Blasi Mario parroco evangelizza domenica prima di quaresima tempo ordinario anno A con Matteo 4, 1ss

Parroco Mario Blasi evangelizza I DOMENICA DI QUARESIMA (Mt.4,1-11)
“GESU’ FU CONDOTTO DALLO SPIRITO NEL DESERTO PER ESSERE TENTATO DAL DIAVOLO”.

Lo Spirito Santo, forza dell’amore di Dio Padre, spinge Gesù nel deserto per essere messo alla prova dal diavolo. Il tentatore vuol distogliere Gesù dalla Sua missione di Salvatore degli uomini.

Gesù, nel Battesimo, chiamato “Figlio prediletto” del Padre, è il Messia che dona la vita e manifesta la grandezza dell’amore gratuito di Dio per tutti.

Satana vuole distogliere Gesù dalla Sua missione; non vuole che l’uomo raggiunga la pienezza della vita e la propria maturità; non vuole che questa piccola creatura umana entri nella condizione divina per essere simile a Dio.

La prova di Gesù nel deserto non riguarda un momento della Sua vita, ma tutta la Sua vita. Gesù, con il Battesimo, si impegna a dimostrare e a manifestare la grandezza dell’amore del Padre per gli uomini. In futuro darà anche la vita. Lo Spirito porta Gesù nel deserto, luogo della prova e del pericoloGli ebrei in quel luogo caddero, Gesù trionfa.

Tutti in Israele aspettavano un Messia trionfatore, un Messia politico, un Messia dominatore dei popoli. Gesù non aderisce a queste false aspettative del popolo e delle autorità giudaiche. Supera tutte le prove. Il tentatore si avvicina a Gesù e gli dice: “Poiché sei Figlio di Dio:

di’ che questi sassi diventino pane”.

Satana vuol distogliere Gesù dal servire gli altri, vuole che pensi al Suo bisogno materiale, a Se stesso, alla Sua salvezza, alle necessità fisiche del corpo. Gesù risponde:

“Non di solo pane vive l’uomo”.

Gesù ha fame non tanto materiale, ma di tutto ciò che viene da Dio, dalla Sua Parola. Egli si nutre della Parola di Dio per comunicarla agli altri. “Mio cibo è fare la volontà di Dio“.

L’uomo non è creato soltanto per dare soddisfazione ai propri bisogni materiali. Egli trova il significato della propria esistenza nella fedeltà alla Parola di Dio: l’uomo deve essere pane per il fratello; non deve essere guidato dalla propria ambizione, ma dall’amore di Dio. Nessuno deve dominare il proprio simile.

Satana presenta a Gesù un regno dove sia gloria, ricchezza, prestigio e dominio.

Gesù vuole un Regno dove sia condivisione, uguaglianza, servizio fraterno e dono di sé.

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Blasi Mario parroco evangelizza quinta domenica tempo ordinario anno A con Matteo 5,13s

Vangelo Matteo 5, 13 s domenica quinta Tempo ordinario anno A don Mario Blasi parroco evangelizza

V DOMENICA ORDINARIA (Mt 5, 13-16)
“Voi siete il sale della terra “.

Il ” Voi ” sta ad indicare non solo il singolo credente in Cristo, ma tutta la comunità. La comunità dei credenti in Cristo deve essere sale della terra per impedire ogni corruzione nella società, per purificare il mondo dalla forza del male e donare gioia del vivere.

Il sale entra nel cibo per renderlo gradevole, ma rimane sempre sale. La comunità dei credenti deve rimanere sempre quello che è: fratelli che vivono in armonia tra loro con doni diversi per far crescere in sinfonia meravigliosa la società nella quale vivono.

I cristiani, che vivono nella società civile, portano l’amore di Cristo nel cuore e lo ridonano.

La famiglia, il lavoro, la cultura devono essere animati dalla forza del Vangelo che è Amore. La fede è non solo dono per arricchire se stessi, ma forza divina che trasforma la società degli uomini in una comunità di fratelli che si amano e si aiutano.

Il cristiano è chiamato da Dio a costruire il Suo Regno tra gli uomini. Il Signore esercita la Sua regalità su quelli che per amore, liberamente e volontariamente, condividono quello che hanno e quello che sono con i poveri, moralmente e materialmente. “A chi diventa responsabile della felicità del proprio fratello, Gesù garantisce che il Padre stesso si farà carico della sua felicità“.

Il cristiano, con l’aiuto di Dio, ha il compito di liberare tutti gli oppressi e di restituire dignità agli emarginati eliminando ogni causa di ingiustizia. “Quanti hanno scelto di essere poveri per lo spirito, rendono presente il Regno di Dio e trasmettono elementi di pace nella società e diventano manifestazione visibile di quella pace nella giustizia desiderata da Dio. Grazie al loro impegno il Regno di Dio diventa realtà”. Perché il Regno di Dio si diffonda “occorre mantenersi fedeli alla scelta fatta nonostante le persecuzioni!”.

“Voi siete luce del mondo”.

La comunità è luce, cioè vita, grazie al dono della Vita di Cristo accolto.

La comunità manifesti la vita divina a tutti e sia punto di riferimento per il cammino, manifesti la bellezza divina che possiede come dono.

 

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Blasi Mario parroco evangelizza terza domenica tempo ordinario anno A Matteo 4, 12 s

Terza domenica tempo ordinario anno A  da Matteo 4, 12s  Evangelizzazione di don Mario Blasi –

III TEMPO ORDINARIO (Mt.4,12-23)

“Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si recò in Galilea”.

     L’attività di Giovanni Battista è terminata. La sua missione era quella di preparare la venuta del Messia. Ora può consegnare i figli d’Israele a Colui che è più potente: Gesù.

Govanni esce dalla scena di questo mondo, ma non rinuncia ad essere profeta e precursore di Gesù. La vita di Giovanni è molto simile a quella di Gesù. “E’ singolare l’intreccio delle loro vite; di entrambi Dio annuncia la nascita, entrambi proclamano lo stesso messaggio: “Convertitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino”; entrambi sono consegnati ad un giudizio; per entrambi vi è una autorità pagana che sentenzia; per entrambi vi è una opposizione violenta alla loro predicazione. Non poteva essere diversa la loro fine. Il tragico destino del Battista prelude già la fine tragica di Gesù; anche il Messia sarà rifiutato e morirà con un giudizio di condanna appeso alla croce”.

Giovanni e Gesù sono testimoni della contrapposizione tra regni potenti della storia e il Regno di Dio; tra tenebre e luce, tra menzogna e verità, tra vita e morte.

Il cristiano, lungo il corso dei secoli, vive sempre sotto questo segno di contraddizione. La Chiesa vive in un mondo in cui la luce viene soffocata dalla cattiveria, ma nulla riesce a vincere la grande luce. Gesù è la Luce del mondo. Egli è la vita per tutti.  Il Suo messaggio, nonostante la forza delle tenebre, entra nella storia del mondo.

Gesù ha un messaggio di amore per i giusti e i peccatori. E’ un dono che deve entrare nel cuore per essere accolto; è un dono che perdona le colpe e rende luminosa la vita. Il messaggio di Gesù guida e apre il cuore alla conversione.

Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”.

Gesù, per realizzare il Regno di Dio tra gli uomini, chiama dei collaboratori. Sono persone semplici: lavoratori. Simone e Andrea “gettavano le reti”; Giacomo e Giovanni “le riassettavano”. Gesù chiama chi vive nel lavoro ordinario. Egli ha una forza particolare per attirare a Sé. Non ha bisogno di luoghi privilegiati. E’ il Signore di tutto e di tutti. Egli chiama anche oggi; il Suo invito continua; è ripetuto in ogni tempo e in ogni luogo.

Tutti sono chiamati ad entrare nel Suo Regno per avere vita piena. Chi segue Gesù deve prendere una radicale e assoluta decisione: bisogna avere una straordinaria fiducia in Lui.

31 gennaio: San Giovanni Bosco, fondatore dell’opera salesiana

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Blasi Mario parroco evangelizza seconda domenica T. O. anno A

Il parroco don Mario Blasi evangelizza Giovanni 1, 29s seconda Domenica T. O. anno A

II TEMPO ORDINARIO (Gv.1,29-34)

“Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: Ecco l’Agnello di Dio, Colui che toglie il peccato del mondo”.

     Giovanni Battista incontra Gesù due volte. Il primo incontro avviene quando Gesù si reca da lui al fiume Giordano per essere battezzato.

Giovanni, “il precursore, era stato testimone di un intervento divino straordinario: si erano aperti i cieli, lo Spirito era disceso in maniera visibile sul Salvatore, il Padre aveva fatto udire la Sua voce e dichiarato Gesù Suo Figlio diletto”.

Nel Battesimo di Gesù, Giovanni percepisce la Sua assoluta superiorità: Gesù è il Dio vivente nella storiaEgli è Colui che precede, che sostiene e che accompagna la vita di ogni uomo. Egli è il Signore dei Signori, il Re dei Re. Egli è anche l’Agnello che toglie il peccato del mondo; Egli è il servo di Jahvé, cioè Colui che vive per gli altri. A Lui è legata la speranza del nuovo Israele. Egli solo dona pienezza di vita.

Gesù entra nel mondo e va incontro ad ogni uomo e si incammina per la via del servo sofferente. Proprio per il Suo sacrificio sulla croce scaturisce il Battesimo dello Spirito Santo che è vittoria definitiva sul potere del peccato del mondo.

La missione di Gesù si realizza nella sofferenza e nella morte espiatrice. Gesù prende su di Sé il peccato di tutti e con il Suo sacrificio assicura la redenzione ad ogni uomo purché accolga nel cuore il Suo Amore.

Gesù è anche:

Figlio di Dio”.

Come Figlio di Dio, in Gesù risiede e dimora tutta la potenza divina. E’ Dio che viene in potenza e guida la storia. Il posto del Dio potente, lo prende Gesù: ricco di Spirito Santo.

Se lo Spirito di Dio dimora in Gesù in pienezza, significa che tutta la Sua vita (parole e opere) è una continua e profonda rivelazione dell’Amore del Padre. Dio è AMORELa rivelazione del Padre-Amore è vita, è luce per ogni uomo.

Per ogni cristiano Gesù quindi deve essere sempre il punto assoluto di riferimento. In Lui si fonda la vita del credente. Egli è la pietra su cui poggia tutta la storia.

In questo tempo caratterizzato da incertezze, dalla violenza, dalle guerre e dal disordine morale, Gesù deve sempre essere il punto di riferimento: Egli solo orienta la vita verso il bene e dà la forza per agire con rettitudine e onestà.

18-25 GENNAIO: SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI

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Blasi Mario parroco evangelizza Epifania del Cristo d’Israele Matteo 2

EPIFANIA DEL SIGNORE (Mt.2,1-12)

“Entrati nella casa, videro il Bambino con Maria sua Madre e prostratisi lo adorarono “.

     L’ Epifania è la Manifestazione di Gesù ai pagani. I Magi scrutano il movimento di una stella e vanno. La stella è l’elemento prodigioso del racconto.

“Dov’è il re dei giudei che è nato?”

“Questo interrogativo, che i Magi d’oriente andavano ripetendo per le anguste strade di Gerusalemme, doveva suonare come un crudele sarcasmo alle orecchie dei giudei che l’udivano, ma si comprende che turbasse il sospettoso Erode”.“Tuttavia l’avvenimento che i Magi annunciavano era racchiuso nella speranza del popolo ebreo, speranza che era già ampiamente espansa al di là delle frontiere geografiche della Palestina”.I Magi si mettono in cammino guidati da una stella. L’episodio dei Magi ricorda a tutti che la Provvidenza divina si adegua alle disposizioni particolari di coloro che cercano la salvezza.Ai pastori, persone semplici, il Signore invia degli Angeli per annunciare la nascita del Salvatore.Ai rabbini  il Signore rivolge l’invito a curvarsi sulle Sacre Scritture.Ad Erode scuote la coscienza facendogli conoscere la notizia, per lui allarmante, della nascita di un Re fuori del suo palazzo.Ai Magi, che attendevano la venuta di un Messia, il Signore produce un fenomeno straordinario: una stella che li guida alla meta. Essi trovano il Bambino e Sua Madre:

“Provarono grandissima gioia”

Ogni credente in Cristo deve esultare di grande gioia nel trovare Gesù e la Sua Madre. Oggi il mondo ha bisogno di Gesù e di Maria. Il mondo è ancora avvolto nelle tenebre del male: ingiustizie, soprusi, inganni, terrorismo, guerre. Il mondo ha bisogno di essere rivestito della luce divina, dell’Amore di Cristo. Questo amore deve brillare su ogni credente per essere diffuso.Il cristiano non si deve mai deliziare nell’intimità gruppettaria delle esperienze, ma si deve aprire ad ogni fratello nelle sue diverse situazioni.Ogni uomo è chiamato dall’amore di Dio a partecipare alla stessa eredità di Gesù. Il cristiano si fidi ciecamente della Parola di Dio e cresca nella fede, cioè nell’Amore di Gesù. L’Amore di Gesù è così grande che produce il perdono anche in chi lo uccide, come ha fatto  il primo martire della storia cristiana, S.Stefano: “Gesù, non imputare loro questo peccato”. L’Amore di Gesù, se accolto nel cuore, produce cose meravigliose.

EPIFANIA DEL SIGNORE

Oggi, all’orizzonte del Natale, appaiono tre nuove figure: i Magi d’Oriente

EPIFANIA DEL SIGNORE   (Mt.2,1-12)

 

“Entrati nella casa, videro il Bambino con Maria sua Madre e prostratisi lo adorarono “.

     I Maghi sono personaggi molto cari alla tradizione cristiana.

C’è una cosa che stupisce: i pagani venuti da lontano lo vedono e lo adorano.

Gli apostoli, che sono stati sempre con Gesù, lo riconoscono Signore dopo la Sua morte e Risurrezione! “Sul monte lo videro e si prostrarono innanzi” (Mt.28,17).

I pagani lo riconoscono Signore appena nato.

 Gli apostoli lo riconoscono Signore dopo la Risurrezione.

“Maria e Giuseppe si trovavano a Betlemme dove Gesù è nato. I sommi sacerdoti e gli scribi della vicina Gerusalemme hanno già informato Erode, che ha espresso il desiderio di adorare il Re dei Giudei nel luogo dove questi è nato. Ma da Gerusalemme nessuno si muove! L’atteso Messia è lì, a due passi. Veramente una visita c’è, ma non è quella attesa. Gli unici che si recano nella casa di Betlemme sono alcuni Maghi giunti da Oriente.

Lo sconcerto che dei Maghi fossero stati  primi ad adorare Gesù, ha portato infatti i primi cristiani a cercare di nobilitare tali personaggi, elevandoli alla dignità regale. In seguito si è provveduto a trasformare l’imbarazzante termine Maghi, che era adoperato nella lingua greca per indicare i ciarlatani e gli imbroglioni nel più innomeo Magi (unica volta che il greco Magoi-Maghi è tradotto Magi).

In base ai doni poi si stabilì il loro numero e si trovarono perfino i nomi: Gaspare, Melchiorre , Baldassarre: uno bianco, uno nero, uno meticcio.

Con la presenza dei Maghi l’Evangelista intende invece affermare che i primi e gli unici a rendere omaggio al Re dei Giudei sono stati i pagani. L’estensione del Regno di Dio pure ai pagani e ai peccatori viene raffigurato nei doni offerti a Gesù.

OROomaggio regale. I pagani riconoscono Gesù come loro sovrano. Il Regno di Dio non è limitato a quello d’Israele, ma si estende a tutta l’umanità, pagani e peccatori compresi. Tutti sono amati da Dio qualunque sia la religione o la condotta.

INCENSOelemento specifico del servizio sacerdotale. Il privilegio di essere popolo sacerdotale non è più riservato ad Israele, ma va esteso a tutti i popoli.

MIRRAprofumo, simbolo dell’amore della sposa per lo sposo.

L’onore di essere popolo sposo del Signore non è più d’Israele, ma viene esteso a tutte le nazioni pagane”.

    (da A.Maggi)

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Blasi Mario Parroco evangelizza Battesimo Gesù

Mt.3,13-17)

GESU’ DALLA GALILEA ANDO’ AL GIORDANO DA GIOVANNI PER FARSI BATTEZZARE DA LUI. GIOVANNI PERO’ VOLEVA IMPEDIRGLIELO”.

Giovanni Battista, con la predicazione e con il Battesimo di penitenza, prepara il popolo ad accogliere il Messia. Chi ha commesso il peccato riconosce la colpa, chiede misericordia e si fa battezzare.

Gesù, anche se Giovanni glielo impedisce dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni a me?“, va al Battesimo. Non chiede perdono delle colpe; non ne ha bisogno. Gesù scende nell’acqua per essere solidale con il Suo popolo. Entra nell’acqua, entra nell’Abisso, nelle profondità tenebrose; entra nella morte. Condivide la morte, la sorte di ogni uomo, ma esce dall’acqua, cioè risorge, riceve una vita nuova, riceve lo Spirito: accetta l’umiliazione della morte per risorgere.

Gesù, con il Battesimo, riceve anche la missione di salvare ogni uomo. Inizia la Sua missione fortificato dalla potenza dello Spirito di Dio per adempiere ogni giustizia, realizzare cioè la volontà di Dio che vuole la salvezza di tutti. Gesù prende sopra di Sé la sofferenza e la morte per donare a tutti con la Sua Risurrezione grazia e perdono.

Con il Battesimo Gesù inizia un cammino nuovo per tutta l’umanità: offre a tutti il Suo Spirito di amore. Ogni uomo è chiamato ad accogliere il Suo Amore senza limiti. Dio Padre cerca, ama e perdona per mezzo del Cristo.

“Questi è il figlio mio prediletto

nel quale mi sono compiaciuto “.

Gesù è il Messia, l’eletto del Padre, non si presenta con la Sua potenza e con la Sua grandezza, ma con la Sua mitezza: “imparate da me che sono mite ed umile di cuore“.

Egli si presenta umile, esposto al disprezzo, debole con i deboli e si confonde con gli umili. Il cristiano ha ricevuto il dono del Battesimo, è un eletto, una creatura nuova. Unito a Cristo deve testimoniare a tutti il dono della salvezza con la parola e con la vita. Deve testimoniare che Dio è in mezzo a noi con la forza del Suo Spirito per costruire un’umanità nuova.

Il cristiano realizza il Regno di Dio quando consola l’afflitto, risolleva il povero e l’oppresso e proclama l’anno di grazia e di perdono.

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BLASI MARIO PARROCO EVANGELIZZA seconda domenica di Natale Giovanni 1, 1ss

II DOMENICA DOPO NATALE(Gv.1,1-18)
“In principio era il Verbo e il Verbo era Dio “.

Prima della creazione del mondo Dio esisteva: ERA. Il Verbo Sapienza Divina era con Lui.

Con le parole “in principio era il Verbo“, l’Evangelista si ricollega alla creazione del mondo. “In principio Dio creò il cielo e la terra“. L’opera del Verbo fatto Uomo è quella di realizzare una nuova creazione.

Prima della creazione la Parola divina, il Verbo, guida e realizza tutta la creazione. “Il Signore mi stabilì come principio delle Sue vie per realizzare le Sue opere, mi costituì al principio prima che esistesse il tempo, prima di creare la terra. Quando collocava il cielo lì stavo con Lui”.

La sapienza precede la creazione e accompagna Dio nella Sua opera fino a completarla con l’esistenza degli uomini.

Gli uomini sono chiamati ad uniformare la loro vita alla sapienza di Dio-Amore, la devono ascoltare per avere pienezza di vita. Chi l’ascolta vive, chi non l’ascolta va verso la morte. Dio vuole che ogni uomo si realizzi in pienezza di vita e manifesti la bellezza divina nel creato.

Il Padre-Amore manda nel mondo il Figlio Suo – il Verbo – perché questa piccola e fragile creatura umana conosca chi è Dio.

“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi “.

Un Dio che si fa uomo è incomprensibile a mente umana! Dio è geloso dell’uomo e compie cose impensate per salvarlo.

Il Verbo si mescola con la realtà umana, entra nel tempo e nella nostra storia per rivelare e donare la grandezza dell’Amore di Dio.

L’Amore di Dio richiede risposta.

Venne nella sua casa ma i suoi non l’hanno accolto“.

All’Amore di Dio l’uomo può rimanere indifferente, ma chi l’accoglie diventa Suo figlio. Il figlio è colui che imita il Padre e apprende da Lui. “L’essere figlio non è qualcosa data una volta per tutte; si manifesterà con una attività che assomiglia a quella di Dio stesso”.

Dio è Amore e comunica vita.

Il cristiano, figlio di Dio, deve comunicare vita con le opere di amore verso gli altri.

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LA SANTA CASA DI NAZARET A LORETO PUNTO DI RICHIAMO DEL REGNO DELLA VOLONTA’ DI DIO

La casa di Nazareth è il punto di richiamo del regno della Volontà di Dio: si comprende dagli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta – vol. 24; Luglio 7, 1928. Il significato è che Gesù e la Madre celeste vivevano tutto di Volontà Divina. Così fu gettato il germe, formato il lievito come far spuntar e crescere il regno di Dio sulla terra. Quindi furono fatti tutti i preparativi, impetrate tutte le grazie, sofferte tutte le pene perché il Regno del Volere del Cristo venisse a regnare sulla terra. Onde Nazareth si può chiamare il punto di richiamo del Regno della divina Volontà”.

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IL VERBO CARNE: il dono dell’Amore misericordioso che si veste dell’umana natura ed unisce l’uomo a Dio

DIO SI E’ FATTO CARNE? Spiegazione. = “Il Verbo si fece carne ed abitò tra noi.”

Ed il benedetto Gesù ha soggiunto: “Il Verbo prese carne, ma non restò carne, restò quello che era; e siccome Verbo significa parola e non c’è cosa che più influisce della parola, così il Verbo significa manifestazione, comunicazione, unione divina all’umano. Sicché se il Verbo non prendesse carne, non c’era via di mezzo come poter unire insieme Dio e l’uomo.” (dagli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta – vol. 6; Ottobre 25, 1904)

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edizione completa: MARIETTA GIOIA scrive il Diario della sua vita spirituale. VENERABILE SERVA DI DIO

IL DIARIO DI MARIETTA GIOIA <Venerabile Serva di Dio>

Edito con la biografia scritta da Guido Anacleto Piergallina. Macerata 1973

ESTRATTO DALLA PREFAZIONE (…) Diario, scritto in 5 minuscole agendine. (…)

Man mano che leggevamo, scoprivamo l’interiorità di un’anima meravigliosa. A lettura finita, sentimmo di trovarci di fronte ad una santa, immolatasi eroicamente e nascostamente per la salvezza delle anime. Quell’anima doveva essere conosciuta, perciò decidemmo di trascrivere il diario, e, infine, di scriverne la vita.

Il libro, dice la stessa Marietta Gioia, non è un fine, ma un mezzo. Con questo mezzo noi ci auguriamo di risvegliare la spensierata gioventù da sogni alla realtà della vita, dove, diceva Paolo VI in un discorso pronunciato nel Novembre 1972, «incontriamo la debolezza, la fragilità, il dolore, la morte e qualche cosa di peggio, un legge contrastante che vorrebbe il bene e l’altra invece rivolta al male»; onde la necessità di una « grazia salvatrice » nella « lotta al buio che noi cristiani dobbiamo sostenere non con un solo demonio, ma con una paurosa pluralità », e ciò in « un mondo misterioso, sconvolto da un dramma infelicissimo, dove eternamente agisce Satana, principio del male, essere oscuro e conturbante, che esiste davvero . . . nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana . . . insidiatore sofistico dell’equilibrio morale dell’uomo … il perfido ed astuto incantatore che in noi sa insinuarsi per via dei sensi, della fantasia, della concupiscenza, della logica utopistica e di disordinati contatti sociali nel gioco delle nostre opere, per introdurvi deviazioni, altrettanto nocive, quando all’apparenza conformi alle nostre strutture fisiche e psichiche o alle nostre istintive, profonde aspirazioni ».

Profonda in realtà è la psicologia del male: col quale, presto o tardi, tutti dobbiamo incontrarci, combattere, vincere o soccombere.

Il libro è un mezzo, e con esso abbiamo voluto additare un altro esempio — quello di Marietta Gioia — di come i cristiani sanno combattere e vincere. Il lettore vedrà poi come ella seppe affrontare il dolore, chiedere a Dio il dolore, unire i suoi ininterrotti martiri a quelli del divino Martire del Golgota, per la sua santificazione e per la salvezza di tutte le anime.

Il lettore finalmente vedrà come Marietta seppe consacrare il meglio di sé all’Azione Cattolica. (…) Saremmo ben lieti se il nostro modesto lavoro recasse nuova luce, ardore ed incitamento tra la gioventù, maschile e femminile, specialmente fra quella delle nostre Associazioni Cattoliche, a servire Dio in purezza di vita, ad accettare il sacrificio, a lavorare maggiormente per la propria santificazione e per il bene spirituale degli uomini. Fermo, 31 Gennaio 1973 Guido Anacleto Piergallina

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D I A R I O.

Usque in finem (fino al compimento finale)

Casette d’Ete, 7 Febbraio 1926

Da qualche giorno sento intensissimo il desiderio di scrivere il mio giornale ed ora eccomi ad appagarlo. Voglio su queste bianche pagine fermare i moti tutti che agitano il mio animo … poi, negli anni che verranno, rileggendo, quali impressioni proverò?

Alla sera, stanca qualche volta, ed insoddisfatta, qualche altra contenta e con animo tranquillo, ripenserò al corso della giornata e trascrivendo su questi fogli le piccole e le grandi contrarierà, le piccole e le grandi gioie, potrò fare un esame schietto, e, servendomi ciò per farmi meglio comprendere me stessa, mi avvedrò più facilmente se sempre avrò avuto di mira il mio ideale.

USQUE IN FINEM è il motto che lessi sul frontespizio di un libro, che tanto bene fece all’anima mia: ed io l’ho posto in prima pagina del mio giornale: «Fino alla fine».

8 Febbraio 1926

L’interesse è il male massimo della società. Per esso la famiglia perde la sua tranquillità, per esso si smembra ed è pur esso causa d’odio fra fratello e fratello …

Se tanto grande è il male che apporta nella minuscola società familiare, quanto maggiore sarà quello che apporta nell’umanità? Tanto male mi fa il vedere zia A. che soffre per tutti i nipoti, specie per zio N., che, non solo le si mostra ostile, ma non le rende il frutto del capitale a lei dovuto, né ha voluto accettare la compera della terra per L. 30.000. Oggi ho voluto far capire a zia M. che fa malissimo a non parlare al fratello, aspettando che esso si inchini. Il vederlo umiliato farebbe piacere anche a zia A., ma loro che lo conoscono, sanno quanto sia iroso, aizzandolo pure col loro contegno non peggiorano la penosa condizione? Non accrescono l’odio?

Poi in fondo io credo che egli ora abbia un po’ di ragione per l’affare della vendita fatta a zio L. per L. 30.000, compreso il doppio appezzamento con un usufrutto vitalizio. Non voglio credere (il)perché; ciò so da terze persone, ma tormentosa mi si affaccia l’idea che la zia si sia lasciata trascinare e non sia stata troppo giusta. Forse ora si viene avvedendo della sua mancanza. Non le dirò possibilmente niente di tutto ciò, ma temo che zia M. alla quale ne ho parlato, non sappia tacere.

8 Febbraio 1926

Ho ripreso Vincenzino (mio fratello), che borbottava per la cena. Vorrei abituarlo a piccoli sacrifici; ma mi riuscirà? Egli ha un animo che facilmente si plasma e ciò fa temere perché è circondato da cattivi esempi e da pregiudizi.

Signore, illuminami. Fa che io possa migliorarlo e fargli intendere bene la tua legge!!!

Febbraio 1926 – pomeriggio

Ho veduto lungo la strada un ragazzo al quale desidero parlare. Ha la mamma moribonda all’ospedale ed egli, in una smorfia dolorosa, andava cantando stamane, per stordirsi forse … per spavalderia … per far credere che non sente dolore!!! Povero ragazzo! Tu lo senti forte il dolore ed esso ti fa fare così! Ieri piangesti, lo so, ed oggi vuoi ostentare allegria.

Più tardi

Quel ragazzo è venuto qui a casa a domandarmi la bicicletta di un suo compagno. Ho sentito subito un tuffo al cuore. Quanto è grande la sventura che pende sul suo capo! ed ho cercato di parlargli. Mi ha detto che la mamma sta un po’ meglio. Gli ho raccomandato di lavorare (gli piace poco assai il lavoro) e di essere buono, e, sentendo forse commozione, è andato via in fretta e furia, mentre io avrei voluto prolungare la conversazione, con tutto che mi sentivo stringere la gola.

Povera madre, quale strazio sarà il suo!!! Sa di lasciare i figli viziati, corrotti, nella più squallida miseria, e, per di più, sa di lasciarne uno piccolo!!!

11 Febbraio sera

Un tremito si era impadronito di me, mentre mi accostavo al Sacramento della Confessione. Mi sentivo tanto, tanto agitata e commossa … Sì, lo sento in me un alito di vita nuova, sento la vanità della mia vita passata, l’egoismo della mia religione mal compresa … e … mi scuoto … Voglio rinnovarmi.

11 Febbraio 1926

Dai libri della Giacomelli, che tanto bene ha recato alla mia anima: «E’ così bella la missione di figliola, di sorella, di ragazza, che, libera, si prepara alla vita, non aspettando nell’inedia e nell’impazienza, ma amando ciò che ha d’intorno e facendo volenterosa la sua parte di bene».

Bello e saggio consiglio alle giovani che, ansiose, frenetiche, non pensano che a trovare uno qualsiasi che le voglia per mogli, io mi sono attenuta alle sagge parole della Giacomelli? Forse in parte sì, ma non completamente.

Ancora: «E’ onesto, è generoso verso le nostre figliole di lasciarle ignorare la corruzione sociale, il lasciarle, di fronte all’altro sesso, in illusioni ingenuamente poetiche? E’ amore della loro dignità il lasciarle adorare ciecamente e ciecamente affidarsi?… Ma ciò che è un vero tradimento è il lasciarle fidanzarsi, e perfino sposare, specie quando non amano, senza che conoscano tutti i doveri cui si impegnano».

11 Febbraio 1926

Mi affaccio alla finestra, l’aria caramente mi accarezza il viso; non è calda, pur mi fa piacere il sentirmene inondata.

Un gruppo di ragazzi accompagna col canto lo stridente suono di un organetto: si preparano per la veglia. Ecco, Signore, dopo essere stati per tutta la giornata beneficiati dal tuo dolce sguardo … dopo aver passate ore di piena pace e di intima emozione con Te, che di sul povero trono esposto ci accoglievi … si va dimenticando … e forse questa notte di carnevale sarà per molti di dissipazione, di corruzione … Signore, Signore, aiutali, fa sentire Te a coloro che, non comprendendoTi, si lasciano trascinare dalla passione …

11 Febbraio 1926

Com’è commovente il vedere dei sacerdoti fra tanti bambini … Mi ricorda Gesù tra i pargoli. Don Peppe, con parola calda e persuasiva, parla a quei bimbi davanti a Gesù in Sacramento. Sa toccare quelle sottili cordicine e farle vibrare in un’armonia dolcissima.

Signore, attirali a Te questi poveri figli che vivono nelle strade, fra bestemmie e turpiloqui, fra irosi ed ubriachi; e fa che si possa effettuare il sogno di un asilo, affinché si possa un po’ migliorarli.

11 Febbraio 1926

Carnevale …

«… Signor, ci libera dal tentatore dal male salvaci, caro Signore». Con dolce melodia Te lo chiedevano oggi quei bimbi; ed io pur, Signore, Te lo ripeto: sì, sì, dal male salvaci, caro Signore …

11 Febbraio 1926

Sacre ceneri. Bella e commovente funzione stamane. Oggi prima lezione di latino del Maestro Mazzoni.

19 Febbraio 1926

Dalla Giacomelli: «Uccidere è distruggere, è sempre delitto … è sempre delitto; ma il maggior delitto lo commette chi distrugge nel popolo la fede e la virtù; e lo uccide coll’esempio dell’ingordigia e de’ vizi; e, dopo averlo affamato e piagato nel corpo e nell’anima, gode e dimentica».  Tremendo e troppo vero.

«Beato chi muore per una grande idea; e chi per essa, pur lottando e soffrendo, vive …»

Nelle anime sdegnose l’amore è forse più tremendo.

«Non mi incarico dei pregiudizi del mondo . . . quando sono solo non faccio nulla di male, ma neanche dò adito a sospettarne; sdegno di uniformarmi a ciò che non sono altro che conseguenze delle povere basi che si sogliono mettere ai principi e alla virtù dei giovani…».  Benissimo e bellissimo.

«Gli uomini sono come noi, come noi li vogliamo».

« Il popolo Tuo! Oh! tale esso si senta, Signore, popolo Tuo ci si possa sentir tutti, affratellati nella fede e nella giustizia, confusi nella carità . . . carità che avvicina che compatisce, che ha pazienza, coraggio, longanimità, perché è fede».

22 Febbraio 1926

Ieri, mentre si passava con l’auto Macerata-Fermo davanti al Cimitero di Monte Urano ho visto tutti gli uomini cavarsi il cappello. Loro che indubbiamente erano differenti di condizione come d’indole e d’ideali, erano accomunati nella venerazione verso i trapassati.

20 Marzo 1926

Termine della mia breve supplenza a Casette. Cari figlioli! Già sentivo di aver presa tanta affezione a voi! …

29 Marzo 1926

Ieri in questua per l’Università Cattolica del S. Cuore. Fu commovente l’entusiasmo di tutti.

2 Aprile 1926

I miei sono andati a sentire la predica delle Tre Ore. lo sono restata sola … Un senso di tristezza infinita mi ha invasa per circa un’ora … Una gran voglia di piangere. Fenomeni dell’adolescenza li chiamerebbe il Coiazzi, ma no, non era una fisima la mia: sentivo pungente ed immenso e spaventoso il vuoto lasciato dai miei cari defunti. – O mamma mia! Babbo mio! Mia cara Amalia! …

Stravagante, cattiva, sgarbata mi rende talvolta, come oggi, il dolore. Non ho saputo, e non so, Signore, uniformare i miei sentimenti alla Tua santa legge.

In questo momento forse il predicatore spiegherà al popolo l’ultimo Tuo grido SITIO! Signore, Signore! hai sete del mio amore, Tu che tutto hai dato per me ingrata.

11 Aprile 1926

Ieri si è sposata A. con O. Bellissima era la sposa nel suo candido vestito e con la sua aria sì felice. Essa ha fatto correre il mio pensiero alla mia cara Amalia, che forse avrebbe dovuto occuparne il posto. Ma son sicura che essa dal cielo, ove avrà raccolto, ove godrà il frutto della bontà sua e della innocenza, abbia pregato per gli sposi …

11 Giugno 1926

Riprendo questo quaderno, dopo averlo fatto lungamente riposare. In questo tempo ho molto lavorato, tanto che non ho avuto nemmeno il tempo di studiare.

Riflettendo ed osservando sulla mia vita dall’Aprile al Giugno, trovo una intensità di vita religiosa più profonda, l’anima mia si viene rinnovellando. Noto però un risveglio su tutti gli studi. Sì, si conosce la presenza di un Essere nuovo, che influisce ed eleva: il Signore, che ora è sempre nella nostra Chiesa. Sì, sì, o Signore, seguita a scuotere ed a far sentire Te a questi animi che hai già avviati al miglioramento con la tua presenza fra noi.

Oh sì, sì, è proprio vero che i Casettari sono quel che sono per mancata istruzione religiosa, civile e morale; non per perversità innata d’animo. Sono impulsivi tanto nel bene quanto nel male e parimenti si entusiasmano dell’uno e dell’altro.

Com’era nuda, fredda la nostra chiesa senza di Te! Grazie, Signore, dello zelante, ottimo sacerdote che ci hai dato!!!

12 Giugno 1926

Caldo intenso, soffocante quasi; fa cadere in una indolenza letargica, spesso cado in tristezza; desidero qualcosa a cui afferrarmi con tutte le forze, ma che mi sia di aiuto per salire su, su, su a Dio. Si, è vero: le cose hanno un forte affetto terreno, ma questo qualcosa, posto in un essere elevato e spirituale mi aiuterebbe ad ascendere. Oh! il materialismo mi urta, l’interesse mi fa fredda, mi agghiaccia.

14 Giugno 1926

Don Michele mi dice di mettermi a capo del Circolo Femminile, che si cercherà di formare, io non so rifiutarmi; ma, Dio mio, cosa farò?

25 Giugno 1926

Giorno d’intenso lavoro. Ho fatta una gran sudata nel lavare i pavimenti. Primo pettegolezzo e primo dispiacere datomi da una giovane iscritta alla Gioventù Femminile Cattolica. Sono tutte tanto ignoranti, povere figlie, e, forse prima di comprendere lo scopo e l’alto ideale dell’associazione, si stancano e si allontanano.

29 Giugno 1926

Giorno memorabile. Anniversario …   … (sic)

22 Luglio 1926

Il 29 Giugno accennai ad una data memorabile, senza nulla spiegare. 29 Giugno giorno assai importante per me. 29 Giugno 1925 segna l’ultima fase di un periodo assai critico della mia vita, il periodo del mio fidanzamento con X.

Eravam fidanzati da 10 mesi e con tutto questo tempo non eravamo riusciti ad avvicinare minimamente le nostre anime. Era illusione nostra il credere di amarci; stavamo talmente lontani, talmente estranei l’uno dall’altro …!!! Le nostre anime non avevano quasi un solo punto di contatto.

Mi irritava la sua freddezza, la sua noncuranza per tutto ciò che è bello e santo. La sua indifferenza religiosa m’agghiacciava, la sua febbrile passione per il commercio, quel continuo voler superare gli altri, mi spaventava … Eppur corrotto, cattivo veramente non credo che sia; pur non potrei, non potrò chiamarlo un buon soggetto. Si avvicinava il mese destinato allo sposalizio ed io mi sentivo morire … non avevo il coraggio di rompere decisamente, né quello di proseguire. Che tristi momenti! Non trovavo più pace, specie dopo aver parlato col cognato, che tanto male ne disse e di essermi intrattenuta con la madre … donna assai superficiale e alla grossa in fatto di religione e di morale … da come parlava. Ciò deducevo io. Già da tempo lo riprendevo e gli additavo la via che conduceva al bene. Ma fu mia colpa il non aver saputo rendergliela luminosa, vitale, meravigliosamente bella qual’è. Non seppi con dolci maniere piegarlo a poco a poco, allettarlo al bene; quasi aspramente esposi teorie, forse incomprensibili per lui …

Signore, gran parte di colpa ne ho io. Ora mi avvedo di ciò, ora che, avendo un po’ riaperto gli occhi e la mente, capisco il mio errore, ora che non posso più rimediarvi.

Il 29 Giugno fu il giorno della rottura completa … Con freddezza e con calma dissi un bel pezzo. Dissi, tanto che il dire divenne un battibecco, che finì con la sua dipartita … Signore, perdonami, non ho saputo condurtelo e forse l’avrò allontanato di più!

Tutto finì così … come un sogno, senza lasciare rimpianti nel mio cuore. Sì, ora capisco: non era amore il nostro, ma una fredda relazione … solo arrossisco pensando e ricordando che permisi a quell’uomo di accostare le sue labbra alle mie … Sembravami, allora, amore il suo e forse non era che sensibilità bassa e materiale.

 

17 Agosto 1926

Agosto, mese di tristi memorie. Il 26 Agosto del ’22, morte del babbo mio. Il 5 Agosto del ’23 morte della mia Amalia, cara e buona sorella. La sua dipartita ha lasciato una traccia indelebile, uno stigma profondo nel mio cuore. Amalia mia, ti rivedo ancora stesa, tu pura e candida come il giglio, sul letto pur candido, adorna di fiori come in un nembo di gloria … Ricordo, non ti avevo ancor vista, non mi ti fecero vedere. Era tarda notte, mi condussero fuori; rientrando in casa, corse il mio sguardo alla finestra aperta della tua camera … Giacevi tutta candida in candida veste … i quattro lumi accesi a te dintorno fecero triste, lugubre effetto. Ti portarono via, mia carissima, non mi ti fecero vedere; il male atroce ti aveva ridotta in uno stato brutale …

Un angelo fosti in vita, breve corso di vita la tua: ma bello, pieno di innocenza e di virtù grande; la tua morte fu quella di un essere celestiale. Ed ora t’immagino cantante il Gloria, in un nembo sfolgorante di luce e di purezza … Amen.

4 Novembre 1926

Ha suonato or ora la campana a rintocchi. In questo stesso momento su a Rovereto la vostra campana, o «Martiri d’Italia nuova», vi desta, fa fremere le vostre ossa gloriose … Ma questi rintocchi scuotono anche noi, fanno ritornare la nostra mente su nell’aspro Carso, fra le doline, ove le vostre carni erano rese brandelli dall’aspra roccia, dalle sferze del freddo, dalle micidiali palle nemiche.

Vi ricordiamo e rivediamo, o cari, sull’alte vette del Trentino, baldi di giovinezza, ardenti di amore, saltare di balza in balza, a picco sui precipizi, sotto una pioggia continua di fuoco …

Nulla sentivate voi, e, come i martiri del Cristianesimo, si lasciavano, sorridenti, sbranare dalle fiere: voi, guardando in alto, intrepidi, orgogliosi, superbi, sfidaste la morte per l’Italia, per noi.

Pace, a voi, pace.

Dicembre 1926

Il nostro Assistente, Don Michele Antonini, se ne va. Temo un po’ per il Circolo, per la sua vita. Sinora qualche passo s’è fatto …

14 Dicembre 1926

E’ già venuto il nuovo sacerdote. So che è coltissimo. E’’ giovane, giovane, proprio troppo giovane; e perciò quante ne dovremo, ne dovrò sentire, massimamente io, che necessariamente dovrò esserne in maggior contatto dalle altre. Signore, fa che possa sopportare e superare tutto.

ANNO1927                                                                          19 Gennaio 1927

Piove a dirotto. Vincenzo, mio fratello, è fuori e tornerà tutto bagnato. Domani non potrò andare a Sant’Elpidio per la mia lezione.

Marzo 1927

Da tempo Suor Eletta mi parla assai di un suo fratello: ora mi dimostra il desiderio di lui di conoscermi; sarebbe ciò il primo modo d’iniziare una nuova relazione… Poi, se facesse come il fratello con Emilia?

Marzo 1927

Ho scritto a Sofia (Suor Eletta), che è inutile conoscere suo fratello, dato che io, con fermezza, quasi propongo di non cambiare stato, od almeno non scegliere la via del matrimonio.

Dio mio, zia Marietta, la sorella di mia madre, è a letto ammalata di tubercolosi… farà certamente la fine della povera mamma mia, degli zii Pasquale e Leandro e lascerà la povera sua figliola così piccina …?!

E perché pensare io, a fidanzarmi? Se il Signore vuole che anch’io faccia la fine che purtroppo prevedo per zia, perché mettere al mondo altri esseri, che sarebbero infelici tanto e di peso alla società?

22 Marzo 1927

Sento in me una tristezza immensurabile. Vedo prospettarmisi davanti vie assai scabrose … Mi sento debole, tanto debole ed incapace, da sola, a proseguire il cammino della vita …

Sento il bisogno di un forte affetto che mi sorregga … Il mio animo si dibatte ancora fra opposti sentimenti! Non so e non riesco a vincere me stessa e ciò mi rende maggiormente triste. Scatto, scatto per un nonnulla. La mia natura vuole il sopravvento, anche in certe sciocchezze. Saprò vincerla nelle difficoltà della vita?

Signore, deh aiutami tu a portare la mia croce! Oh che io non me la lasci cadere e sentirne ripugnanza! Signore, fammela amare!

4 Aprile 1927

Emilia è sempre triste, triste. Ha perduta ogni fiducia in se stessa e nel mondo, sente nausea … e, sfido io, non vede che putredine! Povera Emilia, da quando la conosco, e son dieci anni, non mi ha mai detto di essere allegra. E’ un tipo troppo severo e troppo meditativo …

19 Luglio 1927

Che periodo d’intenso studio e di ansiosa aspettativa. Come saranno andati i miei esami di concorso? Temo molto. Pur una calma è subentrata in tutto il mio essere. Non v’è dubbio, essa è prodotta dalla mia fermissima risoluzione di non sposarmi in modo di non aver relazioni con alcuno. (Pensare P. con quale insistenza mi ha richiesta! Curioso poi, lui che non frequenta la Chiesa, venire a cercare me, che ogni giorno vado a Messa, che mi accosto quotidianamente ai sacramenti, che non faccio altro che occuparmi di Circolo e di religione, che continuamente parlo col sacerdote Don Virgio per affari di Circolo e di Chiesa …).

Sento intanto la mia debolezza ed il peso delle lotte … Sento anche bisogno di un forte affetto che mi sia di aiuto, che mi sorregga: eppure radiosa mi appare la meta, quando so per essa tutto sacrificare e tutta darmi ad un amore il più grande, l’Insuperabile.

Bello il sogno dell’altra notte. Andavo con una compagna, ci appressiamo ad un frate, che nella fantastica illusione del sogno mi figuro per P. Pio da Pietrelcina. Parlo al Padre e nella certezza di avere un consiglio infallibile gli espongo il mio pensiero riguardo alla scelta del mio stato. Ed egli risponde approvando.

Io sento sobbalzarmi il cuore di gioia a tale assentimento …

Ebbene: non sarà proprio attuabile il mio sogno? Perché sempre temere e barcollare? Non ha detto il Signore che chiunque abbraccerà uno stato, al quale si è spinto volontariamente, troverà sempre la grazia necessaria e le consolazioni? Signore, che importa dunque se Tu mi caricherai di dolori, di croci? Solo fa che io giunga a Te. Il resto accetto dalla Tua mano divina.

Signore, infiamma il mio cuore, fallo traboccare d’amore e di coraggio!

20 Luglio 1927

Proprio curioso. L’altra notte sogno della scelta del mio stato, e, questa notte, del concorso. Ero riuscita quindicesima. Che gioia! Magari fosse vero! Eppure, come tante volte ho detto al Signore, se ciò dovesse danneggiare l’anima mia, meglio non sia.

Emilia non scrive, vorrà farmi ripagare il mio lungo silenzio. Quanto, quanto la vorrei qui a me vicina!…

9 Agosto 1927

Ormai non v’è più dubbio, certissimo è l’esito negativo dei miei esami. Eppure credo in coscienza di avere studiato, sento dentro di me qualcosa che si schianta, vedo tutto, un calmo, bello, indipendente avvenire, sfumare come una leggera nebbiolina!!!  Cosa sarà di me? Quale via prenderò?

Oh Signore, se io non avessi Te, non Ti sentissi a me vicino, sentirei troppo acre, pungente, trafiggente il mio dolore. Infinite volte Ti ho chiesto che se la buona riuscita poteva avvantaggiare l’anima mia, l’avrei desiderata, altrimenti no; eppure ora provo uno schianto così forte, che quasi mi sembra ci sia un senso di ribellione.

14 Agosto 1927

Oggi, Signore, vedo la Sapienza della Tua mano operante. Grazie, o Signore, che mi hai dato un campo d’umiliazione … Bocciata … Sento almeno forzatamente che son nulla, nulla, nulla.

19 Dicembre 1927

Quanto tempo è trascorso senza che io abbia fermato un pensiero su questo diario … Mi son preso il gusto di rileggere alcune pagine e vi ho trovata discordanza e incoerenza di pensieri. Come posso dire di aver bisogno di un forte affetto terreno, quando ripongo tutto l’essere mio nel Signore, quando fo centro di tutta me stessa Lui solo?

In una pagina dico: «Vorrei un affetto grande grande che mi servisse di aiuto per innalzarmi sino a Dio. Ma, ecco, cerco, sembra, qualcosa di sensibile, di materiale».

Dice bene il mio Direttore Spirituale, che cioè bisogna amare Dio con superiorità di spirito, con animo completamente staccato dalle cose del mondo.

Avanti ieri si è fatto un giorno di ritiro, il primo ritiro. Quali pensieri hanno suscitato in me le meditazioni fatte?

Oh! Gesù che si umilia, che si fa povero, che soffre per noi, non può che destare nel nostro cuore amore verso Lui e disprezzo verso noi stesse … miserrime, che tanto accanitamente ci attacchiamo alle cose di questa terra e ci crediamo d’essere delle semidee.

31 Dicembre 1927

Oggi giorno di ritiro, come chiusura dell’anno. Considero: quanti e quali benefici ho ricevuti dal Signore in quest’anno? Salute, pace in famiglia, mia bravissima direzione spirituale, la fortuna di poter fare tante confessioni, la possibilità di frequentare i sacramenti quasi quotidianamente e di ascoltare la Messa tutti i giorni, l’aver potuto lavorare, per quanto poco, nell’Apostolato, l’appartenere alla Gioventù Femminile Cattolica Italiana, l’aver ascoltato tante belle conferenze … l’aver sentita a me vicina la mano di Dio, che, spingendomi innanzi e fornendomi infinite, minuziose grazie, mi ha fatta acquistare calma, tranquillità d’animo; le gioie intime, le soddisfazioni grandi che ho provate spendendo qualche po’ d’energia a pro del mio prossimo, il sentirmi amata da tante buone figliole, benvoluta da molti … Oh quanti, quanti sono i benefici e le grazie che mi hai dato, o Signore! E forse non sarà pure una grazia che il Signore mi ha concesso con la mia cattiva riuscita al concorso? Posso io dire, intravvedere quali effetti poteva produrre sul mio animo la buona riuscita? La mia superbia sarebbe certamente salita all’empireo e mi avrebbe trascinata alla perdizione …

Signore, io resto confusa, perché capisco di non aver corrisposto pienamente alle grazie che mi hai fornito, né di aver usufruito di tutti i benefici tuoi. Deh Signore, fa che il proposito che fo di sempre cercare il mio miglioramento spirituale, di essere più attiva e zelante nell’apostolato, d’essere lo strumento Tuo in tutto, possa essere attuato nella mia vita avvenire.

22 Gennaio 1928

Dopo un periodo di turbamento spirituale, prodotto in me durante il mio soggiorno da zia, che ora è in Porto Civitanova, ho la grande fortuna di sentirmi a Te vicina, o Signore. Fa che io possa far tesoro di tutto il tempo che mi concedi. Dodici giorni perduti coll’essermi tenuta lontana da Te Eucaristia …

… Ecco la ragione del mio turbamento, della mia fiacchezza.

22 Gennaio 1928

Com’è bello vivere in Te e per Te, Signore!

Potrei io dire di aver perduto un giorno quando l’ho vissuto in intima unione con Te? No, oggi non ho perduta la mia giornata, perché l’ho iniziata con l’intima unione al Salvatore nell’Eucaristia, e mi sono sentita più forte, più attiva, su, su, in alto …

Com’è vero, senza il Signore, non v’è che temere, senza preghiera l’anima si deteriora, si disgrega, si frantuma, marcisce.

Quando fui da zia, sentii quanto grande è la mia fragilità e quanto necessario sia che io sostenga con continua preghiera l’anima mia. Quando vidi quell’uomo, il Dottore, accarezzare e far moine alla povera paziente, sentii fremere il mio cuore, scomporsi tutto l’essere mio … tremare per la mia fragilità … Quell’uomo mi faceva paura, perché troppo seducente …

Cosa sarebbe stato di me e cosa avrei fatto io, se le parole e le carezze fossero state a me rivolte? Signore, sentivo che se Tu non eri lì a sostenermi, sarei caduta, mi sentivo vacillare e fremere, nello stesso tempo, di sdegno.

25 Gennaio 1928

Giorno non perduto, ma di poco poco profitto. Come sarà domani?

28 Gennaio 1928

Questa mattina, parlando con D. Virgio del Circolo, che purtroppo non cammina troppo a gonfie vele, ho veduto lui turbato, sfiduciato, quasi sopraffatto di pessimismo. (Sfido io, la leggerezza delle ragazze è assai compromettente per lui, massimamente dovendoci stare in continuo contatto per le prove del canto), io mi son sentita triste … prevedo la caduta del mio Circolo; poiché radiando quegli elementi che vengono, in certa maniera, a minare il prestigio di esso, verremo a minare del tutto l’edificio …

Non possiamo, è vero, pretendere la perfezione, ma … dopo tante istruzioni, essere così provocanti anche davanti ad un Sacerdote! Il mio cuore soffre e lotta fra sacrifici, disinganni e titubanze. No, Signore, che non dipenda mai da mia inettitudine, fiacchezza, svogliatezza, la caduta; datemi forza di poter sopportare e sostenere, perché, a costo di tutto, credo sia sempre bene mantenere il Circolo in vita.

31 Gennaio 1928

Il mio Assistente è tornato ad interessarsi del Circolo, non è stato che un fuggevole abbattimento. Anch’io sento maggior vigore e per la mia vita intima spirituale e per quella del Circolo.

Signore, ch’io possa spendere tutto quello che la bontà Vostra infinita mi ha dato a Vostro esclusivo servizio. . . Allora solo raggiungerò la felicità.

2 Aprile 1928

Oggi giorno di ritiro. Cosa ho considerato? Cosa ho proposto io?

Nella meditazione di stamane sono apparse nitide e ben distinte alla mia mente le tre figure che per prime s’incontrano nella passione di Gesù: Giuda, Pietro, la Maddalena, tre figure tanto diverse, ma ugualmente scultorie: tremendo, orribile, schifoso Giuda nel suo tradimento, losco addirittura. Pietro vano, fiacco e troppo fiducioso in sé, banderuola che crede resistere da sola alla bufera … Maria Maddalena, la donna uscita dal fango, che sa, nell’amore, sublimarsi, redimersi.

lo, benché non mi sia trovata in condizioni sì pressanti, quante volte in piccole cose non ho ripetuto il tradimento di Giuda? Quello almeno aveva per attenuante l’umanità di Nostro Signore, che poteva in certo qual modo, offuscare la mente … Quante volte non ho ripetuto, come Pietro, «non conosco il mio Signore …». Necessita, senza porre un minuto di mezzo, rivedere il mio carattere, come mi diceva pur la meditazione di questa sera. A che riuscire, se non ho la padronanza di me stessa?

Si diceva oggi che il contegno è manifestazione di carattere, benché possa l’uno, in qualche caso, essere l’opposto dell’altro … ma si sarebbe allora nel caso di maggiore perfezione, poiché un bel carattere solo per umiliarsi può mostrare cattivo contegno … In conclusione, seriamente propongo di tanto rinforzare il mio carattere acciò non cada in traviamenti di sorta e ripongo fiduciosa tutta me stessa in Dio.

4 Aprile 1928

Al mattino meditazione su «La Comunione salute del corpo»; poi Comunione Pasquale in gruppo di tutte le Circoline, Messa.

Adorazione del Santissimo a sera, predica splendida sull’istruzione dell’Eucaristia in rapporto alla bontà.

Bella, splendida giornata, intensa d’insegnamenti e d’incitamenti, che, dopo la bella confessione di ieri sera, acquistano un senso più profondo.

Signore, mi sento il cuore più a Te vicino, riempilo d’amore. Fa ch’io viva per Te, in Te, con Te.

Come mi ha fatto male il vedere stasera in chiesa M. ed A. slanciarsi quasi ad afferrare il distintivo che un uomo aveva trovato. Quel sorriso di leggerezza, quell’aria di spensierate, di franche, com’è a loro dannosa, e non se ne avvedono.

2 Luglio 1928

E’ da parecchio che mi sono alzata, ma la mia convalescenza non fa un passo innanzi. Zia sta malissimo ed io non potrò vederla.

 

15 Luglio 1928

Finite le lunghe sofferenze della mia povera zia. Ho pianto alla notizia, pur ho sentito quasi sollievo, era troppo doloroso saperla in vita così sofferente …

Consolante sentire la bella, calma morte … una candela che si spegne poco a poco! almeno ha ricevuto tutti i conforti religiosi, e di ciò temevo molto, perché essa sempre, sempre sperava (straziante), benché avesse saputa tutta la malvagità del suo male.  Signore, fiat voluntas Tua.

19 Luglio 1928

Spossatezza grandissima.

20 Agosto 1928

Da più di un mese non metto una parola su questo libretto. E ne avrei avute cose da scriverci, di pensieri da fermarci…

Non ho più scritto ad Emilia dopo che le feci sapere d’essere a letto malata; forse penserà ch’io sia assai aggravata, se non pur morta.

La spossatezza dura ancora … mi vado trascinando come uno straccio … Oh la mia salute non è più un minuto costante, un continuo alto e basso … ogni tanto lineette di febbre, dolori di spalle ecc., tanto da farmi credere sulla via della povera zia. O sì, alcuni giorni ho fermamente creduto essere affetta già da tisi. Che momenti tristi ho passati…

Signore, come mi lascio sopraffare da malinconia, da fissazione.

Il Dottore dice che è semplicemente una pleurite non conosciuta durante il mio periodo di febbri. Domani parto per Ancona, a fine di potermi veramente accertare di che si tratta.

Se il Signore mi volesse provare? Oh! con Santa Teresa ripeto: “Signore, sì, provami; ma tu che vedi la mia fralezza, donami la forza e la fede sufficienti per andare al salvamento”.

In tutto questo tempo dall’Aprile ho tanto trascurato il mio Circolo. Vedo alcune figliole allontanarsi, vedendomi tanto mal ridotta, temono forse di avvicinarmi, io sento pressante il mio dovere di dimettermi: perché occupare un posto, quando posso essere dannosa alle altre e quando non posso soddisfare a tutti i doveri che esso m’impone? Oggi ho provato a parlarne a Don Virgio … Ma egli intravvede e legge in me turbamento, dolore ecc. ecc. e fa in modo che io seguiti a tenermi il mio posto, non facendomi mai terminare di parlare… Egli legge troppo bene tutto ciò che passa nell’anima mia e non vuole accondiscendere. Certo che abbandonando tutti e tutto, mi riconcentrerei e fisserei sempre più nel mio male. In tutti i modi se dovrò accertarmi d’essere affetta da tisi, troncherò tutto, a costo di apparire cattiva. Ho cercato di regolare oggi tutte le cosucce di circolo, ho scosso un pochino le figliole. O Signore, le raccomando a Te, come a Te affido tutta me stessa. Fa di me quel che Tu vuoi, ma dammi tanta, tanta forza …

31 Agosto 1928

Il mio polmone destro è affetto in basso da vecchia pleurite; il mio sinistro fa sentire dei rantoli… E’ necessaria una cura d’aria più di tutto … è necessario partire, lasciare le Casette, le figliole, i miei cari, la mia casa, tutto. Dio mio, dammi forza, poiché eccomi nella prova. Fiat voluntas tua.

9  pomeridiane, 12 Settembre 1928

Il corpo langue sotto il morbo occulto, l’anima freme; non vuol essere soggetta a prostrazione, vuol alzare il volo in mistico profumo di dedizione, di amore.

19 Settembre 1928

Domani parto per Monte Monaco.

Monte Monaco, 22 Settembre 1928

Siedo su d’un macigno a 1020 metri sul livello del mare. Ho dietro alle mie spalle un torrione mezzo diroccato d’un castello medievale … e davanti i miei occhi il Vettore, il Rossone, la Sibilla e un’infinità di altre montagne. Mi sembra che con un salto io possa raggiungere le cime, mi sembra che stendendo la mano possa quasi toccarle: illusione, illusione, crediamo avere raggiunto la meta, quando ci accorgiamo che sempre ci si allontana.

Ecco, le cime si nascondono dietro a un nuvolone che passa … sono così indefinite; portano il nostro pensiero su, su, tanto in alto. Qui si sente la mano operante di Dio, qui ci soggioga la grandezza della creazione, della potenza divina, tutto concorre ad elevare l’anima …

Verde cupo, purissimo di boschi e di macchie; verde chiaro di castagneti; strisce bianche di terra improduttiva; strisce scintillanti al sole di pietre, che, essendo permeabili, permettono alle pure acque di scaturire dai loro pori; aria purissima, non intossicata dai fumi di opifici; acqua purissima uscente or ora dalla roccia colla stessa limpidezza e purezza del giorno che uscì dalle mani di Dio. Tutto puro, tutto alto, tutto nobile, tutto maestoso, tutto bello, benché rustico, anzi più bello perché non profanato dalla mano avida dell’uomo, che trasforma le bellezze naturali in qualcosa di artificioso che deprime, che talvolta appesantisce l’anima.

Qui mi sembra d’essere sola al mondo, ma tanto vicina a Dio.

23 Settembre 1928

Oggi termino il 24° anno di vita. Il fior fiore della mia giovinezza è già passato, pur l’anima mia ora solamente sente la purezza, la bellezza di una vigorosa e sana giovinezza.  Fisicamente sto assai bene.

Oggi è Domenica e forse per la prima volta le mie figliole si riuniranno in adunanza con Iolanda, ora vicepresidente. Cosa faranno? Signore, illuminale!

24 Settembre 1928

La prima neve sul Vettore. Aria quasi rigida. Si fa gustare però, perché satura di ossigeno.

25 Settembre 1928

Aria di primavera, pace deliziosa dell’anima, pace simile a quella che regna su queste immensità. Quanto bella è la natura!!! Quanto pura uscì dalle mani del Signore!!!

Da noi sembra tutto profanato. Vorrei arrampicarmi sino alle cime di questi monti e inebriarmi della vista che di lassù devesi godere.

27 Settembre 1928

Don Virgio prima di partire, mi regalò un bel libretto: LA VITA SPIRITUALE: bellissimo, facile e profondo. Bisogna che io ne lo ringrazio.

\ Reverendo, gusto le bellissime meditazioni del P. Meschler, che, lette su questi dirupi, con davanti la prospettiva grandiosa delle alte cime dei Sibillini, acquistano un senso più profondo, inebriano maggiormente l’anima.

Queste portentose masse, questo verde di macchie, quest’aria purissima, queste acque scorrenti sui massi e scintillanti al sole portano di per se stesse alla mistica, poiché fanno forzatamente quasi sentire l’onnipotenza divina.

Ed io mi trovo pienamente bene e vorrei condurre qui tutte le nostre ragazze che si perdono in tante piccinerie.

Abbia pazienza d’indirizzarle un pochino anche per me ed inciti Iolanda che è un po’ titubante.

Fisicamente sto molto meglio, già noto un considerevolissimo miglioramento.

Mi voglia salutare la sua mamma ed ossequiandola, chiedo a Lei benedizioni e preghiere.  Dev.ma … …

27 Settembre 1928

Oggi mi sono intrattenuta, nella sosta fatta durante la passeggiata, con una pastorella molto rozzamente vestita, con certi scarponi, analfabeta, ma con un bel visetto e certi occhi… Quale non è stata la mia meraviglia allorché, tutta animata, vedendo il mio distintivo, mi ha domandato se anch’io appartenevo alla Gioventù Femminile Cattolica Italiana.

Com’è consolante vedere che la nostra Associazione sa penetrare fra boschi e montagne e sa ingentilire ed accomunare tanti cuori diversi! Forse, anzi, amano più sinceramente e squisitamente Dio queste anime semplici, così lontane dai viventi, che noi, poste nel centro dell’azione.

Cara, cara quella pastorella, che mi ha promesso di pregare pel mio circolo, che col sorriso sulle labbra mi ha raccontato le pene della’ sua vita… che mi ha fatto conoscere con poche parole le grandezze della sua anima. Che preghiera soave deve salire a Dio da quel cuore!

Signore, quanto sei grande, come sai avvincere i cuori! Signore, me, che circondi di grazie gentili, fini, delicate, specie da quando sono a Monte Monaco, me avvinci, incatena con le auree catene d’amore, fa ch’io viva d’amore per Te, in Te.

29 Settembre 1928

Oggi è fiera in paese, la gente è venuta da tutte le vicine Ville. Come è divertente l’osservare. Qui si ritrovano i costumi antichi; al rozzo vestire contrasta la gentilezza del parlare. L’Umbria vicina fa sentire la sua influenza. Sul tardi gli uomini sono avvinazzati. Un vecchio ubriaco cade e mi fa prendere una stretta forte. Una signorina, in serio contrasto con la gente di qui, ultima novità, viso dipinto … passa spesso per la via, ha in sé qualcosa di provocante. Un giovane conoscente le si avvicina e l’accompagna, in lui, galanteria caricata, in lei un non so che di strano, di morboso.

Lungo la strada di Montefortino incontro due signorine, sorelle, accompagnate da un giovane, che suppongo fidanzato di quella delle due che tiene stretta a sé, cingendola con un braccio per la vita; e lei poggia la sua testa alla spalla di lui, sembrano avvinghiati. Tremendo: la mamma li segue e forse si compiace. Se vuol rovinare la sua figliola, perché incitare solleticare i sensi ad altro mettendola in mostra così?!

Io mi son sentita tutta rimescolarmi (purtroppo porto la mia natura con tutte le sue passioni con me) ed ho invocato il Signore.

I sensi s’eccitano tanto facilmente, ecco la prova fragrante della mia fralezza.

30 Settembre 1928

Oggi è festa alle Casette. Signore, fa che la Vergine Santissima, passando per le vie del mio villaggio, sparga benedizioni e grazie, più commuova i cuori e li conduca a Te.

Mi scrive Sofia. E’ tutta contenta ch’io stia assai meglio. A suo riguardo mi scrive che le sembra essere una navicella sperduta nel grande oceano della vita, senza pilota, senza meta, in balia del mare, come stordita dopo i colpi d’una grande tempesta. Povera cara! Dover lasciare il monastero, dopo 10 anni di vita da suora! … Sogna di ritornare fra quelle mura. Ma come tentare ancora?

4 Ottobre 1928

Emilia scrive. E’ felice sul mio conto, ma non a suo riguardo. Mi dice: «Hai ragione di rimproverarmi, ma come fare, se non ho il coraggio né la forza per prendere la penna e dirti di tutto il mio grande sconforto? Tranquillizzata un po’ sul tuo conto, perché mi dicevi di star meglio sempre, ho lasciato trascorrere i giorni in attesa di momenti migliori per scriverti; ma il migliore non viene, lo scoraggiamento e la tristezza non passano … e ti scrivo, tanto per farti sapere che ti penso, che m’interesso vivamente del tuo stato … Vorrei non essere un enigma, ma vedo bene che lo sono anche per me stessa. Fare uno sfogo generale mi farebbe bene, ma non ci riesco mai, perché rifuggo dal fermarmi istintivamente da tutte quelle cose che sono il mio tormento, lo spasimo segreto di tutte le ore … Come potrei riassumerti il mio doloroso stato d’animo? Ecco posso accertarti solo, che, dopo la grande delusione che tu sai, io non sono stata più io, da allora tutto è crollato, tutto è finito, non riesco a trovare un po’ di azzurro, un po’ di roseo sul mio orizzonte. Tutto mi scompiglia e mi addolora: mi sento sperduta e sola, vedo tutto nero e non ho la forza per ricominciare una nuova vita … Ti sembrerò una creatura piccola, a te che sei riuscita ad innalzarti di più; ma forse se tu conoscessi bene da vicino tutta la mia vita, se tu sapessi tutte le cose che son passate in essa e intendessi bene il mio cuore, mi compatiresti. So però che tu hai sofferto e soffri anche più di me … e perciò non ho mai avuto il coraggio dì parlarti a lungo di me. Oggi ti do un accenno per accontentarti, ma sempre con la speranza che tu non abbia a rattristarti troppo, solo perché veda il bisogno di raccomandarmi a Dio, come una povera anima debole e stanca …».

Povera cara, forse il Signore che ti vuole a sé più vicina, ti agita e non ti fa trovare posa. Vai a Lui, cara, e allora solo potrai trovare l’azzurro del tuo orizzonte …

7 Ottobre 1928

Ieri sera mi hanno scritto le mie figliole. Una busta piena di fogli cari. Il loro affetto mi ha commosso. Gesù mio, a Te le raccomando di cuore.

11 Ottobre 1928

Neve al Vettore.

11 Ottobre 1928

Scrive Don Virgio:

« Fo riscontro ora al suo scritto del 22 mese scorso. Ad altro tempo una lettera, ora non posso scrivere! Dopo la perdita della mia indimenticabile mamma, sento inibite tutte le forze della mia intelligenza e l’occuparmi minimamente mi è di gran peso. Mi raccomando, preghi Dio per l’anima della diletta genitrice e più per me, che solo sento più che mai il vuoto e l’amarezza della perdita. Mi sono riposato unicamente nelle alte regioni della fede, che mostra la sua grandezza e il suo valore quando le cose di questo mondo si dichiarano completamente vinte …»

Poveretto, in un anno la perdita di ambedue i genitori; ed ora dover vivere solo in quella casa …

Rispondo: «Tanto inaspettata e dolorosa mi è giunta la triste notizia, che ho dovuto rileggere lo scritto per persuadermene. Che dirLe? Vane e vuote giungono le parole di estranei, quando ci si trova immersi in un dolore così immenso e si sa che gli altri non ne arrivano a comprendere tutta la potenza e la intensità. Chi non ha provato cosa sia la perdita dei genitori, non può assolutamente concepire il gran vuoto ch’essi lasciano intorno a noi, poiché non hanno misurato il valore del loro affetto …  lo, che, bambina, perdei la mamma e non capii allora la mia sventura, poi, goccia a goccia ho assaporato l’amaro calice, maggiormente colmo da triplicate disgrazie, sento ora tutto lo smarrimento che La circonda e tutta l’amarezza che Le riempie l’animo. Ho messa la sua cara fra i miei defunti, per averla sempre presente e raccomando di cuore Lei al Signore, affinché nell’apostolato sempre più intenso e fecondo possa lenire ed addolcire il suo dolore.  Sentitamente La ossequio e Le domando benedizioni, pregandoLa di non accasciarsi sotto le molteplici gravi prove. …

14 Ottobre 1928

Cade la neve a larghi fiocchi.

14 Ottobre 1928

Mi hanno scritto i miei. Cari, cari tutti, quanto bene vi voglio!

In fondo in fondo non vedo l’ora di ritornare per rivedere tutti e dimostrar loro il mio affetto. Sono incerti se farmi ritornare o no. Vogliono persuadersi che io mi sia rimessa proprio bene. Pertanto si sacrificano.

Cari, tanto cari, specie la mamma (mia matrigna) … è forse rude, ma il suo affetto pur è forte. La lettera, piena di buone notizie. Zia Angelina, ammalata d’infiammazione vescicale, è molto migliorata. La raccolta dell’uva abbondantissima. L’altra zia, fuori pericolo. E’ proprio il Signore che ci porta per mano e dice: «Non temete».

lo sento proprio che mi conduce con una premura così delicata, così sottile, che non v’è l’uguale . . .

14 Ottobre 1928

Passeggio e scrivo. Il cielo è di un sereno meraviglioso. Sembrerebbe una giornata di primavera, se la rigidezza dell’aria e la bianca neve che tappezza le cime dei Sibillini non mi facessero ricordare che, a Monte Monaco deve considerarsi l’ottobre quasi come l’inverno.

Se avessi il pennello di Raffaello, la penna di qualche grande, vorrei pitturare a colori o in versi la bellezza di tutto quello che ho davanti.

Dio, quanto grande devi essere, Tu che addirittura meraviglioso sei in tutte le tue manifestazioni creatrici, dalla infima alla più grande cosa.

Bianchezza di neve, azzurro profondo, verde cupo, scroscio delle acque scorrenti e scintillanti al sole, mormorio e fruscio delle foglie; grida e canti di pastorelli, tintinnio di campane: tutto bello e caro, caro, caro.

Qui tutto si oblia, il mondo coi suoi frastuoni, le sue lotte, le sue insidie, i suoi tranelli; qui l’anima si purifica come l’aria che si respira, come l’acqua che si beve. Tutto puro, tutto bello, tutto grande, tutto patriarcale …

14 Ottobre 1928

Mi hanno scritto nuovamente i miei e hanno mandato soldi, dicendo di trattenermi sino al trenta. Poveri cari, quanto si sacrificano, quanto mi vogliono bene!

Signore, quanto grata Ti sono che mi hai donata una famiglia, ove regna, con la pace, l’affetto.

Ha scritto pure Iolanda, dandomi tante buone notizie delle ragazze che si portano egregiamente. Signore, grazie. Cara quella aspirantina di Annetta, mi chiama mamma e mi scrive così graziosamente in dialetto.

14 Ottobre 1928

Passeggio e mi allontano assai, mi siedo all’ombra, riprendendo la passeggiata, ed ecco, vedo quasi presso di me un uomo, che da alcuni giorni noto sul mio cammino. Signore, son sola sola, tremo. Riprendo la via del ritorno e fortunatamente vedo che lui si sdraia su di un masso. Respiro. Ecco però davanti a me due carabinieri che, ad ogni istante, si voltano e rallentano il passo …

Sono sul punto di prendere un’accorciatoia, ma facendo notare di aver notato, potrebbero affrettare il passo e trovarmisi di fronte. Seguito la strada, giungo presso una svolta deserta assai, che non lascia vedere chi mi è causa di timore. Mi fermo, aspetto … ma non vedendo nulla comparire all’altro giro della strada, giudico che anche quei tali si siano fermati. Intanto vedo quello del masso riprendere il cammino … Dio mio, che fare? Mi raccomando di cuore, recito una breve preghiera, e, col nome di Dio, della Vergine e dei miei cari sulle labbra, riprendo la via.

Non vedo più nessuno. Temo molto. Ah sì eccoli, hanno or ora preso un’accorciatoia, sono stati indubbiamente fermi, mi vedono, si fermano, sono sul punto di ritornare.

Dio mio!… allungo il passo ed anche loro riprendono la via … Tutto è passato, non vi è più da temere. Dio, Ti ringrazio. Tu vedi la mia fragilità e sei sempre lì a soccorrermi, mi porti per mano e quindi non devo temere.

27 Ottobre 1928

Con che ansia attendo i miei! Ora qui mi annoio assai.

Casette d’Ete, 1 Novembre 1928

I miei sono andati al Cimitero, io sono restata … ma forse, o miei cari, mi sento a voi più vicina, tanto vicina … Son due giorni che sono ritornata; quanto piacere ho provato e provo ancora nel riveder tutto … Ritrovo qui a me dintorno l’alito dei miei cari, rivedo tutte le cose che loro hanno toccate, che hanno avute care…

Sto con Vincenzino, l’ho qui a me dappresso, caro, buono fratello mio, quanto bene ti voglio!!! Eppure non ce lo manifestiamo. Le mie figliole, le circoline, mi fanno commuovere con il loro affetto. Signore, quanto sei buono.

Tutti prendono interesse a me, tutti mi vogliono bene. Oggi mi hanno tanto raccontato della morte della povera Adele, dello strazio del figlio, lo sento di prendere viva parte al dolore di Don Virgio, sento che lo stimo tanto, sento l’altezza e la finezza dell’animo suo, mi sento di nutrire un certo affetto. Signore, per carità illuminami e fa che il mio cuore rimanga sempre puro … puro come allorché si estasiava sulle altezze dei monti ad ammirare le opere Tue. Su si sentiva più tua quest’anima. Signore, anche qui possa io portare gli alti sentimenti, e, benché tanto vicina al mondo, non mi vi attacchi mai.

Dio mio, mio tutto.

11 Novembre 1928

Questa sera ho dato libertà alle mie circoline di venire a mangiare le castagne.

Un’occasione più chiara per dovermi purtroppo accorgere che il buon accordo non vi è. Le N.N. che tutte le sere son venute, questa sera sono state assenti. Mostrano di essere offese con le altre per il fatto che le prime parlano troppo delle altre. A. si è piccata per una sciocchissima sciocchezza.

M.B., V. e M.G. fanno le vivacissime, saltano, giocano, cercano dare sull’occhio. Non voglio che stiano in saletta, ove ci sono alcuni ragazzi con mio fratello e loro si sbrigliano in terrazza; e in un momento, quando alcuni di quei si sono allontanati, si accostano per giocare alle carte, io parlo forte e secco: «non voglio». Mi ubbidiscono, ma, annotiamo il viso, si sono alterate.

Altro incidente. A., è uscita, chiamata da una ragazza. M. B. mi dice che si è veduta assieme a quel tristissimo soggetto, che la tiene incatenata in un amore di sortilegio. Per vedere e meglio persuadermi, esco assieme alle altre (fo un po’ male forse), ma ho incontrato l’A. tutta sorridente, con in mano dei dolci, regalatile da un tale — dice lei — che la pretende. Perché accettare? Ed io lo dico a lei. – Perché? –

Povera ragazza, la sua leggerezza la perderà …

Non sto a fare altri giudizi ed apprezzamenti. Vedo purtroppo che tutto non cammina come vorrei …

25 Novembre 1928

Stamane abbiamo ripreso A. per quel fidanzamento. Essa ci ha assicurato che ormai è ufficiale, che crede di non aver mai mancato; ma purtroppo notizie di qua e di là dimostrano non esser ciò troppo vero.

Perché raccontar la confessione? Perché nella confessione accusare le altre? Perché dire che M. fa la cara con C. (uomo ammogliato), se ciò non è vero? M. stasera l’ha saputo e ci ha tanto pianto e strepitato.

Dio mio, non so chi credere, non so come contenermi.

28 Novembre 1928

Avanti ieri aprii in confessione tutto l’animo mio al mio Direttore. Mi rimproverò sentendomi chiamarmi spostata, perché, infatti mi sento così, quando non ho il Signore con me, che mi sorregge, mi nutre, riempie l’anima. Signore, sento la tua voce a me vicina, sento che m’inviti al Tuo Banchetto, Signore avvinci il mio cuore, ch’io non viva che per Te. Dio mio, Dio mio, oh quanto bello, luminoso il mio avvenire se io potrò tutta congiungermi a Te. Sento la tua grazia vicina, la tua mano paterna sorreggermi e riempire il mio cuore di affetto … Sento tanto d’amarti … pur sento ancora che il mio amore deve essere più intenso, tanto intenso da gioire nel rompere col mondo e di lasciare i miei cari . . .

Il mio Vincenzino … sì, Signore, gli voglio tanto bene, tanto bene. Ed egli mi si attacca come un bambino alla mamma. Caro fratello mio, tu non hai goduto mai quasi la carezza della mamma, il sorriso del babbo … Egli ha riconcentrato tutto in me il suo affetto … Signore, se mi vuoi con Te, dammi forza sufficiente per lasciarlo … Chiama a Te anche lui … Come sono pretensiosa!!! … Eppure, sì, o Signore, Te lo chiedo con tutto l’animo: fa che Vincenzino senta la necessità di stringersi sempre fortemente a Te …

29 Novembre 1928

Stamane ho dovuto riferire a Don Virgio quella chiacchiera di B., che si diceva amoreggiasse con NN. La mamma di lei ha saputo ciò da certi suoi lontani parenti. La cosa si propaga sempre più. Ho tanto sgridata la figliola, dicendole che invano ho sperato il suo miglioramento, permettendole di stare nel circolo, anzi le ho fatto notare che ormai può andare in un luogo di pubblico disonore … Terribile! Abbiamo mandata Iolanda a chiamare A. e amorevolmente le si è chiesto se veramente lei ha detto ciò. A. subito slagrimata protesta, dicendo che l’ha inteso dire. Temo d’esser sul punto di tutto chiarire, dico temo, perché l’una con l’altra potrebbero scoprire certe cosucce non troppo divertenti. Ed allora ne succederebbe una scena dolorosissima e uno sfacelo per il Circolo. M. si è saputa abbastanza frenare ed ha taciuto anche quando si trovava quasi aizzata.

ASSISTENTE: « lo ti ho sempre accolta bene in casa mia, tu ti sei allontanata da me, come tutte le altre ».

Io proprio temevo rispondesse l’altra. «Sì, proprio come quando ti ho trovata avvinghiata col tuo fidanzato». Fortunatamente ha taciuto, poiché troppo vergognoso era il trattare certi argomenti davanti ad un sacerdote.

Dio mio, raccomando a Te queste figliole! Temo e tremo per l’avvenire del mio circolo. V., povera bambina, si lascia sedurre da divertimenti, da gite, da sorrisi e parole. Va a Montegranaro troppo volentieri, trova su un ambiente non troppo sano per il continuo contatto con giovani e lei si attacca a tutto e a tutti.

Povera bambina, già in casa non trova affetto, bensì solo scene brutali di un patrigno ubriacone … il quale ha saputo assorbire quel po’ che lei ed i fratellini avevano del padre. Vede la madre tutta premurosa per il marito … vede tutto ciò che non dovrebbe e sente nausea della casa: ecco com’è che si attacca a chiunque le mostra un po’ d’interesse …

Dio mio, dammi lume e forza, fa che tutto non crolli con me; soffro, fa che a costo di sacrifici si possa purificare il circolo, fa che io possa scoprire il cattivo germe per toglierlo via!

30 Novembre 1928

Mi sembra che la mia incertezza e titubanza nell’avvenire vada man mano scomparendo. Signore, sempre più chiara e cara mi si mostra la via, Ti sento a me dappresso, sento la tua voce che a sé m’invita …

Mio fratello da stamane alle tre e mezzo tossisce, è stanco e tutto preso da raucedine. Dio mio, come mi sento attaccata a lui! E’ ventenne, eppur tanto bambinone ancora … Dio mio, che non perda quella bontà e candore d’animo che ha ora! Mamma, fallo buono; tu che non hai potuto dare al tuo Vincenzino le carezze e i baci del tuo affetto, veglia su di lui!

2 Dicembre 1928

Mi sembra in coscienza di aver lavorato oggi per le mie figliole. Consolante l’entusiasmo delle piccole. Signore, fate che io possa far sempre più e sempre meglio. Dato uno sguardo scrutatore all’animo mio; trovo sì che ho lavorato con fervore, ma che un fiIo di superbia vi è passato sopra.

Leggevo e spiegavo un piccolo brano di meditazione sull’eccellenza della preghiera; vedevo le socie tutte attente, vedevo che intimamente proprio tutte partecipavano con interesse … ed ho sentito in me una certa compiacenza … l’ho avvertita però e mentre seguitavo a parlare, pensavo e cercavo di scacciare l’importuna … Quanto facilmente mi credo essere qualcosa! Non mi accorgo che nulla è mio, che io non son che polvere, che cado ad ogni minimo soffio! … Signore, che io possa innalzare l’anima mia a Te! Ch’io non viva che degli aromi del tuo amore …

6 Dicembre 1928

Il mio Signore conduce l’anima mia … sento la sua mano a me vicina, sento che egli preserva il mio cuore dalle turbolente passioni. Quanto grande e buono è il mio Signore. Oh! egli che sa la mia miseria, la mia debolezza stragrande, mi preserva con mano paterna da tutto ciò che può condurmi nel baratro. Sento di godere purezza di cuore e di sentimento.

L’anima mia magnifica il Signore: egli solo è buono, egli solo è buono.

7 Dicembre 1928

Don Virgio m’indica un luogo splendido ove esplicare la mia vita religiosa: si tratta di domenicane, dedite all’educazione delle adolescenti, luogo veramente incantevole situato in città. Signore, a Te chiedo lume e forza.

9 Dicembre 1928

Ieri giornata quasi paradisiaca. Ha incominciato con la Messa del mattino ad inebriarsi il mio cuore ed in tutta la giornata ho goduto pace divina.

Ieri mattina nella confessione manifestai al mio Direttore il desiderio di sottomettere la mia volontà a quella degli altri. Non me lo permette che in linea ristrettissima, soltanto cioè quando io credo sia un bene lasciar fare. Mi indica sol-tanto di mostrare sempre, per non mancare di rispetto a mia madre, il mio parere e convincere con gentilezza. I miei mi lasciano fare ed egli mi dice di fare … (sic).

Ebbene, Signore, la parola del mio confessore è parola tua, ed io desidero sottomettermi.

ANNO 1929                                                                         1 Gennaio 1929

Ieri sera dopo il ritiro, il mio cuore rigurgitava di molteplici sentimenti. Era riconoscenza verso Dio, rammarico per la freddezza e l’incostanza mia per non aver saputo usufruire di tutte le infinitesime grazie che il Signore mi ha fatto durante l’anno. Più il tempo trascorre e più sento la mano di Dio a me vicina.

Durante il 1928 poi posso dire che il Signore mi si è fatto continuamente sentire qual padre amoroso che conduce i suoi figli per mano.

Fo oggi, riflettendo ed osservando il passato, fermi e seri propositi, simili a quelli che feci sulla culla del Pargoletto Gesù nella Notte di Natale, così paradisiaca per me. Signore, ho poco e quel che ho è tuo. Ebbene fa che io spenda tutto per te, che io non viva che in te. Dio mio, fammi sentire la tua voce che mi chiama, affinché io sempre risponda prontissima e con tutto l’essere mio …

Dio mio, infinitamente grande e misericordioso, grazie, grazie … ma non abbandonare mai la tua figliola troppo fragile e troppo piccina per comprendere le tue cure minuziose e stragrandi.

3 Gennaio 1929

Dopo tante titubanze finalmente sono riuscita stamane a fare la mia confessione generale. Ne avevo bisogno, dopo tanto tempo. Eppure ero titubante.

Signore, no, non voglio nemmeno più pensarci … Ma, grazie infinite, la tua misericordia, il tuo occhio vigile e paternamente onnipotente, allora più che mai, mi tenne per mano. Oggi mi fa quasi meraviglia pensare ch’io fui lì lì per cadere tanto in basso … Meraviglia come? Perché? Non so ancora bene che sono quel nulla? … Eppure il Signore ha voluto rinobilitare il mio cuore . . . che ora si sente suo, benché tanto deficiente …

Dio mio, grande e buono, grande ed immortale, l’anima mia è magnificata dalla tua grazia costante, l’anima mia quasi baldanzosa si affida, nelle tue braccia. Dio mio, mio tutto, fa che possa tutto vincere, tutto superare per donarmi tutta a Te … Non potrò più darti l’anima candida del battesimo … eppure ti prego non sdegnare per sposa chi propone nell’amor tuo riabilitare l’essere da te datogli.

Il mio Padre spirituale mi ha tanto ripetuto un motto di S. Paolo, dicendomi di averlo sempre presente. Volevo ora scriverlo sul frontespizio di questo libretto, ma mi è sfuggito: mi serviva per combattere la superbia.

19 Marzo 1929

Da tanto tempo non scrivo più una parola sul mio giornale. Che c’è stato di me durante questo periodo? Nulla di straordinario … Si sono susseguiti sì gli alti e bassi della nostra fragile anima. Zia A. ha fatto rottura completa con zio T., ora è dai B. ed io … io penso di non aver usato e di non usare nemmeno presentemente tutta quella carità cristiana che vince i cuori e sa riabilitarli.

Ogni mattina, alzandomi, mi propongo esplicare nella giornata tutta la carità cristiana che mi sarà possibile … amare, far traboccare il mio cuore d’amore. Amare le mie figliole, che si portano bene, ma più quelle che lasciano desiderare … Avvicinare chi si allontana perché in via di deperimento morale … Insomma amare, amare, e non riesco. Signore, quanto sono misera!

19 Marzo 1929

Mia madre mi ha domandato una cosa a riguardo del contadino. Le ho risposto svelta, dicendo il mio parere e non mi sono accorta che potevo essere più gentile. Il «mi pento» non è mai tardi.

25 Marzo 1929

Ieri non si è fatta l’adunanza, perché la maggioranza era assente. A. e M. erano partite alla mattina per Sant’Elpidio e sono tornate tardissimo. Avranno sentito forse un po’ di compiacenza perché, loro assenti, hanno mandato in fumo l’adunanza?

Oggi, dopo aver acconsentito, man mano son tornate … Che stiano combinando qualcosa!!! Nemmeno V. s’è vista! Signore, dammi lume e forza! Cuor di Gesù, confido in voi.

Mi ha irritata un pochino sentire che non sarebbero venute perché non vi era Don Virgio … ed ho risposto un po’ male …

1 Aprile 1929

Le suore di Empoli propongono ch’io vada a visitare il luogo, accompagnata da Don Virgio, che dovrà recarsi nei pressi di suddetta città.

Io sono contenta di andare, di vedere e di abbreviare la mia vita secolare … lo sento ogni giorno che divento un’estranea … che mi stacco dal mondo.

La prospettiva del viaggio mi mette in pensiero, in apprensione; c’è da salvaguardare la morale di un popolo gretto e piccino, che vedendomi partire con un sacerdote, con questo sacerdote … Dio ne liberi, poi temo ancora sempre la mia troppa, troppa, troppa debolezza e fragilità … potrei incontrare chissà quanti e quali pericoli … Eppure il Signore sa sempre e dovunque vigilare sulle sue pecorelle!!!

Le mie figliole vanno a rotta di collo. Povere figliole, hanno una mamma spirituale troppo debole, che non sapendo sufficientemente amare, non sa sacrificarsi e vincere sempre … sì, vincere con l’amore intenso ed alto, senza retorica.

19 Aprile 1929

Don Virgio non mi dice più nulla del viaggio. Certamente egli lo protrarrà parecchio …  E l’anima mia come si sente? Gretta, piccina, piccina ancora. Superba poi tanto, tanto … Signore, che ne farete del mio cuore arido, della mia mente ristretta, della mia coscienza gretta?…

Ogni sera, facendo il mio esame, trovo di non essere caduta in peccato grave ma sento pena di non aver approfittato di tutte le occasioni che mi si sono presentate per avanzare nella perfezione del nuovo spirito, ed allora sento nostalgia del tempo perduto e malcontento di me stessa … Le mie figliole che mi mettono in apprensione maggiore, cioè A. M.-V., si sono (sembra) ufficialmente fidanzate. Cerco di essere affettuosissima con loro, dire parole buone ed incitarle al bene … ma l’animo mio sente che il loro spirito va allontanandosi …

Sono stata contenta quasi che si siano fidanzate, poiché incominciano col suggere del nuovo affetto ed essere un pochino più posate. M. ha, in questi giorni, una calma, una tranquillità d’animo … Spero, e ciò sarebbe la loro tavola di salvezza, che gli uomini che hanno preso a trattare, posseggano serietà e rettitudine di principi e carattere fermo.

Dio mio, a voi le raccomando; aprite le loro menti, infiammate i loro cuori, fate che non siano rovina per se stesse e per gli altri …

Ieri il primo ritiro per aspiranti. Quanta consolazione ho provato, vedendo l’entusiasmo e la commozione di tutte …

Mi ha fatto veramente piacere il numero delle intervenute (quasi completo) e l’interessamento che hanno mostrato. Care figliuole! Signore, proteggile tu contro l’aria malsana che le circonda.

25 Aprile 1929

Mio Dio, grazie. Il dado è gettato. Signore, dammi forza. Ormai tutti in famiglia sanno la mia ferma risoluzione e … nel cuore del mio Vincenzino si sta svolgendo la lotta aspra e dolorosa … Ieri ho scritta la domanda alla Madre Priora delle Domenicane di Empoli …

30 Aprile 1929

Dal 21 una pace e una gioia celestiale invade l’anima mia … Grazie, o mio Dio, solo tu sai rendere dolce il sacrificio e la lotta, sacrificio di affetti, di distacchi, che fanno sanguinare il cuore, ma sublimano l’anima.

6 Maggio 1929

Il 1° Maggio mi sono stati rubati due anelli … Mi è tanto dispiaciuto … Sospetto su di un tale e mi nascondo per poter scoprire … Eppure la certezza del sospetto porterebbe tanto dolore a me e a mia madre, perché dovremmo lottare fra il castigo da infliggere e l’affetto. Orribile! Un figliuolo gettare forse l’infamia e il disonore su se stesso e sulla famiglia e trafiggere il cuore di due ormai canuti genitori …

Intanto il Signore mi fa toccare, direi quasi con mano, il fango, affinché più speditamente io vada a lui, affinché senta sempre più nausea di questo mondo basso e volgare.

9 Giugno 1929

Oggi anniversario della morte della mia povera mamma. Sono 19 anni … Quale dolore, quale vuoto nella casa il 9 Giugno 1910!!!…

Mamma mia, io non ricordo … non ricordo nemmeno la tua fisionomia, io ero dai nonni .   giocavo, ridevo, mentre perdevo il tesoro più grande di questa terra …

Mamma mia, tornai nella casa vuota, sentivo che mi mancava qualcosa, ma non capivo … non potevo capire. Dopo, a poco a poco l’acuto spino doloroso penetrava nel cuor mio e lo trafiggeva. Sentii ira contro tutti quelli che non mi ti fecero vedere magari morta, poiché almeno avrei sentito nella forte impressione una chiara memoria …

Mamma mia, ti ho invocata nelle notti di dolore, nelle difficoltà della vita, ho sentito nostalgia della tua carezza, del tuo bacio, la sento tuttora. Eppur mi sembra, e anzi son certa che il tuo spirito mi ha sempre protetta …

Mamma, veglia veglia sempre sui tuoi figli e fa’ che mai e poi mai tradiamo le vie del Signore. Loro imploreranno dal Signore a Te eterno riposo.

Don Virgio mi ha domandato il numero delle presenti all’adunanza e mi ha imposto di tener conto delle assenze per radiare chi manca senza giustificazione.

Io non ho potuto parlare, pure è necessario che io parli. Penso di proporre una sospensione … completa. A. forse tradita nel vero senso della parola.

  1. in via …

M.V., bandiera che gira a tutti i venti.

M.B., non posso precisare, non so.

  1. incostante …

E giù giù. Le C. sbagliano forse un po’ troppo nel parlare. Si dice che abbiano parlato male di M. con la sorella, la quale lo ha riferito alla madre del fidanzato.

Dio mio, non so da quale parte farmi e come agire.

26 Luglio 1929

Signore, io sia olocausto … fiat, fiat voluntas tua. Dammi forza, o Signore, che il mio Calvario mi conduca a Te . . Dio mio … Cadono le illusioni … la realtà è cruda … Dio mio dammi forza, non potrò essere la tua sposa in vita, possa esserlo almeno in cielo. Dio mio, ch’io perseveri fino alla fine. Usque in finem.

La caverna al polmone vi è, perché l’eruzione sanguinea si è manifestata. Credevo godere salute, quando il morbo minava sotto. Dio mio! Usque in finem!

Oggi venerdì sera, quando avrà sofferto Gesù nella dura sua passione? Signore, grazie che mi dai da soffrire un pochino anche a me!!! Signore, datemi forza, fino in fine.

9 Ottobre 1929

Dopo aver girovagato fra montagna e marina, dopo aver sostenuto gli alti e i bassi dell’anima mia, dopo aver conosciuta più o meno la cruda realtà e le brutture della vita mondana, eccomi sola nella mia cameretta a . . meditare su me stessa.

13 Dicembre 1929

Perché non scrivo più sul mio diario? Non so, eppure fa bene all’animo il fermare i moti di esso per meditarli!

0 Signore! Come mi appariva vicina la meta nell’ottobre!!! Come tu vincevi ogni ostacolo da parte dei Superiori, che mi invitavano ad andare!!! Signore, tutto ho provato … ma l’animo mio ancora non ne esce degno e forse ne sarà degno mai!!!

Dio mio, cosa avrà pensato la Superiora sulla mia risposta?

«No», dicevo, «non posso, Madre mia, accettare ciò che mi propone, perché in coscienza debbo dire di non sentirmi sufficientemente bene e mai acconsentirò recare peso e danno a persone sì generose con me»

Lei non ha più risposto, né lo stesso don Virgio. Capisco che altre occupazioni lo assorbono … O forse egli capirà che la corrispondenza, invece d’essere un bene per l’animo, è un turbamento?!

Signore, dammi lume e forza; fa che io possa conoscermi chiaramente, fa che io possa sopportare tutto con gioia; ch’io possa vincere me stessa ed essere tua in tutto e per tutto. Dio mio, mio tutto.

17 Dicembre 1929

Il mio nuovo direttore dice che il Signore vuol ora un po’ baloccarsi con me.

Grazie, Signore, che ti degni giocare con un ninnolo tanto imperfetto!

Ero lì lì per raggiungere la meta: bastava che stendessi la mano ed ora è sfuggita, non lo scorgo più. La Superiora d’Empoli non ha più risposto alla mia lettera …

Le C. hanno avuto la risposta di accettazione. Grazie, o mio Signore, che mi hai permesso di lavorare un pochino per te, che le due figliuole siano presto tue.

23 Dicembre 1929

Siamo verso la fine d’anno. Poi domani, Natale, fra 7 giorni finirà l’anno giubilare per le nozze d’oro di SS. Santità. Ed io, oltre al giubileo, vorrei fare un po’ i conti anche dell’anno con l’anima mia.

La mia vita spirituale è stata in generale un po’ tiepida. Benché avessi sempre cullata nel mio cuore quasi la certezza di essere presto la sposa di nostro Signore, pure non sono riuscita a togliere i miei soliti difetti e le mie imperfezioni: carattere importuno ed irascibile, superbo e perciò tanto poco caritatevole.

Le croci che il Signore mi ha mandate fisicamente mi sembra in fondo di non averle disprezzate, benché spesse volte non abbia saputo frenare le lagrime e gli scoraggiamenti.

Le grazie che il Signore mi ha elargite sono state innumerevoli, specie durante il nuovo soggiorno di montagna. Pensavo da tanto tempo lasciar la mia carica nella Gioventù Femminile Cattolica. Il Signore non me lo ha permesso, ed io, dal canto mio, cercherò di fare quel che potrò, mi metto nelle sue mani e son sua, faccia un po’ Lui di me. Fiat voluntas tua usque in finem.

Ho scritto a Don Virgio ed alla Priora per gli auguri.

1930                                                                                     1 Gennaio 1930

Ecco la prima data che scrivo con l’anno nuovo e desidero che serva a fissare proprio il mio proposito, ciò che mi dovrà servire per avanzarmi nel cammino della perfezione.

Sento che il Signore mi vien chiamando, ed io per tutto il tempo che mi rimane ancora non propongo altro che di essere un suo piccolo strumento. Su me si adempia la sua volontà divina … Ed il mio fiat sia gioioso: ecco quello a cui debbo giungere, sorridere nel dolore, pensando di adempiere la volontà del mio Signore, che largisce a me tanti deliziosi fiori e profumi.

22 Gennaio 1930

Il 15 Gennaio ho saputo del triste operato di V. Povera figliola, sento tanto strazio, sento una ferita nel cuore mio, come presidente del Circolo e come sorella tua; ma tu certamente già piangi sulle rovine che da te stessa hai fatte! Quanta amarezza per un momento di debolezza sensuale.

Dio mio, liberami sempre da sì tremendo male. Anche oggi mi dura un po’ del turbamento d’animo; non so il perché, mi sembra di vedere tutto fosco … tutto macchiato.

Fra pochi giorni partirò per Roma per una visita ed una cura, se occorre. Durante il viaggio accompagnerò le Clementi a San Severino <Marche> ove sono per ora stabilite dalle Suore che si trovano nel Ricovero (Divina Provvidenza di Don Orione).Signore, grazie per loro, grazie per V., che fra giorni sposa.

Dio mio, aiutami … vado verso l’ignoto, con chi starò? Quali pericoli incontrerò? Dio mio, confido in Te.

Montegranaro 2 Marzo 1930

(in bianco)

Montegranaro 5 Marzo 1930

Oggi una grazia segnalatissima mi ha concesso nostro Signore: ho potuto assistere alla bella funzione della benedizione e dell’imposizione delle Ceneri ed alla Messa. Sublime tutta la funzione. Oh, la nostra madre, la Chiesa sa comprendere a pieno l’anima umana e sa ricondurla sulle rette vie che i disordini di carnevale hanno molto offuscata. «Ricordati, o uomo, che sei polvere ed in polvere ritornerai!» Belle e salutari parole. Giù la fronte, prostriamoci a terra, siamo polvere … come uomini, sì polvere materialmente. Ma la mia anima è grande, è figlia del Re dei re. Dio mio, Padre mio, mio tutto …

Stamane sentivo il bisogno di una confessione, volevo iniziare bene la mia quaresima. Non era possibile andare da Don Luigi Zega, mio Direttore e poi non appaga completamente la mia anima. Ho scelto il Rev. Don Ottavio Svampa, perché più giovane, perciò addentro nell’Azione Cattolica e credo di quei sacerdoti che sanno comprendere e medicare l’animo umano. Ho fatto la mia confessione, ho domandato la dispensa per i cibi nella quaresima; ed egli mi ha insegnato come riparare con preghiera più assidua e più fervorosa, visita al Santissimo, Comunioni spirituali, meditazione e altro, intensità di vita religiosa. Poi, per la mia superbia e mancanza di carità, cercare di essere sempre di buon esempio, esercitare questo apostolato.

Mi ha fatto sentire la bellezza e la vita del Tabernacolo! Mi ha fatto pensare alla vita e l’ha raffigurata ad un cerchio. La traiettoria parte da un punto e torna al punto sempre equidistante dal centro. Così la nostra vita abbia per centro Dio, il Tabernacolo e sempre equidistante torni al suo punto, quando egli lo vuole. Ardere d’amore, vivere d’amore per Dio. Gesù informerà questo mio cuore.

Gli ho detto che non avevo l’ardire di chiedere a Dio la mia guarigione, perché avevo chiesto tante volte al Signore che provasse l’anima mia. Ed egli mi ha risposto che devo chiederla, anzi invocare qualche santo, che mi aiuti a forzare il cuore di Dio, affinché possa entrare al suo servizio in religione! Mi ha pure detto che forse potrò riuscire anche ad esserlo pur malata. Dunque mi resta ancor un fil di speranza. Mi ha domandato se avevo fatto qualche voto e forse mi permetterà qualcosa. Dio mio, grazie.

Ad imitazione di S. Teresa, mi ha raccomandato di lavorare un pochino per le missioni e di offrire qualche piccola sofferenza per i missionari. Dio mio, grazie, il mio cuore è sereno, tu sei infinitamente misericordioso e buono. L’anima mia è magnificata dal mio Signore.

Per la meditazione mi darà qualche buon libro. Dio mio, grazie.

Pensare poi che il Reverendo ha molto insistito su questo: che sono assolutamente libera di andare da altri confessori e scegliere altri direttori. Ma egli mi ha compresa già. L’ha detto che vuol far correre la mia anima sulla via della santificazione. Ed io ho proprio bisogno di uno che non debba spaventarmi, come dicevo a Don Virgio.

6 Marzo 1930

Oggi la prima meditazione sull’APPARECCHIO ALLA MORTE di S. Alfonso Maria de’ Liguori. Il mio pensiero è che il Signore mi favorisce una grazia speciale, sì, ma preavvisandomi forse della mia fine non lontana. Apprezziamo questo po’ di tempo che ci rimane ancora e facciamone tesoro.

Signore, siimi dappresso, sorreggimi, ché la mia fede e il mio amore si accresca sempre, sempre. Ho paura di cadere nella tiepidezza. Signore ch’io sia tua tutta, non disdegnare la mia piccolezza.

9 Marzo 1930

Il mio Direttore spirituale non mi consiglia di coltivare l’amicizia con F. C., ed io cercherò di conformarmi ai suoi suggerimenti. La capisco anche io, un tipo un po’ strano e credevo di fare apostolato … soffrendola.

9 Marzo 1930

Oggi ho avuto la risposta da (…) … Con slancio quasi accetta di aiutare nella direzione l’anima mia, ma mi raccomanda di essere guardinga alle interferenze che la doppia direzione potrebbe facilmente far sorgere e molte particolarità sui moti del mio animo. Avrei potuto confessarmi stasera, eppure non l’ho fatto. Ho bisogno di meditare meglio su me stessa. Signore, dammi lume.

Ho scritto due parole alle mie figliole, incitandole alla frequenza dei sacramenti e alla disciplina. Signore, fa che sentano Te, che desiderino Te, che lavorino per Te.

(<qui  lungo spazio in bianco>) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

In coscienza mi sembra che avrei potuto farla. Dio mio . . .

20 Marzo 1930

Non mi sono confessata nemmeno ieri come speravo e sento di non essere completamente tranquilla, perché, pur non avendo gravi colpe, (almeno mi sembra), tuttavia vi è bisogno ogni tanto accostarci al divino sacramento.

Anche nel sonno stanotte sentivo una strana e grande apprensione di spirito, tanto che sognavo di trovarmi vicino ad un sacerdote, a Don Virgio e lo vedevo gravemente ammalato; volevo chiedergli di confessarmi e non ne avevo il coraggio, vedendolo tanto oppresso e piangevo, piangevo; ed egli mi ha chiesto se mi sentivo male, lo ho risposto: «Fisicamente no, ma il mio animo è tanto ammalato».

Mio Dio, passano i giorni ed io eccomi fredda, glaciale. Da parecchi giorni non fo la Comunione, e, fino a poi domani, non potrò confessarmi. Dio mio, misericordia di me! Il tempo passa ed io lo vado perdendo!

Montegranaro, 22 Marzo 1930

Finalmente sono riuscita a confessarmi, ne avevo troppo bisogno, l’anima si sentiva tanto turbata. Ora il turbamento è passato, è tornata la calma, una calma celestiale, ardente … il mio cuore è gonfio, rigurgita di commozione, rigurgita dei grandi doni del mio Gesù … si sente incapace di contenerli … Dio mio, mio Gesù, empilo sì questo mio cuore, squarcialo con la sovrabbondanza del tuo amore!

Quante grazie mi dà il mio Signore! ed io come posso restare fredda, come non sentirmi divampare d’amore con S. Teresa del Bambin Gesù!

O cara S. Teresina, tu che in tutto il breve corso della tua vita non hai desiderato altro che ardere e consumarti nell’amore, intercedi per me una fiamma che mi divori …

Dio mio, imploro da Te ardente amore per Te … Ma tu mi hai data una volontà libera, mi hai fatto conoscere la grandezza dell’amor tuo, Ti consumi d’amore per me, Ti sei immolato completamente, Tu Dio! Ed io, misera creatura come posso restare sorda … come posso chiudere l’anima mia all’Amore che mi domanda l’amore?  Dio mio, le Tue finezze d’amore per me sono infinite! Tu creatore onnipotente, onniveggente, infinito, eterno, immenso, Tu tutto ti degni stendere la tua mano a me, che tanto ti ho offeso, a me tanto ingrata e misconoscente ai tuoi benefici divini, per innalzarmi al Tuo trono regale, per farmi Tua sposa!

Possa io avere l’ardore di S. Teresina, di S. Margherita Alacoque, di tanto belle anime … per consumarmi in Te, Dio mio, mio Gesù, sento la Tua soprannaturale, specialissima grazia, sento come mi circondi, mi avvinci a Te … e non ti faccio ribrezzo, o mio Gesù?

Quante volte io mi sono offerta a Te, quante volte … e poi il mondo mi ha sorriso ancora; ed io mi sono lasciata sedurre, ho lasciato il mio Sposo divino … per correre dietro ai satanici … Dio mio, mio Gesù … eccomi in ginocchio e scrivo … affinché non mi sfugga ciò che ora sente il mio cuore …

Gesù, il mondo mi circonda ancora con i suoi vani piaceri ed io voglio sfuggirlo. Gesù, Tu m’inviti, vuoi farmi sedere al tuo fianco, al banchetto nuziale, ed io m’appresso a Te, fiduciosa in Te e non nella mia fragilità … Mio Gesù, Ti amo e, benché infermiccia, misera, abietta, mi Ti offro … Mio Gesù, mio sposo, mio tutto.

La voce del mio direttore è quella del mio Gesù ed è per suo tramite ch’egli mi prega quasi, mi supplica di essere sua.

Mio Gesù, a che ti conduce l’eccesso di amore! … Mio Gesù, fra poco mi legherò a Te … E quando avrò giurato la mia fede a Te, Tu mi sorreggerai ed io completamente mi affido ed in Te confido. Grazie, mio Gesù, grazie mio sposo.

Il mio direttore spera, mi ha pregata quasi, od almeno mi ha fatto capire di essere molto contento ch’io mi leghi con voto al Signore, ch’io mi unisca sempre più al mio Gesù; e mi ha proposto di fare il voto, per ora, di verginità per un mese, sotto pena di peccato mortale, per qualsiasi desiderio od atto contrario.

Io alla proposta sono restata un po’ titubante … avevo timore della mia troppa fiacchezza. Poi ho sentito che il mio Signore gradiva lo stesso me, così come l’infima delle sue creature … e penso che il voto mi darà forza per vincere e per maggiormente perfezionarmi. E poi, come trarmi indietro quando il Signore mi si avvicina, mi circonda, mi stringe a se! Le sue carezze s’imprimono nell’anima mia, che saldamente gli si affida …

Quanto è buono il Signore! Anche non essendo nella vita ritirata di Religiosa, mi permette di essere una delle elette sue spose. Dio mio, l’anima mia è magnificata dalla Tua presenza. Mio Gesù, fa ardere d’amore il mio cuore, come arde il Tuo per me!

23 Marzo 1930

Sono stanca, è tardi, pur è necessario ch’io fermi i moti del mio cuore.

Signore, da ieri sera Ti sento a me dappresso, anzi Ti sento in me.

La notte passata è stata tutto un dormiveglia, non agitato però. L’emozione di quanto il Signore mi dà, la grandezza del dono … mi opprime nella piena di affetto. Mio Gesù, come posso essere Tua sposa? … Signore, Tu mi vuoi ed io lo sarò … ma, o mio Gesù, prima la morte che l’essere infedele, prima la morte che un solo peccato mortale.

L’atto ch’io compirò sarà il più alto, il più importante della mia vita e la mia preparazione deve essere profonda. Mi preparo ad essere la sposa del Salvatore e come devo adornare tutto l’essere mio per essere degna … che dico mai, potrò prepararmi sufficientemente, non avrò tanto ardore, tanto amore quanto ne ha Gesù per me. Ebbene se io non potrò adornarmi mai secondo la condizione divina del mio sposo, cercherò di tenere pulita l’anima mia, affinché egli la orni come si conviene ad una sua sposa.

Vergine santa, fa che pienamente ed incondizionatamente, nel giorno della tua Annunciazione, possa dire al Tuo Gesù: ECCE ANCILLA DOMINI.

Stamattina ero ancora a letto e sentivo un povero mendicante che implorava soccorso. Forse la fame lo straziava … Ho sentito rammarico per non poterlo aiutare, perché supponevo che se ne andasse subito … Invece no; appena vestita, mi sono affacciata e l’ho veduto seduto su di uno scalino, sbocconcellando un tozzo di pane: sono scesa e gli ho dato qualcosina … Oh, i suoi ringraziamenti hanno commossa l’anima mia. Non era forse in lui il mio Gesù? …

Come il povero, Gesù ha domandato a me l’amore, ha bussato alla mia porta ed è lì seduto in fondo alla scala ad attendere, non per ricevere però, ma per dare, per darsi tutto a me. Oh le finezze d’amore del mio Gesù …

Ma, o Gesù, la Tua sposa è debole, debole … ha paura della tiepidezza, deh, Tu accendila di fuoco divino, consumala.

24 Marzo 1930 mattino

Signore, Ti ho ancora qui nel mio cuore e mi sento piena di Te. Signore, esaudisci la mia preghiera, fammi ardere d’amore. O mio Signore, mi appresso a Te piena d’imperfezioni, fredda … O Tu purezza per essenza, fuoco ardentissimo, purifica e riscalda il mio essere. Siimi sposo, medico, padre, tutto …

Signore, fa che la mia volontà non venga mai meno! Fa che io possa presentarti sempre il mio cuore vuoto di affetti mondani, affinché tutto possa riempirsi del Tuo amore, dei Tuoi doni … Signore, cos’è la morte dopo una vita di amore per Te? Signore, sento che Tu mi sorreggerai, sento il Tuo amore immenso e mi getto fiduciosa fra le Tue braccia, Dio mio, mio tutto!

Quante volte ho pronunciato questa frase e credevo esprimere sinceramente tutti i miei sentimenti: ma oggi capisco che in essa vi è qualcosa di più! … Oggi, giorno di preparazione al mio sposalizio celeste.

Stamane, la meditazione sull’amor di Dio. Dio mi ha sempre amata, fin dall’eternità. Egli ha fatte tutte le cose per amor mio. Dio si è fatto uomo per me. Dà la sua vita per me. Gesù muore sulla croce per me. E’ finezza d’amore la sua.

Se un uomo mi avesse amato, non dall’eternità, perché gli è impossibile, ma dal mio nascere; se si fosse umiliato sino all’infimo per amor mio, se avesse dato la vita per me, la mia riconoscenza, il mio affetto verso di lui non sarebbe naturalmente di amarlo?

Dio ha fatto infinitamente di più: ed allora non è troppo poco ch’io gli doni tutta me stessa? L’uomo poi, nel suo amore, non può trasformare l’anima mia: Dio invece la ricolma di doni soprannaturali, la divinizza …

Dio mio, e posso ancora pensare di non esser tutta Tua?

24 sera

La commozione, la piena di affetti toglie troppo spesso la capacità di esprimerli: e ciò sembra succedere ora a me … Che gioia! Sento insieme qualcosa che mi porta in alto, che sublima l’essere mio … ed anche se voglio pensare alle cose che umanamente sembrano <di> più, essa non si parte da me. Sento di più la carezza del mio sposo vicino … Egli viene a me … O Signore, Signore, fa che io non demeriti mai il Tuo amore … so che mi è impossibile il rendermene degna … ma Tu ben sai oramai com’è la Tua sposa. Ecco essa si appressa a Te, si getta nelle Tue braccia, Ti fa il suo giuramento, e Tu suggella la sua parola, il suo voto col Tuo bacio divino, ferisci il cuore della Tua sposa con dardi infuocati! Squarcialo quel cuore, fa che si consumi nell’amore, fa che possa ripetere con Santa Teresa: «Voglio consumarmi vittima dell’amore».

Allora, o mio Dio, il giuramento non sarà mai infranto, perché le porte dell’Inferno non prevarranno contro di esso. O mio Dio, è troppo soave la Tua catena d’amore … Già ne pregusto i divini aromi. Mio Gesù, mi vuoi ed io vengo; sono misera, fredda, imperfetta e Tu saprai rendermi ricca, ardente, perfetta.

Mio Gesù, Ti offro me stessa, Ti offro ciò che Ti spetta per diritto, mio Gesù, mio sposo, ch’io non pensi che a Te, che io non viva che in Te, che io muoia con Te …

Fa ch’io possa trovarmi fra il numero delle vergini savie, che la mia lampada sia sempre fornita di olio, in modo che la fiamma non perda mai alimento … e quando Tu, mio sposo, verrai per darmi l’abbraccio eterno, la mia face possa illuminare me fino in fine e condurmi a Te senza mai deviare …

O mio Signore, dammi l’amore! Altro non so chiedere, perché quando io sarò tutto amore per Te, tutto mi sarà dolce …Signore, ch’io Ti comprenda, ch’io Ti corrisponda. Quando Ti avrò pienamente compreso, potrò avere il barbaro coraggio di recarti dispiacere?

O mio Dio, qualsiasi offesa sarebbe orribile e crudele troppo e meriterebbe il più atroce castigo! O Signore, io so che la mia nullità, la mia fragilità potrebbe farmi cadere. Ti supplico sii il sovrano assoluto dell’essere mio ed io non sia altro che la Tua schiava … Signore, son polvere, calpestami coi Tuoi piedi, fa di me ciò che vuoi … ma non Ti allontanare, cioè non ti allontanino mai le mie infedeltà …

No, no, mio Gesù, non sento questa sera di dover parlare così, perché la Tua bontà, pazza d’amore, mi vuol più in alto … io mi sento piena di Te, sento il Tuo amore immenso, sento il mio cuore agitato, commosso dalle Tue dolci carezze. Mio Gesù, mio sposo, mio tutto, mio Gesù. Ti amo, mio Gesù ingigantisci il mio amore, che mi consumi, ch’io ami immensamente tutte le anime, perché in esse sei Tu, ch’io ami la mia Gioventù Femminile Cattolica Italiana, perché è la Tua privilegiata, ch’io mi immoli anche a vantaggio delle mie figliuole … Signore, mio Dio, a Te le presento come un’altra me stessa … Dio mio, dà loro lume, che si mantengano pure, che sentano sempre più il bisogno di Te …

Domani l’Annunciazione … La Vergine Santa si offre al suo Dio: ECCE ANCILLA DOMINI . . .

Anch’io domani, quando avrò Gesù nel mio cuore, dirò: «Mio Gesù, non sono che una misera Tua creatura, non ho nulla che sia mio, ma Tu mi hai lasciata la volontà ed io, nella piena coscienza di quel che fo, fo voto a Te di mantenere illesa la mia verginità sotto pena di peccato mortale per qualsiasi infrazione e ciò da oggi, 25 Marzo sino al 30 Aprile. Mio sposo, fammi degna di Te ed io, con la Vergine Santissima ripeto: ECCE ANCILLA DOMINI».

25 Marzo 1930

Gesù, mio sposo, Ti ho fatto il mio giuramento d’amore. Gesù mio sposo, ingigantisci il mio amore, incatena il mio cuore, che non palpiti che per Te … O mio sposo, sento il Tuo cuore che è fornace d’amore per me … sento … non lo so dire …

La mia felicità è piena, perché tutto è dolce in Te. lo assaporo sì la dolcezza del Tuo amore … Oggi troppo prelibato mi sei, o Signore.

Mio sposo, devi essere il mio padrone assoluto … ne hai tutti i diritti, perché io Ti ho fatto il mio giuramento.

Mio sposo, io appresso le mie labbra assetate d’amore al Tuo costato; succhio quel sangue che sgorga dalla ferita ed esso scenda quale freccia infuocata nel mio cuore e lo dilani, lo squarci, lo faccia spasimare d’amore.

Mio sposo, dammi l’amore, tanto amore, solo l’amore. Mio Gesù, oggi sono nella Tua reggia ed è perciò che ho l’ardire di chiederti il dono più grande, l’amore …

Mio Gesù, sono nella Tua reggia e perciò non temo. Chi può turbarmi … nel palazzo del mio Re divino; la potenza satanica e mondana non può penetrare nei sacri recessi …

Mio Dio, Gesù mio, mio sposo, amor mio, imprimi il Tuo bacio ardentissimo sulla mia bocca; ch’io non desideri che Te, ch’io non veda che Te, ch’io muoia in Te. Signore, qual dolce amplesso sarà quello che mi congiungerà per sempre con Te? Dio mio, mio sposo, oggi hai piene le mani di doni per me. Mio sposo, permettimi di sceglierne uno, uno solo mi basta, l’amore; mio sposo, se è possibile, fa che oggi possano partecipare al mio banchetto nuziale tutte quelle persone che mi stanno a cuore … Mio sposo, la mamma mia, il mio babbo, la cara mia sorella, forse si trovano ancora ad espiare … Signore, una .goccia del Tuo amore scenda nel doloroso carcere e conduca a Te quelle anime. Mio sposo, il mio Vincenzino che viva sempre in Te … La mia seconda madre e Laura e Raffaele comprendano sempre più Te …

Mio Gesù, fra tutti i miei parenti, ADVENIAT REGNUM TUUM. In mezzo alla Gioventù Cattolica Italiana regna, o Gesù. Aiuta, o mio Gesù, la Tua chiesa, tutti i tuoi ministri, tali si sentano sempre, l’Azione Cattolica, la mia Italia, il mondo tutto. Mio Gesù, permettimi che in particolare Ti raccomandi le mie figliuole spirituali, la mia Diocesi, il mio luogo natio. ADVENIAT REGNUM TUUM. Gesù, mio sposo, una particolare preghiera per tante anime che non Ti conoscono e perciò peccano. Signore, che io Ti ami un pochino anche per loro. Signore, su me il Tuo regno sia assoluto. Signor mio, mio Dio, mio sposo … sposo dell’anima mia, mio tutto.

10 antimeridiane

«No, mondo, creature, io non vi posso amare; il mio Dio è stato il primo ad amarmi: è giusto dunque ch’io solo a Dio consacri tutto il mio amore».

Ed aggiungo: nella parte sana di voi debbo vedere l’opera del mio Dio … nella vostra anima gli esseri elevati all’ordine soprannaturale dalla grazia del mio sposo. lo allora debbo anche in voi amare il mio Dio, il mio sposo … O dolce e bella carità cristiana … o grandezza ineffabile dell’amore divino!

Ore 3-1/2  pomeridiane

Mio Gesù, Ti amo, mio Gesù son Tua. Quanta finezza di amore mi usi, o Gesù mio!

Ho potuto assistere senza incomodi alla S. Messa … ho avuto un’immaginetta bellissima della SS. Vergine da Iolanda e Maria lega, con un bellissimo augurio, l’augurio della santità. O mio sposo, sei amabile! Fai sì che anche le persone compartecipino inconsapevoli alla mia gioia celestiale …

Mio Gesù, un’altra corona di Vergini hanno oggi rinnovato il loro trattato d’amore, anime più semplici, più belle, più ardenti di me. Signore, fa che anche io possa arrivare ove loro sono già … possa salire sempre … Excelsior. Dio mio, mio tutto, traimi sempre più a Te.

5-1/2 pomeriggio, 25 Marzo 1930

Ho avuto la visita della Val. (sic) che già mi era stata annunziata e non ho potuto, per questo, assistere alla spiegazione che già è terminata.

Si è discorso del più e del meno, le antiche compagne, il collegio …

Mio Signore, grazie che Tu sei il mio Tutto. Sì Signore, sposo mio, fa ch’io provi gusto solo nelle Tue cose ed in Te …

Sera, ore 9

Signore, con Te crocifisso fra le mani, ho recitato una breve preghiera.

Sposo mio, io Ti ho ferito, io Ti ho tante volte inchiodato sulla croce: ora tocca a Te, Ti supplico, ferire l’anima mia … Signore, sono la Tua sposa … Gesù son Tua … Gesù, Gesù mio, Ti amo … ma quando potrò anch’io ardere di amore, d’amore pazzo come il Tuo? Grazie, o mio sposo, grazie di tutto … io son tutta Tua, sono la Tua sposa … Hai ornato le mie dita con gli anelli nuziali e le mie braccia di splendidi monili.

Oggi ho dato uno sguardo a tutto il mio diario. Vedo delle lunghe interruzioni, che ora mi dispiacciono, perché lasciar sfuggire parte dei miei sentimenti passati e provati? Vedo che ho scritto quasi solamente nei momenti di maggiore fervore … Dove sono i lunghi periodi di tiepidezza, di preoccupazioni mondane ecc. ? Queste pagine potrebbero troppo illudere.

In questo giorno ho scritto tanto e son contenta d’aver scritto, perché i sentimenti che ho espressi voglio non si spengano più, ma si accrescano.

Ho espresso talvolta come sentimenti del mio cuore le parole del mio direttore spirituale. Ma esse sono talmente scese nel mio animo, che me le sento anche ora, perché sento ciò che dico. Oggi è la più bella giornata della mia vita, od almeno della mia vita passata … Sento quasi di aver goduto di non avere tutte le persone care qui con me, perché nell’isolamento posso stare più intimamente col mio sposo divino, Gesù sposo dell’anima mia . . .

26 Marzo 1930

Stamane ho sentito il suono della campana, era prestino, sono stata un po’ incerta; poi, sperando di poter assistere ad un’altra Messa, sono restata a letto. Sono andata più tardi in chiesa, non vi erano più messe e nemmeno i sacerdoti. Ho atteso un bel pezzo, sono ritornata più tardi e non mi è stato possibile averne uno … Così non ho potuto fare la comunione. Ne ho sentito dispiacere, specie poi per aver prolungato di alzarmi. Ho offerto al mio sposo il sacrificio di non poterlo ricevere sacramentato … Non è forse necessario qualche volta che l’essere amato mi privi della sua presenza reale per accrescere i miei desideri e rafforzare l’amore? Mio Gesù, ho bisogno di ripeterti ogni momento: «sei il mio sposo», «io son Tua». Mio Gesù, spesso non so dirti che «Gesù mio, Gesù mio», ma non basta una semplice parola per dimostrare l’amore?

Respiro un’aria nuova … il mondo è dintorno a me, ma io lo miro attraverso un cristallo … sento che non potrà toccarmi sinché avrò con me il mio sposo … sento quasi una balda sicurezza, il mio sposo è potentissimo, è grandissimo e se io non verrò mai meno (no, non debbo venir meno, non voglio) alla mia fede, egli saprà annientare chi alzerà la sua mano sacrilega contro di me …

27 Marzo 1930

Oggi Dora V. mi ha fatta chiamare ed io sono andata in casa sua. Ho passato un paio d’ore lavorando con lei. Vedo che la nostra conoscenza tende a prendere maggiori proporzioni … e sento che gioverà pochissimo all’anima mia. Ne parlerò al mio Direttore, affinché mi guidi anche in questo. Tutto ciò che tende a togliermi da quest’aura santa che mi aleggia intorno, mi mette raccapriccio. Relazioni più forti, nuove e forse anche con gente del tutto diversa per tendenze ed aspirazioni da me, potrebbero farmi perdere la mia intimità col mio sposo. Via, mondo, non distrarmi, io sono con Lui e disprezzo tutto ciò che vuole allontanarmi.

Anche oggi si è parlato del tempo passato, della bella vita spensierata collegiale ecc. ecc.  L’anima mia si sente di stare in un altro livello. Stimo buona Dora, tanto … ma un po’ superficiale, ancora un po’ bambina.

Mio sposo, guidami Tu, fa che nulla possa distrarmi da Te. Mi ha fatto vedere tutte le sue cose, anche la camera del fratello ed io ho provato un sentimento che non so quasi esprimere … Sento vagamente così senza sapere come, che più intima relazione potrebbe turbarmi e ciò non voglio.

Devo avere, vedere, stare, pensare, respirare solo del mio Dio …

Stamane ho assistito alla S. Messa, ho potuto ricevere il mio Gesù e sono felice nel mio Gesù, non so che desiderare fuori dell’amore.

Non so più nemmeno ora chiedere la mia guarigione. Egli è mio padrone e sposo, egli sa ciò che ne è di me. Egli sa quale sarà il mio compito e faccia lui … La volontà del mio sposo deve essere pienamente la mia volontà. Forse che non basta per me un secondo di vita per compiere la nostra missione sulla terra? Così mi diceva il Rev. Don Virgio …

Mio Dio, mio sposo, fiat voluntas tua, solo che io ti ami immensamente.

28 Marzo 1930

Il mondo con le sue sollecitudini cerca distrarmi, ma io non voglio, voglio solo vivere nell’intimità della mia anima col mio Divino …

Un poco di prostrazione fisica mi ha oggi un pochino assoggettata … ma voglio riuscire veramente a non soffrire nelle sofferenze. O potessi assaporare tutta la dolcezza della sofferenza, nel Signore, per il Signore!

Vedo, o mio sposo, che ho molto da lavorare, ma ho fiducia in Te e nei Tuoi amplessi divini, che mi daranno forza. «Lo sposo mio divino, reggendomi il capo con la sinistra, mi stringerà colla destra al suo seno» ed allora non potrò avere più desideri, non potrò sperare di più …

Ho avuto notizie di una mia figliuola che è una delle migliori ed ella sinceramente mi dice di adempiere i suoi doveri. Dice: «Non mancherò mai, ti avrò sempre presente nelle mie preghiere e ciò farò sempre, sino a che mi dice così la mente».

Ma figliuola mia, non solo t’imploro dal Signore una mente ferma, ma sempre più perfetta! Cara figliuola, mi dice che si farà coraggio e cercherà lavorare lo stesso senza di me, perché è il Signore che ha voluto l’allontanamento.

O Signore, per quattro anni hai permesso che io stessi a contatto di tante carissime e belle anime, Signore, come ho corrisposto alla tua grazia? Fa, o mio Dio, che possa supplire con la preghiera, con l’immolazione di me stessa alle mie deficienze ed a quelle delle mie figliuole.

29 Marzo 1930

S’io potessi esaminare le infinitesime grazie che mi fornisce il mio Sposo, dovrei redigere dei volumi … ma il mio cuore le viene esaminando e mi basta che in esso restino scritte, scolpite, magari con gocce di sangue … Dio mio, amore mio divino, che io non cessi mai di lodarti e di esaminare i tuoi benefici.

Mio Gesù, cosa ho per meritare tanto, per meritare la Tua predilezione? Null’altro che il giuramento di fede, null’altro che iI mio patto d’amore. Gesù mio, prima la morte che un’infedeltà … Il mio Re è il mio sposo … O la grandiosa sovrumana bontà…

29 Marzo 1930, ore 9-1/2

Questa sera ho potuto fare la mia confessione. Quanto lume, quanta forza traggo dal divino sacramento! La parola del mio confessore è quella del mio sposo, è il mio sposo che vede le mie piaghe, che mi medica, che mi incoraggia, che mi supplica, che gli dice l’amore. O Signore, son Tua e voglio darti tutto, tutto l’essere mio, tutto il mio amore … Darmi all’amore, darmi al mio Gesù, consumarmi in lui, ardere di amore in Lui, ecco ciò che io bramo, ecco ciò che devo raggiungere … Cosa sono, o mio Dio, le sofferenze fisiche, le pene della vita, i distacchi, la morte a confronto delle fiamme d’amore? Signore, dammi l’amore ed il resto accetto tutto dalle Tue mani ed il resto mi serva di scala per condurmi in cima al monte, fosse anche il Calvario, ove sarà il mio trionfo. Signore, ch’io l’abbracci la croce, che la stringa qui sul cuore, ch’io l’ami, perché per essa più rapidamente potrò arrivare a Te … Essa mi guiderà per la via regia.

Lo studio continuo della sposa per riuscire amabile al suo diletto si è di affiatare l’animo suo secondo quello dello Sposo … ma io, o Signore, mai potrò arrivare al perfetto affiatamento della mia anima alla Tua, ma caricarmi della mia croce e seguirti … amare la mia sofferenza, immolarmi vittima dell’amore, lo debbo, perché Tu me ne tracci la via, perché Tu lo hai fatto prima di me.

Ricordo, nella mia fanciullezza, di aver nutrito forte affetto per una mia compagna e quanti mai sacrifici non facevo per lei, quanto non mi sforzavo per riuscirle grata … e per ricompensa non avevo forse che un freddo grazie. Ma il mio Gesù mi chiede poco per darmi tutto … O quanto devo studiarmi per essere pienamente generosa?

Avanti, sempre avanti, usque in finem.

No, non indietreggiare, o anima mia, perché allora saresti perduta; avanti, sempre avanti. Oggi dò poco al mio Gesù, un breve giuramento d’un mese; ma devo arrivare ad offrirmigli tutta per sempre. Non devo vivere che in Lui, per Lui, con Lui. Fai, o mio Gesù, che presto possa io dirti: «Signore, la mia volontà non esiste più, ne sei diventato Tu il Padrone».

O mio Gesù, Tu mi hai data una volontà libera ed io Ti supplico, prendila questa mia volontà, questa mia libertà, prendila e rendila Tua schiava. E’ dolce donare l’amore … Mio Gesù voglio che solo Tu regni in me. Mio Gesù, dammi l’amore … Signore, come la folla di Tiberiade, io corro dietro a Te, chiedendoti amore, fammi vittima di amore; e Tu che avesti pietà e sfamasti la turba, non negherai certo di saziare l’anima mia … Domani potrò stare lungamente con Te. Sarai esposto per quaranta ore. O mio sposo, il Tuo trionfo in mezzo alle turbe io Ti domando. Cuor di Gesù, venga il Tuo Regno, Mio Sposo, avrai delle anime elette, angeliche, che Ti adoreranno molto più ardentemente di me. Deh o Signore, fa che, per i meriti di esse le mie suppliche possano giungere accette al Tuo trono … O sì, Gesù, hai accettato il patto d’amore di una misera, imperfetta creatura, accetterai anche la preghiera di adorazione, orrida forse, ma sincera, della Tua sposa.

Mio Gesù, in me ed in tutti ADVENIAT REGNUM TUUM!

30 Marzo 1930, mattino

Mio Gesù, Ti ho ancora nel cuor mio, Ti sento palpitare in me. Mio Gesù, mio sposo, Ti adoro, Ti amo, rinnovo il mio giuramento d’amore, come l’ho rinnovato pochi momenti fa in chiesa.

Mio Gesù, nella piena coscienza di ciò che giuro, fo voto a Te della mia verginità, e ciò sino al primo Maggio, sotto pena di peccato grave, per qualsiasi infrazione. Ma, Gesù mio, Ti prego questo mio primo patto di amore non sia altro che preparazione ad un patto incondizionato ed illimitato.

Mio Gesù, l’anima mia, il mio corpo, la mia volontà, il mio cuore sia tutto, completamente Tuo. Mio Gesù, voglio essere tutta Tua, voglio consumarmi nell’amor Tuo, essere vittima d’amore, mio Gesù, e perciò in Te voglio solo vivere, in Te spero e pongo ogni mia fiducia: cosa potrei sperare di riuscire da me? La polvere non produce che polvere, il fango sa solo imbrattare … Tu, o mio Gesù, sei in me, divinizzi l’essere mio ed allora tutto posso in Te sulla via della perfezione … Mio Gesù, abbraccio con affetto tutto tutto ciò che la Tua mano mi porge, abbraccio la mia croce. Dolce e cara predilezione del mio Sposo, mi vuol rendere affine a sé … che dico, egli per amor mio sì è caricato della croce le sue membra per essere inchiodato per amor mio; ed io, o Signore, non debbo lasciarmi sfuggire il tesoro che mi dai, non debbo volgere le spalle alla strada regia, che più rapidamente mi conduce a Te per l’eternità.

Mio Dio, mio sposo, mio tutto, Ti avrò esposto per quaranta ore nella chiesa vicina: fa che questo breve tempo sia il culmine del Tuo Trionfo, fa che anch’io possa unire la mia preghiera ed adorazione alla bella schiera di angeli e di anime elette per farla salire sino a Te. Mio Dio, che io Ti adori per quelli che non Ti conoscono e che Ti oltraggiano, e, mio Signore, una cosa Ti domando: ADVENIAT REGNUM TUUM, ADVENIAT.

30 Marzo 1930, ore 6 pom.

Sono venuti stamane mia zia Angelina e mio fratello e sono ripartiti alle 5. Dio mio, io non so che dire … zia desidera vedermi presto sana e mi ha chiesto della mia condizione fisica, dicendomi che, se non noterò dei miglioramenti, mi farà fare l’ultimo passo, mi manderà a Bologna …

Dio mio, io non so che desiderare e che dire … Il corpo vorrebbe tante cose, ma l’anima vuole una cosa sola: essere Tua, completamente Tua. O mio Gesù! se io Ti sapessi amare, se potessi ardere e morire consumata d’amore!

Mio Gesù, mi prostro … e ti rinnovo il mio giuramento, sì i patti sono stretti ed io Ti ripeto: Gesù, sono la Tua sposa, fa Tu di me ciò che credi, come credi, finché credi … Signore, voglio venire a Te. Gesù mio, Ti amo, Ti amo, Ti amo, voglio perfezionarmi, voglio arrivare a Te, voglio sacrificarmi, voglio essere tutta Tua!

Oggi ho assistito solamente a mezza messa, ad un po’ di predica e sono stata per poco tempo con Te … Ma, o mio sposo, fa che come una candela l’anima mia arda per consumarsi in Te, non per spegnersi però, ma per ardere sempre più nel Tuo amplesso divino. Potrà spegnersi il corpo, ma l’anima, liberata, acquisterà la sua massima luminosità.

31 Marzo 1930

Mio Gesù, mio sposo, cibo dell’anima mia … Quale dono più alto, o mio Gesù, potevi Tu farmi fuori dell’Eucaristia? O Tu non mi Ti dai una parte, ma tutta la tua umanità e la tua divinità, la tua carne, tutto il tuo corpo … Dio mio, mio Gesù, se il Tuo divin Padre, prescindendo dal mistero della SS. Trinità, avesse domandato un dono a Te, non avresti potuto donargli che quello che dai a me. Il mio Re è Immenso, divino, perfettissimo, il mio Re si è fatto uomo per me, si è lasciato incoronare di spine, sputacchiare, malmenare, crocifiggere da me, e, in ricompensa, per un mio piccolo atto, per un mio desiderio, mi si dona tutto. O la pazzia d’amore! «Prendete e mangiate». Signore, nutrimi di Te … O mio sposo, quale uomo avrebbe potuto nutrirmi con la sua carne e col suo sangue? O amor mio, non desidero altro cibo per la mia anima che Te, Eucaristia, Te, fornace d’amore, Te, da cui attendo, oltre il nutrimento, un ardore che mi divori …

Se il re o il presidente del governo fosse oggi in questo paese, io credo che tutti starebbero tutta la giornata con lui per vederlo, ascoltarlo, ricercarne una parola, un incoraggiamento; nessuno si curerebbe nemmeno dei bisogni materiali … E il Re dei re in mezzo a noi, nel suo trono attende le turbe per largire i doni divini, in compenso di un piccolo omaggio, di un atto di adorazione e d’amore: e poche persone si curano di onorarlo, fargli corona …

Dio mio, mio Gesù, sposo mio, abbi misericordia di questa turba. Mio Gesù, permetti che quelle anime belle, che veramente ti amano, possano riparare alle ingratitudini di tante altre!

Ore 6 pomeridiane

Sono stata un pochino in chiesa, ho recitato il rosario ed ho assistito ad un po’ di predica. Concetto della predica era il frutto che si deve ricavare dalla Comunione. Non ho potuto assistere a tutta la spiegazione e perciò voglio svolgere un pochino da me il concetto.

Gesù, fonte di vita, di vita santa, nutrimento ineffabile per l’anima, scende in noi e trasforma completamente l’essere nostro, perché lo divinizza, sì, divinizza, trasforma, sviluppa; ma è necessario che noi cooperiamo a tutto ciò con l’assimilare quasi la grazia divina, il cibo eucaristico. Dio ci ha lasciata la nostra volontà, ci ha data la ragione, acciocché noi avessimo piena libertà di scegliere il bene o il male, ma nello stesso tempo ci ha elevati allo stato soprannaturale, affinché avessimo la capacità propria di assimilare la grazia, di divinizzarci; ed allora, dato che nella Comunione il Signore sì dà tutto a noi, noi dovremmo ritrarre da una sola di esse tutta la forza per santificare le anime nostre. Ma la nostra miseria è così grande, che lasciamo, il più delle volte, lasciamo che il Signore venga in noi, ma non vogliamo i suoi doni, o, se li accettiamo, li lasciamo presto sfuggire. O miseria umana! O povera e misera me, che dopo avere fatte centinaia e centinaia di comunioni, dopo avere avuto milioni di doni dal mio Signore, mi permetto ancora di offenderlo …

Dio mio, mio sposo, no, non voglio più vivere come una ingrata. Mio Gesù, abbiamo stretto il trattato di amore. Tu mi Ti dai tutto ed io tutta voglio darmi a Te. Tu, fuoco, infiamma questo mio cuore.

1 Aprile 1930

Debbo spesso uscire sola, vedo che qualche sguardo si posa su me. Esaminiamo: vengono forse essi a turbare il mio giuramento al l’Amore? Sento in vero lo sguardo, mi infastidisce, mi fa arrossire, ma in fondo non mi sembra che questo modo di essere non ecciti desiderio e ciò mi sembra che non menomi il mio patto. Non desidero che una cosa sola, l’amore immenso verso il mio Gesù …

O mio divino, ho passato oggi un’ora con Te in sacramento, Ti ho pregato un po’ per tutti, ho goduto con Te, ma, o mio sposo, io ho sete, sì tanta sete di Te: «sitio» è il mio grido, Signore, dammi da bere l’acqua di vita eterna, dammi amore, amore, amore. Oh, essere vittima di amore. Mio Gesù, sitio, sitio, dammi da bere.

Mio sposo, mio tutto … Voglio l’amore, tanto amore. Certi momenti sento di aver un po’ di calore, ma in certi altri, o mio Dio, che aridità … sto lì zitta, non dico, non penso, non m’infiammo. Mi pesa, o Signore, questo e permettimi che Ti offra tutto, tutte le mie aridità, i miei fervori, il mio corpo, la mia anima, sono Tua sposa.

2 Aprile 1930

Grazie, o mio sposo divino, la piccola sofferenza di stasera mi pone a scrivere per avvicinarmi più a Te. Signore, mi chiami per la via della santa croce. Benedetta la Tua volontà. Ho davanti degli sputi sanguigni e son sola sola … Ma ho il mio Dio ed in lui non temo … Purché sia sempre in Lui e con Lui, il resto poco conta …

Dio mio, benedico tutto ciò che mi apparecchi. Mio Gesù, sì, a Tua imitazione, possa io non disdegnare il fiele e l’aceto, come non disdegno le dolcezze del tuo amore, le tue grazie prelibate … Debbo parlare di questi incomodi ai miei? Oh, è bene ch’io taccia! Signore, dammi lume. Mio Dio, fiat voluntas tua, sicut in coelo et in terra … fiat, fiat.

3  Aprile 1930

Sono oggi due anni che il mio corpo lotta. Chi sarà più tenace?

La vittoria, sia del corpo, che del morbo, poco importa, quando tutto avviene per volere di un Essere Supremo, che mi ama immensamente … Solo la vittoria dell’anima voglio!

Signore, soffre è vero il mio corpo, ma o potessi sorridere e dire: «Signore, un piccolo fiore per Te, o mio Sposo» ed essere felice mentre vengo raccogliendo questi fiori strani.

Mio Gesù, questa mia fiacchezza, questo morbo che viene minando l’essere mio possano un po’ servire in riparazione di tante offese che Ti si recano. Cor lesu, adveniat regnum tuum, adveniat.

Ore 11-1/2

Mia madre è venuta ed è già ripartita. Le ho parlato della mia condizione reale … Povera donna, rimane così come una estranea.

Mio Gesù, la gioia che avrei provato, se avessi avuto una visita, una carezza, un bacio della mia mamma vera, io la sacrifico a Te. Benedetta la Tua volontà. In Te, o mio Dio, ripongo ogni mia fiducia, in Te ogni mio affetto, in Te tutto l’essere mio.

Ore 12

Ieri sera, sentendomi un po’ maluccio, pensavo che anche questa notte sarei potuta morire … e non avevo spavento … La mia fiducia è ben riposta, è nel Signore Gesù, mio Sposo. Sicché, facendo la meditazione, non mi spaventa il pensiero della morte. Ecco, se ora avessi l’avviso che tra poco dovrei morire? Abbraccerei forte forte il mio crocifisso, domandandogli perdono per tante sue grazie trascurate e gli direi: «Mio Gesù, Tu sei morto in croce per farmi Tua; io ho riposta ogni mia fiducia in Te ed è mai possibile che mi abbia ad abbandonare in questo momento? Mio Gesù, Ti amo. Ti bacio, Ti stringo al mio cuore, acciocché mai più me ne separi.

Sera

Oggi visite inaspettate: Suor Giuseppina e Santina Molano. Stasera brividi di febbre.

Suor Giuseppina mi ha tanto parlato di Empoli ed io, Signore, ripeto: FIAT VOLUNTAS TUA. Dio mio, mio tutto, ripongo in Te tutto l’essere mio, che io sopporti per amor tuo con gioia il mio male. Assistimi, Signore, in Te mi affido.

6 Aprile 1930

Sono 3 giorni che sono a letto. Oggi sto assai meglio. E’ venuta mia madre ed è ripartita da poco … Sono nuovamente sola col mio Sposo divino. Oh egli non mi abbandona. Egli mi veglia ed io in Lui riposo.

O dolce mio Signore, oggi avrei potuto lavorare, questuare per la Tua Università. Ma Tu gradisci, nevvero, la mia piccola sofferenza, che può essere l’offesa, la solitudine, tutto ciò che umanamente può un pochino pesare.

7 Aprile 1930

Oggi mi sono alzata, benché la febbre non m’abbia completamente abbandonata. E’ venuto zio Giovanni e mi ha pregato di tenerlo al corrente delle mie condizioni di salute, perché anch’egli propone, se non vado bene, di fare l’ultimo tentativo a Bologna. lo per ora lascio fare, bisogna che ne parli al mio Direttore … Se qui sto male, sono di peso moltissimo ai miei … Mia madre, se ho bisogno della sua assistenza, deve abbandonare la casa a mio fratello ed ai bambini …

Dio mio, se è possibile, fa sì che io non sia troppo di danno ai miei! Se debbo soffrire, ch’io soffra sola, da Te ne attendo forza e perseveranza.

8 Aprile 1930 -VIII

Nel sonno stanotte ho fatto un sogno che mi ha fatto un pochino impressione. Mi trovavo in un luogo, simile all’antica Roma; ammiravo i superbi, colossali palazzi, i monumenti e giravo: quando mi sono trovata a fianco della mia cara Amalia (ieri ho pensato a lei), verso la quale mi sono assunta un debito di preghiere e di suffragi. Ci siamo abbracciate, strette in un impeto di affetto; e così unite, commosse, entrambe abbiamo lungamente parlato … E non ci stancavamo di accarezzarci e dirci affettuose parole. Ed io ho fatto conoscere a lei il mio pensiero, se cioè si trovava dispiacente di aver perduta la vita … così nel fiore. E lei: «No », mi ha risposto, «non posso sentire dispiacere di questo, ne ho gioia e non desidero per nulla di essere ancora nel mondo».

Poi sempre strette, vinte dalla commozione, ambedue ci siamo messe a piangere, a piangere, ed io sentivo le lagrime infuocate della mia carissima scorrermi sopra le mani … Sentivamo che dovevamo separarci ed il pianto si accresceva.

Ed io ho chiesto alla mia Amalia che mi lasciasse un ricordo, un segno d’essere stata con me; ed ella non sapeva che darmi. Allora ho subito provato di raccogliere le sue lacrime e con tutta fretta, perché sentivo che a momenti mi avrebbe lasciata, ho allargata la mia mano e nel palmo raccoglievo le lacrime della mia diletta, che, dopo pochi momenti, senza che io me ne avvedessi, si è dipartita da me. Poi ho stretto forte il pugno, per non farmi scorrer via il prezioso liquido, che emanava un profumo soave; e lo tenevo appoggiato al petto, come un prezioso tesoro … Poi con agitazione mi sono svegliata e tosto accorta che non era stato che un sogno … E poi ripenso, perché tanto dolore nel doversi separare da me? Perché essere triste? …

Povera mia cara, ho la ferma convinzione che l’anima tua, nella sua purezza e semplicità non possa trovarsi fra le anime tristi, ma forse dovrà ancora purgare qualche venialità … O Signore, deh per i meriti del Tuo Divin Figliuolo, dona a lei eterno riposo; ed io ti offro in suffragio della sua anima tutto ciò che vi possa essere di meritorio nella mia giornata di oggi e di ieri.

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PRUDENS UT SERPENS, SIMPLEX UT COLUMBA ».

<Prudente come serpe semplice come colomba>                 8 Aprile 1930

Possa io sempre tener presente, in tutte le mie azioni, questa massima, affinché arrivi ad essere la perfetta sposa del mio Signore.

Dal Meschler: «Bella e dolcissima occupazione è quella di intrattenersi con Dio nella preghiera. Degnissimo di lode è altresì il saperci dominare e vincere nella lotta le passioni, per renderci degni di trattare con Dio; nondimeno sia l’una che l’altra cosa, in molte occasioni, sono difficili all’uomo; ma se interviene l’amore ad informarci, riescono più che agevoli».

9 Aprile 1930

Sono parecchi giorni che medito l’APPARECCHIO ALLA MORTE di S. Alfonso Maria de’ Liguori. Nella prima parte si parla della vita, che è breve, degli attaccamenti terreni e della fine del peccatore.

Nella parte che ora sto meditando, della fine del giusto … io non so, forse peccherò, ma sento che la morte non mi dovrà fare gran che di spavento … sento che il Signore non mi abbandonerà, che mi darà forza, che mi farà perseverare usque in finem. Da che traggo questa sicurezza? Non so nemmeno io … certo che ho gran fiducia nel Signore e sento che per i meriti suoi otterrò tutto.

Signore, Ti amo!!!

Montegranaro, 9 Aprile 1930

Mio Gesù. Ti amo e voglio amarti sempre più.

Oggi sono venute Maria Zega, Iolanda e Cristina, tre bellissime anime: l’una ormai tua sposa; l’altra di animo finemente cristiano e la terza, Tua nella croce. Signore, quante anime elette mi amano, quante innalzano per me preghiere. Signore, in Te mi amino e che io non mi attacchi mai alle creature per se stesse, ma solo vedendo Te in loro! Signore, gradisci le loro preghiere, che io Ti offro in riparazione delle mie deficienze. Gesù mio, Ti amo, accresci il mio amore, fa che le anime delle mie carissime figliuole Ti amino sempre più.

10 Aprile 1930

Mio Gesù, medito la Tua dimora nel Tabernacolo … Signore, Signore, fino a che Ti conduce l’amore!  Signore, ch’io lo senta questo Tuo amore umile, nascosto, infinito, divino, per tutti e me ne invaghisca sempre più!

Amarti, o Gesù, solo questo ardentemente desidero, amarti come Ti hanno amato tante belle anime, come Ti amano elette schiere di giovani, come Ti hanno amato Delia Agostini, Renata Carboni, Ida Mattei, Gina Perugini, eletta schiera della nostra Gioventù Femminile Cattolica Italiana.

O anime belle, insegnatemi a darmi, come voi, tutta all’amore!

Sera 10 Aprile 1930, ore 8

Mio Gesù, oggi mi hai concesso di stare lungamente con il mio Vincenzino … Fa, o mio Signore, che la sua anima si mantenga nei suoi splendidi sentieri … Mio Signore, mi hai dato un gioiello di fratello; è un fiore olezzante di purezza a 22 anni, caso raro; deh Signore, fallo Tuo questo fiore! …

Signore, Ti amo, mio Gesù, io sono la Tua sposa, mio Gesù, fammiti amare sempre più, sempre più e, fra i miei cari, ADVENIAT REGNUM TUUM.

12 Aprile 1930

Stasera mi sono confessata e la mia anima sente grande sollievo, perché dalla confessione trae lume e forza per amare sempre più il mio Signore. Sento, o mio Gesù, che nel confessionale mi parli col Tuo linguaggio divino, mi domandi l’amore, mi parli del Tuo immenso amore per me! Riuscire ad amarti fino ad essere consumata d’amore.

«Sii anche Tu una candela che arde e si consuma nell’amore divino, per arrivare ad amare perfettamente nell’eternità. L’amore è vita e vita eterna. Figliuola, lo senti il Tuo corpo che si consuma, si disgrega, ma l’anima, alimentata dall’amore, acquista sempre maggiore vitalità e luminosità. Sì, sì gettati con tutta fiducia, con tutta confidenza ed abbandono in nostro Signore, che è fonte di misericordia, di amore … Devi arrivare all’amore puro, puro, intendi? L’amore puro ama, soffre, si sacrifica per l’essere amato, per la gloria dell’essere amato, non per sua soddisfazione … Se il Signore ti chiedesse (strana ipotesi) di soffrire in paradiso per la sua gloria, cosa risponderesti?»

Signore, per bocca del Tuo ministro mi chiedi amore, amore … ed io rispondo con ogni fibra del mio cuore: «Signore, ti voglio dare, Ti dò, Ti ho già dato tutto l’essere mio, il mio corpo, la mia intelligenza, la mia anima, il mio cuore. Signore, con Santa Teresina ti dico: se vi è qualcosa nel mio essere che non è Tuo, se nel mio cuore vi è qualche fibra che non palpiti per Te, ch’io la conosca affinché possa sradicarla. Mio sposo, consumami nell’amor Tuo … Mio Sposo, SE IL MIO MALE E’ DEI PREDESTINATI al Paradiso, ch’io ne soffra tutti i tormenti, affinché si ingrandisca e si raffini il mio amore … ch’io arrivi a meritarlo questo Paradiso …

Signore, per i meriti Tuoi, per l’amore che mi porti, per tutte le grazie che mi largisci, accresci il mio cuore. Amarti, Signore, solo questo mi basta, amarti ora, per amarti più perfettamente nell’eternità.

Signore, dammi da bere, ho sete del Tuo amore, «sitio». Signore, se è possibile, fa ch’io possa riceverti sacramentato in questi giorni; Signore, se è possibile, fa ch’io possa seguire la liturgia pubblica di questa settimana; ch’io canti domani e sempre il mio «Osanna» al mio sposo divino … Tutto ciò Ti chiedo per riuscire ad amarti sempre più.

« Sitio ».

Domenica delle Palme, 13 Aprile 1930

Quale dolcezza, o mio sposo, averti nel mio cuore: stringerti a me, sentire in me i palpiti del Tuo amore! Mio Dio, godo in Te, succhio dalle tue labbra divine il divin nettare d’amore … Mio Dio, vivere in Te sempre, in Te in eterno, amare Te sempre, in eterno …

Mio Gesù, s’io potessi comprendere per un attimo solo ciò che Tu operi in me, il grande amore Tuo per me, la sublime unione Tua con me … dovrei morire in un impeto troppo forte di amore … O dolce mio sposo, sai, io sono la Tua debole creatura, che da sola non si regge, che inciampica ad ogni sassolino che incontra sulla sua via, o dolce mio sposo, io stringo la Tua mano, perché Tu sei il mio sostegno, sono un ramoscello di edera che a Te si avvinghia. Mio dolce Sposo, mi getto fra le Tue braccia e placidamente riposo in Te … Mio dolce Sposo, se qualcuno vorrebbe turbarmi, non sei Tu lì che vigili?!

O amore mio divino, son Tua, dolcezza immensa!

Ore 12

Umile mio Sposo, non in vesti regali, ma con misera cappa, cavalcando una giumenta vai fra la turba, qual mendico d’amore. Stendi la mano, o Re mendico, ch’io ponga in essa tutto il mio cuore.

Osanna filio David.    Osanna in excelsis

Mattino, 14 Aprile 1930

Mio Gesù, Ti ho qui in me e Ti rinnovo il mio patto … Mio Gesù, dammi l’amore, che tutta la mia vita sia un inno d’amore per Te, o mio divino! Ogni mio respiro, ogni palpito del mio cuore, ogni mia parola, ogni mio pensiero, ogni mio movimento siano solamente tanti palpiti d’amore … mirino ed operino solo per Tuo amore e per la Tua gloria.

14 Sera

Stavo in chiesa, quando ho veduto entrare G., seconda moglie di zio T. Il cuore mi ha cominciato a martellare forte forte … Desideravo parlare, chiederle di F., ma la natura si ribellava forse?

Sono uscita mentr’essa usciva e così, con entusiasmo vero ci siam salutate, siamo state un po’ insieme in casa mia, l’ho accompagnata per un buon tratto di strada! Si è parlato di tante belle e buone cose, dell’Azione Cattolica … ma no, non possiamo entrare a parlare di cose intime, famigliari, almeno io non lo posso, vi è un non so che di fosco che vi si para dinnanzi!

Signore, mi sembra di non portare rancore né odio a zio T., pur perché sento tanta ripugnanza, direi, a parlare di lui e a lui? Mio Dio, se v’è qualcosa ancora che m’allontana, che io sradichi … Perdono, o Signore, di cuore, perdono … Mio Dio, mio tutto, mio amore … mio Dio, in tutte le cose ch’io non veda che Te. La mia vita possa essere un cantico d’amore.

14 Aprile 1930

Mio Gesù, a Te il mio pensiero prima di prendere riposo. Mio Gesù, come sono tranquilla, felice, com’è soave il vivere con Te e per Te … Mio Gesù, sono tre giorni che Ti posso ricevere, che mi benefichi più di sempre col Tuo bacio amoroso. Signore, io poso il mio cuore sul Tuo cuore.

Mio Gesù, il Tuo cuore brucia d’amore, o mio Gesù, ho fiducia e speranza che il contatto del Tuo cuore col mio debba equilibrare ed eguagliare l’ardore … O mio divino, brucialo, questo mio cuore, d’amore ….         …     …

Son sola sola e non temo, ho il mio Gesù con me. Nel riposo mi tengo vicino al mio viso, poggiato sul petto il mio crocifisso e dormo tranquilla … se mi sveglio, la sento l’immagine del mio Divino … e penso, magari mezzo insonnolita, al mio Gesù … O mio caro, Tu sei con me, ed io voglio essere sempre, sempre, sempre in Te: Tua in tutto e dappertutto …

17 Aprile 1930, Giovedì Santo

O mio Gesù, desidero ardentemente fare la mia Pasqua oggi, ma forse mi sarà impossibile. Mio Gesù, mio tutto, vieni, vieni, affinché io sappia comprenderti, nutrita dal Tuo amore.

17 Sera

Grazie, o mio Dio, che bella giornata mi hai fatta passare. Disperavo quasi di poter riceverti, invece no, Tu mi hai data la forza, Tu perfettamente bene mi hai fatto assistere a tutte le funzioni di stamane, mi hai permesso di visitare i Sepolcri. O mio Divino, grazie. Tu sai che la Tua sposa è bambina, tanto bambina e, come tale, appaghi i suoi desideri, mio caro, dolce sposo dell’anima mia.

Mio Gesù, in giorno sì bello Tu istituisci il Sacramento di amore. Mio Gesù, Ti dai tutto a me ed io voglio ricambiare per quel poco che posso, voglio essere tutta Tua, tutta.

Mio Divino, Tu ti fai vittima d’amore … ed io Ti supplico, fammi ardere, consumami… O mio Crocifisso, Ti amo, o mio sposo, fammi amare di più, tanto di più, fammi amare per tanti che non Ti conoscono, per tanti che Ti abbandonano.

Mio Dio, oh, la grande dolcezza d’essere Tua! Sono la Tua sposa e Ti amo, accresci il mio amore.

18 Aprile 1930, sera

Mio Sposo, ho paura, la freddezza tenta avviluppare il cuore, che vuol essere tutto Tuo.  O mio Dio, la Tua passione s’imprima nel mio cuore, le stigmate siano in esso impresse … Mio Signore, dammi tanto amore, tanto … che io possa soffrire in Te e per Te, per ogni piccola offesa che Ti vien fatta, ch’io disseti la Tua anima … Ma Tu, mio Dio, dà da bere al mio misero cuore, che non anela che amore … Sitio.

Mio Dio, mio tutto.

19 Aprile 1930, Sabato Santo

Mio Dio, oggi non posso riceverti, sacrifico a Te la dolcezza di averti realmente nel mio cuore. Mio Dio, sacrifico a Te la lontananza dei miei cari e tutto ciò che umanamente può gravarmi.

Mio Gesù, la mia felicità che mi viene direttamente da Te sia un inno a Tua lode. Alleluia, alleluia.

19, ore 5 pomeridiane

Scrivo così per occuparmi. Ho letto le profezie della funzione di stamane, ho recitato l’Ufficio della Madonna, ho letto il Papini sulla risurrezione di Nostro Signore, ma ora, nell’inattività, vedo che la malinconia si viene avvicinando, invece io non ce la voglio nella mia casa … Tu <malinconia> vorresti abbassare il mio essere alle cose puramente materiali e umane. Vattene, lo voglio stare e desiderare solo il mio Dio, voglio oggi godere nella sua gloria. E’ giorno bello del mio Sposo! ed io voglio essere pienamente felice in lui e per lui.

Domani spero di andare alle Casette, starò con i miei e con le mie carissime figliuole.

Signore, la Pasqua fa che segni per me la risurrezione da tutto ciò che è di questa terra; e per i miei e per le mie figliuole una vera risurrezione morale.

22 Aprile 1930

Mio Dio, ancora dolcemente mi parli, per bocca del Rev. Sacerdote, di amore … Sì, o mio Dio, ch’io sia una face d’amore, una face che acquisti sempre maggiore luminosità, sempre maggiore splendore nell’intensità sempre crescente. O mio Sposo Divino! quanto grande è la felicità che mi dai …

Sono felice, pienamente felice, non ho nulla che mi turbi, perché ho con me il mio sposo … ed io sono con Lui. Mio Sposo, quanto mi ami! Come è caro, dolce l’amor Tuo. O mio Sposo, fa ch’io possa corrispondere con ogni potenza dell’essere mio …

Sono stata a Casette e quanti sentimenti, quante emozioni ha provato il mio cuore … rivedere la mia casa, la casa dei miei cari defunti e del mio carissimo Vincenzino! Rivedere tutte le figliuole, sentire la loro commozione … parlare a lungo con Iolanda e Maria Zega di cose che conducono al mio Sposo, imitare Maria Giusti e tante altre … tutte care occupazioni che riempiono il cuore … ma, o mio Signore, tutto in Te, solo in Te.

23 Aprile 1930

Mio Dio, Te solo desidero, Te solo cerco, per Te solo ogni mia azione, ogni mio pensiero. Traimi a Te, o mio sposo, il Tuo amplesso amoroso sia il suggello del mio patto d’amore …

Mi ha scritto la Priora di Empoli e in un punto mi dice: «Come Egli vuole, quanto vuole e per quando vuole». Ed io Te lo ripeto, o mio Divino: «Come vuoi, quanto vuoi, finché vuoi, solo che io arrivi a Te, sia tutta in eterno Tua.

Sono misera, peccatrice … e come ardire di presentarmi allo Sposo? … Ma il mio Sposo mi offre la sua porpora regale e mi incoraggia, mi tira a sé, mi ricopre ed allora le mie brutture non si vedon più. O mio Divino, amor mio, mio tutto …

Il mio Direttore mi consiglia appuntare su apposito quadernetto il numero delle comunioni spirituali d’ogni giorno. Mi proverò, ma mi sembra difficile il poter proprio precisare. Penso al mio Dio, lo desidero, alla notte poggia la sua immagine sul mio cuore o vicino al mio viso … O mio Dio, ogni mio palpito sia un atto d’amore…

Ho scritto una parola di saluto, un augurio a Maria Zega, che domani partirà da Casette per Falerone ed il 26 partirà da Falerone per andare cappuccina … Signore, aiutala nel doloroso momento del distacco, falla completamente Tua. Bell’anima la sua! Il Signore me ne fe’ conoscere tante di belle anime. Ed io a che penso? Ho davanti luminosi esempi e con slancio dovrei cercare d’imitarli. Mio Dio, essere sempre tua ed in tutto …

24 Aprile 1930

A Te, mio Dio, il mio pensiero, il mio cuore, la mia volontà, tutto l’essere mio! Dolce mio Sposo, traimi a Te …

25 Aprile 1930

Oggi è un mese che ho fatto il mio giuramento di amore!!! Il mio sposo mi vien nutrendo di sé, mi alimenta del suo amore … Anche stamane l’ho potuto stringere nel mio cuore, parlargli così cuore a cuore … O mio divino, esaudisci i miei preghi, così come esaudisci tanti altri miei desideri … fammi ardere d’amore, o mio sposo, ardere sì e consumarmi nell’amore … Dolce felicità celeste … il mio Sposo mi ha tratto dal nulla per farmisi amare, per darmi se stesso … per unirmi a sè …

Mio divino, mio tutto. Scolpisci la Tua immagine nel mio cuore, scolpisci in esso le piaghe della dolorosa passione, affinché sempre più possa amarti. Fa di me ciò che vuoi, sono la Tua sposa, un Tuo piccolo strumento …

Mio Gesù, misericordia … misericordia e lume per quelle misere giovinezze …

O mio Gesù … fatti conoscere. Perché gettarsi così a capofitto nella voragine? Potrebbero pur essere fiori olezzanti di purezza! O mio Sposo, misericordia. Ove sono le madri? Non sanno di avere dei figli? Perché abbandonarli a se stessi, al mondo come misera carne in vendita? Signore, misericordia … Mi fa pena vedere i giovani delle Casette (i giovinetti) che vengono a soddisfarsi … Signore, misericordia, dà loro lume ed anche a queste … illumina i genitori. Signore, misericordia.

26 Aprile 1930

Dio mio, mio tutto, fra poco mi sarà permesso di rinnovarti il mio patto d’amore. Signore, mio sposo, grazie. O il mio amore sia sempre più Intenso, sempre, sempre più … Mio Dio, possa io arrivare a non pensare ad altro … Non passi un quarto della giornata che il mio pensiero non sia a te.

Il mio Padre Spirituale si è inteso col Rev. Don Luigi <Zega> a mio riguardo. Mi si prega, quasi mi si comanda di tenermi la mia carica, a meno che non mi sia di preoccupazione e di turbamento …

Domani spero di fare una scappatina alle Casette, spero di parlare alle figliuole. Signore, scuoti un pochino le loro anime. Signore, Signore, a Te le raccomando. Signore, per loro, per la loro purezza, per accrescere il loro amore verso di Te, per fare amare a loro la verginità, oltre che per me è la mia offerta d’amore!

L’anima mia è felice, felice. La mia vita ha uno scopo meravigliosamente sublime. Il mio corpo, benché in sfacelo, è consacrato al Signore, è suo … e che posso desiderare di più per esso? Non è forse nel culmine della gloria … L’anima sì, desidera ancora tanto … si vede ancora lontanissima dalla meta. Quando potrà arrivare a sentirsi tutta piena del suo divino? Quando vivrà solo per Lui ed in Lui, in tutto e per tutto?

Mio Dio, mio sposo, io Ti eleggo sovrano padrone dell’essere mio. Avviassi a Te, oltre il mio corpo, la mia volontà. Dio mio, voglio amarti di più, tanto di più … Voglio essere la Tua schiava, la Tua vittima, il Tuo olocausto. Mio Dio… mio tutto!

27 Aprile 1930

A Te, o mio sposo, il mio lavoro di oggi, le mie soddisfazioni ed i miei dispiaceri … Mio Dio, a Te solo tutto il mio cuore, oltre al mio corpo, tutta l’anima, tutta l’opera mia, a Te raccomando le care mie figliuole, ch’io le ami in Te e per Te.

28 Aprile 1930

Ieri sono stata a Casette, ho partecipato all’adunanza, ho cercato un po’ incitare. Vergine Santa, divina nostra presidente, veglia su quelle anime …

Signore, quale compito bello e delicato mi affidi! Ma, o Signore, come lo svolgo io? In Te confido e m’affido in tutto e per tutto. Signore, mio Sposo, sento la terribile mia nemica, la tiepidezza, che cerca di avvilupparmi … Mio Sposo, tu sai la fragilità della Tua sposa … Veglia, veglia per carità su di lei … A Te offro anche la mia freddezza. Desidero, o mio Dio, di avvampare di amore. Se Tu permetti anche ciò che non vorrei, a Te il piccolo sacrificio. Non manchi però mai, mai, la mia buona volontà. Mio Dio, mi pesa questa tiepidezza, ma la sappia vincere e sopportare per Te, o mio Divino …

29 Aprile 1930

Anche stamane, mio Sposo, Ti ho potuto stringere nel mio cuore; non ho potuto assistere alla Messa. La lunga dimora in chiesa mi riesce un po’ opprimente … Ma quando posso anche solo ricevere il mio Sposo, sono felice, perché egli è forza ed alimento della mia anima. Un giorno in cui lascio la Comunione sento che mi manca ciò che mi dà vita … mi manca la forza … la melanconia cerca farsi strada, e, con essa, tante cose fastidiose, come il non riuscire bene ai miei doveri giornalieri. Ma ecco che il mio Sposo buono e dolce alimenta quasi sempre di sé la sua debole creatura … perché egli sa che, se si tiene lontano, essa è minacciata e da sola non sa far fronte al nemico … Veglia, veglia, mio dolce Sposo, io riposo fra le Tue braccia e sono felice.

Poi domani rinnoverò il mio patto d’amore … però mi sembra di dar poco al mio Divino. La mia verginità, benché senza voto, da un pezzo pensavo donarla al mio Dio e gliela venivo offrendo con tutti i passi che facevo verso la vita religiosa, col rifiutare qualsiasi relazione che mi avrebbe condotto al matrimonio …

Signore, desideravo essere la Tua sposa … Ora lo sono, o mio Divino …

Ed egli, il nuovo Sposo, mi ha preservata da tutto ciò che poteva in tal campo turbarmi … Ed allora dov’è il mio sforzo in merito? Ed è perciò che vengo pensando di dar qualcosa di più, se il mio direttore lo permetterà: ciò che mi richiederà più sforzo ed attenzione. Ed è di sottomettere la mia alla volontà del direttore con voto … Egli mi ha già accennato che, dal canto suo, non mi domanderà questo voto, perché io non potrò sempre essere qui. Ma provare per breve tempo, non potrei proporglielo? … Mio Sposo, dammi lume, forza e amore, amore, amore.

Ore 1-1/2 della notte 30 Aprile 1930

Mio Gesù, non ho potuto svolgere tutte le meditazioni che mi ero prefissa … Ho dovuto aiutare a cucire la veste per una povera madre morta quasi improvvisamente, lasciando 4 creature.

O mio Signore, assistile Tu e dona a lei eterno riposo.

Mio Gesù, domani Ti rinnoverò il mio patto … Mio Gesù, accettami così come sono … io confido e m’affido in Te Mio Gesù, fa che generosamente mi Ti doni … fa che con slancio compia tutti i Tuoi voleri, assecondi i tuoi desideri. Mio Gesù, Ti ho fatto promessa di assecondare tutti i Tuoi voleri … Mio Signore, comanda Tu, solo Tu in me; sii il re del mio cuore. Mio Gesù accresci il mio amore!

Mattino 1 Maggio 1930

O mio dolce Sposo, sono Tua … sono la Tua sposa. Ti dono, o mio Gesù, questo misero corpo che va in frantumi … misera cosa in vero, o mio Divino, ma con esso io Ti dò tutta l’anima mia …

Stamane io Ti ho stretto a me … ho sentito il Tuo bacio divino … Ti ho rinnovato il mio patto di amore … Mio Gesù, ed ora che altro posso desiderare che l’amore … essere la Tua piccolissima vittima, soffrire tutto l’ardore di un amore che divora … O mio Divino, prendilo questo mio cuore freddo, insensibile, ingrato, prendilo e sostituiscilo col Tuo …

O mio Divino, che posso donarti? … Non ho che miseria e ingratitudine; e giacché, o mio Sposo, io sono Tua, prenditi questa anima e dammi l’amore, il resto poco conta. Va in frantumi il mio corpo, che importa? … Possa ciò servirmi per congiungermi prima a Te! …

Ore 10,30 antimeridiane

O mio Gesù, ho veduto Rosetta pronta per venire a Te … sorridente, baldanzosa quasi lascia il mondo, per essere anche essa Cappuccina. Ecco un altro fiore olezzante che mi poni davanti per farmi vedere come si ama e come si corrisponde all’amore …!

Ore 6 pomeridiane

Mio Gesù, prima la morte che una sola infedeltà. Mio Gesù, la vita che mi resta sia tutta un cantico d’amore!

3 Maggio 1930

O mio Gesù, mi prostro a terra e ti domando perdono! Mio Gesù, vedi quando è grande la mia miseria? Vedi quanto sono ingrata? Perdono, o mio Gesù, perdono!

Stamane ero in chiesa, stavo per fare la Comunione, quando, vedendo tutti i preparativi, mi sono ricordata che si doveva fare la processione con la reliquia della S. Croce … Subito un senso di vero rispetto umano m’ha suggerito di non andare … Vi erano soli contadini … si deve girare il paese … e tutti mi vedranno …

Perdono, caro Gesù, perdono! La Tua mano paterna … di sposo mi ha sorretta e mi ha fatto conoscere la mia viltà … Tu hai vinto, mio Divino … ma vedi, o mio Signore, che se non sei sempre lì a sorreggermi, io precipito! … Signore, tieni forte la Tua mano sopra il mio capo, pensa Tu a sorreggermi, io non sono che miseria.

4 Maggio 1930

O mio Divino, nella Messa di oggi mi dici: «lo sono il buon pastore, il buon pastore dà la vita per le sue pecorelle …». Sì, Signore, Tu sei il mio buon pastore, hai dato la vita per me pecorella ed io pienamente ed incondizionatamente riposo tra le tue braccia e mi dò a Te.

Dolce felicità essere tua ed in Te sempre. Signore possa io arrivare a ciò. Anime elette me lo augurano e mi sorreggono. il Signore lo vuole, solo in me sta l’ostacolo. Mio Sposo, aiutami tu a tutto superare, a toglier via le mie miserie. Mio Gesù, fammi essere una tua piccola vittima d’amore … Anche stasera ho potuto purificare la mia anima…

Il mio Direttore mi promette di farmi fare ancora qualche bel passo, qualcosa da dare al mio Sposo, lo ho promesso di lasciar fare pienamente a lui.

Signore, Tu mi aiuterai sempre e mi darai forza sufficiente, nevvero?

Mio Sposo, mio Dio, Ti magnifichi l’anima … Magnificat anima mea Dominum ed io sono in Te pienamente felice. Signore, traimi a Te, dammi amore, tanto amore.

5 Maggio 1930

Mio Signore, sempre più, sempre più a Te unita. Mio Dio, mio Sposo, mio tutto.

6 Maggio 1930

Mio Gesù, grazie della gioia che mi hai procurata. Ho avuto anche oggi con me il mio Vincenzino. Ho piacere sentirlo parlare con disprezzo di tutto ciò che rivela leggerezza, di tutto ciò che non è serio. La sua anima è bella … tanto bella e di una purezza angelica.

Intravvedo però che sente bisogno di nuovo affetto. Si incomincia a sentire disorientato, isolato. O mio Dio, dagli la luce e che si mantenga sempre nei tuoi sentimenti. O Signore, Tu che mi facesti essere lontana da lui, dagli forza, lume e rettitudine.

E di me, Gesù, che ne farai? Non vedo né il progresso né il regresso del mio male … però sto tranquilla, e, per dir meglio, sono felice. O mio Divino, di quanti prelibati doni mi ricolmi!

Ed io pienamente a Te mi affido … vivo in Te perché sono Tua e mi sento una certa sicurezza, dico anche, mi sento la certezza dell’amorosa Tua vigilanza.

7 Maggio 1930

Dio mio, mio divino, tienimi forte forte avvinta a Te, altrimenti la mia miseria vince…

Mio Sposo, oggi sono stata un po’ distratta e ciò è dipeso dalla mia conversazione con la G… Mio Dio, Ti raccomando mio fratello, se per lui sarà bene, possa stringere relazione col figlio della Marietta, altrimenti no Signore, aprigli la sua strada …

La pace della mia anima è piena e completa … sono tranquilla e felice. Non mi preoccupo e vivo così … nel mio bene ineffabile …

8 Maggio 1930

Mio Dio, mio tutto, che ogni momento della mia vita segni un progresso d’intensità nell’amor Tuo.

La mia vita passata è tutta ripiena delle grazie del Signore …   Oh, egli ha sempre sostenuta la sua debole creatura e l’ha preservata da tante cose, perché egli sapeva che la gran debolezza l’avrebbe fatta cadere … Mio buono e divino Sposo e padre, la mia fiacchezza l’ho ancora con me, l’avrò sempre con me fino a che non sarò a Te giunta … Ma io non temo, non voglio temere, perché ripongo tutto l’essere mio nelle tue mani …

9 Maggio 1930

Oggi ho avuto mia madre con me. Ho passato così una bella mezza giornata con lei. Signore, grazie che anche in essa mi fai trovare una bell’anima, una buon’anima.

Stavo un pochino in pensiero per Fefè <Raffaele> che si sentiva poco bene, ma già si è rimesso.

O mio Dio, io non so dirti che un misero grazie ed offrirti tutto il mio essere per tutto ciò che mi largirai. Vivere così in una famiglia ove Tu regni, ove tutti vivono in Te poter dedicare la nostra attività senza ostacoli … il poterti servire: o mio Dio, che grazie grandi! Siamo tutti Tuoi, o mio Divino, Tu sei il capo della nostra famiglia. Mio Dio, sii sempre il nostro tutto … il resto sia mezzo, non fine. Le difficoltà della vita servano di scalino per salire a Te … O mio Divino, grazie, grazie …

Oggi, per la mia distrazione, non ho potuto ricevere il mio Gesù, sempre ero felice di poterlo stringere a me per tutto il mese di maggio e vedevo che il Signore mi favoriva. O mio Gesù, la mia sbadataggine è stata ben grande; stavo per venire in chiesa per fare la mia comunione, quando ho messo in bocca un uovo, che si era rotto. Dio mio, perdonami! Vedi, son pure di una grande meschinità, devo ancora salire molto, molto, la scala che mi deve congiungere a Te. Questo piccolo episodio me ne mostra la distanza.

10 Maggio 1930

Il mio Dio è il mio tutto! O mio Signore, ho sentito quasi un senso d’invidia, di nostalgia delle tue suore … Signore, che bella e dolce cosa poter essere fra loro! Mio Dio, anche così son Tua, sono legata a Te e non posso considerarmi una piccola indegna religiosa?! O mio Gesù, uniscimi a Te sempre più.

12 Maggio 1930

Mio Dio, mio Sposo, mio tutto, a Te i miei piccoli sforzi e tutto ciò che umanamente e fisicamente mi pesa un pochino.

Ieri proprio disperavo di poterti ricevere, invece Tu, dolce ed accondiscendente in tutto, mi ti sei dato, hai permesso a questa minima tua creatura poter stare sino alla fine della messa, o dolce, o buono sposo dell’anima mia …

Ieri da zia Maria hanno festeggiato gli sposi … Signore, il mio sposalizio è infinitamente più bello, la festa dell’anima mi pacifica, sublime … Sempre, sempre Tua … in eterno, mio Dio.

Il mio carissimo Vincenzino, Fefé e Laurina sono stati con me da zia. Mio Gesù, mantienili sempre coerenti ai tuoi principi. Vincenzino, Umbertina sono stati contentissimi di stare con me. Perché, o mio Signore, permetti che tutti mi vogliono bene? Forse perché la piccolezza della Tua sposa è tanta, che soccomberebbe se fosse altrimenti.

Signore mio, Dio mio, salvami dalla mia nemica, la superbia …

13 Maggio 1930

Mio Gesù, sono la Tua sposa. Voglio far tesoro di tutto il tempo che ancora mi dèi solo per avvicinarmi a Te ed appagare tutti i tuoi desideri. Altro non voglio che Te! ed in Te sono calma e tranquilla, sono felice.

14 Maggio 1930

Stamane mi sono intrattenuta un pezzetto a conversare con la Superiora dell’ospedale e con le altre suore. Signore, come vorrei anch’io essere nella Tua casa! Signore, sono però la Tua sposa, indegna sì, ma lo sono … come loro.

Signore, quanto sei buono e benefico con me! stamane non ho potuto riceverti nel mio cuore, non ho trovato un sacerdote in chiesa, ma, o Signore, il mio desiderio mi ha tenuta più intimamente, più avvinta a Te …

Ti sento in me, o mio Dio, e non temo le procelle … Ti sento in me e Ti amo … e Ti prego, Ti supplico, sii il Signore, il padrone assoluto di tutto il mio essere … Signore, sono la Tua sposa, vigila Tu su di me, che in Te mi affido.

16 Maggio 1930, ore 61/2

Mio Dio, sono in Te e sono felice. A Te la gloria, a Te gli onori, a Te la fede, a Te l’amore.

17 Sera

O mio Gesù, ho potuto purificare l’anima mia. Erano 11 giorni che non sentivo più una parola di incitamento, un consiglio e ne avevo gran bisogno … O mio Sposo divino, Tu vigili, vedi i miei bisogni e sei sempre pronto a soddisfarli! . . . O mio buon Gesù.

Medito la mia confessione di stasera … essere trascurata nell’amore, non corrispondere pienamente allorché si sono stretti i patti è apostasia …! Misericordia. O mio Signore: «Vivere sempre in tutto e dappertutto in Te, solo in Te». Amare, ecco quale deve essere tutta la mia vita …

O mio Signore, quando potrò dirti: «ecco Ti amo tanto da non poterti amare di più», quando, o mio sposo divino? Mio Gesù, la mia piccolezza è tanta, che, benché voglia solo l’amore per Te, non riesco a portarlo … Ma Tu sai, mio Gesù, che la mia volontà vuole l’unione d’amore perfetto e Tu puoi farmi divampare d’amore. Ormai, o mio Gesù, non so chiederti altro; nelle mie preghiere Ti domando solo l’amore. Quale importanza ha tutto il resto, cioè salute, ricchezza, bellezza, gloria, affetti terreni? Mio Dio, lo sai, l’amor solo mi basta, il resto mi serva di gradino per salire a Te.

Mio Dio, amore, amore Ti domando, ma forse in esso io cerco ancora una soddisfazione mia, una felicità mia …

Ma Tu, per mezzo del Tuo ministro mi fai capire che questo è amore interessato, egoista. Tu, o mio Signore, mi vuoi più perfetta, nevvero, vuoi che il mio amore sia puro, sia immenso, miri solo alla Tua gloria. O mio Dio, mi sento in cuore che se avessi un affetto fortissimo per una creatura, io farei sacrifici, sopporterei umiliazioni per la sua felicità … lo facevo da giovanetta per una cara compagna, ed allora con quanto maggiore slancio non lo debbo fare per Te, o mio divino? O Signore, avrò tribolazioni, gioie: tutto a Tua gloria, tutto. Se per dare maggior gloria a Te io debba sopportare un lungo e lento Calvario, fiat. Per la Tua maggior gloria tutti i tormenti della vita, tutti i tormenti di un lungo eterno purgatorio sono graditi al cuore di chi ama veramente. O mio Gesù, a ciò fammi arrivare … come santa Teresina, possa io sinceramente e francamente dirti: «se è possibile che un’anima nell’inferno possa glorificarti, io sia quella che, in mezzo ai tormenti ed a quelli che imprecano, possa cantare il cantico d’amore …». Ma, o mio Dio, quando potrò dirti ciò? Quando potrò ripeterti che il mio amore è veramente puro e perfetto? Quando arriverò alla perfetta rassegnazione, alla gioia nella sofferenza per l’amore? Mio Dio, in Te confido … La mia volontà vuol tutto ciò, ma la mia fragilità … la mia meschinità è tanto grande!

Ricevo milioni di grazie dal mio Sposo divino eppur posso avere il barbaro coraggio di offenderlo … Vi è meschinità più grande?

La mia superbia, qual serpe velenoso, si insinua dolcemente anche nelle cose più sante, anche nell’atto della mia consacrazione al Signore! Sono anni che la combatto; e se il Signore non mi tiene continuamente la mano sul capo, chissà dove finirei … Signore, aiutami, Signore, Ti amo, accresci l’amor mio, fa ch’io viva solo in Te.

18 Maggio 1930, mattino

Mio Dio, vivere sol per Te, dove vuoi, finché vuoi, come vuoi!!!

Mio Gesù, una candida schiera di fanciulli stanno per riceverti per la prima volta … Mio Gesù, diventa Tu il re di quei cuori; il Tuo primo bacio s’imprima con sigillo indelebile in quelle anime: adveniat regnum tuum.

18 Maggio 1930, ore 9-1/2 di sera

Ero in chiesa stamane, quando è entrato zio T., che mi ha subito fatto un cenno di saluto. Ho atteso la sua uscita, quasi con insistenza, e poi, domandando di Foscarina e d’altro, l’ho invitato a casa … sono stata contenta ch’egli abbia accettato.

Abbiamo parlato lungamente e proprio di ciò che non vorrei più rimestare … ma era questo che gravava su tutti e due! E’ stato bene così, siamo ritornati in quel triste momento ed abbiamo scandagliato per filo tutto il misfatto, scusandoci ed accusandoci a vicenda. Ora sì mi sembra che posso dire di non sentire rancore né odio verso zio … è stata un’ombra ormai passata. Ma con zia A. quando passerà?! L’odio c’è e forse finirà solo con la morte. Abbiamo rialzato delle crude e brutte realtà. Egli conosce i B. più a fondo di me!

Mio Dio, quante povere miserie umane, quanti attaccamenti ed accanimenti per tutto ciò che rappresenta ricchezza! Mio Dio, perdono … Nel parlare ho manifestato sinceramente la parte che io ne ho avuta. Vi si sarà insinuato un fil di superbia? Un po’ di amor proprio certamente … però ho parlato proprio col cuore in mano, con tutta lealtà, perché così dovevo.

Mio Dio, fa che finiscano ormai questi rancori, queste guerre, fa che il tuo regno sia fra tutti i miei parenti. «Adveniat regnum tuum, adveniat» … Signore, mio Sposo, oggi ti ho avuto un po’ più presente. Mio Dio, io mi affido a Te, non nella mia miseria. Voglio essere solo tua. Mio Dio, mio Sposo, mio tutto.

19 Maggio 1930

Signore, non posso che brevemente stare con te in chiesa ad adorarti e supplicarti, ma desidero che, benché lontana, il mio cuore sia vicino al tuo tabernacolo, acceso dalla fede e dall’amore, sempre … La lampada può spegnersi, ma nel mio cuore, deh ti prego, fa che mai si spenga l’amore … Si consumi, sì, come la candela, ma divorato dall’amore …

Mio Gesù, giacché mi permetti di riceverti quasi tutti i giorni, fa che tutta la mia giornata sia inno di ringraziamento e di preparazione … solo di te nutrisco l’anima mia.

20 Maggio 1930

Mio Gesù, spesse volte mi è dato di sentire delle parolacce, delle offese verso di te … fa che esse feriscano il mio cuore per accenderlo sempre più nell’amore; fa che Ti ami per tanti che non Ti conoscono, che mai conoscono la dolcezza del Tuo amore. Misericordia, o mio Gesù, mio sposo, mio tutto.

21Maggio 1930

I miei m’hanno mandato della roba, cercano di procurarmi tutte le agevolazioni possibili, senza affettazioni, ma con tutto l’affetto. Eppur essi soffrono, lavorano tanto e menano una vita disagiata!

Mio Gesù, tu che permetti che io, invece di sollevarli, sia peso ai miei, tu che sei infinitamente buono, che sei il mio sposo, accetta il sacrificio dell’opera mia per i miei e dà loro forza e benedizioni.

Iolanda mi ha mandato un saluto, non ha scritto, segno che è molto occupata materialmente e moralmente.

22 Maggio 1930, mattino

Mio Gesù, non ho potuto averti nel mio cuore stamane e da dove trarrò forza per sorreggermi oggi? Mio sposo, no, non abbandonare la debole sposa, facilmente potrebbe esserti infedele quando non ti sentisse più dappresso. Mio Sposo, sorreggimi oggi con la maggiore intimità, con frequenti comunioni spirituali, altrimenti pericolo troppo … Sono la tua debole sposa, dammi il tuo braccio affinché mi sostenga.

22 Maggio 1930, sera

O mio Gesù, perdono, ho perduto tanto tempo … non ti ho avuto sempre presente.

Stamane, uscendo di chiesa, ti avevo promesso che il mio cuore sarebbe restato ai piedi del tuo tabernacolo, con l’averti sempre presente, e poi non ho mantenuto la promessa, o mio Gesù. Perdona, o mio sposo, lo vedi bene, non sono che una misera infedele …

E’ venuta suor Giuseppina, la quale mi prega e mi augura poter presto assecondare la mia vocazione … Mio Dio, fa tu di me ciò che meglio credi!

24 Maggio 1930

Oggi ho avuto con me Iolanda. Quanto mi è gradita la sua compagnia!

La nostra conversazione ci raffina e ci avvicina a Dio; non sapremo parlare d’altro che di perfezione spirituale, poiché ella, anima sublime, sa a ciò condurre qualsiasi argomento. Il suo fidanzamento va in via di scioglimento. Ha saputo rendere soprannaturale la relazione col suo fidanzato, tanto che si vengono sciogliendo di comune accordo, in piena pace.

O mio Signore, che anima grande e bella … Quanti di questi fiori spargi sul mio cammino, affinché acquisti io maggior forza … invece quante volte non so trarne profitto.

Mio Gesù, ho appuntato sul quadernino un numero approssimativo delle mie comunioni spirituali, non so precisa- mente enumerarle, mi regolo talora col mio fervore di spirito e con la mia intimità con te, mio Signore, confrontando la giornata presente con quella già passata. Mio Dio non desidero che essere tutta, tutta tua.

26 Maggio 1930

Perdonami, mio Gesù, le tante mie infedeltà; voglio e debbo vivere solo nell’amor tuo … Non riesco, o mio Gesù, perdonami, però in te confido e a te mi affido. Ti offro, o mio Gesù, la leggera sofferenza di stamane … Mio Gesù, tutto per la tua gloria. Mio Gesù, io son tua, mi sento tua, ho nostalgia del tuo amore, son sicura d’ottener, sì, perché Tu me lo dici: «chiedo con insistenza e mi sarà dato, cerco e troverò, picchio e mi sarà aperto …». Signore, Te cerco, picchio alla porta del Tuo amore, domando l’amore!!!

27 Maggio 1930

Mio Gesù, benché mi passi qualche turbamento spirituale, ho la gioia soave di sentirmi tua.

Sono un po’ turbata, o mio Gesù, riguardando la mia vita passata, mi sembra, benché abbia sempre vigilato sul mio cuore, di aver dovuto confessare qualche tendenza di attaccamento al Rev. N.N., benché mi sembra di non aver peccato … Se il cuore sente e non si approva ciò che sente, né si asseconda con la volontà, sarà fare peccato?

Poi altro turbamento mi apporta il pensiero di aver fatto tante, tante comunioni ed il trovarmi tanto imperfetta. Certo, o Signore, che potevo trarne tanto più profitto, ma cosa sarei divenuta lontana da Te? …

Mio Dio, tu sei il Dio di misericordia e di amore, perciò in te sempre confido …

28 Maggio 1930

Oggi non ho avuto Gesù nel mio cuore e nemmeno la visita al SS. Sacramento ho fatto. Gesù mio, perdono … Eppure avevo tanto bisogno di venire a te, o mio sposo, di purificare l’anima mia nella confessione!

29 Maggio 1930

Mio Dio, essere tua in tutto e per tutto! Mio Dio, come mi vuoi, solo che io arrivi a te. Mio Gesù, sono tanto imperfetta ed infedele ardisco riceverti … Ma, o mio sposo, se non mi accosto continuamente a te, sono perduta!

31 Maggio 1930

Grazie, o mio divino, la pace e la tranquillità perfetta è tornata in me … Il mio Dio magnifica l’anima mia … O mio Sposo, sono tua, la tua debole sposa: e sono felice, sì, sì felice, perché ti degni bearti di un misero essere. Il mio Re ha a caro la misera cosa quale io sono, che si offre a lui. E’ ben buono, affettuoso ed umile il mio Re …

Ed io, o mio Divino, mi getto con tutto lo slancio del mio giovane cuore, mi getto fra le tue braccia, ti prego, ti supplico … accettami quale tua sposa per adorarti, per compiacerti, per glorificarti, solo per questo, o mio Signore!

L’amore vero dà senza chiedere, dà senza pretender nulla … ed io così voglio amarti, o mio Divino, amarti solo perché sei il mio Dio.   perché sei il perfettissimo, perché sei l’onnipotente, l’immenso, eterno Dio …

O mio sposo, mi prostro a terra e ti domando perdono per tutte le mie infedeltà …!

Mio sposo, fa che possa arrivare ad amare te in ogni atto della mia vita, in ogni moto del mio cuore!

0 mio Sposo, domani ti rinnoverò il mio patto d’amore, con tutto il cuore e con la piena coscienza di ciò che dico, voglio generosamente donarmi tutta a te. Tu sei il mio sposo e tu solo devi essere il mio tutto. Mio Dio, mio Sposo, mio tutto.

Vergine Santa, aiutami ad andare a Gesù, ti eleggo qual madre amorosa che mi sorregga e mi guidi!

Ho avuti gli auguri, i saluti e l’offerta di preghiere che due angeli innalzano al Signore per me, Rosetta Bordoni e Maria Zega. O Signore, tu poni sul mio cammino rose smaglianti e profumate, gigli candidi di anime che a te tutte si sono date, affinché mi siano di sprone, ed io ancora guardo con occhio indifferente tanta bellezza!

1 Giugno 1930, mattino

Mio Dio, mio Sposo, ecco la tua sposa. O la dolcezza d’esser tua! Ti ho rinnovato il mio patto d’amore; ed ora, o mio Sposo, in te confido per non cadere nell’infedeltà. Mio Sposo, tu colmi coll’amor tuo il mio cuore, santifichi e rendi grande tutto il mio essere … mi elevi a te … O mio sposo, ho un corpo miserrimo, si va frantumando e tu lo glorifichi, accettando l’anima sua con te. Esso non mi permette essere tua in un chiostro: ma la tua divina bontà fa sì, che, anche in mezzo al mondo, io sia a te legata.

 

1 Giugno 1930, sera

Mio sposo, sono felice, fa che io sempre, sempre veda te in tutto il mio operare!

Sono stata a Casette, ho gioito nel vedere il miglioramento spirituale di certe figliuoline … O mio sposo, a te la gioia che provo, a tua lode tutto.

Ho parlato con zia A. che è disposta a pacificarsi con zio N. Signore, fa che domani possa trovare anche lui propenso a riconciliarsi …

Mio sposo, oggi mi hai fatto proprio toccare con mano i tuoi doni regali, nuziali! Signore, se permetti ch’io possa essere strumento, io incondizionatamente mi ti offro e la felicità che provo, sperando di riconciliare gli animi dei miei parenti, sia solo per dar gloria a te e per portare il tuo regno nelle anime.

2 Giugno 1930

Ho parlato con zio N. … Vuol riconciliarsi, ma a condizioni un po’ superbe, dure … Mio Dio, mio Dio, sposo mio, fa che tutto possa appianarsi; e giacché mi permetti essere uno strumento, tutto a te, ogni mia parola a tua gloria, o mio Divino … O mio sposo, sono tua e sono felice. Il mondo mi crede sofferente e per la solitudine e per altre cose: invece tu supplisci a tutto e mi fai pienamente contenta.

Mio sposo, tu sei in me ed io sono tutta tua! Ti amo, ti abbraccio, ti stringo sul mio cuore … mio divino, ti rinnovo il mio patto d’amore e canto il mio cantico di felicità.. Mio sposo, sempre in te e solo in te.

3 Giugno 1930, mattino

Mio sposo, sto facendo la meditazione sull’Imitazione della strada regia per la santa croce. Mio sposo, io voglio seguirti con la mia croce; oh dolce è il peso di essa, perché mi conduce a te. Tu, mio sposo, mi dai il tesoro che deve servirmi per arrivare a te ed io per tua gloria, per te l’amo, l’apprezzo, il mondo mi compiange e non vede che io godo una felicità sublime, mi compiange per la mia solitudine e non sa che è sempre con me il mio sposo; mi compiange per la tristezza, che, secondo esso, regna in me: e non sa che solo il mio Dio occupa la mia giornata. No, mondo, non t’invidio … la mia croce tu la vedi opprimente e tormentosa: ed invece essa è il più bel gioiello, scintillante di pietre preziose … è il solo gioiello che potrò presentare al mio sposo divino …

Ho scritto a zia A. Fa, o mio Gesù, che tutto finisca, che il tuo regno venga fra i miei…

Ieri sono stata lungamente con zio N. … Mio Sposo, tu lo sai, ogni mia parola non voleva mirare che a te solo, mio Gesù, per l’avvento del tuo regno. Il mondo, vedendomi così lungamente con zio e con qual zio, avrà avuto campo di pensare a chissà che cosa, ma tu lo sai, o mio Gesù, ed io solo il tuo giudizio temo …

3 Giugno 1930

Mio Gesù, ti offro la mia piccola oppressione … Mio sposo, ti amo e tutto gradisco dalla tua mano per tua lode e per farti piacere. In te confido ed affido tutto il mio essere … in te … che solo sai riempire e comprendere l’animo mio, mio divino, mio tutto.

4 Giugno 1930

Giorno memorando oggi … Mio Dio, mi permetti esserti strumento, ma io sono indegna di tanto …

E’ venuta zia A., è venuto zio N. e, finalmente, sembrano riconciliati. Zia ha dovuto cedere … Meglio … che importa l’umiliazione, quando tutto rimetto a tua gloria? Non è già troppo la gioia d’essere stata strumento di pacificazione?

Ed ora, o mio buono sposo, fa che non s’accenda la guerra fra gli altri nipoti. lo, dal canto mio tacerò, debbo tacere, voglio tacere; ma temo che zia stessa non si lasci sfuggire qualcosa … Dio mio, venga il tuo regno fra tutti i miei …

Stasera è venuta G.  Cara, non sa la nuda e cruda realtà, ma meglio così, è bene che stimi ed ami suo marito. Io le ho fatto capire che non posso narrarle la verità ed essa ha mostrato piacere di non conoscerla, perché come un’ombra nera si potrebbe frapporre fra lei e il marito.

Mio Dio, io ti ringrazio di tutto e tutto rimetto a tua lode, tutto, tutto. Mio sposo, serviti di me per tutto quello che vuoi.

Mio Dio, oggi non ti ho potuto ricevere né farti una visita, perdonami … Per il mio sposo dovrei sempre trovare il tempo disponibile … a te offro, o mio divino, tutto il lavoro, tutte le emozioni, tutta la stanchezza di oggi.

5 Giugno 1930, mattino

Mio sposo, è vero, è vero, come meditavo sull’«Imitazione», son piena zeppa di miseria, ma tu mi ricolmi del- l’amor tuo, tu magnifichi l’anima mia, tu mi rendi sommamente felice … Mio Signore, non posso desiderare ed attaccarmi ai beni di questo mondo, perché quelli che mi vieni dando tu sono infinitamente più preziosi. Non posso invidiare i mondani, quelli ai quali pare che tutto arrida e a tutto si attaccano, perché il loro cuore non è mai pago, ed io invece sono felice …

Dio, Dio mio, a te solo aspiro, te solo cerco, te solo voglio … Se qualche volta il soffio mondano offusca la mia anima, tu lo sai, o mio Dio, dipende dalla mia miseria, non dalla mia volontà …

5 Giugno 1930, sera

Cuor di Gesù, vi amo; Cuor di Gesù, vi bramo; Cuor di Gesù, vi adoro. Dio, Dio mio, a voi aspiro al primo apparir della luce; di voi ha sete l’anima mia, in quante maniere ha sete di voi il mio essere.

\Edito in altro brano il seguito:luoghifermani.it\

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6 Giugno 1930

L’affare di zia, che vedevo ormai pienamente appianato, presenta ancora una difficoltà. Dio mio, fa che zio N. ceda un pochino, fa che torni la calma!

Meditavo stamane sulla familiare amicizia di Gesù. E’ vero, o mio sposo, tutto mi è dolce quando tu mi parli, quando ti sento in me presente … ma, o mio Gesù, se io non ti sentissi, non vincerebbe la mia miseria? Mio sposo, tu lo sai, io son tua e come tale non debbo e non posso rifiutare tutto ciò che mi apparecchierai; ma son certa che il tuo sguardo vigile ed amoroso non si ritrarrà mai da me, son certa che, avendoti ormai data la mia volontà, tu penserai a sostenermi. Mio Dio, tu sei iI mio sposo ed il mio tutto:

Io sono un tuo piccolo strumento … Mio dolce sposo, ti amo, vorrei passare tutta la mia vita prostrata davanti a te a lodarti, ad adorarti … Mio dolce sposo, sei pur troppo generoso con me, mi permetti stare a te dappresso lungamente, soli a soli, o mio Gesù, grazie, la mia vita è tua, tuo il mio cuore, tua la mia volontà. Mio sposo divino, non mi resta che la mia miseria, per curare la quale, ho te, mio dolce divino medico e sposo …

7 Giugno 1930

O mio Gesù, diletto dell’anima mia, sento la tua ferma e dolce carezza, sento le tue braccia divine che mi avvincono, che mi stringono al tuo cuore … Ed io, Signore, mio sposo, mi abbandono completamente in te e placidamente mi beo dell’amor tuo … Mio divino, con quanta dolcezza, con quanto amore mi parli per bocca del tuo ministro …

Ti domando misericordia per le mie colpe e tu mi richiami la figura della Maddalena piangente ai tuoi piedi, della Maddalena che profuma i tuoi capelli con olio di nardo, che non staccarsi da te, perché l’amor tuo l’avvince, la inebria … «Molto ti sarà perdonato, perché molto hai amato». O mio divino, ma per me ci vuole addirittura un eccesso di amore per perdonarmi completamente perché … perché non ho amato molto … Mio Dio, misericordia. Mio Signore, sento l’abisso delle tue misericordie, sento che mi ricolmi di te, dei tuoi doni e ti offendo … Gesù mio misericordia, Gesù mio misericordia. Mio sposo divino, ho qui dinnanzi a me la tua immagine, l’immagine di te crocifisso … Signore, ti miro col petto ansante, col respiro affannoso, inchiodato sul duro legno … Mi prostro a terra, o mio divino, abbraccio forte la tua croce … O mio Gesù, che ti ha così ridotto? Hai il capo tutto coperto di piaghe e di sangue rappreso … dalle piante dei piedi e delle mani sgorgano le ultime stille del tuo sangue; un sudor gelido-imperla la tua fronte, gocce di acqua sgorgano dal costato … Ormai sei tutto coperto di rosso e rosso di sangue, del tuo sangue, di tutto il tuo sangue …

Mio Dio, mio Dio, io qui prostrata ai tuoi piedi ti miro … e sono stata la carnefice … e ti ho piagato così e ti ho coperto di sangue: o mio Dio, misericordia.

Mio Dio, mio Dio, fa che il tuo sangue possa ancora scorrere un pochino sul tuo corpo, fa che cada sopra a me, sopra al mio cuore … affinché con più amore mi stringa a te, affinché con più slancio abbracci la tua croce, affinché sia anche il mio cuore squarciato come il tuo dall’amore, dal tuo amore …

Mio sposo, tu ben lo sai, son piena dì miserie, sono infedele, ingrata … eppure ardisco accostarmi al mio divino, ardisco stringermi ai tuoi piedi, ai piedi della tua croce e supplicarti … Signore, dammi da bere, Signore, tu gridi «SITIO» ed io, al par di te, ho sete di te, di te, di te. Non desidero altro che te, tu sei la mia vita, il mio tutto …

Mio Dio, mio sposo, mi sembra che ormai possa prepararmi alla consacrazione totale di me stessa, mi sembra che ormai possa dirti: tu solo sei il Re del mio cuore, a te solo penso, di te solo vivo … Mio sposo, che posso sperare di più sulla terra? Non avrò scelto la felicità più pura e più bella, quando sarò tutta e per sempre, in eterno, legata a te? O mio Divino, sei tu che mi domandi di accettare i tuoi doni, sei sempre il buon mendico d’amore. O mio Divino, ed io tutta, tutta la mia esistenza dò a te, purché te ne serva come vuoi, dove vuoi … a te tutto l’essere mio per tua gloria … Essere tua vittima d’amore, un tuo piccolo strumento, il giocattolo del mio diletto …

Mio Gesù, bello esser tutta tua, non preoccuparmi più di nulla … vedere solo te, pensare solo a te, volere solo te … Mio Dio, mio tutto, diletto e sposo dell’anima mia.

Pentecoste, 8 Giugno 1930

Mio Gesù, mio sposo -buono e generoso, mi hai permesso assistere alla tua messa … riceverti nel cuore . . . parlarti cuore a cuore, sentire la tua carezza, il tuo bacio divino …

0 mio Gesù, che altro posso chiedere alla vita? Che altro posso chiedere a Te fuor di un grande, immenso amore, che mi divori, che mi consumi e mi faccia ardere come una candela?

Mio Gesù, mio buon Gesù, io sono la tua sposa, e, come tale, hai tu il diritto di fare ciò che credi di me … io sono la tua sposa, e, come tale, mi abbandono completamente fra le tue braccia, non preoccupandomi che di una cosa sola e cioè indovinare ed eseguire i desideri del mio diletto, prevenirli … e perciò poggio il mio capo sul tuo cuore squarciato per sentirne i palpiti … per succhiare l’amore.

O mio diletto, fa che il divino Spirito scenda su me con una fiamma infuocata, che strugga il mio cuore d’amore, fa che mi ricolmi dei suoi sette doni, fa che faccia scomparire il mio io, tanto da poterti ripetere, o mio Signore: io non esisto più, sei Tu che vivi in me . . . si! fa dimora in me.

«Veni, sancte Spiritus, reple tuorum corda fidelium et tui amoris in eis ignem accende».

Sera 8 Giugno 1930

Mio Gesù, io sono felice, felice … tu riempi tutto il mio cuore, magnifichi l’anima mia … a te aspiro con tutte le mie forze … o mio divino.

Oggi mi sembra di aver vissuto più intimamente in te e di non aver coscientemente mancato … Potevo però amar di più … Mio sposo, confido in te, dammi la tua mano, affinché mi sorregga e mi stringa al tuo cuore . . . Possa l’amor mio diventar quasi pazzia, come generosamente pazzo è l’amor tuo per me …

9 Giugno 1930, mattino

Mia dolcezza, amor mio, ho il cuore che mi sanguina … credevo, o mio sposo, calmare un pochino gli animi, credevo rappacificarli: e vedo che la lotta si fa più aspra e crudele … Mio Dio, mio Dio … N. è oggi al parossismo dell’ira … A. ha nuovamente retrocesso … O mio Dio, mio Dio, tu puoi tutto, tu puoi far che tutto cessi in un istante … mio Dio, io ti supplico, io ti scongiuro, io ti offro me stessa quale piccola vittima, ma fa che la cosa finisca e finisca in pace! Io rimetto tutto nelle tue mani, perché non so se e come agire. La povera zia ormai è troppo incostante.

9 Giugno 1930, sera

Vincenzo mi scrive e l’affare sembra tutto appianato sul serio. Zia ha scritto a noi ed io ho mandato un biglietto a zio N.

Grazie, o Cuor divino, in te ho rimesso la cosa, come a te l’aveva affidata G. e vedo che la tua mano divina e paterna ci ha esaudito. Grazie, o mio Dio. Ora il mio cuore trabocca di gioia … Ecco l’alternativa delle vicende umane. Mi son trovata ad avere gran parte nella guerra e nella pace degli zii; il mio cuore ne ha subiti tutti i dispiaceri e tutte le emozioni. O Signore, io tutto ho offerto a te … tutto a te, io sono stata un tuo semplice, indegno strumento.

Signore, fa che mai ne provi compiacenza, come di azione mia. Lo sai, Gesù, il mio io deve venire scomparendo, tu solo devi vivere in me, tu solo devi ragionare in me, tu solo devi pensare in me … Tu sei il mio sposo, il mio Re, il mio tutto …

Dolce mio Signore, amorosamente mi stendi le braccia, mi stringi a te, mi eleggi tua sposa … ed io un po’ titubante per la gran distanza che corre fra me e te, tremante per il troppo onore, per il troppo tuo amore … mi getto fra le tue braccia … Mio Dio, poso il mio capo sul tuo cuore … sento il tuo alito divino che mi sfiora il viso … che suggella Il mio patto d’amore con te … Mio divino, stringimi forte a te, fa che nulla più veda, nulla più senta fuori di te … stringimi forte forte sul tuo cuore, ferito da acute spine, non fa nulla se le spine penetreranno nel mio capo o nel mio cuore … Gesù, mio Gesù, preparami ad essere la tua sposa per sempre, il mio patto d’amore sia eterno … Passino sì tutte le vicende della vita, tutti i dolori sul mio cuore, ma attraverso a tutto ciò io veda sempre te solo. Viva il mio cuore come in una campana di vetro, così legato al tuo … veda sì tutto il caos umano, ma non ne sarà tocco.

Mio Dio, anche il mio dolore di stamane non mi ha tolta la felicità, essa è così grande e preziosa … Ed io gelosamente la custodisco nel mio cuore.

Mio Dio, mio tutto.

Anche oggi il Signore mi ha permesso di vivere una vita più intimamente a lui unita. La mia coscienza è tranquilla e riposa in lui, benché senta sempre più la sua deficienza e la sua insufficienza nell’amore …

10 Giugno 1930

Mio sposo, avrei tanti, tanti sentimenti da fermare. Il malessere fisico, un forte mal di testa non me lo permettono. Offro a te il mio malessere, offro a te tutto il mio essere … sono la tua sposa e fra poco spero poter fare la mia consacrazione totale e per sempre.

Spirito Santo, illuminami; Cuor di Gesù accettami, Cuor di Gesù, ricoprimi e ricolmami del tuo amore. Amare, amare solo morir d’amore: solo questo desidero, mio Dio, mio tutto.

11 Giugno 1930

Mio Gesù, dolce mia vita, ti ho avuto ora nel mio cuore vivo e reale . . . godo ancora tutta la dolcezza del tuo bacio divino . . . Gesù, mio Gesù, mi hai parlato, mi hai supplicato di aprirti la porta del mio cuore, di darmi a te, di essere la tua sposa .. . per sempre in eterno … O sì, mio Divino, io ti apro, ti abbraccio mi getto ai tuoi piedi, la tua maestà mi abbaglia … la mia miseria mi fa inorridire; ma giacché tu lo vuoi, eccomi pronta … Signore, sono la tua sposa, per breve tempo ora, ma fra poco io voglio diventare per sempre, per sempre.

Mio Gesù, non mi preoccupo della mia miseria, perché eleggo te per mio sposo, perché tu sei il mio sposo; e tu sai Gesù, che i vincoli sono indissolubili, che non vi è potenza umana che li possa sciogliere e che la vita dei singoli membri scompare per fondersi in un solo essere. Ecco, mio Gesù, la mia esistenza, il mio io non deve più esistere, solo tu devi vivere in me. Non sono io che vivo, è Gesù che vive in me. Gesù, al par di Lazzaro, al par del figliuolo della vedova e di tutti i tuoi miracolati, io rispondo alla tua chiamata: «fanciulla, sorgi!»; «il Signore domanda di te …».

Signore, vengo, Signore, comanda … Signore sono tua, completamente tua …

11 Giugno 1930, sera

Mio diletto, sposo dell’anima mia, penso al grande divino atto che mi offri di compiere e una felicità assoluta, completa ricolma l’anima mia. Ormai non potrò più desiderare che una cosa sola: «morire d’amore», essere la piccola vittima d’amore.

Mio Dio, mio sposo … tu mi hai fatto conoscere la bellezza della virtù della verginità ed io volontariamente e coscientemente me ne fo legge, legge assoluta e per tutta la vita … me ne fo legge per incatenarmi indissolubilmente a te, per eleggerti mio Re, mio sposo, mio padrone, per acquistare il diritto di glorificarti in tutto il mio essere, in tutte le manifestazioni del mio essere. Il mio Direttore mi dice che devo essere unita con te e lo sarò! Si o mio sposo, ti ricorderò ogni momento il vincolo che a te mi lega e il dovere che hai di plasmare e modellare come vuol tutta la mia esistenza.

Mio Dio, tu sei il mio tutto!

12 Giugno 1930, mattino

Stamane, o mio Re, non ti ho potuto ricevere e forse per la mia lungaggine. Perdono, o mio sposo, e fa che la giornata di oggi sia di unione continua con te.

Sai, Gesù, come S. Alfonso, ti dico: «io sono la tua pecorella e non mi allontano da te, affinché tu mi porga i bocconi prelibati, affinché mi accarezzi, affinché mi stringa fra le tue braccia e mi faccia sentire i palpiti del tuo cuore …»

Mio Gesù, ho letto la meditazione sulla morte. Mio Gesù, se sarai tu, che vivrai in me, cosa potrò temere? … La nostra unione tanto intima, la nostra conoscenza profonda farà sì di non farmi tremare, allorché l’anima mia, disgiunta dal corpo, verrà a te per una unione la più perfetta. La mia lampada, sempre fornita di olio, mi illuminerà la via per venire a te. Signore, la mia vita sia un inno alla tua gloria … che possa poi passare nell’eternità in un’armonia dolcissima! Per tua gloria, tutto e solo per la tua gloria.

12 Giugno 1930, sera

Vedo, o mio sposo, che la conversazione su argomenti umani mi toglie quell’intimità continua che debbo avere con te. Non riesco a rapire qualche istante per fare un atto di profondo amore … Mio Gesù, lo sai, la mia volontà è di vivere solo, solo in te, aiutami a ben riuscire.

Mio Dio, mi sembra, in certi momenti, di azzardare troppo … che dico, di pretender troppo, sperando di potermi unire per sempre a te …

E’ un pensiero cattivo, o mio Gesù, perché ben poca cosa ti dò … è vero che non posso sperare nelle mie forze, ma ho te, mio bene … In te confido, ed a te mi affido …

Ricorda, mio Divino, che sarò avara …

14 Giugno 1930, sera

Gesù, Gesù, Gesù mio ti amo, ti amo con tutte le mie forze … Come sei buono, mio Gesù, come sei generoso … come amabile con me! Mio Gesù, tu mi hai dato un tesoro, lo hai affidato proprio a me, per custodirlo … Signore, mi hai dato un’anima, che tu hai riscattata col tuo sangue e mi hai detto: «figliuola, vigila, vigila, per poterla ricondurre a me».

O Signore, tu, tu l’hai sovrumanata questa mia anima, l’hai elevata ad uno stato soprannaturale, a prezzo di tutto te stesso!

O mio sposo, con tutto ciò io non ho potuto curare si bel tesoro … Ma oggi, o mio Signore, tu, per bocca del tuo ministro, mi parli e mi fai conoscere chiara, netta, la via da percorrere per venire a te … La tua volontà mi è chiara, o mio Gesù, ed io, eccomi, rispondo con tutto lo slancio della mia giovinezza : «Signore, vengo, vengo a te, a te consacro il mio corpo, che fo voto di mantenere vergine per tutta la vita … a te consacro la mia volontà, la mia intelligenza, tutto l’essere mio … Anche le mie miserie offro a te, o mio sposo, perché tu sei la mia forza, la mia vita, tu il mio tutto. Signore, mi getto così come sono, fra le tue braccia. T’amo, Signore, t’amo … ecco, stringimi a te, consumami nell’amore, voglio essere la tua piccola vittima …

Gesù, mio Gesù, ti amo; Gesù, mio Gesù, tu sei vittima delle mie miserie ed io voglio essere la vittima del tuo amore. Gesù, mio Gesù, tu ti sei immolato per tutti i peccatori ed io voglio essere la vittima del tuo amore per tutti quelli che non ti amano … Mio sposo, a te solo aspiro, di te solo ha sete l’anima mia!

Domani mattina sarò tua e per sempre, o mio dolce e buon Gesù! Mio Gesù, ti amo! L’anima mia è magnificata dalla tua presenza! Mio Gesù, ti amo!

15 Giugno 1930

Mio Gesù, i patti sono stretti e per sempre. Ecco, mio Gesù, sono la tua indegnissima sposa, sono tua, tutta tua! Mio Gesù, mio sposo, diletto dell’anima mia, quanto dolce è stato il tuo bacio stamane . . . sento il cuore sobbalzarmi ancora; mi sentivo tremare, o mio divino, per la troppa dolcezza, per la troppa felicità e sono stata qualche minuto dicendo solo: «Gesù, Gesù mio, sposo mio, mio diletto! T’amo, Gesù, ti stringo forte, forte, forte a me … Mio Gesù, t’amo …». Ho ascoltato, Gesù, la tua voce; mi chiamavi, con voce accorata … piena d’amore … ed io sono venuta ed io tremante per la commozione sto fra le tue braccia ripetendoti: «t’amo, Gesù, t’amo, sono tutta tua, Gesù, tutta …»

Mio sposo, nel giorno del Battesimo ti ho fatta incosciamente la mia professione di fede, le mie rinunce … ma oggi liberamente e nella piena coscienza di ciò che fo … io ti rinnovo il mio atto di fede, io rinuncio al mondo, ai suoi piaceri, alle sue pompe e mi dò completamente a te; a te consacro con voto il mio corpo. La mia veste di vergine non venga mai macchiata … Mio sposo, donami prima la morte che una infedeltà al voto … Consacro a te la mia anima, la mia intelligenza, la mia volontà … tutta me stessa .. . Mio Gesù, io non mi appartengo più, son tua, tutta tua …

Ma lo vedi, mio Gesù, ho in me tante miserie, tante tendenze cattive … mio Gesù, prendile, prendile, mio Gesù, io son tutta tua … Vergine Santa, te eleggo per mia madre, per mia guida, te madre supplico, affinché mi insegni ad amare il tuo Gesù come lo amasti tu!

Angelo mio custode, vigila su me e illuminami la via.

Santa Teresina, Santa Agnese, Santa Rosa da Viterbo, siate le mie avvocate presso il trono del mio Sposo ed aiutatemi a diventare una vostra sorellina!

Mio Gesù, i patti sono stretti, io sono la tua sposa e siedo al banchetto nuziale ed ho adornato il mio corpo coll’anello nuziale! Mio Gesù, la fede è giurata, tu poggi sopra il mio cuore come suggello del mio patto … Ti amo, o mio Gesù, o mio Gesù crocifisso!!! Signore, mio sposo, eccomi alla reggia del Re, fra le braccia del Re .. . ti adoro, mio sposo, ti amo! Mio Re, ecco son tua … mio sposo ti domando una grazia, una sola cosa, desidero essere la tua vittima, essere il tuo strumento, una piccola ostia che s’immoli. Mio Gesù, mio crocifisso, io ti ho piagato, ti ho coronato di spine, ho perforato il tuo Cuore … Mio Gesù, fa scendere il tuo sangue fumante su me . . . mio Gesù, trasmetti a me le tue piaghe, feriscimi con la tua spada, perfora il mio cuore con la lancia di amore … Mio Gesù, t’amo, mio Gesù; sono tutta completamente congiunta a te … mio Gesù, ti adoro nella Santissima Eucaristia e benché il mio corpo sia lontano dal tabernacolo il mio cuore ti è vicino e ti ama e ti adora … mio Gesù, voglio essere una lampada che si consuma a poco a poco nell’amore, nell’ardore dell’amore … mio Gesù, voglio sostituire col mio cuore l’olio, la fiaccola sostituita con la lampada elettrica …

Mio Gesù, son tua, fa che pienamente comprenda te, comprenda il tuo amore! Mio Gesù, ti bacio, ti amo … mio Gesù, al tuo divin cuore presento il Papa, la tua Chiesa, i tuoi sacerdoti, tutte le associazioni religiose, i missionari, le anime belle, i fanciulli innocenti, affinché possano comprenderti sempre più e ti amino sempre più. A te presento gli infedeli, i peccatori, gli scismatici, la gioventù traviata, i bambini sperduti, la scuola, la mia Italia, il nostro Re, le famiglie, i genitori che non comprendono i loro doveri … tutti, tutti: affinché ti conoscano, affinché vivano in te. Signore, una particolare preghiera per tutti quelli a me congiunti, per il mio Direttore spirituale, per Maria Zega, Rosetta, Teresa, Viola … per Iolanda, Don Luigi … e tutte le persone che si raccomandano alle mie preghiere … per il mio Vincenzino, per i poveri miei parenti che vivono lontani da te … per le mie figliuole (o Cuor Divino, a te le affido) … per quelle persone, verso le quali sento qualche avversione. Mio Signore, possano amare tutti te. Adveniat regnum tuum.

Mio Sposo, sai, io non voglio più vivere, devi essere tu che vivi In me.

Mio Re, mio sposo, mio tutto, ti amo.

15 Giugno 1930, ore 9-1/2 mattino

Mio Gesù, son tua, tutta tua … le tue braccia divine mi serrano al tuo cuore ed io, Signore mio affogo nell’amore, inebriata delle tue carezze, poggio felice il mio capo sul tuo cuore …

Mio Gesù, mio Gesù, sento i battiti del tuo cuore … Mio Gesù, mio Gesù, il’ tuo cuore brucia, brucia, sembra ti arda in petto … O mio Gesù, mio povero Gesù … è l’amore che ti brucia così, l’amore per me, per le anime … 0 mio Gesù, sposo mio, fa che io mitighi un po’ questo ardore, mettendo quelle fiamme nel mio cuore … Mio Gesù … sono la tua sposa e devo partecipare a tutto ciò che passa in te … Mio Gesù, ti voglio aiutare ad amare … le anime … Mio sposo, mio tutto!

15 Giugno 1930, ore 12

Mio Dio, mio Dio, sono troppo felice … passa qualcosa in me di così ineffabile, che non so dire … Mio sposo, a te la mia gioia, la mia felicità!

Ore 3 pomeridiane

Mio Dio, sposo mio, oggi sono completamente sola, cioè siamo completamente soli … Aspettavo il mio Vincenzino e non è venuto … Grazie così, Gesù … grazie, la nostra festa è più intima, è fatta di cuori, di due cuori, piena, completa … magnifica … e nulla deve trapelare al mondo di ciò che oggi operi in me … è troppo dolce il segreto … è troppa la felicità … solo, mio sposo, anche in faccia al mondo ch’io mi mostri sempre, sempre secondo i tuoi voleri, sempre con volto sorridente, con carità grande.

Mio Gesù, ti amo, sei il mio sposo, io sono con te.

Ore 8 sera

Mio Gesù, morire d’amore! Mio sposo, consumami col troppo ardore … Mio sposo, son tua, tutta tua e sono pienamente felice.

Ore 10 sera

Mio Gesù, sposo mio, riposo fra le tue braccia e sono felice … Mio Gesù, consumami d’amore. Mio Gesù prendo riposo con te crocifisso sul cuore, affinché il mio pensiero non sia mai disgiunto da te. Gesù ti amo!

16 Giugno 1930, mattino

Mio Gesù, morire vittima del tuo amore!!!

Ti ho in me, intero vivo, reale … ed lo sono tutta, tutta tua … HI Ti amo, o mio sposo, diletto dell’anima mia …

16 Giugno 1930, sera

Mio Gesù, sono pur tanto, tanto misera e fortunatamente sei sempre lì, vigile a sorreggermi, altrimenti dove arriverei nemmeno lo so concepire … Mio Dio, mio sposo, ti amo, ti amo, consumami nell’amor tuo, perché vedo che tanto, tanto di più devo amarti … Mio Gesù … mio Gesù, voglio morire d’amore … Mio Gesù, ho sorriso vedendo un uomo esaltato dal vino che gesticolava, ho parlato con disprezzo di tutte le nudità che si vedono in giro … mi sono intromessa facilmente nella conversazione che si aggira su persone … è tutto un cumulo di miserie, o mio divino sposo, che fortunatamente mi fai conoscere e che io detesto, sì, Signore, detesto la mia poca carità nel giudicare … Signore, oltre al difetto, fa ch’io veda l’anima, tante anime che non ti seguono perché non ti conoscono   . che sono incoscienti dei loro mali. Mio Gesù, ch’io ti ami per loro ed invece di giudicare fammi aiutare tanto, tanto te e le anime per te, ch’io le aiuti invece di detestarle.

Mio Gesù, sposo mio, voglio morire d’amore; mio Gesù, sposo mio, mio divin crocifisso, ti stringo forte al mio cuore… lascia, o Gesù, che il sangue delle tue ferite ricopra il mio corpo; lascia, o Gesù, che le piaghe si trasfondano in me … Signore, sono rosse le tue vestimenta … Mio Gesù, rendi rosse anche le mie, rosse d’amore, fiammeggianti …

Il mio Dio è a me vicino, è al mio fianco, ed io stendo verso di lui il mio braccio, lo serro al mio cuore, perché egli è il mio Dio, il mio sposo, il mio amore … me lo stringo al cuore, affinché mi consumi così nell’amor suo. Mio Gesù ti amo, ti amo, son tua … la tua sposa e per sempre.

17 Giugno 1930

Mio Gesù, sposo mio, tu, tu solo sai avvincere i cuori tanto fortemente, che per te non curano né mondo, né affetti, né strappi dolorosi! …

Una giovane di qui, piena di bellezza e di tutto ciò che può piacere al mondo — agi, affetti, lussi — è partita stamani, lasciando tutto e tutti ed è venuta a te, o mio sposo, per essere suora.

Il mondo commenta e giudica … e non sa che, quando tu chiami, tutto è dolce, anche lo strappo degli affetti più santi …

Mio Gesù, sposo mio, sento parlare di quella signorina con ammirazione da pochi, con disprezzo da molti, ma io sento che è un cuore giovane e virile, che ti ama di un amore prepotente quasi, che ti ama molto più di me …

E’ tornata oggi, o mio Signore la nostalgia del monastero. Gesù, Gesù mio, si, son ben fortunata di potermi chiamare tua sposa anche in mezzo al mondo … Gesù mio Gesù, ti amo, ti amo … aiutami ad accrescere il mio amore, tanto che mi divori, che mi faccia impazzire d’amore … che non mi faccia più vedere né sentire il mondo … Vedere solo te e solo te sentire, mio sposo, solo te amare, o mio divino!

18 Giugno 1930

Mio Gesù, mi sono alterata un pochino con una donna … Come, o mio Gesù, si può scusare meglio una giovane che dà tutta se stessa pazzamente ed illegittimamente ad un uomo e non si può scusare chi scappa di casa per esser tua!!??

Mio sposo, quanta aberrazione in questa povera umanità … Misericordia, o mio sposo, io t’amo e ti supplico, fammi morire d’amore …

Mi ha scritto Maria Zega. Signore, come tu sai rendere felici!!! Signore, che io arrivi ad amarti come ti ama Maria, come ti ama Rosetta!

Domani, o mio sposo, sia il giorno bello del tuo trionfo (tu lo puoi, o mio sposo), io spero accompagnarti e cantare le tue lodi, gioire in te per la tua gloria, camminare al tuo fianco, per rendere ufficiale la mia manifestazione di amore.

Mio Dio, mio sposo, mio tutto!

20 Giugno 1930

Mio Gesù, sono felice, il mio cuore trabocca di gioia.

Sono stata a Casette ieri e ti ho accompagnato, mio Re, ti sono stata al fianco, o mio sposo, ho gioito e trionfato nella tua gloria, nei tuoi trionfi, ho cantato con passione, ho pregato che mi faccia essere la tua piccola vittima d’amore…!

Grazie, o mio Gesù, di tutte le gioie che mi hai preparate. Mio Gesù, mio Gesù, ti amo e voglio farti amare.

Hai veduto, mio Gesù, il candido gruppo delle mie figlioline? Le hai vedute, Gesù, con le sottanine lunghe, col velo e vestito bianco, con la fascia azzurra della Gioventù Femminile Cattolica Italiana? Hai sentito i loro canti armoniosi? Mio Gesù, mio Gesù, possano tutte quelle animucce, nelle quali io ho posto tanto affetto per te … possano mantenersi sempre candide, come le loro vesti di Ieri, come le anime che di te si erano nutrite … Mio Gesù, io ti ho offerte le mie figlioline: sii il Re dei loro cuori …

Ho parlato un pochino con Iolanda e sempre più mi avvedo della crescente bellezza di quell’anima. Gesù, è sana, nevvero, la nostra amicizia? Non parliamo che di te, per te e per venire a te!!!

lo, mio Re, mi sento piena, piena dell’eccesso delle tue infinite misericordie, e, nello stesso tempo, vedo sempre più grande la mia miseria e la mia ingratitudine …

Gesù mio, ti amo.

21 Giugno 1930

Il mio Direttore spirituale mi ha detto: ricorda, figliola, questa frase di S. Paolo: «chi non ama nostro Signore, sia scomunicato» ed ha aggiunto: «Guai a te, se non ami nostro Signore». Ed io ti ripeto: Gesù, guai a me se non ti amassi … Tu lo sai, o Gesù mio, ch’io ti amo, ch’io non desidero che te … A te solo aspira l’anima ed il mio Dio mi è vicino, il mio Dio è il padrone del mio corpo e regna su me …

0 mio Gesù, lasciamelo ripetere: ti amo tanto … Eppure, Gesù, sento quanto meschino sia il mio amore a confronto del tuo … Mio Gesù, son pure molto ingrata, molto misconoscere … Perdonami, o mio Gesù, poiché la mia volontà non approva le mie freddezze e le mie miserie … e la mia volontà è tutta congiunta a te, non desidera che essere la tua piccola vittima, esser sì una particella d’ostia per unirsi a te sacramentato perfettamente nell’amore e nell’Immolazione …

Mio Gesù ti serro al mio petto … mio Gesù, ti amo, mio Gesù, crocifiggimi con te ..  Il mio Direttore mi guida sul come regolarmi, manifestandogli tutti i moti buoni o cattivi che siano … ed io non riesco pienamente come vorrei.

Gesù, Gesù mio, aiutami tu, affinché il tuo ministro aiuti a sorreggere la tua debole creaturina, la tua sposa. Mio Gesù, domani passerai nuovamente per le vie, spargendo le tue grazie; se è possibile, Gesù, permettimi che ti accompagni, ho il diritto di starti a fianco, come ho il sacrosanto dovere di pensare solo, solo a te … esserti fedele in tutto e per tutto.

Mio Gesù, ho avuto oggi una leggera indisposizione e disperavo potermi confessare. Ma tu, mio sposo buono, mi hai aiutato e mi hai reso facile tutto, o dolce sposo mio! O dolcezza ineffabile di esser tua … Mi lo offro a te tutto, o Gesù; fa che quando mi chiamerai io possa gioire, morire nella gioia e nell’amore. Mio Gesù, spero che mi coglierai, mi chiamerai fra non molto … II! Caro, caro il mio Gesù, fai tu di me come vuoi, io sono tua …

22 Giugno 1930

O mio divino, sento bene che mi sei sostegno, che mi aiuti in tutto . . . in tutto quel che desidero. Disperavo poter assistere alla santa Messa e poter accompagnarti trionfante per il paese: tu invece mi hai sostenuto e mi hai permesso non solo ciò, ma di assistere anche ai Vespri ed alla SS. Benedizione. Mio buono, mio divino sposo, t’amo … e come accondiscendi a tanti miei piccoli desideri, accontentandomi nel più forte di tutti: consumami nell’amore, fammi la tua piccola vittima. Mio sposo ti serravo al cuore stamane … ed ascoltavo la tua voce . . .Gesù, Gesù mio, la vedo questa gioventù che non ti ama, che non ti conosce, che inconsideratamente va incontro all’Infelicità e a sofferenze infernali … Mio Gesù, e partecipo alla tua pena … Mio Gesù, che io mi consumi per essa … fa soffrire me, fammi tua piccola vittima, ma salvala. Miserere, Domine. Anch’io, Signore, potrei essere come loro, peggiore di loro, se tu non mi nutrì, se tu non fossi la fonte di misericordia! Mio Gesù, dà anche a loro lume e forza di vincere e venire a te …

Mio Gesù, io sono felice, pienamente felice, perché sono la tua sposa … Son fredda, è vero, Gesù … amo poco, ma spero in te per riscaldarmi e ingigantire nell’amore … Mio Gesù, sei il mio sposo ed ho il diritto di lasciar lavorare te su me … sei tu che solo devi vivere in me … Dio mio, ti amo!

23 Giugno 1930

Mio Gesù, ti vedo si soffrire per questa povera e misera gioventù incosciente, che preferisce uno «chiffon» a te …

O mio Gesù, se tu non mi avessi ricolmato dei tuoi doni, forse anch’io sarei dalla loro parte … La tua bontà, la tua misericordia, il tuo amore mi hanno attirato con una dolcezza ineffabile … mi hanno resa felice, mi hanno fatto entrare alla mensa regale, facendomi sedere alla tua destra in qualità di sposa … Mio Gesù, ti amo e partecipo a tutti i torti che ti vengon fatti e vorrei che tutti ti amassero e tutti ti conoscessero … Mio Gesù, tu ti sei fatto vittima per me ed io mi ti offro vittima per tutta questa misera gioventù derelitta … Mio Gesù, ho il diritto di prender parte ai tuoi dolori e di sacrificarmi, un po’ ghiotta dell’erba fresca e prelibata … della tua carezza, pur son contenta se tu, con le tue mani, m’immolerai per la salvezza delle altre pecorelle sbandate …

Mio Gesù, son tua, più non mi appartengo. Mio Gesù, sono stata tante volte anch’io crudele con te … ma tu sei pastore buono … ed ora nella ferma volontà di vivere e consumarmi solo in te … mi ti offro. Cor lesu, in te speravi, non confundar in aeternum …

23 Giugno 1930, sera

lo vedo, Gesù quanto è incorreggibile la mia natura!… Suonava la benedizione ed io mi trovavo a lavorare nel prato con quattro altre, delle quali poco posso trarre di profitto spirituale … Il mio Direttore spirituale mi ha veduto lì ed io desidero avere il suo giudizio sul come comportarmi e se debbo trattenermi con loro. Ho abbandonato il gruppo per andare alla benedizione ed ho desiderato che il mio Direttore mi vedesse … Superbia, superbia, quando potrò cantare vittoria su te? Tu sei la mia più tremenda nemica … ti insinui inavvertitamente, dolcemente per avvelenare l’anima. Ma la mia lotta sarà aspra, perché avrò dalla mia parte l’aiuto del mio sposo.

24 Giugno 1930

A te, o mio Gesù, offro la mia sofferenza fisica di stamane. Signore, a tua gloria ed in riparazione di tanti mali. Mio Gesù, voglio essere la tua vittima … ma la mia misera parte umana non sa resistere … Da te attendo la forza, o mio Dio …

Mio Divino, a te solo aspiro, di te solo ha sete l’anima mia … Dio mio, essere la tua vittima in riparazione delle offese che ti reco io e che ti recano tutti gli uomini.

25 Giugno 1930

Vedo che la superbia cerca insinuarsi più frequentemente, più dolcemente nell’anima mia … Mio Gesù, fa che io conosca il mio nemico, affinché gli tenga testa.

26 Giugno 1930

Gesù, Gesù, Gesù! Gesù ti amo, Gesù ti amo, Gesù ti amo! Voglio morir d’amore, Gesù, voglio morir d’amore, Gesù, voglio morir d’amore, Gesù! Questo, o mio sposo, il gemito continuo dell’anima mia, che, simile a tortora, dolcemente ti supplica e geme, geme per non sentire l’ardore che vorrebbe … per superare la fiacchezza fisica che cerca influire nel morale!

O mio Gesù, voglio morire d’amore e son di ghiaccio; mio Gesù, voglio amarti, pazzamente amarti: e l’aridità non mi permette nemmeno esprimertelo come vorrei! Mio Gesù, sono felice poterti offrire le mie piccole sofferenze, il distacco dai miei, il mio male, le difficoltà della vita … Se ciò non avessi, non potrei offrirti che le mie miserie!

Mio Gesù, non voglio preoccuparmi del mio male; sarà lungo e lento il mio calvario, ma esso sarà la scala d’oro che mi condurrà fra le tue braccia, o mio sposo. Mio Gesù, ti amo!!! Tu sei il mio tutto ed io son tua, sono la tua piccola sposa!

27 Giugno 1930

Quando, o mio Gesù, quando potrò dire di avere lavorato con tutte le mie forze per te? … Mio Gesù, sono scontenta di me stessa …

28 Giugno 1930

Mio Gesù, ti chiamavo il tormentatore dei cuori … O sì, mio Gesù, tormentalo il mio misero cuore, fallo spasimare d’amore, fallo venire a morire, morire d’amore . . . Mio dolce e buon Dominatore, mio sposo e mio Re, altro non desidero che essere la tua piccola vittima. Mio Gesù, son ghiaccio, non amo e voglio ardere, consumarmi in te … e perciò mi ti accosto, ti stringo al mio cuore, ti serro sul mio petto, o mio divino, mio crocifisso, ti ricevo e ti voglio ricevere ogni mattina. Tu sei fornace ardente, tu fuoco divoratore … e dovrai necessariamente trasmettermi un po’ del tuo calore, del tuo ardore … Mio divino, diletto dell’anima mia, consumami … Mio Gesù, sono la tua sposa … sono vicina, vicina a te, ti abbraccio e mi getto ai tuoi piedi per supplicarti: «voglio morire d’amore per te» …

Mio Gesù, stasera avevo un bisogno forte di piangere, piangevo per la troppa gioia, per la troppa felicità, sentivo serrarmi il cuore per la piena d’affetti . . . Mio Dio, così, così dolcemente cominci a tormentare l’anima mia? Sì, sì, o mio Gesù, fammi piangere, spasimare per il troppo amore. O poterti ripetere con S. Caterina: «Basta, o Signore, che io non reggo più»! Mio Dio, ti amo, di te ho nostalgia, come ho nostalgia del monastero per te … Mio Dio, che felicità poter vivere tra tante tue spose, essere sorretta, guidata a te. Mio Dio, son tua, e come tale, tutta a te mi affido … Mio Dio, tormentami col tuo amore!.

29 Giugno 1930

Mio Dio, te solo cerco, te solo, sii il tormentatore instancabile dell’anima mia.

Mio Gesù, come meditavo or ora, non ti pospongo a cose vili, a cose umane, misera? «Vizio nel cuore è idolo sull’altare». Ma io voglio te solo adorare, in te solo vivere, in te consumarmi … E perciò, o mio sposo, io domando il tuo aiuto .. . Tu mi devi dar lume, Tu amore ardentissimo, tanto che nemmeno un istante possa dimenticarti … dimenticare il mio Dio, il mio sposo, anche per un solo istante … è orribile ingratitudine … T’amo, o mio Gesù ed in te solo debbo fissare lo sguardo dell’anima mia … t’amo, Gesù, eppure sento che la mia misera parte umana spadroneggia ancora un bel po’. Ma la mia volontà la conosci, o mio Gesù, non brama e non vuole che te … Di te ho nostalgia e da pochi momenti ti ho avuto nel mio cuore, vivo, reale … eppure tutta, tutta la mia vita vorrei passare stringendoti realmente … spiritualmente, però a te mi serro e ti ricordo, o mio sposo, che io sono un pezzo di marmo grezzo, informe, che si mette nelle tue mani, affinché tu, divino artefice, lo lavori … Mio Gesù, sono un pezzo di ghiaccio e mi getto nella fornace ardente del tuo cuore, affinché mi liquefaccia, affinché mi faccia scomparire in te come vapore … mi consumi in te … essere la tua piccola vittima … Mio Gesù, ti amo!

29 Giugno 1930, sera

Mio Gesù, ti offro la mia leggera sofferenza, i miei piccoli, sforzi per ascoltare la S. Messa, per aiutare a zia …

Mio Gesù, la tua sposa è tanto meschina e non sa offrirti che miserrime cose . . . Mio Gesù, sento sempre maggiormente l’insufficienza del mio amore e la nera mia ingratitudine col divagare così … Mio Gesù, sono veramente di ghiaccio, vorrei avere l’ardore di un serafino e non so dirti nemmeno che ti amo …

Mi fa tanto bene e mi eccita la conversazione di anime belle … il parlare di te … ed è perciò, o mio Gesù, che qualche volta desidero una compagnia, desidero Iolanda! … Per te solo mi è cara la sua compagnia. Ma tu puoi ben dirmi, mio Gesù, «cerchi le persone e non ti accontento io, che son sempre a te dappresso? Che ti aspetto nel tabernacolo, che ti amo tanto?». Perdono, o mio Gesù, è sempre la parte umana che vuol essere soddisfatta.

Altre mancanze mi sembra oggi di non avere. Mio Gesù, siimi lume e forza per amar te … Mio Gesù, bussa continuamente alla porta del mio cuore .. . importunalo e tormentalo … Gesù, ti amo.

29 Giugno 1930

Mio Gesù, dolcemente sussurri: «Vieni, mia sposa, vieni a me ed io soddisferò i bisogni del tuo cuore!».

Mio Gesù, tu sei il mio sposo, il dolce e caro sposo mio, a che cercare consolazioni ed elevazioni negli uomini? Non deve il mio cuore tutto, tutto ardere di te? Non devono i miei pensieri solo a te essere rivolti? Mio Gesù, non ho nessuno fuori di te ed il mio confessore, qui, che possa comprendermi … Ma tu sei l’amico sincero e disinteressato, tu il mio sposo, tu il mio tutto, tu solo e pienamente sai comprendermi . . . Ed io a te vengo, in te riposo e mi affido … Mio Gesù, ti amo!

30 Giugno 1930, sera

Mio Gesù, mi hanno domandato che cosa significava il mio distintivo … hanno poi borbottato qualcosa che non ho potuto afferrare … lo ho taciuto, Signore, forse sono stata un pochino vile! Perdonami, Sposo mio.

Anna mi ha fatto uno scherzo un po’ strano, mi ha macchiato il lavoro … Non ho scattato apparentemente, però ho detta qualche parola offensiva e nel mio intimo vi è stata un po’ di lotta . . . Non so sopportare proprio niente, o mio Gesù? Mio sposo, aiutami ad essere un po’ più forte e amare di più!

1 Luglio 1930

Mio Gesù, perché prendermi pensiero di tante cose materiali? Si vede bene che non sono che miseria, che amo poco. Mio Gesù, tormenta, tormenta l’anima mia … sii un po’ prepotente, tiranno nel volere che io pensi solo a te. Mio sposo, diletto mio!

2 Luglio 1930

Mio Gesù, diletto mio, ti amo, mi getto fra le tue braccia, affinché tu mi sostenga … affinché senta la tua carezza, i palpiti del tuo cuore. Diletto, diletto mio, ti amo. Mio Gesù, sono tua e tu hai il diritto di disporre di me come vuoi … Mio Signore, puoi pormi anche fra una eletta schiera di tue spose!!! Mio Gesù, io non desidero che avvicinarmi sempre più a te; ed è perciò, o mio diletto, che ho nostalgia del monastero!

Mio Gesù, ti prego oggi per la santificazione delle famiglie … Sento, o mio Gesù, il tuo angoscioso dolore … Cercano scacciarti, o mio diletto, perché non ti conoscono! Misericordia di loro, o Gesù … manda su loro la tua grazia i tuoi lumi. Mio Gesù, sii il re dei cuori!

Medito, o mio Gesù, sull’amarezza che ti reca l’uomo col peccato mortale! Mio Gesù, prima morire che peccare! Mio Gesù, che io abbia orrore anche del peccato veniale! Che abbia orrore di questa mia freddezza, di questa mia trascuratezza! Ti amo, Gesù!

2 Luglio 1930

Mio Gesù devo averti più presente per amarti di più e più avvicinarmi a te. Fa, o mio Gesù, che in qualsiasi occupazione, io sappia sempre ritrovarti ed operare solo in te.

2 Luglio 1930, sera

Ti offro, o mio Gesù, tutto il lavoro, i miei piccoli sforzi, le preghiere e le gioie di questa giornata e ti domando perdono per il mio poco amore verso di te! Quando, o mio diletto, potrò dirti: «più di questo non posso amarti?». Mio Gesù, essere la tua vittima …

Questa sera è incominciato il triduo di predicazione alla Vergine Santissima del Carmine e concetto della predica era il «dolore».

Dolore, parola terribile per chi non ha te nel cuore, parola dolce, sublime per chi vive perennemente in te …

O mio Gesù, a me la dolce predilezione di venire a te per mezzo di una croce soave e leggera per ora …! Mi fai conoscere che mi chiami per la via regia, che mi mandi un tesoro preziosissimo, affinché me ne valga per acquistarmi il paradiso! … Mio Gesù, voglio e debbo amare la mia croce e la stringo al mio seno, così come stringo te crocifisso … Ti sento, o mio divino, poggi sul mio cuore e mi ricordi che per me hai amato ed abbracciato la croce . . . Mio Gesù, ti seguo per la salita del Calvario … per essere con te crocifissa, vittima dell’amor tuo e delle anime in te.

Mio Gesù, alzo il velo del mistero del dolore e trovo che esso è gioia, che esso a te mi conduce!!! e trovo che esso è il mio paracadute …

Gesù, ti amo e tutto accetto dalla tua mano divina.

4 Luglio 1930

Mio Gesù, ho nostalgia di te … vivere per te fra tante tue spose, o Gesù.

7 Luglio 1930

Gesù mio, son tre giorni che non scrivo più i miei sentimenti perché il caldo e la stanchezza mi hanno sopraffatto. Ma tu, mio sposo diletto, di quanta gioia hai ricolmato il mio cuore. Ho potuto riceverti sempre, mi hai permesso di ascoltare parte del triduo alla SS. Vergine del Carmine, ascoltar ieri la santa Messa, cosa che io, fidando nelle mie forze, non speravo e questa sera mi hai permesso di confessarmi.

Dio mio, sposo dell’anima mia, io sono felice perché sono la tua sposa; sono felice perché tu mi permetti sedere al tuo fianco, perché … perché mi nutrisci di te, perché ti amo. Gesù mio, so che ti offendo tante volte, benché non mi lasci trascinare dalle mie miserie, immensamente ti amo … Gesù, ti amo, Gesù, voglio sol vivere in te, per te, con te. Gesù, vivere immersa nell’amor tuo, come l’uccello nell’aria, come il pesce nell’acqua! Gesù, muoio per il troppo amore! T’amo, Gesù, ed a te solo aspiro con tutte le mie forze.

Mio Gesù, mio tutto, Deus meus et omnia.

8 Luglio 1930

Mio Gesù, debbo amarti molto e molto di più. Tormentami e fammi vittima del tuo amore.

9 Luglio 1930

Mio Gesù, anche stasera devo accusarmi di avere amato troppo poco. Mio Gesù, perdono, io ti serro con tutte le mie forze al mio petto! Gesù, fammi morire d’amore.

O mio Gesù, a che altro devo ormai aspirare? Se desidero poter vivere in un monastero, è per poter riuscire ad amarti di più, ma se la tua volontà dispone altrimenti, io a te sacrifico il mio desiderio con gioia … per te rinuncio a tutto ciò che mi porterebbe soddisfazione.

Mio Gesù, ti amo e tutto accetto dalla tua mano divina! Ormai la mia volontà non agisce più che in te. Mio Gesù, voglio tutto, tutto dare a te, per la tua gloria. Mio Gesù, aiutami a tutto sacrificarti. Potrò, Gesù, riuscire a votarmi a te ancora più intimamente con i voti di povertà ed ubbidienza?

Ormai, o mio Gesù, sei tu il mio aiuto ed io, con tutto il mio volere, voglio solo lavorare per te … Pur sento che le mie miserie non mi lasciano. Mio Gesù, ma io son tua, sono fra le tue braccia … ed ho confidenza in te, tu sei il mio tutto, tu vivi in me, non sono più io la padrona del mio essere, è il mio dolce, diletto, caro, divino Gesù. Gesù ti amo!   .

Mio Gesù, anche il mio Direttore, con un senso quasi di rammarico, mi ha chiesto della mia solitudine … No, mio Gesù, non mi è dura, perché ho te, perché sono di meno peso e di meno pericolo ai miei … perché a te sacrifico tutto …

Mio Gesù, tu ben lo sai che forse mi era più duro il martirio di Casette …

Mio Gesù, tutto a tua gloria.

10 Luglio 1930

Mio Gesù, oggi non ti ho potuto stringere realmente al mio petto!

Mio Gesù, troppo poco so sacrificare per te qualche mio bisogno ed è giusto quasi che tu mi punisca così qualche volta . . . che tu mi lasci digiuna. Mio Gesù, no, non mi provare spesso così, perché io non so reggermi ed è necessario che tu sempre nutrisca la mia anima … Mio Gesù, ti amo! ti desidero tanto in me, ti stringo crocifisso sul mio petto! Gesù, ti amo! Mio Gesù, ti amo, ma quanto più intenso deve essere il mio amore … devo consumarmi nell’amor tuo … Vittima!!!

Gesù, d’altro non so accusarmi che della mia ingratitudine … del mio poco amore … Mio Gesù, permetti che l’anima di una figliuola si apra a me e non abbia segreto per me … fa, o mio Gesù, che io rettamente la possa guidare, non per me, ma per la tua gloria.

12 Luglio 1930

Gesù, ti ho amato poco anche oggi … ma tu lo sai che io con tutta la mia volontà te solo cerco. La mia miseria umana è che mi annebbia un po’ la strada. Perdono, mio buon Gesù …

Gesù, mio sposo, Iolanda desidera, aspetta da me una parola incitatoria … dammi tu luce e ardore, affinché possa aiutare anche lei, sol per tua gloria, non per mia soddisfazione.

Mio buon Gesù, oggi ti ho avuto sacramentato nel mio cuore. Mio Gesù, sono felice, t’amo, mio Gesù!

13 Luglio 1930

Mio Gesù, avevo sperato avere un incitamento dal mio Direttore ed un consiglio e non l’ho potuto avere … Mio Gesù, siimi tu lume domani. Andrò alle Casette; zio vuol parlare di me e se devo restare o no a Montegranaro. Mio Gesù, fa ch’io parli ed operi sempre secondo il tuo santo volere … Mio Gesù, ch’io rimetta tutto nelle tue mani. T’amo, Gesù, e voglio solo operare per far piacere a te.

Spero stare un pochino con le mie figliuole e forse potrò partecipare all’adunanza. Signore, aspettano da me una parola: che posso loro dire, fuorché di amar te!

Mio Dio, come posso essere pur io così fredda!!! Mio Gesù, vorrei bruciare e son di marmo.

T’amo, Gesù, e voglio amarti sempre più … Mio Gesù, che ho mai fatto! Ho lasciato Annetta con una sua amica a passeggiare e la madre, era andata a letto … Non me ne andava di star più fuori … non ho saputo sacrificarmi per un’anima. Vedi, Gesù, t’amo ben poco, non so amare le anime per te, in te e come vorrei. Gesù mio, veglia su lei.

DILECTUS MEUS MIHI ET EGO ILLI <diario>

<A me il mio diletto ed io a Lui>                                    14 Luglio 1930

Mio Gesù domani fa un mese che io mi sono legata a te per tutta la mia vita … Mio Gesù, quanto sono felice di esser tua! Domani ti rinnoverò il mio voto in modo un po’ più solenne di quello che fo ogni mattina, quando ti serro al mio petto … ripenserò a te ed ai tuoi doni con più amore, con maggiore senso di gratitudine …

Mio Gesù, mio Divino, sono felice, perché mi hai dato, mi dai tutto te stesso, mi permetti esserti sposa, esser tua … Gli uomini forse mi recuserebbero (se io a loro aspirassi), ma tu, mio Divino, con un’accoratezza di amore mi hai chiamata, mi hai fatta tua … Ormai (benché qualche volta mi distragga) tu sei il centro, il punto luminoso, il faro della mia vita …

Mio Gesù, altro non desidero che crescere nell’amore, fino ad essere completamente consumata … mio Gesù, mio diletto, ch’io senta per te le carezze della tua Madre divina, ch’io abbia l’abbandono dell’apostolo del tuo amore, di Maria di Magdala …

Mio Gesù, (…), Mio Gesù, tu crocifisso poggi sul mio petto: vedi, io sono il tuo Calvario … la tua croce poggia su me e tu pendi da essa … ebbene, Gesù, come lasciasti che il tuo sangue bagnasse la terra del monte, permetti che esso bagni e riempia il mio cuore … e lo faccia ardere e spasimare per te, per te …

Mio Gesù, mi offro tua piccola ostia, una piccola ostia che s’immola . . . t’amo . . . Gesù, mio Gesù, a te solo aspiro con tutto il mio essere …

Ieri mi hai permesso, o buono sposo mio, di andare a Casette. Sono stata un bel pezzetto con Iolanda. O la sublime bellezza di quell’anima … Abbiamo parlato delle figlioline … e con dolore abbiamo preso in speciale considerazione due che si vengono ingolfando in tante leggerezze . . . e che vengono perdendo la loro purezza. Mio Gesù, mi sono permessa incitare un pochino e far capire … ma chissà se questo argomento è riuscito di molta persuasione per ottenere frutti reali e sodi … Il Rev. Assistente vede le pericolanti e soffre, lo, mio Gesù, so lavorare molto poco … Mi sembrerebbe necessario il far conoscere un po’ più profondamente la bellezza di una vita spirituale, parlare dì pietà, carità, moralità, purezza, ma vedo che l’Associazione, prima addirittura angelica, cerca sfuggire certi argomenti … teme di parlarne … e le adunanze riescono un po’ fredde … lasciano come hanno trovato …

Lo scopo della mia gita di ieri fu per parlare un po’ della mia situazione con zio … poi per il mal tempo egli non è venuto a Casette e così non ho chiarito niente …

Mi sono dovuta accorgere però che in genere, tolto Vincenzo, i miei bramerebbero essere liberati del peso che io procuro loro … e sarebbero contenti ch’io potessi entrare in monastero sol per questo …

Mio Gesù, tu sai che tanto desidero anch’io che ciò avvenga, ma liberami e fammi discacciare qualsiasi secondo fine che vi possa essere … Con te, in te, e per te, solo e sempre …

Gesù mio, ho sofferto un pochino ieri, ho desiderata mia madre … Ma te ho sempre, o mio divino ed io a te mi stringo tu sei la vita mia! … Tu sei il possessore del mio essere. Gesù, perdonami se non ho saputo sopportare tutto con gioia per te, a te offro il mio piccolo dolore. Gesù, ti amo!

Gesù, permettimi che io domani possa riceverti … Mio Gesù, come mi dice il confessore, ti dico che io sono il tuo piccolo tabernacolo … Devo ben custodirti, o mio Gesù … devo ben badare che la lampada del mio cuore non si spenga, mai!!! Devo ben studiarmi di conformarmi ai tuoi voleri, di affiatare il mio cuore al tuo.

Devo gareggiare con te, Gesù, per poterti arrivare, se fosse possibile, nell’intensità dell’amore. Mio Divino, mio tutto, ti amo …

Sai, Gesù, ch’io lo spero, anzi ch’io sono sicura che tu mi consumerai d’amore. Ormai mi hai sì colmato dei tuoi doni, che son certa che mi concederai anche questo, che so poi essere il desiderio del tuo cuore … Mio Gesù, ti amo, son tua, sono il tuo piccolo giocattolo .. . Giuoca, Gesù, divertiti finché vuoi, come vuoi. Mio Gesù, sei tu il mio padrone e il mio sposo, usa dei tuoi diritti!!! tormentami … Voglio essere la tua vittima!

15 Luglio 1930

Mio Dio, mio sposo, mio tutto, ti amo e sol desidero accrescere il mio amore . . . Mio Gesù, sono felice, felice, felice … DILECTUS MEUS MIHI ET EGO ILEI … Sì, sì, sono con te, mio diletto, perché tu sei nel mio cuore …

Gesù, ti ho rinnovato il mio patto d’amore, Gesù, fa che i nostri vincoli siano sempre più stretti, tanto che nessuna procella possa allontanarci … Mio Gesù, non son degna di averti in me, di essere la tua sposa. Ma ti amo. Gesù, sono piena di miseria, ma ti amo. Gesù, son fredda, ma desidero ardere! Ti amo, ti amo, diletto mio: Gesù, mio Gesù, non parlo, ma parla il mio povero cuore! … Gesù soffro, è vero, per le mie miserie, per l’abbandono di tanta gioventù, per l’innocenza, per la purezza … Gesù, mio Gesù, fammi entrare a parte della tua sofferenza . . . Mio Gesù, tu ti immoli continuamente per la mia e per tutte le anime . . . ebbene lascia che questo granellino di polvere possa anch’esso immolarsi per dar gloria a te … per l’amore delle anime a te … Gesù, mio Gesù, ti amo … Gesù, mio Gesù, fa ch’io ricerchi continuamente le tue piaghe, ch’io mi nasconda in esse … ch’io le senta nel mio cuore. Gesù, poggi tu crocifisso sul mio cuore … ma questo misero cuore potrebbe qualche momento non sentirti! Allora tu fa ch’io senta tutto II peso della tua croce, tutte le trafitture delle tue piaghe … affinché a te solo pensi … affinché mi venga consumando nel tuo amore.

Mio Divino, ti amo! Gesù, benché tutto ti prometta, benché tutta mi ti doni, vengo scoprendo che la mia misera parte umana non vuol tacere …

Gesù, tutto voglio accettare dalle tue mani, poi vedo che soffro per una sciocchezza, come mi avvenne Domenica! Perdonami, o mio Gesù, siimi tu forza e lume. E proprio a questo proposito mi è capitata la meditazione di stamani nell’«Imitazione».

15 Luglio 1930, sera

Gesù, mio diletto Gesù, ho scritto alla Priora di Empoli, le ho manifestata la mia condizione di molto migliorata e le ho fatto capire che le mie aspirazioni sono sempre le stesse.

Gesù, mio buon Gesù, per tuo mezzo fa ch’io possa conoscere i tuoi disegni su di me, affinché io li assecondi. T’amo, Gesù, ed altro non voglio che conformarmi in tutto e per tutto alla tua santissima volontà. T’amo, Gesù, e voglio essere la tua piccola vittima … T’amo, Gesù, sposo mio e voglio morire d’amore.

Mio Gesù, diletto mio.

16 Luglio 1930

Gesù mio, eccomi a ripensare questa giornata decorsa.

Mio Gesù, stamane con tutto il cuore ti ho promesso di far del tutto per amarti tanto, tanto … Poi un po’ di prostrazione e un po’ di inedia (?) mi hanno fatto essere un po’ fredda. Sono stata a lavorare oggi ed a passare un quarticello da zia … Ma vedo, Gesù, la conversazione di quelle donne che là trovo, non giova molto all’anima mia. Gesù, voglio esser più cauta.

17 Luglio 1930

Perché, Gesù, anche in mezzo alle conversazioni, non so tenere il mio pensiero volto sempre a te? Dio mio, aumenta il mio amore, toglimi questa freddezza, prodotta dalla mia miseria.

18 Luglio 1930

Mio Gesù, potevo viver tua fra tante tue spose, lontana dal mondo e dai suoi frastuoni! Vedo, mio Divino, che ancora mi distrae questo mondo che mi circonda!

19 Luglio 1930

Mio Gesù, mio buon Gesù, stamani ho sentito dei bambini che ti maltrattavano, che ti bestemmiavano orribilmente

 

e parlavano di cose immorali … Mio Gesù, soffrivo e non potevo parlare per non incitarli a far peggio. Mio Gesù, fa ch’io soffra di più, molto di più, non vedendoti amato . . . debbo essere vittima per te, in te, con te … Vedo pur oggi, o mio Dio, che il mondo con i suoi discorsi mi distrae. Gesù, dammi amore.

20 Luglio 1930

Ti supplicavo, o mio Gesù, non potevo più resistere in chiesa e l’unico sacerdote che vi stava doveva confessare tante donne … Ti desideravo ardentemente, o mio divino, e mi hai ascoltato e ti ho stretto in me … e sono felice … Ti dicevo: mio Gesù, fa ch’io ti riceva; poi fa di me ciò che vuoi … non mi sentivo la forza di poter fare il sacrificio di non averti nel mio cuore! O mio diletto, chi mi avrebbe sostenuta oggi, se tu ti tenevi lontano da me?! T’amo diletto mio, t’amo e sono felice, perché ho te.

Dilectus meus mihi et ego illi.

20 Luglio 1930, sera

DILETTO MIO, ho avuto oggi con me il mio Vincenzino e sono felice di poter ritrovare in lui un’anima candida e pura!

Ti avevo tanto desiderato stamane, avevo poi tanto goduto teco: eppure sono stata fredda . . . distratta. Soffro un pochino, Gesù, vedendo che per me, per i bisogni fisici miei devo regolarmi solo da me … avrei caro un consiglio di mia madre, di zio … Il mio Vincenzino che può dirmi? Dal lato suo, si piega anche a cedermi moneta che è in comune fra di noi due, pur ch’io mi procuri tutto ciò che mi è necessario. Zia mi ha mandato un aiuto … Ma la freddezza di mia madre mi pesa un pochino … e quale nostalgia sento per una carezza, per una parola, un bacio della mamma mia diletta! Mio Gesù, ho te però ed è in te ch’io mi afferro … è a te che offro con me stessa tutte le mie piccole sofferenze. T’amo, Gesù!

21 Luglio 1930

Gesù mio, ti amo tanto, ma accresci tanto l’amor mio, tanto da gareggiare con iI tuo.

O mio divino, t’amo! Ed oggi potevo pur amarti di più, molto di più.

Sono stata un po’ allegra, anche spiritosa; ed ho pensato che le compagne potevano giudicarmi una buona compagnona.

22 Luglio 1930

Gesù, mio adorato, Gesù, son tua, ti amo, voglio morire d’amore … Mio Gesù, come la Maddalena, della quale oggi si celebra la festa, io mi getto ai tuoi piedi, domandandoti perdono e amore, amore … Gesù, fammi arrivare all’amore tuo folle … Gesù, concedimi di essere la tua vittima, come tu tale ti fai per me! Gesù, mio Gesù, come tu non ti parti dalla porta del mio cuore, così io non mi parto da te e busso, fino a che non otterrò. Gesù, mio Gesù, tutta, tutta, completamente ed assolutamente e pienamente congiungimi a te. Signore, ch’io non mi senta più della terra, del mondo, che questa mia misera parte umana l’assoggetti compieta- mente per te, in te … Gesù, Gesù, imprimi la tua immagine nel mio cuore.

Gesù, che mai demeriti l’insegna ch’io porto meco. Mio Crocifisso, ti amo … Mio Crocifisso, prima la morte che l’essere divisa da te. Ti amo!

23 Luglio 1930

Gesù, eccomi ai tuoi piedi per chiedere ancora perdono.

Mio Gesù, ho nostalgia di ancora più amore … Gesù mio, accresci la mia unione, fa ch’io ti abbia sempre, sempre presente, fa che il mio cuore, come una candela, si consumi, ma arda sempre accanto a te sacramentato … T’amo, Gesù.

Non mi sembra di aver notato mancanze … le solite … se non che il mio amore sia sempre deficiente. Ma vedo che debbo essere molto, molto più cauta.

Gesù, ti raccomando il nonno di Iolanda, io, mi ti offro in riparazione delle offese mie e sue, ma fa che la luce scenda su quel cuore, prima che abbia a lasciare la terra.

Misericordia, mio buon Gesù, fa di me ciò che vuoi, ma salva lui. T’amo, Gesù e desidero la tua gloria.

24 Luglio 1930

Gesù, vita mia, ti amo. Dilectus meus mihi et ego illi. Qual felicità sublime!

25 Luglio 1930

Altro non desidero che crescere nell’amore, o mio Gesù! ed è per questo che mi sento scontenta, avendoti amato troppo poco. Mi sembra in realtà, o mio Gesù, di essere un pochino cresciuta … ma misurando la gran differenza tra l’amor tuo ed il mio, sento anche crescere la mia deficienza …

Dio mio, ti amo, tanto ti amo … son tua e voglio consumarmi in te … Tu sei la vita mia, tu sei il mio tutto! O felicità grande il serrarti realmente al mio petto ogni mattina, parlarci così soli a soli, o mio divino … Ti amo, o mio Gesù, voglio morire d’amore.

27 Luglio 1930

Gesù mio adorato, Gesù, ho avuto oggi una lettera della Priora di Empoli, che mi rinnova la proposta di fare una prova.

Signore, Signore, cosa mi dici tu? Fa ch’io conosca chiaramente il tuo volere. O Signore, se mi permetti di appagare le mie aspirazioni!!! O mio Gesù, son tua e voglio diventare più intimamente tua nell’amore, nella perfezione. T’amo, o mio divino.

29 Luglio 1930

Sì o mio diletto, la sento la tua carezza divina che mi tranquillizza, che mi fa gustare una felicità di paradiso . . . ed io, cosi ebbra di felicità, mi getto fra le tue braccia e riposo … Chi può ardire di turbarmi fra le braccia del Re, fra le braccia dello sposo?!

Gesù, torna luminosa la speme di essere tua in un chiostro … ed io sono pronta a tutto sacrificare per te … pronta a lasciare il mio Vincenzino … pronta a far sanguinare questo mio misero cuore, pur di essere più unita a te …

Mio Gesù, se tu però vuoi togliermi anche la felicità di vivere nel chiostro, io ti ripeto: sono tua, il tuo giocattolo … fa’ di me ciò che vuoi, sol che ti ami e mi consumi per amore e sia la tua vittima!

Gesù, con la mia verginità io ti ho fatta l’offerta di tutta me stessa ed ora ti offro tutti i sacrifici che mi chiederai, tutti … confidando nel tuo Cuor Divino per avere la forza di sopportarli come ne ho la volontà.

Mio Gesù, come mi diceva il mio confessore, io ho piena fiducia in te … tu che hai tante cure di tutti gli esseri creati, anche di quelli irragionevoli, quanta più cura non avrai di me, che son tua, tutta tua? Ed allora perché preoccuparmi, perché? Dilectus meus mihi … Dio, Dio mio, amarti, ardere d’amore; crescere, crescere sempre in intensità d’amore: questo deve solo essere il tormento di ogni istante della mia vita …

Ricorda — mi diceva il confessore — che non devi sentir dal Signore quel dolce rimprovero che fa a Marta; tu devi essere la Maria, tu devi scegliere la parte migliore ed incamminarti sempre più in quella senza sostare, perché, nell’amore, chi sosta va indietro. La vita spirituale non deve mai sostare, come non sosta quella fisica . . . Però bada a non cercare nell’amore di Dio quelle sensibilità che soddisfano, è vero, l’animo, ma che sono morbosità. Dobbiamo amare sempre, nel fervore e nell’aridità, nella gioia e nel dolore, sempre.

Dio mio, mio Gesù, si sempre voglio amare, sol per la tua gloria, sol per far piacere a te …

Mio Gesù, mi getto ai piedi di te crocifisso, stringo la tua croce fra le mie braccia … mio Gesù, ecco mi ti offro tua piccola vittima, in riparazione delle offese che ti ho recate, in riparazione di. tutti i mali di questa misera umanità, di questa disgraziata gioventù . . . di quel povero vecchio.

Gesù, Gesù, fammi partecipe dei tuoi dolori e ti ripeto col mio confessore, non penso desiderare le rose, ma voglio provare le tue spine; non voglio desiderare le comodità e gli agi per il mio corpo, ma soffrire le tue piaghe, ma soffrire la tua passione, salire con te il Calvario ed essere crocifissa con te …

Dio, Dio mio, ti amo … Voglio morire d’amore per glorificare te, mio divino!

30 Luglio 1930

Mio adorato, ti serro al mio petto, ti ringrazio dei tuoi benefici, che ti sei degnato farmi in questa giornata e ti chiedo perdono per la mia poca corrispondenza all’amor tuo.

Passano, o mio Gesù, sul mio cuore dei pensieri di superbia, ma non li approvo, né mi sembra tocchino o scuotano in certo modo il cuore.

Son ben misera, Gesù … mi sembra essere un po’ migliore delle altre, mi sembra che le altre debbano riconoscere in me qualcosa di altro … Perdono, Gesù.

Dammi lume, Gesù … T’amo, Gesù. Sono felice di poterti offrire i miei piccoli mali … son pur cari, perché mi ti fanno sentire un po’ vicino … permettono farmi partecipe di un micron della tua sofferenza … T’amo, o mio divino.

31 Luglio 1930

Mio Gesù, prostrata a terra ti offro le ferite del mio povero cuore .. . accettale, Gesù, in riparazione del male commesso da quella povera figliuola …

Mio buono, adorato Gesù, ti domando perdono, perdono, Gesù, noi le tue privilegiate, noi le tue beniamine ci serviamo delle tue grazie per affliggerti con più raffinata malignità . . . La seconda delle mie figliuole caduta nel disonore!…

O quell’angelo della sorella sarà straziato e sopporterà solo perché ti ama. Gesù … perché con generosità si carica della croce e ti segue!!! Ho pianto, Gesù … perché è troppo nera la nostra ingratitudine ed è tanta la nausea ch’io provo…

Vedo, Gesù, che il dolor tuo è infinitamente più profondo del mio, ma godo che, benché poco, mi lasci partecipare al tuo strazio. Si, Gesù, devo aver parte ai tuoi dolori . . .

Gesù, mio Gesù, ti rinnovo l’offerta di tutta me stessa … voglio essere la tua piccola vittima, anche per la salvezza di quella figliuola. Dà pace ai genitori, alla sorella, al Rev. Don Luigi, a tutte quelle anime che soffrono per lei … ed a lei dà il ravvedimento.

Tutto a maggior gloria tua, o mio Dio.

Il mio Direttore mi ha restituiti i fogli, ove avevo copiate tutte le intenzioni speciali per le quali mi offro al Signore. Mi ha fatto notare alcune lacune ed io di proposito voglio tutte colmare.

Ho fatto leggere al mio Direttore la lettera della Priora e ciò che un pochino aveva lasciato male a me, ha fatto la stessa impressione a lui. In altre parole, nella lettera, la Priora mi dice che non sono generosa nell’offrirmi al Signore e mi fa la proposta della prova, senza alcun impegno da ambe le parti.

Mio Gesù, è una condizione un po’ penosa, lo vedi, non per me, ma per i miei, dai quali devo pur dipendere. Mio Gesù, tu sai ch’io già mi sono offerta a te, ch’io sono già tua: e perché dovrei titubare nel venire a te nel chiostro? Non sarebbe in ciò la mia dedizione completa? E non è ciò ch’io ti chiedo continuamente? Disporre però della volontà dei miei non posso, o mio diletto. Mi riaccetterebbero tornando poi io a casa in cattive condizioni, ma con quale animo!!! Dio mio, illuminami. Con tutto il cuore io sacrifico tutto per te, pronta a tutto. «Tutto a maggior gloria di Dio».

1 Agosto 1930

Signore, mi sento pienamente felice perché son tua, perché godo la tua carezza, e perché ti sento in me! Dilectus meus mihi et ego illi.

Signore, ho partecipato oggi al tesoro d’indulgenze che la chiesa mi offre e sento la tua grazia crescere in me . . . sento d’essermi alleggerita di un enorme peso … Gesù mio, ti amo!

Domani, o mio diletto, sarò a Casette, soffrirò, o mio Gesù, lo prevedo già … Ma che importa? Tutto a tua maggior gloria, Dio mio, dammi lume, dammi parole di conforto per la povera N. e per tutti quelli che soffrono per la povera figliuola! … Fa ch’io operi solo a tua maggior gloria.

Ti ringrazio, o mio Gesù, della grazia che oggi mi hai data e ti domando perdono per aver parlato assai di tutto ciò che è avvenuto … Gesù mio, misericordia! T’amo, o mio diletto, son tua!

5 Agosto 1930

Sono stata a Casette e sono tornata ieri . . . Che inferno … e che rovina . . . povera disgraziata figlia!!!

Ho mancato al mio proposito esternando il mio dolore; ho mancato un po’ alla carità, giudicando anche e raccontando ad Anna, senza necessità, tutto ciò che è avvenuto. E’ vero che oggi lo veniva a sapere ugualmente, ma io potevo evitare di parlare, dovevo pur pensare che la sposa del Re dei re deve cercare di fermarsi quanto meno sia possibile in certe immagini fisiche e nauseanti …

Avevo desiderio di confessarmi stasera, ho allungato un po’ ad andare in chiesa e poi non ho potuto avere il mio confessore.

Signore, quanto prima, spero domani, mi accuserò di ciò che ho detto e mi pesa; intanto a te domando perdono di cuore.

Mio Gesù, ho parlato con i miei sul come decidere con la Priora, facendo capire che io avrei chiesto patti più chiari ed impegnativi. E loro mi hanno risposto: «Ma se tu ci starai male?».

Signore, che importa? Non ti ho detto che voglio essere la tua vittima? T’amo, Gesù, diletto mio, t’amo!

6 Agosto 1930

Mio diletto, sposo mio, nemmeno stamane ho potuto purificare l’anima mia. Mi sentivo un po’ indisposta e nemmeno stasera ho trovato il mio confessore. Gesù, con tutta la forza dell’anima mia, io ti domando il perdono … Sono ingrata, Gesù, irriconoscente, infedele … misericordia.

La sento, o mio diletto, la mia misera parte umana, che non vuole lasciarmi, le sue cattive tendenze che cerca, le misere ed abbiette soddisfazioni. Gesù, misericordia! Con tutto il cuore voglio amarti, eppur cado!

Oggi devo accusarmi di aver passata qualche ora senza che il mio pensiero sia corso a te. O mio diletto, perdono …

Leggevo stamane e meditavo sulla durezza dell’uomo peccatore. Mio Gesù, lo sai, ti domando prima la morte che commettere un sol peccato volontario, prima la morte che la durezza e la cecità del peccato. Da qualche tempo leggo la vita della Beata Bartolomea Capitanio e mi sento veramente edificata. Oltre al sublime eroismo di quell’anima, si ammira, in questo libro, la via netta, matematica quasi, della perfezione menata dalla beata e proposta da essa a tutta la gioventù. Il mio confessore mi aveva proposto di fermare alcuni miei pensieri al tal proposito . . . lo ho provato, ma sono ancora in principio, scrivo in un apposito quadernino, perché sarei troppo lunga per poterlo scrivere in un diario.

Mio Gesù, che ne sarà di quella mia povera sventurata figliuola?!

Misere, Domine, miserere.

7 Agosto 1930

Dio, Dio mio, sento il peso delle mie colpe … ancora non sono riuscita a fare la mia confessione . . . Ho fatto ugualmente la comunione, perché non mi sembra di aver commesso peccato grave: pur non mi sento tranquilla! Mio adorato Gesù, sono piena di miseria e son circondata da tanta turpitudine … sorreggimi, mio Gesù, no, non voglio che il fango mi arrivi a toccare … Voglio solo, solo vivere e consumarmi in te. Diletto, diletto mio, ti amo e sono felice di esser tua. Chi ardirà strapparmi dalle tue braccia, quando io, con ogni mia potenza, a te mi afferro? T’amo, diletto mio …

Si fa un gran parlare della povera sventurata … Gesù, mio Gesù, misericordia!

8 Agosto 1930

Mio buono, adorato Gesù, eccomi purificata, eccomi sempre tua, sempre a te avvinta da un amore più intenso, che mi viene consumando … Mio Gesù, sono felice, sì, felice … godo tutta l’ineffabile tua carezza, mi beo dell’amor tuo. Gesù, Gesù, voglio essere la tua Maria, tua in tutto, la Maria di Magdala, che si strugge nell’amor tuo!!!

Gesù diletto mio, non desidero che essere la tua vittima d’amore …

Gesù, Gesù mio, ti rinnovo il mio giuramento, la mia consacrazione, la mia offerta, a te tutto, tutto a tua maggior gloria. A te solo io pensi, te solo brami, a te solo aspiri. Mio Gesù, ti amo tanto, tanto … voglio morire d’amore … Gesù, tu sei la vita mia: Dilectus meus mihi et ego illi …

Vergine santissima, conducimi al tuo Gesù. Mater mea, fiducia mea.

8 Agosto 1930

Grazie, o mio divino, che mi hai permesso di passare una giornata di quasi perfetta unione con te . . . Mio Gesù, ti sento in me, ti godo, ti amo. Perdonami se ancora trascorro qualche mezz’ora senza rivolgerti una parola di amore, di riparazione . . .

Meditavo stamane «sull’IMITAZIONE come non si deve credere a tutti gli uomini e di non dovere tanto facilmente trascendere nelle parole … Mio Gesù, per non cadere nell’errore, nelle delusioni, a te mi attacco sempre più! Sì, il mondo mi si aggira d’intorno, ma ben poco scuote l’animo mio … lo sono unita a Gesù ed egli solo mi basta. Diletto mio, ti amo.

10 Agosto 1930

Gesù, mio Gesù, ti amo con tutte le mie forze … Consumami, Gesù, fa che io scompaia completamente, che tu solo viva in me. Fa ch’io sia crocifissa teco, ch’io muoia teco, dopo aver vissuto in te, per tua gloria …

Mio Gesù, sposo mio, t’amo e sento che di più, di più deve essere il mio amore … Sento che ti dò troppo poco. Gesù mio amabile, adorato Gesù, sono felice … Lo sai, Gesù, sono la tua sposa … La fede che ci siamo giurati, o Gesù, ci lega per sempre … Fio te crocifisso sul mio petto, quale sigillo dell’amore … Gesù, ti amo, son tua … crocifiggimi teco … trafiggimi … coronami di spine, ma fammiti amare pazzamente, follemente …

Gesù, ho potuto farti corteggio, oggi ti ho accompagnato . . . Gesù, ti ho domandato di essere la tua vittima … Gesù, se non mi permetterai attuare nemmeno la mia più santa aspirazione, sii tu benedetto … Tutto sacrifico a te … tutto a tua maggior gloria … Ardentemente ti amo, Gesù, ed altro non cerco che crescere nell’amore!

Mio Gesù, sono lontana dai miei; mio Gesù, non ho più la mamma mia, il mio babbo, non ho un cuore qui che veramente mi comprenda; ho un corpo che va in sfacelo … pur sono felice, perché sono la tua sposa e posseggo te, diletto mio! Mio Gesù, ti amo. Prendo la mia piccola croce e ti seguo, perché teco voglio essere crocifissa per tua gloria …

Mio Gesù, ti amo e permettimi che anche domani possa serrarti al mio petto. Ho tanta sete di te, mio divino … Gesù, ho sete … Gesù, dammi della tua acqua, che mi disseti per sempre! Gesù, ti ho molto offeso, ma ora ti amo, non penso che ad amarti di più, che a consumarmi nell’amor tuo.

11 Agosto 1930

Mio Gesù, sì, con slancio desidero vincolarmi sempre più con te ed ho domandato al mio Direttore il voto dell’obbedienza … Gesù, dolce e cara catena quella che mi lega a te ed io voglio che essa mi venga stretta maggiormente d’intorno .. . Diletto mio vero, sono pur avara con te, mi fo legge di tutto ciò che devo fare, onde arricchirmi di un altro piccolo tesoro da offrire a te … Mi permetti, nevvero, Gesù, di questi atti di avarizia?!!? Ti amo e siccome non ho nulla di mio da poterti-offrire, ti offro ciò che ti appartiene, come il mio corpo … e mi vincolo la mia volontà su tutto ciò che ho il dovere di fare per essere una semplice cristiana …

Mio Gesù, ciò desidero per poter crescere nell’amore. Diletto mio, quale fine più glorioso io posso sperare che vivere d’amore per vivere eternamente nell’amore. Mio Gesù, ti amo e voglio che non cinquanta o sessanta volte al giorno il mio pensiero sia a te e ti faccia atti di riparazione e di amore, ma voglio arrivare a farti un atto di adorazione e di riparazione in ogni minuto … Dio mio, magari poco, ma che io cresca. Gesù, come dice S. Bernardo, voglio essere la vasca di amore e di grazia, non il canale che lascia passare, senza nulla serbare per sé … lo voglio essere colma, anzi traboccare d’amore … Sì, o mio Gesù, che io ti ami e che ti faccia amare, ch’io possa trasmettere in qualche anima il desiderio dell’amore!!! . . .

Gesù, godo molto vedendo le mie compagne dì qui più attente alla loro vita spirituale …

Signore, grazie e tutto a tua maggior gloria; ch’io ami le anime per te, in te, con te.

12 Agosto 1930, mattino

Dolce sposo mio, ti adoro profondamente in me . . . Gesù, ti serro al mio petto, ti amo, mio Gesù, poter passare così la vita, sempre con te … O mio Gesù, s’io potessi sol vivere in te eucaristia! Gesù, diletto mio, ti rinnovo il mio voto, la mia consacrazione totale, l’offerta di tutta me stessa … Gesù, qualsiasi sacrificio vorrai chiedermi io son pronta ad accettarlo per tuo amore e per la salvezza delle anime … II! Mio Gesù, sento tanta pena vedendo che tanti si tengono da te lontani, perché vorrei, Gesù, che tutti ti glorificassero, che tutti godessero della dolcezza dell’amor tuo. E sento, Gesù, che anche il tuo cuore è tanto angustiato per questo! Gesù, ebbene, accetta l’offerta di tutta me stessa, sacrifica me, per la salvezza di tante anime, di tante giovani anime … sacrifica me per la salvezza di quella mia figliuola, di quel vecchio, delle mie figliuole che si tengono lontane da te, per tanti miei parenti che non ti amano! Gesù, mio Gesù, ch’io ti ami anche per loro.

Adveniat regnum tuum.

12 Agosto 1930, sera

Grazie, o mio divino, per avermi dato questa giornata piena delle tue grazie …

Gesù, sono felice, perché ti ho avuto sempre nel mio pensiero … nel mio cuore … Mio Gesù, fa che questo ardore non sia il fuoco di un minuto, fa che mai indietreggi o mi arresti … Mio diletto, voglio ingigantire nell’amore.

Gesù, sono state un po’ con me le compagne di lavoro. Abbiamo parlato di cose spirituali; godo, Gesù, vedere come prendono sempre più interesse per le cose buone. Gesù, sii tu il Re dei loro cuori …

Vorrei fermare le mie mancanze … e non ne trovo … E’ possibile che non sia caduta nell’errore o che almeno non sia venuta meno a tante mie promesse?

Ecco, sì, sono stata un po’ distratta durante la recita del Rosario … ho divagato un pochino il pensiero dal mio centro luminoso … Gesù mio, nel domandarti perdono, io ti supplico, fa che mi conosca; ho paura che proprio sfa la mia superficie che non mi fa scoprire i miei difetti … So bene che io non sono che polvere!!! fango . . . putredine … da sola non sono capace di nulla … Ma Lui è in me, Lui mi ha nutrita stamane di sé ed oggi mi ha sorretta con la sua presenza divina … Lui con la sua grazia mi dà vita, mi dà felicità … mi fa grande … Lui, il mio Gesù, mi ha resa sua, la sua sposa …

Gesù, Gesù mio, è pur troppo poco il consumarsi d’amore per te … dato che tu, molto, molto di più hai dato: hai dato la tua vita umana sì, ma anche la tua divinità…

Gesù, mio Gesù, ti sei crocifisso per me … Crocifiggi anche me! per tua gloria, per la salvezza delle anime.

13 Agosto 1930

Mio Gesù, ti ho tolto ora dal mio petto e ti miro, mio divin crocifisso. Ti ho tolto per rimetterti con maggiore solennità sul mio petto … dopo aver purificata la mia anima, dopo aver passato un giorno di meditazione sulle tue infinite misericordie . . . dopo aver meditate le tue sante piaghe. Fa’, o mio caro Gesù, che, riponendoti sul mio cuore, possa dirti: ormai tu sei suggello di due giuramenti che ti ho fatti: la mia verginità perpetua, il mio voto dell’obbedienza al confessore. Mio Gesù, ti amo e desidero essere legata strettamente a te!

Mio Gesù come inizio del mio giorno di ritiro, ho già fatto la mia preparazione alla morte … 0 mio amabile Gesù, sento che la mia fine non sarà tanto lontana e propongo di consumare questo resto della mia esistenza nell’amore . . . Ma, o mio Gesù, pure nell’ultimo punto, quanta amarezza io non sentirò, pensando di averti tanto, tanto offeso, di averti crocifisso? Deh, o mio divino, ora ti domando perdono di tutto con tutto il cuore, ora ti domando d’essere crocifissa con te per riparare e glorificare te … e ti domando in quell’ultimo estremo: Vieni, Gesù mio, vieni e dammi l’ultimo conforto, l’abbraccio che mi congiunga a te per sempre.

Ti amo, Gesù, e ti desidero in me sempre e specie nel mio ultimo momento di vita mortale. Vieni, o mio diletto e santifica queste membra, che dovrebbero sol servirmi per darti gloria e di cui invece io ho fatto strumento di offesa … Mio diletto, possa l’olio che ungerà i miei sensi, toglier via il lezzo di cose mondane, che io ho nei miei sensi … Gesù, lo accetto sin d’ora qualsiasi morte vorrai mandarmi … Mio Gesù fammi soffrire finché vuoi, come vuoi … sol ch’io abbia la forza di farti la mia offerta ed un atto d’amore … Gesù, fin d’ora ti offro tutto e fin d’ora ti ripeto che ti amo e tutto accetto dalle tue mani per tua gloria …

Gesù, sposo mio, misericordia delle mie miserie … Gesù, l’amore che divora, che mi congiunge a te … questo ti chiedo … Gesù, ti amo.

Oggi ho avuto con me il mio Vincenzino. Gli ho parlato di me e del distacco che forse il Signore ci chiederà. Povero figliolo, non poteva rispondere, le lacrime stavano lì per uscire. Ma alla mia domanda se era più contento di darmi ad un uomo, invece che a Dio, mi ha risposto con veemenza: «a Dio, a Dio! …». Gesù, Gesù, sì a te sospiro, a te mi offre anche il mio buon fratello, benché il cuore sanguini … Che importa, Gesù, ti ho già fatta l’offerta: qualsiasi sacrificio vorrai chiedermi …!

Oggi, benché abbia fatte più comunioni spirituali degli altri giorni, mi sembra essere stata un pochino distratta …e di aver parlato troppo di cose terrene … Gesù, perdono.

Questa mia figliuola s’è sposata … N. soffre. Signore, aiutale ambedue.

14 Agosto 1930

Mio adorato Gesù, è da ieri sera che non ti ho più sul mio petto, ma eccomi prostrata a te dinanzi, ti prego, ti adoro … torna, Gesù, ad ornare il mio corpo della tua immagine divina. No, Gesù, non permettere che la tua sposa sia priva della immagine del suo sposo diletto … Gesù, mio Gesù, ti miri confitto sulla croce … Gesù, mio Gesù, perché hai fatto scempio della tua carne, per chi ti sei tutto dato?! Gesù, Gesù, è per me che ti sei annientato, per me che ti sei ricoperto di tutta una piaga . . . rosse sono le tue vesti- menta … O mio adorato Gesù, eccomi ai piedi della tua croce e piango la mia crudeltà … Gesù, misericordia … piango, Gesù e non potendo fare altro per te, mi ti offro, offro a te le mie qualità fisiche, intellettuali, morali, la mia volontà, le mie sofferenze, e, più di tutto, mi ti offro pregandoti di rendermi simile a te … Gesù, crocifiggimi teco … Gesù, anch’io voglio essere una vittima, la vittima di riparazione, d’amore.

Tu, Vergine Santissima, aiutami a salire il Calvario, a prostrarmi sulla Croce … ad essere inchiodata accanto al tuo Gesù … La sposa deve avere parte alle sofferenze, all’amore del suo sposo; e come egli si immola per l’amore delle anime, così essa deve immolarsi in riparazione e per la salvezza delle anime.

Gesù mio crocifisso, ti appendo ora sul mio petto, sia esso il tuo piccolo calvario: e tu fa scendere il tuo sangue prezioso per accendere sempre più forte il fuoco dell’amore…

Gesù, ti amo, ti stringo a me … prima la morte che demeritare di portare il prezioso gioiello!!!

E’ già passata questa bella giornata ripiena di tesori. Comunione eucaristica, semi-ritiro spirituale, confessione, comunioni spirituali, permesso di fare un nuovo voto … un po’ di febbre da offrire al mio Gesù!

Mi è impossibile fermare i pensieri delle meditazioni, perché è tardi ed il mio somarello non acconsente … Scrivere i miei propositi però lo debbo. Voglio studiare ed amare di più la virtù dell’obbedienza; e domani, esprimendo il mio voto, oltre a farmene legge di ciò che mi comanderà il mio confessore, fo il proposito di praticarla anche a riguardo delle altre persone su tutto ciò che è cristianamente lecito. Voglio far tesoro di tutti i piccoli mali fisici che il Signore si degnerà di mandarmi e voglio studiarmi di sacrificare con gioia tutto ciò che egli vorrà chiedermi.

Voglio che ogni giorno segni un progresso nella via dell’amore e che la mia vita si venga svolgendo sempre più alla presenza di Dio.

Se non nelle cose piccolissime, almeno nelle azioni un po’ moralmente importanti, io penserò sempre che opero alla presenza di Dio, che debbo operare come opererebbe lo stesso Gesù, che debbo agire come se quella fosse la mia ultima azione …

Gesù e tu, mia madre Maria, fate che io abbia sempre presenti I miei propositi e sorreggetemi: io non son che miseria … a voi mi afferro per camminare nella via della santità … Sì, voglio esser santa, grande santa, presto santa .. . per tua gloria, o mio sposo divino.

15 Agosto 1930

« Mio Gesù, diletto sposo dell’anima mia, inginocchiata ai tuoi piedi, con te sacramentato nel mio cuore e stringendo la tua immagine sul petto, alla presenza della Santissima Trinità, della Santissima Vergine, del mio Angelo Custode, di tutti i miei santi avvocati e della corte celeste, onorando l’Assunzione di Maria Vergine, mia Madre celeste, io rinnovo il mio voto perpetuo di verginità, sotto pena di peccato mortale; e con ciò, oltre al rinunciare a tutto ciò che riguarda il matrimonio, io prometto di sfuggire, per quanto mi è possibile, discorsi di cose mondane e di affari matrimoniali.

Sì, o mio Gesù, col permesso del mio confessore, fo voto di obbedienza a lui fino alla fine del mese, sotto pena di peccato veniale per qualsiasi infrazione di tutto ciò che egli si degnerà comandarmi. Vergine Santissima, presenta al tuo Gesù i miei dolci giuramenti e sii la mia madre, che a lui mi guida.

Gesù mio adorato, voglio sentirmi sempre più legata a te, affinché io possa meglio corrispondere all’amore e per poterti dire: Tu solo regni, non sono più io che vivo, sei tu che vivi in me. Tutto a tua gloria, per la santificazione dell’anima mia, per la salvezza delle anime.

16 Agosto 1930

Mio Gesù, avevo tanti moti del mio animo da fermare ieri, ma la mancanza di tempo e la stanchezza me lo hanno impedito.

Gesù, sono stata un po’ distratta ieri ed anche oggi; le molteplici occupazioni e preoccupazioni, le cose care e le persone mi hanno un po’ assorbita. N. che soffre e piange e si strugge; la sorella che, incosciente del suo male e dello strazio prodotto nei cuori, se ne va in giro apparentemente pudica … trafiggendo il cuore dei genitori …, le mie figliuole che si lasciano molto più attirare dall’assistere al gioco del calcio, che dalla funzione e dall’adunanza … il povero Don Luigi che soffre tremendamente per tutto ciò … N. si rende strumento di delitto … a dei giovani: ecco, Signore, il cumulo di cose che mi hanno maggiormente assorbito … Gesù mio, misericordia, tu solo puoi fermare questa farragine che va a precipizio …

Ieri sera abbiamo rinnovato a casa la consacrazione al tuo Divin Cuore. Gesù, Gesù mio, sentivo tremare la mia voce per la troppa commozione … i miei ti hanno eletto per loro capo, ma io ti ho nominato mio sposo! Gesù, commossi, stavamo prostrati a te davanti . . . Gesù, sentivo che anche i miei carissimi defunti non erano assenti in quel momento … Lo sentivo lo spirito del povero babbo mio, della mamma, della mia cara Amalia … Gesù, il capo della famiglia avrebbe dovuto ripetere le formule. Gesù, non abbiamo che te per capo, perciò abbiamo domandato al tuo ministro di farne le veci. Gesù, sii tu solo il centro dei nostri cuori … regna sovrano nella mia famiglia e mi consuma nell’amor tuo! Cuor divino di Gesù, ti amo.

17 Agosto 1930

Mio adorato, io non so come esprimere la felicità, la pace che gode la mia anima!

Gesù, mio Gesù, accresci le mie catene . . . dolce, troppo dolce è il tuo giogo. E come non sentirsene sempre più presi! Gesù, mio Gesù, io sono felice …

Dilectus meus mihi et ego illi <il mio diletto a me ed io a lui>. Diletto mio, io no, non devo esistere più che in te … Gesù mio sono legata a te ed altro non desidero che stringere legami sempre più stretti.

Ho avuto stasera l’obbedienza dal mio confessore con questa condizione di essere legata col voto di obbedire a lui e agli altri confessori, dai quali, palesando il mio voto, potrò avere un comando.

Dolce e caro comando quello di stasera … Dio mio, tu per primo me lo hai dato; ed il mio confessore, come tuo ministro, me lo ha ripetuto con comando: «Amerai il Signore Dio tuo, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente».

Signore, Dio mio, sento che con le mie misere forze non potrò riuscire, ma ho te per mio sposo e tu devi aiutarmi, perché io voglio amarti, sì, pienamente, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente! Dio, Dio mio, sono tua, tutta tua, sempre tua …

L’atto pratico del mio comando però si riduce a ben poco … un atto di amore, di adorazione, di offerta e di preghiera per un istante al mattino ed alla sera, e, se è possibile, anche durante la giornata … Mio Gesù, fa che io mi limiti a questo poco . . . Mio Gesù, tutta, sempre e solo tua …

Mio Gesù, accresci il mio amore ed il desiderio di vincolarmi sempre più a te. Vergine santa, madre del bell’amore, dammi aiuto ed insegnami ad amare il tuo Gesù e tutte le virtù che a lui devono condurmi … Gesù, tu dici che sei venuto in terra per accendere un fuoco e che null’altro desideri se non che questo fuoco si accenda. Ed io in qualità di sposa, ti chiedo: accendilo in me, che mi bruci … ti amo.

18 Agosto 1930

Mio Gesù, no, non mi sento soddisfatta. Ti amo troppo poco e non miro sempre a ciò che è più perfetto. Ho parlato un po’ di persone e cose di mondo, nulla ricavando a pro del mio animo e non pensavo che egli, il mio Gesù, non avrebbe parlato di ciò e che se quella era la mia ultima azione, non mi sarei certo trovata contenta.

Gesù mio, perdonami. Fa’ ch’io ti abbia sempre più presente!

19 Agosto 1930

Mio Gesù, ti domando perdono e misericordia per avere pure tanta parte a conversazioni poco assai caritatevoli e per essermi tanto trattenuta, che poi, venuta in chiesa troppo tardi, non ho potuto nemmeno leggere la mia visita … Giusta e meritata punizione. Gesù, perdono.

Non voglio spontaneamente più trattenermi in conversazioni di questo genere ed in compagnie poco utili all’anima mia. Gesù, misericordia …

20 Agosto 1930

Gesù, Gesù mio, ti rendo grazie di questa giornata. Ho divagato un po’ meno … Fa ch’io arrivi alla perfetta unione.

Gesù, penso con nostalgia al chiostro e sento come un presagio che non andrò fra le Domenicane di Empoli! Gesù, dove tu vuoi! e se tu vuoi … Altrimenti, fiat … Ti ho data la mia volontà, tu solo devi agire.

21 Agosto 1930

Gesù, ho avuto Vincenzino con me stasera e per questo non ho potuto fare la mia visita col solito libretto, perché, quando, sono venuta in chiesa non si poteva legger più. Eppure, Gesù, mi sembra essere meno colpevole dell’altra sera … perché l’altra sera, nella conversazione, venivo perdendo … stasera no. Vincenzo aveva fretta di lavorare. Ebbene io sono restata con lui ed abbiamo recitato il rosario. Gesù, vedi, ha piacere di restare con me. Fa ch’io approfitti di ciò per condurlo a te maggiormente.

Gesù, ti amo e desidero che tutti ti amino molto. Ti domando perdono per le mie distrazioni e nel tuo nome, con te crocifisso sul petto, rinnovo l’offerta di me stessa e ti domando la benedizione.

22 Agosto 1930

Gesù, perdono anche oggi per la mia distrazione … Propongo di non intrattenermi mai nei discorsi di cose mondane, di fidanzamenti ecc., e vedo che ci cado con la massima facilità.

Perdono, o mio buon Gesù, tu però, tu solo sei il centro dei miei affetti. T’amo, Gesù.

23 Agosto 1930

O mio adorato Gesù, oggi ho provato un po’ di prostrazione per l’eccessivo caldo. Vedo che lentamente, sì, vengo verso la distruzione di questa misera carcassa . . . Gesù, ora che ne ho la forza e la piena coscienza, oltre la libera volontà, io a te offro tutto ciò che vorrai apparecchiarmi … tutte le sofferenze fisiche e morali … la mia agonia, la mia morte, il dolore del distacco dai miei … tutto, tutto, Gesù, per te, per tua gloria … in riparazione … Sono la tua vittima di amore …

Gesù, Gesù, avevo bisogno di fare la confessione, di aprire un po’ il mio cuore al tuo ministro per avere lume, qualche incoraggiamento; ho dubitato delle mie forze.

O Gesù, e perciò non mi sono più trattenuta in chiesa.

Mio adorato Gesù, sento dalla mia stanza persone immorali, che non fanno altro che discorrere di fanghiglia … putredine … Gesù, perdona me che odo e che devo aver presente certe cose, mentre vorrei solo vivere con te … Signore ne sento viva e profonda ripugnanza … ma, mio sposo, pure è disgustoso troppo dover sentire …

Gesù, che felicità essere tua nel chiostro! Gesù, la sento la nostalgia, a te l’offro. Gesù, mio Gesù, te solo sopra tutto e la tua volontà, non la mia … Essere tuo strumento, un tuo piccolo giocattolo.

Sto preparando tre bimbe alla prima comunione … Mi seguono con interesse ed io ne sento piacere … ma, Signore, forse v’è, anche qui una qualche soddisfazione personale.

24 Agosto 1930

O mio adorato Gesù, ti amo! sì ti amo sopra tutte le cose. Sono felice per avere saputo sì bene scegliere il mio sposo e riguardo con rincrescimento quelle che si tengono lontane da te … Mio Gesù, ho nostalgia di tante tra le mie figliuole, di lavorare tanto per te, per farti amare … Gesù, ed un pensiero mi è venuto leggendo la Beata Bartolomea ed era: forse se io guarissi, il Signore mi chiamerebbe fra le figlie della Beata … e non potrei ottenere da lei la mia guarigione? … Eppure, Gesù, io è da tanto tempo che mi sono offerta vittima … Sai, Gesù, che l’amo tanto la mia gioventù, che vorrei tutta condurla a te … ma forse, offrendomi vittima per essa, potrò essere più utile … Gesù, sia benedetta la tua santa volontà … T’amo, Gesù …

26 Agosto 1930

Mio Gesù, mi sento sempre più tua .. . tua, sì tua; è quest’anima che ti si è data, che, benché cada nelle miserie e nella freddezza, ti ha sempre di mira sopra tutte le cose … E giovane mi sento, sì, giovane nell’amore, giovane nell’amore, giovane in te, con te, per te sempre.

Ho tanto gustata la tua parola divina, la tua accorata, amorosa richiesta. Il tuo ministro mi ha detto a tuo nome ed io ti ascolto, Gesù: «figliuola, dammi il tuo cuore …». Gesù, o mio adorabile Gesù, posso restar sorda alla tua richiesta? Ma no, Gesù, no. Sono anzi io che te ne prego … prendilo, Gesù, questo mio cuore, prendilo, Gesù e fallo ardere d’amore; prendilo e squarcialo e … fallo spasimare per il troppo amore . . . O Gesù mio, t’amo, Gesù perché tu sei Gesù … Gesù, mio Gesù, fo mia la tua invocazione e te la ripeterò fino a che non mi avrai fatto morire d’amore … prendilo il mio cuore … tu solo devi regnare in esso, tu solo devi farlo palpitare … tu, tu solo, mio Gesù, mio adorato Gesù, devi vivere in me … Deus meus et omnia <Dio e tutte le mie realtà> …

Mio Gesù, mi resta ancora poca vita forse, ma questa poca tutta, tutta la voglio consumare per amarti, per infiammare ad amarti, per poi poterti amare perfettamente nell’altra vita, per tua gloria … non per mio diletto. Ed io, mio Gesù, propongo di fare e studiare sempre più per crescere nell’amore, facendo sforzo di vedere te solo e di sentire solo l’amor tuo, anche attraverso le mie occupazioni e le mie conversazioni … Te solo soprattutto, Signore.

Ho parlato al mio confessore della messa festiva che ho lasciata ed egli mi ha fatto comando di usarmi riguardi per la mia salute e di non stancarmi, qualunque sia la mia occupazione. Ho parlato poi del mio pensiero, venutomi leggendo la Beata Bartolomea; e mi ha fatto capire che non manco di generosità, chiedendo al Signore la mia guarigione per i meriti della Beata.

Sì, o Beata Bartolomea, la tua intercessione io domando, dietro il comando del mio confessore; per i tuoi meriti io ti supplico di ottenermi, dal tuo e mio sposo Gesù, la mia guarigione, o quel tanto di salute necessaria per poter entrare in religione e poter morire sposa di Gesù e fra tante spose morire … ed anche appena entrata … sol ch’io ami tanto Gesù, come lo amasti tu e che mi faccia gran santa, presto santa.

Scriverò alle suore di Empoli molto chiaramente, esponendo la mia condizione e le mie richieste … Signore, Signore, acconsenti … morire fra le tue spose.

27 Agosto 1930

Mio Dio, grazie per questa bella giornata. Che ti ami sempre … sempre di più.

Mio Gesù, sto lavorando un conopeo. Gesù, lo lavoro con tutto l’entusiasmo; è per te e vorrei che ogni nodo ti esprimesse un atto d’amore … t’amo, diletto mio. Vedendo un disegno di ricamo un po’ rozzo, non ho saputo tacere e per superbia perché avrei avuto piacere fosse stato domandato a me.

Nelle conversazioni ho sviato un argomento che poteva condurre alla mancanza di carità; e non mi sono accorta d’essere caduta in un altro del tutto simile.

28 Agosto 1930

Le bambine della dottrina mi hanno detto che le mamme andranno a parlare per la comunione dal parroco Tomassini, invece di andare dal Reverendo della loro Parrocchia. Ne ho sentito un po’ di risentimento nel mio intimo, perché già avevo accennato al suddetto e perché, per un fiI di superbia, avevo piacere farle sentire a lui . . . Non ho approvato ciò che è passato nel mio animo né l’ho manifestato, ma quando devo essere guardinga …

Mio Gesù, ti amo … stamane proprio per me, per me sola, ti sei lasciato prendere, metter fuori dal tabernacolo … O mio adorato, t’amo, sì ti amo perché tu sei Gesù … tu sei il pazzerello d’amore; e non vorrai esaudire la mia supplica? … Fammi morire d’amore per te. L’amore va corrisposto con amore: amore è dedizione, amore è olocausto, come dice la (…) ed io voglio, sì, essere il tuo olocausto, amarti e morire d’amore … perché tu sei Gesù …

Pensavo stamani nella meditazione sulle pene dei dannati … Gesù, quasi temevo d’averti detto talvolta che, se fosse possibile, ch’io potessi amarti, bramerei stare pure nell’inferno . . . Poi ho sentito sì che se io potessi solo amarti, tutto ciò che potrebbe essere doloroso si trasmuterebbe in soave, dolce tormento … Ed ora, Gesù, ti ripeto, sì, dove tu vuoi, anche nell’inferno: sol ch’io ti ami . . . Dolce sposo mio, mia vita, mio tutto!

29 Agosto 1930

Mio sposo, Gesù mio, ho scritto alla Priora, in termini chiari e precisi, che intendo essere accettata subito e non essere ammessa a titolo di prova per la mia salute … e ciò per evitare le naturali disposizioni d’animo nei miei, per evitare cioè disgusti; ed io sto un po’ in aspettativa, ma mi sembra essere certo un rifiuto. Mio Gesù, sia benedetta la tua santissima volontà.

30 Agosto 1930

O mio adorato ed amato Gesù, perdono, anche nella confessione ho potuto essere poco generosa … ho potuto rifiutarti qualcosa che mi chiedevi . . . Gesù, Gesù mio, che ne farai di me …quanto son misera e quanto ingrata …

Mio adorato Gesù, negare a te … cosa debbo negarti? Non è tutto tuo? Eppure, quasi che fosse mia proprietà … rifiuto a te …

Gesù, ti ho rinnovato il mio voto di obbedienza, ma non voglio più negarti nulla, anche se mi chiedessi la cosa più strana di questo mondo … ciò servirà a temprare il mio carattere … ciò a dominare la mia volontà, ciò è sentirmi più tua. Dio, Dio mio, te in tutto, sempre.

Ho ricevuto la santa obbedienza: mi si è ripetuto il comando dell’altra volta e più la meditazione due volte alla settimana; l’esame di coscienza lo stesso due volte la settimana ed i sacramenti due volte al mese. Ciò per comando, ma per virtù io devo intensificare queste pratiche, che sono solita fare tutti i giorni, col farle con maggiore fervore e puntualità.

O mio dolce Gesù, devo sì imparare a vivere come tua suora . . . come tua vera sposa … Mio Gesù, che i miei voti siano sempre più e più forti, ch’io arrivi al voto di castità perfetta … T’amo, mio adorato Gesù, ti rinnovo l’offerta di me stessa, promettendo di non mancar più di generosità.

cc

1 Settembre 1930

Mio sposo diletto, eccomi a te per esprimerti la mia adorazione e l’offerta dei miei dolori. Gesù, o mio Gesù, ho una gran pena: il mio Vincenzino sta poco bene ed io ho un tremendo sospetto … Mio Gesù, mio Gesù, fa soffrire me, ma preserva lui; mio Gesù, voglio essere la tua vittima, anche per il benessere del mio carissimo fratello … Gesù, vorrei essere giù con lui … e così lasciare un po’ da parte questa esagerata cura di me stessa. No, non ho il coraggio di procurarmi ogni cura, quando so che per il mio carissimo non vi sarà alcuno che si preoccupi di procurargli sollievo, di sforzarlo, di essergli affettuoso …

Mio Gesù, ho pianto e anche ora son sul punto di farlo … Mio Gesù, fa ch’io soffra qualcosa per lui … e dammi lume sul come e che devo fare … Mio adorato Gesù, l’amo tanto il mio carissimo fratello; ma tu lo sai che per te sono pronta pure al sacrificio del distacco. Mio caro Gesù, fa che torni in piena vigoria presto e fa ch’egli cammini nei tuoi sentieri…

2 Settembre 1930

Sono ancora in preoccupazione per il mio Vincenzino, non ho avuto alcuna notizia.

3 Settembre 1930

Mio adorato Gesù, grazie del turbamento passato. Vincenzo mi ha fatto sapere di star bene: grazie, o mio diletto. Mio adorato Gesù, sento in me ingigantire la mia felicità e mi domando quanto immensa è la miseria mia, che, dopo aver gustato, che godendo il tuo amore, ha il brutale coraggio di cadere nella colpa … O mio Signore, son polvere e fango e solo l’amore tuo mi toglie dal mio stato di abiezione … Mio diletto, ho ormai il permesso di fare il mio voto di castità perfetta … Mio Gesù, non nella mia freddezza, ma nel tuo amore spero non verrò mai meno ai miei giuramenti. O Signore, e se un momento di pazzia potesse un po’ annebbiarmi la mia vista … prima la morte, o Gesù …

Gesù, Gesù mio, il mio Direttore mi ha chiesto se ho ben considerato il mio voto … A me sembra che non debbo sentire titubanza per esso, o Gesù. Sono già legata a te in perpetuo col mio voto di verginità e ti ho chiesto la morte prima di perdere il più prezioso tesoro che ti ho offerto … e certa del tuo aiuto riposo fiduciosa fra le tue braccia … Pur se permettessi che la mia miseria desse i suoi frutti … pur se, per somma disgrazia dovessi cadere, o mio Signore, avrò l’altra catena che a te mi lega, che sarà la mia ancora di salvataggio … che sarà il mezzo benedetto per cui potrò risorgere … Gesù, mio Gesù, ti amo ed ora ti fo l’offerta nuovamente di tutta me stessa; e ti offro, oltre al mio misero corpo, questo mio cuore … Gesù, ricordami sempre che su esso tu solo devi regnare. Dilectus meus omnia <tutte le realtà il mio diletto>.

Mi ha risposto la Priora di Empoli, ripetendo la sua proposta e rifiutando la mia … lo mi rimetto completamente nelle mani del mio Direttore. Gesù, dà a lui lume, affinché mi conduca sempre più a te vicino. Gesù, sono la tua sposa …

Vergine Santissima, aiutami a stringere sempre più i miei legami col tuo divin Figlio ed insegnami ad amarlo come lo amasti tu sopra tutte le cose; ciò per dovere di cristiana, per obbedienza al mio confessore e per crescere sempre più nei sentieri della perfezione. Gesù, voglio essere santa per tua gloria, per tua maggior gloria.

4 Settembre 1930

Gesù, ho passata stanotte un’ora deliziosa d’intimità con te. Gesù, fa che il mio amore abbia sempre lo stesso spirito di ardore e di fervore, anche nelle altre occupazioni. Vedo che non so riuscire ancora ad averti sempre, sempre presente . . . Gesù, ti amo, son tua …

5 Settembre, mattino

Sì, mio Gesù, io più di tutte ho il dovere di pregare per il tuo trionfo, quindi per la buona riuscita del Congresso nazionale di Loreto … ho il dovere, come cristiana, come socia della Gioventù Femminile Cattolica Italiana, e, più di tutto, come tua sposa. Gesù, per il tuo trionfo offro le mie piccole sofferenze di questi giorni, le mie preghiere, i miei lavori, tutto il mio essere ed in un modo speciale, il mio cuore, che voglio sia colmo dell’amore tuo solo solo. Tu solo devi regnare In esso … Adveniat Regnum tuum <venga il tuo Regno>.

5 Settembre 1930, sera

Mio adorato e buon Gesù, oggi ho fatto poche comunioni spirituali per la troppa conversazione e per la mia prostrazione. Gesù, te ne domando perdono. Sento e godo la gioia di esser tua… Gesù, Gesù mio, tua in tutto e sempre. Quando, o Gesù, potrò essere, tutta tua, senza che il mondo m’importuni?! Gesù, intanto fa ch’io stringa più forti legami con te, fa ch’io mi consumi in te …

6 Settembre 1930

Mio adorato Gesù, eccomi a te, purificata nuovamente nel tuo divin sacramento, fortificata dalla tua parola incitatrice ed amorosa. Sì, o mio Gesù, desidero stringere sempre più il nostro legame. Gesù, tu, mio dolce sposo, mi aiuterai a togliere via queste mie miserie che ti ho offerte … tu mi aiuterai ad essere la tua casta sposa …

Mio Gesù, il mio intelletto, il mio amore, la mia volontà dovranno sempre, e di te solo prendersi cura … i miei sentimenti voglio siano eccitati dal tuo amore …

Sento sì, Gesù, che questa mia misera fanghiglia, questi miei sensi qualche volta fanno delle scappatine, e, se non fossi tu sempre pronto ad aiutarmi, chissà … Dal fango e dalla putredine c’è sempre da temere. Mio Gesù, in te solo spero …

7 Settembre 1930

Mi sento un po’ stanca, perciò non mi dilungo a scrivere tutto ciò che vorrei. Domani, mio sposo, entrerai per la prima volta nel cuoricino delle mie cuginette! Gesù, Gesù, di cuore ti raccomando le loro animucce e ti prego imprimi fortemente il tuo bacio divino nel loro cuore, affinché tu solo possa in esso regnare. Signore, ti ringrazio che ti sei servito di questo misero strumento, quale sono io, per prepararle . . . Gesù, ti offro il mio misero lavoro per il vantaggio di quelle animucce…

Gesù, fammi pienamente comprendere la bellezza ed il valore del nuovo voto, al quale mi apparecchio … E, Gesù, se è possibile … almeno morire sposa fra le tue spose. Diletto mio, mio tutto.

8 Settembre 1930

Grazie, o mio adorato Gesù, grazie della sofferenza di oggi. Gesù, Gesù mio, perdona la mia debolezza, non ho saputo frenare le lacrime … E’ la mia misera parte umana, che vuole la sua parte di sfogo!

Stamane ho baciato con trasporto quelle care figliuole, che per la prima volta ti hanno ricevuto … Mio Gesù, ho gioito e gioisco tuttora per loro, ma, o mio Gesù . . . grazie, sì grazie che mi hai messo a parte della tua corona di spine, come mi hai messo a parte della gioia tua nel farti cibo delle anime …

Mio Gesù, aspettavo sicura qualcuno di casa, specie mio fratello … ma nessuno … Gli altri per un po’ d’indelicatezza; Vincenzo perché non si sentiva bene.

O mio Gesù, il pensiero di mio fratello sofferente mi strazia; e piango, sì piango, o mio Gesù, sposo mio, diletto mio, piango ed offro a te questo dolore e ti ringrazio per farmelo sentire … O mio Gesù, la mia coscienza mi impone di correre da lui … di soffrire con lui. di dar tutte le mie misere forze per lui …

Mio Gesù, intanto rimetto me e lui nel tuo cuore divino; e domani, fidandomi nel tuo aiuto, partirò, andrò a Casette! … Mio Gesù, in te spero, mentre le mie forze s’infiacchiscono in questa prova … Ma tu tutto puoi ed io son tua …

Vergine santissima, nel giorno santo della tua natività io ti supplico, intercedi per me, per la grazia che tanto desidero e l’aiuto per il mio Vincenzino …

11 Settembre 1930

Mio adorato e buon Gesù, ti rendo grazie di tutto, di tutto … Sono passati giorni di trepidazione, di preoccupazione, e di tiepidezza … son passati … ed io benché nel dolore per avere mio fratello ammalato e chissà per quando ancora . . . mi sento tua, tutta tua, più tua. Gesù, ti amo, e tutto accetto fin d’ora dalla tua mano di sposo … tutto, tutto quei che vorrai …

Ed ora, o mio Gesù, eccomi in ginocchio … e ti parlo. Gesù, ti dico che domani spero … sì spero legarmi più fortemente e indissolubilmente con te per tutta la vita.

Mio Gesù, ti farò, se tu me lo permetterai, il mio voto di castità perfetta e perpetua, sotto pena di peccato mortale per qualsiasi mancanza al voto e ciò col comando del mio Direttore … al quale io stessa ho chiesto il permesso di questo nuovo legame. Gesù. Gesù mio, ormai, lo vedi, non cerco che essere solo e tutta tua … Pure in questo giorno, o mio adorato, come mi sono interessata di cose di questo mondo! Ma da domani, o mio diletto, fa che una nuova vita incominci per me. Vedere e vivere per te solo, e con te . . . Vedere e morire in te … Gesù, mio diletto, fa ch’io comprenda pienamente la mia dignità, ch’io mi strugga per tuo amore.

Casette d’Ete 12 Settembre 1930

Mio Gesù, chi potrà ormai separarmi da te … Son tua tutta per sempre … ti ho fatto il mio voto di castità perfetta e perpetua … sono felice … Vergine santissima, ti eleggo per mia avvocata e guida …

12 Settembre 1930

Gesù, mio diletto sposo, inginocchiata davanti a te crocifisso, ti ho fatto il sacrificio di parte della mia chioma per significare il distacco dalle cose di mondo, per aver simbolicamente impressa in me la tua coronazione di spine e la tua crocifissione … Ormai, Gesù, ho tutti i caratteri di sposa e di nulla devo preoccuparmi, fuor di piacere al mio sposo … Mio sposo divino, sì pienamente ed incondizionatamente mi getto fra le tue braccia, mi nascondo nel cuore di Maria Santissima e tuo e così nulla temo, Gesù, ti amo … Voglio ardere d’amore, Gesù. Tu, tu solo il mio Re, il mio sposo, il mio padrone, il tormentatore dell’anima mia, Gesù con te sulla croce, nella flagellazione, nella gloria … dove vorrai e dove posso maggiormente amarti, glorificarti.

Gesù, son tua, disponi di me come vuoi. Difectus meus mihi et ego illi.

Gesù, Gesù, Gesù.

13 Settembre 1930

Mio diletto, vorrei riuscire ad essere più intimamente unita con te. Le troppe persone, idee e cose mi distraggono, tanto più che ora mi tolgo da quell’ambiente un po’ isolato, che è il mio posto di Montegranaro.

Gesù mio, perdonami! Gesù mio, aiutami tu, sono la tua sposa … tutta tua. Tu sei il centro dei miei affetti, tu il mio tutto.

14 Settembre 1930

Perdonami! Son ben sempre l’ingrata che vuol essere dissetata e non vuol dissetare; mi distraggo troppo e t’amo troppo poco …

Mio Gesù, avrei voluto essere oggi a Loreto, accompagnarti nel tuo trionfo … amarti!… Ma, o Gesù, il mio animo ti è stato vicino, son potuta stare un bel pezzo in chiesa … Gesù, ti amo ed invoco l’avvento del tuo regno.

Mi son lasciata vincere dalla curiosità; ho osservato tutti quelli del gioco del pallone. Devo badare ad essere più ritirata.

Casette, 15 Settembre 1930

Il mio Vincenzo seguita a star male e chissà sino a quando, o Signore. C’è attacco di pleurite, proprio quel che temevo. Fiat, o mio Gesù, fiat voluntas tua!!!

Ho già data a te la mia parola di tutto accettare, affinché tutto ridondi a tua gloria. Mio Gesù, vedo che la tiepidezza riprende possesso di me. Eppure ho fatto promessa di amare con tutto lo sforzo possibile il mio diletto … Gesù, Gesù mio, se ciò permetti per non dovere io insuperbire, grazie … ma temo invece che tutto derivi dalla mia infingardaggine, e perciò te ne domando misericordia, rinnovandoti la promessa di amarti di più e di parlare di meno delle cose che non riguardano lo spirito …

Gesù mio, sono pur la tua sposa … più tua ancora con il mio voto di castità … e quanto non debbo sforzarmi di piacerti …

Mio Gesù, vedo ogni giorno le fidanzate e le spose degli uomini che si dànno pazzamente all’amore … ad un amore che è il più delle volte opprimente … ed io non debbo pazzamente donarmi a te? …

Gesù, sto lavorando assieme con altre un conopeo, un velo che ricoprirà ed ornerà la tua abitazione. Gesù, vorrei che ogni nodo, che ogni punto ti parlasse dell’amore … ti esprimesse un mio palpito, l’affetto, l’adorazione … Mio Gesù, ornati sì col lavoro della tua sposa, ma ricambia il dono col rubare a me il cuore per poter troneggiare solo in esso.

6 Settembre 1930

Gesù, perdonami, son pur sempre la stessa misera ingrata. Dio, Dio mio, oh essere fra le tue spose! Dio, Dio, sono tua sposa, ma son distratta, ma non so amarti, non so pensare solo, solo a te anche in tutte le mie azioni e preoccupazioni. Gesù mio, vorrei che tutta la mia vita passasse in una continua, spirituale comunione … ed invece perdo il tempo e, rimpiango … e rimpiangendo, fo lo stesso …

Leggevo stamani un brano per meditazione sulla tiepidezza; e sì, sentivo che mi era proprio venuto davanti a momento propizio. E’ vero, Signore, che la tiepidezza dipende in gran parte dalla fragilità e dalla fiacchezza della nostra natura, senza vera coscienza e volontà. Ma a me sembra che io la favorisca con la mia trascuraggine alle pratiche buone. Gesù, aiutami tu ed abbi misericordia di me.

19 Settembre 1930

Mio adorato Gesù, eccomi ancora a domandarti perdono del mio poco amore.

Mio Gesù, perché desiderare, come leggevo nella meditazione, perché desiderare essere fra le tue spose, se intanto non so qui a casa approfittare del tempo e di tutto per amarti!

Mio Gesù, desidero sì, ma voglio intanto porre ogni cura e fare sforzo per la mia perfezione, per accrescere il mio amore. Gesù, ti amo, son tua.

Mio Gesù, ho oggi tanto discorso con Iolanda di cose spirituali. Fa, o Gesù, che l’uria con l’altra ci aiutiamo a salire a te …

Stasera ho avuto l’adunanza. Provo gioia grandissima a stare con le mie figliuole . . . ed in numero completo … Gesù, mi ti offro anche per loro, specie per quelle che ti amano poco e che lasciano un pochino a desiderare. Gesù, la mia vita è tua ed io voglio struggermi nell’amor tuo e vivere per amarti e farti amare … Io non so arrivare all’ardore di un serafino, ma vorrei che tutti si struggessero di amore per te … Gesù, voglio essere santa, grande e presto santa per darti gloria, per attirare le anime a te … Gesù, voglio dissetarti … Gesù, ho sete di più amore verso di te.

Vergine Santissima, in questi giorni in cui ti veneriamo sotto il titolo dell’Addolorata, accresci in me, in noi, il desiderio di alleviare i tuoi dolori, amando più intensamente il tuo Gesù … Tu, Vergine Santissima, siimi guida ed avvocata …

Gesù, ti amo … Gesù, voglio morire d’amore … o Gesù, mio sposo diletto … io sono con te.

22 Settembre 1930

Gesù mio, abbi pietà di me, aiutami a scuotere questa opprimente tiepidezza.

Mio Gesù, domani Vincenzo andrà per la radiografia, lo mi metto nelle tue mani e fin da ora accetto tutto, anche se il cuore dovrà sanguinare … ma se è possibile allontana da me questo calice amaro!!! Gesù, sono la tua sposa, t’amo, diletto mio.

23 Settembre 1930

Vincenzo è tornato. Ancora non so nulla dell’esito. Signore, sì faccia la tua e non la mia volontà!

Oggi termino il 26° anno di età; ormai il mio essere dovrebbe essere arrivato all’apogeo della perfezione ed invece mi trovo ancora a mani vuote. Gesù, che ne farai di me, che prometto molto e mantengo niente? Gesù, che farai di me, che desidero sempre trovarmi in altre condizioni per procurarmi la santificazione e non so trarre profitto della mia vita odierna?

Mio Gesù, il nulla non sa produrre che il nulla; e penso a te, mi affido e spero in te, confido la mia volontà sia tua e la tua sia mia.

Don Luigi è partito e starà fuori sino a sabato. Signore, chi mi sosterrà in questi giorni? Sposo mio diletto, sostienimi tu.

24 Settembre 1930

Mio diletto … appresso le mie labbra al calice amaro che mi porgi; e benché la mia umanità ne senta disgusto, io l’accetto dalle tue mani. Fiat, fiat.

28 Settembre 1930

Mio diletto, Gesù mio bene, come sono felice! Ho ritrovato il mio diletto, che la mia aridità mi faceva sentire lontano. Gesù, amor mio, Gesù mio divino, mio tutto, t’amo, t’amo sopra tutte le cose, ti rinnovo l’offerta di me stessa; anzi ti supplico di divertirti con questo misero strumento . . . son tua, puoi ben farne ciò che vuoi di me . .

Gesù, mio bene, regna solo tu in tutto il mio essere … Gesù, ch’io vinca per te anche il mio attaccamento al mio Vincenzino!

Gesù, accetto come una grata carezza dalle tue mani tutto ciò che mi mandi … Grazie, o Gesù, che ti degni farmi partecipare ad un po’ di sofferenze. Dovrò separarmi dal mio Vincemmo, dovrò affidarlo nelle mani estranee … Tutto, tutto a tua maggior gloria; diletto mio, t’amo Gesù e godo della tua grazia divina, della tua misericordia … Il tuo ministro mi augura la santità, io la voglio, tu la vuoi per me … ebbene, o mio Gesù, dammi forza di conoscermi e di vincere questa mia misera carcassa. T’amo, Gesù ed altro non desidero che tutto il mio essere ed in tutte le sue manifestazioni non sia che un inno d’amore. Dilectus meus mihi et ego illi.

A te completamente mi affido; sento i pericoli che mi circondano: ma tu sei mio, t’amo, t’amo, son tua.

29 Settembre 1930

Mio Gesù, ora la tua carezza è apparentemente un po’ rude, ma pur cara, diletto mio!

Il mio Vincenzino aggrava, ogni giorno peggioramenti. Gesù, vedo, vuoi un pochino provare se il tuo misero giocattolo è buono a qualcosa, lo vuoi un pochino temprare.

Sia benedetta sempre la tua santissima volontà. Se è possibile allontana da me questo calice amaro, ma si compia la tua e non la mia volontà.

Ti ho detto, Gesù, che voglio aver parte ai tuoi dolori, come godo della tua gloria; e tu benigno ti degni esaudire le mie misere parole …

Signore, umanamente potrebbe sembrare la mia posizione e quella di mio fratello un caso dolorosissimo … invece tu ti degni farmi comprendere il tesoro preziosissimo del nostro stato odierno. Mio Gesù, io, tua sposa, tutto accetto dalla tua mano divina, e, per quanto mi è possibile, non voglio nemmeno dar sfogo alle lacrime, come la mia umanità vorrebbe. Nel tuo cuore divino nascondo me ed il mio Vincenzino. T’amo Gesù, t’amo.

1 Ottobre 1930

Il mio Vincenzino è partito per una casa di cura a Bologna. Mio Gesù, per te e con te tutto . . . per la buona riuscita della Giornata Missionaria la mia offerta.

Mio Gesù, è la prima volta che il mio caro si allontana da casa … Intuisco ora tutto ciò che passa nel mio animo … Mio Gesù, tu tutto puoi … fa che presto possa tornare perfettamente guarito. Fa’ che riacquistando la salute del corpo, possa anche perfezionare la sua anima. Cuor di Gesù, a te lo affido, in te confido.

Ti domando perdono per il mio poco ardore nell’amore … Gesù, Gesù, sento che sinceramente ti prometto al mattino di ardentemente amarti … Poi vedo che questa mia misera umanità vince sempre, vince troppo. Gesù, perdono, sono la tua sposa e ti prego aiutami ad essere più conforme al tuo volere.

Sì, sì, voglio esser santa. T’amo, Gesù.

2 Ottobre 1930

Mio caro Vincenzino, ti penso … con chi starai, chi avrà cura di te? chi potrà offrirti un sorriso? uno sguardo affettuoso? Chi … Gesù, Gesù mio, a te tutto, solo in te è dolce e caro tesoro il dolore …

Gesù, ch’io tragga profitto di tutto per correre a te … Tu sei il mio diletto, lo sposo mio tutto, da te tutto accetto, tutto, tutto, tutto … Ma giacché mi dici di chiedere, se è possibile, mio dolce sposo, che passi da me questo calice, o se vuoi che io ne beva, sia benedetta la tua volontà …

Stamani ho chiacchierato con R. Girotti … forse avrò mancato un po’ di carità … Mio Gesù, quanto spesso si sbaglia, quanto spesso si giudica con la propria testa e non col lume della fede. Gesù, donami maggiore fervore … Gesù, ti amo … Gesù, aiuta il mio carissimo Vincenzino.

3 Ottobre 1930

Vincenzino mi dà buone notizie. Grazie, mio Dio.

lo sento che non riesco a riaccendere quel fervore, quell’amore di Dio. Egli, Egli solo è centro dei miei affetti, ma pur non so essere in continuo atto di amore, in continua comunione spirituale. Gesù, Gesù, son pur sempre l’abietta e misero fanghiglia . . . Solo in te posso sperare … Ma voglio che la mia volontà sempre più a te sia unita.  Gesù, mio bene, ti amo.

6 Ottobre 1930

0 mio Gesù, riprendi per carità questo tuo misero giocattolo, altrimenti non saprò più resistere … Gesù, Gesù mio, è possibile che questo mio cuore sia diventato di pietra? Voglio amarti, Gesù, abbi pietà della mia miseria e toglimi quest’aridità.

7 Ottobre 1930

Gesù, Gesù, ti amo … eppure, Gesù, che tormento questa sterilità di spirito! Pur, Gesù, te ne ringrazio e la offro per i tuoi poveri missionari … Ti domando perdono per tante trascuraggini da parte mia … per la poca mia carità … per la perdita di tempo che ho fatto … ti offro la mia piccola indisposizione … ti offro il dolore di sapere lontano il mio carissimo Vincenzino … Ti offro tutta me stessa … Gesù, ti amo.

Ho veduto e parlato con Don Virgio. Ho avuto piacere rivederlo, come una cara persona, che ha fatto tanto bene alla mia anima. Avrei desiderato aprirmi un po’ con lui. Ho dato i suoi saluti a Don Luigi. Don Luigi chissà cosa potrà pensare della mia visita a Martinucci <don Virgio> …

Le difficoltà con le suore di Empoli crescono … lo vado nuovamente perdendo ogni speranza … ma sono nelle mani dello sposo e non ho da temere … T’amo, Gesù.

8 Ottobre 1930

Mio Gesù, grazie che mi hai tolto un po’ dell’aridità, Gesù, ti amo! Ti domando perdono per non averti sempre presente.

9 Ottobre 1930

Stamani mi sono confessata ed ora mi trovo meglio di spirito … O Gesù, Gesù, divertiti fin che vuoi col tuo gingillo, ma non lo lasciare in un cantuccio, perché esso ha paura.

Gesù, come mi diceva il confessore, prendile, o Gesù, le mie croci te le offro … tutte, tutte; se vorrai mandarmene delle altre, ti offro anche quelle, così come ti offro la mia miseria, la mia debolezza. Gesù, ti amo … Perdonami però se non riesco nell’amore come vorrei e come dovrei. Sai, Gesù, io son tanto debole, che ogni piccolo soffio di vento mi muove ed ora lo strappo fatto alla mia vita di Montegranaro mi ha tanto scossa e raffreddata. Perdono e t’amo, mio diletto, mio tutto.

10 Ottobre 1930

Gesù, perdonami le mie impazienze … Gesù, confido in te … io son polvere e fango …

11 Ottobre 1930

Mio Gesù, sono stanca e vorrei fermare tutto ciò che è passato e passa nel mio cuore … Gesù, che commozione vedere Maria Zega e Rosetta! . . . che nostalgia . . . stasera a te l’offro, tu sei il mio sposo ed io tutto gradisco dalle mani dell’amor mio. Gesù, ti amo!

13 Ottobre 1930

Gesù, offro a te per I poveri missionari ed infedeli questo forte dolore di spalla … Gesù, grazie, ti amo, son la tua sposa. Fiat voluntas tua! . . .

14 Ottobre 1930

Gesù, ti amo! Ho avuto una brevissima visita di Don Virgio … mi ha detto di essere tranquilla ed aspettare . . . lasciando fare la volontà di Dio.

Gesù mio, soffro un pochino, la mia carcassa tentenna, ma son contenta, perché sto a te più stretta … ti sento in me . . . Magnificat anima mea Dominum … Il mio diletto è con me, cosa debbo temere? Gesù, ti amo …

16 Ottobre 1930

T’amo, diletto mio, e vorrei sapere esercitare quella carità che tu mi comandi verso le anime. Ma la mia straordinaria miseria mi porta tanto a mancare … Perdono, Gesù …

Vincenzo scrive, ma un po’ turbato … Tutto a tua gloria, Gesù, tutto.

17 Ottobre 1930

Mio Gesù, ecco l’aridità che ritorna!

O mio diletto, come posso non sentirla? Sono quattro giorni che non ti ricevo più. Torna, o mio diletto e fa ardere l’anima mia.

19 Ottobre 1930

Ho bisogno di confessarmi e non lo potrò nemmeno domani … Povera anima mia, che aridità . . . che fiacchezza! … e non mi scuoto … prevedo che ogni piccolo mutamento, che tolgo alla mia vita spirituale, aiuta la mia miseria. Mio Gesù, ti domando perdono di tutto, ti domando forza per riprendere il mio nuovo metodo di vita. T’amo Gesù, tu sei il mio diletto.

Veglia sul mio Vincenzino.

20 Ottobre 1930

Domani forse tornerò a Montegranaro … Signore, fa ch’io possa riacquistare qualcosa per la mia vita spirituale, tanto deteriorata. Gesù, ti amo ed in te confido.

Ho fatto la mia confessione stasera … Quanta fiducia e confidenza devo porre in te, o mio Signore … e come devo riconoscere la mia miseria …

Signore, ch’io ami la carità e l’umiltà; Signore, ch’io, confidando in te, ponga tutta la mia buona volontà per vincere la mia superbia e le mie impazienze … Gesù, ti amo . . . confido in te: tu sei il mio Re, lo sposo mio.

Montegranaro 23 Ottobre 1930

Eccomi tornata al più tranquillo raccoglimento.

Lotte d’anima, dolori, fiacchezza spirituale, sconvolgimento … segnano il mio mese di soggiorno a Casette … Gesù, tutto mi aiuti a meglio conoscere la mia miseria, il mio nulla … e ad amarti sempre, sempre più.

Ritiro spirituale, 24 Ottobre 1930

Grazie, grazie, mio adorato, la tua grazia mi colma di felicità … Gesù, ti amo sopra ogni cosa. Gesù, tu sei il mio sposo … O felicità! … O mondo, puoi tu forse darmi qualcosa di più grande di ciò che mi ha dato Gesù? Ed allora perché cerchi ancora sottrarmi all’amore . . .? O misera mia natura, che ti lasci sobillare dalle cose umane, materiali e non comprendi a quale sublime dignità sei stata elevata! …

Gesù, son tua … e tutta, sai, Gesù … Se in qualche momento sono stata e sono un po’ fredda, è perché sono una fanghiglia … una misera, abbietta creatura … e come tale non ho la capacità di amare come voglio … è anche l’amore che ti porto dono tuo . . . quindi, Gesù, se io son tua, tutta tua, se io sento d’amarti, non è per mia capacità, ma solo per la tua divina generosità e bontà. Hai visto, Gesù, di che cosa sono capace io? … Solo di offenderti … Con i sei mesi di continuo soggiorno, quando cogli sforzi indefessi del mio direttore, con la tua grazia divina, ero riuscita a formarmi un metodo di vita spirituale molto deficiente, ma in via di miglioramento … sono andata a Casette, e, con il contatto con persone, conversazioni, preoccupazioni, interessi materiali, dispiaceri: patatrac … un crollo … le mie comunioni spirituali ridotte ai minimi termini … Eppure ti promettevo ogni mattina essere più attenta e più unita a te … ti promettevo di non distaccare il mio cuore dal tuo tabernacolo … poi il pensiero del mio Vincenzino, oppure di affari un po’ intricati, di lavori da portare a termine, conversazioni di cose mondane … m’assorbivano così tanto … posso quasi dire che assorbivano ogni mia attività …

In fondo in fondo trovar solo te, è vero, non è in fondo ch’io voglio trovarti, ma sopra tutte le mie cose . . . Gesù, in cima ai miei pensieri … Gesù, mi preoccupavo e mi preoccupo ancora … ma col salmista ti ripeto: «GETTO OGNI MIO PENSIERO, OGNI COSA PENSATA, AL MIO SIGNORE, AFFINCHÉ’ MI NUTRISCA» …

Tutto in te, con te e per te. O diletto mio, la sento la felicità di esser tua … teco anche nel dolore …

Mio Gesù, i miei mali, e, più di tutto, la sofferenza di sapere mio fratello in pericolo e doverlo avere lontano da me … non poterlo vedere, mostrargli il mio affetto, prodigargli le mie cure … trafiggono, è vero, l’animo mio; e come col pensiero mi vi fermo, un nodo mi stringe la gola e le lagrime vorrebbero sgorgare … Ma pur son essi mali che mi ti fanno sentire più vicino … Gesù, son teco al Calvario. Ti chiesi una volta di poggiare, Gesù, la tua croce su me, di farmi esser teco nella tua dura passione, nella tua crocifissione, per tua gloria e per potere arrivare ad amarti eternamente … Ti ho chiesto tante volte di essere la vittima del tuo amore. Ed ora, rinnovandoti la richiesta, ti rinnovo l’offerta … Gesù, per l’avvento del tuo Regno. Gesù, domenica, giorno dedicato alla tua regalità, voglio, col tuo aiuto divino, rinnovarti la mia consacrazione di sposa; e la mia offerta, Gesù, oltre ad essere quella di tua sposa, sarà quella di tua schiava, e, come tale voglio essere l’oggetto del tuo trionfo. Adveniat regnum tuum <venga il tuo Regno>.

25 Ottobre 1930

£’ possibile ancora, o diletto mio, che io abbia a stringerti, realmente sacramentato, al mio petto e restare fredda? … Stamane avevo sperato di avere un po’ di ardore nella comunione … ed invece ancora quella pesante aridità. Pensavo: Gesù, ecco ti ho realmente In me; so che posseggo il Re dei re, il Salvatore, il Redentore, il mio sposo … so che Gesù, il mio Gesù è in me per ricolmarmi delle sue grazie, per accendermi di quel fuoco che consuma i cuori nell’amore … E come posso non avere l’ardore di un serafino? Come posso non sentirmi morire d’amore? Mio buon Gesù, perdono, perdono … Ciò non è altro che il frutto del mio orto, diceva S. Caterina da Genova, ancora il frutto della mia vita dissipata, della mia natura trasandata! …

Grazie, Gesù, di avermi fatto toccare con mano la mia fragilità, la mai nullità. Credevo di aver raggiunta una certa perfezione spirituale, credevo aver acquistata una certa padronanza sulla mia natura … credevo tutto ciò perché la mia vita, piana e facile, scorreva sul mare calmo. Quando il mare si è un po’ agitato, addio fermezza … addio vita intima …

25 Ottobre 1930, ore 11

Mio Gesù, le anime grandi anelavano di soffrire per te, con te, perché capivano che il tesoro più prezioso per una anima è di patire con pazienza e con gioia …

Anche a me, o mio diletto, tendi la mano, porgendomi la medicina amara che asconde il tesoro; ed io, meschina, con titubanza, con ripugnanza anche, l’accosto alle labbra …

Diletto mio, oggi più nettamente comprendo che non a parole, ma realmente e generosamente debbo mostrarmi la tua sposa, accettando con senso di riconoscenza, oltre che di rassegnazione, con senso di contento tutto il calice amaro che ancora mi potrà essere apparecchiato, … e tutto, tutto per dar gloria a te, mio Re, e per l’avvento del tuo regno …

Sai, Gesù, sento che la mia fine non deve essere molto lontana; sento pure che, prima di essa, dovrò molto soffrire, dovrò sentire strappi fortissimi nel mio cuore .. . dovrò vedere che tutte le cose di quaggiù sono vane … Ma lo sento che tutto ciò che io fin d’ora accetto e ti offro per tua gloria, serve solo per raffinare l’anima mia e renderla degna di te, mio sposo …

Diletto mio, non è forse tutto, tutto dolce quando ti si può amare, quando si vive con te, per te?

Quante povere figliuole, giovani al par di me, non ti conoscono, perciò non ti amano e devono così soffrire tutti i tormenti di una vita mondana e materiale. Quante povere figliuole sballottate dall’uragano mondano vi sono, senza una meta, senza uno scopo!

Gesù, con quale senso di riconoscenza e di amore, dovrò io dirti il mio grazie . . . per avermiti fatto conoscere … per avermi eletto a tua sposa … per avermi permesso di offrirmi tua vittima per la tua gloria!

Eppure, Gesù, io sono la più misera fra tutte le tue creature … Quante, se ti conoscessero, ti amerebbero infinitamente più di me …

O mio Re, grazie, grazie … e per implorare la tua misericordia su tutte le anime, per implorare il tuo regno assoluto su tutti i cuori, io ti domando di essere strumento per il tuo trionfo … Gli imperatori romani passavano coi loro cocchi trionfali per le vie di Roma trascinando dietro la moltitudine dei prigionieri … passavano sui corpi degli schiavi, stesi tappeto e destinati, coi loro corpi, ad essere stritolati, per dar gloria ad un uomo, per far meglio risaltare la potenza dell’Imperatore … Ed io, Gesù, ti domando di far parte dei prigionieri e degli schiavi per dar gloria ad un Dio, all’Uomo-Dio … Che gloria, Gesù, poter far parte, come un piccolissimo atomo, al monumento ove sorge il trono del Re dei re … Mio Gesù, se io col mio meschino essere posso contribuire ad un briciolo di tua gloria, se mi è concesso di allargare, sia pur su di un’anima sola, il tuo regno, io ti prego non mi risparmiare …

Anzi, Gesù, ciò che ho messo al condizionale, so che è la più certa verità … so che tu cerchi la mia offerta … che l’hai cara: ed io te la fo completa, assoluta, generosa; mettimi sgabello ai tuoi piedi … calpestami … crocifiggimi, ma fammi amare … e con S. Paolo ripeterò: «sovrabbondo di gaudio in ogni tribolazione»

Diletto mio, ti amo.

25 Ottobre 1930, sera.

Oggi ho maggiormente considerata la mia fiacchezza, fragilità, incostanza e la sofferenza. Domani voglio un po’ esaminarmi riguardo alla santa purezza, l’umiltà e la carità. Gesù mio, aiutami. Santo Spirito, dammi lume … e tutti i tuoi sette doni … Stasera chiudo la mia giornata con l’apparecchio alla morte e domani sera penso di ripeterlo. Gesù, grazie di questa bella giornata … Signore, scuoti, scuoti questa mia anima di ghiaccio e di melma.

Più tardi

Gesù, grazie, grazie … sono colma della tua grazia sovrannaturale … Signore, come poter ringraziare tanta divina generosità, se non so nemmeno amare? … Non ho che la mia miseria di mio … e te l’offro affinché mi aiuti a farla scomparire.

Gesù, tre grazie segnalatissime mi hai già fatte … Gesù, ho sentito tutta la mia fiacchezza e la mia nullità … Ho conosciuta a pieno la mia incostanza … Ho conosciuto a pieno la preziosità della solitudine e del raccoglimento, ho conosciuto quale immenso, preziosissimo tesoro mi largisci con le piccole croci che ho …

Gesù mio, grazie, grazie, t’amo.

28 Ottobre 1930

Mio diletto Gesù, fa che oggi comprenda ciò che in realtà sono e scopra ogni mattina parte del serpe velenoso, la superbia.

Il Signore mi ha dato tante di quelle grazie soprannaturali, che mi è impossibile enumerarne soltanto le principalissime: basta ch’io pensi che sono la sposa del Signore, per considerarmi quale grande privilegio ricevo …

Pur esaminandomi con calma e senza scrupoli, vedo che spesse volte mi sono considerata come un essere privilegiato … ma per essere un po’ migliore di certe altre … Tante volte ho potuto anche pensare che, se non davo tutta la mia attività al circolo, non riusciva ad aver luce … che se io non posso ora lavorare per esso, le bambine si allontanano … che se io non dò di vita alla casa, gli altri non sono capaci … che tante cose le so fare solo io con sveltezza ed esattezza … che senza di me certe iniziative andranno male, che io debba essere il centro di tutto ciò che si potrebbe ideare … che gli animi mi sì aprono, perché ho la capacità di comprenderli, ecc.

Gesù, Gesù mio, quanta superbia! So io cos’è quest’io, le mie cadute lo mostrano ben’ chiaro …

Gesù, Gesù, ch’io possa col tuo aiuto a quest’io sostituire: «Gesù, Gesù solo, non sono io, è lui, lui solo. Non credere di aver fatto profitto nella perfezione, se non ti tieni per peggiore di tutti e se non desideri di essere posposta a tutti».

<Cristo vince Cristo regna Cristo guida>

CHRISTUS VINCIT CHRISTUS REGNAT CRISTUS IMPERAT

Montegranaro, 26 Ottobre 1930

Signore, ti ringrazio con tutto il cuore per avermi permesso di meditare e riconcentrarmi un pochino per prepararmi alla festa della tua Regalità. Quanto bene ha ricevuto l’anima mia! L’aridità opprimente che mi ha tormentata sembra vada scomparendo ed una felicità, una calma celestiale subentra nel mio cuore … Mio Gesù, sono la tua sposa e sono felice, domani, poterti rinnovare l’offerta totale di me stessa, e, di più, poterti mostrare la mia nullità, la mia miseria che oggi mi fai conoscere … affinché tu mi faccia solo degna di essere sgabello ai tuoi piedi . . .

Gesù, Gesù mio, ti amo e mi prostro nella polvere, affinché tu, mio sposo, mi faccia strumento per il tuo trionfo … Gesù, ti amo …

Imprimi nel mio cuore gli insegnamenti che ti sei degnato darmi in questi giorni e permettimi di trascrivere ciò che penso di fare.

.1.- Per salvaguardare la mia purezza, stare il meno possibile in conversazioni mondane, specialmente con persone di diverso sesso. Parlare sempre con la massima correttezza, in modo di non dare mai campo alle persone che sono con me, a pensieri poco puri.

.2.- Per vincere la mia superbia, tacere quanto più mi è possibile: così esprimere il mio parere solo quando è necessario; fare dello spirito insulso, mai, specie se serve per far risaltare i difetti di una persona; cercare di fare meno mostra che è possibile di me, e, nell’operare, pensare solo di agire secondo il volere di Dio e per suo compiacimento.

.3.- Usare carità con tutti, anche quando devo correggere . .. Essere dolce e paziente anche nelle cose contrarie . . . Parlare e giudicare il meno possibile e sempre.

.4.- Per evitare dislivelli sulla mia vita spirituale, cercare di non lasciare le mie preghiere, od almeno far sì che qualsiasi occupazione sia retta da spirito soprannaturale …

Mio Gesù, ho appena fermati i principali propositi … ma la mia miseria è tanto grande che, benché li faccia sinceramente e spontaneamente, sento che cadrò, cadrò ancora …se tu, mio Dio, non mi sorreggerai. Ma certa nel tuo aiuto ed in quello della SS. Vergine Maria, io fiduciosa mi affido e confido nei vostri SS. Cuori.

26 Ottobre 1930

Sembra oggi che anche il vento, il tempo cattivo coi suoi sfoghi vogliano unire la loro voce per dare a te, mio Re, quella gloria che parte degli uomini ti negano.

Mio Gesù, quanto sublime è stata stamane la nostra intima unione … Gesù, ho goduta tutta la dolcezza di saperti in me, di stringerti al mio petto e parlarti … Gesù, ti ho rinnovata la mia consacrazione totale, la mia offerta … e ti ho pregato, Gesù, di accettare la mia offerta, la mia vita per l’avvento del tuo regno …

Son certa, sai Gesù, che non disdegnerai il mio piccolo atto d’amore … Permettesti alla Maddalena che ti desse gloria ungendo i tuoi capelli con l’olio di nardo, lavando i tuoi piedi con le sue lacrime, che ti adorasse prostrata nella polvere: e non disdegnerai di far di me un misero granellino, destinato a darti gloria, anche a costo di essere stritolato, di essere annientato …

Mio divino, ti ho rinnovato con una certa solennità il mio voto … ho riguardato la ciocca di capelli, che mi ricorda il giorno dei miei sponsali … ed ho ricordato con piacere che nel mio capo ho impresso i segni della tua crocifissione e della tua coronazione di spine . . . che col taglio dei capelli ho rinunciato a tutto ciò che è vano e mondano, che sono pienamente tua, la tua sposa.

Mio Gesù, quale immensa felicità!

Tutti i dolori di questo mondo, tutti i martirii, tutti i tormenti mi sembra, non riuscirebbero a togliermi questa felicità divina … e tutte le gioie di questo mondo messe insieme mi sembra non possono paragonarsi nemmeno ad un briciolo di ciò che tu mi hai dato … Mio Re, mio Re, sono felice, sempre felice, e più ancora quando sorbo teco l’amaro calice … il mio cuore trabocca di gioia … Se in certi momenti la natura cede, perdono, Gesù … la volontà però non acconsente … Mio Gesù, ardentemente desidero lavorare, lavorare tanto per l’avvento del tuo regno; e ti ringrazio che ti sei degnato mettermi, ormai son quattro anni, nell’azione cattolica … ho corrisposto male, Gesù, al compito assegnatomi; ed ora che vorrei fare meglio, la salute non me lo permette … Ma meglio così … questo resto di vita ti offro … e i miei dolori .. . le gioie, tutto … affinché le anime ti conoscano e ti amino.

Diceva Argem (?) Fateor (?): «siamo dei ferramenti, che, finché sono buoni si usano e poi si mettono in disparte …». Ora, Gesù, son contenta di essere in disparte, sol perché anche con questo resto di vita mi è permesso amarti e glorificarti. Adveniat regnum tuum, adveniat …

Signore, fa che presto tutti, tutti possano intonare il grido: «Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat» <cristo vince, Cristo regna, Cristo impera>.

Gesù, ti amo … donami un amore che mi divori per la SS. Eucaristia …

Oggi ho avuto una lunghissima visita di M. e di F. … Come devo essere cauta per non venir meno alla carità di Cristo … Gesù, ch’io ti abbia sempre presente … almeno come ti ho avuto oggi …

Le mie carissime figliuole mi hanno anche oggi, come altre volte, mandato un gentile pensiero. Non so come, ogni volta che godo e gusto una mia festa intima, mi arriva un pensierino bello, spirituale, spesso dalle mie care …

27 Ottobre 1930

Ho avuta un’improvvisa visita di mia madre. Vedo che anch’essa soffre tremendamente, specie per la solitudine. Abbiamo parlato dei nostri affari un po’ intricati: sembra non si riesca più ad andare avanti …

Signore, sempre, sempre nelle tue mani, tutto per la tua gloria, grazie sempre di tutto quello che mi apporta una piccola sofferenza. Il Professore dà una buona speranza di Vincenzino … Signore, grazie per tutto, gioie e dolori …

Oggi sono stata un po’ più al contatto di persone, sono stata da zia … ancora, non riesco ad averti sempre, sempre presente, o mio divino Gesù; aiutami. Nel mio modo di parlare devo studiarmi di usare più dolcezza, anche quando ho tutte le ragioni e quando tratto con inferiori. Gesù, la tua carità sia la mia …

0 mio adorato Gesù, stamane, serrandoti al mio petto, ti ho ripetuto la mia meschina offerta … Gesù, Re, mio Re, voglio che tu trionfi su tutti i cuori; voglio che dall’ostro all’occaso il tuo regno si stenda e perciò ti domando di poter essere materia per il tuo trono, un granellino destinato a far parte del tuo seggio regale, un granellino destinato ad essere scalfito, inchiodato, martellato … e, per tutto ciò, più degno di far parte all’insieme .. . Gesù, accetti nevvero? Gesù, sì, sì, vittima per l’avvento del tuo regno, per la gloria del mio Re.

La mia anima è tranquilla, riposa fra le braccia del mio sposo …

Gesù, quanto sono felice, perché mi è dato amarti, vivere in te e con te … Gesù, tu sei la vita mia … tu il mio tutto … Dilectus meus mihi … T’amo, Gesù, sono teco.

29 Ottobre 1930

Grazie, diletto mio, grazie. Mi ha scritto Vincenzino, felice per aver potuto fare la comunione proprio nel giorno di Cristo Re … L’ha fatta a letto, povero figliuolo, ma felice egualmente. Mi dice che è proprio vero che, lontani da Dio, ci manca qualcosa, che solo in lui è felicità … che tutto in Lui è dolce …

O Gesù, grazie; cosa sono mai le nostre sofferenze fisiche, quando abbiamo te, che ci rendi felici!!!

O mondo, perché non guardi un po’ profondamente, perché non scruti nei cuori per trovare la vera fonte della felicità! Mio Gesù, io godo te, di te mi nutro, con te vivo … posso dire, Gesù, che sei tu che vivi in me? Sì, Gesù, sei tu che vivi; ma qualche volta eccola, questa mia misera carne, che vuole ciò che più non le appartiene; e vuole, vuole offrirmi ed attutire, imbrattarmi la felicità che solo un Dio sa dare.

Mio Gesù, spero anche domani serrarti realmente al mio petto … Mio Gesù, se per un solo istante mi fosse dato conoscere ciò che ho in me e ciò che avviene in me nella comunione, dovrei impazzire d’amore … Eppure, Gesù, son fredda, benché cogli occhi della fede io sappia tutta la grandiosità del momento …

Gesù, io non cesso di venire a te, perché tu solo devi aiutarmi, tu la mia forza, tu la mia gloria, tu tu, il mio tutto … perché da te attendo l’amore, l’amore che mi consumi, che mi faccia morire vittima per te, per la tua gloria … Sitio, Gesù, sitio … dammi della tua acqua, che disseterà per sempre … Gesù, sono alla porta del tuo cuore, Gesù, e chiedo e picchio . . . amore, amore . . . Tormenta, Gesù, questo cuore, incatenalo, Gesù, squarcialo, Gesù, prendilo fra le tue mani. ..

Giuoca, Gesù, con esso, palleggialo, Gesù: se esso soffre, non fa niente, sol che ti diverta …

Gesù, Gesù, ho nostalgia di più amare … Ho avuto stasera la partecipazione di matrimonio di M. C.. Quante pazzie, quante preoccupazioni, quanto amore per un uomo, che forse tra poco la terrà da poco, che forse appena le vorrà un po’ di bene…

Ed io, Gesù, non so commettere nessuna pazzia per te, mio amore? Non mi preoccupo per farti piacere … Si, Gesù, voglio solo farti piacere, voglio solo amarti e farti amare … voglio sacrificarmi per te, sol per te.

(Devo essere maggiormente puntuale e più rigorosa nel mantenere i miei propositi) … Mio proposito dei propositi crescere nell’amore, consumarmi nell’amore.

Montegranaro, 30 Ottobre 1930 VII

Stamane vi è stata una forte scossa di terremoto e tutti sono usciti fuori mezzi terrorizzati. Anche io ho provato, non nego, un po’ di spavento; però, in fondo in fondo, sono restata con una certa calma … Avevo ricevuto da poco più di mezz’ora il mio Diletto: ero con lui e cosa avevo da temere? Cos’è la morte, quando si ha seco Gesù … Egli, egli solo è riuscito a vincere la morte … Egli è vita e dà una vita che non verrà mai meno …

Gesù, mio Gesù, ti stringo crocifisso al mio petto, ti porto meco nel riposo e nulla temo, perché sono col mio Signore, col mio sposo. T’amo Gesù, diletto mio, e se anche mi restassero pochi momenti di vita, fa che sol mi servano per farti atto di amore … E’ dolce, troppo dolce passare nell’eternità amandoti, per amarti più perfettamente nei secoli dei secoli … T’amo, Gesù, t’amo … Ripongo in te ogni mio sperare, ogni mia fiducia … 0 Gesù, potrei sperare la salvezza, la perfezione nelle mie povere forze?! Ma in te che cosa non posso sperare?! Non sei, Gesù, morto in croce, nascosto nel Sacramento per l’immenso amore che mi porti? per il desiderio che hai di attrarmi a te? Diletto, diletto mio, ed io fiduciosamente mi getto fra le tue braccia, ti stringo crocifisso … per ricordarti che devo essere il tuo calvario … per ricordarti anche che sei morto in croce perdonando. Mi sento che ti sei sacramentato affinché mi consumi nell’amore.

Gesù, devo studiarmi di essere più cauta nel parlare e più ritirata … Donami della tua carità.

Casette, 1 Novembre 1930

Mio Gesù, ti amo … e godo e sempre più penetro nella sublime divina felicità di essere la tua sposa … T’amo Gesù, t’amo … t’amo nelle mie croci … nella mia malattia … nella separazione dal mio Vincenzino e ti ringrazio dei tesori che ci poni in mano …

(Ho bisogno d’essere sempre all’erta per impedire alla mia anima una forte ricaduta).

2 Novembre 1930

Mio Gesù, sento sempre più la mia miseria … e la tua generosità e misericordia … Signore, sono la tua sposa, felice d’esser tale … felice più di tutti al mondo … Signore, rendimi tu degna del mio posto ed accetta, da parte mia, l’offerta totale di me stessa e l’offerta delle mie piccole sofferenze, che mi sono immensamente care … t’amo, diletto mio …

Sono stata un momento con Iolanda … Signore, spero che te la prenderai …

Stasera a casa ho trovato mia madre disinteressata completamente della cena. I figliuoli sono andati a letto non curanti, io ho procurato qualcosina …

Signore ti ringrazio che mi hai permesso pensare a te e non essere amareggiata … Mio povero Gesù, fa’ ch’io non disdegni la santa povertà … la compagna fedele della tua vita …

Ho spedito un pacco a Vincenzino. Avrei tanto desiderato mandargli qualcosa di gustoso, e, all’improvviso non ne ho avuto mezzi né ardire, perché mia madre non me l’ha detto …

Povero mio caro figliuolo, forse avrebbe gradito tanto il pensiero affettuoso … e forse con nostalgia profonda ripenserà alla mamma, al babbo … Signore, sia benedetta sempre la tua santissima volontà.

Montegranaro 4 Novembre 1930

Stamane sono tornata quassù … Gesù mio, Gesù, c’è qualcosa che mi pesa qui sul mio petto . . . Gesù, un nodo mi serra la gola … no, Gesù, non voglio dare alla mia parte umana questa misera soddisfazione. Piangere perché? Non ho forse meco il mio Gesù? Non sono stata forse lungamente in sua compagnia? Non l’ho stretto al mio petto stamane? Non sono io la sua sposa? Gesù, offro a te questa pena, questo senso di nostalgia dei miei cari, del mio Vincenzino …

Gesù, il tempo è in tempesta continua e scosse di terremoto si sentono nei dintorni … ma io sono teco, tu sei il mio rifugio, tu il faro della mia vita. Ti serro al mio petto, Gesù, sono teco, Gesù …

Ho tanto bisogno di parlare al mio Direttore e di confessarmi. Stasera non l’ho potuto avere. Spero domani mattina, se tu, Gesù, me ne darai la forza.

Mio Dio, mio sposo, mia felicità!

5 Novembre 1930

Mio Gesù, ti stringo al mio petto, mio Gesù … povero mio Gesù, ti hanno crocifisso, Gesù, ti ho crocifisso, ti hanno martoriato, ingiuriato, calpestato, flagellato … ti hanno coperto di piaghe ti hanno squarciato il cuore … e non basta, povero mio Gesù, non ti amano, ti bestemmiano … povero, povero mio Gesù …

Ed io posso lagnarmi … posso sentirmi infelice per dovere essere sola … lontana dal mio Vincenzino … quasi senza aver più una famiglia … per dover lottare con affari intricati, con una crisi pecuniaria forte … Mio Gesù, quando le lacrime son lì per scappare, io ti serro al mio petto … ti rimiro … ti adoro … medito i tuoi dolori … e facendo il compianto, i miei scompaiono … le lacrime se ne vanno …

«Mira me e vedi se vi è un dolore simile al mio …»

Mio Gesù, le sento sul mio cuore queste tue parole e sono felice di offrire a te le mie piccole sofferenze, che sono poca cosa, mi sembrano tanto meschine, piccolissime…

Gesù, tu sei la mia vita, tu il mio compagno, la mia guida, il mio sposo, il mio tutto. Ebbene che io sia ancora più ritirata. Non ho contatto che con zia e la famiglia … Oggi sono stata parecchio da lei … ma vedo che la compagnia degli uomini mi sottrae dal colloquio col mio Dio.

Non ho potuto avere nemmeno oggi il mio Direttore.

Ho scritto al mio Vincenzino. Mio Gesù, come penso a lui, che si trova in uno stato critico assai … e che forse … O mio Gesù, no, non posso pensarci … il mio cuore non regge a tale pensiero. 0 mio diletto, se è possibile passi da me questo calice, ma si faccia la tua e non la mia volontà. Signore, Signore, soggiacerà forse, pur ti dico il mio fiat.

6 Novembre 1930

Grazie, o mio adorato. Desideravo fare la mia confessione, sentire la parola incitatrice del mio Direttore e da tanti giorni la cercavo. Stasera, fidandomi nel tuo aiuto, sono andata in chiesa, fiduciosa che tu, mio Signore, me lo avresti fatto trovare. E quando proprio disperavo … eccolo. Gesù, grazie per la tua compiacente bontà nell’appagare i miei desideri …

O Gesù, come sono felice … Sì, tu sei via, verità e vita … Tu la mia via tu la luce alla quale tendo, tu la vita mia. Diletto mio, ti amo ardentemente, fortemente … tu sei la mia felicità, in te ritrovo ogni mio vero diletto, tu sei la fonte delle mie gioie … Gesù Gesù, mio sposo, ti amo, godo, mi beo, vivo nella tua grazia … Dilectus meus mihi et ego illi.

Sì, Signore, sono teco … Gesù, che gioia sentirti vicino, vicino, sentire la tua carezza … Il tuo bacio divino. Mio Dio, non merito tanto e prostrata ti adoro e ti ringrazio.

Più tardi

Gesù, quanto è misera questa mia anima! Che ne farai, Gesù, … Come notavo Ieri sera, il mondo mi si aggira attorno e mi trae inavvertitamente nelle sue reti . . . son piccole cose, sono diletti leciti, che poi conducono a rallentare a poco a poco i freni che tengono l’anima un po’ a posto … E così si manca, si viene meno ai propositi … si tralascia il metodo di vita tanto faticosamente acquistato … l’anima si smarrisce . . . Signore, mio Gesù, che l’abbia sempre nelle mie mani l’anima mia, ch’io la guidi come vuoi tu e non come vuole il mondo. « Anima mea in manibus meis semper ». Signore, Signore, voglio acquistare la santità per dar gloria a te e perché quella tu vuoi da me … e siccome il volere richiede l’azione per tradursi in realtà … io rinnovo il proposito di tener presente sempre più te, di amarti più intensamente e di vigilare, vigilare sempre sul mio spirito: « vigilate et orate, ut non intretis in tentationem» <vigilate e pregate per non entrare in tentazione>. Signore, le tue parole mi siano sprone e guida … vigilare e pregare per non cadere in tentazione. Gesù, mi è stato domandato di offrirmi vittima per qualche intenzione speciale di chi dirige la mia anima … Signore, ti ho già fatta l’offerta della mia vita per l’avvento del tuo regno … ed accetto, perché non si tratta che di praticare la mia offerta. Gesù, è pure una gran gioia poter cooperare al tuo trionfo con le intenzioni, la preghiera, il sacrificio … con un’azione tutta spirituale … Anche Don Luigi mi ha tanto raccomandato le sue anime … ed io potrò offrirmi per le intenzioni dell’uno e dell’altro … Anche Santa Teresa era la sorellina spirituale di due missionari … Signore, non merito tanto ,sono indegna delle tue grazie … accetta tu le mie buone intenzioni.

(Casette d’Ete dall’8 al 24)

Casette, 11 Novembre 1930

Terre e terreni, interessi materiali che tolgono un po’ di vista il centro luminoso che è Dio … Bisogna arrivare più in alto per far sì che nessuna cosa venga ad offuscare la vista: Excelsior. Ragionamento lungo e profondo sul che e sul come delle cose di associazione.

Le deficienze hanno origine dalle dirigenti. Prima a fare opera negativa io con la mia impotenza … Le bimbe aspettano una parola di vita da me … Aspettano e quell’affetto fraterno e quel contatto che serve per affiatare … Invece io sono lontana, lontana …

Vergine Santissima, le ho affidate e le affido a te le mie carissime.

14 Novembre 1930

Torna la preoccupazione del domani. Signore, tu che hai cura di tutte le creature, ne avrai anche di noi nevvero? Ed allora perché agitarsi? Tutto rimetto nelle tue mani e per la tua maggior gloria; e tutto si risolva, o Gesù, secondo la tua santa volontà. L’anima sente un po’ di prostrazione. Ho bisosogno di accostarmi al Sacramento della penitenza, tanto per essere purificata, quanto per risollevarmi ed acquistare nuovo fervore, sentir la parola di vita!

16 Novembre 1930

Grazie, Gesù, oggi con le mie giovani ho parlato … ho goduto … Imprimi nei loro cuori cose sante e buone!

Gesù, ti amo!

Parlare della purezza e della verginità ed essere più tua, che delizia! Gesù, attira altre a te …

L’anima è un po’ infiacchita, ho bisogno di scuoterla. Signore, aiutami . . . Sulla croce, sul Calvario, nel pretorio di Pilato … essere coronata di spine per te, ma sempre teco . . . Gesù, non mi lasciare … Gesù, Gesù mio, sono piena di miserie, ma non arrivi io mai, mai all’enormità di farti fuggire … Morire, ma non peccare … morire, ma non restare senza lo sposo …

21 Novembre 1930

Mio adorato Gesù, grazie e di tutto …

Sono stata a Bologna, ho veduto il mio Vincenzino e molto migliorato.

In te ho sperato e spero, mio Gesù …

Il Professore ha visitato anche me e mi ha trovato nelle condizioni solite … cioè col solito attacco. I miei polmoni: l’uno maluccio, l’altro non troppo bene! ….

Mio diletto, fiat voluntas tua … e grazie perché mi dài un tesoro, il solo ch’io di mio possa offrirti … e spero con esso rendermi degna di te.

Gesù, con te sempre sul calvario … T’amo, diletto; tutto è dolce con te, per te.

Fra corse e cose, la mia mente è sempre stanchissima, tanto che non ha avuto la solita intensità di comunione spirituale. Meditazione oggi lasciata e così anche il Rosario. Benedico tutto ciò che la tua mano divina si degna di apparecchiarmi …

Sono tanto le cose che, in questi giorni, son passate nel mio cuore e nella mia mente, che mi è impossibile afferrarle tutte. Vuol dire, come torneranno le fermerò. Sono di nuovo alla mia vita di calma e di spiritualità …

Gesù, fa ch’io tragga profitto, oltre che per il corpo, anche per l’anima … fa che accumuli tesori …

Ma avrò eccessivo bisogno fra qualche mese … Se la mia virtù non sarà più che salda, chi mi sorreggerà?

Se il mio Gesù non aiuterà la sua sposa … Ma, Gesù, sono teco e nulla voglio temere … Sei tu che vivi in me … il mio io è polvere e la polvere non ha consistenza … Spero domani avere il mio Direttore … Mi sento un po’ disorientata d’animo e turbata …

27 Novembre 1930

Vieni, Gesù, e parla alla tua misera creatura per bocca del tuo ministro. Gesù, non so, mi sento di far male anche la comunione … Gesù, vieni ed aiutami … fa che domani io possa avere il mio confessore e direttore.

Gesù, mi torna alla mente la mia poca prudenza durante il mio soggiorno a Bologna. Zio mi ha accompagnato (zio, il tutore, al quale mio padre ci ha affidati ed io tengo nelle veci di padre), ha assistito alla visita medica, e, all’albergo ha preso riposo nella mia stessa camera …

Mio Gesù, la mia coscienza mi sembra nulla possa rimproverarmi rispetto al mio voto e alla mia purezza … eppure forse avrò fatto male … ne parlerò al mio Direttore. Gesù, fa che io lo possa avere presto …

28 Novembre 1930

Gesù, non v’è una volta ch’io ti preghi di avere il mio Direttore, che non sia esaudita. Oh, grazie, mio buono, mio caro Gesù! … Mio Gesù, ritrovo si l’anima mia! la prendo nelle mie mani e te l’offro insieme al mio cuore, al mio corpo, a tutto il mio essere … Gesù, Gesù, ti amo! Sono felice perché son tua, perché nessuno potrà più separarmi da te … perché voglio la morte, ma non il peccato, non venir meno al mio voto! … Gesù, son tua …

Stamani non ti ho ricevuto in me. Gesù … mi sentivo turbata. «Scrupoli», mi ha detto il mio Direttore e mi ha ripetuto di non dolermene … Gesù, perdonami, fa ch’io non mi lasci sopraffare … Signore, sono teco … tu, tutto in me ed io in te tutta e sempre. Dilectus meus mihi et ego illi … Chi ardirà separarmi dalla carità di Cristo? … Deus meus et omnia!

29 Novembre 1930

30 Novembre 1930

Ieri sera ho scritto solo la data e nulla di più … un po’ di febbre più del solito mi tormenta … Solo mi dispiace che stamane non ho potuto fare la comunione. Signore, in te confido per domani mattina ed in particolare ti offro questo calore insolito, questi respiri frequenti … siano così più frequenti atti d’amore, d’immolazione per l’avvento del tuo regno.

Gesù, ti amo, ardentemente … son tua … ti sento in me, sono magnificata dalla tua presenza … Gesù, Gesù, questo frammento di vita che mi resta è tuo tutto … e d’altro non si deve occupare, che di amarti fino alla follia. Gesù, sono stata con te … ad adorarti . . . Eri esposto per beneficarci … cosa ti ho detto, Gesù … forse troppo poco … forse nulla … ma il cuore è tuo.

Mi ha scritto il mio Vincenzino … Mi dice di essere un po’ turbato in fatto di religione …

Gesù, Gesù, non permettere che io, vedendolo sano di corpo, lo trovi d’animo falsato! … Sento che aspetta da me una parola di vita … Gesù, per te, con te, in te confido … aiutami …

Avevo scritto delle parole per Iolanda, le circoline ed Anna. Poi la lettera non è andata alle loro mani, perché non mi ha aiutato nessuno. Cuor Divino, le raccomando a te.

1 Dicembre 1930

O mio Gesù, quanto, quanto ti rendo grazie … sono felice, stamani ho potuto serrarti al mio petto, e, se facevo conto delle mie forze, sarei svenuta … Ma vi eri tu, mio Diletto! … e m’hai data forza, mi hai sospinta all’altare … con effusione ti sei dato a me … Mio Gesù, che gioia! … E se io fossi morta appena ricevuto te?! … Bel momento … dall’amplesso terreno, tu, mio sposo, mi avresti condotto all’amplesso eterno … Gesù, te ne prego, permettimi di riceverti anche domani … permettimi di desiderarti ardentemente, di amarti follemente … Gesù, Gesù … in te sempre …

In questi giorni che precedono l’Immacolata, non avendo forza sufficiente per un corso di esercizi, mi studio curare e conoscere sempre meglio la purezza e la verginità.

Vergine Santissima, fammi degna d’essere la sposa del tuo Gesù …

3 Dicembre 1930

Ieri è venuto zio Giovanni per vedere di trovare un’abitazione adatta per noi … Ecco, ci avrebbe da fare qui l’affare, impiegando la maggior parte di ciò che ricaveremo dalla vendita delle terre di mamma … oppure si potrebbe acquistare un piccolo terreno sito un po’ lontano dal paese … Gesù mio, rimettono nelle mie mani la scelta. Ed io non so. L’uno mi piacerebbe per la vicinanza alla chiesa, l’altro per la libertà del vivere … Come debbo regolarmi, mio Dio?! Illuminami tu.

Vincenzino dice di non avere avuto la mia lettera di avanti ieri … Eppure mi dispiacerebbe andasse smarrita. Vi erano scritte troppe cose importanti. Ho scritto quel che dovevo e l’ho consegnata a persona dì fiducia. Vincenzino sa … sa anche le mie intenzioni …

E’ un dovere che ho compiuto. Ho adempito anche all’obbligo che avevo di parlare a lui a mio favore ed ora sono tranquilla.

Gesù, Gesù, tutto nelle tue mani … Sol voglio il tuo regno in me, fra i miei, nel mondo.

Ore 11 antimeridiane 6 Dicembre 1930

Esercizi spirituali. Gesù, mio sposo, tutto e solo in te.

Dio, Dio mio, tu il mio creatore, tu mi hai tratta dal nulla. Mi hai fatta a tua immagine e somiglianza, mi hai immensamente amata! … Mio Dio, intendo in questo istante tutta la tua divina bontà e carità e mi dolgo per aver tanto poco apprezzato i tuoi tesori e tanto poco corrisposto alla tua carità. Mio Dio, d’ora innanzi fa ch’io possa, con ogni mia facoltà, corrispondere all’amor tuo. Ben poca cosa è l’amore di un essere meschino ed abbietto quale il mio … ed il debito sarà sempre enorme … ma il mio Gesù m’aiuterà e mi condurrà a te …

Mio Dio, oh servirti con tutto il cuore, con tutto lo slancio sempre … se il corpo agisce anche per cose materiali e deve adoprarsi, il cuore sempre a te … sempre …

Mio Dio, avevo sperato poterti servire nel chiostro … avevo sperato lavorare molto nelle file dell’Azione Femminile Italiana. Tu mi chiedi di servirti invece in mezzo al mondo e forse per la via della sofferenza … nell’apostolato del dolore: ed io benedico la tua santissima volontà … accetto tutto, sin da ora studiandomi di piacerti e di servirti sempre dove tu vorrai, come tu vorrai … Anzi ti rendo mille grazie del gran tesoro che mi permetti di offrirti … il mio male … Signore, per l’avvento del tuo regno … T’amo, mio diletto.

6 Dicembre 1930, sera

Gesù, sono tanto, tanto felice … Mio diletto, è mai possibile il non amarti?! T’amo, t’amo ed altro non desidero che morire d’amore, che assecondare ogni tuo volere, che piacere al mio diletto!

Gesù, Gesù, io ti sento in me, gusto un qualcosa di paradisiaco … Diletto mio! grazie … Gesù, son troppo ghiotta della tua carezza, del tuo bacio divino … un po’ da bambinona spensierata mi getto nelle tue braccia e mi beo del tuo volto divino … Quanto ti amo, Gesù! … Più, Gesù, alzo lo sguardo ai tuoi occhi, un amore più intenso del mio traluce da essi … Gesù, chino lo sguardo … quanto meschino e poco è il mio amore. Dunque, Gesù, dovrò disperare per questo? Che vuoi, Gesù, il mio cuore è piccolo piccolo, ma vedi, non studia altro che d’essere pieno di te, di te solo … Poi Gesù esso ha sol di mira di compiacere a te, di divertirti, essere il tuo giocattolo … Ed allora, se non può avere la dolcezza di amarti come tu lo ami, può tutto, tutto offrirtisi Gesù, a te l’offro … Gesù, giuoca, finché vuoi; quando ti sarai stancato, ponilo pure in un canto … non si lagnerà, perché ti avrà divertito … Gesù, sempre ai tuoi voleri … Gesù, ti amo e prego la tua Madre Santissima di condurmi sempre più a te … O Maria, con quale ardore dovevi tu amare il divin pargoletto … O Maria, intercedi per me una fiamma che mi bruci per il troppo amore!!!

A GESÙ’ PER MARIA. Gesù, lo spero; Maria la guida che a lui mi conduce.

Gesù, Gesù, teco, non usque in finem, ma usque in aeternum …

Debbo essere guardinga nei confronti della G. Riguardo al mio Circolo debbo accettare il volere del Rev. Assistente.

7 Dicembre 1930

Doveva venir zio e non è venuto.

Come sarà andata la nostra giornata sociale diocesana pro Arcivescovo?

Mio Gesù, ti ringrazio di tutte le grazie che oggi mi hai fatte, dandoti a me nella comunione, permettendomi assistere alla messa, alla spiegazione liturgica, alla benedizione. Grazie, mio diletto …

L’anima è tranquilla, riposa tra le tue braccia, Gesù … e se un Angelo l’avvertisse che fra un minuto dovrà presentarsi a te? Spero che spenderebbe quest’ultimo istante in un atto d’amore, quale riparazione, e quale anello che mi conduce allo sposo … In te non si trova che felicità, anche nelle più aspre lotte e nelle prove difficili. Mio Gesù, cosa ho mai fatto io per meritare tanta felicità? … Diletto mio … t’amo! Voglio che il mio canto sia cantico d’amore in eterno….

8 Dicembre 1930

Tota pulchra es, Maria. Tutta bella sei, o Maria; ed io, rapita dalla tua bellezza, mi nascondo sotto il tuo manto per ivi respirare il profumo delle tue virtù, per conoscere ed amare sempre più la verginità e la santa umiltà … O Maria, o Maria, ho rinnovata la mia consacrazione a te … Tu devi condurmi al tuo Gesù …

Maria, mia Madre celeste, mia celeste presidente, ti ho raccomandato stamane, oltre me stessa, la mia Gioventù Femminile Cattolica Italiana, il mio Circolo in particolare. Ti ho pregata per il mio confessore ed il mio assistente, dei quali oggi è l’anniversario della loro ordinazione!… Ti ho pregata per tante povere giovani …

Madre, Madonna mia Maria, abbi pietà di questa turba che si affanna e lavora sol per rovinare la propria purezza, con la moda, i divertimenti …

INTERCEDE PRO NOBIS

Vincenzino non scrive, forse in questi giorni, col riposo festivo, vi sarà ritardo postale.

Zio ha fra mano un nuovo interesse e con tutti i vantaggi morali e materiali, aria libera, vita libera, vicini chiesa e paese, possibilità di far studiare i piccoli …

Signore, Signore, sempre in te solo si deve confidare! Gesù, io ti amo. Ti ho rinnovato stamane i miei vincoli … fa che essi si accrescano … Gesù, mio tutto …

9 Dicembre 1930

Mio Gesù, sono nell’ultimo mese dell’anno. Sto pensando di fare un bel corso di esercizi in preparazione del Natale e del nuovo anno e per chiusura dell’anno vecchio. Ne parlerò al mio Direttore. Intanto lascia che il mio cuore, traboccante di gioia, intoni il Te Deum ed il Magnificat. 1930: anno di grazia … anno di immensurabili doni. Gesù, Gesù mio, quanto mi hai beneficato! Ed io … nulla in compenso di tutto ciò?! Mio Gesù, grazie. Gesù, Gesù, come dolcemente hai lavorato su me … lo sono affascinata dalla tua bellezza … io sono la tua creatura che di te solo vive, perché ti ama, perché le hai rubato il cuore. O Gesù, grazie … attirami sempre, sempre, sempre più a te.

10 Dicembre 1930

Un po’ di nebbia è tornata sulla mia anima. Oh, Gesù, perdono. Con G. stasera mi sono intrattenuta a parlare del mio antico fidanzamento (mancando al proposito) …

Sentendo che R. sta poco bene, ho pensato che la mano di Dio gli sta sopra e vorrà ascoltarla?

Gesù, Gesù mio, perdono. Perché dunque quella figura torna portando turbamento nella mia mente? Forse che vi sia in me ancora qualche rancore? Gesù, misericordia di noi … ed in riparazione ti offro parte delle mie piccole sofferenze per domandare vera luce cristiana su quell’anima.

12 Dicembre 1930

Il sereno, dopo la nebbia, è più bello e più caro. Mio, mio Gesù, l’anima mia è magnificata, dalla tua presenza è purificata … è piena di te …

Mio Gesù no, non sono io che vivo, sei tu che vivi in me … Come posso averti più vicino di così … Vivi in me … in me il mio Dio, il mio sposo …O Dio, Dio mio sposo … cosa posso desiderare di più? …Da te non ho a chiedere perché tutto mi hai dato, perché mi ha dato te stesso, mi hai fatta tua sposa … Ma da me, o mio Dio, quanto hai da pretendere … Il mio debito è enorme ed io non ho che la mia miseria e quindi non potrò mai, mai saldarlo … Ma ho il mio Gesù, il mio sposo … e Dio, Dio mio, ecco ti offro lo stesso tuo Figliuolo, al quale io sono indissolubilmente unita; e così ti prego di saldare il tuo debito e di restituirmi il soprappiù … Sì, o Signore, con un essere infinito, a te simile, pago il mio debito infinito in ragione delle offese ad un essere infinito …

Mio Gesù, ed ora lascia che io ti stringa al mio petto e ti ripeta che ti amo … Mio Gesù, sono felice che una catena forte mi leghi a te, sono felice ed in te spero stringere ancora più forti legami. Gesù, posso arrivare a presentarti, nella notte di Natale, un nuovo voto, il voto del «più perfetto» ? Il mio Direttore me ne ha dato già il permesso, lo sento tutta la dolcezza e la bellezza del nuovo legame … pure tremo …

Stamane nella meditazione leggevo: Santa Teresa non avrebbe sopportato che in Paradiso vi fosse un’anima la quale amasse Dio più di lei. lo mi son fermata su questa frase e non l’ho fatta mia … come se dovessi basarmi sulle mie forze … come se non dovessi aspirare alle cose troppo alte.

Mio Gesù, perdono; ed ora forse la stessa cosa provo per il voto … Pur so che esso è sprone al bene … che Dio non lascia mai mancare le sue grazie, che da parte mia non devo dare che tutta la mia buona volontà. Ed allora perché temere? Gesù, dammi luce, fammi conoscere i tuoi santi voleri. Sì, son tua ed altro non voglio che quello che vuoi tu …

Lunedì, con l’aiuto del Signore, spero iniziare un bel corso di esercizi, seguendo il Belleggia. Poi infine, o prima, spero di fare la mia confessione generale, sulla quale ho avuti ottimi schiarimenti stasera.

Montegranaro, 14 Dicembre 1930

«… In mezzo a voi sta uno che non conoscete…» Eppure la sua delizia è lo stare con i figliuoli degli uomini. E questi figliuoli lo sfuggono, non vogliono conoscerlo, non vogliono amarlo … vogliono vivere da bruti, mentre son fatti «per seguir virtù e conoscenza », mentre son creati per raggiungere la loro felicità …

Dio, Dio mio, mio Gesù, ma io lo so che tu mi sei vicino, che tu sei in me, che tu vivi reale, uomo Dio, nel tabernacolo … e ti amo e ti voglio amare per quelli che non ti amano, per quelli che non ti conoscono … Tu trovi ogni tua delizia nello stare con I figliuoli degli uomini: ed io trovo ogni mia delizia in te. Te ho eletto per mio sposo, a te ho consacrato tutto il mio essere; e domani, nell’abbracciarti e serrarti al mio cuore, ti prometterò di agire solo, solo per dar gusto a te e lode in ogni mia azione, agendo sempre nel modo che riterrò più conforme al tuo divin volere … Mio Signore, sì assolutamente, fermamente voglio . . . voglio che ogni giorno segni un progresso verso la perfezione … verso te, mio sposo … Signore, possa tu avere in me una dimora deliziosa al tuo cuore … possa io arrivare a te nel Cielo ed unirmi allo stuolo degli Angeli terrestri, allo stuolo dei vergini con in mano il candido giglio fragrante di profumo … Mio Gesù, sposo mio, ti amo e in te confido per salire, salire, salire … Di questa mia volontà, ragione, intelletto, corpo, di tutta la mia esistenza non voglio servirmene che per salire a te … Excelsior, excelsior <più in alto>.

ESERCIZI SPIRITUALI                                                       18 dicembre 1930

.I.- meditazione. Grazie, mio Dio, per avermi tratta dal nulla. Perdono per l’abuso ed il male uso che ho fatto dei tuoi doni, specie dell’intelligenza … Ora non più cadere … Ora servirti e nel modo più perfetto … Servirti ed amarti, ove tu vorrai, finché vorrai, come vorrai … Quel che vuole Dio, non io … All’io sempre sostituire Dio, Dio …

.II.- meditazione. Ho io quell’indifferenza necessaria a chi si è dato tutto al suo servizio per la perfezione propria e del prossimo? No. Attaccamento a Casette. Per amor proprio mi credo un po’ il suo centro. Ora che il Signore mi chiama in altro luogo, voglio benedire ed amare la sua santissima volontà.

Se nei riguardi del Circolo i Superiori, conosciute le mie condizioni, vogliono lasciarmi ancora al lavoro, accetterò per santa ubbidienza . . . qualche volta ho lasciato il lavoro a pro delle anime … sarebbe per amor proprio? … Dio mio, dove tu vorrai, come vorrai, finché vorrai … te lo ripeto.

Essere indifferente a luoghi, malattie, cose ecc.

Amare assai di più la santa ubbidienza … Dio, Dio solo e la sua santissima volontà. Che giovano tutte le cose del mondo, se non servono a conseguire il fine? Che nuocciono tutti i mali, se ci fanno arrivare a Dio?

16 Dicembre 1930

Mio Dio, io inorridisco di me stessa. Mentre tu mi colmi e mi hai colmato delle più elette grazie, ho avuto l’ardire di offenderti … Signore, Signore! misericordia . . . Pur vivo ancora e il Dio della bontà mi tende le braccia come al figliuol prodigo … mi ama il mio Dio …

Dio, Dio mio, anch’io ti amo e detesto dal profondo del mio essere tutte le mie miserie … specie la mia superbia, i miei peccati di senso … Gesù, mai più peccare, la morte ma non il peccato …

Eppure la mia nullità potrebbe ancora a ciò condurmi … Dio, Dio mio, ma io m’afferro a te ed in antecedenza voglio munirmi contro i pericoli. Mio Gesù, tu sei lo sposo mio ed è in te che io spero aiuto e forza.

17 Dicembre 1930

Morte, che sei tu, se io avrò consumata la mia vita nell’amore? … Non saresti altro che l’anello che mi congiunge eternamente al mio sposo? Morte, sol temo il tuo pensiero per tanto tempo perduto, sprecato, per tanto tempo usato a studi che nulla mi valgono al cospetto di Dio … consumato in vanità, in superbia, per il mondo! …

Dio, Dio mio, sì che ora mi sento più tua … Ma pur quanto ho abusato e male usate delle tue grazie! … Mio Dio, non in me posso, ma nella tua misericordia ..

Dio, Dio mio, propongo fermamente sol vivere per amarti … propongo di accettare qualsiasi morte tu vorrai mandarmi … propongo agire solo per dar gusto a te, per darti maggior gusto … Amarti, mio Dio, … amarti immensamente … Ed in riparazione di tutti i miei miseri peccati ti offro il tuo Gesù che si è lasciato crocifiggere … per me … Gesù, mio Gesù, ti serro al mio petto, t’amo, Gesù, fa, mio Gesù, che i nostri legami siano più stretti ed aiutami a meglio conoscere me stessa, affinché mi renda un po’ più consona alla volontà dello sposo …

Oggi mi è avvenuto di mancare al mio proposito … fra questa cosa e quella, erano le 10 ed ancora dovevo fare la prima meditazione. Certo che questi tre giorni di esercizi non l’ho passati proprio come dovevo … la fiacchezza fisica un po’ più forte vi ha molto influito.

18 Dicembre 1930

Gesù, mio Re, tu m’inviti alla battaglia, m’inviti a seguirti, promettendomi il premio e l’essere tu primo a pugnare! Gesù, vengo, ma non fra le turbe, ma sempre al tuo fianco, perché voglio prender parte a ciò che dovrai sopportare tu … Voglio esserti vicina, perché voglio che tu, diletto, nei momenti di tregua, prenda riposo sul mio cuore … voglio che tu, mio sposo, abbi a trovare ogni diletto in me.

Gesù, Gesù mio … salire il monte il più alto, il monte della perfezione, incontrare le più aspre fatiche, perché giunta alla cima, possederò tutto il mio sposo e glorificherò lui in eterno …

Excelsior …

Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat.

Superbia, dunque mai lascerai di perseguitarmi! … lo ho giurato di imitare il mio sposo ed egli mi insegna ad amare profondamente l’umiltà. Egli, che nell’utero materno ci dà l’esempio dell’umiltà perfetta! Mio Gesù, ch’io conosca sino a che punto la superbia spadroneggia in me, per sradicarla … Gesù, devo essere con te sempre …

19 Dicembre 1930

Mio Gesù, sì, devo essere pronta a fare, volere ed andare dove tu vuoi. Amare immensamente, oltre l’umiltà, la povertà, la santa ubbidienza: … essere prontamente, ciecamente, lietamente ubbidiente …

Mio Gesù, ma ecco lo sguardo al passato mi offusca … mi fa vedere ch’io non sono stata ciò che dovevo, specie riguardo all’elezione dello stato. La Priora mi proponeva di andare sin dal primo momento … ed io dovevo prontamente, ciecamente e lietamente tentare. Perché in lei io dovevo vedere la volontà di Dio. Signore, ho contrastato il tuo volere, perdono! Propongo ora studiarmi in tutto, in tutto essere pronta e lieta nell’obbedire, indifferente a luoghi, circostanze, posizioni ecc. ecc.

21 Dicembre 1930

Ieri dovevo fermare i miei propositi; ma il malessere fisico, il freddo ecc. hanno tenuta un po’ a sé la mia mente e mi hanno impedito tanti piccoli doveri.

Meditavo sulle tre classi di uomini, i tre gradi d’umiltà. O mio Gesù, sento tutta la sublime bellezza dei tuoi insegnamenti; e quanto ingrata sarei, se non mi studiassi di eseguirli … di venire con te in battaglia? Ma non è, Gesù, nelle mie forze ch’io mi fido e su di esse ch’io propongo, bensì facendomi scudo di te … In te io spero … nel tuo aiuto … per salire al terzo grado di umiltà. Mio Gesù, prediligere i disprezzi, la povertà, le malattie … perché tu le hai predilette … perché le hai fatte tue … Gesù, Gesù, tendimi la mano, voglio arrivare a te … Gesù, se la tua sposa non potesse arrivarti, sarebbe troppo infelice, abbietta … Mio Gesù, facile è promettere così a mente fredda … ma dovessi io fare come gli apostoli? …. Mio Gesù, no, noi voglio; sento che questa mia vita, che questo mio essere mi porterebbe a godere di tutti gli agi e comodità, ma io non le amo, ma io non mi attacco ad esse, perché tu non le hai amate, perché voglio essere con te, mio diletto …

Vedi, Gesù, questa mia vita viene deperendo … mio Gesù, mi vengo avvicinando a te, diletto mio … Gesù, Gesù, basterà questo soffio di esistenza per consumarmi nell’amore, per riparare tutti i mali che io, proprio io, ti ho fatti?

Mio Gesù, ti offro la sofferenza di questi giorni in riparazione dei peccati miei e di questa povera umanità, pei bisogni di questa popolazione, per implorare aiuto su zio T. … per i bisogni speciali di questi giovani, del mio Direttore spirituale, per gli infedeli, per i missionari … per tutti i bisogni, o mio Gesù.

Casette, 23 Dicembre 1930

Dio, Dio mio, perdonami la mia straordinaria fiacchezza … son cinque giorni, Gesù, che non più ti ricevo. Torna, diletto, a nutrire di te la tua debole creatura . . . Mio Gesù, vieni, vieni … sento la tempesta che mi rugge dattorno; e chi mi difenderà, se non sarò bene armata! … Vieni, diletto mio, vieni … Vedi, Gesù, come col corpo anche l’anima è fiacca!?

Perdonami e consumami in Te, per Te, con Te …

Natale 25 Dicembre 1930, ore 10

Mio diletto, in ispirito prostrata dinanzi a te, ti rendo grazie!

Gesù, Gesù, mio amore, noi due soli sappiamo in quanta gioia e felicità abbiamo passata la notte santa … Mio diletto, come diversamente giudica il mondo!

Gesù, chi può pensare che alla meschina creatura, che nel letto lotta con un po’ di febbre … che sola, sola resta in casa … che è apparentemente lontana da te, perché non può riceverti, perché non può assistere all’augusto sacrificio… chi può pensare, dico, che il mio Gesù è a lei tanto, tanto vicino, che Lui è lì a far gustare alla sua sposa le gioie del Paradiso!? …

Mio Gesù, stanotte non ho scritto nulla, ma nella piena della felicità avrei voluto riempire tanti, tanti fogli, per poi, rileggendoli, rivivere quel dolce momento!… Un po’ di lavoro di fantasia. Poi ho preso il messale, ho cercato sentire la Messa per farti la mia offerta, per presentarti i miei doni, proprio nel momento sublime della tua nascita …

Ed ora rinnovo l’offerta, rinnovo i miei carissimi, i miei dolci legami … Mio dolce sposo Gesù, ecco che tu ti fai uomo, povero povero, vieni a tanto soffrire per me … ed io sono contenta di esserti un po’ più vicina degli altri anni e ti offro questo mio malessere, la lontananza del mio Vincenzino, il dover stare a letto, il non avere, in questo momento alcuno con me … tutto ciò che mi può un po’ pesare … e te l’offro in riparazione delle mie ingratitudini, di quelle degli uomini tutti, per i bisogni di tutte le persone che sì raccomandano alle mie preghiere, per i bisogni delle mie figliuole, dell’Assistente, del mio Direttore, del popolo di qui e di Montegranaro, di tutti i miei parenti, dei miei carissimi morti.

Ed ora rinnovo il mio voto di castità, il mio voto di obbedienza al mio confessore.

Diletto, diletto mio, ed ora con tremito per la troppa dolcezza e per la meschinità mia, invoco la Santissima Trinità, lo Spirito Santo affinché mi illumini, la Vergine Santissima affinché mi aiuti … il mio Angelo custode affinché mi guidi, tutti gli angeli e santi del cielo, e, fidando sempre nel tuo aiuto, o mio divin Pargoletto, io fo voto a te di agire, in tutte le cose, nel modo più perfetto, sotto pena di peccato veniale per ora: e ciò sino al giorno dell’Epifania.

Gesù, Gesù, i nostri reciproci legami sono ormai più stretti … Mio Gesù, gli uomini ti rifiutano un albergo persino materiale, ma io voglio che nel mio cuore tu abbia a trovare una tiepida e morbida culla, voglio che in esso abbi tu a trovare ogni delizia … Gesù, Gesù, Gesù, è troppa la gioia che mi dèi; grazie, grazie. Siam soli, Gesù, ma felici … Ti serro al petto, Gesù, ruba interamente il mio cuore … T’amo.

27 Dicembre 1930

Vieni, vieni presto, mio diletto, ho tanta nostalgia di te … Soffro, Gesù, ma così ti son tanto vicina!

Il corpo … ma che importa di lui? quando l’anima vive per il suo Dio? Egli verrà, verrà a questa debole creatura … Il corpo rifiuta di condurla al suo Divino: è Lui, Lui che verrà … Signore, è troppo, troppo folle il tuo amore!

Gesù, consumami, rubami tutto, tutto il mio cuore … Gesù, ti amo …

Penso al mio Vincenzino che sarà triste, che, se sapesse del mio stato, soffrirebbe. Gesù, dammi forza per scrivergli, per mantenerlo lieto . . . Per me nulla ti chiedo, è già troppo quel che mi dai … il mio cuore traballa …

Diletto, diletto mio, chi mai può giudicarmi tanto felice? Gesù, è vero che stasera stavano per sgorgare le lacrime, ma era per un misto di nostalgia e di gioia … di rimembranze. Gesù, tutto in te; da te; da te spero le forze.

31 Dicembre 1930

E’’ venuto Egli, il mio Gesù! Signore, Signore, cosa ti rendo io per tutti i tuoi benefici?

Mio Gesù, sei venuto, ti ho serrato, ti ho serrato con amore al mio petto! … Mio Gesù, ch’io non sciupi la mia felicità, ch’io ti goda. Dilectus meus mihi et ego illi.  <il mio amato a me e io a lui>T’amo, Gesù, torna, Gesù, spesso alla tua sposa. Non la lasciare digiuna.

Oh la bontà del mio Dio! Una sua misera creatura lo desidera, non può andare a lui nell’Eucaristia. Ebbene Egli, Gesù, l’Uomo-Dio lascia il suo tabernacolo e va a lei … Gesù, è troppo . . . troppo folle è il tuo amore!

1931

1 Gennaio 1931

Gesù, ho incominciato quest’anno, ma per poco . . .

Sento, mio Sposo, che ti vieni avvicinando ed io rinnovo l’offerta totale di me stessa. Mio sposo, come e quando vuoi … Ti offro tutto, tutto, anche lo strazio del mio amatissimo Vincenzino.

Ora sento, Gesù, che vuol dire avere attaccamento, anche santo, alla creatura. Ora sento quanto costa farne olocausto. Gesù, tutto per te, mio sposo.

2 Gennaio 1931

Gesù il Reverendo Padre sarebbe disposto di portarti a me domani. . . Gesù, io non ho potuto assicurare di restare digiuna, perché mi sentivo un po’ più maluccio … Ma dimmi, o Gesù, o sposo mio, non devo sperare in te? … Gesù, sì, in te spero … Vieni, mio diletto e brucia il mio cuore, annientalo in te, consumalo nell’amore …

14 Gennaio 1931

Tutto e sempre per te, mio Gesù …

Il male seguita a spadroneggiare … L’anima vorrebbe essere un po’ più libera e più in alto … Ma sia benedetta la tua volontà … Fiat, nei secoli dei secoli.

18 Gennaio 1931

Gesù, son pur la tua Maria, che, prostrata ai tuoi piedi, ti domanda perdono delle sue miserie e amore tanto alla croce che le porgi …

Sono la tua sposa; e come posso volgere il capo indietro e lasciare che lo sposo solo salga il Calvario?

Gesù, con te sempre. T’amo nell’ardore della febbre, come ti amerei nelle più deliziose condizioni.

27 Gennaio 1931

Oggi grazia straordinaria. Visita del mio Direttore Spirituale.

Gesù, sempre teco.

6 Febbraio 1931

Gesù, ormai non ho nulla da invidiare alle tue spose dei chiostri. Anch’io ho gli stessi legami … dolci e care catene. Oggi poi ho fatto il mio voto di carità verso il prossimo; ed ora la mia vita ha scopi troppo alti per poter confondersi col male.

In alto, sempre, sempre più … e sempre con lo sposo … T’amo, mio diletto.

Sant’Elpidio, 13 Febbraio 1931

Gesù sto male! Vengo a te, o Gesù, oppure è semplicemente una prova? Tu tutto puoi ed io ripeto FIAT. Il mio Vincenzino sta male … Signore, nelle tue mani.

Sant’Elpidio 19 Febbraio 1931

Signore, sì, sempre nelle tue mani …

Soffoco, Gesù . . . ma che è la sofferenza a confronto delle tue pene?

Il mio Vincemmo in pericolo … Fiat, Fiat

Penso con nostalgia alle mie figliuole. Signore, grazie che ti degni prendertene ancora un’altra …

Ed io, Signore … Sono la tua sposa anch’io! Perciò nelle tue mani, finché e come vuoi … ma in te tutto spero e spero tanto … amare la guarigione del mio Vincemmo ed un po’ di forza che mi permetta di lavorare ancora per l’avvento del tuo regno …

FIAT.

Sant’Elpidio, 28 Febbraio 1931

Gesù, tutto è finito, ma il cuore, benché spezzato, ripete: sia benedetta la tua volontà.

O Vincenzino mio, mi hai lasciato …

Il Signore vuole con se gli Angeli e prima che tu abbia potuto conoscere le brutture, egli ti ha portato seco … FIAT.

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<Testo aggiunto dalla Postulazione per la causa di beatificazione>

PREGHIERA PER CHIEDERE LA GLORIFICAZIONE DI MARIA GIOIA

Eterno divin Padre che hai concesso molti doni di natura e di grazia a Marietta Gioia concedi che questa tua serva venga glorificata nella Chiesa e sia di esempio a tutti i tuoi figli.

Eterno divin Figlio che hai fatto di Marietta Gioia la tua sposa fedele, degnati di manifestare ai membri della tua Chiesa le virtù di lei in modo che molti desiderino consacrarsi a te.

Eterno divino Spirito che hai santificato Marietta Gioia e l’hai resa apostola della gioventù, glorifica questo tuo mirabile strumento affinché tutti i cristiani come lei sentano il bisogno dell’apostolato.

O Vergine Immacolata, che hai protetto in maniera singolare Marietta Gioia che divenne così imitatrice del tuo amore e della tua purezza chiedi a Gesù la glorificazione di questa tua figlia, affinché la carità e la santità dei costumi si diffonda sempre più tra i cristiani.

……….

PREGHIERA DA RECITARSI SOLO IN FORMA PRIVATA

Eterno divin Padre, ammiriamo la costante e generosa diligenza con cui la vostra serva fedele Marietta Gioia, in tutta la sua vita corrispose ai vostri molti e grandi doni di natura e di grazia e, per i meriti di lei, concedete anche a noi di vivere sempre docili ai vostri comandamenti e donateci la grazia che con fiducia vi domandiamo.

Pater, Ave, Gloria.

Eterno divin Figlio, Gesù benedetto, per i meriti della vostra piccola sposa, Marietta Gioia, che si è consumata in una continua e dolce estasi di amore per Voi, vivente nella SS. Eucarestia, infondete anche in noi un po’ della sua devozione e concedeteci la grazia che per sua intercessione domandiamo.

Pater, Ave, Gloria.

Eterno divino Spirito, per l’attività sempre pronta e costante che mostrò la vostra creatura Marietta Gioia, per cui, nella vostra Fortezza, essa riuscì a compiere grandi cose a gloria di Dio e a bene delle anime, concedete anche a noi di vivere da ferventi cristiani e intanto dateci quella grazia che nel nome di lei, noi vi domandiamo.

Pater, Ave, Gloria.

O Vergine Immacolata, ideale di imitazione, centro di pietà, e oggetto del più tenero amore di’ Manetta Gioia, per i meriti di questa vostra cara e prediletta figliola, dateci l’amore vostro costante, fateci vivere sempre sotto la vostra protezione, e otteneteci la grazia che con fiducia, in nome di lei vi domandiamo.

Tre « Ave Maria ».

… Chi crede aver ricevuto qualche grazia da Dio per intercessione di Maria Gioia, può darne relazione o al Parroco di Casette d’Ete o alla Rev.ma Curia Arcivescovile di Fermo.

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Scheda

Indice del testo agiografico di Marietta Gioia scritto da Guido Anacleto

Piergallina ed edito nel 1973: Il mondo di Marietta Gioia   –   Una stellina tremula nel buio cielo di Casette d’Ete   –   L’età preziosa   –   II culto della natura   –   Marietta Gioia e l’Azione Cattolica   –   Il rinnovamento spirituale e l’ultimo quinquennio    –   Oltre la tomba.

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