòi le bbotte già te l’ho date !
3355
Lo dice pure la sacra Scrittura
l’ua non matura mai de primavera
cuscì la faccia tua non po’ far bella figura.
3356
Fiore de lino
io voglio bene solo a te, caro biondino,
ch’eri tutto per me era già scritto nel destino
e poco me ‘mporta se tutti te chiama birichino.
3357
Caro Felice
de fa lu vitturì non scì capace
ché a li cavalli non jé sai dar la voce;
ma difficile non è guidare ‘na carrozza
ma conquistare ‘na bbella ragazza.
3358
Fior de nucella
la ragazzu miu non se perde tra la folla,
m’ha dato la parola è sempre quella;
lu ragazzu to’ è ‘na bandierola
va co’ tutte e a te te lascia sempre sola.
3359
Fiore de menta
quanno rrierà quella jornata santa
che lu prete me chiederà: “Siete contenta ?”
3360
Te ss’è strappate tutte le mutanne
corri, bellino mio, mettece un ponte
sennò se scappa lu rre co’ tutte l’arme.
3361
Me so’ ‘nnammoratu de tre vecchie
e tutte e tre le voglio mette all’arte:
una la facimo filà e l’altra tesse
e a la terza jé facimo preparà le conocchie.
3362
Fior de fagioli
una volta, bella, tu te li capavi
ora te tocca amar chi non volevi.
3363
Fiore de prato
ditemelo se me volete per marito
ch’io da tre dì so’ tanto sconsolato.
3364
Co’ tutte ‘ste donne io divento matto
so’ ‘ncontrato Marì e m’ha fatto un atto
poco dopo Lucì m’ha ‘ccennato co’ l’occhietto,
vurrìo ‘ccontentalle tutte, non jé la faccio
vòr dì che le più vecchie le lascio a Michelaccio.
3365
Fior di velluto
de lassatte andar me sa tanto de peccato
mannaggia, quanno mai t’ho conosciuto.
3366
Sei proprio scemo e anche farabutto
ti scì vantatu che te vengo appresso
me sposo co’ un somaru ch’adè lo stesso
tra uno scemo e un farabutto è meglio un fesso.
3367
Cara Viola se la vostra figliola non me date
io ve la rrubberò lo vederete;
se non me date la vostra figliola
io ve la rrubberò e rimarrete sola.
3368
Fiore de moro
m’ha ditto la commà che li scì chiestu ad Arturo
sappi, Marì, che appena tu me vèi a tiro
te lu farrò sintì lu miu se quanto è duro.
3369
Giovanottaccio che ne avete sei
per contentarle tutte comme fai ?
A chi lo dai lo sguardo a chi lo levi
a me me fai murì de pene e guai.
3370
Se la vostra mamma ve fece de notte
dove l’ha potute tròà tante bellezze ?
Un grossu aiutu jé l’ha datu la Madonna
e scì nata più bella della mamma e della nonna.
3371
Da la finestra mia se vede il porto
vedo tanti marinà tutti de lutto;
non vedo il mio amor, il caro Augusto
che disgrazia grossa: non è morto !
3372
Quanno so’ saputo che te ne vòi andare
li passi io te vorrebbe ‘ncatenare,
la luna te la voglio far scurire
cuscì, non ce vedi, o bella, a camminare.
3373
Tutti li vasci che t’ho dato per amore
ti prego, o scellerato, non lo dire
sono piccolina, non mi far perdere l’onore.

3374
Giro de notte e porto la lanterna
vaco pe’ scuprì qualche magagna;
e se ce trovo qualcuno con la mia bella
jé faccio vedé se il il mio cortello taglia.
3375
Quanno che mòro io non voglio pianti
non voglio ne suspiri né lamenti;
ma che me venga a ‘ccompagnà tutti l’amanti
per far veder che ce n’avevo tanti.
3376
Tanti baci al mio amore mando
per quanti fiori ci-ha ‘sto prato adorno,
per quanti ‘ntocchi fa l’orologio all’anno
e per quante miglia fa lu sole al giorno.
3377
Garofalo piantato fra li sassi
co’ lo cervello tuo fai mille versi
coll’altre fai all’amor, con me te spassi.
3378
A Santa Maria maggiore c’è ‘na salita
e de qua e de llà ‘na bbella scalinata,
io per più di cento volte l’ho scalata
pe’ scuprì con chi mi tradiva la mia amata.
3379
Caro Fernando
ormai con voi l’ho preso un grosso impegno
mantienimi fede che io te la mantengo;
ci sposeremo, ma io non so quando
ma sempre prima che finisca il mondo.
3380
Tanto me piace il nome Pietro
perché la festa sua vè quanno se mète
e ppo’ è lu santu più grossu che Dio fece.
3381
Cara commare
la vecchia desidera la notte per dormire
l’innammorata per poter far l’amore
e io che so’ straccu solo per riposare.
3382
Con quess’occhietti che ci-avete neri, neri,
quanti me n’avete fatti far de pianti amari,
quanti me n’avete fatti pigliar de jacciacori
all’Inferno dovrai andar fra i peccatori.
3383
Non è vero che la luna non cammina,
passa li monti e non se ferma mai;
cuscì fa lu core dell’amante mia
me pensa sempre e non se stracca mai.
3384
Mai so’ ‘mparato un buon mestiere
in vita me tocca fare il servitore;
ma in una cosa però so’ un professore
nell’insegnare la difficile arte dell’amore.
3385
Fior de villuto
non è stata colpa mia se t’ho lasciato
è stata la mamma tua che l’ha voluto,
è stata la mamma tua cha l’ha voluto
perché anche di essa m’ero ‘nnammorato.
3386
Ti scì jitu vantenne da lontano
tanto sicuro che io non lo risapevo,
invece l’ho risaputo, brutto scemo
e or de la tua persona ne faccio a meno.
3387
Giovanottuccio che fai tanto il dilicato
a voi conviene andar mpo’ più pulito;
ma tu sei comme che me disgraziato
con sessantamila pezze sul vestito.
3388
Amore, amore non tanta superbia
la casa dove stai è più ciuca de la mia,
e se è vero quello che m’ha ditto tua sorella
non ci-hai manco ‘na scopa pe’ pulilla.
3389
Prima de sposare a te, caru compare,
vurrìo veder la terra camminare
e pure lu sole de notte comparire.
3390
Fior de trifoglio
li giovanotti io me li scelgo e me li piglio
ma li vecchi intorno a me non ce li voglio
li vecchi intorno a me non ce li voglio
se prima non me consegna il portafoglio.
3391
Fiore de canna
tutti me dice che so’ la meglio donna
e che è difficile trovarmi ‘na compagna.;
ma io che ancor non ho trovato un bell’amante
spero che me faccia la grazia san Clemente.
3392
Il mio amor fa lo zappa-terra
e pretenne lu core miu per caparra
io non jé lu voglio dar: ce fo’la guerra.
3393
Vedo venire il mio amore Armando
porta ‘na rosa in mano e la va annusando
è il cuore che io jò dato come pegno.
3394
Fiore de canna
l’occhietti me l’ha fatti la Madonna
il pisellino me l’ha fatto mamma
per dar piacere ad ogni donna.
3395
Tu cara non lo sai
stanotte non so’ durmito mai
sempre, mia cara, io so’ pensato a voi;
pensavo a quanno tu me sposerai
e a quanno finirà li nostri guai.
3396
Fiore de sale
se ogni malattia fosse l’amore
sarebbe sempre pieno ogni ospedale.
3397
Fiore de miglio
di questo paesetto voi siete la meglio
se mi lasciate voi, che strada piglio ?
Pieglierò la strada de la Santa Casa
mi faccio frate e lascerò ogni cosa.
3398
Fior de cicoria
io li sospiri miei li mando all’aria
li vostri me li tengo per memoria;
li sospiri miei li mando al vento
li vostri per memoria me li tengo.
3399
Mio caro amore
ma quanno finirà le nostre pene ?
Quanno saremo a li piedi dell’altare ?
Allora le spezzeremo le catene
e potremo far comme ce pare.
3400
Fior de villuto
non è stata colpa mia se t’ho lasciato
ma è stata del babbo tuo, quel gran cornuto.
3401
Fiore de zucca
ringrazia mamma tua che te l’ha fatta
e dopo perdona a me che te l’ho rotta
la brocchetta che ce vai per l’acqua.
3402
Fiore de carte
se per la strada me ss’è fatto notte
perdonami, o cara, era pieno de mignotte.
3403
Fior de rughello
ci-avessi le virtù che ci-ha il gallo
salta, fa chicchirichì e monta a cavallo,
col becco tiene forte la gallina
poi, con la coda, cerne la farina.

3404
L’amore mio se chiama Francesco
lo tengo imbottigliato dentro un fiasco
per quest’estate me lo tengo fresco;
è tre volte che con l’amante io lo pesco
a la quarta col mortaio me lo pesto.
3405
Lo benedico lo fiore dell’ormo
fino alla porta de casa te ‘ccompagno
e non me ‘mporta se piove e se me bagno
ti do un bacio d’amor poi me storno.
3406
Caro Clemente
niente ha pigliato da me il primo amante
e niente piglierai tu senza contante;
non me ‘mporta se lo vè a sapé la jente
e se posso aver anche lu prete per cliente.
3407
Sora Teresa
non ce li fa vinì li frati a casa
li frati so’ fatti per la chiesa
e non so’ fatti per voi, sora Teresa.
3408
Lo benedico lo fiore de grano
te luce li capelli e pare l’oro
caruccia, te sse vede da lontano.
3409
Fiore de zucca
arriva la matre e me ne dà ‘na fetta
la figlia che è più de core, me la da tutta.
3410
Fior de fiordaliso
graziosa giovincella damme un bacio
morirò contento e vado in Paradiso.
3411
Passo e ripasso e la finestra è chiusa
veder non posso la mia ‘nnammorata.
Domanno a la vicina se l’ha veduta
me dice che sta a letto e che è malata.
E quanto sarrà grosso quesso male
se manco Aprile ve lo po’ sanare ?
Ma quanto sarà grosso ‘sto malore
se non lo sana Aprile e manco amore ?
3412
Serviglià so’ girato dentro e fori
bello comme voi non ce lo trovi,
Serviglià so’ girato e il suo dintorno
bello comme voi ‘nse trova al mondo.
Ieri so’ jitu, per casu, a Fallerò
più bellu le so’ troàtu, lu sposerò.
3413
Non serve che me guardi co’ ‘ssa cera
che della cera tua non ci-ho paura
bella, ci-ho tre amanti per ogni sera.
3414
Giovanottino, per amor non mi far morire
che dopo te ne dovrai confessare,
in Paradiso non ci potrai entrare
ma all’Inferno andrai sempre a penare.
3415
L’amore mio è andato a Roma a batte
Madonna delle rose daglie sorte
fallu presto ritornà da queste parte
e prima de murì, fammece ‘mbatte.
3416
Povero core mio povero core
comme sopporterò tanto dolore
pace non troverò che nel morire.
3416
Il male che tu ci-hai non se guarisce
al mondo c’è solo un dottore che lo capisce,
è il maledetto mal d’amore, o caro mio
e il dottor che lo capisce sono io.
3417
Se lu distinu t’ha fatto già la ‘ntacca
tu, o Marì, morirai quanno te tocca;
a la morte, allor, non ci pensare
perché mai saprai quanno po’ arrivare.
3418
Quanno mòri tu, o Marì, sparisce un fiore
non so se io potrò resistere al dolore;
non vaco a buttamme jò lu mare
ma corro a rintracciare il primo amore.
3419
Quanno te so’ ‘ncontrato in questo loco
povero me, io l’amor lo sapìo far poco;
allora l’occhietti tui me l’ha ‘mparato
e il mio cuor d’amor s’è ‘ncendiato.
3420
Quanto siete bello, amor mio
manco se fossi stato fatto da un pittore,
t’ha fatto bianco e roscio comme un fiore
e ‘gnì donna che te vede la fai ‘nnammorare.
3421
Se a Bermonte ci sta le donne belle
a la Grotta è pieno de zitelle,
se poi arrivi a Massa e Montappone
non pòi dir che manca le puttane.
3422
E’ notte, è notte e lu sole è già sparito
ma le bellezze tue non l’ha vedute,
chi non ha fatto l’amor se l’ha giocato
e le gioe d’amor non l’ha godute.

3423
Arzanno gli occhi al cielo vidi voi
e all’istante me ne innammorai,
tra milioni di stelle ti vedei
la più graziosa e bella eravate voi.
3424
Ma quanti giovincelli ci-ha provato
de famme ‘nnammorà e non ha potuto,
tu, bellino, la sorte ci-hai avuto
de famme ‘nnammorà con il saluto.
3425
Manco de notte se po’ andà cantanno
pe’ li troppi bravacci che ce stanno,
in ogni cantone ne trovi più de cento
e dice che ce vòle roppe il grugno.
Peggio per loro se ci proveranno
che altri più forti di loro troveranno.
Tengo un cortello che il ferro taglia
come fosse un sottil filo de paglia.
Se faccia pure avanti chi ha duro il grugno
che il lo spedisco subito all’Inferno.
3426
Fiore d’erbetta
dato che tutti dice che so’ matta
la voglio mette la vriglia a la gatta
e voglio vedé chi la scambia pe’ ‘na somaretta.
3427
L’amore tra de nu’ è stato sempre poco
appena cuminciato ad’è finito,
da la dote che hai portato l’ho capito
cretino io che da babbeo ce so’ cascato.
3428
Caro se te vòi fa ‘na pippatella
venni co’ me ma non jì co’ quella,
a casa sua, lo sai, che non se fuma
è ‘mmalata e la pippa l’aria jé cunsuma.
3429
Tocca sempre a lu compare se c’è nebbia
amore mio, pazienza, se te fa rabbia,
tu devi venire solo quanno che te tocca
comme lo so’ scritto tanto chiaro su la porta.
3430
Lo vai dicenne che me vòi menare
che gran paura che me fai venire,
ce duvristi da pensà prima di parlare
perché io tutte me le rcompro le cagnare.
3431
O Marì
co’ lo far l’amore tra le canne
te ss’è strappate tutte le mutanne
se vede da li cinciarelli che te penne.
3432
La mamma del mio amor me vòle male
dice che morta mi vòle vedere,
io invece è tanto lo bene che jé voglio
che scannare la vorrei comme un coniglio.
3433
Sto sopra un monte e vedo tutto
voglio la parte mia, fosse un finocchio
sennò a la mamma vostra jé racconto tutto.
3434
Se po’ sapé che vai facenno, bruttu jallu
dici che da sta parte non ci sta belle fantelle,
ce ne sta tre o quattro vèlle, vèlle
ma non fa per te, musacciu jallu.
3435
Se Dio m’aiuta, ancor ce spero
donami io tuo cor, sennò me mòro,
per me solo tu sei un gran tesoro
e a nulla mi giova aver tanto denaro.
3436
Se me dici de scì, o Marì, me metto a piagne
lo sai che lu lottu du’ òte non se vegne,
de contentezza lu core me sse stregne
e de tanti bei color la vita me sse tegne.
3437
Fiore dell’ormo
tu te ricordi de me ‘na volta all’anno
io, invece, a te te penso notte e giorno
e, da cretino, pure a la notte non ce dormo.
3448
Brutta vecchiaccia ormà scì senza denti
de li brutti e de li vecchi gnà che te contenti
comme che li tròi gnà che te li magni.
3449
Voglio piglià moglie e piglio Elisa
non me ne curo se non ci-ha la casa
me basta che stira vène la camiscia.
3450
Fiore de rosa
sempre stò co’ la mente pensierosa
quanno so che stai fori de casa,
ogghi le occasioni sono tante
de te me fido poco, sei un birbante.
3451
Fiore fiorello
fate l’amore con questa e con quella
ma non sempre ve verrà a bbè, carino bello
se non la smetti ci-ho pronto un bel cortello.
3452
Fiore de cascio
metto li punti a lungo quanno coscio
ogni notte me sogno che tte vascio.
3453
Fiore de moro
malizia non ce l’ho se non l’imparo,
senza ragazzo sto, ma bello me lo trovo;
appena trovato poi subbito lo provo
e l’abbandono se non è comme lo pensavo.
3454
Fiore de canna
io sempre de core prego la Madonna
che faccia mantener fedele la mia donna.
3455
Fiore d’erbetta
il mio primo amor s’ha rfatto la ragazza
la terra no’ lu rtè de contentezza.
3456
Caru compare
io l’arte me so’ mistu a far de lu pastore
perché so’ statu tanto sfurtunatu co’ l’amore.
3457
O cara Berenice
se co’ me tu vòi mantené la pace
non dir male de me, che me dispiace.
3458
E zitta, per piacere, che non ci-hai la voce
pari la viocca mia sotto la noce;
e statte zitta che non sai cantare
pure lu tempu bellu fai rannuvolare.
3459
Bella, dici che a li bagni ci sei stata
ma più bianca de la neve sei tornata;
tu sei nata proprio tanto furtunata
che co’ li lavori de campagna ti scì ‘nnirita,
e benché senza sordi e disperata
‘ssa bbella tinta manco ‘na lira t’è costata.
3460
So’ statu a Fermo e so’ passatu a Grotta
lu core lo so’ donatu a ‘na moretta
ma sbagliatu io me so’ co’ ‘na mignotta.
3462
Ci-avete le bellezze d’un colombo
e l’eleganza d’un cavallo lento
voi siete la bellezza de ‘sto mondo.
3463
Quanno, quanno
quanno, carina mia, ce o faremo un sonno
quann’è che dormiremo tutto l’anno ?
3464
L’amore mio se chiamava Ludovico
sul cappello suo un bel fior c’è nato,
beata chi se lo piglia per marito
ch’io per parte mia l’ho già scartato.
3465
Quanno leva lu sole a la matina
su la faccetta tua la prima spera
vi fa la riverenza e ppo’ camina.
3466
Amore, amore vattene a le vòne
comme che le melette su le rame
più se matura e più diventa vòne.
3467
Sei tanto bella e pensi a lo morire
quesse bellezze a chi le vòi lasciare ?
Lo sai che solo a me le pòi donare
perché t’ho imparato a far l’amore.
3467
Su la montagna ce tira sempre vento
un pastorello c’è che me piace tanto
ma quel vecchio de papà non è contento.
3468
Me ne vado in giro macchia macchia
per trovare una cerescia senza nocchia,
capare me la voglio la ragazza
anche povera ma piena de bellezza.
3469
La luna sta su in cielo e grida forte
dice che le sue stelle non son tutte
ne manca tre più quella de la mezzanotte
l’ho rapite io e me le tengo strette.
3470
Quanno te vedo, bella mia, arrivare
con lo sguardo te cumincio a salutare,
co’ la boccuccia te comincio a dire
tutte le dolci paroline dell’amore.
3471
A Roma ce sse venne la ricotta
co’ quattro sordi te ne dà una fetta
pe’ rinforzà la vostra debolezza.
3472
Che pensavi, tacco de stivale
de mettermi a filetto a far l’amore ?
Non ci-avete un sordu pe’ pagà un zinale
e manco scì degna de fa co’ me l’amore.
3473
Su la finestra tua ce batte il sole
ci vedo un monte di corne da seccare
quelle di tua figlia già stanno in fiore.
3474
Non serve che te metti sull’altura
de ‘stu paese scì la congiatura,
non serve che te metti sull’altezza
se ‘stu paese scì solo la monnezza.
3475
Co’ lu maritu to’, commà, non faccio paro
me la paga tanto meglio Arturo,
per un fiascu d’ojio più non jé la daco
applico le tariffe del mio Sindacato.
3476
Quante ce ne rfà ‘ssa saputella
quanto un aciunu de cece a misuralla,
la mamma se la tiè per tanto bella
ma guardala su lu musu quanto è jalla.
3477
Se po’ sapé, Martì, che cazzu me cumbini
vieni a ballà co’ me e ppo’ me minghioni,
n’ho canzonati tanti anch’io, eran carini
n’ho canzonati tanti ad uno ad uno
se canzono pure a te faccio trentuno.
3478
Mammata m’ha ditto che ti sei stizzata
perché iersera io non t’ho salutato,
se non me vòi più, io so’ contento
meglio de te ne trovo più de cento.
3479
Me voglio fare un zinale riccamato
e da piedi ce voglio mette lo villuto
per dispetto de chi m’ha ‘bbandonato.
3480
Caro Nannì, forse voi non lo capite
gli arnesi per far l’amor voi non ce l’avete,
le scarpe nove tutte ve le consumate
e le cojionate da tutte ve le pigliate
conviene allor che voi ve rassegnate.
3481
“Lo sai che porti tu sotto quel cappello ?
Tanto metano e poco cervello !”
Questo è l’affronto che m’ha fatto l’amor mio
che non conosce me a manco il galateo.
3482
E’ tardi e il mio amor ancor non viene
il cuore d’un’altra donna lo trattiene;
il mio amore non viene e non manda
il cuore d’un’altra donna lo comanda.
3483
Tu vai dicenne ch’io non canto bene
se vai jò lu mare e ascolti le sirene
allor lo sentirai lo cantar bene
e dirai che io meglio di lor so cantar bene.
3484
Fiore de menta
l’amore non se fa se non se canta
l’amore de Rosina me tormenta
e se il suo amor potrò avere
non smetterò mai più da lo cantare.
3485
Se fossi sicuru che me sente amore
mai io smetteri da lo cantare,
lu cantu scaccia la malinconia
e sempre porta gioia ed allegria.
3486
E statte zittu tu musu de porco
e lascia cantare a me che te rimbecco,
e statte zittu tu musu a piattello
lascia cantare a me che so’ più bello.
3487
Canterò, canterò per ore intere
fino a quando non conquisterò il tuo cuore,
canterò, canterò forte con tutto il fiato
sperando che non è tempo sprecato.
3488
Cos’hai, mio tesoro, che stai cuscì ‘vvilito ?
Non hai la febbre e ti sei ammalato
non hai il coltello e ti sei ferito.
Non ci pensare, io ancor non t’ho tradito !
3489
L’amore mio se chiama Peppe
lu meglio giocatore de le carte,
se juchirìa la moglie se ce l’avesse
e pure li genitori, se lo potesse.
3490
Non voglio cantà più che se fa sera
vaco dall’amore mio che piagne e se dispera,
per questa volta lo cantà me basta
vaco dell’amore mio che è tanto che me spetta.
3491
Il mio amore di nome Roberto
da scemu co’ le carte s’ha jocato tutto,
s’ha jocato pure lu cappellu de le feste
e se juchirìa pure li figli se ce l’avesse.
3492
Il mio amore è piccolino e caro
solo di colore un pochettino scuro;
l’amore tuo è piccolino e bello
solo di colore un pochettino jallo.
3493
L’amore mio quanno va a la messa
spesso in fondo a la chiesa se ‘nginocchia;
sempre jé raccomanno che non lo faccia
ché per guardare a lui perdo la messa.
3494
Se mammata non vo’ che io te ami
diglie che te levasse li due nomi,
tutti, cara, te chiama Anna Maria
io amo solo Anna e non Maria
cuscì faccio contenta la mamma tua.
3495
L’avete visto quello che è passato ?
Il figlio del sole m’è sembrato
da tutte le ragazze è ricercato
ma in terra Dio solo per me ce l’ha mandato.
3496
Sicura so’ de vince la scommessa
che il bellino mio nessun lo passa,
che il bellino mio nessun lo passa
per grazia, per bontà e per gentilezza.
3497
O cara Bice
quanti giovanotti belli a me me piace
ma non li posso aver, e non me dò pace
dimmelo tu di me che non jè piace
perche un’amica non c’è che me lo dice.
3498
A la domennaca passeggi tutta pomposa
ma io lo so che stai de ‘na brutta casa;
solo li gatti te la fa la serenata
e li surrici te strappa sempre la camiscia.
3499
Lo cervello voi ce l’avete a bandierola
che ogni venticello ve lo tira,
lo cervello voi l’avete a girasole
e le ragazze ve lo move comme vòle.
3500
So’ tanto disperata e tanto t’amo
per la disperaziò la morte bramo,
so’ tanto disperata e t’amo forte
pe’ la disperaziò bramo la morte.

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Stornelli raccolti a Belmonte Piceno da Albino V. numeri da 2501 a 3000 (su 5400)

2500
Me ‘nnammorai de te era de sera,
era troppo scuro non ci vedevo
se era de jornu te confesso che scappavo.
2501
Cara comare
che me ne frega a me: chi mòre, mòre !
basta che campo io con il mio amore,
basta che campo io con il mio amore
‘bbracciatu sempre co’ la mia commare.
2502
Caro Riccardo
finché de quello che mi scì fatto me ricordo
te vurrìo coce su lu focu comme un tordo.
2503
Fior di cipresso
con la destra scrivo, con la sinistra casso
ora non ti amo più, te lo confesso.
2504
L’amore mio se chiama Francesco
racchiuder lo vorrei dentro un fiasco
cuscì d’estate me lo mantengo fresco.
2505
E’ proprio quella la casetta diroccata
dove, per amore, la bella mia perse la vita;
ma guarda se che brutta sorte j’è toccata
forse co’ ‘llu bruttu destinu c’era nata.
2506
Fiore de canna
ma che gran potere ci-ha la donna
co’ ‘na paroletta l’omu lu condanna.
2507
Cara Nena
su la finestra tua li fiuri non profuma
fammecce piantà ‘na bbella maggiorana,
fammecce piantà ‘na bbella maggiorana
cuscì pure da lontano sento se profuma.
2508
E’ sonatu mizzudì pe’ li padroni
sona sempre più tardi pe’ li coloni,
e mentre quilli già beve e magna
li coloni ancora pena jò in campagna.
2509
Cara Bice
segnu è che li discursu non te piace
se la risposta non me dai a prima voce.
2510
Fiore appassito
se sente ‘na puzza de pelo bbrusciato
è Nena che ha dato fuoco a suo marito.
2511
Caro consorte
Te lo dico e lo ripeto chiaro e forte
amore, amore che Dio te daca in sorte
trent’anni de galera e po’ la morte.
2512
Fiore odoroso
la donna con il petto prosperoso
pur senza dote trova sempre un bello sposo.
2513
Fiore d’agosto
Se tu vuoi far l’amor con tanto gusto
devi aver l’arnesi tutti a posto.
2514
Non fa ‘ssa faccia triste
ti scì fatto ‘na sottana co’ le crespe
ma non la pòi portà scaza e senza scarpe.
2515
Nannì s’ è ‘nnammoratu d’una zoppa,
che quanno cammina dondola la chiappa
e perché se fa stuzzicà spesso co’ la zeppa.
2516
Te lo dico tra li denti
che Dio te faccia piglià tanti accidenti
per quante gocce d’acqua mena Chienti,
te so dato tutto e non te contenti
per colpa tua or vivo tra li stenti.
2517
Tutti dice che li prete è un galantuomo,
non è vero è un ladro ed un assassino:
desidera sempre la morte del poveretto
rrubba la cera e pensa sempre al gruzzoletto.
2518
Bella che stai sopra ‘ssu colle,
se vòi far l’amore scendi giù a valle;
ti offro da mangiare due cipolle
cotte sotto la vrascia calle, calle.
2519
Lu governu de li preti è ghitu all’aria,
or bisogna festeggià questa vittoria;
per un mese intero noi farem baldoria
se lu governu de li preti è ghitu all’aria.
2520
Non jua che preghi Jesù Cristu
rassegnete, compà che ormà scì vecchiu
non te sse rrizza più manco co’ lu criccu.
2521
Fior d’erba secca
lo devi sapé, compà, che la vecchiaia è brutta
lu schioppu ormà più non se ngricca;
è la mmolla rruzzinita che non scatta
fallu a pizzitti e dallu a magnà a la gatta.
2522
Te lo dico pure co’ la voce roca
l’amor mio co’ le carezze e co’ li baci me cce ‘ffoca
la tua te svolazza intorno comme un’oca;
a me me tè sempre dentro la mente
a te non te vede e non te sente.
2523
Cara, mia cara Aurora
per comme rvai rvistita me pari una signora
ma chi te sposerà la pieglierà ‘na fregatura;
buttala ormà quessa maschera ch’è ora
de tuttu lu paese scì solo la rusura.
2524
Cara signora
la vita me la rendi tanto amara
scì più rognosa tu che ‘na zanzara;
ogni scusa tròi pe’ facce ‘na cagnara
trista e cattìa scì proprio de natura.
2525
Fior de viole
canti meglio tu che un usignolo
lu core ‘nnammoratu te detta le parole,
dolci e delicate trattano di amore
anche i cuori più duri fanno intenerire.
2526
Fior de verbene
te lo dice un amicu che te vòle vène
per te la vita è tuttu un carnevale
smettala sennò tu vai a finì male.
2527
A ‘stu munnu pe’ campà ce vòle grinta,
comme pe’ piglià un postu ce vò ‘na spinta,
pè llongà ‘na corda ce vò la jonta
cuscì pe’ sollevà un macignu ce vò la pinta.
2528
Fior de viole
su la testa tu ce porti poco sale
se ne la vita non capisci ciò che vale;
tu credi che conta solo aver denaro
invece è assai diverso il mio pensiero:
è l’amore che vale molto più dell’oro
ecco perché, Marì, per me vale un tesoro.
2529
Bello è il fiordaliso
a volte l’amore sboccia all’improvviso
basta uno sguardo galeotto od un sorriso.
2530
Sotto la finestra tua ci sta chi canta
a ‘sti giovanotti non jé la dar vinta
ma tutti falli murì co’ la speranza.
2531
Cara Nenella
era ‘na òta che eri tanto bella
ma ora che l’età non è più quella
scì diventata gobba e pure bruttarella.
2532
Caro Gustavo
se le tue bellezze io non notavo
comme una stupidella me ne stavo
e l’amor di gioventù mai conoscevo.
2533
O luna, o luna,
guarda la bella mia come è sovrana
lu portamentu ci-ha de ‘na regina
anche se lu la testa non porta la corona.
2534
Fiore senza foglia
per quanto è’ntipatica vostra figlia
anche se tutta essa se spoglia
pure a un somaru fa jì via la voglia.
2535
Fiore de fico
per capì che pensi ce vòle tanto poco
parli lo dialetto mio, non parli greco;
basta che te guardo che subboto te squadro.
2536
Cara Nenella
la mamma tua t’ha fatto troppo bella
tu non scì ‘na donna, ma ‘na stella;
l’amore non pòi far dentro ‘na stalla
ma sopra li fiori comme la farfalla.
2537
O bella figlia
chi ce critica sicuro è che sbaglia
a far l’amor con te è ‘na meraviglia
e a chi lo fa com me jé rvè la voglia.
2538
Sempre lo dicìa ‘llu poru Titta
chi l’ignoranza crede de rcuprì co’ la cravatta
de cervello ce n’ha quanto ‘na gatta
e vale meno ancor de ‘na ciabatta.
2539
E prova a dir che non è vero questo
bella figura non se fa co’ la cravatta
ma con quello che unu ci-ha dentro la testa;
la testa tua purtroppo è piena de metano
ragioni solo e sempre con il deretano.
2540
O bella figlia
‘gnì òta che te vedo me vè voglia
a far l’amor con te è ‘na meraviglia
tre òte è furtunatu chi te sse piglia.
2541
Fior de trifoglio
a Nannì jé la dai per un fiascu d’oglio
ma io da te manco gratis la voglio;
comme sempre me la capo tra le meglio
e non magno robba che me puzza d’aglio.
2542
Scì proprio scema comme un’oca
lu maritu miu che òta se ‘mbriaca
ma lu to’ lu terrenu co’ la casa te sse joca.
2543
Fin dai tempi antichi
co’ l’acqua se è tanta te cce ‘ffochi
co’ li vì se è troppo te ‘mbriachi.
2544
O cara Checca
Martì vè co’ me perché ce lecca
la moglie che issu ci-ha è troppo secca;
ma mai verrà con te, scì troppo vecchia
e la jente dice che ce l’hai comme ‘na secchia.

2545
Dell’amor questa è la legge,
sbrighete, commà, che il tempo fugge
co’ lo tanto spettà lu core più non regge;
dentro io sento un gran bruciore
che spero anche tu pozzi sentire.
2546
E se tu te ‘mmali e non te curi
a niente servirìa li miei scongiuri,
prima o poi rrìa lu momentu che te mòri
e per me sarrìa unu dei più grossi dispiaceri.
2547
Fior de cipresso
se il tempo corre e passa lesto
godete la vita e non fare il fesso
ché la morte te corre sempre appresso.
2548
Cuscì cantava sempre nonnu Checco:
se te fai li cazzi to’ non ce rremetti
e in mezzo a li guai non te cce ficchi;
se te fai li cazzi to’ non sbagli mai
perché ‘nte ficchi mai ‘mmezzo a li guai.
2549
Stuputu non era chi l’ha ditto
quanno ci-hai fame magni tutto
pure la cipolla te pare buon prosciutto;
e le patate ccunnite co’ l’erbetta
è più bone de ‘na tenera bistecca.
2550
Mucchiu de paglia
è da tantu tempu che faccio ‘sta battaglia
ogghi de lavorà non ci-agghio voglia,
e spero che domà jé rassomiglia.
2551
Cara Ninetta
me metto a sedé se ci-agghio fretta,
tanto non va via chi me spetta;
se faccio cuscì non me ‘ffatico
lo so ‘mparato da un proverbio antico.
2552
Fior de limone
tutti te chiama zio Giorgione
perché scì granne e grossu e mpo’ coglione.
2553
Fiore de cardi
è sempre li più sverdi e li più furbi
quilli che dà retta a li proverbi.
2554
Cara Nenella
la figlia tua sarrà pure ricca e bella
ma troppo spisso tira su la sottanella.
2555
Fior di cipresso
la donna che te cerca e corre appresso
forse ha capito che sei un gran fesso.
2556
Cara Francesca
se non te rvedi è perché scì sciocca,
la carne quanno è dura non se ‘cciacca
non te vòle più nisciù perché scì vecchia.
2557
Pesco in fiore
con me, compà, non te poi paragonare
perché in tutto a te io so’ superiore;
pensa che solo nel campo dell’amore
cento e più ragazze mi vogliono sposare.
2558
Te lo dico anche cantenno
tutte le socere pozza jì all’inferno
ma la soceretta mia ancor più a funno.
2559
Oh! Che piacere !
Dentro lu pettu to’ c’è un gran tesoro
un cuore che per me brucia d’amore,
un cuore che per me brucia d’amore
d’averlo è tanto tempo che ce spero.
2560
Questa sì che è forte
degna non scì manco de portà le scarpe
perché ci- hai le zampe tutte storte.
2561
Fior de carote
tu ci-hai solo questo da portà per dote:
la miseria e li piducchi che te scote.
2562
Fior di ginestra
pe’ stasera lo cantà ormà me vasta
me vaco a magnà un piattu de minestra;
e se tu ‘nte ‘ffacci più su ‘ssa finestra
corro a ‘ccarezzà Nina che me spetta.
2563
Ma guarda quanto è belle !
Lu fazzulittu rusciu su le spalle
le fa ancor più belle ‘ste fantelle,
comme a lu cavallu miu le campanelle.
2564
Comme la luna
bella è la sposa tua, quella biondona
peccato che lu paese sa ch’è ‘na puttana.
2565
Cara comare,
non profumo, anzi puzzo de sudore
ma tutti lo sa che so’ un’agricoltore,
e per quilli che lo capisce è un grand’onore.
2566
Cara commà, Dio te l’ha donata
perché de continuo venga usata;
se tu poi la riconsegni intatta
c’è lu focu dell’Inferno che te spetta.
2567
Fiore de cece
su la finestra tua non c’è la luce
solo ‘na cencia de coperta tutte vusce,
invece de le scarpe ci-hai le cioce
e pe’ cena ‘mpo’ de pà co’ quattro noce.
2568
Fior d’amaranto
faccio lu contadì e me ne vanto
e la robba pe’ magnà io me la pianto,
per questo più de dell’atri forse campo.
2569
Fiore de fico
de le chiacchiere de la jente me ne freco
a chi me la chiede io jé la daco;
ma io per niente non la spreco
per averla ce vò tanto panico.
2570
Fiore de fico
al tuo moroso li baci che jé dai jé piace poco
gradisce più li miei pieni de foco;
è inutile che te pitturi e te ‘mbrillocchi
non te vòle più vedé davanti all’occhi.
2571
Ma guarda se che sfiga,
gnà contentasse d’un piattu de ‘nsalata
dopo ‘na lunga jornata de fatiga
la mia vita è veramente disgraziata.
2572
Cara comare
ne la vita ‘nse po’ far comme se pare
ma regole e usanze c’è da rispettare;
se anche non le rispetta chi l’ha fatte
conviene riapettarle pe’ non piglià le bbotte.
2573
Fior de ginestra
la porta de casa tua è sempre aperta,
tutti po’ rrentrà per fare festa;
ma a me ‘stu sistema non me piace
se io rrentro te sfascio tutto co’ le cace;
se tu vòi, fallo pure comme te pare,
ma non pretenne che io lo debba sopportare.
2574
Fiorin fiorello
io l’amante lu voglio simile a un modellu
fra mille io la daco solo a lu più bellu;
non faccio comme te, o svergognata
che a tutti la dai pe’ ‘na rosa spampalata.
2575
Non è certo un caso raro,
a far l’amor con te più non ce spero,
lu core l’ho donato a un marinaro;
all’amore mio ch’era sincero
tu hai preferito chi te rcopre di denaro.
2576
Frutto strafatto
a far l’amor con te non me cce metto
perché scì proprio tanto tanto matto;
meglio la testa su lu muru che la sbatto,
che dormir con te sullo stesso letto.
2577
O cara Aurora
la donna se è bionda o se è mora
bisogna che se sposa quanno è ora;
l’età justa è intorno a li vent’anni
se prima non c’è da riparà li danni.
2578
Fior di ciliegia
lu maritu miu ci-ha la terra co’ la casa,
lu to’ ci-ha solo la pelletta liscia;
lu miu te po’ sembrà mpo’ vecchiarellu
ma pe’ lo ricco a me me pare un giovincellu.
2579
Fiore de zucca
meglio che stai zittu co’ ‘ssa boccaccia aperta
pari un ficu follaccià che butta l’acqua;
atro non sai dir che brutte parolacce
perché d’ignoranza ci-hai piene le saccocce.
2580
Sarà forse la sfurtuna
‘nnammorata de me non scì, brutta puttana,
a chi te la chiede azi la sottana
a me sempre me fai spettà ‘na sittimana.
2581
E smettala commà de fa le ciarle
sennò io te le daco quattro sberle;
se co’ la lengua longa ci scì nata
sta attenta che ce pòi murì ‘mmazzata.
2582
Simile è l’amor a lento fuoco
che il cuor ti infiamma a poco a poco;
talor all’improvviso esso ti prende
e neanche l’acqua dell’oceano lo spegne.
2583
Capito l’avea pure Salomone
che nemmeno col bastone e coi ceffoni
si può tenere a bada li cafoni;
i cretini poi non li tieni buoni
neanche con le palle dei cannoni.
2584
La luna se te vede se vergogna
perché non vede ‘na donna ma ‘na cagna;
tu ‘ssomigli proprio tanto a ‘na megera
che la luna se nasconne e se fa nera.
2585
Caru compà Neno
l’acqua te disseta e non ‘mbriaca
è comme lo vì tuo ch’è ‘na ciofeca;
se me dai un mecchié de vì de quello bono
de tutto quello che mi scì fatto te perdono.
2586
Caro Gaetano
te l’ha letto una gitana su la mano
che tra qualche anno io te ‘bbandono;
sarrà quel che vorrà il destino
ma se tu ce credi scì un gran cretino.
2587
Fior de viole
l’ex amore mio sta tanto male
Signore non jé fa rvedé lu sole;
subboto manneglie tre frati
pe’ faglie confessà tutti li peccati.
2588
Co’ lo star vicino a te me vè lu sonnu
scì giovane ma ‘ssomigli a nonnu;
pe’ star vicino a ‘na bbella donna
ce vo’ lu focu grossu co’ tanta lonna.
2589
Pe’ ragionà bè ce vo’ la testa
pe’ cammina bè ce vò le zampe vone;
tu co’ la testa ‘nce ragioni, ce camini
e co’ le zampe storte ce ragioni.
2590
Ffaccete a la finestra o morettina
non so’ se ve chiamate Teresina
ma so’ che graziosa siete e assai carina.
2591
Bellina se te piace li miei canti
ffacceta a la finestra che li senti;
vedrai che sono belli e commoventi
e pieni di gentili e graziosi complimenti.
2592
La persona veramente intelligente
se dell’atri pensa male, non dice niente;
la persona ‘gnorante e scervellata
pensa male e ce fa ‘na lunga chiacchiarata.
2593
Fiore de miglio
ormà lu core lo so’ buttatu a lo sbaraglio
la prima che me capita me piglio;
non guardo né a le bellezze né a la dote
me basta che sappia coce le patate.
2594
E’ bene fallo capì a li figli
a ‘stu munnu c’è chi magna sempre polli
e per di più ‘ne sente mai satulli;
c’è chi se deve ‘ccontentà dell’agli
e la notte de sintì cantà li grilli.
2595
Se quanno passo, compà, te rrubbo ‘na cerescia
mogliata me vè de reto co’ la pala de la vrascia;
ma quanno jé so’ chiesto quella cosa
è stata sempre tanto dolce e generosa.
2596
Ci-agghio ‘na bbella vicinata
che a chi jé la chiesta jé l’ha data;
a me notte e jornu me fa suspirà
e anche co’ li sordi non me la vòle dà.
2597
Tutti te ‘nvidia, Marì, sse bbelle pocce
c’è chi te le vo’ rrubbà per jocacce a bocce
dalle a me che te le rcopro de baci e de carezze.
2598
Fior de viole
l’ha scritto tante òte pure Giovenale
che spesso le parole fa più male d’un pugnale.
2599
E smetti, cretinu, de pensa a li cazzi miei
sarebbe meglio che te fai solo li tui;
vero è che me tormenta mpo’ de guai
ma addosso ‘na montagna tu ce n’hai.
2600
Cara Agnese
per conquistare a te, Martì, non bada a spese
spenne più de quello che guadagna al mese;
ma co’ lo fa cuscì va a finì male
a postu de magnà dovrà legge lu giornale.
2601
Se sabbutu vèi a la festa te compro li lupì
mentre ce li magnimo guardimo li burrattì;
ma non te portà mammata, non la voglio più vedé
perché sempre tra te e me se vò mette a sedé.
2602
Cara comare
me so’ dovuto comprà le scarpe nove
per tutto lo camminà che me fai fare
ma se tu me ‘nganni, te ne farrò pentire.
2603
Pe’ jì a ballà ‘ stu carnevale
te compro ‘na sottana e lu zinale;
la camicetta te la compro colorata
ma guai se tu la porti sbottonata.
2604
Non è un’usanza strana
la donna bella mai la paga la dogana,
lasciatela passar ‘ssa bbella mora
manco lu molenà jé piglia la mutura
solo a vedella è tantu lu piacere che te dona.
2605
Pe fa colazio’: lo pa, lo vì e lo cascio
per far l’amore non basta un bacio
ce vòle un caldo abbraccio e checcos’atro.
2606
Iersera, amore mio, eri tanto allegro,
stamattina te vedo tanto preoccupato;
una malelengua forse t’ha parlato
t’ha detto male de me, e tu ci’-hai creduto.
2607
Io se sapessi dove sta il mio amore
anche a nuoto traverserei lu mare;
e la sua boccuccia poi baciare
fare il pieno d’amore e poi tornare.
2608
M’è stato regalato un orecchino,
L’ho nascosto e non l’ha visto mai nessuno
dove sta lo sa solo il mio amore
è un segreto che non si può svelare.
2609
Le bellezze tu, Marì, le tèi nascoste
fortunato solo io che le so’ viste.
2610
Per l’amore io non ce so’ pianto mai
credo che non piagnerò neppur per voi.
2611
Cara Nenella
io t’amo fin da quando eri fanciulla
ora non mi deludere, o bella figlia.
2612
Finita è la stagione de le rose e voi le portate
ditemi, bella mia, chi ve l’ha date ?
Se scopro che un amante voi ci-avete
le rose per la tomba voi le usate !
2613
Quanno te ss’è passata la mbriacatura,
la cecca che pigliasti l’atra sera,
se po’ cumincià a parlà de la vita futura.
2614
Faccio l’amore e non lo sa mio patre
per l’amor di Dio non jé lo dite;
non me fate piglià le bastonate
anche a voi le dò, se non parlate.
2615
Chi t’ha battezzato ha fatto male
s’è sbagliatu ha battezzato un animale;
sembravi una bambina anche carina
co’ lo cresce scì diventata ‘na feroce jena.
2616
Me sse chiude l’occhi pe’ lo stracco,
jimece a ripusà che ce conviene;
la notte se ne va, lu jornu viene
domà dodici ore de fatica piene, piene.
2617
Fior de viole
non saccio che ce vò pe’ stutà lu sole
ma saccio che ce vò pe’ consolà le donne sole.
2618
Li ricchì d’oro co’ le campanelle
è lu sognu segretu de tutte le fantelle;
se ppo’ se po’ mette a lu collu le coralle
diventa ancor più belle de le stelle.
2619
Se la tocchi la donna e se sta fitta
chiaro te vo’ dir: daglie che me gusta;
se invece tu la tocchi e te sse sposta
te vòle solo dir che l’amor caro te costa.
2620
Anche se de sposà non sarrà l’ora
cumincia a preparà la dote, o cara;
io senza una bbella dote non te piglio
‘na vita tra la miseria non la voglio.
2621
Sempre per dar retta a mamma tua
a la sera troppo presto vaco via;
ma se per casu la mamma se llontana
se serve, strappimo pure la sottana
e ppo’ la sunimo a festa la campana.
2622
Dormi bellina mia, dormi e riposa
ci sto io a far la guardia a la tua casa.
Dormi bellina mia, dormi sicura
che ci sto io a far la guardia a le tue mura.
2623
Fiore de canna
per la bellina mia io mittirìo le piumme
pe’ volà piu sverdu quanndo me commanna.
2624
Un annu fa so’ cunusciuto ‘na ragazza
bella de culu e bella de faccia,
ma la so’ persa subboto de vista
e ancor non riesco a ritrovar la traccia.
2625
Te voglio tanto bene, amore ingrato,
tanti anni a la catena m’hai tenuto
tu non me potei vedé e m’hai lasciato
l’amor che t’ho voluto l’ho sprecato.
2626
Fior de viole
se me commanni tu, o cara, vengo a volo
per questo me so’ misto apposta l’ale.
2627
Tira tramontana e tira vento
se dice che questa notte n’ha tirato tanto,
al calduccio vicino a te stavo contento
non ho sentito tramontana e forte vento.
2628
Jesù Cristu miu Provveditore
che provvedi a chi sta male o per morire,
provvedi pure a me gran peccatore
e sarveme da ‘sta fidanzata senza core.
2629
De piglià moglie è ‘na bona pensata,
fino a che dura quella poca dote;
quanno che la dote ad’è bella che finita
tra moglie e maritu è ‘na continua litigata.
2630
Mannaggia a lu jornu che me so’ sposata
pensavo d’aver raggiunto il Paradiso,
invece all’Inferno mi sono ritrovata
vicino a un diavolaccio furioso.
2631
La faccia e l’occhi tui è tanto carini
che tutti li giovanotti te vo’ sta vicini;
co’ lu sguardu richiami tanti amanti
a stare a fianco a te se sta contenti.
2632
Se dice che per quanto tu sciì bruttu
pure lu specchiu s’è spaccatu tuttu;
tanto grossa è stata la paura che ha pigliato
che a pezzettini pur s’è frantumato.
2633
La mamma del mio amore è ‘na villana,
non me apre la porta se lu campanellu sona;
je so’ mannoto a dir ch’è ‘na puttana
‘gni sera apre a tutti l’amanti che jé sona.
2634
L’amore mio fra tutti è il più carino,
peccato però che fa il contadino;
babbu non è contentu e mamma manco
a me me piace e contadino me lo tengo.
2635
La donna che te vòle veramente bene
mai te fa passare grosse pene;
ma se essa bene non te vòle
è anche capace de stutà lu sole.
2636
Quella ragazza co’ ‘lla bbella faccia
co’ la grazia e la simpatia me cce ‘ntreccia
io me ne so’ proprio ‘nnammoratu
so’ veramente un omu furtunatu.
2637
Guarda la bella mia, sembra ‘na regina
s’è messa a far l’amore con la luna;
su la testa porta pure ‘na corona
crede che comme lei non c’è nisciuna.
2638
Io lu core solo a Marì lu offro in dono
perché d’amore me l’ha fatto pieno pieno.
2639
O Dio mio, me dòle li denti
de llà de lu mare se sente li lamenti;
faccio vinì pietà pure a li santi
e tu, brutta bastarda, non me senti.
2640
La bella mia sta lontano tanto
m’ha mannato tanti baci con il vento;
ma io li baci soli non li voglio
se me manna lu core me lu piglio.
2641
Un profumo de basilico io sento,
lu dubbiu me vè che l’ha portato il vento;
non saccio da che parte esso proviene
forse dal mio amore che in petto se lo tiene.
2642
T’ho conosciuta, eri gentile e cordiale
e per dar retta a la mia comare
me cce so’ mistu pure a far l’amore
troppo tardi so’ capito lu sbagliu madornale.
2643
Tra un saccu de quatrì e un maritu bellu
non saccio chi capà, cara comare;
ce penso questa notte e ppo’ decido
li piglio tutti e due nce voglio più pensare.
2644
Oh Dio che jornataccia è questa
io staco senza un sordu e domà è festa
non pozzo fa un regalu a la ragazza.
2645
Chi te l’ha ditto, cara, che ‘nte voglio ?
Prepara la pagliaricciu che te piglio;
se ppo’ partutu te da ‘na ricca dote
te vengo a piglià co’ la carrozza a quattro rote.
2646
Pe’ da un bacetto a te, bella biondina
una scorpacciata so’ fatto d’erba sellerina;
per te la bocca me so fatto profumata
a lu primu baciu tu caschi tramortita.
2647
Se vòi vinì con me a cantar stornelli
ne devi saper tanti e pure belli;
essi devono trattar solo d’amore
e de li ‘nnammorati intenerire il cuore.
2648
Le scarpe col tacchetto preferite
fate tremar la terra e voi godete;
e tra tanti giovanotti che ve guarda
lu più bellu voi lu legate co’ la corda.
2649
Chi vita sfurtunata, poveru Michele
se nìè ghitu e non è statu mai male;
l’ha consumatu le pene d’amore
e la colpa è tutta tua, cara comare.
2650
La vedovella quanno rfà lu lettu
de lacrime sempre lu bagna tuttu;
rpensa a li giochi d’amore che ci-ha fatto
e la lu maritu amatu che c’è morto.
2651
Spero tanto de rvedé quella vergara,
che me facìa la ricotta vòna
con quella capra cucca montanara.

2652
Lu peccatu d’amore non è peccatu
me l’ha ditto sicuru anche lu curatu:
“Oh figlia bella è pure un gran peccatu
fa murì de voglia un giovanottu ‘nnammoratu !”
2653
S’è maritata de lu paese la più bella
quella che se dicìa che era la mia
quella che tutti quanti la vulìa.
2654
Sta lontano, compà, dalla donna generosa
piena de moine e cumprimentosa;
essa pensa sempre di lasciarti
ma solo dopo che ha finito di pelarti.
2655
Coccu bellu non tanta superbia
la casa dove stai non è la tua,
se me vòi sposà bisogna che ce l’abbia
perché io voglio dì: “Sto a casa mia!”
2656
Fiore de grano
piglio la Teresina pe’ ‘na mano
e la porto a passeggià jò lo giardino
jé faccio coglie tante rose e un tulipano.
2657
Questo è vero e non se po’ negare
tutti li vistiti che ve mettete vi sta vène,
ma ‘na cosa sola ve sta tanto male
che non amate me che ve voglio tanto vène.
2658
A garzo’ da fricu babbu m’ha mannato
Dio solo lo sa quanto so’ penato;
de li quatrì non so’ visto manco la razza
solo tanti scupizzù su la copezza.
2659
Marì pe’ fatte sapé che staco sulu
metto su la finestra lu lenzolu,
per far bene l’amor bisogna star sicuri
e nu’, se serve, chiudimo anche li scuri.
2660
Stanotte mentre che stavo su la ringhiera
pe’ strada so’ sintito cantà ‘na canzone nova,
mentre che stavo a recitare la preghiera;
tanto gentili, dolci ed amorose eran le parole
che ha fatto piagne tutte le ragazze sole.
2661
Che tortu jé so’ fatto a mamma tua
che più non me cce vòle a casa sua;
pe’ lo vène che te voglio, o cara Gemma,
essa po’ dir tutto quello che vo’, jé dico mamma
ma spero tanto che all’Inferno Dio ce la manna.
2662
Io co’ ‘na carezza lu maritu miu lu rmetto in moto
tu manco se jé ppicci sotto un grosso fuoco;
te cunsiglio, Marì, co’ un atru de cambiallu
perché io lu vedo sciupatu e tanto jallu.
2663
M’è vinuta la voglia de cantare una canzone
de cantare le grazie e le bellezze tue;
esse è più belle de le stelle e de lu sole
e io pe’ cantalle più non trovo le parole.
2664
Fior de frunnusella
vurrìo piglià moglie e la cerco bella
la voglio bianca e roscia e giovincella
sennò io me ne freco de piglialla.
2665
Vurrìo piglià maritu de ottant’anni
campà lu vurrìo fa dodici jorni,
e ppo’ ssotterrallu pure senza pagni
per dare un bell’esempiu a li compagni.
2666
Tulipano in fiore
voglio piglià un maritu tuntu comme lu compare
pe’ poter sempre far comme me pare.
2667
Bella ragazza mia, bella ragazza
girala verso de me ‘ssa bbella faccia
io te la farrò rroscià de contentezza.
2668
Se babbu non me fa sposà chi dico io
scappo de casa e me ne vaco via
ma me lo sposo un giovanotto a modo mio.
2669
Se mamma non me dà marito presto
me caccio la sottana e ppo’ la strappo;
ormà io so’ spettato pure troppo
lu primu che vè a tiru me lu ‘cchiappo.
2670
Fior de frunnusella
tutte le sere a casa de Marì se balla
ma la figlia sua, poretta, ancora ad’è zitella,
ma la figlia sua, poretta, ancora ad’è zitella
perché non è brutta e manco bella.
2671
Te comporti, compà, pegghio de lu gattu,
appena vedi mpo’ de ciccia diventi mattu;
cuminci a smiaolà e a tirar bacetti
scì troppo vecchiu è meglio che la smetti.
2672
Da quanno so’ ‘mparato lo contare
staco sempre il cielo a rimirare;
le stelle su nel ciel son miliardi
stelluccia mia tu non ci andare che ti perdi.
2673
Vurrìo traccià ‘na strada sottoterra
pe’ controllà la moglie mia con chi parla
e se serve poi a cumincià pure la guerra.
2674
Se vòi vinì co’ me, o Mari, sciacquete quella,
ma co’ ‘na saponetta profumata e l’acqua calla.
2675
Una serenata presto ti verrò a cantare
le giuste parole non riesco ancor a combinare
me le pòi dettare solo tu con il tuo gran cuore
2676
Quanto me sa duro de lasciatte
me vène li sudori de la morte
a pensà che non è possibile sposatte.
2677
All’amore tuo jé pare d’esser bello
perché porta ‘na penna de pavone sul cappello;
diglie di non fare tanto il saputello
non piace a le ragazze: è proprio bruttarello.
2678
Stupidello a me non devi far l’occhietto
lu fidanzatu già ce l’ho, un bel giovanotto
non è comme che te, sembri un vecchietto.
2679
Stanotte non dormivo, stavo a la finestra
‘na serenata so’ sintito pe’ la vicinata nostra
tutta la so’ ‘mparata pe’ fattela sentire
ma è troppo bella te po’ fa impazzire.
2680
So’ statu a piglià l’acqua a la marina
lu core me ss’è persu tra la rena;
‘ncontro un marinà che ce l’ha in mano
è tanto bellu che io jé lu dono.
2681
Il mio amore me l’ha mannato a dire ieri
non jé ‘nteressa proprio gnente li denari;
me vò sposà solamente per amore
e tutti li denari in beneficenza posso dare.
2682
Martì ha fatto una prigiò jò la cantina
pe’ rchiudece a te, brutta puttana;
e non ci ha fatto neppure le finestre
pe’ non fatte vedé da le cioette.
2683
A la notte più non piglio sonnu
rpenso a le parole che m’ha detto nonnu:
“Figliu non te fidà mai de quistu munnu
perché è tuttu un imbrogliu e un ingannu !”
2684
E non la fa più la parte de lu toru
le donne lo sa che non ce l’hai più duru;
tropp’anni ormà per te ad’è passati
e tu, bruttu tuntu, non li scì contati.
2685
Se te ‘cchiappo quanno non so’ straccu
de bbotte te ne daco un saccu;
cuscì te lo ‘mparo, bruttu farabuttu,
a ‘bbraccià la moglie mia jò dentro l’ortu.
2686
A la notte più non dormo per amore
e per un dubbiu atroce che m’assale;
non so tu con chi te spassi e passi l’ore
darei la vita per poterlo subboto sapere.
2687
Se me ‘bbandoni tu, o Marirosa,
me rchiudo e non scappo più de casa;
o da eremita me ne vaco nel deserto
perché in petto porto solo un cuore morto.
2688
Sia co’ lo freddo che co’ lo callo
lu ferrà piega lo ferro col martello;
tu a forza de chiede sempre quello
mi scì ‘nnacquarito lo cervello;
solo pe’ non sintitte più io te la daco
e de quello che dice la jente me ne freco.
2689
Cari carcerati vu’ scete proprio furtunati
se piove o negne stete riparati;
la sete e la fame mai voi la soffrite
pure lu sole a scacchi ve godete
e le spese per l’affittu ‘nce l’avete.
2690
Commà tutta la notte tessi e fili
tu rcogli e metti da parte pure li pili;
pe’ fa ‘na bbella dote te cce ‘mmali
e vòi passà avanti a tutte le rivali.
2691
L’omu se è virgugnusu poco vale,
pe’ parlà a le donne non trova le parole;
che te vòle amare dentro se lo tiene
campa e tira avanti co’ li suspiri e co’ le pene.
2692
La donna mia è tanto intelligente
capisce quello che io penso co’ la mente;
io invece troppo tardi la so’ capita
e la vita mia per sempre è rovinata.
2693
Lu bellu miu mai me rregala un fiore
forse non sa che è segnu d’amore;
del fiore non s’ammira solo lu colore
ma lu gestu e lu pensieru de lu donatore.
2694
M’è stato regalato un profumato fiore
la so’ nascostu sotto lu guanciale,
e tutta la notte me gusto l’odore
e penso a chi bene tanto a me me vòle.
2695
Da lontano se sente che prufumi d’ignoranza
mammata te n’ha data proprio tanta;
scì natu in un periodu de bbonnanza
se ne venni una metà, troppa te ne ‘vvanza.
2696
Bellina chi t’ha fatto dispiacere ?
Ffaccete a la finestra e fammette vedere
se io non te vedo me pare di morire.
2697
Mia cara Teresina
lu core mi scì firito co’ ‘na pena
la grazia tua ce vò sennò se svena.
2698
Il ritratto tuo lo tengo nel portafoglio
lo guardo e lo rimiro quanno voglio,
se porto pochi sordi non me ‘mporta
tu sei il mio tesoro e ciò me basta.
2699
Rosa in fiore
dammi un bacio, o Marì, ma con calore
tu sai che te lu pago sempre co’ lu core.
2700
Te voglio vè finché lu munnu dura
e finché la morte non ce vè a trovare;
e dopo la morte anche nella sepultura
perché lu nostru è veru grande amore.
2701
Co’ lo pioe e co’ lu sole l’erba nasce
l’amore tra de nu più sta e più cresce
da comme tu me baci se rconosce.
2702
In vita mai so’ stata vè, manco lo spero
tutte le notti in sogno ‘bbraccio Arturo;
compà, non campo più co’ ‘sto mistero
vasceme e ‘bbracceme tu sennò me mòro.
2703
Ci-hai due occhi che pare du’ brillanti
fatti apposta pe’ ‘ttirà l’amanti;
‘ssomiglia a due stelline rilucenti
ma è la disperazione de li spasimanti.
2704
Bella che porti due occhi neri, neri
quanti me n’hai fatti far de pianti amari
quando ancor lontani erano i nostri cuori.
2705
Caru maritu
se de campà tanto ti scì stufatu
pròa a far comme Giuda che ss’è ‘mpiccatu.
2706
Bene ha fatto chi t’ha misto nome girasole
perché comme jiri tu jira lu sole;
in cerca vai sempre de le donne sole
le baci, le accarezzi e le consoli.
2707
In cielo la stella mia ad’è sparita
qualche brigante me sse l’ha rrubbata
ma se per caso la posso ritrovare
dentro ‘na cassaforte la voglio rinserrare.
2708
La vita mia è sempre stata piena de stenti
non appena posso rimediar npo’ de contanti
amici miei ve manno a quel paese tutti quanti.
2709
L’amici veri se ce l’hai tettili a caro
perché un amico vero è tanto raro;
di amici bugiardi è falsi ce n’è tanti
appena pòi spediscili a quel paese tutti quanti.
2710
Se vòi che te compro un rosso fazzoletto
me devi far piaglià la misura de lo petto;
se in più vòi anche un bel zinale
quello che sta sotto mi devi far vedere.
2711
Cara mia bella te devi rassegnare
tutto ne la vita non si pòle avere;
essere belli e in più saper cantare
a me basta solo che tu sai far l’amore.
2712
Che te so’ fatto, brutta stupitella ?
Te ‘ncontro per la strada e non me parli,
t’è dispiciuto che non te so chiesto quella ?
2713
Fior de ginestra
Nannì è proprio jitu fori de testa
m’ha rrubbato lu core su la porta
e ppo’ non vè a durmì con me, ma con Ernesta.
2714
Fiore d’alloro
ccosteme ‘ssa boccuccia e dimme caro
co’ li baci io, bella mia, te cce ccoro.
2715
Io de baci co’ lu scroccu te ne daco tanti
tu dammeli a mazzetti a cento a cento,
però fa piano che ce po’ sta chi sente
che può far la spia alla mia amante.
2716
Buona sera, cara signora
sei tanto bella e voglio darti un fiore
e spero un giorno di poterci far l’amore.
2717
Stasera, bella mia, non puntà l’uscio
te vengo a dar la bona notte e darti un bacio;
ma se manchi a questo appuntamento
per sempre smetto di girarti intorno.
2718
Ma quante virtù ci-ha le donne piccolette
me ‘ssomiglia tanto a le spighette
che è tanto profumate anche piccolette;
le stesse virtù ci-ha il mio amore
è piccolina, ma ha un gran cuore.
2719
Cara non te vantà perché scì bella
più bella de te c’è la mia Nenella;
io so che la bellezza al mondo poco dura
ma so anche che finché dura fa verdura.
2720
Bisogna guardasse da la donna mpo’ bislacca,
se te sse butta addosso e te sse ‘ttacca
tu non tròi più nisciù che te la stacca.
2721
Te auguro de campà finché commanna Dio
ma tu per sempre devi esser l’amor mio.
2722
Quanno da piccoletti se java a scola
su la strada jocavamo a noci,
addè che scì grossa e stai sola
juchimo a far l’amore co’ li vasci.
2723
Caro Benito
te do la bonanotte e te saluto
ché pe’ lo troppo cantà me so’ rrachito.
2724
Compà, se béi lo vì a denti stritti
tu lo fai capì proprio a tutti
che scì u’ mbriacò de quelli forti.
2725
Io co’ lo sposà mi sono rovinato
tu ‘nvece ci-hai solo guadagnato;
per sempre hai distrutto la mia vita
ma sta attenta che ancor non è finita.
2726
Pensa mpo’, Martì, che moglie m’ha zzeccato
anche su la dote essa m’ha frecato;
io , stuputu, che la stimavo tanto
‘sta òta la so’ fatta la parte de gran tonto.
2727
Cara, non tanta allegria
perché l’ora de murì per tutti rria
rrierà pure per te, cocchetta mia.
2728
Jò la marina c’è sempre tanta rena,
su la montagna c’è sempre tanta neve;
dentro lu core miu c’è tanto amore
quantu ne po’ vedé la luna co’ lu sole.
2729
Non saccio, Marì che ci-hai da lamentatte
l’amore sempre lu facimo tutte le notti
e in più non nt’è mancate mai le bbotte
comme s’era stato stabilito co’ li patti.
2730
Mai lu dottore a me me l’ha capito
anche se è un male tanto antico;
se magno e béo mai me stracco
se invece fatigo subboto me llacco.
2731
Caro signore,
te spacci tanto per un bravo cavaliere
e invece scì solo un avanzu de galere;
il mio cuore hai tentato di rubare
ma stavolta con me devi trattare.
2732
Voglio comprà un saccu de spille
e te le voglio ‘nfizà lla pe’ le spalle
cuscì smetti de far tutte sse ciarle.
2733
Tutti vurrìa sapé dove lu sole nasce,
ma non c’è nisciù che lo capisce
forse jò lu mare dove ce lo pesce.
2734
Mentre Nannì jò la vigna se straccava,
la moglie co’ Pippì se sollazzava;
mentre Nannì jò la vigna s’è straccatu
Pippì co’ Marì s’è tanto divirtitu.
2735
Caru Pippì tu non me ‘ncanti
se è vero che tutti l’ommini è dilinquenti
tu non pretenne de troà postu tra li santi.
2736
E se le donne comme te non nasce più
è ‘na grossa furtuna per tutti nu’,
facce ‘sta grazia o buon Gesù.
2737
Non crede d’avé ragiò perché scì grossu
io la testa te la spacco co’ un sassu,
cuscì te ‘mparo a non usà la forza
contro la jente rispettosa e onesta.
2738
Mannaggia a lo jocà che bruttu viziu
sarrà un bruttu viziu, ma non ce sse paga daziu.
2739
De te, commà, è bbella pure l’ombra,
se pòi tròà chi te la compra
bene tu putristi sta finché se campa.
2740
Sopra lu tittu una cioetta jé cce canta
l’amore mio piagne e se spaventa,
m’ha chiesto de mannalla via
io me jé ficco su lu lettu e jé faccio compagnia.
2741
E’ uno dei miei più grossi desideri
un giardino di rose di tanti colori
un mondo di giovani biondi e mori
purché però non rassomiglia a li somari.
2742
Pensa, compà miu, quanto so’ bonu
io non pianto lo granturco pe’ li topi
ma pe’ fa magnà a li tassi mpo’ de pupi;
in quistu munnu de pupi ce n’è troppi
anche co’ li tassi tu non li sdemetti.

2743
Mia cara Berenice
l’unica cosa che a ‘stu munnu non me piace
è quanno rria la morte nera co’ la face.
2744
Caru compare
contro la morte non c’è gnente da fare
nessuno mai l’ha potuta evitare.
2745
E’ la virità, non è una favola
a casa tua per la fame pure li gatti smiaola
a casa mia se magna co’ dieci piatti a tavola.
2746
Caru sor Gaetà
da ‘stu munnu infame io vurrìo fugghià
e vurrìo jì a vedé quello che sta de llà;
se se sta meglio che de qua io ce rmanco
e se ce sse sta pegghio, te lo vengo a raccontà.
2747
Caro Renato
anche se de campà m’è rmasto poco
ringrazio Dio per l’anni che m’ha dato.
2748
Caro Augusto
io ne ‘ccontento d’un piattu de pancotto
tu pretenni sempre un pollastru arrosto
ma li cunti li farrai davanti a Cristo.
2749
Commà, io non parlo più co’ la vicina
perché ci-ha la lengua longa e viperina.
2750
Compà scì pegghio tu che la furmica
non ripusi mai e pensi sempre a la fatica.
2751
Avanti casa tua ci sta ‘na sbarra
pe’ poté passà ce vòle la caparra;
ma io me ne freco e non ce vengo
‘nvece de dalli a te li sordi me li magno.
2752
Io de baci te ne do anche mille
se tu me ne ridai quante in cielo son le stelle
o quanti jò lu mare so’ li pesci co’ l’anguille.
2753
Se vè l’amante miu e non ce staco
diglie, maritu miu, che lu faccio spettà poco;
appena rvengo me cce diverto un poco
finché tu me vai a spaccà le legne per il foco.
2754
De dietro, bella mia, tu pari ‘na pittura
ma davanti pure a un orsu fai paura.
2755
Me lo domannavo già quann’ero su le fasce
è ‘na cosa che proprio nisciù capisce;
perché se nasce, se soffre e se sparisce
vorrei che chidù me lo spiegasse.
2756
Le margheritine a mille a mille su lu pratu
bella, se spetti a me, non piglierai maritu.
2757
Quanno tira lu ventu se nnazzaca lu ricciu
e pe’ la paura la castagna casca,
cuscì fa la bbella mia quanno me sse ‘ccosta
prima ne ‘ccarezza e ppo’ me ‘bbraccia.
2758
Ricordete, commà, de quello che t’ho detto
stasera, appena notte, lascia il portone aperto
e io te ‘mparo a far dondolare il letto.
2759
Tutti lo sa che le bbelle fantelle
sotto le longhe e colorate sottanelle
ce porta squillanti campanelle
e spesso le fa sonà, lle puttanelle.
2760
Te voglio rregalà, bella bardascia,
un cardillì co’ la testarella roscia;
sicuru so’ che tu tanto lo gradisci
ma giurami però che me lo restituisci.
2761
O cara Ernesta
chi ce vè per gusto e chi per spasso
sempre sopra de te se fa la festa.
2762
Dimmelo, figlia mia, che magnerai stasera:
“Lo sugo dell’anguilla, mamma cara!”
2763
O cara Bice
dalla pure e chi vòi tu, a chi te piace
tanto io senza de te so’ più felice.
2764
Una faccia ci-hai de lu colore de la paglia
le tue bellezze se n’è ghite in Puaglia;
commà, giovane più non ce rdiventi
ormà te se cumincia a cascà pure li denti.
2765
Ma che grossu sbagliu che so’ fatto
quanno in chiesa so’ firmato un patto;
io la fede non te la dovevo dare
eri già un delinquente sfruttatore.
2766
Comme quelle de Roberta
le promesse che tu me fai sono de carta
appena soffia un venticellu se le porta.
2767
Fior de viole
la donna onesta fa tutto a la luce de lu sole
la disonesta se nasconne comme le cucciole.
2768
Se dice che era tanto saggio Salomone
ma lu maritellu miu non è da meno;
dovendo sceglie fra un pollastru ed un capone
l’ha scelti tutti e due, non è un coglione.
2769
Compà, pe’ cantà ce vo’ li vì
per evità che la bocca me sse secca
ogni tanto gnì che beo ‘na stilletta
solo cuscì non faccio mai ‘na stecca.
2770
Lo devi sapé mio caro Neno
chi nella vita va sempre contromano
rischia de non rrià tanto lontano.
2771
Caru compare
se tu vòi jì d’accordo co’ la moglie
non devi più guardà le bbelle figlie;
ce vo’, Martì, che l’occhi te li ‘ttappi
ma questo lo po’ fa solo li matti.
2772
Caro Roberto
poco me ‘mporta se scì delinquente e tristo
lu cunti no’ li fai co’ me, li farrai co’ Cristo.
2773
Mio caro Diego
quanno ci sta mmata io non te rido
perché se se ne ‘ccorghie, vo’ che jé lo spiego.
2774
Non so’ capito, compà, se ad’è un tranellu
iersera mogliama ha ditto ch’ero brillu;
siccome tanto sicura non lo era
m’ha chiesto de fa la controprova,
io pe’ falla star mpo’ più tranquilla
‘gnì sera ripeterò la prova, e sempre quella.
2775
Cara commà,
ci-avero un botticellu de vino prelibato
ieri me ne so’ ‘ccorta ch’era quasci finito,
maritumu jura che l’ha buttato sull’aceto
io nvece so’ sicura che se l’ha trincato
e insieme all’amici m’ha fregato.
2776
Quanno tu me passi avanti casa
la testa io me la sento mpo’ cunfusa,
me vè anche un forte batticuore
se entri, bello mio, te lo farò sentire.
2777
A fiancu dell’amore mio de nome Mennaca
me cce so’ fatto ‘na gustosa pennaca,
a la fine m’ha ditto: “Caro Domenico
te spetto domanessera che è domennaca !”
2778
Fiore del pero
Catirina non vòle più bene a Piero
perché ha scoperto che l’ama solo col pensiero.
2779
Caro Silvestro
per descrivere tutto il bene vostro
un lago mi ci vorrebbe pieno d’inchiostro.
2780
Co’ me, o bello, non fa tanto lu spavardu
io co’ ‘na parola te rmetto a postu
e te faccio corre più sverdu d’un leopardu.
2781
Cara Camilla
de ‘stu paese solo tu credi d’esser bella
ma sotto casa tua ‘nse vede mai la folla;
li giovanotti tutti va da la Rebecca
perché armeno checcosa ce sse lecca.
2782
Fior d’amaranto
che te possa perdonar non trovi un santo
perché de male me ne scì fatto tanto.
2783
Ma che bella spiegazione
‘gnì òta che se roppe la campana
da lu batoccu ne proviene la cagione;
lo dicìa sempre nonnu miu Gigione
che non è statu mai un gran fregnone.
2784
Mi scì mannato a chiamà co’ tutta lla primura
e dici che non è bona la mia chiave;
non è che non è bona la mia chiave
ma è che è tutta rotta la tua serratura.
2785
La faccia tu ce l’hai piuttosto nera,
perché comme mammata, fai la carbonara;
basta che te dai ‘na sciacquatella
e se vede che scì più bella de ‘na stella.
2786
Fiore de sorbe
te le scì fatte le scarpette co’ le fibbie
ma lu maritu no’ lu tròi manche se tte rrabbi.
2787
Cuscì dicìa Lucì a sora Maddalena
E zitta commà mia, ‘nte lamentà se pati pena
devi da scontà de quanno scì fatto la puttana.
2788
O sora Rosa
non occorre che ce fai tanto la ritrosa
troppi giovanotti te l’ha pettenata la pelosa.
2789
Da giovanetto io ti volevo brutta o bella
ma mo’ ‘nte voglio più, fossi ‘na stella
perché hai galoppato più tu che ‘na cavalla.
2790
L’America l’ha scoperta un bravo marinaro,
pe’ scuprì l’amore non basta un pecoraro;
se adatta per te non è la mia persona
allora, coccu bellu, cambia pure zona.
2791
Amore piove tanto, perché te bagni ?
Te copro io e a casa te ‘ccompagno
e ppo’ t’aiuto a sostituì li pagni.
2792
Fiore de menta
se vòi sapé lu nome miu stacce attenta
lu dice la vicinata tua quanno che canta.
2793
E zuri, zuri, zuri
ma che me li fai a fa tanti scongiuri
tanto non te voglio manco se me spari.
2794
Un par se scarpe rotte e un vistitu scoloratu
è tutto quello che ci-ha lu fidanzatu;
ma lu core ce l’ha grande e generoso
e soprattutto comme a me piace assai focoso.
2795
Amore se vòi vinì, venni domattina
che la passeremo ‘na jornata insieme;
prima accorderemo la bella chitarrina
e poi la sentiremo un’armonia divina.
2796
Spetteme, amore mio, che stasera vengo
tu punteme la porta co’ ‘na piumma
io farrò piano pe’ non fa sintì a la mamma.
2797
Caro mio Diego
perché se te ‘ncontro io te rido
quanno stimo a suli te lo spiego
ma intanto che è segnu d’amore te lo dico.
2798
Chi rrubba le bbelle donne non è un ladru
è un giovanottu intelligente e ‘nnammoratu
cuscì era scritto pure su lu Testamentu Anticu.
2799
O mia cara Lalla
e la luna piena in cielo quanto è bella
pare l’amore mio quanno ride e quanno parla.
2800
Scusate jente se lu cantu dura poco,
devo jì a cantà de ‘n’atra piazza
dove me sta a spettà la mia ragazza
che stasera me farrà proà la pizza.
2801
Fior de gramaccia
stanotte, è sicuro, la luna non se ‘ffaccia
per non vedé la moglie tua, lla puttanaccia
che più brutta de ‘na foca ci-ha la faccia.
2802
Appenna Maddalena io la lluccio
un focu dentro a lu pettu me sse ppiccia;
però se a dimme de scì non se spiccia
io tuttu lo core lu dono a Mariuccia.
2803
Fior de cerescia
io te vurrìo rvistì co’ mille vasci
ma stanotte potette vedé senza camiscia.
2804
Fior de frunnusella
un piattu de pulenta calla, calla,
un abbracciu e tanti basci, figlia bella
scì meglio tu che la pulenta calla, calla.
2805
Bel fiordaliso
staco allegro e non staco pensieroso
l’amore mio m’ha fatto un bel sorriso
forse il foco d’amore in petto jé ss’è acceso.
2806
Cara Nunziata
me staco a sfiatà pe’ cantatte la serenata
tu manco a la finestra ti scì ‘ffacciata;
se è mammata che te tiene ‘ncatenata
sappi che a essa già jé la so’ sonata.
2807
Anche se tu fossi più in alto de lu sole
lu modu troverei de fatte giù venire;
lu core miu ci-ha ‘na grossa calamita
che ha ‘ttirata mammata, sorata e zita.
2808
Io te vurrìo star tanto lontano
quanto a ‘ssu bbellu pettu la collana;
io te vurrìo star tanto vicino
quanto a la bocca il tuo bel nasino.
2809
Amore mio e fatte furba
anche con poco l’amor se manifesta;
basta un segnu segretu a la finestra
subboto l’innamorato corre e te fa festa.
2810
La rosa spampanata non è mai gradita
comme la pasta o la minestra rrescallata;
allora, Marì mia, tra de nu’ ormà è finita
prima de darla a me, a tanti la scì data.
2811
Mio caro amore
stasera me cce voglio arrampicare
su la finestra tua voglio salire;
spero che tu me stai ad aspettare
io fra le braccia tue voglio sognare.
2812
Fior di cipresso
in montagna ce ne andremo a spasso
il prato fiorito ci farà da materasso
quello che poi succede non te lo dico adesso.
2813
E’ lu solitu sognu d’ogni pescatore
poter jì a pesca jò pe’ lu mare;
e poi portar mpo’ de pesce a la comare
e sfruttà l’occasione per far l’amore.
2814
O bella Caterina,
le tue bellezze dentro ‘na vetrina
legate con due foglie di limone;
lu prezzu scrittu su un cartoncino
troppo altu per me, so’ poverino.
2815
Sicuro è far l’amore dentro un fosso
quanno l’acqua corre e fa fracasso
e lu maritu non po’ sintì se llì ce passa.
2816
Fior de viola
pensa sempre a me quanno stai sola
se ce n’è bisognu ci-hai chi te consola.
2817
M’è stato ditto che sei tanto birichino
le promesse de la sera annulli già al mattino;
io se scopro che ad’è vero, te ‘bbandono
il cuore io lo dò solo ad un galantuomo.
2818
Vanni speranza mia, vanni speranza,
vanni de llà de lu mare, riposa e pensa;
più vai lontano e più me dai speranza
de ‘bbandonatte lu core piu non lo pensa.
2819
Cara Costanza
per pesare tutta la tua ignoranza
ancora non è stata inventata la bilancia.
2820
Per quanto scì cattìa
quanno morì tu, o bella mia
non c’è chi te vè a cantà ‘na litania.
2821
Cara mia amata
co’ ‘ssu bigliettu che mi scì mannato
me dici che tu ci-hai tanto appetito;
io per il lungo digiuno che ho patito
ancora più de te me sento affamato.
2822
Che Dio sia sempre lodato,
in mezzo a tanti vizi m’ero perduto
fortuna che l’amore tuo m’ha richiamato.
2823
Fior de ginestre
se per smorcià lu focu ce vo’ l’acqua,
per scordamme de te ce vo la morte
ché l’amore che ce lega è proprio forte
me la visto la maga co’ le carte.
2824
Marì, sai che te dico
giorni e notti intere so’ girato
ma una più bella de te non so’ troàto.
2825
Caru compare
non sta vè davanti a le signore
dire parolacce e bestemmiare;
se tu non conosci il bel parlare
la bella figura fai del carrettiere.
2826
Il ben che ci vogliamo tra di noi
non c’è nessuno al mondo che lo prova
tuttu lu core io lo so’ lasciatu a voi.
2827
Cara Cesira
io ti amerò finché lu munnu dura
e finché la morte a nu’ non ce separa.
2828
Fior de cipresso
se te posso ‘bbraccià più non te lasso
se anche traversi lu mare, te corro appresso.
2829
Caru compà
basta ‘ccappasse ‘na mantella de lana
e ppo’ ce ne frichimo de la tramontana.
2830
Cara, mia cara
prima che te lascio e t’abbandoni
per sempre dovrà sparir la primavera
e se deve prosciugar tutti li mari.
2831
Nessuno saprà mai quanto so’ spiso
ma lu fiore che te so’ regalato co’ lu vasu
ci-ha un profumo che te manna in Paradiso.
2832
Vacce, mamma mia, corri a vedere
a ddomannà a lla ragazza se me vòle;
se fa la faccia roscia e muta de colore
corro pure io e jé porto le rose e le viole.
2833
Dentro lu mare ce so’ piantato un fiore
la sera e la matina lu vado ad annaffiare,
la scusa è d’annaffiare il fiore
ma io ce vaco per rimirà il mio amore.
2834
Per quante, Martì, me ne scì fatte
che Dio te possa dà la bona sorte,
trent’anni de galera e poi la morte.
2835
Scì cercato un maritu co’ la dote ricca,
la scì capatu troppo vecchiu, brutta sciocca;
se ‘na mosca passa e co’ l’ale te lu tocca
te casca jò pe’ le scale co’ la testa rotta.
2836
Ognuno prega lu santu che jé piace
io prego solo a te, o cara Berenice
e San Luigi che ce mantiene in pace
nonostante che de te male se dice.
2837
Per me la socera è comme un fiore su lu vasu
tra tanti m’ha capato e ci-ha avuto nasu;
la mamma del mio amor ‘ssomiglia a un fiore
ma spero tanto che se secca e che se more.
2839
Fiore sfiuritu
se figliata me dai, babbu te dico
sennò bruttu vecchiacciu rrembambitu.
2840
So jitu lontano e non mi scì scritto mai,
lu dubbiu m’è vinutu che scrivere non sai;
se prima de partì me l’avessi detto
de baci te ne faccìo porta un gran canestro.
2841
Amore mio
in questo grande mondo che ha fatto Dio
per te ci sono solo io, soltanto io.
2842
Sarrà anche vero che tu mastichi l’aglio
ma non vedi e non capisci ch’io non te voglio;
subboto so’ capito che sei ‘na donna trista
solo uno scemo per te può perdere la testa.
2843
La mamma del mio amor me vòle morto
e l’esilio me vòle dar da questo posto;
ma io da questa zona mai non parto
se l’amore mio con me non me lo porto.
2844
Sai che te dico o caro Checco
io a lavorà subboto me stracco;
ma a magnà la parte mia me la faccio
e comme vedi manco tanto me cce sforzo.
2845
Cuscì dicìa nonna Cecilia
che d’amanti n’ha avuti a centinaia:
la vita è bella se te la sai godere
ma senza amore è preferibile morire.
2846
M’ha rregalato solo mezza mela
la rama se l’ha tinuta la vignarola;
l’altra mezza m’ha ditto che me la rregala
la prima notte che se sente troppo sola.
2847
Marì, fatte forte
se non ce rvidimo da ‘ste parti
ce rvidino de sicuro in cielo dopo morti.
2848
Fior de mimosa
amor se me vòi bè e non me dai ‘na rosa
me la fai ‘na grossa piaga dolorosa.

2849
Vanni amore mio, corri a la posta
llà la troverai ‘na lettera mia;
la troverai de lacrime macchiata
e co’ lo sangue mio pure firmata.
2850
Quanno me ‘ncontri me parli e me punzecchi
ma non pensà che io so’ dura d’orecchi;
prima de scappà de casa è meglio che te specchi
cuscì perché non te responno, forse lo capisci.
2851
Caro mio Adorno,
io de baci te ne manno proprio tanti
per quanti metri fa lu sole al giorno
e per quanti uccelli su per l’aria vanno.
2852
Sdrega maledetta, pozzi cascà morta
perché non manni figliata per l’acqua ?
Jò la fonte c’è l’amante che la spetta
e co’ le lacrime ha ‘ntorbidato l’acqua.
2853
Su la finestra tua ce manca un sasso,
un giorno che passai te cce l’ho messo
per veder se me lo tiravi addosso,
dimme che l’hai tirato ad un altro fesso.
2854
Quella per te, Nannì, non è la donna adatta
quanno camina guarda comme che sculetta;
lu passu ci-ha felpatu d’una gatta
pare che va cercanno solo chi jé la gratta.
2855
Canta pure, Martì, finché ci-hai la voce
‘na cosa te vurrìo dì se ‘nte dispiace;
la moglie tua sta co’ Nannì sotto la noce
pe’ riparasse da lu sole che jé coce.
2856
Fior de viole
che te preoccupi a fa o sor Pasquale
tanto la morte quanno vè te ‘cchiappa uguale,
anche se jé offri tanti sordi, non li vòle.
2857
Caro maritino mio
bene a non farci eguali ha fatto Dio
eri cretino solo tu, non lo ero io;
ma per fortuna son diversa tanto
e pe’ la contentezza mo’ ce godo e canto.
2858
Pe’ poté campà gnà sputà sangue
me devo rrizzà sempre prima de le cinque;
e dopo dodici ore de dura fatica
solo un trozzu de pà tutto muglica.
2859
Madonna mia te lu porto un ex voto,
lu fidanzatu da la morte m’hai sarvato;
de lo mal d’amore s’era ammalato
e da ‘sto brutto male l’hai guarito.
2860
Caru compare,
la vita ormà ce ss’è fatta corta
l’età purtroppo è diventata troppa;
bisogna rtirà li remi su la barca
e l’amore farlo col pensiero e basta.
2861
La donna è ‘na creatura fragile e dilicata
che sempre e solo co’ le pinze va pigliata;
a essa jé sse deve sempre voler bene
e se serve accarezzarla col bastone.
2862
Contro de me, o compà, ma che ci-avete ?
Una cannonata non te la so’ tirata,
e manco la moglie te la so’ rrubbata;
neppure jò lu campu io so’ scunfinato
dimmelo allora tu do’ so’ sgarrato.
2863
Quante arie se dà lla bbella mora,
mo’ che se l’ha fatti l’orecchini a pera
non jé sse po’ dir più mezza parola ,
ma che staca attenta che cuscì po’ rmané sola.
2864
Se Dio non perdona le ruffiane e le puttane
lu Paradisu lu po’ dar solo a pigione;
in questo mondo per lor non c’è più posto
se la vuoi te la danno anche sottocosto.
2865
Il tuo amor t’ha lasciato all’improvviso
manco una lacrima s’è vista sul suo viso;
ringrazia Dio che da un falso amor t’ha libberato
per sempre tu gira le spalle a chi t’ha ‘bbandonato.
2866
Fior di cipresso,
se non ve scete divertiti va vè lo stesso
smetto de cantà e co’ li strumenti cesso
solo che lu compensu è un pochettino basso.
2867
Comme che fa tutte le donnette pie
stanotte su la chiesa te ppiccio ‘na lanterna
e dopo aver recitato le litanie
per te se canterà: requiem eterna.
2868
Cuscì’ purtroppo ad’è la vita
tu jò la marina l’aranci, donne e bistecche
io in montagna co’ la fatica e du’ castagne secche.
2869
Avanti casa tua c’è la dogana
chiunque passa deve pagà la tassa
e chi riscote è la mamma tua, lla puttana.
2870
Se l’amore mio non se la fa finita
voglia me vè de fa ‘na grossa litigata;
è mpo’ de tempu che issu se lagna
che a casa mia ancor non ce sse magna.
A casa mia, ce magnerai caro mio bello
solo dopo la promessa co’ l’anello.
2871
Lu Paradisu è fattu pe’ li Santi
ma non per te che n’hai ‘mbrogliati tanti;
le donne comme te va jò all’inferno
ché in questo mondo hai fatto solo danno.
2872
Mai è stati fatti santi li briganti e li ladroni
lu Paradisu è fattu solo pe’ li buoni,
pare però che postu non c’è pe’ li minghioni.
2873
Stella splendente
chi dice male de me e del mio amante
per terra possa strisciar comme un serpente.
2874
Non te so’ visto mai, chi te conosce ?!
Te pozza piglià trecento gocce,
vòi far l’amor con me e ci-hai trecento facce
prima dimme chi scì, fatte rconosce.
2875
Fiore de jerva
se lu curatu non me fa sposà la serva
manco la chiesa e lu campanile jé sse sarva.
2876
Che vivi de raggiri so’ rsaputo
tutto lu vicinatu to’ me l’ha spiegato;
subboto a scappar via me so sbrigato
per non esser da ‘na sdrega accalappiato.
2877
Ti scì vantata con il vicinato
che io te vulìo sposà e non mi scì vuluto;
io per far un dispettu a te e al vicinato
subboto una più bella de te me so’ troàto
2878
Troppe chiacchiere, Marì, me vai facenno
smetti, perché s’io te ‘cchiappo, te scotenno;
solo io ho fatto l’amor con Giovannino
e solo io so’ com’è il suo pisellino.
2879
Se lo vuoi un caloroso bacio sulla bocca
non dar retta a la mamma tua che è ‘na sciocca;
piglia la brocca e venni a piglià l’acqua
jò la fonte c’è il tuo amore che t’aspetta.
2880
Forse questo è il destino
se d’accordu, o Pippì, più non ce jimo
tu sotto lu trenu e io con Martino.
2881
Se la strada è longa non te lamentare
e se ‘nte conviene amore mio, non ci venire;
io un amante più vicino lo posso trovare
e cuscì potrò far l’amore tutte le sere.
2882
Quante òte, o Martì, me lo fai dire
io l’amore de nascosto non lo voglio fare,
babbu e mamma lo vo’ certo sapere
e io l’età non ho pe’ far comme me pare.
2883
Fiore de grano
paura non me fa proprio nessuno,
nessuno più de me è lestu de mano
chi vo’ che venga avanti, poi vediamo.
2884
Più de mille modi ci sta pe’ dì le cose
e tu, Martì, usi solo parole ingiuriose;
se ‘stu modu te pare li più adattu
sicuramente tu scì scemu e anche mattu.
2885
Quistu munnu, o compà, s’è rrimpitu de canaglie
e tutti dice che non c’è niente da faglie;
io ‘nvece cumincirìo a cacciaglie le frattaglie
perché cuscì, o compà, se vince le battaglie.
2886
La pianta verde e bella fa li frutti
quanno invece è secca, gnà che la butti;
cuscì la donna bella e bona gnà che la sbatti
sennò te se la rrubba li farabutti.
2887
Lu somaru to’, Martì, sempre te raglia
perché ci-ha poco fié e tanta paglia;
lu somaru miu mai se lamenta
perché sempre vicino ci-ha la sua giumenta.
2888
E disse lu garzone a lu patrò:
fatico tanto e non paga la bbotta
magno soltanto pà co’ la ricotta;
ma per fortuna la patrona è bona
ogni tanto ‘na cosetta me la dona.
2889
O Mariano
cento miglia da me statte lontano
non voglio far vedé che parlo co’ un villano.
2890
Comma mia, io più me specchio
e più me pare che divento vecchio.
2891
Te la scì sposata, Martì, lla bbella mora
pensavi d’aver vinto la primiera
invece scì pigliato ‘na bbella frecatura.
2892
Fior d’albicocca
non serve che ce preghi tanto Dio, cara cocca
tanto io morirò quanno me tocca
le maledizioni tue a me non me ‘ttacca
perché non le manni co’ lu core ma co’ la bocca.
2893
Ne la vita mai, compà, devi esagerare
è ‘na regola che a lungo te consente de campare;
se sempre tu te fai li cazzi tui
è sicuro che pòi campare quanto vuoi.
2894
Caro Vincenzo
io forse te lo dirò comme la penso
dopo che lu prete t’ha profumato co’ l’incenso.
2895
Fiori gialli
li figli quanno è nati gnà llealli
li fichi quanno è fatti gnà magnalli.
2896
A li nipoti spesso lo dicìa nonna Camilla
le noci pe’ lu patrò è quelle che va a galla;
ne la vita, cocchi belli, gnà esse sverdi
sennò se fa sempre la fine de li turdi.
2897
Fiore dei gigli
compà, ma che te li tegni a fa li capigli
tanto li vent’anni più non li rpigli.
2898
Tu, compà, leggi troppo lu giornale
e dici sempre che jimo a finì male;
io lu giornale mai no’ lu compro
mpo’ meglio de te forse ce campo.
2899
Cara Cesira
sotto l’acqua ce sse va, ma nse respira
sotto la donna ce sse sta, ma se suspira
tutti dice che so’ suspiri de piacere
infatti ci si sta sempre volentieri.
2900
Caro Basilio
anche se me dai lu core no’ lu voglio
da iersera so’ troàto molto meglio;
anche la commà m’ha ditto che non sbaglio
e io daco retta al suo consiglio.
2901
Cara Vincenza
pe’ campà ce vòle tanta pacienza
essa però è finita, non ci-ha la tolleranza.
2902
Lo predicava un frate,
fanno più male le parole che le pietre
perché assai più profonde fanno le ferite;
allora attenti sempre a quel che voi dite
ché le parole sono armi con cui uccidete.
2903
Cara Camilla
anche se per pranzu ci-agghio solo ‘na cipolla
me ‘ccontento de fa ‘na vita più tranquilla
ma lontano da te più de mille miglia.
2904
Cara Nena
lu maritu ogni jornu te bastona
perché ha capito che scì ‘na gran puzzona;
ma dopo ce rpensa e te perdona
se l’amor jé fai far sotto la luna.
2905
Co la vocca nse po’ dì quello che se vòle
perché se rischia de fa proprio tanto male;
non sempre chi sente riesce a sopportare
e co’ le bbote le parole pò contraccambiare.
2906
Cara Marì
l’acqua jé la pòi portà pure co’ le recchie
tanto Pippì a far l’amor con te non ce sse mette
perché belle ragazze vòle e non le racchie.
2907
Solo addè, Marì, me rendo conto
che te putìa sposà solo un gran tonto;
ma ormà che lu sbagliu lo so’ fattu
tu non me trattà comme un marguttu.
2908
Proprio un magu tu scì pe’ fa li ‘mbrogli
da un cappellu fai scappa venti conigli;
ma co’ me solo aria fritta tu ce pigli
perché de la mamma mia seguo li consigli.
2909
Caro Neno,
ormà me so’ dicisa te ‘bbandono
perché è dieci anni che te prego invano;
me fai pensà che n’amante ci-hai più bona
e che a me me fai tené solo la luma.
2910
Tu, carino, sei proprio uno sciocco
c’è chi guarda la faccia d’un baiocco
e non posso guardà a te faccia de porco ?
2911
Fiore de ficu
compà te vedo che stai tanto ‘vvilitu
non vòi capì che lu munnu ad’è cambiatu
la vita e comme ‘na rota lasciala girare
nessuno al mondo c’è che la po’ fermare.
2912
Caru compare,
a chi ci-ha voglia de cantà, fallu cantare
pure per issu rria lu tempu de soffrire;
2913
Commà, te lo dico sottovoce:
da tempu su de te jira ‘na voce
che lu maritu ormà più non te piace;
c’è chi t’ha visto co’ Pippì sotto la noce
certo se Nannì lo rsa, questo je coce.

2914
La vita senza amore non è vita
questo l’avìa capito pure la mia Rita
ma per furtuna mia all’inferno se ne jita.
2915
Lu figliu de Marì me piace tanto
se me chiede quella cosa lu ‘ccontento;
un grossu piacere provo se me sta accanto
e lu core che me batte a più de cento.
2916
Cara Lucia
Martì l’ha fatta ‘na grossa fesseria
a sposà la figlia vostra e non la mia
ma che era puttana pure issu lo sapìa.
2917
Ma quanto ad’è pettegole le donne,
tra de loro se parla solo de corne;
invece zitti, zitti li poveri mariti
se ne sta sicuri e nse sente mai traditi.
2918
Oh cara Ernesta,
pure la gatta sa che scì ‘na gran mignotta
e tu pretenni de passà pe’ donna onesta;
solo lu prevostu sa bene comme scì fatta
perché spesso te confessa e te la gratta.
2919
Forse, Nicò, è meglio che te mòri,
in quistu munnu le gioie e li piaceri
è riservati solo a li signori,
pe’ li puritti solo pene e dispiaceri.
2920
La luna de notte vede tutto,
sta attentu, maritu miu, non fa lo matto;
essa ogni jornu me racconta tutto
se scopro che è vero, ‘nte sarva manco Cristo.
2921
Questo scì che è vero amore !
Oh quanto lo desidero mia cara,
de potette ‘ccarezzà dentro la bara
e de poterlo ricordà non vedo l’ora.
2922
Chi dice che a ‘stu munnu se sta male
poco capisce ed è anche un criminale;
solo quilli leali e mpo’ sinceri
dice che non lascia ‘stu munnu volentieri.
2923
‘Nnammoratu so’ de te, o bella bionda
ma troppi giovani per te fanno la ronda
allora io me tengo la mia Veneranda.
2924
E’ un’ora che te spetto o Rosa bella.
Se mammata ‘nte fa la sintinella
perché me fai spettà o Rosa bella ?
Finché non vèi, te spetto o Rosa bella.
2925
Quanno me ‘nnammorai de te era de sera
me ‘nammorai de te, brutta figura;
credevo fossi bianca, scì invece tutta nera
scì proprio u’ sgorbiu de natura.
2926
Ti scì vantata che te so’ basciato
e che te so’ ditto: “To’ piegliene n’atru !”
Prima de vascià a te, caschesse mortu
preferisco vascià lu musu de lu porcu.
2927
Tu devi morir d’amore, o caro Armando
per il mal d’amore non c’è scampo
nella notte dei tempi creando il mondo
l’ha scritto pure Dio co’ un grosso stampo.
2928
Cara comare,
io ancor giovane so’ e me voglio divertire
l’amore lo voglio far con chi me pare;
ti prego più non mi rimproverare
se per tua figlia più non sento amore.
2929
Vostra matre v’ha prumisto a tanti
siete la bandieruola de li venti
siete la bandieruola de li venti
se contano a decine li vostri amanti.
2930
So jita a la marina a piglià l’acqua
un bellu marinà m’ha rotto la vrocca
e ppo’ è vinutu e dimme:”Povera cocca !
Senza sordi e co’ la vrocca rotta !”
2931
Se tu comme dicevi m’amavi tanto
lo dovevi fare co’ lu core e co’ la mente;
scì fatto lo contario, proprio tutto
mi scì amato sempre per dispetto.
2932
Chi t’ha detto, amore, che non t’amo ?
Chi t’ha messo quessa pena su lu core ?
Chi te cce l’ha messa te la po’ levare !
Perché per te io me struglio d’amore.
2933
Tutta la notte voglio canticchiare
nemmeno un’ora te voglio far dormire;
da la finestra te voglio far affacciare
per fatte dire:”Amore mio, fammi dormire !”
2934
La vecchia de Cuccù quanno pisciava
quattordici muglì ce macinava;
se ne ‘vvanzava quarche callarella
ce macinava pure la molenarella.
2935
O Marietta tutta ‘nfarinata
se quanto te sta vè quessa farina;
se non ce fosse mammata dentro casa
te la darrìo ‘na bbella sgrullatina.
2936
A tutte le ragazze pare bello,
portare un fazzoletto rosso al collo
e l’orecchine con il campanello.
2937
Tanti giovani belli ci-ha provato,
ma de famme ‘nnammorà non ha potuto;
solo unu ci-ha avuto la bona sorte
de famme ‘nnammorà fino a la morte.
2938
Caro Giocondo
portate l’occhi neri ed il capello biondo
bello comme voi non c’è nessuno al mondo.
2939
Povera vita mia chi la cunsuma ?
Lu jornu lu sole, la notte la luna.
Povera vita mia chi la strapazza
E jornu e notte sempre la mia ragazza.
2940
Bella non ve fate meraviglia,
se zoppu me vedete camminare;
lu rre de Spagna me vo’ da la figlia
e per dote lu regnu de Castiglia.
2941
Mio caro Ermanno
pe’ l’ultimo rifugio io me tte tengo
se meglio non trovo a te me raccommanno.
2942
Caro Basilio
te so’ vuluto vè e tanto te ne voglio
se me sposo con te, certo non sbaglio,
se me sposo co’ te, certo non sbaglio
ma prima de sposà gnà che te spogli
perché paura ci-ho che tu me ‘mbrogli.
2943
Ci-avessi la virtù che ci-ha lu gallu
fatto chicchirichì monta a cavallu;
a cantar chicchirichì non smittirìo
finche a cavallu non so’ montatu io.
2944
Amore non jì a Roma a batte
da ste parte sta la tua furtuna;
infatti finché dura questa luna
putìmo mète e batte ogni notte.
2945
M’è jita in pettu ‘na serpa ‘ncatenata
me succhia lo sango e non me fa ferita;
era meglio per me che non fusci nata
volette tanto vè ed essere tradito.
2946
E’ morta Teresina a la vellemmia
sta ssotterrata sotto ‘na capanna
io cerco chidù che me la ‘nsegna
pe’ recitaglie ‘na preghiera su la tomba.
2947
Mammata te considera tanto bella
te po’ portà a la fiera de Senigaglia
dove per fié se venne pure tanta paglia
e dove ce po’ sta quarche scemu che sse sbaglia.
2948
Oh quanto allegra sta la rundinella
quanno spunta arba a la matina;
ancor più allegra sta la figlia bella
quanno l’amore suo jé sse ‘vvicina.
2949
Mamma pe’ non famme tanta dote
m’ha ditto: “Figlia, fatte monachella !”
“Io non me voglio fare monachella,
me voglio maritare, damme la dote !”
2950
Quanno nascisti tu, bella figliola
le bellezze al mondo non se trovava;
nascisti insieme a lo spuntar dell’aurora
e lu sole di levarsi si vergognava.
2951
Non tanta gelosia, o bel ragazzo
perché l’amore tuo nisciù lu tocca;
io per conto mio ce l’ho ‘na bbella gnocca
e pe’ ‘na cagnolina non ce vaco pazzo.
2952
Bella te pòi chiamar che bella sei,
carina comme te ‘ns’è vista mai;
tu scì la rosa e mammata la fronna
beatu chi quissu core lu commanna.
2953
Guarda su nel cielo quante nuvolette
la moglie de Martì più non connette
ma anche cuscì le corne ancor le mette
comme che de marzu fa tutte le gatte.
2954
Bella mille baci damme e quindi cento
altri mille e poi di nuovo cento
mille altri ancora e ancora cento
questo è l’amore vero che mi fa contento.
2955
O cara Bice
guarda se che sole e se che luce
o bella, la faccia tua quanto me piace.
2956
Cara comare una cosa te voglio confidare:
maritutu co’ mme ha vuluto far l’amore
m’è sembrato mpo’ debbole de core
sta attenta che stanotte te sse mòre.
2957
Pe te, bella mia, queste parole io canto
perché te voglio bene ma proprio tanto;
parole più dolci soavi e commoventi
mai te l’ha cantate i tuoi vecchi amanti.
2958
Se non t’amassi più degli occhi miei
per quello che mi fai t’ucciderei;
questo da tanto tempo ce lo sai
se perdo la pazienza, te ne pentirai.
2959
Fiore odoroso
la donna con il petto prosperoso
anche senza dote lo trova un bel moroso.
2960
Se mamma s’ha pigliato chi jé pare
io me voglio piglià chi me sta a core;
se mamma chi jé pare s’ha pigliato
io voglio piglià chi Dio m’ha distinato.
2961
E’ segnu che ero proprio ‘nnammoratu
se tantu è ormà lu tempu ch’è passatu
e de le carezze tue non me so’ scordatu.
2962
Quanno t’amavo io t’amava il sole,
t’amava il cielo, la terra e il mare;
t’amava il cielo, la terra e il mare
ma se non t’amo io nisciù te vòle.
2963
Cuscì cantava nonna Nena
l’amore ‘ssomiglia tanto a la campana
più la sbatocchi, più essa sona.
2964
Caru compare
so’ jitu a la marina a lavorare
lavoro non ce n’è, ma se fa l’amore.
2965
Ve scete ‘ccompagnati pari pari
e lu portamentu ci-avete da signori;
ma troppi pochi ce n’avete di denari
e s’è scoperto che siete carrettieri.
2966
Fiore de pepe
se non lasciate l’amante che ci-avete
ve rrempio de schiaffi e bastonate.
2967
Sbrighete, mamma, a preparà le fasce
tra due mesi un pupettino nasce;
lu patre de sicuro è Nicolino
io non sapevo ch’era così birichino.
2968
S’è ‘ccompagnata ‘na bbella coppietta
la maggiorana e l’amara erbetta;
s’è ‘ccompagnata ‘na coppietta rara
la maggiorana co’ l’erbetta amara.
2970
Fior de finocchiu
tu dici che per te so’ troppo vecchiu
ma de sordi te ne dono un mucchiu.
2972
E’ un annu e più che non me daco pace
perché la ragazza de scì non me lo dice;
se in sittimana non me dà risposta
faccio ‘n’atra casa e busso a n’atra porta.
2973
Lu sole piagne co’ lo contà le stelle
se n’è ‘ccortu che jé ne manca due;
jé le so rrubbate io, le più splendenti
pe’ facce l’occhietti a la mia amante.
2974
Perché non scappi via o Filomena,
questa è ‘na zona veramente strana
dove non se vede né lu sole né la luna
e dove non se sente un toccu de campana.
2975
Lo canticchiava sempre nonnu,
l’amore è la rruina de ‘stu munnu
rimediu non se tròa pe’ ‘stu malannu;
senza amore lu munnu non sarrìa esistito
per fortuna Adamo ed Eva ci-ha pensato
ma tutti sa quanto caro jè costato.
2976
O compà apri quess’occhi,
su le montagne la neve ce fiocca;
non vedi mogliata che tutti la tocca
e co’ chi jé capita se ‘ccoppia ?
2977
E ziri, ziri, ziri
la donna è tanto brava a far raggiri
prima essa te lusinga e te solletica
ma alla fine te ‘nganna e te sse scotica.
2978
Caro mio una lettera ti scrivo,
di gran dolor mi trema la mano
di gran dolor mi trema la mano
saper ti fo che malamente vivo
saper ti fo che malamente vivo
trovandomi da voi tanto lontano
saper ti fo che malamente vivo
trovandomi da voi tanto lontano.
2979
Ecco che è l’ora de lo mezzogiorno
il sole avanti a voi fa la riverenza
il sole avanti a voi fa la riverenza
fa riverenza a voi visetto adorno
fa riverenza a voi visetto adorno.
2980
Non posso fare a meno di cantare
dalla bocca mi escono le parole;
non posso fare a meno di amare
perché bellina siete e di gran cuore.
2981
Affacciati a la finestra, o cara sposa,
è ora che tu lasci la tua casa;
chitarre e mandolini lungo la via,
me sse sposa la figlioletta mia,
ora si sposa e ci lascia un fiore
a casa dello sposo vi entra amore.
2982
O rondinella che per l’aria voli,
dammi una penna de le tue ali
per scrivere una lettera al mio amore;
e dopo che l’ho scritta e fatta bella
portala al mio amore, o rondinella;
e quando l’avrò scritta e fatta chiara
portala al mio amore, o rondinella cara.
2983
Dov’è quell’anellin che vi donai ?
Tienilo da conto a fa che sacro sia.
Quando che sarrò morto l’aprirai
dentro ce troverai l’anima mia.
2984
Nemmeno le catene de Turchia
so’ state vòne a ‘ncatenà ‘stu core,
solo che voi, o morettina mia
l’avete ben saputo incatenare.
2985
Tu vai dicenne che io non ho l’onore
comme lo pòi dir, razza di cane ?
Con te non ce l’ho mai fatto l’amore
e mai ce lo farei dovessi pur morire.
Passavi avanti a me sera e matina
e mai entrasti nella mia cantina.
2986
Amore, amore dirmelo potei
che tanto presto mi volei lasciare,
d’altro amante rprovvista mi sarei
ché senza amor non si può campare.
Rprovvista mi sarei da n’altro loco
si sa che senza amor si campa poco.
2987
Ti do’ la bonasera e più non canto
ti do’ la bonasera appié le scale;
fra le altre belle voi portate il vanto
altra bellezza con la tua non vale.
Porti il vanto e porti la bandiera
felicissima notte e bonasera.
Porti lo vanto e la bandiera porti
felicissima sera e bonanotte.
2988
Bellino che te specchi su le stelle
guardami un poco e ‘scolta due parole,
volgile a me quelle pupille belle
che sono lucenti più del sole.
Come tu tieni quel diamante raro
cos’ le mie speranze io tengo a caro.
2989
Porti belle scarpette co’ le fibbie
ma non te mariti manco se tte rrabbi;
e ppo’ se te mariti non rcacci razza
o fai li figli co’ la recchia mozza.
2990
Voglio andar via di qua ma non so dove,
la voglio portar con me la mia comare
quella che m’ha ‘mparato a far l’amore,
se paura ha di traversare il mare
la faccio galleggiar sopra il mio cuore.
2991
Un tempo comandavano i padroni,
tribolavano come cani i contadini;
con disprezzo si cantava su le piazze:
“Ogni contadì che nasce è un asinu che cresce !”
Ormà, per furtuna, li tempi so’ cambiati
tutti li padroni mòre appena nati.
2992
Ci-avete l’occhio nero de la merla
la camminata d’una vera quaglia;
ci-avete l’occhio nero e me guardate
ma non me sapete dir cosa volete;
volete il mio cuore e non l’amate,
amatelo di più, presto l’avrete !
2993
Non tanta gelosia, bella ragazza,
che l’amore tuo nessuno te lo tocca;
se lo tocco io, certo l’ammazzo
e poi lo metto giù nell’orto per pupazzo.
2994
Se a Livorno volete veder li quattro Mori
al porto dove sbarca li marinari,
veniteli a veder quanto so’ neri
son quattro furbacchioni rubacuori.
2995
A Roma quando vendevo la ricotta
ne guadagnavo tanti di denari;
mo’ so’ costretta a far altri mestieri
perché son diventati tutti ricottari.
2996
Ndirindin, ndirindin suona il postino,
me mette una lettera su la mano;
cridìo che me scrivesse il mio amorino
invece era la bolletta del metano.
2997
Trullallero, trullallero io me la spasso col mio Piero
trullallà, trullallà tu te la spassi con quella llà;
dindondero, dindondo’ ce la spassimo tutti e do’.
Lallarè, lallarè ce piace tanto a magnà bbè
lallarè, lallarè piglimo lu munnu comme vè.
2998
Quanno arriva un grossu temporale
Lucì se copre la testa co’ lu zinale;
corre Nicò a portaglie l’ombrella
perché ci-ha paura che jé sse mmolla;
ma se jé sse mmolla non jé fa cosa
tutti dice che mmolla è più gustosa.
2999
Così cantava la mia Rosina ieri sera,
con te la vita scorre ch’è un piacere
dietro ‘na bandiera, quella dell’amore;
nel sentirla il cuore me scoppiava de dolore
pensando che co’ la morte la dovrò lasciare.
3000
Hai tentato di rubarmi il cuore con l’inganno,
non sei però riuscito a farmi un grosso danno,
io che da tanto tempo t’ho capito
tutto a un sincero amante l’ho donato.
L’amore si conquista con l’amore
questa è la sola legge che è in vigore.

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STORNELLI RACCOLTI A BELMONTE PICENO DA ALBINO V. numeri da 2001 a 2500 (su 5400)

2001
Fior di tulipano
perché son lieto se mi stai vicino ?
Perché son mesto se mi stai lontano ?
Ha letto una zingarella la mia mano
e m’ha detto che mi conviene star lontano.
2002
Fior di granato
non mi chiamate più carino allegro
ma chiamatemi cretino innammorato;
tutto quello che avevo ve l’ho dato
e ora sono solo povero cornuto.
2003
O Dio ! O Dio !
Odo un sospir, sarebbe forse il tuo ?
No, questo è l’eco che mi torna il mio !
2004
Da tempo tu m’amavi anche troppo
m’hai provocato più d’un sospetto;
anche l’ultimo amante l’ho scoperto
miracolo di Dio se non so’ morto.
2005
Fiore di pepe
con l’acqua delle rose vi lavate
più vi lavate e più bellina siete,
ogni cosa che toccate profumate
veramente fortunato è chi scegliete.
2006
Fiore di grano
scendete o regina da quel trono
con la corona in testa ed il giglio in mano;
ogni notte tu te spassi con Martino
a me mi lasci sospirar come uno scemo.
2007
Lo benedico il fiore di lattuga
la donna al mondo sempre è stata vaga
l’uomo ne approfitta e poi si dà alla fuga.
2008
Fior di cicoria
le tue bellezze volano per l’aria
e vanno in cielo a crescerne la gloria.
2009
M’è stato detto ch’eri tanto bella
a dir la verità non ci credevo,
adesso che t’ho visto, o bambinella
sei ancor più bella di quanto io pensavo.
2010
Fior di melella
meriteresti una rosa per ogni spalla
un bacio a pizzichetto, oh Dio che bella.
2011
Giovanottina in quel petto bianco
ce li portate due pomi d’argento;
chi se li goderà morirà contento
se me li godo io divento santo.
2012
Sia benedetta l’erba fra li sassi
è tutta verità quel che ti dissi
con l’altre fai l’amor, con me te spassi.
2013
A la mattina quanno ve lavate
un mazzo di colorati fiori me sembrate
una primavera quando vien l’estate
e prima fra le belle comparite.
2014
Lo benedico lo fiore de rosa
io giro intorno alla vostra casa
chi gira trova sempre qualche cosa.
2015
E ce vorrebbe il libro del comando
per discorrere con voi un’oretta al giorno,
il libro del comando ce lo vòle
per discorrere con voi quattro parole,
il libro del comando ce vurrìa
per discorrere con voi, carina mia.
2016
Paga, paga o carrettiere
questa è la legge che ci sta in Sardegna
llà le tasse se paga pure su la fregna
e la jente zitta paga e non se lagna.
2017
Pagata, pagate o italiani
questa è la legge de Berlusconi:
le tasse le paga solo li coglioni.
2018
Fiore d’erbetta
se pigli ‘na moglie povera te rispetta
se la pigli ricca, con superbia, te ricatta.
2019
Te possa piglià tanti accidenti
per quanti a Roma marcia con i guanti,
per quante fronne menano li venti
e per quant’acqua scorre jò lu Chienti.
2020
L’ho risaputo da lo vicinato
che il tuo papà di me non è contento;
diglie che dorma tranquillo e ripusato
che co’ la razzaccia sua non cce ‘pparento.
2021
Fiore de cardu
non so’ se scì sinceru o scì vusciardu
ma certo è che vali poco più d’un sordu.
2022
La luna su nel cielo a volte è scura
la luce de lu sole non ci arriva,
se l’ha rrubbata tutta la morosa mia
per impedì a la luna de rifà la spia.
2023
Giovanottello che hai da piglià moglie
pigliala bella, non guardà la robba,
la robba se ne va comme lo vento
la donna vèlla fa l’omo contento,
la donna vèlla fa comme lu sole
e all’amato non fa mai mancar l’amore.
2024
Passate in su e in gnò e ve la ridete
dite che me ne mòro, ma ve sbagliate;
ve compatisco perché ragazzo siete
e se non sapete amar: bello imparate !
2025
La mamma del mio amor cattiva e pazza
dice che a casa sua non me cce vòle,
se non me vuole in casa vado in piazza
me daca il figlio suo che me sollazza,
se non me vòle in piazza io vaco via
ma voglio il figlio suo per compagnia.
2026
Sia benedetto il seme d’ogni fiore,
nessuna donna mai vi può eguagliare
per belle forme e bontà di cuore;
nessuna donna fra le donne rare
al paragone vostro tanto vale
che a voi, o Ninetta, possa dirsi eguale.
2027
Quando si leva il sole la mattina
tu, bellinella, levati dal letto
volta la faccia verso la marina
e il sole di darà in mezzo al petto,
e il sole vi darà in mezzo a voi
voi date luce al sole, e il sole a voi.
2028
Il dolce non fu mai senza l’amaro
letizia non fu mai senza dolore,
così voglio far io se il ciel mi aiuta:
ti voglio amar fino alla fine della vita.
Così vorrei far se il ciel mi da la sorte
ti voglio in vita amar fino alla morte.
2029
Non occorre che ti metti un nastro
tra mille belle io ti riconosco:
il tuo visino è colorito e fresco.
Ti prego: non mi lasciare per Francesco !
2030
Se lo dovesse stabilir una giuria
Una sola ed unica sentenza ce sarrìa:
la più bella del mondo è la mia Lia !
E io spero solo che sia tutta la mia.
2031
Quanno mòri non vengo al funerale
perché in vita m’hai fatto tanto male,
al posto mio ci verrà Pasquale
che per te è stato sempre bello comme il sole.
2032
Fiorin di fava
l’altra mattina mi levai a bon’ora
trovai due donne alla fonte che lavava
facevan un discorsetto fra di loro
di barattar l’amante si parlava,
la piccoletta ch’era la più pronta:
“Se vòi l’amante mio ce vo’ la jonta !”
2033
Porti du’ occhi che pòi andà in battaglia
benché non ce l’hai l’armi da ferire.
Uno tira di colpo e l’altro taglia
bella, sei nata per farmi morire.
Uno colpisce e l’altro taglia forte
bella, sei nata per darmi la morte.
2034
Gli occhi turchini li ha la turturella,
fontana che ci beve ogni pastore
nascere non dovevi tanto bella
se non volevi attendere all’amore.
Ti convien di farti monachella
per non stare a sto’ mondo rubacore.
Mi hai rubato il cuore e te lo porti
ma mai co’ ‘na carezza lo conforti.
2035
Bella non t’amo per le tue ricchezze
manco se tu avessi na’ montagna d’oro,
più dell’oro son le tue bellezze,
un dì che non ti vedo, bella, mòro.
Un dì che non ti vedo e non ti sento
con gli occhi piango e col cuore mi lamento.
2036
Benedico lo fiore di verbene
non ti posso lasciar, Dio mi perdoni.
Bisogna dir che ci vogliamo bene,
che non possiamo vivere lontani.
Non ti posso lasciar, dica chi vuole,
troppo leale sei con le parole.
Non ti posso lasciar, dica la gente
incanti chi ti vede e chi ti sente.
2037
Oggi che è andato il padrone a Ferrara
chi dormirà con voi padrona cara ?
Ci dormirò io che so’ il garzone,
farò le cose che facea il padrone.
E se il padrone diceva la corona
la dirò pure io, sora padrona !
2038
Fior di verbene
in mezzo al mare mi vo’ a buttare
voglio vedere se mi volete bene.
Se mi volete bene, mi raccoglierete,
sennò dall’acqua menar via voi mi farete.
Se mi vuoi bene mi raccoglierai
sennò dall’acqua menar via tu mi farai.
2039
Fiore di pero
il sole lo riscalda il mondo intero
ma del sole io posso fare a meno,
il mio cuor lo riscalda solo Arturo
con lui il cielo sarà sempre sereno.
2040
Quando il sole tramonta in mare
gran voglia mi vien di far l’amore;
quando il sole sorge alla mattina
mi strappa dalle bracce la Rosina
o sole, o sole tu sei la mia rovina !
2041
E la luna de jornu non se vede
lu sole tutta notte se nasconde;
solo la bellezza tua sempre risplende
e notte e jornu felicità diffonde.
2042
Se vòi io te l’imparo,
queste son tutte cose da sapere:
in Chiesa ci si va sol per pregare,
sopra al letto ci si va per far l’amore
se magna quanto basta per campare
la donna se dice no, te la vuol dare.
2043
Te vanti che ‘ssomigli ad un mandrillo
a me sembri inesperto giovincello
dalla lista degli amanti ti cancello
perché l’amore bisogna saper farlo.
2044
Il montone se le sceglie le pecorelle
in mezzo al gregge capa le più belle
al caprone restan solo le zitelle
o veramente le più vecchiarelle.
2045
Lo diceva a sua figlia un dì il castoro
per il mal d’amor non c’è riparo.
Tu devi sapere, o cara figlia
che più non te lascia se te piglia,
e se te piglia non te lascia
e non se po’ guarì manco con l’ascia.
2046
E se per caso me la chiede Federico
manco per un milione je la daco;
e se invece da lontano vedo Arturo
anche se issu non la vòle, je la tiro.
2047
Co’ lo mal d’amore a volte ce sse mòre
è successo a Paolo e Francesca
chi finir hanno visto la lor tresca
uniti l’un l’altro con le braccia
nel momento del più gran piacere
sotto i colpi di un marito giustiziere.
2048
In questo paese c’è una strana usanza
di suonar quattro volte la campana
quanno, per caso, mòre na’ puttana.
Ma la campana sona, sona ogni istante
segno che de puttane ce ne sta tante.
2049
Passeggiando lungo una viuzza
ho sentito canticchiare una ragazza:
“Non voglio per marito Giovannino
perché troppo piccolo ha il pisellino.
Io preferisco l’elegante Arturo
che grosso ce l’ha e sempre duro”.
2050
Se sposi una bella e a casa te la porti
forse hai fatto uno dei migliori acquisti,
ma per vederlo cent’anni ce vo’ che spetti
se poi hai sbagliato è troppo tardi.
2051
Fiore d’essenza
la mamma vecchia è piena d’esperienza
raccomanda a la figlia d’aver pazienza
in amor premia sempre la costanza.
2052
Son previste nel diritto delle genti
severissime pene per gli amanti:
chi in vita sarà uomo leale
morirà quasi sempre trafitto da un pugnale;
chi in vita sarà uomo crudele
morirà sicuramente di morte naturale.
Chi in amore bara e tradisce
in Paradiso, fra gli Angeli, finisce.
2053
Sappi che in amor tutto si dona
ma il più piccolo error non si perdona;
questa è la dura legge dell’amore
tu allora, o bella, non commettere l’errore.
2054
Chi tenta la fortuna, certo, è un pazzo
pazzo sono io che col gioco mi ci incazzo
la fortuna se pur vicino a me si siede
cieca e bendata mai mi vede.
2055
Fior di gelsomino
io voglio andare dall’orefice vicino
io voglio andare dall’orefice a comprare
due filze di perle colorate e rare;
a le tue bellezze le vorrei paragonare
temo che al confronto possan sfigurare.
2056
O bella mia, dinanzi al tuo splendore
chi non t’ama, non t’adora e non si inchina
o è uomo di sasso o non ha cuore
tu, bella, approfitta non fare la cretina.
2057
Beato te Pierino
che il fato t’ha fatto nascer poverino;
solo li poveri moriran contenti
la morte li libera da tribolazioni e stenti;
i ricchi paura avranno della morte
perché nell’aldilà non contan le ricchezze.
2058
O cara Lia non ci far caso
neanche il tuo gentil sorriso
riesce a rallegrar quel brutto muso.
Lui è figlio della malinconia
madre tu invece sei dell’allegria.
Io ti consiglio di non pigliarlo sposo
scegliene uno più allegro e più scherzoso.
2059
Fior di verbena
fra due amanti non è cosa strana
tutto ciò che si può dar, tutto si dona,
ma se uno sbaglia, più non si perdona.

060
Me lo diceva sempre nonna
la tigna è sempre stata la rovina della vigna
la vigna rovinata dalla tigna
d’uva ne fa tanta, ma non se magna;
allora, cocca bella, ‘mpara ‘na cosa:
a volte bisogna pur darla la pelosa.
2061
Adamo ad Eva la chiese perché era sola
ma Eva, superba, non je la volle dare;
allora Adamo se magno ‘na mela
in attesa che arrivasse la comare.
2062
Fior d’acetosa
tu parli e fai sempre la spiritosa
di quel che faccio io, critichi ogni cosa;
te la vorrei dare io una stoccata
non con le parola ma con la spada.
2063
Basta saper fare
sono venuto qui, bella, per comprare
la grazia vostra se si può acquistare.
Non ho portato né oro né argento
solo il mio cuor per pagamento;
non ho portato né argento né oro
dammelo lo stesso il tuo tesoro.
2064
Fiore in fiore
sempre la donna di vero onore
a un solo uomo dona il suo cuore;
la moglie tua che è ‘na puttana
a chi glielo chiede, essa lo dona.
2065
Salutamela mpo’ quella vergara
quella che porta la parnanza nera;
se l’ha tenta co’ la punta de la fava
co’ lo scartozzà li pupi jò pe’ l’ara.
2066
Apreme, bella mia, io so’ Martino
cento miglia ne vengo da lontano
porto la chiave del tuo giardino
aprir lo voglio con la mia stessa mano.
2067
Solo perché scì ‘na bbella figlia
Pasquà te vo ‘llongà sopra la paglia
attenta che per moglie non te piglia
lo fa solo perché se vo’ leà la voglia.
2068
Lo dice sempre Adele
l’amore è bello, divino e celestiale
dolce, ma tanto più dolce de lo miele.
2069
Fiore di pere
quello che di te è scritto su nel cielo
solo da me tu lo potrai sapere
se saper lo vuoi: donami il tuo cuore.
2070
Fior si spinaci
voglio che a mamma tua tu non je lo dici
l’amore vero ad’è segreto: taci;
se nnò la bocca te la ttappo co’ li baci.
2071
Siete del ciel la stella più lucente
chi mi darà la voce e le parole
per dirti il ben che il mio cuor ti vuole ?
Per cantare quello che per te sente
un bravo poeta ci vorrebbe come Dante.
2072
L’amore è un sentimento tanto strano
tanti dicon che è un fuoco divino
entra nel petto e brucia piano, piano;
a tanti porta solo infinite pene
a me, sia lodato Dio, ha fatto tanto bene.
2073
Zitta, Marì mia, quanno passa Carlo
se dice che è avaro più d’un tarlo;
ma ce pensa Caterina per fregarlo
è tanto ricco, ma scarso de cervello.
2074
Fiore di fragola
cuscì rvistita tu sembri ‘na bambola
ma chi te sse sposa certo non fa tombola
perché vali meno d’una melangola.
2075
Fior di tulipano
dentro Regina Celi c’è un giardino
ma chi non ci è salito n’è romano
ovver se può chiamar trasteverino.
2076
Fior de viole
dentro Regina Celi c’è un canale
ce corre l’acqua e non ce batte il sole
esso se po’ chimar bagno penale.
2077
Fiore odoroso
stamattina ci’hai un viso bello e radioso
pe’ li baci che t’ha dato il tuo moroso.
2078
O gran vigliacco
io per te nutro un grand’affetto
l’amor che sento te l’ho donato tutto;
tu invece ogni dì me fai un dispetto
pare ché porti un sasso dentro al petto.
2079
O cara Berenice
la faccia tua a nessuno piace,
pare tutta mmascherata de vernice
è fatta apposta pe’ cciaccà le noce
solo a lu curatu non dispiace.
2080
Fior di giaggiolo
è meglio aver un amico solo
che di mezzi amici un vero stuolo;
l’amico fidato e sincero è tanto raro;
trovar si può, ma è difficile davvero
e se lo trovi, tener lo devi a caro.
2081
Un gorbu siccu a tutti li signori
quanno stanno a tavolino a piedi pari;
s’abbufan d’arrosto de piccioni
e dicon sempre male de li contadini.
2082
Fiore di noce
so che la faccia mia a te non piace
ma il mio cuore per te non trova pace.
2083
Per primo lo disse Adamo sotto un fico
de lu colore de la mela me ne freco
prima de magnalla me la rcapo.
2084
Caru compà
in quistu munnu io non pretenno de sguazzà
ma armanco de poté magnà mmocco’ de pà.
2085
Oh che bella luna
dentro casa mia ci sta una dama
ringrazio Dio che m’ha dato ‘sta fortuna
ma troppo spesso da casa se ‘llontana
la jente dice che va a fare la puttana.
2086
Io stanotte solo e disperato
tutte l’ore tanto t’ho desiderato
ma tu, perfida, a me Pippì hai preferito.
2087
Fior de carciofi
e se tu me prometti che me sposi
io te la daco fino a quanno non te stufi
e se tu poi me fai un giuramentu
subboto te la daco, ‘stu momentu.
2088
Caro Sergio
non vedo l’ora che venga maggio
pe’ magnà la fava col formaggio.
2089
In questo mondo gnà sapere
che senza sale non è bono lo mangiare
e che non ci-ha senso la vita senza amore.
2090
La mmollarella bene la sa fare la Nenella
perché grossa ce l’ha comme ‘na cavalla;
spera sempre che qualcuno ce sse ‘ntolla
ne magna tantu ma non è mai satolla.
2091
Fiore de cece
se scopro che ad’è vero quello che se dice
te spacco in mezzo comme se fa a la noce.
2092
Fiore d’ortica
la donna che va lenta comme la furmica
sopra lu collu non ci-ha la testa ma la fica;
la donna che sempre corre e che va lesta
sopra lu collu ci-ha la fica e non la testa.
2093
Fiore fiorito
cretina io che tardi l’ho capito
quale è il vantaggio de piglià marito;
lo desidera solo chi non l’ha provato
o chi tutto lo cervello s’ha smarrito.
2094
Se Nenella non te vo’ non piagne tanto
Dio de donne te n’ha assegnate un reggimento;
ma se tu a conquistà ‘na donna non scì capace
la strada piglia d’un conventu e fatte frate.
2095
Fiore di prato
lu pratu è bellu quanno ad’è fiuritu
l’amore è bellu quanno è ricambiatu.
2096
Fior de cipresso
non posso far l’amore de nascosto
perché ci-ho ‘na sorella sempre appresso.
2097
Ma guarda queste donne comme è fatte ?
La matre dentro casa fa le fette
la figlia jò la stalla caccia e rmette.
2098
Pe’ magnà ce vo’ appititu
se Cristo non me lea da ‘stu munnu
de ‘stu piattu voglio vedé lu funnu.
2099
Cuscì cantava allegra sora Lella
io staco dentro lu lettu calla calla
co’ l’amante miu a far la nnannarella
tu, bruttu tuntu, jò fori a far la tremarella.
2100
Me la ditto ‘na zingara iersera
dopo che m’ha ttarbato lu batoccu:
“Figliu se cuscì te sse mantiene
tu ancor ne sonerai tante de campane”.
2101
La chiave del mio cuor la tengo io
è inutile che te disperi e preghi Dio;
te conviene chiuderti in convento
perché ormà s’è scoperto il tradimento.
2102
Se l’urghinittu sona tutte l’ore
la jente se raduna per cantare
se scorda de le fatiche e de lu sudore
e de quello che ce vòle per campare.
2103
Per tutto quello che m’hai fatto
il mio cuore io non te lo dono
anche se in ginocchio chiederai perdono.
2104
La mamma del mio amore è una gran donna
ma jé la so fatto sapé che per me non conta;
che co’ lu figliu so’ ‘nce faccio speranza
io ci-ho un ragazzo ricco e pieno di creanza.
2105
Quanno passo io tu chiudi la finestra
pe’ nasconne a me ‘ssa brutta faccia;
me lo scì mannato a dir ieri sera
che a me tu preferisci un avanzo de galera.
2106
Fiore di giglio
se dice che la dai a Nicò per un fiascu d’oglio
io ‘nvece gratis la dò al mio Basilio
per lo tanto bene che jé voglio.
2107
Ma voi che ne sapete o saputelle
questa è ‘na cosa che sa solo le zitelle;
è troppo bello far l’amore co’ lu prete
perché l’incenso te lo dà davanti e rrete.
2108
In quistu munnu li quatrì non fa felici
ce vo’ che la cuscienza staca a postu;
tu cerca de far del bè a qualunque costu
a tutti quanti anche a li nemici.
2109
Fiore di fico
se bussi a la mia porta io non ce staco
sei troppo vecchio, io me ne freco;
se bussa un giovanotto apro svelta
perché a letto me rigira e me rivolta.
2110
A ‘stu munnu se stà ‘mpo’ troppo stritti
se putria star più commodi e più larghi
bastirìa far sparir tutti li puritti
come pensò Nerone con i suoi ministri.
2111
Fior de viole
se le cose a ‘stu munnu te va male
è lu distinu malidittu che lo vòle;
con forza tu ti devi ribellare
perché se la vita è ‘na lotta, gnà lottare.
2112
Lo cantava forte San Martino
chi crede a la forza del destino
di sicuro è scemo e un gran cretino.
Ma chi crede a le parole de lu curatu
oltre che scemo è un gran cornutu.
2113
La scì sposata ‘na bella megera
essa proprio comme vòle te sse tira.
Con quessa non ce pòi fa bella figura
te conviene venderla a la fiera
cuscì pòi guadagnacce qualche lira.
2114
Se è vero tutto quello che se dice
sta lontano, sta lontano dalla sora Bice;
essa ce l’ha ‘nfocata comme ‘na fornace
e se jé lu metti dentro te lu coce.
2115
Lo dicìa pure Filì quell’atra sera
la femmana vasta solo che respira
importante è che la sorca ancor jé tira.
2116
E le donne ? E le donne ?
Le Fate era proprio belle donne
facìa bene l’amore e che cos’atro;
ma li preti dicìa sempre : “Ad’è peccato !”
E facìa rpiglìà a tutti le madonne.
2117
Cuscì cantava forte un menestrello:
quanno che su lo vì non c’è mistura
anche se te ne bevi un botticello
non te fa cosa, anzi te procura
gran piacere e te tè sveglio lo cervello.
2118
La moglie che te lliscia, che te lliscia
sotto, sotto è certo che te freca
questa è ‘na regola tanto antica
e le donne non l’ha mai smentita.
2119
La sonata è bella quanno è allegra
e l’amore è più gustoso quanno che se prega.
2120
Nonnu dicìa ch’era ‘na cosa sicura
a la donna che canta jé tira jé tira
a me la conferma me l’ha data la Cesira.
2121
Anche se sei bello mio caro Alfredo
il comando del mio cuor non te lo cedo
finché non me lo dai quel che ti chiedo.
2122
Ciò è bene che lo sai
il comando del mio cuor tu non l’avrai
finché sola de notte in giro te ne vai
e mi tieni nascosto quel che fai.
2123
E’ veramente un fatto strano
Marì quanno tu te metti a me vicino
me se sveglia e me sse ‘ngrossa il pistonicino.

2124
Se me la fai vedé non te la tocco
appena ce lu ficco e ppo’ lu rcaccio;
se me la fai vedé non te la tocco
prima ce lu ‘ppogghio e ppo’ ce lu lascio.
2125
L’amore il lo faccio solo con Cesira
perché ‘gni òta che me vede me la tira
non è comme che te, tutta ‘na preghiera.
2126
Sento ‘na voce che viene da lontano
è il mio amore che mi chiama invano;
l’amore si conquista con l’amore
così non hai fattu tu, o traditore.
2127
Ieri me l’ha spiegato bene lu curatu:
che mette le corne a lu maritu non è peccatu.
Infatti ‘gni òta che me la chiede Ernesto
io non gné la daco, ma jé la ‘mpresto.
2128
Che pozzi murì ‘mmazzata
li porti l’occhi niri de ‘na fata
la fattura mi scì fatto, e t’è riuscita.
2129
Amalo, bella, e non gné fa lo torto
non gné lu dà ssu’ grossu dispiacere
che se lo lasci tu, chiamalo morto
che se lo lasci tu, lo fai morire.
2130
Fior de viola
il mio amore non m’ha rivolto la parola
credenno di lasciarmi disperata e sola;
invece, commà mia, m’ha fatto un gran piacere
m’ha lasciato co’ l’amante a far l’amore.
2131
E’ inutile che te ‘ffacci a la finestra e che suspiri
se l’amor lo fai solo co’ l’occhi te disperi;
l’amore vero se fa sovrapponendo i cuori
tanto da sentire dei corpi li calori.
2132
Fiore d’alloro
io so’ nata poverella eppur ce spero
d’andare in Paradiso quanno mòro.
2133
A lavorare me ne stavo jò la stalla
la nova me l’ha portata una farfalla
s’è maritata la mia ragazza bella.
2134
Pe’ sposà ce vò la robba
le tue bellezze a me poco me garba
porti le zampe storte e più la gobba.
2135
Che jornata longa
è ora da magnà e anco’ ‘nse magna
la fame m’è ‘rriata ‘ncima a l’ogna.
2136
Bella se voi vinì con me io me tte porto
lla lu paese miu che è un gran porto
te ‘mparo a far l’amore e poi te rporto.
2137
O cavallina storna
per le scarpette tue ce vo’ ‘sta forma
te lo cunsiglirìa pure la nonna.
2138
Piglia la saponetta e l’acqua calla
piglia la grattacascio e gratta quella
a me, lo sai, me piace pulita e bella.
2139
Io te vurrìo llongà dietro ‘na fratta
e fatte smiagolar comme ‘na gatta
pe’ fattelo capir quanto scì matta.
2140
Amore, amore con me non tanto matto
che se non ci-hai giudizio te lo metto;
e se non fai quello che t’ho detto
ti mando a quel paese, o farabutto.
2141
Fiore di prato
il bene che ti voglio adè sprecato
infatti con Nicò tu sempre m’hai tradito.
2142
Bella, io de te non so’ contento
giorno e notte mi consumo con il pianto:
ci-ho un dubbio che me dà tormento
che forse, anziché me, tu ami Armando.
2143
Scì più bianca tu che non la neve
scì più roscia tu che lo scarlatto;
se non credi a me va llà lo specchio
e paura ti farà il tuo ritratto.
2144
Su la finestra del primo amore
c’era un vaso con un profumato fiore
un bel garofoletto, oh quanto odore !
2145
Giovanottina da la chioma nera
scoppia de contentezza lu core de chi t’ama
chi non te pòle amar, oh Dio che pena !
2146
M’è stato regalato un diamantino
lo porto in petto e non lo sa nessuno;
lo porto in petto e mamma non sa niente
che me l’ha regalato il primo amante.
2147
Le rose ancor non è fiorite, e voi l’avete ?
Ditemi, bella mia, da dove le pigliate ?
L’amante segreto ve l’ha portate
ma Dio solo sa quanto jé costate.
2148
So’ statu carceratu, ero innocente
chiuso in una cella scura comme pece;
se posso ritornà a veder la luce
me voglio vendicar di chi male me fece.
2149
Te lo ricordi, cara, a tempu de li bachi
per amore tuo quanta foglia feci ?
Tu a la sera con i baci mi pagavi
ma un numero doppio da me ne pretendevi.
2150
Ama lu contadinellu o figlia bella
se vòi magnà lo pa’ de grano
sennò lo magnerai de sommolella.
2151
Fiore de zucca
l’aquila non ‘cchiappa mai ‘na mosca
e io non cerco te, perché scì sciocca.
2152
Fior tricolore (Giosuè Carducci)
tramontano le stelle in mezzo al mare
e si spengono i canti entro il mio cuore.
2153
Fior de limone
dentro Regina Celi c’è ‘na campana
pozza murì ‘mmazzatu chi la sona
la sona lu magazziniere de carne umana.
2154
Oh dolce pero
dice un proverbio antico sempre vero:
chi trova un amico trova un tesoro.
Ancor non l’ho trovato uno un po’ sincero
io quando lo troverò il mio tesoro ?
2155
Fiore de fico
è tantu tempu che io te maledico
iersera scì cascata in mezzo al fuoco:
per quello che m’hai fatto è troppo poco.
Vicino ti sedeva un caro amico
ma per aiutarti non ha smosso un dito.
2156
Fior de verbene
non me ne ‘mporta se caro va lo pane
me faccio ‘na pippata e staco vène;
non me ìmporta se piove e se me bagno
me vasta star vicino a te, che non me lagno.
2157
Io voglio andar sulla montagna
dove sta l’amor mio a far la legna;
non me ‘mporta se piove e se me bagno
basta che mi riesca il mio disegno.
2158
Per dare un bacio a te, bella biondina
la mamma m’ha fatto magnà la sellerina
e la bocca me l’ha fatta tanto bona
e ogni bacio ti farà sentir quanto profuma.
2159
Se trovi a far l’amore, fallo pure
che per la parte mia non ci sperare;
più volte l’amor non si può tradire
ed io non sono più disposta a perdonare.
2160
Rose fiorite
faccio all’amore e non lo sa mio padre
per l’amor di Dio, non jé lo dite
non me fate rleà schiaffi e bastonate.
2161
Quanno nasceste voi o bellu core
la jente disse che era natu un fiore
furtunatu è chi ne sentirà ‘odore.
2162
Cillittu e Palluttì s’era parenti
un jorni se fece ‘na casetta insieme;
Cillittu e Palluttì fece cagnara
Cillittu dentro e Palluttì de fora.
2163
De donne belle al mondo ce n’è poche
io prego Dio d’aver tanta furtuna
tra quelle poche, me ne tocchesse una.
2164
Gesù Cristo mio Provveditore
provvedi a chi sta bene e a chi sta male
provvedi pure a me ed al mio amore.
2165
Oh quando, quando
quando, bellezza mia, faremo un sonno ?
Quando ci troveremo fianco a fianco ?
Presto sarà, dentro lu core me lo sento
anche perché tu dici che m’ami tanto.
2166
Voglio pigliar marito de sessant’anni
campar lo voglio far quindici giorni
justo lu tempu pe’ pigliar l’eredità
e ppo’ de Dio sia fatta la santa volontà.
2167
Bella ragazza mia, bella ragazza
girala verso de me ‘ssa bella faccia;
io te vurrìo baciar a fatte ‘na carezza
che te faccia morir de contentezza.
2168
Bella, tu non rappresenti la simpatia
la jente che te vede scappa via;
solo se te comporti diversamente
pòi pacere a me e a l’altra jente.
2169
Fior di fagliolo
me l’hai fatto far un pianto amaro
ed io te lo faccio rifar se non me mòro.
2170
Fiore de prugna
non serve che tu fai lu musu a grugnu
prima se fa l’amor e poi se magna.
2172
E fammettelo dire
amore se me vòi bene famme un dispetto
famme lu lettu e fammecce dormire
damme tre baci e fammette toccare.
2173
Fiore de noce
quanno jò all’Inferno entrerà la croce
allora tra me e te rfarremo pace.
2174
Fiore dell’aglio
chi te l’ha detto cara ch’io non te voglio.
Porta una ricca dote ch’io te piglio.
2175
Voglio cantar stornelli sulla piazza
non me ne curo se ci sta la Forza
in galera voglio andar per te, o ragazza.
2176
Oh Dio se che brutta sorte
quanto me sa duro de lasciatte,
me sento li sudori de la morte
perché non è possibile sposatte.
2177
Che ti credevi amore, che ti credevi ?
Che tutta l’erba era maggiorana ?
Che tutti i fiori sono di giardino ?
Al mondo c’è più d’un birichino.
2178
Lu sole co’ la luna fa l’ecclisse
ricordete, amore mio, delle promesse
quando te chiesi amore che te disse
le parole che uso oggi son le stesse.
2179
Ora dammelo tu un bel bacio
se li vasci che t’ho dato facìa li vusci
la faccia tua ora sarrìa ‘na grattacascio.
2180
Fiore d’albicocca
lu cellu quanno è musciu non ce bbocca
e se rrebbutura sopra la patacca.
2181
Fiore de rujia
quanno vedo le donne me vè voglia
e ‘stu cardillì subboto sse sveglia.
2182
Questo lo conferma nonna e mamma
grande è il potere della donna
co’ ‘na sola parola l’omu lu condanna.
2183
Guarda quante stelle, quante stelle
nisciù al mondo è statu capace de contalle
le pene che me date è più de quelle.
2184
Fiore de menta
tu femmeccelu provare a punta a punta
vedrai che da sulu per miraculu ce rrentra
e non serve che jé dai manco ‘na spenta.
2185
L’ha capito pure sor Giocondo
con l’occhio chiaro ed il capello biondo
voi siete la pià bella de sto mondo.
2186
Rosa fiorita
che una vera commedia ad’è la vita
solo il poeta Dante l’ha capita;
per me la vita è solo un vero Inferno
perché tanta jentaccia me sta intorno.
2187
Scì proprio un gran cretinu
tu dici che lu prete è un bon’omu
invece è un ladru ed un assassinu;
desidera la morte de li poverini
per poi frecaglie la cera e li quattrini.
2188
Lo dice più de ‘na persona
l’amore ‘ssomiglia tanto a la campana
basta tirar la corda e quella sona.
2189
Fior de finocchio
tu dici che per te so’ troppo vecchio
eppur ci-ho bone gambe, viso e occhio
e ancora funzionante ci-ho il batacchio.
2190
Fiore de canna
la faccia tu ce l’hai comme ‘na capra
lu collu lungo comme ‘na cicogna
maritu non lu tròi ‘na madonna.
2191
Non serve che te metti tanto in pompa
non vedi che lu tempu trona e llampa
scì tanto vèlla ma nisciù te sse tromba.
2192
Fiore fiorito
la gatta che fa miao già t’ha fregato
e se te chiama:”Amore !” già t’ha ìncornato.
2193
Bel fiore giallo
l’amore mio se chiama Nello
prima faveva il ferra-cavallo
adesso è diventato colonnello.
2194
Fiore de pepe
te voglio foderà de cortellate
se non lasciate l’amante che ci-avete;
è da anni che con me vi divertite
ma capito non hai quanto rischiate.
2195
Ffaccete a la finestra o bella mora
buttulu jò un fasciu d’erba a la somara
sennò io non te la dò la bonasera.
2196
Fiore d’erbetta
è un’ora che te spetto, o mia Rosetta
cala jò le scale in tutta fretta
ecco che te ‘bbraccio stretta stretta.
2197
Quanto jé pare d’esser belle a ‘ste fantelle
‘na collanetta su lu pettu che jé balla
un fazzoletto rosso intorno al collo
e crede di ballare bene il saltarello
e di conquistare questo e quello.
2198
Tu fai solo compassione
quattro sordi te li dò ma non cantare
non me lu fa sintì ‘ssu grancassone.
2199
Fior de trifoglio
pe’ ccunnì li pummidò ce vole l’oglio
tu non me struscià ch’io non te voglio.
2200
Fior d’ananasse
guarda quanti cani attorno a un osso
e a nisciù che jé sse roppe le ganasse.
2201
Fior de cerescia
per quanto scì trista, o Marirosa
chi te tocca o se ffiara o se bbruscia.
2202
Ffaccete a la finestra o brutta strega
che la tua mamma ti vuol dar la paga
te vo’ raffilà le corne co’ la sega.
2203
Tu porti du’ occhi che pare due schioppetti
me dai le schioppettate jornu e notte
me n’hai già data una qua lu pettu
e me l’hai fatta ‘na ferita a morte.
2204
Fior d’insalata
lo mio amore m’ha detto scipita
in mare voglio andare fra l’acqua salata
quanno ritorno ce l’avrò più sapurita.
2205
Lo dice tutti
quanto è brutta la donna senza petto
sembra una rastrelliera senza un piatto.
2206
Spero che non ce vòle la patente
ora me che cce trovo qui presente
non me voglio mostrar tanto ignorante
prima saluto chi me scorda e sente
a mano a mano chi me viene avanti.
2207
Fior de falasca
ferma lu cavallu e la carrozza
la voglio salutar la mia ragazza
se dice che sta de casa in questa piazza.
2208
Fior de cipolle
te pigliesse n’accidente pelle pelle
vicino a l’attaccu de le palle
che te faccia camminà co’ le stampelle.
2209
Fior de ginestra
io li stornelli li ‘nvento co’ la testa
non me serve né scola né maestra.
2210
Fior de granturco
porto sempre in testa un cappellaccio
ci-ho sempre l’occhi bassi ma vedo tutto.
2211
Fiore de mora
te piglio pe’ ‘na mà te porto fora
e po’ te faccio sintì che aria tira.
2212
Fior de ginestra
la mamma tua non te marita apposta
perché jé rmane senza fiore la finestra.
2213
Cuscì cantava un ragno
pe’ capirlo non ce vòle tanto ingegno:
degno di gloria è chi ruba un regno
chi rrubba poco della forca è degno.
2214
Fiore de fico
chi frequenta troppo il prete e il medico
vive sempre ammalato e mòre eretico.
2215
O bella mora
l’amore del soldato poco dura
dov’egli va conquista una signora;
ma appena sente il rullo del tamburo
salta dal letto e scappa via a siluro.
2216
Fiore de cardo
di tutto quello che m’hai fatto me ricordo
io struglie te vurrìo come lo lardo.
2217
Quanno nascisti tu bella figliola
meglio era se m’era nata ‘na somara;
armeno me ragliava ‘gni matina
e me facìa lo stabbio pe’ la fava.

2218
La moglie di Ferruccio ha cotto l’ove
se l’ha magnate sotto le lenzole;
se l’ha magnate sotto la coperta
per quante n’ha magnate ce sse morta.
2219
Uno, due e tre quattro e quaranta
faccio l’amore co’ ‘na bella bionda
mamma, non se sa perché, non è contenta.
2220
Fior de frunnusella
quanno nascisti tu, faccetta jalla
mammata ce l’avìa la cacarella.
2221
Jimece a durmì che è mazzanotte
se passa la guardia ce fa rapporto
ce porta pure carcerati col diretto.
2222
Solo questo io voglio
magnà l’erba comme fa il coniglio
lo bene che t’ho voluto lo rivoglio.
2223
Che debbo fare
non saccio che canzone me cantare
tutte sopra l’amore va a finire.
2224
Io me ne vado piano piano a caccia
su per la piana di Castelluccio
vedo ‘na palombella bassa bassa
“Amore non me sparà che io so’ essa !”
2225
Fior de cerasa
me l’ha mannato a dir ‘llu presuntuosu
de non passaglie più davanti casa;
se l’ha fattu u’ schiuppittu de sammucu
e l’ha caricatu a palle de cerasa.
2226
Rosa appassita
passo e ripasso e la finestra è chiusa
non se rivede più l’innammorata;
sopra lu lettu se ne sta ‘mmalata
o in camera co l’amante avvitacchiata.
2227
Fiore de pepe
ci-ho dentro du’ parole ben serrate
quanno le tiro fori piangerete.
2228
Lo dice pure Tito
se se sente ‘na puzza de pelo bbrusciato
è Marì che ha dato foco a suo marito.
2229
Saluto d’amore
compare te saluta la commare
dice che te vòle amar con tutto il cuore.
2230
La dico comme l’ho sentita:
la moglie che vòle bene a lu maritu
la sera jé fa magnà la cipollata
a la mattina se lu stròa ssotterratu.
2231
Fior de cicoria
lu commannu de li preti è jitu all’aria
mo’ li communisti ce porta la miseria.
2232
O faccia jalla de ricotta cotta
non scì avuto mai ‘na colorita faccia
te manca poco per calar dentro la fossa.
2233
Ma che bella filastrocca
robustu ce l’ho comme ‘na leva
le donne le ‘nfiza e le solleva;
non so ricordato mai che me sse stracca
e non esiste donna capace che lu ffiacca.
2234
La prima notte che durmì con Rosa
lu lettu rrìò ‘mmezzo de casa
se fece jornu e non scimo fatto cosa.
2235
Rrizzete Marì che jornu è fattu
lu porcu sta a strillà jò lu stallittu
e dimme se stai sola su lu lettu.
2236
Io canto li stornelli per dispettu
per fattelo vedé che non so’ mattu;
‘stu core miu che porto su lu pettu
non è per te che mamma me l’ha fattu.
2237
Fiore de mora
tu canti le canzoni e io le ‘mparo
tu spasimi per me, io per te mòro.
2238
Quanno nascisti tu, o bella mora
lu Papa fece festa dentro Roma;
tutti li marinà jò per la marina
e Pippì co’ mammata dentro la cantina.
2239
Canta lu merlu su la cerqua nera
svegliete cojò che è primavera;
io sopra lu lettu longa e stesa
tu jò fori co’ la stecca tesa.
2240
Albero senza fronne
lu campanile de Pisa torce e penne
lu ventu jé fa far comme le donne
prima dice di no, ppo’ resta ferme.
2241
O bel fiore raro
se tu vòi vedé com’è il veleno
‘ccoppia la donna ricca co’ l’avaro
dopo lo vederai com’è il veleno.
2242
Fior d’amaranto
se contento più non vivi in questo mondo
lestu piglia la strada del camposanto
sarai contento tu e contento il mondo.
2243
Cara Violante
se lu core miù potesse dir quello che sente
de parole ce ne vurrìa un monte;
ma tu co’ du’ parole me capisci
perché da troppu tempu me conosci.
2244
Fior d’albicocca
voglio cantar e voglio far la matta
ci-agghio un maritu che manco me tocca;
avere un amante solo è una pazzia
averne quattro o cinque è un’allegria.
2245
Se dice che l’amore tuo è ‘na bigotta
a cena te prepara l’acqua cotta;
a letto poi se gira e se rivolta
la cosina ‘nte la dà, perché adè stracca.
2246
Fior de viola
o Dio, mamma, la trippa me dole
li troppi maccarù m’ha fatto male;
‘n’atra òta, figlia, mettece più sale
e vedrai che li maccarù non te fa male.
2247
Fiore de canna
piglia pure moglie, Filì, ma non Giovanna
è ricca e bella, ma ci-ha l’età de nonna.
2248
Fiore d’arbucciu
piglia maritu, Marì, piglia Pietrucciu
è mmoco’ scemu, lu pòi tené pe’ stracciu.
2249
Fiore de maggiorana
lu sole sta su in cielo e cala cala
stamme vicino sennò lu core s’allontana.
2250
Rosa bagnata dalla rugiada
il calzolaio furbacchione fa le scarpe di cartone
la signora ‘nce fa casu, e se le perde per la strada.
2251
Fior de cicoria
lo dice anche chi conosce vè la storia
la storia è per chi non ci-ha memoria.
2252
Fior d’amaranto
dopo che lu prete t’ha dato l’oglio santo
su la recchia te vurrìo dir che t’odio tanto;
così la moglie sussurrava al suo Pierino
che in vita s’era comportato d’aguzzino.
2253
Fiore de rosa
iersera so’ statu a trovar Rosa
m’ha offerto un mecchhié de vì co’ la gazzosa
e subboto dopo ‘na cosina tanto deliziosa.
Quello che era io non ve lo dico
era solo la figlia di un bel fico.
2254
O cara, cara Nena
tutti dice che scì ‘na gran puttana
solo lu prete dice che scì tanto bona
perché spesso te sse pappa dopo cena.
2255
Fiore de lino
così cantava l’oste birichino:
ognuno tira l’acqua al suo mulino
io con l’acqua ce raddoppio il vino.
2256
Bella Cecilia
se tu lu vòi tener ‘stu pupu a balia
devi magnà la carne pure de vigilia.
2257
Scì tanto bella e voglio darti un fiore
beatu chi con te ce fa l’amore;
a me me basta che me fai un sorriso
per la gioia che me dai io vedo il Paradiso.
2258
Fior d’albicocca
Rosina cara scì ghiotta comme ‘na gatta
te piace magnà la carne cruda e cotta
magnala, Rosina mia, magnala pure
ché fa bene a lo fegato e a lu core.
2259
Fior de quadrifoglio
se non sai far l’amore io non te piglio
comme se deve far l’ho scritto su di un foglio;
impara tutto a memoria o bella figlia
stasera facimo la prova generale su la paglia.
2260
Me l’ha detto la Rosina che le sa tutte
pigliar maritu non fa bene a tutte
chi le fa belle e chi le fa brutte.
2261
L’innammorato mio è un po’ più brutto
l’amore che ha dentro al cor me lo dà tutto;
l’innammorato tuo può far l’attore
ma la faccia ce l’ha da traditore.
2262
Fior de viola
te ffacci a la finestra e la mamma tua non vòle
ma se io non te vedo me sento male;
ritorna dunque a la finestra a stare
per non dare al tuo amore un dispiacere.
2263
Rosa odorosa
dormi, bellina mia, dormi e riposa
che io faccio la guardia a la tua casa;
dormi bellina mia, dormi sicura
vicino ti sto io e ti scaccio la paura.
2264
Roseto in fiore
co’ ‘na moneta sola non se po’ pagar l’amore
ma donando tutto e soprattutto il cuore;
l’amore non se po’ comprà a la fiera
perché nascosto sta in un’anima sincera.
2265
Rosa fiorita
a casa tua se magna solo l’insalata
me conviene allor cambiar la fidanzata;
me metto a far l’amore con Rebecca
almeno spesso me magno ‘na bistecca.
2266
Rose rosse
quanno che passi tu li fiuri nasce
la camminata tua tra tante se rconosce
pare lu venticellu tra le frasche.
2267
Fior d’amaranti
porti du’ occhi pare due brillanti
che è fatti apposta pe’ ‘ttirà l’amanti;
porti du’ occhi ‘nnammorati tanto
ma io paura ci-ho del tradimento.
2268
Fior di verbene
per l’ultima volta te lo chiedo
dimme de scì o de no se me vòi bene
che più non pozzo stà tra queste pene.
2269
Scì tanto bella e l’occhiu miu lo vede
quanno lo dico a mamma non ce crede;
bella scì più tu che la primavera
e mamma di maritarti non vede l’ora.
2270
E’ un’usanza che non è cambiata mai
è appena sonatu mizzudì pe’ li signori
che già stanno a tavulì a piedi pari
ma pe’ li pori contadì non sona mai.
2271
M’affaccio a la finestra e vedo l’onde
vedo che le miserie mie ne so’ tante
chiamo l’amore mio e non me sente.
2272
A niente serve che te lavi e che le llisci
per esser bella ce dovevi nasce
sempre più brutti se diventa co’ lo cresce.

2273
Ma che sfurtuna
me so’ riduttu in questa zona strana
dove non se vede né lu sole né la luna
e non se sente mai sonare ‘na campana.
2274
Fiore d’alloro
io per marito voglio uno scarparo
le scarpe me le fa guarnite d’oro.
2275
Fior de cicuta
stasera è ricomparsa la cometa
ci sta Gigetto tuo che te saluta.
2276
Fiore nell’orto
piagne il piccoletto vuole il latte
la madre non ci sta, lu padre è morto.
2277
Te lo dico ma non piagne
su la cucina tua ci sta tre pigne
mogliata l’ha rrimpite co’ le corne.
2278
Fiore de menta
la rosa sboccia e lu cillittu canta
so’ piccoletta eppure so’ contenta
un nanetto l’ho trovato che me monta
l’amore lo sa fare e non se stanca.
2279
Mandorle amare
l’anima me sse divide da lu core
quanno te vedo parlà co’ lu Priore;
pe’ la forte gelosia so’ quasci mortu
perché so’ che per le donne ce va mattu.
2280
Fior de giunchiglia
piano piano lu mare se calma
allor co’ la rete lu pesce se piglia.
2281
L’amore è fatto comme il gioco
c’è chi ha fortuna e chi è sfortunato,
io nell’amore ci-ho fortuna poco.
2282
Di notte ammiro il firmamento
uno due e tre quattro e quaranta
tutte le notti riconta e riconta
la stella più carima me cce manca.
2283
Avanti casa tua ce batte il sole
le corne ce tieni appese e le lenzole;
se le corne facesse tutte frasche
avanti casa tua un bosco te cce cresce.
2284
Fior d’amaranto
se passo per la strada, vaco e vengo
lo vène non posso far lo male manco;
io passo solamente per lavoro
tu pensi che passo per te, ma non è vero.
2285
Guarda jò la marina quanta rena
addosso all’amor mio quanta farina;
iersera è entrata nel molino
l’ha ‘bbracciata lu molenà, quel birichino.
2286
So’ saputo che te vòi fa santa
ma mammata però non è contenta;
su in Paradiso non ce vo’ il Signore
chi non gné sa dì comme se fa l’amore.
2287
Scì tanto bella e l’occhiu miu ne gode
bisogna che te venga a ritrovare
guardeme, bella, e bbrusceme lu core.
2288
Non serve che il tuo amor te stia vicino
l’amanti tu li attiri da lontano;
o ci-hai ‘na calamita tra le mano
o veramente ci-hai un poter divino.
2289
Su la montagna non c’è più la neve
Il senso hanno perso le parole
pure l’amore mio ha perso fede
qualunque cosa jé dico non me crede.
2290
Ritorna alla montagna o montagnola
che l’aria de la piana te fa male
e quella della marina te rovina
facendoti diventar ‘na birichina
2291
O mamma, mamma, damme lu maritu
che la persaca jò l’ortu è già fiurita;
o figlia che te venga un gran malanno
la persaca fiurisce ogni anno.
2292
Lo mio amore me l’ha messo a capamento
de perde la mia vita o il mio amante;
de perder la mia vita so’ contenta
ma no’ de perde a te, o caro amante.
2293
Acqua del fosso
la donna bella con il petto grosso
l’ommini se la litiga comme li cà co’ l’osso.
2294
O cara Nina
quanto scì bella quanto scì carina
sorella de lu sole e de la luna
sorella de la stella matutina.
2295
Fiorin fiorello
mettete insieme una gajina e un gallo
ve lo faccio vedè io che giocarello
jé fa chicchirichì e monta a cavallo.
2296
Bellina che te ne stai sopra ‘ssu colle
se vòi far l’amor cala a valle;
te le faccio magnà due cipolle
cotte sotto la vrascia calle, calle.
2297
Sotto le finestre tue ce sse canta
‘sti giovanotti non se dà per vinti
facimuli murì co’ la speranza.
2298
Lu cuntu è fattu e lu somaru ad’è vinnutu
ce manca cinque pauli per u’ scutu;
non gné fa gnente io me so’ libberatu
d’un somaru vecchiu e sfatigatu.
2299
Fior de limone
pe’ poteglie commannà comme me pare
voglio piglià un maritu un po’ minghione;
non me ‘mporta se che dice la commare
essa se l’ha capatu bruttu e dittatore.
2300
Vatte e buscherà, malinconia
muta pensieru e canta ‘na canzone;
canta la grazia de la ragazza mia
che sempre sa suscitar tanta allegria.
2301
Fiore de fava
iersera so’ ‘mparato ‘na canzone nuova
de le pene d’amor essa trattava;
Gigetto la cantava per la strada
per farla sintì a Nina che a casa suspirava.
2302
In vita tu pozzi avere tanto bene
quanto te ne desidera ‘stu core;
tanto bene in vita tu pozzi avere
quanto ‘stu core ne po’ desiderare.
2303
L’ortica me voglio mette dentro al petto
cuscì a Pippì jé faccio un gran dispetto;
mai m’ha regalato un profumato fiore
se me tocca, lo sentirà che pizzicore.
2304
Martì quanno canta stecca e stona
pare ‘na campana rotta quanno sona;
facetulu star zittu per piacere
sennò se ne va via tutte le signore.
2305
Cara parla piano che se sente Filomena
de ciarle te ne fa ‘na carovana;
sai ben che la lengua de le puttane
fa più male de li denti d’un pescecane.

2306
Il cuore io l’ho chiuso in un cassetto
la chiave l’ho data all’amato mio Gigetto;
che, delinquente, viver mi fa con il sospetto
con una più brutta di me se ne va a letto.
2307
Fiore de noce
de ‘stu passu intanto corre voce
che po’ rvinì Baffò oppure il Duce.
2308
Fior de capumilla
l’dea che sta attaccata co’ la colla
dura solo un lampu, ‘na scintilla
e non se fa manco a tempu de vedella.
2309
Fiori de moda
io ve la so’ cantata nuda e cruda
chi non lo vo’ capì porta la coda.
2310
Lo dicìa anche Archimede
la fede è cieca e me fa ride
c’è chi ce sse ‘ccoppia e non ce crede.
2311
Fiore de cima
se spera sempre su lo dopo, ma lu problema
è che a la fine…. java meglio prima.
2312
Fior de cicuto
bene so’ fatto se te so’ ‘bbandonato,
Pippì in principio ci- ha anche litigato
ma ppo’ è finito che chi ha avuto, ha avuto
meglio perché mpo’ a tutti e cunvinuto.
2313
Questa cosa ve la dico ma è arcinota
la politica ‘ssomiglia tanto a ‘na patata
de fori tanto bella e dentro fracetata.
2314
Fiore de calla
la morale, se sa, è comme ‘na mmolla
ognuno a modo suo po’ stiralla.
2315
Cuscì cantava triste Berenice
non me lo fa capì e non me lo dice
che la pizza mia più non jé piace;
ma in passato tanto jé piaciuta
che la pizza mia se l’ha quasci finita.
2316
L’uccello canta quanno è allegro
il ragazzo mio perché s’è ‘nnammorato;
certo che è nato proprio fortunato
tutto quello che voleva jé l’ho dato.
2317
Mia cara Peppa
è tanto sporca la tua brutta faccia
è inutile che la strufini co’ ‘na pezza;
se la vòi rpulì ‘ssa faccia zozza
ce vo’ che te la gratti co’ la raspa.
2318
Fior di giaggiolo
gli angeli belli stanno a mille in cielo
bello comme voi ce n’è uno solo.
2319
Fior che fiorisce
questa è ‘na cosa che tanto me stupisce
dici spesso che tu senti l’erba cresce
e non capisci però che tua moglie te tradisce.
2320
Fior de cicoria
te po’ vinì de certo l’urticaria
se cerchi de capì se comme va la storia.
2321
Fior de libecciu
lu populu va trattatu comme u’ stracciu
perché tanto è subboto scordarecciu.
2322
Figlio sei d’un cane rognoso
m’hai ingannato e poi deriso;
pozzi murì ‘mmazzato e poi ucciso
pozzi rmané teso comme un fuso.
2323
Fior d’ananasse
a babbu jé vè sempre mpo’ de tosse
quanno legge le bollette de le tasse.
2324
Fior di violette
li più puliti, e comme fai a fidatte
a s’è ‘rricchiti a forza de mazzette.
2325
Fior de bergamotti
se non stai attento do te rghiri, sbatti
tra arrivisti e bande de corrotti
è inutile che protesti e che te lotti
tanto davanti troi sempre farabutti.
2326
Fiore de cardi
a li politici che ha rrubbato tanti sordi
è impossibbile farglili rcaccià, è troppo tardi
non sarrìa capace manco Garibaldi.
2327
Fior de campagna
per quilli che va su, o che cuccagna
non capisce co’, ma un gorbu comme magna.
2328
Fior senza foglie
e ‘bbozza e lascia fa, e dagli daglie
a Martì jé sse frecò pure la moglie.
2329
La vita per me è tutta ‘na disgrazia
speravo tanto de ottener giustizia
ma manco Sant’Antò me po’ fa ‘sta grazia.
2330
Se vòi vinì con me, amore bello
te porterò sull’asino a cavallo;
vedrai che casa mia è un gioiello
piena de miseria fino al collo.
2331
Ma quante volte te lo debbo dire ?
L’amore con te non ce lo voglio fare;
se ce lo faccio non nce lo fo di cuore
perché manco la luma tu sai tenere.
2332
Amore, amore pozzi avé lo bene
stasera pozzi far l’ultima cena;
quanno te metti a tavola a magnà
l’amante tuo te pozza ‘vvelenà.
2333
E me capita de ‘ncontrà tutti li dì
lu prete, lu birbò e lu ‘ntrallazzì;
Signore damme le virtù de tutti e tre
che il mondo lo commanno comme un re.
2334
Attenti al bacio
non te fidà de chi te fa buon viso
Giuda lo tradì Cristo con un bacio;
a me me n’hai dati un bastimento
solo per mascherare il tradimento.
2335
Quanno passi tu profumi l’aria
e lu core miu scoppia per la gioia;
ma ti prego qui più non ci passare
ché ‘gnì òta che te vedo rischio di morire.
2336
Cara Noemi
a lu maritu to’ ce vòle che jé meni
sennò quello che tu vòi, mai l’ottieni.
2337
M’è stato regalato un diamante
lo porto appeso al petto e non se sente
me l’ha regalato il mio caro amante.
2338
Non pensare ch’io sono un tonto
l’amore tuo è stato sempre tutto finto
non è comme lo mio sincero tanto.
2339
Mi scì fatto scappà via lu spusu
che te venga un brutto male su lu musu;
che pozzi jì all’Inferno tra la brace
e con l’amore tuo non aver mai pace.
2340
Ricordete Pippì de le promesse
quanno che te so’ donato lu core che te disse,
fu la prima condizziò per maritasse:
tanti baci e de sordi sette casse.
2341
L’amore mio se chiama Gigi
sopra lu tavulì sa scrive e legge
le carte jé vinute da Parigi.
2342
Fiore d’alloro
è inutile, bellina, che ce spero
non me posso guarì, presto me mòro;
credevi che nascosto avevo un gran tesoro
lo pòi anche cercar, ma non è vero.
2343
Sarrà statu un puru casu
davanti a casa tua ce so’ passatu
tra piscio e merda me cce so’ ‘ntollatu.
2344
Fiore de moro
se me metto su lu lettu me cce ‘mmalo
co’ le pene d’amore io me cce mòro
2345
Cara ragazzina
tu ‘ssomigli tanto a Caterina
ch’era sporca più de na latrina.
2346
Non sempre se pò nasconne li difetti
su la finestra tua ci sta li frutti
scì jita sempre in giro a dalla a tutti.
2347
Ci avessi le virtù che ci-ha la donna
ci-ha due mele in petto e non le magna
ma ‘na cosina ci-ha più sotto e ce guadagna.
2348
Fiore d’alloro
‘ccostete con la boccuccia e dimme caro
baciami, bella mia, sennò me mòro.
2349
Fiorin de fiore
non è mai mancata l’acqua jò lu mare
manco la gioventù per far l’amore.
2350
Fior de verbene
il mio amor da la montagna viene
li porta due riccetti e glì sta bene.
2351
Ma guarda se comme va le cose
su la finestra tua ci sta li vasi
senz’acqua e senza terra fa le rose.
2352
Fior de giunchiglia
oggi de lavorà non ci-agghio voglia
perché rpenso a te brutta canaglia.
2353
Svegliete, Marì, che jornu è fattu
lu porcu sta a strillà jò lu stallittu
che te pigliesse un gorbu su lu lettu.
2354
Me l’ha mannato a dir iersera Rosa
che non ce passesse più davanti casa;
ma io ce posso comme un disperato
fino a quando il suo cuor non m’ha donato.
2355
Rosetta gialla
lasciatela passar ‘ssa saputella
che va de trottu comme ‘na cavalla
manco se solo essa fosse la più bella.
2356
Tanto voglio cantà se mme rammento
che de canzoni ne sapevo tante;
ma se me cce rimetto a lo cantare
‘ssu core te lu faccio intenerire.
2357
Fior de limone
lo sugo l’ho raccolto in un bicchiere
il cuore l’ho danato al primo amore;
lo sugo in un bicchiere l’ho adunato
il cuore al primo amore l’ho donato.
2358
O bella rosa
domennaca è festa e se riposa
a pregà se va dentro la Chiesa;
io spero tanto de vedé la Marirosa
perché jé devo chiede quella cosa.
2359
Fior del girasole
a noi ce piace le mamme e le figlie
perché solo nu’ sapimo quello che ce vòle;
ce vòle dolci carezze e calorosi baci
meglio de tanti mazzi de rose e de viole.
2360
Fior de campagna
finor per me la vita è stata tutta ‘na sciampagna
è arrivata l’ora de trovamme ‘na compagna
sennò li maccarù più non se magna.
2361
Fiore de viola
tra tutte le donne per me ci stai tu sola
prometto che te sposo e mantengo la parola;
‘na bella collana subboto te metto
perché sempre faccio quello che prometto.
2362
La donna che sa ballà bbè
nnanna la chiappa e batte lu pè;
la donna che conosce un ballu sulu.
2372
Fior di mughetto
per verificare quanto ce l’hai tosto
spero di farcelo con te un bel balletto;
e dopo aver ballato stretta stretta
te lo dirò se son rimasta soddisfatta.
2373
Fiore de calle
la legge è una invenziò de le più belle
perché se po’ stiracchià comme le palle.
2374
Fiore d’ortica
la donna è più furba d’una strega
tutte le volte che pò essa te frega.
2375
Fiore fra i sassi
co’ ‘ssa testaccia dura non capisci
ch’è inutile che sempre vicino tu me passi
tanto dentro casa mia tu non ce pisci.
2376
Fiore de cardu
a lu mariutu to’ jé pare d’esser sverdu
io te lo so’ pelatu comme un turdu
or te lu rdaco co’ le corne e senza un sordu.
2377
Bel prato in fiore
a una vita longa ma senza amore
io preferisco anche da giovane morire
o sopra o sotto a te, cara comare.
2378
Fiore dell’orto
ogni vedova ci-ha bisogno de conforto
se il marito da giovane jé ss’è morto.
2379
Fior de papagna
beata te, o Marì, che stai in campagna
dove la robba bona ancor se magna.
2380
Mio caro amore
a le tenere note dell’usignol canoro
unirò per te un sospir d’amore
e a te mi stringerò col mio pensiero.
2381
O cara rosa
lu gattu quanno dorme fa le fusa
la donna senza l’omu non ripusa;
bbraccia lu cuscinu e ppo’ se sogna
che felice Pippì jé ll’scia la pelosa.
2382
Tanto me fa felice questa cosa
tra li fiuri la più bella ad’è la rosa
tra le ragazze la più bella la mia morosa.
2383
Caro Daniele
co’ ‘ssa testa che tu ci-hai da caporale
non pensà che pòi diventare generale.
2384
Ce vòle tanto poco
per ricambiare tutto il bene che t’ho voluto
basta che me rdai quello che t’ho dato.
2385
Fior de ginestre
vaco sempre a li mercati e a tante mostre
vedo solo le corne tue tra quelle esposte;
dato che proprio tante ne coltivi
in America le pòi portare con le navi.
2386
Fior di verbena
se dice che la moglie tua è ‘na gran birbona
ne nascosto ha sempre fatto la puttana;
or la spia te la farà la sua sottana
jé sse ccorta sempre più ‘gnì sittimana.
2387
Fiore che nasce
l’amore quando è vero mai tradisce
e co’ lo passà dell’anni sempre cresce.
2388
Prato in fiore
e per te l’amore nel mio cuore
sempre tiene acceso il suo motore;
e per te l’amore nel mio cuore
sempre tiene acceso il suo motore.
2389
Fiore sbocciato
pure la commà a te t’ha scartato
ed unu assai più bruttu ha preferito;
mai li scarti dell’atri io so’ magnato
ma sempre tra li più belli so’ capato.
2390
Fazu scì comme li greci
parli, parli e non sai quello che dici
spesso confonni li fascioli co’ li ceci.
2391
Fiore d’arancio
la faccia tu ce l’hai comme lo bronzo
perché vero è che sei uno stronzo.
1392
Fiore o bei fiori
pure le piante co’ li spì fa bbelli fiori
perché sente de lu sole li calori;
solo tu dell’amor non conosci li piaceri,
sempre lu core ci-hai freddo e congelato
mai un’innammorato te l’ha rrescallato
e mai sci gustato dell’amore li sapori.
2393
Cuscì cantava nonnu Augusto
non sempre lo magnà fa bene al corpo
ma sempre a far l’amore ce provi gusto.
2394
Fior de viole
non se sa l’amore mio che cazzu vòle
vurrìa ‘cchiappà la luna co’ lu sole
non sa che è ‘na cosa che ‘nse pòle.
2395
Fiore de fratta
e parli proprio tu che scì ‘na matta
con tutti fai l’amor comme ‘na gatta;
quanno passi tu lasci ‘na puzza
la jente dice che scì ‘na grande zozza.
2396
Fiore de more
pe’ ‘ste contrade jira un brigante
de tutte le belle rapina lu core;
o belle donne dormite contente
non rrubba li cuori, ma cerca l’amore.
2397
Fiore appassito
la donna quanno piagne t’ha ‘ngannato
quanno ride è certo t’ha già fregato;
o piagne o ride è sempre lo stesso
te lliscia te ‘ccarezza e te fa fesso.
2398
Fiore de rosa
vale più ‘na morettina graziosa
che ‘na bella biancolina dispettosa.
2399
Fiore sfioritu
a far l’amore con te non è peccatu
me l’ha ditto chiaro chiaro lu curatu
pure issu, da fessu, c’è cascatu.
2400
Fiore dell’aglio
quanno sto’ con te io non me ‘nnoio
sempre tu me dai quello che voglio;
li baci e le carezze non fai mancare
perché capito hai cos’è l’amore.
2401
Fior de primavera
è inutile che vai dietro a quella mora
te la promette e non te fa sintì manco la dora.
2402
Che bella foglia
se unu lavora e ogni tanto sbadiglia
o è tanto straccu o non ci-ha voglia.
2403
Fior de papagna
comme lu gattu miu tu ci-hai la rogna
li piducchi e la miseria te sse rmagna;
le porti belle scarpe co’ li tacchi
e anche li vistiti co’ li fiocchi
ma non magni co’ la bocca, ma co’ l’occhi.
2404
Cantu de pernice
la jente su de te fa tante ciarle
se tu non vòi sintì quello che dice
bisogna che e ttappi le recchie co’ la pece.

2405
Fiore de rosa
tanti accidenti te caschesse sopra
per quante fronne caccia ‘na cerasa
e per quante corne te cresce dentro casa.
2406
Acqua de mare
a chi dice male del mio amore
Santa Lucia lo possa far cecare
ché dell’innammorato mai se po’ dir male.
2407
Fiori di acacia
so’ più bella de te e te fa rabbia
a te chi te frega è la superbia;
vasta che te rguardi e che te specchi
pe’ capì che scì piena de piducchi.
2408
Zitta e taci
l’amore mio me rremmanta co’ li baci
a te invece co’ le bbotte e co’ li caci.
2409
Fiore fiuritu
lu tempu de campà me ss’è finitu
forse era meglio se non ero natu;
cuscì de te non m’ero ‘nnammoratu
e manco diventatu un gran curnutu.
2410
Fiore lucente
l’odore de basilloco se sente
su la finestra mia ce n’è tre piante
le so’ piantate apposta pe’ l’amante.
2411
Fiore dei fiori
qui dentro a casa mia ci sta li fiori
ma dentro casa tua solo rancori.
2412
Devi sapé che l’ua se magna quanno è fatta
se non sai far l’amor non te cce mette
ché è un’arte complicata e maledetta.
2413
Caro mio amore
che ce la metti a fa la barca in mare
se lu ventu non te vè mai a favore ?
Te conviene la bonaccia di aspettare
e pigliare due remi e poi remare.
2414
Questo lo sa pure le montagne
le donne rassomiglia tanto a le castagne
nove su dieci è piene de magagne
‘mpastate co’ lo fazo e le menzogne,
pe’ ‘ngannatte se mette pure a piagne
e se non stai attento te carpe pure l’ogne.
2415
Luce de stelle
te pare d’esser la più bella tra le belle
più belle de te io ne conosco più de mille.
2416
Fiore de cece
pe’ non fammette sintì tu parli sottovoce
ma non dir male de me che me dispiace,
non dir male de me che me dispiace
se io te sento te ppicco su ‘na croce.
2417
Ma è proprio vero
la peco se lotta col leone sempre perde
l’omu con la donna mai la spunta
e la mosca un’oca non se la magna.
2418
O fresca rosa
roscia scì più tu che ‘na cerescia
è la vergogna che su la faccia te ss’è spasa,
che quello che tu fai fori de casa
ormà lo sa tutti: scì ‘na zzaccarosa.
2419
Fior de cicerchia
è meglio che la pusi ‘ssa superbia
per me tu vali meno d’una ‘nticchia;
anche se tu dimostri tanta boria
ormà tutti lo sa: scì piena d’aria.
2420
Fiore de grano
li passi che so fatto te li dono
rdamme la robba mia che t’abbandono.
2421
Fiore de cece
se ritorni, bellina mia, pe’ rfà la pace
me tte voglio ‘ppiccicà comme la pece,
me tte voglio ‘ppiccicà comme la pece
solo se tu ritorni pe’ rfà la pace.
2422
Fior de cipresso
su la gamba sinistra porto il gesso
amor mettimi un lume sopra un sasso
llucceme la via dove che passo
sennò rischio de roppeme un altr’osso.
2423
Fiore de zucca
è vero che la donna è ‘na gran sciocca
che sa solo ripetere con la bocca
quello che je suggerisce la patacca.
2424
Cuscì dicìa Caterina a lu maritu
smetti de cantà che scì stonatu
non piaci più a nisciù, sprechi lu fiatu.
2425
E’ ‘na verità che non se smentisce
un maritu ci-hai che spesso te tradisce
solo ‘na sciocca comme te non lo capisce.
2426
Fiore de ceci
se non sai comme sta le cose: meglio che taci
a che serve a mette in giro tante voci ?
2427
Fiore dell’olmo
te so’ vinutu dietro più di un anno
ora tocca a te venirmi intorno.
2428
Fiore de menta
la menta se pianta non se somenta
l’amore non è bello se non se monta.
2429
Fior de papagna
lu patrò accumula e guadagna
lu contadì fatiga e manco magna;
questa è stata ‘na legge sempre valida
che anche lu Papa jà dato la convalida.
2430
Amore, amore
guarda sopra a te se quante stelle
te sposo se scì capace de contalle;
ma se poi lu cuntu non te rporta
è perché li scì contate in fretta
per colpa dell’amante che te spetta.
2431
Fiore de fratta
e ringrazia mamma tua che te l’ha fatta
quessa cosetta che tanto te frutta;
se tu la usi sempre co’ la zucca
ce pòi diventare tanto ricca.
E ringrazia mamma tua che te l’ha fatta.
2432
Fiore d’oliva
e chi te va cercanno non te trova
e chi te corre dietro non t’arriva.
2433
Fior de cerase
è bello far l’amore senza spese
e la sera jì a durmì co’ sora Agnese,
è bello jì a durmì co’ sora Agnese
e fare pure l’amore senza spese.
2434
Amore, amore
mammata s’ha sposato chi jé pare
io voglio piglià chi me sta in core.
2435
Fior de cicuta
stasera è ripassata la cometa
forse è l’amore mio che me saluta.
2436
Fiore de cardo
è più facile che ‘na furmica se gnocca un tordo
che suocera e nuora se mettono d’accordo.
2437
Cara mia Jole
meno male che l’amore ancora vale
vale, vale più d’un grande capitale;
lo dimostra pure un mazzo de viole
che vale più de tantissime parole.
2438
Anche se ci sta la brina
se vedo una ragazza un po’ carina
sempre je la chiedo ‘lla cosina;
questo me l’ha ‘mparato sora Rosa
che pure co’ li vecchi era tanto generosa.
2439
Cara comare
lu sole nasce anche da lu mare
l’amore vero invece solo da lu core.
2440
Fiore dei gigli
solo co’ li ‘mpicci e co’ li ‘mbrogli
è più facile rrimpì li portafogli.
2441
Cuscì cantava Federico
la vita dura proprio troppo poco
a ogni donna che lu vòle je lu daco;
lu tempu co’ le matte no’ lu spreco
e se non me la da, io me ne freco.
2442
Cara comare
la primavera te fa ‘llargà lu core
te fa l’effettu che te fa l’amore;
vedi li prati che fiurisce e te rallegri
e de li dispiaceri de la vita te ne freghi.
2443
E’ ‘na cosa da sapere
è l’amore vero che sempre te fa godere
l’amore falso te fa solo soffrire;
questo ta scritto pure nel Vangelo
è l’amore vero che ti fa toccare il cielo.
2444
Fiore de fiore
e se per navigar ce vo’ lu mare
per vivere felici ce vo’ solo l’amore.
2445
Cara Camilla
la luce de le stelle non te scalla
ma l’anima te rende più tranquilla;
de stelle tu ne vedi più de mille
comme tutte non scì capace de contalle;
ma tu guarda solo quanto è belle
e spera di diventare comme quelle.
2446
E’ una cosa che sa tutti
le donne quanno è belle piace a tutti
non tanto a li belli quanto a li più brutti;
li giovanotti ce diventa matti
e li più vecchi sempre più puritti.
2447
Fior d’albicocca
con l’amore non se scherza e ce sse scotta,
chi lo sente non lo dice con la bocca
co’ li baci e le carezze lo dimostra
e ripete sempre quello e mai non basta.
2448
Stelle splendenti
l’amore non se grida ai quattro venti
se conquista e se trattiene con i denti;
per non perderlo bisogna stare attenti
in agguato sono sempre dei briganti.
2449
Cara mia Rosa
se passi e po’ sparisci comme ‘na cometa
me ferisci e distruggi la mia vita;
ti prego di fermarti un solo istante
perché in me hai trovato un vero amante.
2450
Fir di verbene
l’amore mio mi vuole tanto bene
ce credo, non jé metto le catene;
l’amore tuo invece è scavezzacollu
co’ le briglie lu devi legar comme un cavallu.
2451
Fiore d’oliva
la luna se fermò per un quartu d’ora
per guardar il mio amor che me tradiva;
o luna, luna se me fai da testimone
riesco a mandarlo dentro la prigione.
2452
E’ propio vero,
se con arte metti in giro certe voci
pure le pietre se tramuta in ceci
e se non se crede più la colpa è de li preti.
2453
Fior de ginestra
le promesse tue ad’è comme la carta
anche un lieve venticello se le porta.
2454
Certe domande le fa solo li cretini
se do’ so’ natu me lo chiedesse pur Marconi
educatamente jé rispunnirìo:”Su li coglioni !”
2455
Lo so’ sintito dir da li bisnonni
l’amore vero dura anche mill’anni
quello falso anche meno de du’ jorni.
2456
Sul nostro amore scrivi pure la parola fine
non voglio la vita mia piena de spine;
se ghià cuminci a far comme te pare
non pretenne che a vita te devo sopportare.
2457
Fior di verbena
la maledico ogni òta che sona la campana
perché un jornu solo per me essa sona.
2458
Ormà che la parola partutu me l’ha data
a tutte fa sapé che de me scì ‘nnammorata;
all’amiche e alle comari invidiose
la finestra faglie vedé piena de rose.
2459
A star lontan da te io sto tanto male
tutte le sere io ti verrò a trovare
se me prometti che te azi lu zinale
quanno mammata va jò fori a rcoglie le lenzole.
2460
Se tu te fai ‘mbroglà da li Grottesi
per me non vali nemmeno quanto pesi.
2461
Me gusta tanto a la sera dopo cena
a bé con l’amici e a jocà jò la cantina;
la moglie mia ormà più non ce fa casu
se rvaco a casa tardi e pienu rasu.
2462
Marì co’ me ‘nce fa tutte ‘sse storie
de pacienza io ce n’agghio tanta poca;
so’ fatto tanta strada pe’ mmocco’ de fica
mo tu me cacci de casa co’ la scopa.
2463
Jò l’ortu miu ci sta un marguttu
‘ssomiglia tanto a lu ragazzu tuu;
nonna ce l’ha mistu perché è bruttu
infatti fa ‘mpaurì pure lu gattu.
2464
L’amore tra de nu’, Marì, è finito
era meglio, forse, se non era cuminciato,
appena hai potuto m’hai tradito
con uno vigliacco e scellerato.
Io so’ contentu perché me so’ sarvatu
e da ‘na puttanaccia non so’ statu accalappiatu.
2465
Non capisco, poretta me, che me succede
su la testa ci-agghio un tarlu che me rode
e su lu core checcosa che me coce
perché non saccio se Pasquà ancor me piace.
A nonna gnì che chiedo se che debbo fare
perché è una grande esperta dell’amore.
2466
Mia cara Vittoria
forse bene non se sta su questa terra
ma sempre meglio che morti sottoterra.
2467
E se male de me tanto se dice
la jente deve sapé che non me dispiace;
infatti spreca lu tempu e in più la voce
fino a che non se stracca e che non tace.
2468
Vero è che la donna è nata furtunata
la padella non serve solo per fare la frittata
commà, tu co’ la tua ce tiri avanti la jornata.
2469
Avanti casa mia tu seguiti a passare
segnu che per me ancor tu senti amore;
spero che presto nu’ rfacimo pace
perché lontan da te io me sento in croce.
2470
Troppo bello è far l’amore
non sento le malelingue ma le lascio dire;
io magno e bevo e co’ te me voglio divertire
e non me ‘mporta se la jente ci-ha da criticare.
2471
Fiori gialli
Marì se te vòi marità perché non parli ?
Per le manine tue io comprerò l’anelli
e per ‘ssu bbellu pettu rossi coralli.
2472
Fiore de rosa
la commà mia è tanto generosa
che me la dà e non me fa spenne cosa;
anzi me cce fa pure qualche regalino
perché paura ci-ha che la ‘bbandono.
2473
Tirete più in là che stimo stritti
meglio se vicino a me non te cce metti,
perché, commà, me fai un effettu malidittu
dopo due secondi me lu sento drittu.
2474
Fiore de loto
pe’ far cantà Nannì ce vòle poco
co’ un mecchié de vì se mette in moto,
co’ un mecchié de vì se mette in moto
e subboto co’ l’acqua ridiventa muto.
2475
Quanno parli tu gguzzi mmocco’ troppo
se non la smetti l’osse io te le roppo
e quessa bocca sporca io te la ‘ttappo.
2476
Luce de luna
lu tempu passa e non lu po’ fermà nisciuna
quanno a far l’amor non scì più bona
spero che me verrai a tené la luma.
2477
Cara comare
anche nonnu avea capito che invecchiare
per tutti sempre è stato un brutt’affare.
2478
Luce de luna
la donna mia me pare ‘na donna vona
è devota e dice sempre la corona
ma se sse ‘rrabbia è più feroce de ‘na jena.
2479
Al mondo ogni marito
almeno una volta viene tradito
e la moglie mantiene il segreto
anche dopo che esso è crepato.
2480
Caro Armando
se la moglie piglia il sopravvento
te sarvi se te rchiudi in un convento.
2481
Oh! Che furtuna
la luna de la notte è la spiona
pe’ vedé meglio se ‘ffaccia pure piena
de la terra controlla tutto per diventimento
ma non parla mai se vede un tradimento.
2482
State sempre attente o care donne
non sempre la verità se po’ nasconne,
a forza de chiamà quasci sempre te responne
e a vu’ ve sse scopre tutte le magagne.
2483
Indovino fu chi questo lo scrisse
la donna che ad’è bona se rconosce
e da lu comportamentu se capisce.
2484
Me lo dicìa sempre nonna Agnese
coccu ne la vita te po’ capità brutte sorprese
pure belle donne co’ le palle appese.
2485
Commà se io te tocco e te stai fitta
chiaro fai capì che assai te gusta;
ppo’ quanno la mmasciatella ad’è finita
tu te metti a piagne disperata.
2486
Me vaco a buttò mmocco’ sopra lu lettu
non jé la faccio più so’ tanto straccu,
se me manna a chiamà Marì io non ce vaco
finché la commà me fa spenne cuscì poco.
2487
Appena l’ha vista Marì ‘sta bella lesca
jé ss’è lanciata più sverda de ‘na gatta
per paura che quarche atra me la ‘cchiappa.
2488
O brutta strega
se tu non me la dai non me ne freca
troppa ce n’agghio, anzi me sse spreca.
2489
Anche se ce l’hai spelacchiata
a tuttu lu paese li scì data
e anche lu curatu l’ha proata.
2490
Scì proprio tuntu
non scì capito un cazzu de ‘stu munnu
se dici che a murì ve sempre a tempu,
per me la vita senza amore non è vita
se amor non c’è è meglio farla finita.
Solo se c’e amor, caro compare
vale la pena a lungo di campare.
2491
Caru compà
te ‘pprezza tutti per un bravu cristià
ma le melefatte tue solo rdiavulu le sa.
2492
Fior de grespegne
per pranzu a casa mia voglie sette pigne
a casa tua solo la miseria che fa piagne.
2493
Fior de ginestra
tutti li santi de lu Paradisu ci-ha la festa
spetta, cocca mia, che c’è pure la vostra.
2494
Fior de verbene
per far l’amore con le donne bone
ce vo’ lu portafogliu e le saccoccie piene
senno’ a ‘ste puttanelle non jé sta vène.
2495
Stella lucente
è vero quello che se dice e che se sente:
velenosa tu scì più d’un serpente
capace de ‘vvelenà pure l’amante
perciò lontano te sta tutta la jente.
2496
Fiore de pepe
dentro lu core tengo du’ parole ben segrete
quanno ve le dico in faccia, piangerete.
2497
Solo per bene tuo io t’avviso
mai non ti fidar di chi ti fa buon viso
Giuda tradì Cristo con un bacio ed un sorriso.
2498
Fiorin fiorello
se volete veder un bel giocherello
mette una gallina con un gallo
jé fa chicchirichì e già è a cavallo.
2499
Brutta disgraziata
con quess’occhi neri d’una fata
per dar morte a me voi siete nata.

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STORNELLI RACCOLTI A BELMONTE PICENO DA ALBINO V. numeri da 1501 a 2000 (su 5400)

1501
Sotto la mia finestra è nato un fungo
a la mia contrada ho messo un bando,
e chi non ci-ha a che far tiri di lungo
chi se ‘nnammora de me, non avrà scampo.
1502
Se ti metti con me, giovanottino
ti troverai li sacchi senza grano
e ti troverai le botti senza vino
comme già è successo al mio vicino.
1503
Morirò, morirò, sarai contento !
Quando tu crederai d’avermi accanto
stendi le mani e abbraccerai sol vento
già son scappato via per lo spavento.
1504
Acqua de mare
l’anima mi si divide da lu core
quanno vedo che co’ Nino stai a parlare.
1505
Fiore disfatto
Dentro il petto mio c’è un foglio scritto
c’è tutte li dispetti che m’hai fatto
m’hai tradito comme Giuda a Cristo.
1506
Ti sei fatto il vestito di tormenti
la sottoveste de sospiri e pianti
or che m’hai lasciato, te ne penti
ma a me, cara sdrega, più non me ‘ncanti.
1507
E uno, e due e tre, schiaccio la noce
l’amore voglio far co’ chi me piace
con voi ci-ho fatto il segno della croce.
1508
Fiore de pepe
se la vostra figliola non mi date
io ve la rrubberò, voi piangerete.

1509
Fior di velluto
non è colpa mia se t’ho lasciato
è stata la mamma tua che l’ha voluto.
1510
Fiore de canna
ora che è contenta anche la mamma
andiamo a far l’amor nella capanna.
1511
Oh quanto siete pallida nel viso !
Sembrate un fior garofano nel vaso
sembrate un Angioletto in Paradiso.
1512
Peppino amato
per voi lo passerei il mare a nuoto
dopo che di me vi siete innammorato.
1513
Mazzetto di rose profumato
io mi pento del ben che t’ho voluto
maledetto quel giorno che t’ho amato
ch’eri un traditor troppo tardi l’ho capito.
1514
Sono stata a la casetta d’un romito
mi ha fatto un discorsetto sciagurato
mi ha detto che per me non c’è marito.
1515
Fiore di grano
che siamo innammorati e ci sposiamo
lo facciamo predicare dal piovano.
1516
Fior de viola
la sera me prometti tutta Roma
lu jornu dopo manchi de parola.
1517
Bella dicevi
che s’io amavo te, sempre m’amavi
il ben che mi volevi, tutto fingevi.
1518
Fiore d’alloro
un tempo eri per me più d’un tesoro
ora che m’hai lasciato mi dispero
se non torni da me presto me mòro.
1519
M’affaccio a la finestra e vedo l’onde
vedo tuttu lu mare quanto è grande
ma non sento l’amore mio che me risponde
perché forse è ‘mpegnatu co’ l’amante.
1520
Fior di corallo
lo prenderei marito fosse bello
solo quando avrò voglia de pigliallo,
se la voglia non me vè io no’ lo piglio
e se non è assai bello non lo voglio.

1521
Io me ne voglio andar verso li monti
e se non fosse per non far male a tanti
le vorreri avvelenar tutte le fonti.
1522
Lontan da te vorrei andarmene
vo’ fare una casina, e llì starmene
la rovina dell’uomo son le femmine.
1523
Prima ch’io ti lasci e t’abbandoni
hanno da seccarsi gli alberi e li fiumi
ai giardini seccarsi tutti li limoni.
1524
M’hai dato la malìa in un guscio d’uovo
bevuto il giallo ci rimane il chiaro
amor, se mi vuoi bene, ora ti provo.
1525
Oh quante, quante
quante pietre ci vuole per fare un ponte !
Quanto ci vuole per farsi un fido amante !
1526
Stavo al monopolio a comperare il sale
e m’hanno chiesto co’ chi io fo all’amore,
io gli ho risposto: “Lo fo co’ chi me pare !
Il mestiere tuo è di pesare il sale!”
1527
Ci-ho anche pianto tanto
io che ti diedi il mio cuore in pegno
se ti chiedo il tuo, tu mi fai il grugno.
1528
M’hai fatto la malìa con un confetto
guarda, crudele, comme m’hai ridotto
m’hai confinato in uno sporco letto.
1529
Fiore de tulipani
ragazze son tornati i maremmani
bisogna sbrigasse a licenziare i contadini,
bisogna far presto e battere le mani
accarezzare e baciare i maremmani.
1530
Io voglio pigliar marito e voglio voi
e non me ‘mporta d’incontrare guai
pensiano all’oggi e non pensiamo al poi.
1531
Fiorin d’argento
vorrei far un calessin con fior dipinto
per menar l’amore mio di notte tempo.
1532
Tu m’hai rubato il cuor a quindicianni
o bricconcello, quando me lo rendi ?
Passan le settimane, i mesi e gli anni
ancor lotti con amor e non t’arrendi.
1533
Fiore di timo
eravamo in quattro a vagheggiar ‘na dama
e ognuno tirava l’acqua al suo molino,
e fra tanti lei ha preferito Nino
perché più ricco ma anche il più cretino.
1534
La foglia dell’olivo fa tre nodi,
bello, se l’orticello mio non lo coltivi
se l’orticello mio non lo coltivi
le mie bellezze tu no’ nte le godi.
1535
Non me ‘mporta se ce passi tanto spesso
tanto se trovo meglio io te lasso
e se lo trovi tu, non far lo stesso
perché io te spacco il muso con un sasso.
1536
Peppino mio
non dubitar che questo core è tuo
lo dono solo a te, se piace a Dio,
non dubitar che questo cuore è tuo
per il bene che ti voglio Peppino mio.
1537
A la finestra mia ci-ho li cristalli
ce sse pò specchiar solo li belli,
se te cce specchi tu, Peppino, sbagli
co’ li baci e le carezze no’ mme ‘mbrogli.
1538
Nel mezzo del mar c’è ‘na balena
co’ ‘na tromba in bocca i pesci chiama
e l’ultima ad arrivar fu la Sirena.
1539
Me ne voglio andar, voglio andare
in questo paese non ci voglio stare
dove son nata non ci vorrei morire.
1540
Troppo spisso commà te vèi a prestà lo sale
oramai tutti lo sa, pure lu sole
ce vèi per vedere il mio Pasquale,
ti prego il maritino mio lascialo stare
sennò co’ le legnate pòi morire.
1541
Lu core le so’ datu a Federico
e mo’ all’atri amanti che jé daco ?
Jé lu darrò fattu de legno tenero de fico
quellu vero lo darrò solo a Federico.
1542
Il sole con la luna fa l’ecclisse
ricordete, Peppin, de le promesse
quando ti diedi il cor cosa si disse
peccato che il notaio non lo scrisse.
1543
Se pe’ poté pensà ce vò la testa
comme fai tu, compà, che no’ la porti,
in giro pòi troà chi te la ‘mpresta
a llu vruttu de Martì jé l’ha data Ernesta.
1544
Fior de tulipano
Bella ragazza che appoggiata al muro
siete rimasta co’ le mosche in mano
di tanti amanti non ve n’è rimasto uno.
1545
In mezzo al mar c’è ‘na tartana
li Turchi se la giocano a primiera
l’ha vinta la bandiera amalfitana
solo seconda quella veneziana.
1546
Fior di girasole
me ne voglio andar di là del mare
per compagnia voglio portarmi il sole
perché la jente de me la pensa male.
1547
E quando me partì dal tuo bel seno
c’era luce de luna e tempo chiaro
poi rannuvolò, piovve veleno
ma speriamo che torni il ciel sereno.
1548
Fior di verbena
se l’amore ti da più d’una pena
seguita pure, cara, a vivere serena
l’amore è come un veloce vento
passa e se ne va in un momento
e tutto l’oscuro cielo rasserena.
1549
Fior di viole
commà, tutte le gagline me sse mòre
perché lu galle sta ricoveratu all’ospedale.
1550
Fiorin di mela
vorrei discorrer col mio amore un’ora
e quell’ora fosse ‘na jornata intera
pe’ scuprì se co’ me ad’è sincera.
1551
Quanto sei bella Dio te benedica
pare che t’abbia dipinto Santo Luca,
su la fronte tua ce leva lu sole
e la boccuccia tua odora de viole.
1552
La ragazza mia de nome Caterina
la tengo ‘ttaccata a me co’ ‘na catena,
essa è tanto brava e tanto bona
ma se sse ‘rrabbia è pegghio de ‘na jena.
1553
In mezzo al mare ci sta le fronne
lu ventu je fa fà comme le donne;
prima dice de no, ppo’ venne, venne,
1554
Faccio l’amore co’ ‘na Romanella
la jente me consiglia de lascialla;
non me ne curo io s’è brutta o bella
basta che piace a me la Romanella.
1555
Lo mio amore se chiama Marino
lo tengo dipinto in pianta mano
venitelo a vedé quant’è carino.
1556
Le donne è belle quanno se marita
butta un suspirò pe’ lascià mamma
e dice :”Per me la libertà è finita”.
1557
A una rosa si può paragaonare
la donna quanno è bella de natura
più miserella va, più bella appare.
1558
Lu spì de la rosa le mani me punge
porti du’ occhi me pare du’ lance
sempre de più lu core me lo stringe.
1559
Le bellezze, cara, ce l’hai tutte !
Te metti a far l’amore, o piccoletta
ma ancor te puzza la bocca co’ lo latte.
1560
Oh Dio, Oh Dio io non dispero
benché so’ piccolina pure spero
prima de sposamme co’ Giampiero
e ppo’ andare in Paradiso quanno mòro.
1561
Benché so’ piccolina eppur capisco
che Pippì m’ha da giurar che non me lascia
se non me lo giura io lo spedisco
tra quilli che lo parla lo tedesco.
1562
Fossi sicura de murì annegata
per quanto te voglio vè, Peppino amato
solo per te passirio lo mare a nuoto.
1563
Voglio passà lu mare, se potesse
co’ ‘na scaletta de trecento passe,
quanno in mezzo a lu mare se roppesse
le bracce del mio amore me salvasse.
1564
Lo mio amore se chiama Giuseppe
lu più bravu giocatore de le carte,
se juchirìa la matre che l’ha fatto
e pure la jacchetta co’ le scarpe.
1565
Il mio amore se chiama Tonino
che S. Antonio lu possa jutà,
se non è fattu per me, che possa crepà.
1566
Amor se tu me lasci me dispero
subboto per la morte me preparo
me metto a letto me consumo e mòro
me metto a letto me consumo e mòro.
1567
Bellina che abitate su la piazza
sentite l’orologiu quanno ‘ntocca
vedete il vostro amore quanno passa
e cento baci je scroccate co’ la bocca.
1568
Giovanottuccio che vai al molino
portalo ‘sto core a macinare
dite a lu molenà che lo faccia fino
è lu core dell’amor tuo tanto carino.
1569
Amore sai che t’amo tanto
fammi li brillanti sennò te pianto
fammi li brillanti sennò te pianto
te pianto comme un albero dipinto.
1570
Bellina che ti sei addormentata
più non senti il cuore mio che ti saluta,
io la canto per te ‘sta serenata;
non voglio né quattrini né moneta
non voglio né quattrini né moneta
ma solo il cuore dell’innammorata.
1571
In mezzo al mare ci sta ‘na campana,
quanno tira vento sona, sona,
quanno tira vento sona, sona,
quella è la bella mia che mi richiama.
1572
Tientelo a mente
che le pene d’amor son sempre tante
chi geloso non è, non ne sa niente;
chi geloso non è, non ne sa niente
che le pene d’amor son sempre tante.
1573
L’amore mio se chiama Rita
lu core me l’ha dato a poco a poco
la voglio ‘bbandonà, e falla finita.
1574
Te piglio pe’ le mà, e non te lasso
te meno via co’ me, tu vemme appresso
cuscì ogn’altro spasimante tu fai fesso.
1575
Amor m’ha chiesto per regalo un fiore
manco se a casa mia ci avesse l’orto
o puramente qualche giardinetto.
Amore, se me vòi bè, damme lu core
e io ti porterò un profumato fiore.
1576
Su la finestra tua ci sta un cancello
sempre ce va a cantare un pappagallo,
se ce vengo io te canto uno stornello
solo dopo che m’hai aperto quel cancello.
1577
Sia benedetto lu fior de le patate
se volete la figlia da la mamma andate:
sia benedetto lu fiore de le canne
se tu vòi la figlia, da la mamma vanne.
1578
Fior de viola
se lu consensu non me lu dà li genitori
su la finestra tua rsuo co’ la scala
te piglio pe’ le mà, e te tiro fori.
1579
Pippì miu è ghitu a Roma a mète
‘nvece de rvinì s’è fattu prete,
che so’ contenta vu’ non ce credete
n’atru più bellu ‘cchiappo co’ la rete.
1580
Fior di verbena
ffaccete da la finestra, o Gentilina
e mettete la veste americana
in quistu paese scì la più carina.
1581
Fior d’amaranto
Quanto sei bella tu, sei bella tanto
lu sole non è gnente al tuo confronto
ed io mi struggo per te in amaro pianto.
1582
Il mio amore è jitu a Roma a mète
‘nvece de rvinì s’è fattu prete,
ora o belli giovanotti che aspettate
carezze e baci da me se li volete
venite in tanti, ché non li pagate.
1583
Ora è arrivata l’ora de partì
cara mia bella, chi te vo’ lassà
co’ ‘n’altro amante chi te vo’ vedé ?
1584
Fiore di prugne
a te te ve’ da ride a me da piagne
a te te ve’ da ride a me da piagne
tu la porti attaccata a me me penne
‘na pertechetta che mai se rrenne.
1585
Giovanettuccio non ne amate tante
ve consumate e non concludete gnente
ve consumate e non concludete gnente
trovatene una che vi sia costante
trovatene una che vi sia costante
che vi mantenga la fede per sempre.
1586
Sia bendetto lo fiore de cece
te ss’è strappate tutte le mutanne
te ss’è strappate tutte le mutanne
guarda li cinciarelli che te penne
guarda li cinciarelli che te penne.
1587
Fiore de pepe,
a chi la promettete, a chi la date
quanno ce vengo io non ce l’avete
la peparola pe’ macinà lo pepe.
1588
Fiore de sulla
qualche minchioneria bisogna dilla
qualche minchioneria bisogna dilla,
co’ la coda la cavalla ce sse sgrulla
co’ la coda la cavalla ce sse sgrulla
e li vecchi chiede aiuto a l’acqua calla.
1589
Fiore d’ornello
per questa sera so’ invitata al ballo,
oh Dio quanto mi piace il saltarello.
1590
Fior di bambace
senti la chitarra mia cosa ti dice
non più guerra, amor mio, facciamo pace
so sicura che pure Dio ce benedice.
1591
Fiore de ruta
dell’omu la donna la rovina è stata
ma male è che ce ss’è mantinuta
e durante li secoli è sempre peggiorata.
1592
Ffaccete a la finestra o bella mòra
venitelo a sintì che vento tira,
tira tramontana, è l’aria bona
vediam se la tua chitarra ancora sona.
1593
Fiore de riso
per il dono che m’hai fatto d’un sorriso
ti voglio donare il cuore che m’hai preso,
le tue bellezze la testa m’ha confuso
a star vicino a te me sento in Paradiso.
1594
Le bellezze tue, amore caro,
non le cambierei manco co’ l’oro
neanche co’ lu sole quanno splende chiaro.
1595
Maritete, maritete Carola
che l’anni cresce e le bellezze cala;
maritete, maritete, se pòi
se spetti a me non te mariti mai.
1596
Quanto me piace le mele cotogne
quelle che su in petto portano le donne;
se tu le tocchi e la donna te sse ‘ccosta
chiaro te lo fa capì che quanto je gusta.
1597
Fiore bel fiore
e tutti li venti me viene a favore
ma scirocco non lo voglio più sentire
riporta brutte ciarle sul mio amore.
1598
Fiore de cardi
è sbagliato far l’amore co’ li birbi
perché a la sera vanno a letto troppo tardi.
1599
Fior d’erba amara
la burla io non l’ho data mai a nessuna
e neppure la dò a voi, bella mia cara.
1600
Fiore d’aceto,
cosa ha da fare il povero marito
crede de stà a Roma, ‘nvece stà a Corneto,
le corne sue non vede perché è cieco
ma vede e conta quelle dell’amico.
1601
Lo benedico lo fiore de pane
de malelingue le strade sono piene
l’invidia a molta gente fa parlare
ma io vicino a te mi sento bene.
1602
Fior d’ananasse
voi mi faceste un dì tante promesse
adesso s’è ‘mpicciate le matasse
che a tutti e due è difficile sbrogliasse.
1603
Lo benedico lo fiore de timo,
cento ragazzi e più tenete al remo
e poi volete dir ch’io sono il primo,
ma pensate male, non sono scemo.
1604
Fior di pisello
sei nato a piedi e non a cavallo
se brutto sei nato non pòi murì bello,
capisce questo solo chi ha cervello
non certu tu, che sei uno stupidello.
1605
Caru compare,
le montagne ad’è piene de neve
qui non se canta più se non se beve;
la gola s’è sciuccata co’ lo cantare
e anche l’organino se rifiuta de sonare.
1606
Se a questo mondo tu vòi vivere felice
fregatene de quello che de te la jente dice;
se per casu de te la jente dice male
forse non ha mai capito quanto vali.
1607
Fior di ginestra
la farina la fa la bianca pasta
non si trova più ‘na donna onesta,
so’ tutte piene de falsità, e tanto basta.
1608
Su la finestra tua c’è uno sportello
ce l’hai fatto cantà un pappagallo,
gallina spizzicata da ogni gallo
palomma cavalcata da ogni uccello
a me mi tieni solo per zimbello.
1609
Apri la finestra e rompi un vetro
buttami giù la robba che t’ho dato,
levati l’anello lo rivoglio indietro
se a me tu preferisci quel drogato.
1610
Dammi il tuo fazzoletto che lo lavo
se ci-hai la gelosia io te la levo;
se non sai far l’amore io te lo ‘mparo
l’amante io lo voglio più che bravo.
1611
Fior di papagne
giovanottuccio che vai a le montagne
prima de partì ‘na parola dimme
sennò ‘stu core miu sta tra le fiamme.
1612
Bello non fate comme fece Adamo
che per un pomo perse il suo giardino;
noi per una parolina ci lasciamo
prima dovevo capire ch’eri scemo.
1613
Fiore de miglio
fra le donne non so qual sia la meglio,
a non cercarla, amici, ve consiglio;
buon sistema è: chi piglio, piglio
perché alla fine sempre c’è lo sbaglio.
1614
Fior d’orchidea
non soffro più de malinconia
dopo che so’ visto quella bella dea;
o Signore, fa che per sempre sia la mia
li fiori te li porto in chiesa e sacristia.
1615
Fior di limone e fior di limoncello
fra i fiori nati e che nasceranno
nessuno arriverà voi, giovane bello.
1616
Fiore d’aneto
della mia bella il difetto l’ho capito
che non sa mantener alcun segreto;
tutto a la mamma ha raccontato
e se lo racconta al padre so’ finito.
1617
Angelo mio, me l’hai ferito il cuore
un’ora senza te non posso stare;
nella mia mente ci stai tutte l’ore
per questo non ti posso abbandonare.
1618
Fiore, bel fiore
la buona notte te la voglio dare
la buona notte e lo dolce dormire
se me tte sogni, più non ti svegliare.
1619
Prato in fiori
gli uomini son tutti finti e traditori
hanno una testa sola e cento cuori;
se hanno una testa sola e cento cuori
piacciono a me, son come i tori.
1620
Fiore di fico
quando vedo a te li Santi invoco
come vedessi un infernal nemico,
fai tante promesse, ma le mantieni poco.
1621
Dio ce ne liberi
già tutti sanno ben l’arte che adoperi
la stima che hai perso non recuperi.
1622
Fior di favetta
la donna fa con l’uom come la gatta
ruzza col topo, e poi gli dà la stretta.
1623
Fiore de cardi
le donne vanno in cerca de’ balordi
per la gran facilità d’avere soldi.
1624
Fior de cipolle
per Elena tutta Troia andò in faville
vedete l’amore cieco quanto è folle.
1625
Fior di cicerchia
quando è cattivo l’olio fa la morchia
ma la donna anche buona vi soverchia.
1626
Fiore de cardi
non è più tempo di pelare i tordi
bellina ti sei svegliata troppo tardi.
1627
Fiore de mai
quanno mòri in Paradiso non ce vai
per quanti, moglie mia , m’hai dato guai;
io, stupido t’ho sempre ben voluto
e tu, perfida, sempre m’hai ingannato.
1628
Vi dò la buona sera e più non canto
bellina, non l’abbiate per affronto
fra l’altre belle voi portate il vanto.
1629
Fior d’amarena
il core tuo ed il mio è tutta ‘na rama
lo sangue mio e lo tuo tutta ‘na vena.
1630
Fiore di moco
siete lo specchio de lo vicinato
la più bellina siete de ‘sto loco.
1631
Fior del cardosanto
me pizzica lu core fori e dentro
quanno me trovo a voi, bella, d’accanto,
voi non vedete l’amore che per voi provo
e seguitate a divertirvi con Gustavo.
1632
Fiore di fiore
quanno vedo te me sse rallegra il cuore
scaccio dal petto tutte le pene d’amore:
quanno vedo a te me par de ringiovanire
più non me sento le pene da morire.
1633
Canta il rusignolo e tira il verso
canta la donna e tira la canzone
ma non riacquista più lo tempo perso.
1634
In questa strada ci sono i prepotenti
ma io pauro non ho anche se son venti
ad uno ad uno si facciano avanti
che li pagherò tutti per contanti.
1635
Fior di mortelle
se fossi confessore de le donne
confessar vorrei tutte le belle
e riconoscer le verginelle da le puttanelle
e in più scoprir le loro maracchelle.
1636
Sempre Neno me diceva che m’amava
e che presto m’avrebbe fatta sua.
Non putìo sapé che me ‘ngannava
se la mamma mia non lo scopriva
1637
Fiore de fiore
quanno l’albero secco farrà un fiore
allor vi lascerò, mio caro amore;
per mostrar il bene che ti voglio
anche l’albero secco farà un germoglio.
1638
Fiore de rosa
basta ‘na donna sola dentro casa
per mettere la discordia in ogni cosa.
1639
Fiore di noce
chi piglia moglie perde la sua pace
e finché vive porterà ‘na grossa croce.
1640
Frutto maturo
troppo spesso passi sor Arturo
ma non capisci che di te non me ne curo.
1641
Fior de limone
la donna del peccato è la cagione
se l’uomo pensa a male ci-ha ragione.
1642
Fior de ginestra
o Mariuccetta quanto siete trista
capate l’insalata a la finestra
e volete far l’amore senza esser vista.
1643
Quello che scrisse donna scrisse danno
la donna è la rovina de lo monno
ma chi donna non ha la va cercanno
1644
Fior di pisello
io ci-ho un grimaldello che non falla
la tengo per aprire il tuo cancello.
1645
Avete le bellezze tanto fine
l’acqua che corre la fate fermare
l’uomo morto lo fate rinvenire
e quello vivo lo fate disperare.
1646
Voi siete quella stella più raggiera
e a spasso ve ne andate con la luna
fra tutte le belle portate la bandiera
le vostre bellezze il cuore mi consuma.
1647
Dio volesse che potessi portare
la casa vostra vicino a la mia:
uno alla porta e l’altro alla finestra
Oh Dio che bell’amore che sarrìa !
1648
In mezzo al tuo petto c’è una nave
i tuoi capelli ci fanno le vele
e le lacrime mie l’acqua del mare.
1649
Tanto bene ti voglio o mio carino
quante spiche nel campo fa lo grano
e quante campanelle fa lo lino.
1650
A la finestra ci-ho piantato un fiore
ogni mattina lo vado ad annaffiare
e come cresce lui cresce il mio amore.
1651
Fior di radice
vedete il far del male a che riduce
non ce n’è uno che di voi bene dice.
1652
Ripeto sempre quello
se mi donasse il Re un bel castello
e mi dicesse di lasciar Camillo
io gli direi di no, ch’è troppo bello.
1653
Bellina mia, non ti coprire il viso
e falle comparir quelle viole
e fammi rimirar quel paradiso
lascia goder l’odore a chi lo vuole.
1654
Caro mio amante
voi avete un cuore solamente
e come fate a contentarne tante ?
1655
Se lo mio amore bene mi volesse
che mi venisse a cercare spesso spesso
dentro la capannetta, e poi piovesse.
1656
Voi non fate comme fece Achille l’imbecille
il cuore non lo donò alle belle donne
ma poi si innammorò della Sibille.
1657
Fior di cipresso,
con tutte faccio l’amor, con te mi spasso
non ti posso veder più te lo confesso
se potessi ti butterei nel fosso.
1658
Fiore d’innesto
se non mi pòi veder io non contrasto
te lo confesso anch’io che ti detesto.
1659
Fior di ginestra
d’inganni e furberie la donna è la maestra
v’incanta senza cori e senza orchestra.
1660
Fior di crispigno
se mal mi fa la donna non mi lagno
perché lo so che ci-ha lo spirito maligno.
1661
Fior di patate
a vederle le donne son compite
ma poveretti voi se l’accostate.
1662
Fiore de ruta
voi siete fior di vaso, io di prato
in questo loco voi ci siete venuta
voi ci siete venuta io ci sono nato.
1663
Fiore di cece
se trovo ‘na ragazza che me piace
me je voglio ppiccicà comme la pece,
me je voglio ppiccicà comme la pece
e finché non me la dà non je do pace.
1664
Fiore d’erbetta
la donna quanno è giovane è benfatta
da tutti desiderata e benedetta,
ma quanno passa l’anni e che se ‘nvecchia
c’è chi la butta via comme ‘na conocchia.
1665
Fiore de riso
boccuccia ridarella damme un bacio
così, bella, se morrò, vado in Paradiso.
1666
Alzai gli occhi al ciel era stellato
credetti fosse aperto il Paradiso
era il tuo volto bello innammorato.
1667
Fior di granata
d’ogni anima siete voi la calamita
e quando date qualche dolce occhiata
nel cuore voi la fate una ferita,
una ferita che mai si guarisce
lo dice pure Martì che lo capisce.
1668
Sia benedetto il fiore di frassinelle
le donne piccolette son più belle
e se non credi a me ddomannolo a le stelle.
1669
Fiore d’ornello
ricordati che io t’amo da fanciullo
sono appassionato del tuo viso bello.
or non mi puoi tradire con Camillo.
1670
Fior di banano
bella che ci-avete l’occhio brillantino
fate ‘nnammorà chi ve sta lontano
e fate impazzire chi ve sta vicino.
1671
Io benedico chi ha il capello biondo
o care donne, a voi mi raccomando
compatitemi però se mi confondo.
1672
Boccuccia d’oro e inargentata faccia
hai sul tuo capo una lucente treccia,
quanno che lo tuo petto se sdelaccia
Dio che gioia d’amore e che dolcezza.
1673
Fiore di gesso
accendo ‘na candela sopra un sasso
fa lume al mio amore che passa adesso
accendi ‘na candela sopra al muro
fa lume al mio amor ch’è tanto scuro.
1674
Io benedico della rosa il fiore
questa è la sorte delle cose rare
s’acquista in pianto e si perde con dolore.
1675
Fiore di more
tienilo bene in mente o caro amore
chi fortuna non ha è meglio che mòre.
1676
Fior di limone
anche il cane fedele che ci-ha fame
aspetta, aspetta ma poi cambia padrone.
1677
Questa è la notte che ha da piover tanto
sotto la tua finestra voglio venire
Iddio del cielo voglio pregar tanto
che t’ho da far pietà a venirmi aprire.
1678
Fiore di giara
la donna d’ogni vento è la bandiera
chi questo non lo sa presto l’impara.
1679
Fior di cicoria
la donna portò al mondo la miseria
e ciò si trova scritto in ogni storia
il contrario dice chi non ha memoria.
1680
Fiore de lino
voi vi godete la città d’Albano
ed io me godo il vento marino,
voi vi godete la città di Novara
ed io me godo ‘sta bella signora.
1681
Fior di pimpinella
son belle, sì, son belle, non l’invidio
ma son finte e danno la minghionella
le donne di San Giusto e Sant’Elpidio.
1682
Fior di trifoglio
Prima di morì abbandonarti non ti voglio
per voi la mittirìo la vita a repentaglio
1683
Tu vai dicenne ch’io non canto bene
va giù al mare e piglia due Sirene
allor lo sentirai lo cantar bene
e vedrai che io ben figuro al paragone.
1684
Fossi sicura che sentisse amore
vurrìo cantà finché la voce giunge al sole,
fossi sicura che il mio amor sentisse
vurrìo cantar finché non arrivasse.
1685
Fior di pisello
la scoppoletta la porta il garzoncello
lavora, amore mio, fatte il cappello
non voglio per marito un garzoncello
ma solo un bel signore col cappello.
1686
Fior di girasole
se fosse ‘na malattia lo far l’amore
sarebbe tutto il mondo un ospedale.
1687
Io voglio fare un buco sottoterra
dove ci passi tu mattina a sera
tu speri di far pace io la guerra.
1688
Fior d’amaranto
l’amore stizzarello è assai più bello
se ti sei adirata io son contento.
1689
Me lo ripete sempre un gran dottore
sta attento con le donne, o giovanotto
perché esse vi son d’ogni colore.
1690
Fiore de ruta
m’hai fatto smuccicà tutte le dita
hai detto che venivi, non scì vinuta.
1691
Fiore d’ornello
chi da retta a le donne è un pappagallo
oppure è del tutto privo di cervello.
1692
Fiore de moco
sembra che tu cominci a tirar dritto
ti fo saper che me ne ‘mporta poco
perché contenta stò con Federico.
1693
Non occorre che da ‘ste parti ce passeggi
che tanto la mia robba non l’assaggi
le chiavi del mio cuor non le maneggi.
1694
Fior di bambace
in cielo vedo ‘na stella che riluce
quella è l’amor mio che vuol far pace.
1695
Quanto siete bella a parte dietro
a parte avanti non t’aveo veduto
somigli a un cornicione di S. Pietro.
1696
Fiorin d’amore
se mòro testamento voglio fare
l’anima la dò a Dio, a voi il mio cuore.
1697
Fiore de lino
vale più una paroletta da vicino
che cento occhiatelle da lontano.
1698
E mo che se fa sera adesso adesso
lo sole cala lento e lesto abbassa,
gli amanti d’oggi giorno fan lo stesso
ve da la bona sera e poi ve lassa.
1699
Sarebbe meglio non ci fossi nata
in questo mondo senza la fortuna,
sarebbe meglio che mi fossi affogata
quand’ero fanciulletta nella cuna.
1700
Fior di lino
l’amore che per voi mi arde in seno
m-ha fatto diventare uno stoppino
m’ha fatto diventare uno stoppino
l’amor ch’io per voi porto in seno.
1701
Fiore de moco
tu dici che de campà m’è rmasto poco
quello poco che m’è rmasto non lo spreco
e quello che me ‘vvanza non te lo daco
ma lo daco all’amante mio de nome Chico.
1702
Madonna de Loreto fate, fate
fate che l’amante mio se faccia prete
a me da un delinquente liberate
a voi donerò il mio cuor, lo meritate
più un mazzo di rose profumate.
1703
Cara me dispiace tanto di morire
perché non vedo più le stelle luccicare
e con te non poter fare ancor l’amore
e non poterti di baci e carezze ricoprire.
1704
Lu maritu miu va sempre a jocà a bocce,
io so’ contenta, je dico: vacce, vacce
io spetto Martì che me ve a toccà le pocce.
1705
Fior di camelia
è tanto tempo che mi porti a balia
vuoi essere mio sposo, o fai per celia ?
1706
Fior d’amaranto
sei più bella del sole e firmamento
io mi struggo per te in amaro pianto.
1707
Fiorin ben verde
chi ha timide parole e mani tarde
sempre con le donne il tempo perde.
1708
Chi dice mal di me se l’abbia a cura
la ruota del mio carro ancora gira
l’olio della mia lampada ancora dura
e per colpire i cuor ci-ho buona mira.
1709
Voglio comprare un soldo de castagne
le voglio mette a coce su la pigna
te le voglio scoprir le tue magagne.
1710
Un soldo voglio comprà de maccheroni
e li farrò bollir in dodici callare
fateli ciarlà ‘sti chiacchieroni,
loro mangiano pancotto io maccheroni.
1711
Fior di bambace
siete venuti a Roma co’ le cioce
e adesso la pulenta non ve piace.
1712
Ogni albero fiorisce, il frutto mai
chi si può scordar, bella, di voi
tu sei la morte mia lo vederai.
1713
L’altra sera passai per casa vostra
vidi la vostra madre a la finestra,
che brutto far l’amore di nascosto
di fronte ci abita il prevosto.
1714
Bella ragazza che di nero vesti
alle colonne d’Ercole arrivasti
andasti per tradir, tradita fosti.
1715
Fiore de pepe
che avete, bella mia, che sospirate ?
Non sospirate più che m’affliggete.
Son troppe le pene che ci-agghio ‘ccatastate
le vostre, bella mia, ve le tenete.
1716
M’hai fatto la malìa e me l’hai data
tu credi, bella mia, che l’ho bevuta,
ho aperto la finestra e l’ho buttata.
1717
Fiore di salcio
il ben che mi volevi era tutto finto
quello ch’io ti voglio è finto e falso.
1718
Viole a cesti
m’innnammorai di voi, poi mi lasciasti
e se io lasciassi voi, cosa diresti?
1719
Fiorin di sale
accanto, bella, tu mi ci pòi stare
ma che io ti sposi, non te lo pensare,
ma che io ti sposi non te lo pensare
perché le parole tue so’ poco chiare.
1720
Vorrei che la finestra ormai si aprisse
vorrei che lo mio bene si affacciasse
e un sospiro d’amore lo gradisse
e che almeno lei lo ricambiasse.
1721
Se passi da qui fatti sentire
per te ci-ho un bigliettin da consegnare
dentro leggerai le mie pene d’amore.
1722
Fior di limone
se vuoi lasciarmi, fammelo sapere
o bricconcella rendimi il mio cuore,
o bricconcella rendimi il mio cuore
che giocattolo non è con cui giocare.
1723
Fior di piselli
avresti tanto cuore da lasciarmi ?
Innammorati noi siam da bambinelli.

1724
Fiore di pesca
tutti l’hano trovata ‘na ragazza
e tu che ce l’avevi te la sei persa.
1725
Alla bellezza gli si è dato il bando
non si cantan più stornelli in questo mondo
e la colpa non è certo di Fernando
ma di chi non t’ama più e t’amava tanto.
1726
Quando passi non ti far sentire
il fischio che tu fai, bello, non fare
sennò dal mondo ci farem scoprire.
1727
Fior d’amaranti
la finestra tu me la chiudi co’ li pianti
qui io fori coi sospiri e coi lamenti
io ti dò la bona notte e tu non senti.
1728
Fior di giunchiglia
tu pensi, bello, di menarmi a briglia
a briglia ci si mena la cavalla
sappi che io dell’astuzia son la figlia.
1729
Giovanottino dal cappel di paglia
non ti voglio amar più non ho più voglia
mi ritiro e rinuncio alla battaglia.
Purtroppo è questa la dura legge
nella guerra d’amor vince chi fugge.
1730
Fiore de pepe
m’ha ditto la commà che più non me volete
allor perché messaggi d’amor mi mandate ?
Io non vojio voi anche se d’oro mi coprite
per tutti li gran difetti che ci-avete.
1731
E me ne voglio andar verso Piacenza
‘na volta ce l’avevo ‘na speranza
or non ce l’ho più: ci vuol pazienza.
1732
Quel che è capitato a me, è capitato a tante
d’amarvi, bello, e poi non aver niente.
Sospetto ce l’avevo ch’eri un birbante
ma ammetto ch’eri bravo come amante.
1733
Fiore di grano
amici più di prima noi saremo
amici più di prima ma lontano
troppo spesso me tradisci con sor Memo
più non voglio far la figuraccia de lo scemo.
1734
Fior de piselli
corri dall’amor mio e digli, digli
che sto nel letto e conto i travicelli;
digli che venga e che faccia presto
sennò comme sempre io chiamo Ernesto.
1735
Giovanottino che passi fischiando
io meschinella dal letto ti sento,
bagno il pagliericcio col mio pianto
e pensando a te non m’addormento.
1736
Oh come mai !
Avevo un cuore e l’ho donato a voi
a voi che a me non ci pensate mai !
1737
Fiore di grano
amici più di prima noi saremo
amici più di prima ma lontano,
io d’un falso traditor ne faccio a meno.
1738
Amore ingrato
m’hai detto che venivi e n’sei venuto
fino alla mezzanotte t’ho aspettato,
tu sei stato con Rosina l’ho scoperto
e io la notte l’ho goduta con Roberto.
1739
Fiorin d’allori
tanti me n’hai fatti far de pianti amari
ma tutti te li faccio scontar se non te mòri.
1740
Oh Dio del ciel, mi voglio svenare
tutto il mio sangue ti vo’ dare a bere
allor non ci potremo più lasciare.
1741
M’affaccio a la finestra e vedo il mare
e mi ricordo che s’ha da morire
termineranno tutte le speranze care
sparisce tutto il mondo e pur l’amore.
1742
Fiore bel fiore
si vede il viso non si vede il cuore
tu ci-hai un bel viso,ma non lo porti un cuore
e se lo porti non conosce amore.
1743
Fiorin d’alloro
io per le tue bellezze non sospiro
e manco per le tue bellezze me cce mòro,
de le ricchezze tue non me ne curo
quello che cerco io è un amore vero.
1744
Fiore di pepe,
non voglio che con gli altri ragionate
perché il mio cuore in pegno voi tenete
il mio cuore in pegno voi tenete
il patto che facemmo rispettate
sennò di bastonate morirete.

1745
Che s’ha da fare ?
Peppin ci spera e Tonino ci muore
come farai due cuori a consolare ?
1746
Sono proprio tanto disgraziato
da quando il mio amor m’ha licenziato
non posso più mangiar con appetito
e nemmeno dormire un sonno riposato.
1747
Clorinda sulla sella stacci forte
che dietro c’è Tancredi che ti batte
piano piano ti vuol condurre a morte
ma tu Clorinda sulla sella stacci forte.
1748
In riva al mare ho visto quattro mori
veniteli a veder quanto son neri
son quattro ladroncelli rubacuori
veniteli a veder quanto so’ neri.
1749
Se avessi la forza di Tancredi
combattere vorrei con cento draghi
il cuor dei miei rivali sotto i piedi
perché voglio veder se poi mi credi.
1750
Oh Dio clemente
fammi rifar pace col mio amante
perché quando mi lasciò ero innocente,
spero tanto che alfin l’abbia capito
che nessuno mai m’ha sfiorato con un dito.
1751
Fiorin di pepe
ci-ho dentro tante paroline rinserrate
che se le butto fuori piangerete.
1752
Oh quanti passi !
E quante letterine lessi e scrissi
e sul più bello, o Nina, me lasciasti,
sul più bello, o Nina, me lasciasti
ma un gobbo ed uno scemo tu trovasti.
1753
Fiorin di lente
di sgarberie me n’avete fatte tante
io non le scordo, le tengo tutte a mente
l’ho scritte nel diario tutte quante
così le potrai rileggere, o delinquente.
1754
Quella zitella che prese marito
si credea toccare il cielo con un dito
invece mangiò subito pane tribolato.
1755
Veramente tanto mi piacete
avete gli occhi neri come il pepe
somigliate al colore delle rose
e siete il figurino del paese.
1756
Bella ragazza dalla treccia bionda
per nome vi chiamate Veneranda
e i giovani per voi fanno la ronda
perché bella siete e con la treccia bionda.
1757
Io benedico il fior di lattughella
se mai di prender moglie un dì mi frulla
voglio che non sia brutta e manco bella
cuscì nisciù lo pensa de rrubballa.
1758
E se di bosco e vigna posso uscire
quand’è grande Roma voglio girare
ma voglio una sposina di mio piacere
poi al mio paesello ritornare.
1759
Albero senza foglie,
piangete occhietti miei, piangete sangue
chi mi voleva bene, ha preso moglie,
chi mi voleva bene ha preso moglie,
ma se ne pentirà, sputasse sangue.
1760
Fior di lupino
caro amore mio porgetemi la mano
acciò possa salir questo gradino,
acciò possa salir questo gradino
caro amore mio porgetemi la mano.
1761
Fior di radice
la figlia de la vedova mi piace
se la posso sposar vivo felice.
1762
Fiorin fiorello
la mia Rosina ha il labbro di corallo
e l’occhiettino suo sembra un gioiello.
1763
Melangolo, melangolo spremuto
non piango, bello, perché m’hai lasciato
piango pel troppo ben che t’ho voluto
e per il troppo tempo che ho sprecato.
1764
All’erta, all’erta che la campana suona
li Turchi so’ arrivati a la marina
la povera Rosina fanno prigioniera
e io per riscattarla ‘nce spenno mezza lira.
1765
O porto di Livorno traditore
m’hai portato il mio amore in alto mare
me l’hai portato al porto di Tolone
e tu non gli consenti di tornare.
1766
Se tu m’amavi come mi dicevi
all’isola d’Elba non andavi
e la parola data mantenevi.
1767
In mezzo al mar c’è ‘na barchetta
v’è dentro l’amor mio che caccia l’acqua
e sospirando chiama la sua Annetta.
1768
Fior di candillo
amarlo tanto un cuore e poi lasciarlo
volergli tanto bene e poi tradirlo;
questo può capitare all’uomo bello
di cadere dell’amore in un tranello.
1769
Fior di trifoglio
li faccio li pupazzetti e poi li vendo
li vecchi attorno a me non ce li voglio,
un giovane ricco e bello me lo piglio
e spero che nella scelta non me sbaglio.
1770
Guarda l’acqua del mar quanto è celeste
l’amor mio è un prestigiator per arte
ma ad ingannare a me non gli riesce.
1771
Io voglio per marito solo Ernesto
nell’arte dell’amor gran maestro
premiato da San Pietro a S. Silvestro.
1772
Sempre l’ha ditto li preti co’ li frati
che li peccati d’amor non son peccati
anche Cristo a Matalè l’ha perdonati,
perché li peccati d’amor non son peccati.
1773
Fiorin di pepe,
voi perché con me tanto ce l’avete ?
Non vo’ tirato mica le sassate
e né ho rubato la donna che ci-avete.
1774
Fiorin d’alloro
per marito voglio un campanaro
che mi suoni il campanone quanno mòro;
finché vivo che mi suoni la campana
quella ch’io porto sotto la sottana.
1775
Fior di granato
se li sospiri miei fossero foco
il cielo e mezzo mondo avrei bruciato
dopo tante carezze e baci che t’ho dato
con un povero cencioso m’hai tradito.
1776
Fior di mortella
l’incontro, la saluto e non mi parla
che cosa le ho fatto alla mia bella ?
Forse avrà creduto ad una ciarla
sentita ieri a la fiera tra la folla.

1777
Anche se non scì jitu mai carceratu
per me scì un dilinquente e latru
non posso certo pigliatte per maritu
1778
Fiore fiorito
su la porta de lu Paradisu c’è S. Pietro
li farabutti comme te li rmanna indietro.
1779
Per quanti uomini hai fatto fessi
prete non troverai che ti confessi
scì fatto piagne li muri e suspirà li sassi.
1780
Fior di granturco
se non mi sposi tu, o bel ragazzo
vado in Turchia e me lo sposo un turco.
1781
Fiore di pepe
se ancora così vi comporterete
morirò, morirò non dubitate
e quando sarò morto, piangerete.
1782
Se morto mi vòi veder piglia ‘n’accetta
e fa come fece la bella Giuditta
che di Oleferne fece vendetta
con un sol colpo jé staccò la testa.
1783
M’è stato detto che più non mi vuoi
attacca il voto che la grazia avrai
marito io ho già trovato, e tu che fai ?
Ti diverti fra i pidocchi e tanti guai.
1784
Fiore di lino
non mi garbate e non mi andate a genio
vi piglierò solo se costretto dal destino,
ma non pensate di sposarvi con un cretino
ché mai vi farò veder il becco d’un quattrino.
1785
Al mio amore ho mandato un foglio,
dentro c’è scritto: ti piglio, ti piglio;
ora mi son pentita: non lo voglio.
1786
Oh Dio che doglia !
L’anello che mi desti era di paglia
di casa mia tu puoi baciar la soglia,
se entri c’è un coltello che ti taglia.
1787
Acqua che vai per la corrente
fammi rifar la pace col mio amante
ché quando mi lasciò ero innocente.
1788
O luna, o sole !
O stella Diana non m’abbandonare
fammi rifar la pace col mio amore.
1789
Zucchero, cannella e mestecanza
l’amore di nascosto non l’ho fatto mai
e manco ce vorrei mettere l’usanza.
1790
Fiore de zucca
avete nel parlar il miele in bocca
e nel petto un cuor che d’amore scoppia,
ma ‘na zingarella che ce ‘zzecca
m’ha detto: sta lontano da ‘lla pazza
ché presto troverai veleno nella tazza.
1791
Fior d’a maranto
io vi tenevo per mio caro amante
per mio caro amante vi tenevo
ma tu avevi un’altra donna, e non sapevo.
1792
Quanno che tu venivi a casa mia
la meglio seggiolina era la tua,
mo’ che non vieni più l’ho data via
l’ho data a un sordatu dell’artiglieria.
1793
Poveretto me che ho perso quanto avevo
non ho perso né l’oro né l’argento
ho perso un cuore che m’amava tanto
ma giro terra, mare e cielo e lo ritrovo.
1794
Fiore di canna
quante volte me l’ha detto mamma
figlio, non ti fidar d’amor di donna
ti fa la pantomima e poi ti inganna.
1795
Giovanotto che passi per la via
non ti girar che non canto per te
canto per lo bello mio andato via
per lo bello mio ch’è bello più de te.
1796
Quanno me marito faccio li gnocchi
e poi li ‘nvito tutti li parentacci
e co’ la forchetta jé cce caccio l’occhi.
1797
Beato chi è beato a me non tocca
beato chi ci-ha la moglie piccoletta
ché portarla se la può dentro la saccoccia.
1798
Quanno Marcantonio fece partenza
la moglie la vasciò sotto la panza
e jé disse:”Moglie mia non fa credenza !”
Quanno Marcantonio tornò co’ le legioni
scoprì che avea sei amanti centurioni.
1799
Ho tanti bei ricconi a me d’intorno
e tutti m’han giurato amore eterno,
a me dell’amore non me ‘mporta un corno
uno per volta li vengo spelacchiando.
1800
Se fossi stata bella per davvero
l’amore tuo l’avrei tenuto a caro,
invece te disprezzo, son sincero
per questo t’ho ceduta al pecoraro.
1801
Io per amante a te non t’ho voluto
e tu per questo te cce scì ‘rrabbiato,
te dò la bonanotte e te saluto
tu canta pure fino a perder fiato.
1802
Ti amo e con tutto il cuore t’adoro
tu sei la gran gioia del mio cuore,
della mia vita voi siete il tesoro
per me più preziosa di tutto l’oro.
1803
Sempre ho voglia di vedervi o bella ragazza
guardarvi negli occhi e sulla faccia
baciarvi sulla faccia e sulla bocca
e tenervi stretta forte tra le braccia.
1804
La notte sogno di stare a te vicino
invece stringo un morbido cuscino,
forte tengo stretta la coperta
convinto d’abbracciar la tua bellezza.
1805
Affacciati alla finestra o bella figlia
innammorar tu fai chi non ha voglia
o veramente chi moglie non piglia.
1806
Guardando le farfalle
lassù nel cielo vedo tante stelle
brillare vedo te fra le più belle.
807
Chi non vuol sentire la mia voce
se deve ‘tturà le recchie co’ la pece
ppo’ jé rriesse lu prete co’ la croce.
1808
Bella che fai l’amore co’ li lunghi
ce vo’ la pazienza de li Santi
su lu lettu se butta comme trunchi
pe’ falli rrarrizzà ce vo li ganci.
1809
Anime Sante del Purgatorio !
Madonna Santissima del Rosario !
S’è sposata la figlia di Gregorio
e s’è preso un cornuto volontario.
1810
Non ti fidar dell’uomo forestiero
dice che non ha moglie e l’ha davvero,
non di fidar dell’uomo paesano
dice che non ha moglie, e l’ha lontano.

1811
Sperando che sia ‘na cosa giusta
s’è ‘ccompagnata la lima co’ la raspa,
la lingua italiana e la tedesca
‘llu testone de Gregorio co’ Francesca.
1812
Avete le labbra simili al corallo,
avete gli occhi neri, il viso bello
giovanottino, siete proprio bello.
1813
E quanno che te ‘ncontro per la via
abbassi l’occhi e ‘ssomigli ad una dea
la fai tutta consumar la vita mia.
1814
Avete l’occhio nero de la fata
gli amanti li tirate a calamina
tu per farmi morir, bella, sei nata.
1815
Fiore reciso
Iersera in mezzo a tutti m’hai deriso
se ti incontrassi per la strada a caso
maledetto sia io se non ti spacco il viso.
1816
In mezzo al mare c’era una colonna
quattordici notari a tavolino
le bellezze scrivevan della mia donna
ma l’inchiostro s’è finito per la penna.
1817
Fiore di grano
paura non abbiamo di nessuno
ci-abbiamo buona lingua e meglio mano
infatti siamo nati a Servigliano
da noi l’han pigliate pure quelli di Sarnano.
1818
Bada re Manuelle a quel che fai
li meglio giovanotti tutti per voi
de ‘ste ragazze poi che ne farai ?
1819
Occhi brillanti
sposato ho il mio amor fra suoni e canti
il ciel gli dia allegrezza e lo contenti
quest’augurio sincero io jé faccio
ma se non ‘ccontenta a me subito lo scaccio.
1820
Il sole è alto e non si può arrivare
questo mio cor non l’hai potuto avere
preferisco morire che la pace fare.
1821
Da la finestra vedo il mio amato Piero
dal petto mi viene un gran sospiro
io con la mia pezzola lo riparo
gli mando la buonanotte e mi ritiro.
1822
Ho studiato tanto col libro dell’amore
a tutti l’amanti dà una sentenza
a chi la dà in torto, a chi in favore.
1823
Ti voglio tanto ben, ma proprio tanto !
Quando ti vedo il mio cuor è contento
quando mi dici addio, mi scappa il pianto.
1824
M’è stata regalata una collana
più la guardo e più mi par bellina
la voglio regalare a la mia dama.
1825
Re Manuelle fa le cose juste
falla la coscrizion de le ragazze
piglia le belle e lascia star le brutte
se in guerra non vòi piglià le bbotte.
1826
Me ne voglio jì via da quisti monti
a trovar le donne co’ li guanti
co’ l’occhi niri e li capelli finti.
1827
La luna su nel cielo è turchinella
passa li monti e non si stanca mai
così faccio io con la mia bella
amarla sempre e non sposarla mai.
1828
O porto di Pedaso traditore
hai portato il mio amore in alto mare
me l’hai rubato e portato via
e poi l’hai spedito in Albania.
1829
Nonna me dicìa: “Ricorda figlia
sempre lu pisellinu de lu spusu
‘ssomiglia a la grandezza de lu nasu.”
1830
Fior di ginestra
la donna se ad’è brutta è anche onesta
perché è brutta e perché non ci-ha richiesta.
1831
Ma che sfortuna, che sfortuna
averti conosciuto da bambina
non m’ha impedito di sposare ‘na puttana
vero è che la razza non minchiona.
1832
La donna mia ‘ssomiglia a lu motore
per metterla in moto me cce vo’ du’ ore
ma quanno ad’è partita non se frena
scoppietta de continuo per ore e ore
fino a che non finisce la benzina.
1833
Or dici ‘na cosa, ora l’opposto
non so se parli per amor oppur per gioco
ma troppo tu scherzi con il fuoco,
io per non far la figura dello scemo
l’amor lo cerco altrove, te ‘bbandono.
1834
Adamo s’è rovinatu co’ ‘na mela
tua sorella s’è rovinata co’ la fava
che ci-avrà de bono questa frutta
che anche la moglie tua ne va matta.
1835
Bella se tanto te pizzica la rogna
io te lo sconsiglio de grattalla
anziché l’impacchi co’ l’acqua calla
meglio jé farrìa ‘na llisciatella.
1836
Acqua corrente
le arie te le dai da possidente
figlio non sei d’un gran mercante
sei un contadinello senza niente.
1837
Fior di papagna
è ‘na storia venuta da Bologna
la suocera è sempre stata ‘na carogna,
la guerra con essa è guerra santa
l’ha ‘ncuminciata Eva e non l’ha vinta,
vincere si può pur tuttavia
solo se la morte se la porta via.
1838
Affacciati a la finestra naso a becco
ti scì fatto lu ragazzu pare un gatto
pe’ ‘cchiappà le pentecane pare guasto
ma ‘cchiappa quelle co’ lo pelo vecchio.
1839
Fiore de fava
la fava fa li fiori e ppo’ li llega
la mamma fa l’amore e la figlia prega
la mamma fa l’amor senza vergogna
la figlia non ci’ha l’età ma se lo sogna.
1840
Fiore d’erbetta
la ciccia de le donne è bona tutta
ma soprattutto quella pelosetta.
1841
Mentre tu da me regali pretendevi
segretamente co’ Pippì te la spassavi,
se il mondo va così non mi sta bene
non ti voglio più veder, mi dai troppe pene.
1842
Il motore sempre in moto se rrescalla
se tu la usi de continuo te sse ‘nfoca
falla riposà un pochino, o cara Lella
rinfrescata a me me pare più gustosa.
1843
Un cannoncino ci-ho che spara a tempo
ogni colpo lo mette bene a segno,
solo Rosina jé fa sparà tutte le bbotte
e questo co me lo fa tutte le notte.

1844
Dentro la testa mia c’è entrato un tarlo
lo cervello ormai m’ha trapanato
non riesco mi è impossibile cacciarlo
in tutti i modi io ci ho provato:
le corne tu me metti con Giancarlo.
1845
O bella Lia
ovunque passi tu lasci una scia
gradito profumo si sente per la via
diffuso da la tua grande simpatia.
1846
Nonostante tutto l’amore che t’ho dato
col mio più caro amico m’hai tradito,
quanto male m’hai fatto or lo capito
non posso più fare la figura del cornuto
all’Inferno vai tu col caro amico.
1847
Amor mio caro
tu canti li stornelli, io l’imparo
tu spasimi per me, io per te mòro.
1848
Fior di cipresso
accendi la candela su quel sasso
fa luce all’amor mio che passa adesso,
è un giovanotto bello, ricco e fesso
se lo posso ‘cchiappà più non lo lasso.
1849
Fiorin fiorello
di tutti i fiorellin che fioriranno
il fior dell’amor mio sarà il più bello.
1850
Fiorin di mela
voi delle donne siete la regina
e del mio cuore siete la catena.
1851
Fiore di riso
non mi importa se m’avete abbandonato
morirò zitella, ma vado in Paradiso,
morirò zitella ma vado in Paradiso
e S. Pietro mi riceverà con un sorriso.
1852
E quante volte ve lo devo dire
un provinciale io non lo voglio amare
voglio un romano, vincere o morire.
1853
La mia ragazza è bella ed è garbata
anche dai raggi del sole è riverita
dai principi e signori è salutata.
1854
Correte tutte a la fontana nova
chi non sa far lamor, llà lo si impara
e chi non ha l’amante ce lo trova.

1855
Fiore de ceci
se tu non ce la puoi, sta zitto e taci
non puoi vincer certo, coi Ciclopi.
1856
Levati di costì che brutto sei
colla lanterna vai cercando guai
se fossi comme te, mi zitterei.
1857
Fior di lupino
‘na volta eri molto più sincero
ora sei diventato finto e sbarazzino.
1858
Fior de farina
la volpe sottoterra fa la tana
per poterla pigliare una gallina;
così farro io con la mia bellina
me la lavorerò sotto la sottana.
1859
Fior di mortella
il cor m’hai pungicato co’ ‘na spilla
e me l’hai legato co’ ‘na catenella.
1860
Fior di ginestra
Voglio farmi un zinale a rosse liste
un fazzoletto di seta colorata
per falle chiacchierà ‘sse lengue triste.
1861
Il mio amore si chiama Donato
il cuore me l’ha dato a poco a poco
poi va dicenne che jé l’ho rrubbato
ma io so che co’ la testa ci-ha sbattuto.
1862
Fiorin di pepe
non mi mandate più dell’ambasciate
ché l’angherie d’amor son già finite
che mi potete aver più non pensate
perché troppe son le pene che mi date.
1863
Fior d’erbe amare
se il capezzale lo potesse dire
oh quanti pianti potrebbe raccontare.
1864
Fiorin di vite
non servono saluti né ambasciate
per voi le dolci notti son finite.
1865
Oh quante volte te lo debbo dire, mamma !
Non mi ci mandate sola a far la legna
ché c’è Tonino che mi ci accompagna
e se no jé la dò è ‘na continua lagna.
1866
O bel mio sangue
non date retta a le cattive lingue
questo cuore per voi spasima e langue.
1867
Fiorin di noce
fate l’amore con chi vi pare e piace
io per la parte mia ci fo la croce
e già deciso ho di sposare Berenice.
1868
Fiore di grano
gira la ruota ma non gira il molino
l’amore cresce e noi ci consumiamo
‘sta bbella gioventù non la sprechiamo.
1869
O gentil giovinetta onesta e bella
quando la lingua sciogli e il canto spieghi
voi della bontà siete la perla.
1870
Guarda che bel colore ch’è il turchino !
Si vestono di lui l’onde del mare
se ne veste il ciel quand’è sereno
e pure il marito tuo perché è cretino.
1871
Fiorin di pepe
il pepe forte voi lo masticate
l’amore è bello, e voi lo difendete.
1872
Rose fiorite
vorrei tanto saper cosa volete
qui ci vo’ passar quando mi pare e piace
le strade non mi sono proibite
la suola de le scarpe voi non me la fate.
1873
Giovanottino col sigaro in bocca
non ci passate più per la via maestra
che il cuore di Tonina a voi non tocca.
1874
Fior d’azalea
E lo mio amore si chiama, si chiama….
non mi ricordo più del nome che avea
si chiama Giuseppin. Son la sua dama.
1875
Fior di radice
Vieni con me e abbandona la tua madre
allora sì che la farem vita felice;
se la mamma tua non l’abbandoni
purtroppo sempre suspiri e peni.
1876
Fiore di pepe
io giro intorno a voi comme fa l’ape
che gira intorno al fiore della siepe
e lo raccoglie tutto il miel che trova.
così farrò io con te, se fai la brava.
1877
Fiore di mela
con me mai sei stata sincera
quanno che me desti la parola
ordito già avevi la tua tela.
1878
Quando ti vedo venire da lontano
con gli occhi ti saluto e con la mano
e con la bocca ti comincio a dire
amami bello mio, non mi lasciare.
1879
O mamma se mi date Giovannino
tre anni voglio star senza mangiare
tre mesi voglio star senza lo vino
se proprio volete darmi Giovannino.
1880
Se voi mi date un bacio io me lo piglio
e se me ne date due meglio che meglio
e se me ne date tre, per moglie io vi voglio.
1881
Fiorin di mela
la mela è dolce e la sua pianta amara
così d’amore è ordita la tua tela
perciò con te è tutta ‘na cagnara.
1882
Fior di castagno
co’ me il destino è crudele e maligno
ho oro in mano e mi diventa stagno
vedo cose belle solo in sogno
ma se posso avere te più non mi lagno.
1883
Fior di radice
il non vedermi più vi dà gran pace
ci-avete un’altra donna, ognun lo dice
ma a dir la verità non mi dispiace
liberata mi son d’un uom fallace.
1884
M’hai dato la malìa ne li capelli
ora bisognerà ch’io me li tagli
di bello non avevo altro che quelli.
1885
O Dio del ciel fate giustizia !
Fate che l’amor mio mi torni in grazia
e che io non perda più quell’amicizia.
1886
Se mi volevi ben, com’era il patto
il cor tutto tuo era entro il mio petto,
ma tu civetta, all’incontrario hai fatto
me l’hai preso e poi gettato al gatto.
1887
Fiorin di lente
di prepotenze tu me n’hai fatte tante
non me le scordo, no, le tengo a mente
le racconterò a S. Pietro tutte quante
e in Paradiso spero un posto tra le sante.
1888
Fior di mortella
e mi passa accanto e non mi parla
lasciatela passar la rabbiosella
fa troppi capriccetti, è sempre quella
ormai mi dovrò decider di lasciarla.
1889
Per questa strada qui ci stà ‘na spia
e non me l’ha fatta giusta l’ambasciata
per me può far fagotto e andare via
la vera verità la dico a l’amante mia.
1890
Fiorin di pepe
il pepe è buono in tutte le vivande
per chi vuol far l’amore, il mondo è grande.
1891
Fiore di grano
ti voglio amar da vicino e da lontano
da vicino e da lontano ti voglio un gran bene
amar ti voglio finché avrò sangue ne le vene.
1892
Per una tua malìa più non posso camminare
e prima passeggiavo svelto e piano
ora sto a letto e aspetto di morire
per colpa del tuo cuore disumano.
1893
Fiore de noce
a fare il cantante non sei capace
spaventi li cristiani co’ la voce
pare che rugli e bramisci come l’orco
e che strogoli e grugnisci come il porco.
1894
Fior d’erbe amare
se ci-hai rabbia con me, ti pòi sfogare
una resta d’aglio ti consiglio di mangiare.
1895
Me ne voglio andare giù per il poggio
voglio vedere se è fiorito maggio
se me dai la minghionella me ne accorgo
finché posso te tengo sempre al largo.
1896
Fior di ginestra
chi la sua cavalla fa bere a ‘gni fontana
e la manda la sua donna ad ogni festa
in breve fa una bolsa e ‘na puttana
perché poco cervello porta su la testa.
1897
Frutto del pero
colui che serve, sempre vive in pena
perché persa libertà è perso un tesoro
chi di libertà è privo ha in odio d’esser vivo
chi libero può star mai si incatena
se schiavo morte preferisce e uscir di scena.
1898
Porta a la tua moglie sempre amore
e guarda bene, non la picchiar mai
che la feresti diventar peggiore
e trovarti in un gran mar di pene e guai.
1899
Ferro pieno di ruggine
nero hai il cuor più de la fuliggine
a chi te guarda pari la santa Vergine.
1900
Rosetta bianca
dammi una goccia d’acqua dalla conca
dammi la fede tua, la mia non manca.
1901
E’ utile sapere
che simile è l’amore ad una barca
la qual pericolo sempre corre di naufragare
sia che sia vuota sia che sia carca.
1902
Fior de giunchiglia
voi dei pesci del mar siete la triglia
di questo luogo siete la più bella
del giardino d’amor la meraviglia
e sui profumati fior come ‘na farfalla.
1903
Fior di piselli
io di baci te ne mando tanti
per quante piume portano gli uccelli
per quanti in Paradiso sono i santi
e per quanti in questo mondo sono i tonti.
1904
Fior di radice
se la ragazza mia fosse verace
sarebbe proprio come l’araba fenice
mai possiamo un giorno stare in pace
perché son tutte falsità quello che dice.
1905
Fiore de nocchia
che ci-ha più la donna quanno è vecchia
ci-ha solo li ricordi, la corona e la conocchia.
1906
Barbara figlia e madre più crudele
mi possa io strugger come le candele
se ancor le salirò le vostre scale
non credevo da voi ricever tanto male.
1907
Fior d’amaranto
io di cuori vorrei averne cento
per amarvi con tutti, amore santo
solo così felice sarò e più contento.
1908
O felice uccel che per aria voli
dove più ti piace, lì poi ti cali
e trovi il tuo amore e ti consoli.
1909
Fior di piselli
sono di varie tinte li stornelli
sono dolci, morali, arguti e folli.
fors’anche giocondi, utili e belli,
come in cielo sono i colorati uccelli.
1910
Luce de luna
convien secondo il tempo navigare
e mai voler andar contro fortuna
ché savio è l’uom che si sa frenare.
1911
Mai credere a ruffiane e meretrici
e non le amar ché alfin conoscerai
che son tutte bugiarde e traditrici.
1912
Per brutti panni alcun non sprezzerai
perché si vede spesso, a dire il vero,
un povero cencioso valere assai
e un azzimato chiacchieron valere zero.
1913
Vola colomba quanto pòi volare
sali più in alto, quanto pòi salire
dove il cacciator non ti po’ sparare
tanto tra le mie braccia tu dovrai cadere
1914
Fior di narciso
prigioniero di te mi sono reso
col rimirare il tuo leggiadro viso
ho lottato con amor, mi sono arreso.
1915
Caro ragazzo
se tu mi neghi amor divento pazza
piango, sospiro e tutto il dì singhiozzo.
1916
Fiore di malva
non so chi vi confessa e chi vi assolva
ci vuol gran penitenza a farvi salva;
li peccati che voi fate son quelli mortali
non li assove li preti, ma li cardinali.
1917
Bellina mia una lettera vi scrivo
ma il gran dolor mi fa tremar la mano,
vi fo saper che malamente vivo
trovandomi da voi troppo lontano.
1918
Fior di granato
la vedovella che più non ha marito
assomiglia ad un palazzetto spigionato,
ma non potendo dormir col letto vuoto
subito e più bello trova un sostituto.
1919
Fior di lenticchia
perdete tempo or che siete vecchia
a far veder da la finestra la naticchia;
io guardo le ragazze co’ li spacchi
ché te rrubba lu core e pure l’occhi.
1920
Fior de cucuzza
se vuoi veder proprio una pupazza
guarda una vecchia che si ringalluzza.
1921
Mia cara Marirosa
io ho saputo che vi fate sposa
allor vorrei ragalarvi una camiscia
ricamata con lunghe punte di spinosa
perché sempre m’hai negato quella cosa.
1922
Così confessava un sor curato
Gesù Cristo mio quanto hai patito
non è stato né Giuda né Pilato
è stato il mio cuor che t’ha tradito,
era troppo bella e non ho resistito
e l’amore traditore m’ha fregato.
1923
Chi dice che l’amore non si compra
io l’ho comprato a peso di bilancia
e l’ho pagato dieci lire l’oncia
e in più ho dovuto far pure la mancia.
1924
Io bededico lo fiore del loglio
penso all’amore mio quanno me sveglio;
i vecchi accanto a me non ce li voglio
ce voglio un giovincello ch’è un po’ meglio.
1925
Fiore di pera
l’amor del soldatino dura un’ora
al suono del tamburo addio signora;
quando il capitano lo richiama
piglia il fucile e lascia la madama.
1926
Voi che scriver sapete lettere d’oro
fatene una per il mio amore caro
se ti chiede di me, digli ch’io mòro.
1927
Fior di granato
chi ruba un bacio non si chiama ladro
si chiama giovanotto innammorato;
se poi rrubba il cuore d’una donna
non c’è tribunal che lo condanna.
1928
Fiori fiorenti
ho fatto diciannove mancamenti
li ho gabbati diciannove amanti
ci mancavate voi per farne venti
contenta d’averli fatti tutti quanti.
1929
Rosa fiorita
passo e ripasso e la finestra è chiusa
non si rivede più l’innammorata
non si rivede più comme che prima
a lettu sta co’ n’atru, lla puttana !
1930
Voi siete la più bella rosa del giardino
e io il giardiniere che vi odoro
garantisco che odorate più del gelsomino.
1931
Ciao bellezza
vi dono li cavalli e la carrozza
se mi consentite di farvi una carezza,
se poi mi concedete pure quella cosa
padrona vi farò della mia casa.
1932
La Rosina fa la schizzinosa a letto
voglio farmi frate per dispetto
già al padre guardiano n’ho parlato
ma il permesso mi verrà accordato
dopo che con Rosina ci ha provato.
1933
Te voglio fa rrimpì un zinale de lamenti
un fazzulittu de suspiri e pianti
mo’ che m’hai lasciato te ne penti
niente po’ far più manco li Santi.
1934
Mi ha lasciato il mio amor, Dio che pena
egli si credea che morissi allora
più vado al mare e più ci trovo arena
aspetto il suo funeral, non vedo l’ora.
1935
E’ di maggio che si fanno le ‘nfiorate
è andato il mio amor a coglier rose
attento, amore mio non vi pungicate
che la mani amor le vuole delicate.
1936
Io benedico lo fiore dell’olmo
ronzan mosconi alle ragazze intorno
se corto hanno il gonnellin e il petto colmo
ronzano in tanti ma fortunato è solo Adorno.
1937
E come mai
li spassi e li piaceri sono tuoi
a me lasci solo la parte de li guai ?
1938
Bella chi v’ha d’amar se non v’amo io ?
Chi m’ha d’amar se non m’amate voi ?
Le chiavi del tuo cuor le tengo io
e quelle del mio amor le avete voi.
1939
Fiore d’ortenzia
su tu mi facessi entrar nella tua stanza
comme un rumitu la farrìo la penitenza.
1940
Chi dice che la pulce non è pulita
io dico che è pulita e delicata,
la fa sempre la vita da eremita
e sta in un boschettino rinserrata.
1941
Fior di castagna
venite a visitare la mia vigna
che siete una bellezza di campagna
se non ci venite siete una carogna
anziché rose offrir vi dovevo ‘na papagna.
1942
Fiore de noce
chi vuol far la barca senza pece
è come chi vuole l’amore senza croce,
ciò lo pensa chi in testa ci-ha solo lo cece
e insiste nel far la barca senza pece.
1943
Ridi Maria
il marito che ha tanta gelosia
apre cent’occhi come pure Argo lo facìa
eppure allora è cieco più di pria
non vede le corne che jé metti tu, o Maria.
1944
Fiore d’arancio
la povera ragion diventa un cencio
quando d’amore è grande lo sbilancio,
l’amore è stato sempre sordo a le ragioni
lo cantava pure Omero nei poemi.
1945
Giovanottella non piglià marito
non lo piglià che te ne pentirai
non potrai magnà quand’hai appetito
manco durmì quanno sonno avrai.
1946
Quella zitella che prese marito
mangiò ben presto il pan desiderato,
si credeva toccar il cielo con un dito
invece or desidera la morte del marito.
1947
Fior di granato
t’ho chiesto l’acqua e tu m’hai dato il fuoco
l’acqua t’ho chiesto e il fuoco m’hai dato.
1948
Sei tanto bella ma di cervello niente
ché canzonata sei da mille amanti,
la rosa che l’odora tanta gente
perde l’ordore e si appascisce avanti.
1949
Li mariti che ci-hanno la robba
lavorano di festa, oh Dio che rabbia,
presto jé vè la schiena storta e li dolori
e le mogli ‘bbandona tra i sospiri.
1950
Fiore di mela
se vi fo inganno anche ‘na volta sola
mi possa strugger come ‘na candela,
ma il giuramento non fu mantenuto
e il giorno dopo Checco era già cornuto.
1951
Fiore con spina
l’amore è una cosa tanto strana
che in collera la sera t’allontana
ritorna un’ora prima la matina
se non ti ripresenti ti richiama.
1952
Sin dalle fasce
nessuna cosa al mondo mi riesce
sua fortuna ognun ha dal dì che nasce
quanta nel suo libro il destino scrisse.
1953
Questo è il vicoletto degli Ebrei
Gesù Cristo non c’è passato mai
e tu carina tutti i dì ci stai
vorrei sapere se che mestiere fai.
1954
Quanno che cammini tu te cce diverti
l’amante appassionato lo conforti
ma fai peccare i Santi nei deserti
per la corta sottana che tu porti.
1955
O muti beati voi che non potete
palesare quello che desiderate
beati morti voi, che in terra siete
l’amor non vi tormenta e riposate.
1956
Fior di cicoria
che serve far tanti castelli in aria
tutti li salmi finiscono in gloria
anche fra di noi finirà la storia.
1957
Fiore di menta
della bellezza voi ne avete tanta
ma la bellezza sola non contenta,
comme lu mare che ci-ha tant’acqua
ma bona non è a dissetar la gente.
1958
Fiore di giglio
per raccontare quanto ben ti voglio
un miglio ci vorrebbe e un altro miglio
e se lo scrivo non mi basterebbe un foglio.
1959
Fior di mortella
ho visto amor con l’ali di farfalla
posarsi in petto a la mia bella.
1960
Fior di gramigna
voglio comprà un sordu de castagne
le voglio mette a coce su la pigna
cuscì vurrìo scuprì le tue magagne
e forse potette curà pure la tigna.

1961
Fiore di sasso
ditelo voi, che io non posso
quando incontro voi rallento il passo
se mi guardate fo lo viso rosso
è l’amor per voi che è sincero e grosso.
1962
Fior di cicoria
sarebbe cosa giusta in questa terra
falla tu, Gesù, ‘na legge ferrea
se un cuore varia, l’altro perdesse la memoria.
1963
Fior di ruchetta
proprio rara è la donna che non tratta
perché è avvezza a fare sempre la civetta
e mai rinuncia a quello che jé spetta.
1964
Fiore di cocco
ad andare dietro le donne sono stracco
ed a perder tempo sono stato sciocco,
nonna, a torto, mi diceva :”O cocco
se la donna tu tradisci sei un vigliacco !”
1965
Sia benedetto il verme de la seta
dall’uomo sempre la donna è stata amata
quando è saggia, fedele e mansueta.
1966
Fiore de cece
Sia benedetta la donna che cuce
si vede che l’ozio non jé piace
e a ben volerle l’uomo essa riduce.
1967
Fortunate le donne co’ li denti bianchi
quando esse parlano agli amanti
essi solo a mirarle restano contenti
e invece di due baci sono venti.
1968
Della viola benedico il fiore
se non son bella non mi disprezzare
se non ho bello il viso, ho bello il cuore
e conosco bene l’arte dell’amore.
1969
Fiore di ornello
avessi il petto fatto di cristallo
quel che non dico potessi tu vederlo,
e la tua testa romper col martello
per conoscer quel che pensa il tuo cervello.
1970
Fiore di cardo
io canto, canto e voi mi fate il sordo
si sarebbe commosso pure un leopardo.
1971
Fiore di mele
tu fosti, bello, il mio primo amore
e l’ultimo sarai, se mi sarai fedele.
1972
Fiore de menta
a le finestre tue ci sta le tende
tienilo pure, o cara, bene in mente
se voi non siete più mia, rinnovo amante
levatelo pure, o cara, da lu core
se voi non siete più mia, rinnovo amore.
1973
Giovanottuccio vette provvedendo
questi son li saluti che ti mando
con un altro giovanotto me la intendo
e ti dico pure che mi diverto tanto.
1974
Il voglio benedire il bianco fiore
nessuna stringa m’arriva ad allacciare
quella dell’amor mio m’allaccia il cuore.
1975
Guardate quanto è alto il Campidoglio
che per salirlo ci vorrebbe un anno
sei tanto bella, vincere ti voglio
anche se son certo di commettere uno sbaglio.
1976
Sora Violante
al portoncino vostro c’è il battente
ma non ci volete me per pigionante
eppur son tanto ricercato comme amante.
1977
Fiore de canna
tu sei la rosa e mammata la fronna
sopra la vita tua chi ce commanna ?
Tu sei la rosa e mammata lo fiore
sopra la vita tua commanna amore.
1978
Fior d’insalata
così di bianco, o Marì, tutta vestita
sembrate ‘na stella dal cielo giù venuta,
tutti i giorni di bianco vestita come sposa
ma nessuno ti offre un fiore od una rosa.
1979
Fiore d’argento
lo personale tuo me piace tanto
morir vicino a te sarei contento.
1980
Fiore de cece
se riesco, bellina, a rifar pace
mi ti voglio attaccar comme la pece,
la mamma la appendiamo su la croce
così non rovina più la nostra pace.
1981
Fiore di lente
piglia la concolina a va’ a la fonte
laggiù ti aspetto, o stella rilucente
perché scoprir voglio chi è il tuo amante.
1982
Fior di bambace
io sento da lontano un gran voce
sarrà l’amore mio che vuol far pace.
1983
Tu sei la bandierola d’ogni vento
è da piccolini che ci amavamo tanto
non m’aspettavo mai ‘sto tradimento.
1984
Fiore di loglio
non so che faccio e con chi me la piglio
più me ne fate e più bene vi voglio.
1985
Fior de giunchiglia
chi giudica dalla faccia spesso sbaglia
crede che è fieno invece è paglia
ma la ragazza mia è tanto sveglia
che se sposa a me certo non sbaglia.
1986
Ci avete l’occhi neri come pece
le guance rosce comme le cerase
buona vi faccia Dio, che bella siete.
1987
Fior di mughetti
attacca il voto che la grazia è fatta
chi ferra inchioda, e chi la fa l’aspetti.
1988
Fior d’amaranto
se parlo con voi solo un momento
dico, dico ma ancor ho da dir tanto.
1989
Fiore di pero
presto al dito l’avrai l’anello d’oro
se tu non burli, anch’io dico davvero.
1990
Tempo passato non ritorna mai,
questo bellina mia lo dico a voi,
se perdi tempo poi te ne pentirai:
sei troppo piccolina e ancor non sai
che acqua passata non macina più.
1991
Fiore di ruta
ora che dai bagni sei tornata
bianca come la neve sei venuta;
l’acqua del mare che è salata
la prima pelle sporca t’ha lavata.
1992
Fiore di favo
la tua bellezza s’io non vedevo
come un santarello me ne stavo
e amor di donna non lo conoscevo.
1993
Tu che te chiami Francesco e io Francesca
tu sei Sabato Santo ed io la Pasqua
tu sei la fontanella e io l’acqua fresca.
1994
Fiore d’aglietto
la donna col demonio ha fatto un patto
l’uomo lo far morir d’amore per dispetto
un bacio e una carezza e il gioco è fatto.
1995
Fior di castagne
qual coccodrillo le donne son maligne
ché prima ammazza l’uomo e poi lo piagne.
1996
Fior di cotogno
che serve accumular tanto guadagno
se la vita mortale è un breve sogno ?
1997
Fiore di aglietto
basta che con la mano mi fate un atto
e stasera ci rivedremo dentro il letto.
1998
Meglio è soffrir dall’uomo un’ingiustizia
che riportar allettamento e grazia
da femmina guidata da malizia
che ogni cosa fa sol con furbizia.
1999
E’ tanto tempo che non ho cantato
non so se più ritroverò l’aria mia,
è tanto tempo che non t’ho veduto
non so se siete più l’amante mia.
2000
Non ti fidar dell’uomo quando giura,
quando giura allor mettilo al muro
ché è segno che di te più non si cura
e se ci-hai coraggio spara, spara.

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STORNELLI RACCOLTI A BELMONTE PICENO DA ALBINO V. numeri da 1001 a 1500 (su 5400)

1001
Guarda se che virtù ci-ha le spighette
dora tanto ed è tanto piccolette,
guarda se che virtù ci-ha il mio amore
è piccolina ma ci-ha un gran cuore.
1002
Pozzi campà finché commanna Dio
basta che diventi l’amor mio,
pozzi campà finché Dio commanna
sappi che se me tradisci te condanna.
1003
Non so’ magnato l’agliu de lu campu
ché quillu dell’amor ce n’agghio tantu,
non so’ magnato l’aglio del giardino
perché quanno ci-ho voglia ce cucino,
non so’ magnato l’aglio del terreno
perché a te lo do’, ch’è più veleno !
1004
Aceto, aceto ! Che me vengo meno
lo so’ magnato lo veleno amaro,
juteme, moglie mia, presto me mòro
ma non te dico dove tengo lo tesoro.
1005
Bella che scete nata a la marina
l’aria de lu mare te fa più birichina,
l’acqua salata te rende più carina
comme la rosa rossa su la verde spina.
1006
De llà de lu mare l’ho vista venire
la mia bellina co’ du’ rose in mano,
me feci incontro e je ne chiesi una
me disse: “Non è per te, ma per Silvano !”
1007
O Lella cara
bellina io ti do’ la buona sera
me ne vaco a durmì e te dico:”Cara, cara!”
1007
Te lo dico solo pe’ discorre
lu fidanzatu miu è de la Torre
con quillu che ci-hai tu troppo ce corre.
1008
Me voglio far ‘n’amante canterina
se non la vedo la sento cantare,
se so’ travagliatu me fa rallegrare;
se non la vedo cantare la sento
se so’ travagliatu me rende contento.
1009
Deve pur finire
ormà è tempu de finillo lo cantare
te lasso, bbella mia, vaco a dormire,
domani per te devo tanto lavorare
tu ‘nvece ‘nte stanchi mai di divertire.
1010
Fiore de noce
co’ lo troppo cantà cala la voce
te lasso, bella mia, se ‘nte dispiace ,
anche tu ben lo sai o bella cara
che non piace più quel che troppo dura.
1011
Fiore de pino
giovanottuccio quanto sei carino
un bell’aspetto ce l’hai solo da lontano
quanno a me me vieni più vicino
te sse scopre li difetti a mano a mano.
1012
Comme te lo posso far capire ?
Giovanottuccio da le scarpe nere
a casa mia che ci venite a fare ?
Non me potete minghionar tutte le sere,
io voglio solo chi vuol far l’amore.
1013
Fiorin fiorello
vurrìo passà lu mare co’ un cappello
per ritrovare il mio amore, Nello,
se non lo trovo e non me vòle è pure quello
me contento de sposare suo fratello.
1014
Cuscì cantava una menestrello co’ la cetra:
“Se non me ami più ne cerco ‘n’atra
donne più carine de te ce n’è ‘na freca
basta che l’amore mio non se spreca.
Se per furtuna me capita ‘na strega
sempre a spasso ce ne jimo co’ la scopa !”
1015
Fior de granturco
se non me sposi tu, o bel ragazzo
me ne vado in Turchia e sposo un turco.
1016
E’ tante volte che je lo chiedo al sole
de ritardare un poco su lo tramontare
il mio amore sta lontano e vuol venire
se se fa notte no’ trova la strada per passare.
1017
Meglio quanno piove
tutti li jorni no’ nse po’ far l’amore
ne era capace solamente Giove,
iersera mi scì mannato fori giri
a spero tanto, carina, che ce riprovi.
Co’ li sforzi d’amore ‘nce sse mòre
ma ripusimece mmocco’, o car’amore.
1018
Ogghi te sento tutto ‘mprofumato
non sperà, amor, che te la daco,
la so prumista a Nicò pe’ questa sera
me compra ‘na collana jò la fiera.
1019
Fiore de rosa
gnà grattasse la testa a far la spesa
caro è l’oglio, lo vì’, cara ogni cosa,
se anche stasera vo’ li sordi la morosa
purtroppo devo rinunciare a la pelosa.
1020
Stella lucente
per me scì un tipu interessante
su lu core mi scì acceso un focu ardente,
te chiedo de non passà più qui avanti
sennò te manno un saccu d’accidenti.
1021
Fiore fiorito
non lavori mai e vòi pure magnà
de la vita tu tutto scì capito,
ma partutu da casa t’ha cacciato
è più sverdu te te, n’è rrembambito.
1022
Lu spusu miu è bellu e graziusittu
co’ le mà me vò toccà sempre lu pettu,
che Dio non nje lu levi llu difettu
perché io ce provo tantu gustu.
1023
De vasci me ne scì prumisti cento
ma io ne voglio cinquecento,
comme lu macellà non faccio sconti
grossi me li devi dar ed in contanti.
1024
Cara moglietta mia
ormà è rriata l’ora de la morte
se me vè a chiamà chiudi le porte,
ma per quanto scì stata cattìa
spero che prima de me a te portesse via !
1025
Fior de viole
se babbu va a la fiera e mamma pure
te lu manno da la finestra lu segnale,
che sicuri allor putimo far l’amore
e ‘nsieme putimo stà quanto ce pare !
1026
Fiore di fiore
quante volte te lo debbo dire
l’amore de nascosto ‘nse po’ fare,
e tu, testone, ‘na cosa non vòi capire
che marito mio devi diventare.
1027
Fior de papagna
tu scì proprio comme la castagna
de fori bella, dentro ‘na magagna,
ché cretino è quello che sse magna
‘na castagna co’ dentro la magagna.
1028
Fiore de menta
‘ffacceta a la finestra tutta quanta
chi t’ha potuto vedé sempre te vanta
dice che ‘ssomigli tanto a la Madonna.
1029
Fior de limone
carina se te ss’è rotta la campana
de lu batoccu n’è stata la cagione,
più prudente è stata la Carlotta
la campana l’ha sonata e no’ l’ha rotta.
1030
Fior de cipolla
non occorre che te ‘ndori e fai bella
sotto casa tua mai c’è la folla,
ormà lu distinu te vo’ fa zitella
ma tu ‘nte rassegnà doneme quella.
1031
Quante arie se dà lla bbella mora
addè che porta l’orecchini a pera
non je sse po’ dir mezza parola.
1032
Mannaggia all’osteria e all’ostessa
l’amore mio troppu tempu llà ce passa,
je fa da frate e spesso la confessa
e tanto proprio tanto ce sse spassa.
1033
Cara mammina
l’amante mia se chiama Giacomina
in chiesa e ovunque sembra ‘na regina,
se lu destinu comme moglie me la dona
io sempre la voglio trattar comme ‘na dama.
1034
Mannaggia all’osteria mannaggia all’oste
lu spusu miu se joca tutto a carte,
se non je sse passa llu viziu malidittu
lu manno a ‘ffanculo drittu drittu.
1035
Me vòi fa capì che il bianco è nero
dici che me vòi sposà ma non è vero,
scì vusciardu non scì mai sincero
era meglio se no’ nte conoscevo.
1036
Io l’ore le so’ contate co’ le dita
de sicuro tu te scì sbagliata,
all’appuntamentu tu non scì vinuta,
spero solo che ti scì pentita
rimandiamo tutto a n’atra òta.
1037
Quanto me piaci cara !
Garofano fiorente a la ringhiera
con te vorrei parlare giorno e sera.
1038
L’innammorato tuo sembra un po’ sciocco
je sembra cosa bella far l’occhietto,
non sa che cuscì ce fa chi è farabutto
e come lo fa co’ me lo fa co’ tutte.
1039
Quando ti vedo a la finestra a stare
un angelo mi sembra di vedere,
all’improvviso ti vedo sparire
bellina, cosa t’ha fatto dispiacere ?
Ritorna, o bella, a la finestra a stare
non ti nascondere, mettiti a guardare.
1040
Tante bellezze porta il tuo bel viso
chiunque te vede innammorar lo fai,
o fanciulletta nata in Paradiso
più bella di te nse vide mai.
1041
Quanno t’affacci tu, stella lucente,
sembri il sole che nasce da levante,
tutto il cielo s’illumina e risplende
il mio cuore è d’amore traboccante.
1042
Vorrei passare il mare senza ponte
abbracciato col mio amore sopra l’onde,
vorrei passare il mare senza nuotare
ma ti vorrei far annegare con l’amore.
1043
Cara ricordati di me se sola stai
io penso sempre a te, non smetto mai.
1044
Desidero abbracciarti tanto, tanto
tu sei partita ed io abbraccio il vento
dimmelo tu se posso essere contento.
1045
L’amante mia se chiama Leonora
più la bacio e più mi rincuora.
1046
Fior de viola
l’amante mio se chiama Nicola
promette poco, ma è sempre de parola.
1047
Guarda la luna quanto è bella
pare l’amore mio quanno me parla
per me risplende più d’una stella.
1048
Fior de verbene
se al vento io potessi comandare
jé dirrìo de portar qui chi me vò vène.
1049
Fiore de pino
Il mio amore se chiama Peppino
pensa sempre a le bottiglie de lo vino.
1050
Amore, amore non me ne far tante
io le sopporto e le tengo a mente
un jornu te le rrenfaccio tutte quante.

1051
L’amore mio se chiama Tomasso
va girando dovunque e va de spasso,
il cuore ce l’ha duro comme un sasso
per questo amarlo più non posso.
1052
Vior de viola
l’amore mio se chiama Nicola
vale assai poco, non è de parola
ma se io l’abbandono rmango sola
allora è meglio che me tengo il mio Nicola.
1053
Per un bel ragazzo provavo simpatia
arriva un’amica e me lo porta via,
io non me rassegno voglio riaverlo
per me solo lui è il più bello.
1054
Odore d’essenza
l’amor mio se chiama Vincenza
li belli e li brutti je fa la riverenza,
a tutti con un bel sorriso lei risponde
mentre il suo viso si illumina e risplende.
1055
‘Na òta me volevi dare il cuore
ora non me vòi più vedere,
non me parli più manco per favore
ed io per te ho sprecato amore.
1056
Lu Paradisu è fattu pe’ li Santi
S.Pietro non ce fa rrentrà l’amanti,
perché so’ stati grandi peccatori
a le donne han dato grossi dispiaceri.
1057
E comme te lo spiego ?
L’amore mio se chiama Diego
ad ogni mio voler io me lo piego,
che se mantenga cuscì io spero e prego
sennò lo faccio comme un tordo su lo spiedo.
1058
La mamma del mio amore è ‘na signora
ma io non jé voglio fa la cameriera,
quanno suo figlio sarà mio sposo
essa per serva e io me riposo.
1059
L’amore mio se chiama Donato
il suo cuore, a poco a poco, me l’ha dato
va dicenne però che jé l’ho rrubbato.
1060
Fior de verbena
la mamma per il figlio quanto pena
poi viene una donna e se ne fa padrona.
1061
Fior d’orchidea
la bella amante mia se chiama Lea
a me me pare più bbella d’una dea.
1062
‘Ffaccete a la finestra o bbella mora
ti li scì fatti li pennenti a pera
ma mo’ non pòi troà chi te li paga.
1063
Amore m’ha lasciato all’improvviso
ché più bello l’ha trovato ‘n’altro sposo,
pe fajié vedé quanto m’è dispiaciuto
stasera cenerò con più appetito
e stanotte dormirò più riposato.
1064
Fiore de riso
l’amore che cercavo io l’ho trovato
adesso credo d’esser in Paradiso
straccu pe’ lo cercà or me riposo.
1065
Fiore de noce
iersera contenta cantavi ad alta voce:
“Oh quanto paghirìo pe’ rfà la pace!”
Ma mo’ che la pace è stata fatta
non fai più la guerra, ma la matta.
1066
Me succhi lo sangue e non fai firita
era meglio se mai non ero nata,
io so’ davvero nata sfurtunata
essere tanto amata e poi tradita
e l’anima m’è rimasta incatenata.
1067
Tu che tra tutte scì la più carina
scì quella che me dà ‘na grossa pena,
co’ ‘na spina m’hai trafitto il cuore
non vedi che sto morendo di dolore ?
1068
L’amor tuo per me s’è spento piano piano
de lacrime ne feci ‘na fontana
e de suspiri ‘na catana piena.
1069
Ho inventato tante bbelle parole
per intenerire il cuore tuo crudele,
ma il cuore tuo ormai è troppo duro
non si può ammorbidire un vecchio muro.
1070
Ma guarda mpo’ che sorte !
Lu distinu m’ha condannato a morte
m’ha ‘ncatenato a te, ma tanto forte
che te devo sopportà fino a la morte.
1071
Fior de girasole
me voglio marità, mamma non vòle
la dote ce n’è poca, solo parole,
lu spusu me piglirìa pur senza dote
ché le bellezze mie ben l’ha valutate.

1072
Lu sole co’ la luna ha rfatto pace
così faremo noi, amante mia felice,
dopo tante stizze lo giureremo su la croce
di non fare più guerra, ma di stare in pace.
1073
Guarda lu sole dove va a calare
di dietro a lo giardino del mio amore,
dietro quella montagna va a sparire
e l’amante mio più non vòle illuminare.
1074
Io me ne voglio jì de llà de lu mare
tu carinella mia non mi seguire
l’acqua sapuritella te fa male
e perché non vai a galla, pòi annegare.
1075
De llà de lu mare lo vedo venire
co’ n’occhio lo comincio a salutare
co l’altro me cce metto a far l’amore.
1076
Se vòi vinì co’ me a cantar stornelli
‘ttaccheremo la carrozza a sei cavalli
il giro faremo pe’ ‘sti paeselli
dove a gara canteremo li stornelli.
1077
Affacciati a la finestra o bello fiore
quanno parli co’ me n’angelo pari
quanno passeggi la gente la ‘nnammori.
1078
Porca puttana
tutte le bellezze de la Filomena
se l’ha portate via la tramontana
e j-ha strappato pure la sottana
addio a le bellezze de la Filomena.
1079
Fiore sfiorito
il mio cuore dal dolore è lacerato
amore, amore mandami un saluto,
mi trovo a Regina Celi carcerato
se non te fai sintì io mòro disperato.
1080
Da tanto lontano sento un fischio
quello è l’amore mio che ha fatto fiasco
ma se me vè a cercà io me ne ‘nfischio.
1081
Fiore de jìa
torna a la montagna o montagnola
ché tu non sai stare in compagnia,
stai tanto meglio se stai sola
fra capre agnelli e pecore che bela.
1082
Fiore de rovo
se io la sapessi usar la penna
pe’ fattelo sapé comme me trovo
una bella letterina te la scrivo
e pure pe’ fatte sapé che ancora vivo.
1083
So jita a Serviglià a comprà lo sale
m’ha domannato: “Co’ chi fai l’amore ?”
“Bada a pesà lo sale e le parole
io l’amore lo faccio co’ chi me pare!”
1084
Vado de llà de lu mare e più non torno
sempre lo viso mio te rraccommanno
ma tu non mi tradire con Ermanno.
1085
Per cantare bè ce vo’ la voce
un mecchié de vì co’ quattro noce,
pe’ cantà bè ce vò la voce vèlla
quattro vecchié de vì co’ ‘na ciammella.
1086
Ci-ho la testa dura comme un sasso
l’amore mio se chiama Tomasso
o ricco o poverello no’ lo lasso
perché ci-ho la testa dura comme un sasso
e ‘nnammorata so’ del mio Tomasso.
1087
Fiore de noce
all’ombra, all’ombra che lu sole coce
lo troppo far l’amore a te te noce,
firmimece mmocco’, stimece in pace
che se te mòri tu, non me dispiace.
1088
Passata è la corriera de le nove
c’è ‘na ragazza che la vulìa fermare
co’ l’autista ce vulìa far l’amore,
torna domani se lo vòi vedere.
1089
Porti quell’occhio nero car’amore
quanti poveri amanti fai spasimare
quanti ne fai murì de crepacore.
1090
La rondinella che per l’aria vola
gira che vo’ girà per terra cala,
cuscì farrai tu col tuo amore o Noemi
gira che vòi girà, rvei ne le mie mani.
1091
Voglio fà lu vitturì ma non so’ capace
a lu cavallu non gné so’ dar la voce,
a far lu vitturrì è un’arte justa
se non ci-agghio li quatrì, scrocco la frusta.
1092
Se vòi vinì co’ me a cantar stornelli
ne so’ caricati trentasei cavalli
sarrà ‘na gara, a chi li sa più belli.
1093
So proprio sfurtunata
mannaggia a Carnoà quanno è vinutu
perche me s’ha portato via l’innammoratu
e me tocca sempre a stà co’ lu maritu.
1094
Se ancor me chiami io no’ nte sento
a far l’amor con te è sempre un pianto,
non mi scì fatto stà mai contento
tu stai co’ me e pensi ad Armando.
1095
Mammata che te tiè per tanto bella
te portà a la fiera de Fontevèlla
te deve nasconne però dentro u’ scattolo’
sennò chi lu po’ comprà ‘ssu maschero’.
1096
Pozza murì ‘mmazzatu re Manuelle
la meglio gioventù sta sotto l’arme,
lu destinu nostru de rmané zitelle
o contentasse de tanti scartarelli.
1097
Pe’ le ruffiane ce vòle grosse spese
ce vò le ciammellette zzuccherate
sennò te fa male l’ambasciate.
1098
E se tu vòi portà l’anellu d’oro
ce vòle da fatigà e da batte sodo,
se ‘nvece lo vòi portà de solo argento
ce vò da fatigà e da stacce attento.
1099
Che brutta usanza
è sonatu minzudì a san Lorenzo
è l’ora de magnà, ma ‘nc’è speranza.
1100
Rosa fiorita
vaco spesso a trovà la mia bella Rita
quella che in petto porta la calamita,
ma se per strada, per casu, ‘ncontro zita
me fermo e me cce spasso na serata.
1101
Fiore d’acanto
ci avessi la virtù che ci-ha il vento
sempre, bellina, te vurrìo stà accanto.
1102
Ti scì vantata che scì tanto ricca
ma non te so’ visto mai co la carrozza
ma a rlaà li pagni dentro ‘na tinozza.
1103
Fiore de cardi
non è più tempo de pelà li tordi
bella, te sposerai, ma è troppo tardi.
1104
Fior di cicoria
li sospiri miei li mando su per aria
li vostri me li tengo per memoria.
1105
Fior di ginestra
l’innammorato bello va a la festa
llà se la scegli ‘na bbella ragazza
e se ne frega de la figlia vostra
pe’ no’ stà più vicino a ‘na pupazza.
1106
Fiore de lana
la campanella tua chi te la sona ?
Te la sonerò io ‘sta sittimana
ma prometteme di non fare più la strana.
1107
Fior de limone
se cerchi la tua vita a migliorare
non perdere con me ‘st’occasione,
non perdere co’ me ‘st’occasione
che se non te cerco io ‘nte cerca un cane.
1108
Fiore de pepe
l’avete comperate le scarpe fiorate
ma lu lettu pe’ durmì non ce l’avete,
se lu lettu pe’ durmì non ce l’avete
de le scarpe fiorate che ne fate ?
1109
Fiore de ruta
te so’ vinutu a fa la serenata
e manco a la finestra scì ‘pparita
se è mammata che te tiene ‘ncatenata
diglie che te scioglie, lla sciagurata;
‘na ragazza bella legata a la catena
pure a li santi e li diavoli fa pena.
1110
In mezzo a lu mare se vede quattro vele
lu ventu je fa far comme le donne
prima venni venni e ppo’ vanne vanne.
1111
Sotto a lli coppi dorme ‘na bbella figlia
dove li nidu fa la rondinella
dove la notte la guazza non ce piglia
dove un’asina comme te manco ce raglia.
1112
‘Ffaccete a la finestra o ricciolona
de li capigli tui ne vurrìo ‘na rama
pe’ facce a lu core miu la catena.
1113
A Roma ci sta le carcere nove
lu carceriere s’ha perso le chiave
poru bbellu miu che llà ce mòre.
1114
Che me ne ‘mporta a me se non so’ bella
io ci-ho l’amante mio che fa il pittore
me dipingerà comme ‘na stella
e a vita mi farrà fare la modella.
1115
Fior de viole
tutti me dicìa che sono senza cuore
lo so’ donatu a un giovane leale
lo so’ donatu a chi bene me vòle.
1116
Fiore in fiore
“Scì tanto piccolina e fai l’amore ?
Quanno sarrai grande che te metti a fare ?”
“La scola voglio fare a le minore !”
1117
Fior d’amaranto
se tu Marì non me lo fai lo sconto
lo rinnovo co’ Teresì l’abbonamento,
io per l’amor non ce voglio spenne tanto
anche pe’ non fà la parte da gran tonto.
1118
O Martì voi col vostro saper fare
le piante secche fate rifiorire
le montagne abbasso anche calare
lu core d’ogni donna accalappiare,
ma da me lontano sta, non mi toccare
solo co’ lo sguardo ti posso ‘ncenerire.
1119
Su la porta di casa tua si legge un cartello:
“Cercasi marito giovane, ricco e bello,
ogni aspirante verrà sottoposto a controllo
pe’ vedé se funzionante ci-ha il pisello.
Si prega di suonare il campanello!”
1120
Se te vòi marità perché non parli ?
So’ che le manine tue spetta l’anelli
e ‘ssu biancu pettu spetta li coralli.
1121
Le stelle su nel cielo è piccolette
guarda le manine tue quanto è benfatte
beatu chi l’anelli te cce mette
più beatu che ne riceve le carezze.
1122
Fiore de menta
le stelle su nel cielo so’ quaranta
io più le conto e più me pare trenta,
io certo ero di saper contare
è l’amor che mi confonde e fa sbagliare.
1123
Fiore de fiore
a tutti li piccolini io voglio bene
perché piccolinello è lo mio amore.
1124
Bella voi siete nata di Natale
e battezzata a lo levar del sole
co’ l’acqua turchinella de lu mare.
1125
Io le canzone ne saccio, ne saccio
amore se ne volete un cesto grosso
le canterete co’ l’amante andando a spasso.

1126
Lasciateci passar semo romani
de li giardini li più belli fiori
de le ragazze carine li rubacuori.
1127
Bellina che ci-hai lu pettu spampalatu
non so’ se scì zitella o ci-hai maritu,
me pari un palazzittu disarmatu
sconcassatu da un forte terremotu.
1128
Tutti li fiori voglio maledire
ma la rosa me la voglio conservare
la rosa me la voglio conservare
perché la porta in petto lo mio amore.
1129
Fior d’amaranto
amore con me non fare il tonto
compreme un brillantì sennò te pianto
te pianto comme un albero dipinto.
1130
Lo mio amore m’ha mannato a dire
che magno e bevo e cerco d’ingrassare
le malelingue che le lasso dire
e che lui viene sempre quanno po’ venire.
1131
Giovanottuccio co’ lu sigaru in bocca
te la scì fatta ‘na bbella ragazza
se subboto no’ la sposi, non è vostra.
1132
Fiore de zucca
e statte zitta brutta vocca aperta
pari un follaccià che butta l’acqua.
1133
E tantu tempu che non se vede
se l’amore mio ‘nce vè manco stasera
domà je manno a di’ che se provveda.
1134
Fiore del cavolo
la socera mia è pegghio d’un diavolo
no’ la voglio più vedé d’intorno
tutte le socere possa jì all’inferno
la soceretta mia ancor più a funno
perché è fatta d’animo maligno.
1135
Se non vòi sintì ‘sta chiara voce
ce possa vinì lu prete co’ la croce,
se non vòi sintì ‘sta voce chiara
ce possa vinì lu prete co’ la bara.
1136
La jente dice ad alta voce
su la finestra tua ci sta la luce
e ‘na cencia de coperta tutte vusce.
1137
San Francesco lo dicìa a le granocchie
non scete degne de portà le scarpe
perché ci-avete le zampette storte.
1138
Fior de castagno
a lu jornu co’ l’occhi me tte magno
de notte su lu lettu me tte sogno,
me so’ ‘mmalatu e più non dormo
è tanto grave lo male d’amore
che se no’ lo curi vène ce sse mòre.
1139
Io me ne voglio andare mare mare
tu carinella mia non pòi venire
sai far l’amor, ma non sai notare.
1140
Li canto li stornelli a la romana
li metto insieme faccio ‘na catena
li metto insieme faccio ‘na catena
li metto a lo mio amore per collana.
1141
Ti do la bonasera o car’amore
chi sa se ancora ci potremo rivedere
per compagnia io ti lascio il cuore
te raccommanno sappilo tenere.
1142
Ti do la bonasera, bella, io parto
ricordete de quello che t’ho detto,
io la manterrò la mia promessa
se Dio no’ me farrà rvinì dentro ‘na cassa.
1143
Se mammata te manna a chiude l’orto
fa finta de serrà, lasceme aperto
fa finta de serrà, lasceme aperto
che all’amore, cara, non je farremo torto.
1144
Fiore de paglia
li sordi jò ‘nsaccoccia non se tarla
manco lu primu amore non se piglia
manco lu primu amore non se piglia
allora piglia a me, o figlia bella.
1145
Fiore de fiore
non me mannà più li baci co’ la posta
ché per strada perde lu sapore,
se me li vòi dà dammeli in bocca
così lo capirai che gusto ci’ha l’amore.
1146
Fiore di maggio
ti vorrei parlare del mio amore ardente
ma di fronte a voi mi perdo di coraggio
ti vorrei dir tanto, ma non te so’ dir niente
è la bellezza tua che mi confonde.
1147
Bellina che dormite alla supina
la testa la tenete fra la calda lana
la testa la tenete fra la calda lana
e dormite meglio voi che la regina.
1148
Stanotte so’ durmito a lo sereno
‘na fossa m’è servita da lenzuolo
pe’ capezzale è stata ‘na scarpatella
se non ce credi amor, vecce a vedella.
1149
Apreme, bella mia, che so’ Marino
cento miglia ne vengo da lontano
porto la chiave del tuo giardino
aprir lo voglio io con la mia mano.
1150
Non posso cantà più me so’ ‘ffelato
m’ha fatto male lo durmì de fori
sopra un lettuccio in mezzo al prato
la guazza m’è servita da lenzuolo,
ma appena tu m’hai visto ch’ero solo
vicino sei venuta e m’hai scaldato.
1151
Dillo, bello mio, comme facesti
quanno dal petto il cuore mi cavasti,
più bravo voi foste d’un dottore
rubasti il mio cuore, non sentìi dolore.
1152
Fiore de riso
va a cogliere quel fioretto da quel vaso
e portalo al mio amore in Paradiso,
e diglie che mai smetto de pregà San Pietro
se fa la grazia me fa di rimandarlo indietro.
1153
Attraversa il mar ‘na strada d’oro
ce passa lo mio amore piano piano
ce passa lo mio amore piano piano
spero che se ‘ffoga, io no’ lo perdono.
1154
Quann’ero piccolina su le fasce
anche la mia mamma me lo disse,
se furtunate tante donne ce po’ nasce
bella solamente tu ce potrai cresce.
1155
Fiore de canna
se passi in questa strada io te saluto
ti restituisco i baci che m’hai dato,
io ti prego, caro, di passar più spesso
che d’amore scoppio e resistere non posso.

1156
O Signore te rivolgo ‘sta preghiera:
per chi me vo’ vedé mortu, la galera
chi ‘nvece me vo’ vè, con me in crociera.
1157
Fiore de canna
la mamma del mio amor è ‘na santa donna
li rrubba li quatrì ppo’ se li magna,
‘na socera comme quella è ‘na condanna
anche a casa mia essa commanna.
1158
Fior de viole
mi scì tirato un sassu su lu core
m’ha colpito e non mi scì fatto male,
colpito m’hai e male non mi scì fatto
e io te lu rtiro con tanto affetto.
1159
E’ proprio vero che ‘sta strada è benedetta
ce passa tante jente sempre de corsa
se ce passa l’amor mio il cuor ce lassa.
1160
Fior de mintuccia
piglia li schioppu e vanni a caccia
e ‘mmazzulu un cillittu pe’ Mariuccia
che je piace più de ‘na beccaccia.
1161
Fior de mortella
l’occhiu te ride e la bocca te balla
pe’ famme ‘nnammorà scì nata bella,
ma a te io preferisco tua sorella
perché spesso me cce ‘bbraccio jò la stalla.
1162
Fiori di pero
quanno me guardi co’ quess’occhio, caro
da la testa me levi ogni pensiero.
1163
S’io medico potessi diventare
codesto male ti vorrei guarire
per non vederti più, bella, penare
col veleno affretterei il tuo morire.
1164
Io son disposto a fabbricar ‘na nave
colli capelli tuoi farci le vele
colle lacrime mie farci lo mare
così quanto t’amo lo potrai vedere.
1165
Stella Diana non m’abbandonare
rfamme rfà pace con il mio amore,
è da quanno m’ha lasciato che sto male
ora che so’ guarita non me vòle.
1166
A me, cara, niente me ne ‘mporta
se lu diavulu presto te sse porta,
anzi lo spero tanto e ci-ho interesse
che lu diavulu via te sse portesse.
1167
Fiore d’alloro
ora che m’hai lasciato me dispero
viver non posso senza te, o tesoro.
1168
Fior di girgenti
tu me l’hai fatti fare amari pianti
comme quanno fai tu che te lamenti,
si possono perdere e trovar dei bravi amanti
la vita è questa, gnà che te contenti.
1169
Fioretti mori
tu me l’hai fatti far li pianti amari
ma me la pagherai, se non te mòri
ché sempre ‘sta fine fa li traditori.
1170
O giovanotto co’ la pippa in bocca
te so’ trovato ‘na bbella ragazza
ma se non la sposi presto, non te tocca
perché è tanto che Pippì je tiè la tracca.
1171
Robba da pazzi
me chiedesti lu core e te lo detti
ora che ce l’hai me lo strapazzi.
1172
Fior de limone
tu l’hai saputa tanto bene rigirare
dal torto scì passata a la ragione;
io che non so’ trattar co’ le carogne
la ragione te la do’, non voglio rogne.
1173
Io me ne voglio andar de llà de lu mare
i tuoi capelli saranno le colorate vele,
le lacrime saranno l’acqua de lu mare
e la barca sarrà il tuo tenero cuore.
1174
Fiore de scoglio
E me ne voglio andare, me ne voglio
a pascer l’erba comme fa il coniglio
il bene che t’ho voluto lo rivoglio.
1175
Fiore de liuto
m’hai detto de vinì e io so’ venuto
fino alla mezzanotte t’ho aspettato
a la fine con un’altro t’ho veduto.
1176
Albero senza foglie
piangete occhi miei, piangete sangue
chi mi voleva bene ha preso moglie;
io sola e derelitta so’ rimasta
ma se mme capita je spacco la testa.
1177
Fior d’erbe amare
m’affaccio a la finestra e vedo il mare
tutte le barche le vedo venire
quella del mio amor non vò tornare.
1178
Fior di ginestra
se vòi marito fattelo de pasta
e mettulu a seccà su la finestra
chinque passa ve cce ride in faccia.
1179
Se vòi marito fattelo de legno
e poi lo porterai girando il mondo
tutti te diranno: che bell’ingegno.
1180
E va’ a murì ‘mmazzatu e pussa via
io non la voglio l’amicizia tua
prima lu ladru scì fatto e ppo’ la spia
mmamma non te vòle a casa sua.
1181
E va’ a murì ‘mmazzatu te cce manno
comme te so’ comprato me tte rvenno,
anche se ‘nce faccio un sordu de guadagno
so’ contentu lo stesso, non me lagno.
1182
E va’ a murì ‘mmazzata tu e tua madre
per quanti giovanotti hai messo in croce,
ma de mettece a me non scì capace
ché dentro la testa mia non c’è lo cece.
1183
Tu dal giardino l’hai colto un fiore
ti prego, caro mio, non lo sciupare;
la mamma l’ha saputo custodire
mai a nessuno l’ha fatto toccare.
1184
Fiore di pino
o giovanotto canzonate meno
l’arte de canzonà tutti l’abbiamo,
e se ancor vòi far lo spiritoso
non c’è ragazza che ti vorrà per sposo.
1185
Fior di mentuccia
quant’è brutta la donna che se ‘nvecchia
assomiglia a ‘na cucciola senza cocchia.
1186
Fior di lupino
non m’interessate, non m’andate a genio
tra quelli che conosco siete il più cretino,
vi prego non mi venite più vicino
sennò li cunti te li faccio far col mio Tonino.
1187
Fior di fagioli
gli uomini lunghi me li tengo per pali
e quelli troppo corti per tappa barili.
1188
Fiore de pesco
l’hai consumata la carta e l’inchiostro
co’ le tue letterine hai fatto fiasco,
se tu le rivòi te le rispedisco.
1189
Fior de cipresso
io l’ho trovata meglio e a te li lasso
e se la trovi tu fanni lo stesso
de ‘sti tempi difficile non è trovare un fesso.
1190
Aria a li venti
avete un cuore solo e lo donate a tanti
voi siete ventarola a tutti i venti
ma a me, carina mia, tu non me ‘ncanti.
1191
Fiore di lino
eravamo in due innammorate d’uno
ognuna tirava l’acqua al suo molino,
or volentieri te lo lascio quel cretino.
1192
Da più di un anno che mia dai tormento
vedi che vivo tra sospiri e pianti
tutto sopporto senza alcun lamento
ti prego non mi lasciar che te ne penti.
1193
Fior di piselli
gallina corteggiata da li galli
e spizzicata da li pollastrelli,
se non te pòi difendere da quelli
almeno capa sempre li più belli.
1194
Guarda se quanto è stupida la donna
porta du’ mele in petto e non le magna,
quanno piglia maritu le consegna
ma se chidù je le tocca mai se lagna.
1195
Fior de castagno
se vòi marito fattelo de legno
e fattelo non più de ventun’anno,
e se poi te lo fai de legno duro
te dura più a lungo de sicuro.
1196
Fior di betulla
l’incontro, la saluto non dice nulla
lasciatela passar ‘ssa mattarella.
1197
Fior di maggese
hai cent’anni e non dimostri un mese
sei ancor bellina, sei serviglianese.
1198
Fior di castagno
comme Eva ci-hai ‘na bbella mela
te conviene darla a me che me la magno
sennò te cce po’ fà la tela il ragno.
1199
Cara comare
la ventarola sei del campanile
a tutti i venti ti lasci piegare
gli amanti a centinaia fai venire.
1200
Fiore de noce
a cantà le serenate ‘nsei capace
ché spaventi tutti quanti co’ la voce.
1201
O giovanotta dalle belle ciglia
ad una fata il viso v’assomiglia,
tutti vi vogliono ma nessuno ve sse piglia
pure la mamma tua me sconsiglia.
1202
Perché siete povera di petto
per marito avete preso un tappo
ce vò la scala per fallo salir sul letto.
1203
L’erba più amara la mangiano li grilli
co’ te, bellina, ci-ho specato i fogli,
io t’ho lasciato chi te vò, te pigli,
ch’io ‘nce voglio più sprecà li fogli.
1204
Fiore fiorello
gallina cavalcata d’ogni gallo
e spizzicata d’ogni pollastrello,
se non vòi a me che so’ il più bello
fatte spizzicà da uno spelacchiato gallo.
1205
Se mi volevi bene come era patto
non m’avresti strappato il cuore da lo petto,
levarlo a me per regalarlo a un altro
che ci-ha tanti difetti ed è anche matto.
1206
Lo mio amore fa lo pecoraro
jé voglio rregalà un campano d’oro
cuscì se non vedo lui sento il campano
e sempre io so’ dov’è il mio tesoro.
1207
Fior di viola
o pecoraro venni qua jò l’ara
venni a capà la lenta da lo seme
appena finito andremo a letto insieme
ma per paga non te dò manco ‘na lira.
1208
Fior di ricotta
l’amante mio sempre m’aspetta
perché non dico mai: adesso basta.
1209
Fiore d’argento
chi fa l’amor con voi diventa santo
se ce lo faccio io mòro contento,
mòro fra lacci e catene d’argento
se ce lo faccio io contento mòro
mòro fra lacci e catenelle d’oro.
1210
Sposa lu pecorà, o figlia bella
lo letto te lo fa mmezzo la stalla
pe’ cuscino te cce mette ‘na pecorella.
1211
Amo un pecoraio, amo la rosa
amo lo fiore de la Santa casa
de maggio fa l’amor, de giugno me sse sposa.
1212
Chi per marito un peroraio piglia
maritata non è, manco zitella
maritata non è, povera figlia
spesso costretta a durmì sopra la paglia.
1213
O amore mio non ti avvicinare,
la zingarella che ti sta a sentire,
già ha studiato comme ti po’ fregare.
1214
Le api pe’ lo troppo pizzicare
perdon la vita, la cera e il miele,
voi bellinello per non saper fare
perso hai l’amante tua ch’era fedele.
1215
Fior di scopiglia
le donne portan l’anima di paglia
guai a quell’uomo che ci si consiglia
perché dopo ne la vita tutto sbaglia.
1216
Fior d’erbe amare
quanti suspiri tu m’hai fatto fare
dimmi perché lo fai mio caro amore
sol perché pena dai al mio cuore,
dimmi perché lo fai mio caro amante
perché lo core mio ne provi tante.
1217
Fior d’amaranti
brava siete a far li tradimenti
avete un cuore solo ma lo date a tanti,
ma di tradire a me non ti riesce
bene ti conosco da quann’eri su le fasce.
1218
Fiore di aneto
Cielo ! Quanto mi avete stomacato
invece d’amar voi bevo l’aceto.
1219
Fiore dell’orno
vé so’ vinutu dietro più di un anno
adesso tocca a voi venirmi intorno.
1220
Fiore di lino
sol per toccarti ‘na volta la mano
mi facesti pagare uno zecchino,
ma tu sbagli a pensar che so’ cretino
or per un bacio non caccerò un quattrino.
1221
Fiore de lilla
Con voi, cara mia, io gioco a palla
comme facimo spesso jò la stalla.
1222
Fior di mortella
se ti vede il Re ti vorrà per moglie
per far la razza de la gente bella.
1223
Fior de giunchigli
tu hai più amanti che non hai capigli
lo sai chi lasci, ma non sai chi pigli
che òta co’ le brutte te cce sbagli.
1224
Amore mio
se tribulata sei dammi la mano
che tutti e due ricorreremo a Dio
per le pene che ce manna protestiamo
e per il bene tuo ci penso io.
1225
Il cielo è alto e non si può toccare
le donne belle non si ponno avere
di quelle brutte non si sa che fare
di quelle come te ci si deve contentare.
1226
Stai sempre a la finestra o zaccarosa
ma de zuzzo te ss’è rrimpita casa,
se ‘nte decidi a datte ‘na rpulita
rmarrai sola e zitella per tutta la vita.
1227
Corri, corrì Marì che Carlo scappa
dagliele quattro sardelle su la testa,
e se ppo’ vedi che non jé vasta
dagliene de più ché no’ nte costa.
1228
Colomba bianca lascia la mia stanza
va dal mio amore, domanneglie che pensa
comme resiste a tanta lontananza.
1229
Io me ne voglio andar lontano tanto
non m’abbia a ritrovar nemmeno il vento
dove la Maddalena fece il pianto.
1230
Avete la boccuccia piccinina
quando volete dirmi una parola
sempre mi fate prima ‘na risatina.
1231
Fiore d’argento
quando vedo il Diavolo me scanso
quando vedo voi scappo per spavento.
1232
Mi ha lasciato il mio amante scaltro
io credevo fosse un grosso tormento
è morto un Papa se n’è fatto un altro
ma stavolta lo vorrei mpo’ tonto.
1233
Questo proverbio, o bella, imparerai
anche le lenzuola sono piume e fiori
chi ce dorme sola non riposa mai
specie se d’amor ci-ha tanti guai.
1234
Fiore di abete
son cagnolino a le vostre pedate
mòro de fame e me ‘rrabbio de sete
perché, o bella mia, non m’aiutate ?
1235
Oh! Comme mai !
Avevo un cuore solo e l’ho donato a voi
l’ho dato a voi e io senza restai,
ora rischio di morir, perché non me lo rdai ?
Poi te lo ridarò se me sposerai.
1236
Fior di verbene
ce vurrìa tutte le strade romane
pe’ raccontatte tutte le mie pene.
1237
Fiore d’arancio
m’hai fatto domandare e io ‘nte voglio
l’avvanzi dell’atri io non li piglio,
m’hai fatto domandare per la pace
l’avvanzi dell’atri a me non piace.
1238
Lo benedico lo fiore de pepe
è tutta bontà vostra se m’amate
giorno verrà che tutta mia sarete.
1239
Lo benedico lo fiore de moco
co’ quess’occhi m’avete già legato
perciò non posso andare in altro loco,
il giorno che t’ho ‘ncontrato io benedico
la mamma tua ho già ringraziato.
1240
Fior di granito
ditelo, bello mio, chi t’ha portato ?
Innanzi a l’occhi miei tanto gradito !
E chi ti ha portato, bello fiore ?
Innanzi a l’occhi miei gradito amore !
Agli occhi miei chi t’ha portato innante ?
Tanto gradito e benvenuto amante !
Se t’ha portato amore, amore sia
sta pur sicuro della fede mia.
1241
Fior di giacinto
lu core miu è sincero e me ne vanto
non è comme lo tuo bugiardo e finto.
1242
Fiore dell’ormo
chi fa le ingiurie scrive su la polvere
ma chi le riceve le scrive su lo marmo,
che il tempo con l’andare non cancella
allor controlla la tua lingua quanno parla.
1243
Al mondo esiste troppa jente scema
che speranza fonda in cor di femmina,
nell’onda ara e nell’arena semina
il vento e l’acqua spera in rete prendere.
1244
E’ stato scritto co’ l’inchiostro
rifletti quanto è breve il viver nostro
stamane sei fanciul, domani vecchio.
1245
Avete tanti amanti e mi sto zitto
senza dir quelli ch’avete di nascosto,
zingarella che venite dall’Egitto
ve li compro tutti io, ma sottocosto.
1246
Fiore de rovo
butta ‘na briscoletta, io te la pago
ci-ho l’assu de bastoni e me rimovo.
1247
Fiore d’arancio
io verso de te col cuor mi slancio
e tu, bellina mia, mi tieni il broncio,
tu li messaggi d’amor ancor non li capisci
ma io la pazienza ce l’ho, spetto che cresci.
1248
Fior de viola
tu un burino sei di piazza Montanara
che mai hai mantenuto la parola,
ma io paura non ho de rmané sola
da tantu tempu c’è Martì che me consola.
1249
Aria a li venti
un fazzoletto di sospiri e pianti
prima me vèi a cercà, ppo’ te ne penti,
fai comme quascì sempre fa li matti
prima de magnà roppe li piatti.
1250
Scì proprio natu pe’ ‘mbroglià le donne
tu porti le bellezze tanto granne
se parli co’ le piante te rrisponne
ma non sai che lu core miu no’ nse vénne.
1251
Fiore de canna
pensate quanto è perfida la donna
porta l’Inferno addosso e no’ nse danna,
co’ l’omu se diverte e po’ lu ‘nganna
pensate quanto è perfida la donna.
1252
Fior di ananasso
è troppu tempu che te vengo appresso
se tu non cedi, più no’ nce faccio un passo
e vattelo a trovare n’altro fesso.
1253
Quanto son belli gli uomini moretti
massimamente quelli giovanotti
sembrano mazzi di garofoletti
che fa bella figura do’ li metti.
1254
Fiore de nocchia
me l’ha vaticinato la cornacchia
che la mia cara moglie me ‘nfinocchia,
spero che la cornacchia s’è sbagliata
sennò sparo a la moglie e a la cornacchia.
1255
Fiore de fiore
su ‘ste contrade c’è un’usanza
solo le maritate fa l’amore,
per le giovanotte ‘nce speranza
la maggior parte mòre de dolore.
1256
Fiore fiorito
me so’ tagliato un dito con un vetro
e co’ lo sangue mio ce so’ dipinto un quadro;
co’ lo sangue mio ce so’ dipinto un quadro
poi per pochi, pochi soldi l’ho venduto.
1257
Fiore de mora
quando si alza per tempo la mia cara
più bella si vede risplendere l’aurora.
1258
Fior di primavera
la tigre fra le belve è la più fiera
voi siete al mondo la più gran ciarliera,
al mondo voi la più ciarliera siete
ma co’ ‘ssa lingua le fate dolorose le ferite.
1259
Fior di cedrato
co’ ‘ssa lengua che tenete sempre in moto
mettete sottosopra tutto il vicinato.
1260
Fior di cerasa
voi siete, bella mia, di troppa spesa
per questo, amore, non vi porto in casa,
se trovate un ricco e fesso che vi sposa
legatelo ben stretto con catene dentro casa.
1261
Fiore d’erbetta
l’avete detto co’ la bocca vostra
che della vita mia fate vendetta
se non ve dò tutto l’amore che ve spetta.
1262
Sora Francesca
voglio venire alla cantina vostra
per fare un trinken-swain a la tedesca
e poi tutta le notte fare festa.
1263
Fiore de pepe
o voi che alla finestra ve ne state
tutti li fatti degli altri li sapete
ma a quelli de casa vostra non badate.

1264
Escon di notte fuor tutte le stelle,
perché son chiuse allor le tue pupille ?
Che son di lor più lucenti e belle !
1265
Fior de giunchiglia
dite che ci-avete amanti pure in Puglia
tutti vi vogliono nessuno vi piglia,
che disgrazia aver il cuor di paglia
co’ ‘na piccola scintilla fuoco piglia,
ma tu sogna de meno o cara figlia
dà retta a mamma tua che te consiglia.
1266
Fiore de ruta
ve so’ vinutu a far la serenata
la parola che vo’ data l’ho mantenuta,
ma se ‘sta sera la porta non m’aprite
questa è l’ultima serenata che sentite.
1267
Fiore di primavera
se tu me ami veramente o cara
io ti verrò a trovar mattina e sera.
1268
Chi se ‘nnammora de la donna vana
è comme chi somenta fra la rena,
tuttu l’annu fatica e se scalmana
e ‘na raccolta fa di loglio e avena.
1269
Credo che il nostro amor sia un destino
se non sposassi a voi la morte bramo,
credo che il nostro amor sia una sorte
se non sposassi a voi bramo la morte.
1270
Bellina scì più rilucente de la luce
cara la bellezza tua quanto me piace
la tua bellezza a morte mi conduce
se è vero che sposi Pippì comme se dice.
1271
Fior di cannella
mi sento allegro e zumpo comme un grillo
se veder posso la tua faccetta bella.
1272
L’idolo sei tu degli occhi miei
che io ti lasci, amor, non creder mai
se la morte non tronca gli anni miei.
1273
Vi sia d’esperienza la civetta
quanno ch’è vecchia se butta a la mucchia,
e così faranno a voi, bella ragazza
se pensate solo a filar co’ la conocchia.
1274
Il mio amor si chiama Agabito
se gli comando un servizio torna subito
va via il lunedì e torna sabato.
1275
Quanto ti voglio bene non te lo dico
spero di vederti presto pendere impiccato
per quante pene d’amor m’hai procurato.
1276
Benedico lo fiore de cipresso
ti piglio per mano, bello, e non te lasso
se vai de llà del mar, te vengo appresso,
che sia de llà del mar, e poi in Ancona
sempre la voglio amar la tua persona,
che sia de llà del mar, e poi in Piacenza
sempre la voglio amar la tua presenza,
che sia de llà del mar e poi più in llà
sempre la tua persona io voglio amà.
1277
A Roma le fabbricano le botti
vogliono far l’amor ‘sti vecchi matti
ma l’amor è fatto pe’ li giovanotti
e pe’ li vecchi ce vo’ tanti baiocchi.
1278
Fior di verbene
al paese mio si vive tanto bene
li paesà son tutti in pace e senza pene,
le donne è tutte belle, ma un po’ puttane.
1279
Fior di lenticchia
l’acqua te dà la fiacca, lo vì te raddrizza
ma senza lo magnà, le jenocchie scricca.
1280
Fiore de zucca
a me non me ne ‘mporta se so’ brutta
io so’ parlare, non ci-ho la lingua stucca,
se chidù me vo’ sfidà, co’ me ce toppa.
1281
Fiore de fragola
m’è stata regalata mezza mela
la rama ancor ce l’ha la vignarola,
ma se la posso ‘ncontrà quanno sta sola
so’ io che jé farrò a la vignarola.
1282
Fiore de mai
garofoletto quanno te piantai
co’ le lacrime mie te temperai.
1283
Il mio amor se chiama Francesco
le so’ ‘ttappatu dentro un fiasco
così d’estate me lo mantengo fresco.
1284
Fiore de fiore
mai è mancata l’acqua jò lu mare
manco la gioventù per far l’amore.
1285
Fiore de miglio
la paglia ribattuta non la voglio
li scarti de quall’altre non li voglio
tra li più belli de la zona me li sceglio
ma a te, o traditore, non te piglio.
1286
Il palazzo che stava a tanta altezza
adesso è diventatu ‘na casaccia,
cuscì succederà a la tua bellezza
come abito da seta che se straccia.
1287
Tu te lamenti che la strada è longa
amore ‘nce vinì se non te torna,
tu te lamenti che casa mia sta assai lontano
amor non ce vinì ch’io non te chiamo.
1288
L’amore, l’amore un corno
il giorno non mangio e la notte non dormo
il giorno non mangio perché non ce l’ho
la notte non dormo per la fame che ci-ho.
1289
Fiore de sulla
qualche cojoneria bisogna dirla
la coda lu somaru sempre sgrulla,
‘sta vita, anche brutta, gnà campalla
e l’erba comme se tròa gnà magnalla.
1290
L’altra sera, o bello, m’hai tradito
a murì ‘mmazzatu io te cce manno,
comme te so’ comprato me tte rvénno
anche se ‘nce faccio un sordu de guadagno.
1291
O vecchia te te venga la risicca
perché non manni figliata per l’acqua
c’è un giovanotto a la fonte che l’aspetta
co’ li sospiri ha ‘ntorbidato l’acqua.
1292
‘Ffaccete a la finestra o rreffumata
mannucu de padella rrugginita,
lu sorrece te la fa la serenata
lu gattu te la strappa la camiscia.
1293
Meglio de cuscì ?
Le scarpe co’ lu scroccu, lu cappellu a chicchirichì
me so’ fatto la ragazza ce voglio jì a durmì.
1295
Perché te fa passà tutte le voglie
viva li maccarù viva le foglie
viva la faccia de mmocco’ de moglie.
1296
Fiore di giglio
pozzi magnà l’erba comme fa il coniglio
la robba che t’ho dato la rivoglio
co’ l’anello un’altra ce ne ‘mbroglio.
1297
Giovanottino dal visino rosso
quanno vedi a me tu cambi passo
tu cambi passo e fai il visino rosso.
1298
Fior di verbena
quando il soldatino s’innammora
‘na bbota de tamburo e addio madama,
la disciplina per il soldato è tanto forte
che manco per l’amor rischia la morte.
1299
Fiore de menta
quanno sarrà quella jornata santa
che lu prete me dirrà se so’ contenta.
1300
Fiore de canna
la mamma del mio amor è ‘na gran donna
mill’ammi me sse fa de diglie mamma,
ma dentro casa mia non ce la voglio
perché or comando io sopra suo figlio.
1301
In mezzo al petto tengo un giardinetto
venite con me a spasso o giovanotto
che ve lo voglio dare un bel fioretto.
1302
Fiore di vetro
quanno mòro voglio andare in Paradiso
ma se ci trovo voi, io torno indietro,
poi causa ce faccio co’ San Pietro
ché t’aperto il porton per un sorriso.
1303
Tu piangi sempre per amor o Maddalena
o cara mia non viver sempre in pena,
vero è che il vento spesso la tempesta mena
ma è pur vero che il cielo rasserena.
1304
Persin Cupido innammorar faresti
d’angeliche bellezze ardenti e caste
splendete più voi che lo splendor celeste
e al mondo non v’è chi vi resiste.
1305
Fiore bel fiore
se il sospiro ci avesse la parola
sarebbe il più bravo ambasciatore.
1306
Fiore de pepe
io volo intorno a voi come fa l’ape
che vola intorno ai fiori de la siepe
e non m’arrendo finché non me la date.
1307
Fior di bombace
l’acqua quanno bolle fuma e coce
non dir male di me che mi dispiace,
non dir male di me che mi dispiace
c’è la vicinata tua che me lo rdice.

1308
Fiore de cece
l’amor in guerra, le paci segrete
così faremo noi, se amor ti piace
onore in guerra e la segreta pace.
1309
Fior di verdura
se la morte a me non me ritrova
ti voglio amare finché il tempo dura.
1310
Fior di castagno
le perseche son buone di Foligno
se son d’altro paese non le magno,
co’ le ragazze brutte mai me trattengo
la mia è tanto bella e me la tengo.
1311
Io benedico ognor le tue catene
sempre appresso a te voglio venire
più me vòi male e più te voglio bene.
1312
In mezzo al petto mio c’è ‘na capanna
venite amore mio a far la nanna
ed io vi canterà la ninna nanna.
1313
Aceto, aceto che io mi vengo meno
non ho mangiato l’aglio del giardino
ma quello dell’amor ch’è più veleno.
1314
Per amar voi, caro, ho speso tanto
poveri soldi miei buttati al vento,
vi do’ la buonasera e più non canto
vado a far penitenza in un convento.
1315
La donna che se leva de cervello
piglia marito per portar l’anello,
dopo che quattro jorni l’ha portato
essa maledice l’anello ed il marito.
1316
Fior di ginestra
ci fate l’innocente e la pollastra
ma della malizia voi siete la maestra.
1317
Porti due riccetti fatti a modo
no’ nce li porta manco la regina
e neppur la principessa dentro Roma.
1318
Avanti casa tua ci sta li frutti
li pummidoro ancora non è fatti,
con il ragazzo tuo ce ride tutti
perché ‘ssomiglia tanto a li margutti.
1319
Fiore de noce
la vocca tua me pare ‘na fornace
trecento e più matù ce sse po’ coce
e non è bella manco quanno tace
pigliatale co’ chi brutta te la fece.
1320
Amore, amore famme lu cappellu
sennò d’estate moriro’ de callo
ma se me l’hai da fa, fammelu bellu
sennò io me vergogno de portallu.
1321
Madonna de Loreto damme aiuto
da tutti me ritrovo abbandonato
se me ‘bbandoni tu per me è finita
la mia ragazza co’ Martì è fuggita.
1322
Quann’ero piccolina su le fasce
l’amore mio me dicìa cresci cresci
addè che so’ crisciuta tu me lasci.
1323
Lu campanil de Pisa torce e penne
o ragazzina non fare tanto la spaccona
che le bellezze tue c’è chi le ‘bbandona
perché a troppi ce n’è che le vòi vénne.
1324
La buona sera la voglio dare a tutti
prima a li giovanotti e po’ a li vecchi
ma a lo mio amor prima de tutti.
1325
Fior di verbena
voi del fior siete la corona
e del mio cuor siete la catena.
1326
De llà de lu mare se sente ‘na voce
forse è l’amor mio che vo’ rfà pace,
de llà de lu mare ‘na voce le sento
è del caro amor mio dolce lamento.
1327
Pe jì a far l’amor jò pe’ le piane
ce vo’ lu portafogliu e le saccocce piene
sennò a ‘ste puttanelle non jé sta vène.
1328
Fior de ginestra
per ogni santu c’è ‘na bbella festa
bellina, arriverà pure la vostra.
1329
L’amore mio è jitu a Roma a mète
invece de rivinì se fattu frate,
monnaca me faccio io lo vederete
se solo lui per confessor voi mi darete.
1330
Cara Ninetta
su la finestra tua c’è un vasu d’erbetta
non te pòi marità, scì ‘na cioetta.
1331
Viva la faccia de lu primu maritu
tre basci me li dette ‘ccanto lu focu,
quilli de la notte ‘nte li dico
trecento vasci m’è sembrati poco.
1332
Voglio cantà addè che je va vona
quanno che so vecchia dico la corona,
voglio cantà addè che so’ zitella
prima de jì a finì sotto ‘na zolla.
1333
Fiore d’acanto
più vicina te sto’ e più so’ contenta
ti dono latte e miele e me ne vanto.
1334
Io de baci te ne vorrei dar tanti
per quante foglie muovono li venti
e per quanti in Paradiso sono i Santi.
1335
Oggi ce l’ho ‘na voglia matta !
Voglio comprà un soldo de ricotta
pe’ tiralla in faccia a ‘lla marmotta.
1336
Voglio cantà e voglio fa la matta
ché lu maritu miu manco me tocca,
daero ci-avìa ragio’ la nonna mia
aver un amante solo è ‘na pazzia
averne quattro o cinque è un’allegria.
1337
O Dio del ciel che fai fiurì le zucche
falle diventà d’oro ‘ste ragazze
cuscì se marita sia le belle che le brutte.
1338
Cuscì se lamentava la comare
e statte zitta tu che non sai cantare
te rfà la bocca pure le somare
e canti comme d’estate le cecare.
1339
Fiore de giunchiglia
ogghi de lavorà non ci’agghio voglia
perche ripenso a te brutta canaglia,
ma sta attento che se me rpiglia
te pozzo bbruscià comme la paglia.
1340
Stella lucente
l’acqua scorre do’ la terra penne
l’occhiu sempre gira dove sta l’amante,
questa è ‘na bona regola perenne
e la rispetta pure chi non se ne ‘ntenne.
1341
Te po’ jutà solo il caro buon Gesù
la rosa spampalata non se restregne più
l’amore abbandonato non se riacquista più.
1342
Dimme comme se po’ fare ?
O Dio, O Dio, io non vurrìo morire
‘stu bbellu munnu non vurrìo lasciare,
se diversamente proprio ‘nse po’ fare
anche la bella mia fammi portare.
1343
Non c’è proprio speranza
è l’ora de magnà e non se magna
in questa casa c’è ‘na brutta usanza,
mia moglie co’ la comare sta a spettegolare
ed io affamatu staco a bestemmiare.
1344
Porti ‘na bocca che pare ‘na logghia
pe’ chiudale ce vole ‘na stagghia
lu cà ce bbagghia e le mosche ce llogghia.
1345
Lo capisce pure un cretino
non serve che te restringi il bustino
llà dentro ce lo porti già il bambino.
1346
O Dio del ciel
fammela ‘na grossa grazia sola
famme murì la socera co’ la spagnola.
1347
Fior de giunchiglia
lu core de la donna è fattu a maglia
povero l’uomo che ce sse ‘mpiglia,
da sempre chi ce sse ‘ntreccia
perde le forze e mai se streccia.
1348
Fior di alloro
l’amante mio è tanto bello e caro
che se tocca lo stagno jé diventa oro.
1349
Fiore de noce
voi fate l’amor co’ chi ve pare e piace
io per parte mia co’ te ce fo’ la croce
1350
Cuscì lo cantava ‘na gazza
gusta piglià lo fresco sopra la terrazza
vicino a la sorella tua che rvà a la razza.
1351
Fior d’insalata
ormà l’intenzione tua io l’ho capita
di far l’amor con me ti sei stufata,
iersera co’ Martino tu sei sparita
e dietro ‘na fratta la mamma t’ha trovata.
1352
L’amore bello mio fa il marinaro
tutta la settimana sta a pescare,
a lu jornu fatiga quarantore
ma lu sabbutu rvè e vò far solo l’amore.
1353
Per una pena d’amor sto diventando pazza
quanno te ‘ncontro ‘nte pozzo parlare,
pensa e ripensa lo pensà me ‘mmazza
non voglio pensà a te, voglio morire.
1354
O nuvole del ciel che cosa fate
che tutte insieme non vi riunite
per aiutar le donne innammorate
ma dai giovanotti troppo trascurate.
1355
Il mio cuore col tuo s’è ‘ncatenato
per poterlo separar come farete,
non se scatena manco se ce vè San Pietro
solo voi bella mia ci riuscite.
1356
Fiorin fiorello
pe’ fattelo vedé che non te burlo
sabbato e sera te porterò l’anello,
domennaca e mattina le coralle
più l’orecchini co’ le campanelle.
1357
In questa casa c’è ‘na figlia bella
un giovane jé l’ha data la caparra,
ma stasera chi la vo’ ‘sta figlia bella
bisogna che la raddoppia la caparra.
1358
Fior de viole
tu ci-hai lo pepe e più lo sale
le bellezze tue rcopre lu sole,
tu ringrazia Dio che te l’ha date
ed io ringrazio te che me l’hai donate.
1359
Fior d’albicocco
voi de quatrì n’avete un sacco
non dovete aver paura, ‘nvé li tocco
m’interessa il vostro cuor, ne vado matto.
1360
Bella ragazza dalla treccia bionda
di nome vi chiamate Veneranda
tutti li giovanotti per voi ce fa la ronda.
1361
Fiore di faggio
coraggio amore mio, fatte coraggio
che se te ‘mmali tu per me è peggio.
1362
Ora che sei piccolina corri tanto
da grande cara vincerai lo vento,
se tanto piccolina e vòi far l’amore
quando sei grande che vorrai fare ?
1363
Non posso cantà più, non ci-ho la voce
la so’ persa iersera a la fornace
co’ lo chiamà l’amore mio ad alta voce
che stava a far l’amor sotto ‘na noce.
1364
Fiore de canna
‘na misteriosa dote ci-ha la donna
te ‘ttira a sé comme la calamita
prima te lusinga e po’ te ‘nganna
e se vò rovinar ti può pure la vita.
1365
Fiore de pero
l’amor ‘nse po’ comprà con il denaro
e se lo compri non è quello vero.
1366
Piagne lu pecorà quanno che negne
quanno lo cascio porta a vénne, più non piagne;
piagne lu pecorà quanno che fiocca
ma non piagne quanno vénne la ricotta.
1367
O donne quanto furbe siete
fra le braccia dell’innammorato
lo fresco de la sera ve gustate,
poi cento baci voi ci pretendete
se son novantanove vi lamentate.
1368
Gesù Cristo mio ‘na bona annata
a ‘sti pori contadì ‘na bona rcota,
e a li signori la galera a vita
e fammela Gesù ‘sta sola grazia.
1369
Fiore de lilla
innammorato non c’è che a la sua bella
non racconta ogni tanto qualche balla.
1370
Comme la pianta del mandorlo scì sciocca
fiorisce di gennaio quanno fiocca
e non te fa mai gustà mmocco’ de frutta
e tu comme lu mandurlu scì fatta.
1371
Se dice che chi ci-ha l’ogne paccate
è tanto più birbante de lu frate,
quelle dell’amante ben guardate
o donne se non volete essere ingannate.
1372
Fior de fagioli
ti illudevi di poter vivere nell’oro
perché hai sposato il re dei borsaioli,
lui già a Regina Coeli sta rinchiuso
e tu se vòi magnà a girare il fuso.
1373
Tutti me dicìa ch’eri un farabutto
m’hai ‘ngannato dopo che t’avevo dato tutto,
ma se in cielo c’è un Padreterno
so’ sicura che te ficca jò all’Inferno.
1374
E’ vero che so’ rvistita co’ li stracci
e che ce n’agghio tanti de difetti,
ma no’ ‘ssomiglio a te che la dai a tutti
pe’ raccapezzà soltanto pochi spicci.
1375
Guarda mpo’ lu sole dove va a calare
in direzzio’ de la montagna del Vettore
llà dentro lu giardì del mio amore.
1376
Quanto me piace la serviglianese
sempre su li capigli ce porta le rose
e intorno, intorno anche le viole appese.
1377
La sera de iersera fece l’anno
che la mamma tua a la mia casa vénne,
e allor, cara, per riparar lo danno
di farti maritare insieme decidemmo.
1378
Niente c’è meglio de la ricotta
la luna quanno è tonna allora è tutta
la fica quanno è nera allora e fatta.
1379
La mà sopra lu focu ‘nce la metto
che lo ragazzo miu sia tanto onesto;
a mettere la mano nel mio petto
iersera ci-ha proato e m’ha dato gusto,
sempre in futuro voglio che me tocca
dove più jé piace e dove a me me gusta.
1380
La moglie tua è stata ‘na gran puttana
e mo’ se vò ‘llungare la sottana,
ma anche se s’è pintita comme Matalena
un Cristu non lu tròa che la perdona.
1381
Fiore de fico
me gira tanto intorno Federico
ma se vo’ sapé se l’amo non jé lo dico,
fino a che lo porto a spasso con un dito
e finché tutti li sordi non jé freco.
1382
Fior de papagna
de notte no’ scappà de casa bbrutta sdrega
la luna de llucciatte se vergogna
perché non jé piace far luce a ‘na carogna.
1383
Il mio amore me l’ha mandato a dire
che me provveda, che me vòl lasciare,
io jé la so’ mannata la risposta:
“Me so’ provvista, non so’ più la vostra !”
1384
Te la scì fatta la sottana co’ li trinci
ma non te la pòi mette co’ le scarpe cence
mammata te dà le sue per evità le ciance.
1385
O cara Ernesta
quanno te ‘ffacci tu su la finestra
prima se vede le corne e ppo’ la testa,
e tu ce pretenni d’essere onesta
perché ci-hai ‘na bbella faccia tosta.

1386
Fiore de fava
le scarpe quanno è vecchie se risuola
l’amore quanno è vecchio se rinnova.
1387
Mora de rovo
se vaco in Paradiso quanno mòro
subboto scappo via se llì te trovo,
t’ho detto che ‘nte voglio più vedere
preferisco le fiamme dell’Inferno sopportare.
1388
Piagne la mamma che sua figlia sposa:
“Mo’ se va via la pace de ‘sta casa !”
Rresponne la sorellina curiosa:
“Se va via la rovina de ‘sta casa !”.
1389
Diglielo tu fiore de canna
chi vo’ la vita mia lo dica a nonna
che dopo nonna fa contenta mamma.
1390
Scì stata a Roma pe’ comprà le pigne
ma te ss’è scoperte tutte le magagne
la mamma è la ruffiana de le figlie.
1391
Possa piglià un malore a li signori
che stanno a tavolino a piedi pari,
a piedi pari ce stanno anche li puritti
ma solamente dopo che son morti.
1392
Fior de giunchiglia
Ci-avessi le virtù che ci-ha l’anguilla
girar io la vurrìo tutta la Puglia
pe’ vedé quale mostro te ‘ssomiglia.
1393
Rose disfatte
se tu devi cantar canta più forte
non fare gnau gnau comme le gatte.
1394
Fiore di acanto
Se io avessi le virtù che ci-ha lo vento
sempre currirìo pe’ statte accanto
e no’ nte vurrìo lascià manco un momento.
1395
Gira girella quanto pòi girar
salisci in alto quanto pòi salire
tanto ne le braccia mie dovrai finire.
1396
Piccolinella mia piena di riso
sei nata in un paese misterioso,
il mio cuor tu l’hai conquistato
con uno sguardo gentile e luminoso.
1397
La saccio ‘na canzone corta corta
ma l’ha ‘mparata nonna jò la costa:
“Sacicce e maccarù mettete in bocca
e pigliete pure quello che ‘nte tocca !”
1398
Quanno so’ morta le campane sona
e tutte me la dirrà n’Ave Maria,
vale per l’anama de quella figliola
che tanta tanta carità facìa quann’era via.
1399
Questo è lo vicoletto degli Ebrei
dove Gesù Cristo non ce passa mai,
ce passa solo li Turchi e Farisei
dimme, amore mio, tu comme ci stai ?
1400
Amore, amore mio non fà lo matto
se non ci-hai giudizio io te lo metto
o se vedo che serve te lo levo tutto
cuscì a modo mio io te ‘ssetto.
1401
L’amore mio fa il cavaliere
gli voglio regalare un campanello d’oro
così quando che viene io sento il suono
ed in casa mia lo faccio entrare
e se è un bravo cavalier voglio vedere.
1402
Voglio andare per il mondo sperso
che me vòle male contento lo faccio
che me vòle bene me lo porto appresso
ma quelle comme te all’Inferno le spedisco.
1403
Fiore bel fiore
lu giardiniere me so’ messo a fare
perché fortuna non avevo nell’amore.
1404
L’amore mio fa l’artigianello
lavora co’ lo freddo e co’ lo callo
lavora su lo mezzo dell’inverno
sempre lavora notte e giorno
uno comme lui non c’é qui intorno.
1405
Che me ne ‘mporta a me che me ne ‘mporta
se l’amore mio ci-ha l’occhi da gatta
l’occhi neri solo che l’asina li porta
e anche la moglie tua de nome Marta.
1406
Me ‘nnammorai de voi era de sera
era de notte e non ci si vedeva,
non ho potuto remirà la tua figura
s’era de giornu scappavo per paura.
1407
Le bellezze tue io non l’ho volute
le so’ somentate jò l’ortu e non è nate
se l’ha magnate tutte le furmiche.
1408
Ioca Pippì miu, joca a tressette
joca Pippì miu che vinci a tutti,
iersera ti scì jocato du’ prisutti
te jochi pure a me se no’ la smetti.
1409
Voglio fa un busciu sotto terra
voglio scuprì l’amore mio co’ chi parla
anche piccolino voglio fa la guerra,
e se scopro che parla co’ lu prete
comme fa li Turchi la ‘mmazzo co’ le pietre.
1410
La sera de stasera è già passato un anno
che la mamma del mio amor a casa venne
rimedio per il pasticcio lo trovammo
non me posso scordà, se mise a piagne.
Ma ora che vien chiamata nonna
felice coccola il pupetto ne la nanna.
1411
Su la finestra tua c’è uno sportello
ci si affaccia spesso un pappagallo
me ne frego di te e di tuo fratello.
1412
Mandorle in fiore
Rosina cara non te posso più scordare
tu m’hai rubato l’anima e lu core,
vedi però se me lo pòi ridare
ché a una più bella de te lo voglio dare.
1413
Vai in Chiesa per pregà il Signore
l’occhietti qua e llà per trovare amore,
vai in Chiesa per pregare i Santi
invece ce vai pe’ ‘ncontrà l’amanti.
1414
Fiore de veccia
quanto me piace l’insalata riccia
ma de più l’amante mio tra le braccia.
1415
Amore, amore ‘bbasseme lu ramu
fallu coglie a me lu meglio fiore
quell’atri falli coglie e chi te pare.
1416
Se no’ lo vòi capì io te lo canto
è meglio lo vì che l’acqua jò la fonte,
se non lo vòi capì te lo ricanto
è meglio lo vì che l’oglio santo.
1417
Guarda l’amore mio come s’è ridotto
a cogliere le more pe’ le fratte
non saccio se per fame o perché è ghiotto.
1418
Cuscì canticchiava un menestrello
la donna è fatta a testa de fringuello
oggi scorda a me, domà da retta a quello
sta spesso co’ Martì ma ama Nello
e il marito a casa sta tranquillo.
1419
Lu passeru che spizzica lu ficu
sempre lu viccu lu porta ‘nzaccheratu,
la donna che risponne a lu maritu
sempre lu porta lu musu mpo’ ‘mmaccatu.
1420
Fiore de cardi
te lo credevi de sposare un tonto
bella te ne scì ‘ccorta troppo tardi
non jé la fai più a piglià ‘sto tordo.
1421
L’amore mio fa lo muratore
me l’ha fatta la saletta per ballare
e un localino pe’ potecce fa l’amore
che ha voluto lui per primo collaudare.
1422
Dentro lu pettu miu ci sta scritte
tutte le malefatte che m’hai fatto
m’hai tradito comme Giuda a Cristo.
1423
Lo dovevi pur sapare !
Se me cce metto io co’ lo cantare
anche a le pietre faccio intenerire il cuore.
1424
Io tanto voglio bene al servitore
lo vedo sempre col cappello in mano
pe’ far la riverenza a le signore;
la riverenza solo a me la deve fare
perché l’unica so’ che jé do amore.
1425
Giovanottino dal cappello bianco
che ce venite a fa qua ‘sto contorno
pe’ far pace co’ me non c’è più tempo.
1426
O caro Alfredo
troppe me ne pponni che non è vero
che te perdona Cristo non ce credo.
1427
Sabbutu e sera se butta la conta
sotto la finestra tua chi te cce canta
e sopra la tua bellezza chi te cce monta.
1428
Quann’ero piccoletta non capivo
me davi da magnà la cannafoglia,
a mo’ che me so’ fatta grandicella
de far l’amor con te non ho più voglia.
1429
Giro intorno comme il tonno
tutta la notte io voglio jì cantenno
pe’ dar fastidio a te morta de sonno.
1430
Fiore de veccia
che jé rmane a la donna quanno è vecchia ?
Jé rmane la corona e la conocchia.
1431
La mamma del mio amor è ‘na bona donna
le rrubba le gagline e me le manna,
se me le manna crude, me le vénno
se me le manna cotte, me le magno.
1432
E jé so’ vangato pure l’orto !
La mamma del mio amor me vòle morto
vurrìo tanto sapé che jé so’ fatto.
1433
Tutte se marita e io che faccio ?
Se non me vo’ sposà manco Pietruccio
rimango come la crusca sul setaccio.
1434
Stella lucente
prima cantavi tanto e mo’ per niente
pare che t’ha pigliato ‘n’accidente
male scì’ fatto a cambiar l’amante.
1435
Innanzi a casa tua c’è la dogana
chi ce passa sempre scarica lu saccu
e chi riscote ‘ ‘na bellisima puttana.
1436
So’ ghitu a Roma a comprà ‘na sella
dietro me veniva ‘na cavalla
era quella puttana di tua sorella.
1437
Jò Tenna ce corre acqua scura
serve pe’ sciacquà ‘ssa faccia nera,
ma Tenna d’acqua poca ne porta
non basta pe’ lavà ‘ssa faccia sporca.
1438
Guarda l’amore mio quanto è carino
porta il cappello in testa e fa il paino
anche se fa lu contadì pare un signorino.
1439
La mamma del mio amore se va vantenne
dice che a casa sua non me cce vòle,
che se la leva questa pena da lu core
la figlia jé la rmanno, se non pesa le parole.
1440
Fiore bel fiore
Che me ne ‘mporta a me, chi mòre mòre !
Basta che campimo io e il mio amore.
1441
A la festa so’ ‘ncontrato Federico
quello che m’ha chiesto non lo dico,
prima che ve lo dico jé la daco
e de quello che la jente dice me ne freco.
1442
Zittu maritu miu che non è gnente
non te fa piglià da stuputu da la jente,
su de me de ciarle se ne fa tante
ma te lo ‘ssicuro io che non è vero niente.
1443
Amore, amore manneme un saluto
me trovo a San Michele carcerato
da amici e parenti abbandonato.
1444
Fiore appassito
è inutile che tu me parli del passato
ormà tra me e te tutto è finito.
1445
‘Na òta che eri nata bruttarella
era meglio se t’eri fatta monachella
ché mai te spetterà lu postu d’una stella.
1446
Lo diceva sempre nonna
l’acqua corre corre e ppo’ se ferma
l’amante si allontana e ppo’ ritorna.
1447
Vatte a confessà e diglieli tutti
le malefatte e più li peccatacci,
ma li peccati fatti per amore
non vanno raccontati al confessore.
1448
Non serve che passeggi, che passeggi
la cosina mia tu non ‘assaggi
e la chiave de ‘stu cor non la maneggi.
1449
Fiore de pero
tu canti li stornelli e io l’imparo
tu stai allegramente, io me ‘ccoro.
1450
La mosca se la magna il ragno,
se non me sposi tu manco me lagno
io sto a casa mia lavoro e magno,
se un maritu posso troà anche de legno.
1451
Fior de viole
da sempre la donna di poco onore
consuma la luce e sparagna lu sole,
quanno c’è lu sole fa le ciarle
e quanno se fa notte fa l’amore.
1452
In cima al monte ce tira lo vento
ci sta l’amore mio che me piace tanto
quel vecchio di suo padre non è contento
ma per furtuna de campà ‘ngné rmasto tanto.
1453
Per comme ti scì comportatu
te auguro de fa la fine de lu castratu
nasce curnutu e mòre ‘mmazzatu.
1454
Scì un omu senza onore !
E tu co’ ‘ssa faccia jalla senza colore
scì ditto brutta a me che sono un fiore ?

1455
A Roma ce sse vénne la pulenta
a piazza Montanara ce n’è tanta,
co’ quattro sordi te ne dà ‘na fetta
pe’ falla magnà a te,brutta mignotta.
1456
Fiore di acanto
O carrettiere che vai passo passo
tu bestemmi il Papa ogni momento
a ogni Santo dai del ladro e assassino
Sant’Antonio lo tieni per burrattino
mai hai capito quanto sei cretino.
1457
Te maledico o sciagurato !
Vittorio Manuelle m’hai tradito
m’hai portato via l’innammorato,
ora me lu rmanni vecchio e mutilato
io sempre te maledico e dico poco.
1458
Lo sai che faccio ?
De le parole tue ne faccio un fascio
le ppicco a lu sole e ppo’ le secco
ma quanno serve io te le rrenfaccio.
1459
Mora de rovo
che lo pensi a fa che io me ne mòro
de brutte comme te mille ne trovo,
de brutte comme te mille ne trovo
ma solo e sempre co’ le belle io ce provo.
1460
Il mio amore se chiama Marino
gli sguardi ce li diamo da lontano
ma l’amore lo facciamo da vicino.
1461
O ragazzina quanto sei saputa
non lo pòi trovar n’amante che te piace
dopo trovato scì tu che non jé piaci
e non lo conquisterai con mille baci.
1462
Te ricordi bella quella sera
che vulisti far l’amore mmezzo dell’ara
e me facisti pagà soltanto mezza lira,
or de poterlo rifar la voglia è tanta
disposto so’ a pagar lire cinquanta.
1463
Tu ce l’hai due occhietti fatti a esse
fatti apposta per minghionà le ragazze,
a minghionare a me non ti riesce
perché al mondo qualche furba ancora nasce.
1464
E’ inutile che fai l’elegantone
co’ la pippa in bocca e l’accendino in mano
col fazzoletto su nel saccoccino
tanto sei uno sporco zazzerone
co’ le bellezze mie non reggi al paragone.
1465
E’ bello far l’amore co’ ‘na zoppa
quanno camina nnazzaca ‘na chiappa
e l’amore lo fa se stuzzicata co’ ‘na zeppa.
1466
Co’ l’aiuto de ‘na brava fattucchiera
me la scì saputa far la ciarmatura
core e anima mi scì rrubbato
e su la testa lo cervello mi scì cunfuso
ormà la so’ pigliata la fregatura
cercherò n’atra donna che me la cura.
1467
Che tempi tristi !
Brutta puttana me la prumittisti
e per non dalla a me te la vinnisti,
ma quanti co’ poche lire l’ha comprata
presto lo capirà che l’ha pigliata ‘na fregata.
1468
La bellina mia pare ‘na santa
se l’ha fatta ‘na collana de pulenta
e quanno ci-ha fame se la magna.
1469
Domennaca, domennaca è festa
è la contentezza de la mia ragazza
ma la scontentezza de la mia saccoccia.
1470
Fior de viole
è bello far l’amore a Fallerone
se magna la panzanella senza sale,
chi fa l’amore e chi lu lume tiene
e chi magna e no’ lu fetta lu salame.
1471
Per vinì a tròà te bella fanciulla
so’ ‘bbandonato pecore e cavalla,
la cosa che te chiedo è sempre quella
ma tu sempre scappi via comme ‘na farfalla.
1472
Co’ lo macinà lo grà fai la farina
se macini lu core miu non me dai pena
ché l’amor per te è più de prima
questa è la legge dell’amor, molenarina.
1473
Co’ me, carina, non ce ne rfà tante
non siete figlia d’una principe regnante
manco vostra madre è ‘na regina,
capita un forestiero e jé la date
a me anche co’ li sordi la negate.
1474
Se al mondo se trovasse ‘na pagnotta sola
tutta la jente murirìa de fame,
de pagnotte, cara, se ne trova tante
io co’ la tua ancor vengo magnenne.

1475
Merla de fratta
la donna quanno è piccola s’allatta
da grossa piglia lu viziu de la gatta
magna la ciccia cruda e non la cotta
perché è diventata ‘na mignotta.
1476
Io te voglio bene e te ne voglio tanto
per quante foglie fa dondolare il vento
e per quanti pesci sotto l’acqua vanno.
1477
Oh Rosa, Oh Rosa
ci-avessi le virtù che ci-ha la rosa
che sopra li spì ce fabbrica ‘na casa.
1478
E questo lo sa solo le sarte
amor de contadì, amor da esperto
ché la terra la rigira da ogni parte.
1479
Rose fiorite
ci-avete l’occhi niri e me guardate
ma non mi volete dir cosa volete,
volete lu core e non me lu chiedete
vorrei tanto saper cosa pensate.
1480
O mamma iersera che paura
li piducchi se ‘ncollava le lenzola
lu lettu de continuo traballava
con me c’era Nicò che non dormiva.
1481
Fiore de fico
tu te ne stai, io me ne staco
tu me la cerchi, io ‘nte la daco
tu te ne mori, io me ne vengo
se tu no’ la vòi, io me la tengo.
1482
Fiorin fiorello
l’uomo cornuto sta sempre tranquillo
perché comme dice bene lo stornello
chi ci-ha le corne è l’ultimo a saperlo.
1483
Se mamma non me dà marito presto
le piglio le lenzole e ppo’ le strappo
me sta passanno l’anni, più non spetto.
1484
Fiore de paglia
la donna pettoruta è sempre bella
l’ha detto lu pittore che no’ sbaglia.
1485
Se le corne tue fossero frasche
‘nnanzi casa tua ce sarrìa un bosco,
se le corne tue fosse ‘na bandiera
sarrìa tutta ‘na festa giornaliera.

1486
Fior de frunnusella
sciacquete lu musu co’ l’acqua calla
che se te porta via la prima pella
lo zuzzo va via, scì mpo’ più bella.
1487
O bella rosa bianca
ogni donna che ‘nnazzaca l’anca
se non è puttana poco ce manca.
1488
Cara comare
giovane so’ e me voglio divertire
me voglio ‘nnammorà de chi me pare
e solo co’ chi me gusta far l’amore.
1489
Se te vòi marità e non ci-hai li pagni
spetta la cascata de le fronne
ché te la pòi capà piccole e grandi.
1490
Quann’ero piccola me piacìa li biscotti
or me piace de più li giovanotti,
quann’ero piccola commannavi tu
mo’ che so’ grossa no’ me commanni più.
1491
Faccia da cinesina sorridente
non ci-hai la dote e te ne vanti,
prima t’avrei sposato senza niente
ora ce vòle la robba e li contanti.
1492
O rose rosse
la donna bella co’ le pocce grosse
anche senza dote tròa da maritasse.
1493
Or dammelo tu, cara, un bel bacio
se li vasci mii facesse li vusci
lu musu to’ sarrìa ‘na grattacascio.
1494
Quanto è bello far l’amor co’ la vicina
se non la vedi senti ognor la sua vocina,
la senti quanto rchiama le galline:
“Vieni pulcino mio, vieni a mangiare !”
1495
Fior di granato
non mi chiamate più corino allegro
chiamatemi corino addolorato
pe’ li guai che ci-ho mòro disperato.
1496
Fiore d’erbetta
non c’è più pettirossi ne la macchia
non c’è più pettirossi, addio civetta.
1497
Fior di limone
se dicon mal di noi, caro mio bene
son rosari per te, per me corone,
lasciala pur dir quelle befane
fare maldicenze è il loro pane.
1498
M’hai fatto la malìa non posso andare
e prima camminavo tanto bene,
or che so’ costretto stare a letto
vieni anche tu, non mi lasciar soletto.
1499
Salice piangente
io voglio rifar la pace col mio amante
ché quando lo lasciai, era innocente.
1500
E me ne voglio andare in cima ai monti
e chi avanza da me si faccia avanti,
portate le ricevute e si fa i conti
non venite tutti insieme o cari amanti.

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