P. Vittorio Blasi misionario in Burundi Lettera Natale 2008

NOHELI NZIZA – BUON NATALE
UMWAKA MUSHASHA MUHIRE – BUON ANNO 2009
Carissimi Amici e Benefattori,
i giorni si susseguono rapidamente e non mi son reso conto che siamo già alla fine dell’anno 2008.
Le feste Liturgiche del Natale sono alle porte e Gesù Bambino sembra abbia fretta di venire in mezzo a noi per portarci la sua PACE e la sua BENEDIZIONE e “Pace in terra agli uomini di buona volontà”!! Quest’anno desidero farvi giungere il suo saluto con l’immagine della Madonna di Loreto che Atanasio ha accolto anche con la nostra solidarietà, e con tutto l’amore della famiglia Egidio e Loredana di Matelica. La Mamma celeste vuol dire a tutti voi e a tutti noi: ”Non abbiate paura sono con voi e vi osservo in tutte le vostre attività perché sono la vostra Mamma”.
Dopo la mia breve permanenza in Italia ho ripreso il mio lavoro apostolico in Burundi in mezzo ai ragazzi che ho ritrovato nella serenità e nella attività scolastica del primo trimestre.
I quattro universitari FOMAMIOR hanno terminato le loro sessioni con successo e si stanno preparando alle nuove sessioni.
Sono loro che seguono i giovani nelle scuole superiori e tengono i contatti con gli insegnanti per seguire i progressi scolastici.
I più grandicelli si responsabilizzano così e si preparano alla vita degli adulti. Altri seguono le scuole elementari e materne.
La scuola materna ed elementare MAMMI accoglie oltre 460 alunni e gli insegnanti si stanno impegnando a portare avanti la scuola perché possa risultare anche quest’anno a più alto livello di riuscita nei profitti scolastici.
Al mio ritorno ho fatto visita agli ospedali ed ho avuto la sorpresa di trovare tanti malati gravi da farmi pensare che le cose stessero peggiorando. Venendo dall’estero si notano le carenze e si è meno assuefatti alle situazioni di degenza e di miseria.
Per venire incontro a tante deficienze sanitarie ho conosciuto in Italia l’uso di alcune erbe tra cui l’ortica e sto facendo conoscere il suo potere curativo anche in Burundi. Sto preparando un foglietto esplicativo per potersi curare la salute ”dalla farmacia del Signore”. Senza troppe spese e con un vantaggio per tutti. Ci sarebbe anche un fiore che da piccoli semi per la cura preventiva della malaria.
Alcuni di voi siete preoccupati per la situazione che prevale in Burundi e nei paesi confinanti con troppe tensioni e guerre …
Come la mettiamo? Noi siamo convinti che il Burundi è il paese di Maria e che Dio ne ha fatto il GIARDINO DELLA MADRE DI DIO E DEGLI UOMINI. Se questa è la certezza, abbiamo fiducia!
In Burundi non c’è solo guerra o morte, ma ci sono anche tanti segni di speranza, di vita e tanti segni di amore. Conoscevo già la piccola opera chela giovane Sandra stava iniziando per i bambini orfani ed ho trovato al mio rientro che ne aveva più di trenta con lei, senza troppi mezzi, ma con tanto amore. Ha chiamato la sua casa: ”La Famiglia della gioia e di Santa Rita da Cascia”. Altre giovani vogliono accogliere gli storpi abbandonati per dare loro speranza, gli Amici della Croce si stanno organizzando per aiutare con più decoro e con amore i malati abbandonati negli ospedali. Le mamme in difficoltà con l’affitto ed i figli, perché vedove o abbandonate dai mariti ricorrono a P. Vittorio per avere un aiuto per tirare avanti la carretta. Tanta la buona volontà e tante seminagioni di opere buone e di bene! Il bene non fa notizia, ma sarà il bene a sopravvivere nel Burundi di oggi e di domani. Nel nostro piccolo stiamo costruendo questo mondo nuovo PARADISO DI DIO in momenti di crisi e di sbanda mento economico.
Stiamo andando contro corrente e siamo pieni di speranza per il futuro in Dio e in Maria. Grazie infinite di tutto.
Vi benedico insieme con Gesù e Maria
In Gesù e Maria P. Vittorio Blasi

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P. VITTORIO BLASI MISSIONARIO in Burundi testimonianza opere

“SULLE ORME DI CRISTO IN BURUNDI
Carissimi amici e benefattori,
vorremmo condividere la testimonianza di due Burundesi che ci hanno raccontato l’opera di Padre Vittorio BLASI nella loro terra madre ossia nel Burundi, con queste parole di Gesù: “Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi… Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,35-36.40).
“Dopo aver lasciato la sua nazione Don Vittorio BLASI ha raggiunto il Burundi in qualità di missionario. La sua missione non è stata facile perché il nostro paese è stato lacerato da una guerra civile durata più di tredici anni. In realtà, la forza della sua fede in Cristo Salvatore e il suo coraggio lo hanno aiutato a rimanere in mezzo ai fratelli di Gesù sofferenti.
Il Vangelo di Cristo da lui annunciato lo ha portato ad aprire una casa di accoglienza per orfani. Questa casa costituisce un raggio di speranza perché permette ai bambini orfani di ritrovare la gioia e la serenità negategli dalla storia. E cosi il loro futuro compare all’orizzonte.
Infatti Padre Vittorio, dopo avere accolto i bambini ha pensato subito alla loro scolarizzazione; ecco perché ha costruito la scuola elementare. È da notare che questa scuola è una delle più note che danno una buona formazione. In effetti tanti gli chiedono di iscrivervi i loro bambini. Questi bambini non solo studiano ma hanno anche un momento di dare lode al Signore della vita perché la cosiddetta casa è dotata di una cappella. Questa scuola costituisce davvero un’oasi di riconciliazione perché accoglie tutti senza alcuna distinzione.
Cari amici, l’attività missionaria di Padre Vittorio attualizza le parole dell’apostolo Paolo indirizzate ai Romani: “Chi ci separerà dunque dell’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la nudità, il pericolo, la spada?”. Questo amore di Cristo lo ha sostenuto e accompagnato permettendogli di svolgere il suo ministero nonostante le difficoltà dovute alla guerra. Don Vittorio ha sempre sentito la vicinanza di Gesù come lo ha detto Egli stesso: “Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Questo ce lo ha dimostrato la sua espressione gioiosa in mezzo ai suoi bambini orfani. Di fatto tutto questo è stato possibile perché egli ha accettato di accogliere il messaggio della salvezza che ci è stato rivelato in Gesù e lo ha annunciato agli altri vivendolo.”
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Carissimi amici e benefattori,
questa testimonianza dei Burundesi ci riempie di gioia e possiamo dire che il nostro e vostro contributo aiuta davvero nell’annunciare il Vangelo di Cristo e quindi esso permette di raggiungere la salvezza integrale dell’uomo.
Inoltre stiamo per vivere la festa di Natale e del Nuovo Anno, non possiamo concludere senza porgervi i nostri fervidi auguri. Che Dio vi colmi dei suoi beni e benedica le vostre famiglie!

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P. Vittorio Blasi missionario in Burundi lettera dell’ottobre 1988

Vittorio p. Blasi dal Burundi 13 ottobre 1988
Carissimi,
Desidero rendervi partecipi della gioia di celebrare il 25° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale. Con timore e tremore il 13 ottobre 1963 ricevetti l’inestimabile dono del Sacerdozio. Ringraziamo il Signore per tutte le grazie che mi ha donata nella sua Misericordia. La Mamma celeste ringrazi Gesù che mi ha reso partecipe della sua missione in Burundi. Desidero rendere grazie anche di questo dono, perché vuol dire essere stati scelti per la cura del giardino preferito dal Padre.
Il Burundi sta vivendo il suo tempo: tempo di speranza e di purificazione, tempo di santità e di vita. mUn sacerdote che visita il Burundi periodicamente si esprime in questi termini :”Quando vengo in Burundi, respiro un clima nuovo, le emozioni non gradite scompaiono. Sperimento una presenza di Pace, Dio”. Il sacerdote ha colto quello che sperimentiamo nell’intimo della fede.
Il Signore e la sua Mamma con cura speciale stanno plasmando il Burundi e purificano le serre perché i fiori della santità, del bene, del vero, del giusto, crescano per effondere nel mondo il pro¬fumo ristoratore. La Pace che stiamo vivendo non è che l’alba fulgida del nuovo mondo che spunta. Le opere di misericordia che noto tra i cristiani: aiuto ai poveri, agli orfani, l’accoglienza, l’accettazione del dolore, il sorriso nella povertà che rasenta la miseria, la fede e la certezza di Dio non sono che il segno della predilezione divina. Per opere di misericordia in meno di due anni, hanno donato oltre 50 quintali di viveri e circa 3.500.000 lire.
Le meraviglie delle conversioni non sono che il frutto dell’Ora di Adorazione quotidiana e del Rosario in famiglia. La Vergine santissima sente la gioia di vivere con i suoi figli.
Lo Spirito Santo è per noi Luce -Guida e Fortezza. E’ Lui l’Amore che trasforma. E’ Lui che ci dà l’assillo costante per i poveri peccatori, i giovani, i bimbi abbandonati che la Mamma celeste confida alle nostre premure che sono anche le sue.
La Santa Messa ed il Rosario quotidiano siano i momenti privilegia ti del nostro dire Grazie Gesù.
Il Padre ci benedica. La Mediatrice del Burundi, Mamma della Pace, interceda per tutti noi Pace-Amore -Perdono -Vita Eterna in Dio.
A tutti voi GRAZIE. In Gesù e Maria
P. Vittorio Blasi

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P. VITTORIO BLASI MISSIONARIO BURUNDI a MURAYI marzo 1995. Lettera

P. Vittorio Blasi. 2 marzo 1995 Murayi Gitega – Burundi
Cari Amici,
Il Signore vi benedica e ricompensi. Seguite con apprensione la nostra vita, le realtà che ci interpellano sono le famiglie disastrate, gli orfani- bimbi abbandonati, i profughi, i poveri peccatori, l’insicurezza, la Pace.
In questo periodo pasquale desidero invitarvi a pregare per i poveri peccatori e per la PACE del Burundi e dell’Italia. Aver partecipato ai massacri, con parole, scritti, azioni, è sconvolgente. In alcuni sta subentrando la disperazione: non c’è perdono per chi ha ucciso, violato, saccheggiato, così dicono! In altri cova l’odio satanico. Altri cominciano a riflettere e dicono che solo Dio può salvarci. Là dove Dio è presente, la vita riprende, le tensioni diminuiscono, i cuori si riappacificano, ci si batte il petto.
Il ricorso alla preghiera, Messa, Rosario, Confessione, segna un cam-mino verso la conversione e la convivenza. In Parrocchia la festa dei bambini e delle famiglie appena celebrata, è stata un momento di distensione e ricerca di riconciliazione. Ci siamo preparati all’incontro con i profughi del campo di Kibimba, per ritessere il tessuto sociale stracciato dagli avvenimenti fratricidi. I doni in natura, fagioli, sorgo, patate, manioca … sono stati segni di amore. La Messa celebrata al campo, e preparata con le confessioni, ci ha aiutato ad invocare la Pace. I discorsi, i giochi, le danze, la birra bevuta insieme, sono stati piccoli gesti per suggellare la volontà di incontrarsi e perdonarsi per convivere.
I problemi sono seri. Bisogna passare dall’emergenza alla ricerca di soluzioni stabili. Oltre ai settemila orfani della Diocesi, nei campi profughi, bisogna occuparsi anche dei bimbi soli, accolti in famiglie. Nella Parrocchia di Murayi, una breve inchiesta del mese di febbraio ’95 ha fatto scoprire che i soli orfani della guerra sono 727.
Nel mio apostolato di Bujumbura, dove abbiamo dato inizio ad una piccola opera di Maria, Madre della Misericordia, stiamo pensando a come accogliere tanti piccoli bisognosi di affetto.
La Mamma celeste, il giorno di S. Girolamo Emiliani, protettore dei bimbi abbandonati, ci ha fatto trovare una casa, situata in zona tranquilla, vicina ad ospedale, scuole, chiesa, mercato. E’ Lei la Mamma che ci mette nel cuore questi programmi di bene.
In questi giorni in Burundi, i sacerdoti siamo invitati a riflettere sul nostro ruolo di pastori per ricondurre il gregge al perdono ed alla Riconciliazione. Lo Spirito di Dio ci illumini!
Chiediamo alla Mamma Celeste di farci tornare ai tempi della Fede dei primi anni del Cristianesimo. Preghiamo con il santo Rosario, perché è la Preghiera più gradita al Cuore Immacolato di Maria. Il Sacro Cuore squarciato sia il nostro rifugio sicuro.
“Mortifichiamoci nel corpo per abbellire nell’anima”. Portiamo la santa Croce che ci farà giungere alla Pasqua.
Continuiamo la costruzione del PONTE-ARCOBALENO di Solidarietà e Pace.
Invochiamo: GESÙ’ SALVATORE, SALVA L’ITALIA
GESÙ’ SALVATORE, SALVA il BURUNDI
In Gesù e Maria: P. Vittorio Blasi

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P. VITTORIO BLASI MISSIONARIO BURUNDI natale 2010 accoglienza Bambino Gesù

Vittorio.p.Vittorio. Natale 2009
Carissimi,
Desidero scriverti per sostenere le nostre attività, caritative. Siamo alla vigilia del Natale, forse le mie lettere ti sono giunte in ritardo per poter preparare la lettera per i benefattori, ma penso che il materiale ricevuto ti potrà essere utile per informare i nostri benefattori.
Ieri domenica quarta di Avvento ho fatto una riflessione con i cristiani ed i nostri ragazzi al momento della predica. La parola del profeta Isaia ci ha chiesto di chiedere un segno. E’ sembrato opportuno anche a me di chiedere un segno in questi tempi tanto difficili come al tempo del Profeta: ho chiesto un segno per tutti noi il SEGNO della Confessione in occasione del NATALE per accogliere il BAMBINO con il CUORE pulito, per poter costruire il Regno dell’AMORE e della PACE che ci vuol portare, sentendoci e vivendo nella santità. Ieri stesso Paolo nella seconda lettura ci ha raccomandato: “Siate Santi” E’ la raccomandazione che ci ha fatto per NATALE.
Ed è l’augurio che vorrei fare a tutti gli amici e benefattori che ci sostengono con l’obolo della vedova e l’obolo dei pensionati. Sono LORO che ci hanno dato la GRAZIA di operare meraviglie per i più poveri del Burundi, i bambini abbandonati ed orfani.
Ma mi sono soffermato soprattutto nella figura di san GIUSEPPE, che ha notato la maternità di MARIA e che ha riflettuto sul da farsi. L’Angelo lo ha avvertito nel sogno: “Non temere, Giuseppe, di prendere con con te MARIA tua sposa, perché nel suo seno c’è il frutto dello SPIRITO SANTO”. Abbiamo riflettuto insieme su che cosa ha fatto: GIUSEPPE ha salvato GESÙ feto, ha difeso la MADRE DI DIO davanti alla severità della legge.
Sono tanto devoto di san Giuseppe e forse mi ha messo nel cuore questa riflessione: “Vittorio non aver paura, ti ho accompagno nei tuoi anni di missione fin dagli anni ‘980 quando eri a MUMURI. Ti fatto capire di non aver paura quando il Vescovo ti ha chiesto di aiutarlo a sistemare la parrocchia ed ad accogliere le suore di santa Bernadetta, costruendo per il loro NOVIZIATO. In seguito ti ha chiesto di aiutarlo a costruire il Santuario della ROSA MISTICA dove “LEI LO HA VOLUTO”. Ti ho aiutato. Tutto è stato realizzato. Negli anni ‘990 abbiamo dato inizio al FOYER SANTA MARIA MADRE della MISERICORDIA (F0MAMI0R) e sempre con l’obolo della Vedova e dei pensionati ho dato speranza. Oggi all’inizio del terzo millennio, lavoriamo ancora insieme per dare speranza ai bambini abbandonati.
” Caro Vittorio, la “CASA della GIOIA” che volgiamo costruire per i bambini di SANDRA, non è una favola, ma è ancora la difesa che ho fatto per il mio BAMBINO Gesù e per Sua MAMMA la mia sposa Maria. Sono tanti i bambini massacrati nel grembo materno „ sono tanti i bambini non accolti”:
E’ con il cuore di sa Giuseppe che cerco di aiutarli: Foyer Sainte Marie, Mère de la Miséricorde pour l’Accueil des Orphilins. B.P. 409
Carissima, questa nuova impresa ci sovrasta e ci supera in tutti i modi: è per questo che ho osato chiedere a tutti i sacerdoti della Diocesi di Fermo e a tutti i Vescovi delle Marche un sostegno e a coloro che possono contribuire perché non vivono solo di pensione, ma hanno anche il superfluo. Ho bussato a tutte le porte come ha fatto Giuseppe a NATALE, le ha trovate tutte chiuse ed anche con risposte offensive, ha trovato solo la grotta di Betlemme ad accoglierlo per preparare il PRESEPE tra il bue e l’asinello.
Sarà così anche per noi, per me, ma sono con San Giuseppe e come ha sistemato e difeso il Bambino Gesù e così sistemerà e difenderà tutti noi. Viviamo nella discrezione, nel silenzio, nell‘amore dell’attesa, nella povertà, nella dipendenza di DIO. Da uomini facciamo tutto il possibile» (posso dire da pazzo) come S. GIUSEPPE (mi perdoni) ma è il cuore che ci sprona alla generosità ed alla speranza, perché speriamo in un mondo migliore e speriamo nella GLORIA di Dio su questa terra (come in Cielo così in Terra). E’ questo che ci anima, e puoi ben scriverlo a tutti i benefattori vecchi-e nuovi poveri, ricchi giovani e vecchi, pensionati o benestanti, per tutti domandiamo e vogliamo il Paradiso su questa terra e nell’altro MONDO CON DIO e tutti i SANTI.
Père Vittorio Blasi

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Vescovo RUHUNA Gioacchino e P. VITTORIO BLASI MISSIONARIO BURUNDI 1995

ARCHIDIOCESI di GlTEGA (BURUNDI) Bujumbura 3 Febbraio 1995
Cari Amici e Benefattori,
Ringrazio il Signore per il dono che ci avete fatto pervenire con tanta generosità per gli orfani ed i bimbi vittime della guerra fratricida in Burundi.
La Vergine Santissima ha suscitato nei vostri cuori sentimenti di amore e compassione. Avete riversato in Burundi tanto calore del vostro cuore desideroso di compiere il bene.
Desidero ringraziarvi tutti perché ci avete permesso di venir in aiuto di tanti bimbi sofferenti che sono l’assillo delle nostre preoccupazioni paterne. Circa settemila orfani vivono nei campi profughi, altri sono raccolti negli orfanotrofi della Diocesi, mentre un grande numero di bimbi soli sono ospiti di famiglie cristiane che desiderano compiere opere di misericordia.
Per tutti abbiamo il cuore aperto e preoccupato, e vorremmo avere le mani per donare. Siete Voi cari amici, benefattori e famigliari di P. Vittorio Blasi, missionario nella mia Diocesi, che ci avete dato concretamente la possibilità di consolare tanti cuoricini affranti.
A tutti voi un grazie riconoscente degli orfani e da parte mia una gratitudine immensa. Voglia il Signore benedire e ricompensare la vostra carità premurosa, e vi dia sempre un cuore attento e generoso.
Restiamo uniti nel Signore, Gesù misericordioso.
Grazie. Vi Benedico.
+ Gioacchino RUHUNA Arcivescovo di Gitega

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P. VITTORIO BLASI MISSIONARIO IN BURUNDI TRA I POVERI, I MALATI, IN SINTONIA CON LA CHIESA ottobre 2007

Bujumbura ottobre 2007
Carissimi Amici e Benefattori,
vorrei farvi giungere il mio ringraziamento in occasione della giornata internazionale delle Missioni. Da ormai quarant’anni servo il Signore nella sua vigna e cerco di essere fedele alla missione di Gesù soprattutto nella vita di preghiera, che si fa carità in favore dei ragazzi più difesi e in favore dei malati nel corpo e nello spirito.
Il Santo Padre nel suo messaggio non tralascia di ringraziare il Signore per tutte le grazie che ha effuso sui popoli dell’Africa che in questi ultimi cinquanta anni hanno accolto il dono della fede. Grazie a Dio siamo testimoni di tanta grazia e voi siete stati gli strumenti che ci hanno permesso di compiere tanto bene per la crescita della fede e dello sviluppo. Senza la vostra costante presenza caritativa non avrei mai avuto la possibilità di realizzare le opere di bene come scuole per i ragazzi nelle parrocchie dove ho svolto il mio ministero apostolico. Ho avuto anche la gioia di costruire il Santuario alla Madre della Misericordia, la ROSA MISTICA, “là dove lei lo ha voluto”, per il sollievo delle anime e dei corpi, come il compianto Mons. Gioacchino Ruhuna, ha tenuto a sottolineare in una sua predica presentando il nuovo luogo di pellegrinaggio in Burundi.
Mi avete sempre accompagnato nelle vicende liete e tristi di questo paese e di questa comunità cristiana dando tutto il vostro sostegno per la Casa della Madre della Misericordia che accoglie da oltre 15 anni ragazzi soli e abbandonati. La bambina portata dal nonno come offerta “alla vita nuova” sta studiando all’università e cerca di aiutare i fratelli più piccoli a crescere nella fede e nell’amore di Dio. Avete nella vostra vita un esempio di missione realizzata secondo il Cuore di Gesù: “Andate in tutto il mondo, insegnate a tutti gli uomini, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato”.
Grazie al vostro sostegno ho potuto diffondere presso i più poveri, piccoli sussidi di catechismo per ragazzi e genitori, ho diffuso foglietti di catechesi in occasione delle giornate internazionali del malato, ho provveduto alla diffusione dei misteri del Rosario e soprattutto ultimamente ho stampato e ristampato i misteri della Luce in Kirundi per farci sentire in sintonia con la Chiesa e con il Papa. Abbiamo in preparazione un foglio per il prossimo mese di novembre, il mese delle anime Sante del Purgatorio, proprio per essere in sintonia con tutti voi che chiedete preghiere per i vivi ed i defunti.
Mi sembra proprio di essere in sintonia con il Santo Padre Benedetto XVI che ci invita a recitare il Padre Nostro come preghiera missionaria per eccellenza, per la costruzione del regno di Dio sulla terra. Invita la gioventù ad impegnarsi nella MISSIONE, esorta anche i malati e tutti coloro che soffrono a partecipare alla missione di Gesù.
Non tralascia di invocare la Madre di Gesù perché interceda per noi il dono dello Spirito Santo per renderci testimoni dell’Amore di Dio nel mondo.
Vorrei proprio essere un testimone fedele di Gesù in mezzo al popolo che soffre. Ringraziandovi in Gesù e Maria vi benedico. P. Vittorio Blasi

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Mario Blasi Evangelizza il Natale Luca 2

25 DICEMBRE 2003
NATALE DEL SIGNORE (Lc. 2,1-15) “Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto”.
“Giuseppe, venuto a conoscenza del fatto che l’imperatore di Roma aveva ordinato un censimento, risiedendo momentaneamente in Galilea, decise di tornare a Betlemme, dove lui era nato. La cosa più naturale sarebbe stata quella di lasciare in Galilea la sua giovane sposa Maria, visto che per la legge non era necessario che comparisse di fronte alle autorità del censimento. Se la conduce con sé, nonostante lo stato in cui la giovane si trova, è perché pensa di trasferirsi definitivamente a Betlemme. Se dunque Giuseppe aveva la residenza a Betlemme, allora è corretto pensare che portasse Maria con sé, perché si stabilisse nella sua stessa casa”.
“Anche Giuseppe e Maria avevano probabilmente dato alloggio a parenti e amici in tutti gli spazi della loro casa”.
“Per loro, tanti restii a disturbare, per loro così delicati, non c’era posto in mezzo all’andirivieni, al rumore e alla promiscuità che regnavano nella parte superiore della casa”. “Fu in una delle grotte destinate a stalla, nella casa di famiglia di Giuseppe a Betlemme, ad aver luogo la nascita del Messia” (Ariel Alvarez Valdes).
“Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia: Oggi vi è nato nella città di David un Salvatore, che è Cristo Signore”.
“I pastori, considerati peccatori incalliti, non solo sono esclusi dalla salvezza, ma sono tra i primi ad essere nella lista delle persone” che saranno eliminate dalla salvezza, secondo la mentalità del tempo. Eppure, “proprio a costoro, i più lontani da Dio, si rivolge l’Angelo del Signore” (A.Maggi).
La salvezza portata da Gesù è per ogni uomo buono e cattivo. “I pastori vanno a Betlemme a trasmettere la buona notizia che hanno ricevuto”. “Tutti vengono sconvolti da questa tremenda novità, Maria compresa. Ma lei non la rifiuta, l’accoglie”.
“I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio: glorificare e lodare Dio era ritenuto compito esclusivo degli Angeli. Dopo aver fatto esperienza del Dio-Amore, ciò è possibile anche ai pastori”. (A.Maggi).

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BLASI MARIO EVANGELIZZA NATALE Luca 2. Pastori peccatori castigo riscatto ad opera del Salvatore

25 DICEMBRE 2004 NATALE DEL SIGNORE(Lc.2,1-15) “C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo guardia al loro gregge “.
I pastori erano per lo più servi dei proprietari del gregge, sfruttati e malpagati e si rifacevano con il furto al padrone o ad altri pastori. Vivendo per gran parte dell’anno isolati, senza altra compagnia oltre agli animali e senza alcuna sorveglianza, i pastori avevano una cattiva fama, erano considerati dei selvaggi, dei bruti che vivevano di ruberie. Emarginati dalla società, i pastori erano discriminati anche dalla religione.
Trascorrendo il loro tempo sempre tra gli animali, con scarsa possibilità di accedere alla Sinagoga o al Tempio, i pastori vivevano in una condizione di totale impurità e si pensava che per essi non ci fosse alcuna possibilità di salvezza.
Ai pastori spettava solo il castigo che Dio avrebbe inflitto ai peccatori attraverso il Messia.
Proprio ai pastori, che erano rifiuti della società e ritenuti i più lontani da Dio, per primi viene annunciata la nascita del Figlio dell’Altissimo. E ai pastori che furono presi da grande spavento, perché sanno che non è possibile vedere Dio e rimanere in vita, l’Angelo dice di non avere alcuna paura perché è portatore della buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà:
“Oggi è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo Signore “.
La grande gioia di questa buona notizia non è solo per i pastori, ma per tutto il popolo. La buona notizia è che il Signore non premia i buoni e castiga i malvagi, ma a tutti, senza distinzioni, comunica il Suo Amore.
L’Amore di Dio non dipende dal comportamento dell’uomo e dalle sue risposte, ma viene riversato su tutti, “perché Egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi”.
Dio non concede il Suo Amore e il Suo perdono agli uomini perché questi lo meritano, ma perché ne hanno bisogno.
L’Amore di Dio non va meritato, ma accolto come espressione gratuita e generosa della Sua infinita misericordia.
I pastori non hanno alcun merito per ottenere la salvezza del Signore. Il Signore li avvolge nella Sua Luce, non perché i pastori ne siano degni, ma perché Dio è solo Amore.( da A.Maggi)

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BLASI MARIO EVANGELIZZA NATALE novità Salvatore dai peccati

25 DICEMBRE 2007

NATALE DEL SIGNORE (Lc.2,1-14) “Oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore “.
Dio, per amore degli uomini, si è fatto Bambino.
In un mondo che sembra sprofondare nelle tenebre del male, una luce risplende! Nasce un Bambino per dare agli uomini una realtà nuova e una speranza che non delude.
Il Figlio di Dio, Gesù, entra nella storia degli uomini e incomincia così una nuova creazione. La nascita di Gesù chiede a tutti un nuovo stile di vita: vivere tutti i giorni come figli di Dio amando e servendo i fratelli con serenità di spirito.
Gesù nasce in una grotta-stalla adiacente all’abitazione perché non c’è alloggio nella sala comune della casa. “Suo padre legale, Giuseppe, aveva allestito tutto ciò per quando Egli fosse venuto al mondo. Ma per ragioni storiche, nel momento in cui venne alla luce, c’erano altri che ne avevano bisogno”. “Quindi Giuseppe, con gesto decisivo, risolse di lasciare il posto previsto e di scendere nella oscura stalla.
Gesù non nacque povero perché le circostanze lo esigevano, ma per una scelta di Giuseppe”.
“E quando crebbe, scelse di abbracciare perpetuamente la povertà cui fu fedele per tutta la vita. Visse povero, condivise quello che possedeva, si circondò dei più bisognosi, mangiò quello che gli davano e morì nella più assoluta indigenza. Non pretese nulla per Sé. Non volle occupare qualcosa che ad altri poteva mancare. Lo si vide applicare costantemente il principio per cui, se qualcuno aveva bisogno della Sua stanza, lui doveva scendere nella stalla”.
“Troverete un Bambino adagiato in una mangiatoia”.
I primi destinatari dell’annuncio della nascita di Gesù sono i pastori.
“Proprio ai pastori, che erano rifiutati dalla società e ritenuti i più lontani da Dio, per primi viene annunciata la nascita del Figlio dell’Altissimo”. “All’epoca di Gesù erano bistrattati ed emarginati come persone impure di poco conto e inaffidabili, esclusi: umili e poveri. Essi sono i primi destinatari della buona notizia, caparra di una gioia che sarà di tutto il popolo. Gioia per il perdono dei peccati. Gioia per un nuovo rapporto con Dio”.
“Lo stupore è di tutti, Maria compresa”. “Ma Lei non si scandalizza di quel che i pastori dicono”. “Lei non rifiuta la novità su Dio, cerca di comprenderla! Maria, da parte sua, custodiva tutti questi fatti meditandoli nel suo cuore. Lei si mette sempre in sintonia con Dio che fa nuove tutte le cose”.

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