Blasi Mario parroco evangelizza domenica XVIII anno C luca 12, 32 ss
XVIII TEMPO ORDINARIO (Lc.12,13-21)
“Questa notte stessa ti sarà chiesta la vita”.
“Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo custodisse e lo coltivasse” (Gen.2,15).
Tutto ciò che Dio ha creato è buono, rivela cioè la Sua bontà, la Sua grandezza e la Sua potenza. Tutti i beni di questo mondo sono al servizio della vita, ma la vita li supera tutti. I beni sostengono la vita, ma non danno né sicurezza né senso al vivere umano. La ricchezza appaga in modo illusorio la vita, la quale non dipende da quello che uno possiede, ma da Dio. In questo mondo tutto è effimero. Tutto è fumo. “Tutto è vanità”.
Gesù, all’uomo che gli chiede di dividere con il fratello l’eredità dice: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”.
Gesù è Colui che porta a compimento la legge, non la impone, ma dà senso alla vita. Mette in guardia tutti dal desiderio sfrenato di possedere L’avere sempre di più nasce dalla convinzione che la vita dipende dalla abbondanza dei beni.
La ricchezza illude! Al ricco proprietario la campagna aveva fruttato moltissimo. Egli pensa che, con questa grande ricchezza, possa godere e avere un futuro senza preoccupazioni.
Chi non desidera vivere nella serenità e nella sicurezza!
A quest’uomo normale, di buon senso, arricchito in modo lecito, Gesù dice:
“Stolto”.
Stolto è l’uomo che conta sulle ricchezze per godersi una felicità duratura; vive, pensa, agisce senza Dio. Iddio nella sua vita non ha nessunaimportanza, egli prevede un futuro meraviglioso, ma Dio su di lui ha un altro disegno.
Dio solo determina il futuro dell’esistenza.
Il ricco pensa solo a se stesso e mai agli altri.
Ogni uomo è chiamato a vivere con l’amore di Dio nel cuore per ridonarlo. La vita non è solo godere, mangiare e dormire, ma è un dono di Dio e che a Dio bisogna restituire arricchito di opere di bontà: amare, aiutare, dare senso al lavoro, aiutare i giovani nelle scelte della vita, educare bene i figli, fare scelte utili nella vita sociale e politica.
La vita cresce se si ama Dio e i fratelli. Il cristiano deve lavorare innanzi tutto per il Regno di Dio, per la Sua gloria, per la giustizia e per la salvezza degli uomini.
XVIII DOMENICA ORDINARIA (Lc 11,1-13)
“O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”.
Gesù, chiamato a dividere l’eredità fra due fratelli, si rifiuta di giudicare come se le realtà di questo mondo non avessero alcun valore! Eppure “Gesù non è venuto a indicare una via per l’aldilà, ma una maniera di vivere per cambiare il di qua. E’ qui, è nella nostra storia che Gesù vuole agire. Egli è venuto a portare il Regno di Dio, cioè il cambiamento delle relazioni tra gli uomini. Egli è venuto a cambiare la società, vuol cambiare il rapporto con gli uomini, rapporto di amore vero”.
“Avevo fame e mi avete dato da mangiare”.
“Un uomo reclama a Gesù di avere la parte di eredità, non ne ha assoluto bisogno per vivere, ma la desidera per avidità, vuole aumentare le ricchezze. E’ insoddisfatto, cerca l’abbondanza dei beni di questo mondo, ma non il necessario per vivere. La ricchezza è dono di Dio, l’abbondanza è un pericolo. La ricchezza è un bene, non una sicurezza.
La vita non dipende unicamente dai beni che uno possiede. Dio è Padrone della vita e la riprende quando vuole.
Colui che chiede di dividere i beni non ne è padrone, ma ne è schiavo. Egli crede di possedere la ricchezza, ma la ricchezza lo domina! La ricchezza che dovrebbe garantire la libertà dell’uomo, in realtà, lo fa suo servo”.
“Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita”.
Stolto è colui che non sa discernere quali sono i suoi veri beni. Il ricco ha fatto calcoli che si sono rivelati pienamente sbagliati. Le sue speranze sono state deluse. Si è accorto che la ricchezza non è sorgente di felicità. Egli è un uomo che pensa e agisce senza fede. La ricchezza deve essere al servizio della vita dell’uomo.
La morte di questo ricco irrompe come un lampo: colpisce e illumina.
La ricchezza non dona sicurezza, non allunga la vita e non dà la gioia di fare scelte sagge.
Il cristiano deve essere un saggio, cioè guidato dalla sapienza che viene da Dio. Non deve mai danneggiare il prossimo per il proprio interesse, ma si deve prender cura della felicità e del benessere economico degli altri.
Il cristiano mette a disposizione le sue ricchezze per il bene dei suoi fratelli e, nel momento in cui egli si prende cura del fratello debole, Iddio si prende cura di Lui: “Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me“.