LA FEDE CRISTIANA TESTIMONIATA DAL MARTIRE STEFANOI. MEMORIA AD ANCONA.

Il martire santo Stefano e Ancona. La cattedrale di Santo Stefano è considerata la prima chiesa cattedrale della città di Ancona. Fin dal primo secolo si ricordano presenti i cristiani ad Ancona.

Sant’Agostino, nel Discorso 322, nell’anno 425 narra: «”…nel mio peregrinare raggiunsi pure Ancona, città dell’Italia, dove il Signore opera molti miracoli per l’intercessione del gloriosissimo martire Stefano …. Quando santo Stefano veniva lapidato erano pure presenti alcune persone innocenti, soprattutto coloro che già avevano creduto in Cristo. Si dice che una pietra gli avesse raggiunto un gomito e, rimbalzata di lì, fosse finita davanti ad un uomo religioso. Questi la prese e la conservò. Quell’uomo era marinaio di professione; un caso fortuito, proprio del navigare, lo sospinse sul lido di Ancona e gli venne rivelato che quella pietra doveva essere lì riposta. Quello assecondò la rivelazione e fece ciò che gli era stato ordinato: da questo fatto vi si edificò una cappella in onore di santo Stefano… essendo stato quello il luogo della rivelazione, là doveva restare la pietra rimbalzata dal gomito del Martire, in quanto, in greco, “gomito” suona ankòn. Ma a renderci bene informati siano proprio coloro che sanno quanti miracoli avvengono in quel luogo. Tali miracoli cominciarono a verificarsi colà solo dopo che fu rinvenuto il corpo di santo Stefano”.

Questa memoria è stata scritta dopo che nel 415 fu rinvenuto il corpo del primo cristiano martirizzato testimone della risurrezione di Gesù Figlio di Dio, Messia redentore del popolo di Dio. Si ricorda che vivente Gesù fu martirizzato Giovanni il Battista e Precursore del Vangelo.

“Martire cristiano” significa testimone della fede in Cristo e diffusore della Chiesa nell’annuncio del Vangelo. Stefano era un discepolo che aveva ascoltato la predicazione di Gesù e aveva  assistito anche alla sua moltiplicazione dei pani. La vicenda del suo martirio è narrata negli Atti degli Apostoli capitoli 6 e 7.

Per potenziare il servizio alla Parola di Dio e alle mense per i bisognosi, gli apostoli stabilirono sette diaconi a Gerusalemme. Stefano era il diacono che faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Molte erano le conversioni a Gesù Messia e una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.

Il tribunale del Sinedrio a Gerusalemme ha fatto catturare Stefano che nel dichiarare la sua fede ha raccontato ai giudici la storia compiuta da Dio con il popolo ebraico per mezzo di Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe e come aveva fatto uscirne questo popolo tramite Mosè dalla terra d’Egitto per donargli la terra promessa. Il compimento delle promesse antiche dell’alleanza di Dio con il suo popolo si stava realizzando con il Figlio di Dio incarnato, Gesù risorto.

Nel sinedrio c’era anche il giudice Gamaliele che era stato maestro di Stefano e dichiarava, con retta intenzione di giustizia, che i fedeli in Cristo dovevano essere lasciati liberi, dicendo: “ Se la loro è opera di origine umana, verrebbe distrutta. Ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli”.

Quasi tutti i giudici che tengono il processo considerano Stefano un traditore che ha rinnegato la Legge e il Tempio, lo insultano, lo colpiscono, lo feriscono, lo coprono di sputi; ma Stefano tace, resta calmo e dignitoso, estatico, dice: “ Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio”. Calpestato, ferito, Stefano è trascinato nel vicino cortile.

Gamaliele disapprova nel suo cuore la violenza ingiusta e tace, ma condivide il significato del discorso fatto da Stefano, per protesta si allontana dai sinedristi. Il giovane Saulo (Paolo di Tarso) difende convintamente la condanna, presente  all’uccisione, mentre Stefano lo guarda in modo benevolo. I giudici lanciano una grandine di selci aguzze e di sassi fino a coprire tutto il corpo di Stefano che prega: “Signore mio, Gesù, ricevi lo spirito mio”. Spirando sotto i colpi prega la misericordia divina a favore dei suoi carnefici: “Signore, Padre, perdonali; … per questo peccato …”

La pace, la serenità e lo spirito che Dio dona al martire Stefano fanno meditare Gamaliele su quella vicenda muovendolo alla ricerca di verità, luce, giustizia e alla fine professerà la sua fede cristiana. San Paolo che si era messo ad imprigionare i cristiani, è stato fermato sulla strada verso Damasco dalla visione di Gesù Cristo e si è convertito.

 

Posted in Senza categoria | Tagged , , , | Leave a comment

NATALE. COME NACQUE GESU’ CRISTO IL FIGLIO DI DIO IN CARNE UMANA

25 dicembre – NATALE –

La data 25 dicembre presso gli Ebrei, secondo l’editto di Giuda Maccabeo del 164 avanti Cristo celebrava la dedicazione del Tempio di Gerusalemme ove era presente Dio e ricordava l’elezione del nuovo altare degli olocausti. Novità nell’era cristiana con la nascita della Luce del mondo, come dicono i Vangeli.

Tra i racconti mi è utile usare “L’Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta (vol.3° 314s).

Giuseppe con la sposa Maria percorrono la strada verso Betlemme. Maria in groppa a un asinello ed è in maternità al nono mese. Mentre Giuseppe avverte il freddo pungente e i disagi della strada dissestata, piena di buche, Maria è serena, sorridente, con ardore celestiale, le sembra di procedere nel cammino sorretta dagli angeli, riposata in Dio. A lato della strada presso la tomba di Rachele (che esiste tuttora un cubo sormontato da una piccola cupoletta tonda) si fermano per rifocillarsi con un poco di pane e di olive, dato che è l’ora della cena. Dal campo veniva avanti il pastore Elia con le sue pecore e Giuseppe che ha molta cura di Maria gli chiede del latte. Il pastore si ferma a mungere il latte caldo e ristoratore che è ben accolto. Arrivati a Betlemme, città dal nome che significa Casa del pane, cercano ospitalità, in molte abitazioni, ma non ottengono nessuna accoglienza. Indubbiamente secondo la profezia a Betlemme doveva nascere Colui che avrebbe dato il Pane vero al mondo che muore di fame spirituale, come scrive la Valtorta. Ma a questi santi sposi dà ospitalità la natura amica, in una grotta dei ruderi della Torre di David e vicino a un rivolo d’acqua, tra pietre e piante. La legna serve per riaccendere fuoco in un angolo. Ma in quella notte, una luce splende splendida sorge sopra la grotta, più forte di ogni faro, splendida. Maria entra nella grotta dove vede un bue in un lato e si avvicina per sentire un po’ di calore e per appoggiarsi al fieno. Con questo fieno Giuseppe sfama l’asinello e fa anche un letto asciutto vicino a Maria. Di lato al focolare mangiano il pane e il formaggio che portano. Poi Giuseppe mette il suo mantello per fare ostacolo all’apertura. Allora il sonno gli sopraggiunge per la stanchezza. Maria, vicino al bue e all’asinello, entra in un’estasi paradisiaca, in un oceano di luce di gioia, di pace, di amore, nel preconoscimento di Dio mentre tante scintille di luci brillano davanti a lei. Ecco vede sopra di lei il Neonato e lei lo abbraccia. Poi lo dà a Giuseppe che si avvicina e prende l’Infante e lo fa riposare sul suo cuore. Con l’occorrente portato Maria fascia Gesù e lo adagia nel fieno. Si inginocchiano in adorazione. Poco dopo, attratti dalla luce splendida e dalla voce di un angelo arrivano i pastori con il loro odore di umanità, di greggi e di fieno. Gli angeli cantano ovunque fra i loro fulgori fulgenti: “Gloria di Dio nell’alto dei cieli e agli uomini che egli ama”. Poi i pastori riescono a procurare un migliore alloggio per la santa Famiglia, presso la casa di Anna

 

Posted in Senza categoria | Tagged , , , | Leave a comment

I LUOGHI PERCORSI DAL MESSIA GESU’ CRISTO NELLA PREDICAZIONE E MIRACOLI FINO ALL’ULTIMA SETTIMANA DELLA VITA PUBBLICA

I numeri SERVIRANNO per l’indice dei nomi propri, in altro testo

I LUOGHI PERCORSI DAL GESU’ MESSIA DURANTE I TRE ANNI DI VITA PUBBLICA FINO ALL’ULTIMA SUA SETTIMANA (della PALME)

Premessa: I viaggi compiuti da Gesù per evangelizzare sono qui sintetizzati soltanto per i toponimi usando “Il Vangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta (scaricabile sul sito: Centro Editoriale Valtortiano) con gli indici e la carta della Palestina di Hans G. Hopfen (1983). Per la cronologia sono state rielaborate le date da quelle di Pasqua dei tre anni in cui Gesù predica e risana 29, 30, 31. Si vuol tener presente che Gesù festeggiava realmente con il suo popolo oltre alla Pasqua anche le feste di Pentecoste, delle Capanne a ottobre e le Encenie il 25 dicembre, elementi certi della sua cronologia.

Qui i numeri segnati soltanto per l’indice. Per il Natale è chiaro che a Gerusalemme ogni anno il 25 dicembre si celebrava la festa dei lumi (luci) o della Purificazione o Dedicazione del Tempio (Gv 1, 10,22) ed erezione del nuovo Altare degli olocausti festa delle “Encenie”. Come riferisce s. Agostino nell’Omelia 48 ‘enceniare’ significava indossare una cosa nuova. Il Figlio di Dio ha indossato la carne umana. Lui tempio della Trinità è altare sacerdote e vittima della nuova ed eterna alleanza.

-.-.-.

 

Nell’anno 5 (3?) avanti Cristo, la santa Famiglia

Mt 1,18ss; Lc 1,26-38

1                      L’angelo Gabriele è mandato da Dio a Nazaret a parlare con Maria che era pienamente investita dall’amore infinito di Dio, la sua più amata, la più amabile delle creature umane e la più capace di amare Dio e le altre persone tutte. Gabriele fa l’annuncio dentro la casa paterna di Maria che dichiara: “Eccomi, sono la serva del Signore”. Il concepimento è opera dello Spirito Santo. Gesù è il Messia, il Figlio di Dio, la cui incarnazione avviene a Nazaret. <Considerazione sull’incarnazione dei Figlio di Dio il 25 marzo <anno 3?5?a.C.> era Pasqua ebraica per riferimento a Gesù Messia nell’ultima sua cena pasquale stabilisce la sua immolazione per la nuova ed eterna alleanza al 25 marzo anno 34>.

La beata Maria si sposa in seguito con Giuseppe di Giacobbe, discendente della famiglia del re David che per il censimento va a Betlemme luogo di origine della famiglia sua e residenza dei suoi parenti.

2                      La beata Vergine si reca ad Ebron (Beith Zacharia? Ain Karim?) in casa del sacerdote Zaccaria, marito della cugina Elisabetta (Lc 1,26-38) che dopo tre mesi partorì Giovanni, detto il Battista (Lc 1,39-80).

3                      A motivo del censimento, tre mesi dopo, a Betlem di Giudea, dalla beata Maria che aveva sedici anni, nasce il bambino Gesù che è la luce del mondo (Mt 1,18-25; Lc 2,1-21; Gv 1,1-18). Il parto di Gesù avviene nei resti della torre del palazzo di David. In una straordinaria luminosità del cielo, gli angeli cantano: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e pace agli uomini amati dal Signore”. Essi danno l’annuncio che era nato il Salvatore ai pastori che si recano alla grotta e si inchinano in adorazione del neonato. Essi procurano a Giuseppe, Maria e Gesù un alloggio più adeguato presso l’abitazione di Anna.

4                      Dopo otto giorni Gesù è presentato a Gerusalemme al Tempio per la circoncisione che è segno dell’Alleanza di Dio, ad opera di Simeone che proclama Gesù come luce che rivela Dio alle genti ed è la gloria del suo popolo Israele (Lc 2, 21-36).

Anno 4?;2? a. C. (Mt 2)

5                      A Betlem, quando Gesù ha poco meno di un anno di età, viene onorato e adorato da tre Savi, detti i Magi che trovano l’alloggio della famiglia di Gesù perché guidati da una stella ed offrono al bimbo oro, incenso e mirra (Mt 2,1-12)

6                      Il re Erode da Gerusalemme ordina la strage degli infanti nel suo regno (Mt 2,16-18).

7                      Giuseppe avvertito da un angelo fugge con i familiari in Egitto (Mt 2,13-15) e festeggia il primo genetliaco di Gesù a Matarea, dove la santa Famiglia rimase per oltre due anni.

Anno cca.1 d. C.

(Mt 2,19-23)

8                      Con i genitori, Gesù che ha un’età oltre i tre anni, fa ritorno dall’Egitto a Nazaret nella casa materna, quella della sua annunciazione. Qui, durante l’infanzia è ammaestrato dal padre legale Giuseppe e dalla madre Maria Vergine che istruisce insieme i nipoti Giuda Taddeo e Giacomo. A Nazaret Gesù è gradualmente avviato al lavoro dal padre.

Anno cca. 11 d. C  (Lc 2,39-52)

9                      Gesù che va sempre crescendo e si fortifica pieno di sapienza, mentre la grazia di Dio era con lui, ora maggiorenne, nella sua dodicesima Pasqua va con i genitori a Gerusalemme e resta nel tempio a discutere con i dottori della Legge.  “Queste pietre riudiranno la mia voce e fremeranno alla mia ultima parola”. Rintracciato da Maria e Giuseppe torna a Nazaret e svolge una vita nascosta in famiglia.

Anno 27 da ottobre e anno 28 gennaio (Mt 3; Mc 1,1-13; Lc 3; Gv 1,19-34)

10                    Giovanni Battista predica la parola di Dio e battezza al fiume Giordano. Anche Gesù va a ricevere il battesimo di conversione al guado di Betabara.

Vita pubblica di Gesu’ in tre anni dall’anno2 8 al 31

Anno 28 gennaio febbraio (Mt 4,1-18; Mc 1,14s; Lc 4)

11                    Dopo il battesimo Gesù digiuna, prega ed è tentato da satana nel deserto della Samaria.

12                    Ritorna in Galilea e a Nazaret dove proclama nella sinagoga che adempie l’anno di Grazia. Parte da Nazaret, dopo la morte del padre Giuseppe e dopo la festa del 25 dicembre, suo trentesimo compleanno.

Gesù nel primo anno della vita pubblica si manifesta soprattutto come Uomo-Maestro, il Sapiente che chiama alla Sapienza con umanità perfetta e intellettuale perfezione. Prosegue la preparazione alla missione.

Anno 28 marzo: attività di Gesù in Galilea

(Mt 4,18-25; 8, 14-17; Mc 1,14-45; Lc 4 – 6,1-19; Gv 1,35-2,1-12)

13                    Gesù incontra i primi discepoli prediletti, futuri apostoli: Giovanni e Giacomo di Zebedeo sulla via di ritorno in patria al guado di Betabara; a Cafarnao Pietro e Andrea; a Betsaida (Gv 1, 44) Filippo e Natanaele (detto Bartolomeo). A Cana, il primo miracolo a una festa di nozze.

Anno 28 marzo 25 e aprile (Gv 2,13-25)

14                    Per la Pasqua ebraica (25 marzo) Gesù al tempio sta con i primi sei seguaci e caccia per la prima volta i mercanti della casa di Dio. Guarigione, al Getsemani, di Simone lo Zelota, lebbroso, che sarà unito agli altri primi discepoli. Incontro con Tommaso e Giuda di Keriot. Giuda viene rimandato a riflettere meglio, Tommaso viene trattenuto. Giuda Taddeo (cugino di Gesù stesso) e Simone Zelote cananeo, accettati discepoli al Giordano. In Galilea.

15                    Ritorno di Gesù a Nazaret con il cugino Giuda Taddeo e i sei discepoli galilei senza Simone Zelote e Tommaso.

Anno 28 maggio

16                    Dopo la pesca miracolosa presso Cafarnao, Gesù si reca a Gerusalemme per la Pentecoste (maggio 13). Gesù sta solo al Getsemani e viene ritrovato dagli Giuda di Keriot, che insiste per essere accettato discepolo. Gesù cerca di istruirlo. Miracolo alla porta dei Pesci. Gesù al Getsemani viene raggiunto da Giovanni di Zebedeo.

17                    Gesù, Giovanni, Simone e Giuda nella Giudea meridionale; a Betlemme cacciati.

18                    Si incontra con i pastori Elia, Levi e Giuseppe nelle alture verso Ebron.

19                    A Jutta viene guarito il pastore Isacco, festose accoglienze.

20                    Ebron Gesù viene cacciato dal sinagogo.

21                    A Keriot, Giuda ha fatto preparare pompose accoglienze per onorare Gesù come il re terreno potente, sentendosi già suo futuro ministro.

22                    Nel deserto di Giuda, Gesù sosta sul monte del digiuno e presso il masso delle tentazioni.

23                    Al guado di Betabara si incontra con i pastori discepoli del Battista imprigionato.

24                    Va a Gerico e poi ritorna verso Gerusalemme.

25                    Primo incontro di Gesù con Lazzaro a Betania.

26                    Da Doco, dove Gesù incontra Isacco, va dal pastore Giona nella pianura di Esdrelon.

27                    Gesù ritorna a Nazaret, dove istruisce i primi discepoli. Evangelizzazione intorno al lago di Genezaret con chiamata di Matteo. Ammaestra i futuri apostoli. Ritorna a Nazaret.

28                    Presso Cana guarisce Giovanna di Cusa e viaggia alla ricerca dei pastori sul Libano, e da lì verso una città marittima (Sicaminon o Tolemaide?).

29                    Ritorna a Nazaret, dove Gesù, male accolto nella sinagoga, è il cacciato verso il picco nordoccidentale della città.

30                    Gesù a Tiberiade e nei pressi del lago di Meron. Ritorna a Nazaret.

31                    Gesù viaggia in carro fino a Jabboc, oltre Giordano, per andare da lì a Gerico, dove si ritrova con l’Iscariota.

Anno 28 settembre

32                    Gesù raggiunge Betania prima della festa dei Tabernacoli.

33                    Gesù al convito di Giuseppe ad Arimatea, incontra Gamaniele ed altri sinedristi.

34                    A Gerusalemme, Gesù è raggiunto di notte da Nicodemo al Getsemani.

35                    Ciclo di prediche sul Decalogo all’Acqua Speciosa. Per la festa del 25 dicembre riceve una lettera della mamma Maria. Si ferma in casa di Lazzaro, dove viene evocata l’alba del Cristo.

Anno 29

36                    Gesù nel secondo anno del suo ministero pubblico si manifesta in particolare come il Salvatore e l’Amico, il Misericordioso che passa accogliendo, perdonando, compatendo, sopportando. Prepara il nucleo delle discepole (iniziato dalla mamma beata Maria). Prepara anche i discepoli con un ritiro nelle montagne di Arbele, alla loro missione di apostoli, seguita dalla loro elezione apostolica.

37                    Da Emmaus montava viaggia in Samaria: Sicar e Sichem, e al pozzo di Giacobbe.

38                    Gesù dopo un miracolo va ad Enon per una visita al Battista già liberato.

39                    A Nazaret, poi a Cana con un ufficiale regio.

40                    A Cesarea Marittima guarisce la bambina di Valeria.

41                    Molti miracoli intorno al lago di Genezaret.

42                    A Tiberiade da Giovanna di Cusa.

43                    Forma il nucleo delle discepole a Nazaret.

44                    Ciclo dei discorsi della Montagna. Chiama Elia di Corozim che lascia tutto, anche la sepoltura del padre, per seguire Gesù. Gesù predice a Pietro l’infallibilità in ciò che è cosa del Regno di Dio, e spiega a parte che lui non concede dogmi a chi non lo meritasse. Riceve la notizia della seconda cattura del Battista.

45                    Evangelizzazione intorno al lago di Genezaret: tempesta sedata sul lago e liberazione dei due indemoniati geraseni dai demoni, che entrano nei porci e si precipitano nel lago.

46                    Viaggio da Tarichea verso il monte Tabor dove Gesù fa un discorso su: “Non vi è cosa né evento che non abbia la sua ragione buona di essere”.

47                    Endor con la grotta della maga e Giovanni di Endor.

48                    A Naim fa risorgere Daniele figlio della vedova.

49                    Nella Pianura di Esdrelon fa l’accoglienza dell’orfano Jabè.

50                    Mageddo e Engannim. Sichem. Berot. Gerusalemme

Anno 29 aprile

51                    Gesù con i suoi arrivano a Gerusalemme una settimana prima della Pasqua (16 aprile) e pregano nel Tempio, e si incontrano con la Madre arrivata a Betania con le discepole. Gesù corona la Pasqua insegnando il “Padre Nostro” agli apostoli.

52                    Gesù a Betania racconta le parabole del figliol prodigo, delle dieci vergini, del re che festeggia le nozze al figlio suo.

53                    Viaggio con la partecipazione di Maria Santissima e le discepole e discepoli da Betania verso Betlemme. La mamma Maria rievoca la nascita di Gesù.

54                    A Betsur guarigione di Elisa.

55                    A Ebron questa volta festose accoglienze.

56                    Jutta. Keriot. Viaggio verso Betginna, poi Ascalona. Strada facendo Gesù difende gli apostoli, che di sabato hanno colto spighe di grano.

57                    Ad Ascalona guarigione di una madre moribonda.

58                    A Magdalgad guarigione della moglie di Fara. Jabnia.

59                    Jabnia, verso Modin e oltre, salva una carovana nuziale dall’essere rapinata.

60                    A Beter, feudo di Giovanna di Cusa, Gesù si ricongiunge con Maria e le discepole.

Anno 29 giugno

61                    Ritorna a Gerusalemme per la Pentecoste (4 giugno) del secondo anno del ministero del Regno. Guarigione del paralitico alla piscina Probatica.

62                    Ritorno in Galilea. A Cafarnao Gesù guarisce l’emorroissa e resuscita la figlia di Giairo. Sta con la mamma beata Maria. Parabola della pecorella smarrita. Assoluzione di Maria Maddalena in casa del fariseo Simone. Cafarnao.

63                    Da Cafarnao va a Betsaida, Magdala, Tiberiade, Cana e Nazaret. Gesù indirizza il suo pensiero: “Per trovare la verità bisogna unire l’intelletto con l’amore, e guardare le cose non solo con occhi sapienti, ma con occhi buoni”.

64                    Viaggio in Galilea e Siro-Fenicia con la beata Maria le discepole come Maria e Marta di Lazzaro.

65                    Partenza da Nazaret per Jafìa, Meraba, Semeron, Betlem di Galilea, dove Gesù salva Abele dalla morte.

66                    Sicaminon, Tiro con l’accoglienza di Ermasteo. Ritorno a Sicaminon.

67                    Dora, Fiume dei Coccodrilli. Cesarea Marittima. Magebbo.

68                    Gesù sale con suo cugino Giacomo sul Carmelo in preghiera, poi rivela Giacomo di averlo destinato alla cura spirituale dei futuri giudeo-cristiani nella stessa regione di Palestina.

69                    Nella pianura di Esdrelon. Giuda di Keriot digerisce male la presenza di un ex-ergastolano, di una nota peccatrice anche se ora convertita, di un filisteo pagano e di una schiava fuggita, pagana e greca fra le sue file e ne vede una menomazione per l’instaurazione il prestigio del futuro regno terrestre, e che nel suo malanimo travisa i fatti e ne riporta in segreto i dettagli sconosciuti sia ai nemici sia ai parenti contrari di Gesù a Nazaret, sia al Sinedrio.

70                    Gesù opera intorno al lago di Genezaret. Corazim.

71                    A Cafarnao la notizia della morte del Battista.

72                    Prima moltiplicazione dei pani alla foce del Giordano, a sud di Tarichea dove gli abitanti vorrebbero fare del Rabbi Nazzareno il re di Israele. “Il pane del cielo” Ma i notabili del paese tramano di poter denunciare Gesù ai romani e così eliminarlo.

76                    Gesù cammina sulle acque e trae in salvo Pietro nel lago di Genezaret.

Anno 29 settembre

77                    Festa dei Tabernacoli del secondo anno: Gesù al campo dei Galilei sul Monte Uliveto e a Betania, presenti sua Madre, le discepole e discepoli che riferiscono le loro attività.

78                    A Gerusalemme, Gesù al tempio: “Sapete voi cosa vuol dire vuole essere venire dietro a Me?” “La rinuncia di tutti gli amori a un solo amore, il mio ….”. Parabola dei dieci talenti e del buon samaritano. Banchetto pasquale nel palazzo di Lazzaro a Gerusalemme. E’ informato che al Sinedrio si conoscono le persone che lo colpirebbero, Gesù vuol salvarle.

79                    Viaggio oltre Giordano, Gesù manda Giuda e altri tre apostoli in “missione”.

Anno 29 autunno

80                    Viaggio apostolico nella Perea e Decapoli con la partecipazione della beata Maria con le discepole disponibili.

81                    Da Betania.  Gerico, sosta oltre Giordano, probabilmente a Nimra

85                    Ramot Galaad. Gerasa. Bozra con la guarigione di una lebbrosa.

86                    Arbela della Decapoli.

87                    Ad Aera si ritrova con gli apostoli e tutti uniti iniziano il ritorno.

88                    Presso il lago di Meron, Gesù raccoglie bambini orfani che porta a Tiberiade.

89                    A Naim i farisei alludono alle pratiche magiche dell’Iscariota.

90                    Ritorna verso Endor, poi a Magdala, da dove, in vista della festa del 25 dicembre manda a casa l’Iscariota e altri apostoli per allontanare Giuda da Nazaret.

Anno 29 dicembre 25

91                    Il 25 dicembre a Nazaret con persone condannate all’esilio. Ministero in Perea.

Anno 30 febbraio

Gesù nel terzo anno della sua vita pubblica si manifesta particolarmente come il Dio Redentore e Re, il Giusto.

92                    Preghiera e penitenza nella caverna di Jiftael: si offre per la conversione di Giuda.

93                    Ad Aczib riunisce gli apostoli per l’evangelizzazione in Fenicia: Scala di Tiro.

94                    Alessandroscene. Col pastore Anna nelle montagne della Siro-Fenicia. Miracoli.

95                    Aczib. Pianura di Esdrelon, incontra l’Iscariota e Tommaso nei pressi di Sefori.

96                    Ritorna a Nazaret.

97                    Evangelizzazione nell’Alta Galilea a Corozim, a Sefet, Merion, Giscala. Alcuni prendono Gesù a sassate e lo feriscono alla mano.

98                    Ai confini fenici presso Melchia guarigione del sordomuto Levi.

99                    A Cedes, invitato dal deferente sinagogo, insultato dai farisei dio Giscala: “A questa generazione malvagia e adultera che chiede un segno non sarà dato che quello di Giona”.

100                  In viaggio oltre Giordano verso Cesarea: Gesù istituisce il primato di Pietro.

101                  A Cesarea di Filippo: Gesù risuscita il bambino di Dorca.

102                  Ritorna a Betsaida, a Cafarnao, a Nazaret.

103                  Trasfigurazione di Gesù sul monteTabor.

104                  Ritorna verso Cafarnao. Gesù dice che il più grande nel regno dei cieli è il più piccolo fra gli uomini, perciò il fanciullo.

105                  Seconda moltiplicazione dei pani nel retroterra orientale del lago di Genezaret. Il “Pane del Cielo” preannuncia l’Eucaristia.

106                  Viaggio oltre Giordano verso Gerusalemme, evangelizzando la Decapoli e la Perea. 107             A Gadara discorso sul divorzio. A Pella guarisce dalla cecità Jaia e a sua madre.

108                  Oltre Jabes Galaad accolto presso il solitario Mattia.

109                  Nei pressi di Betjabboc guarisce Anastasica.

110                  Al guado di Betabara, la Maddalena avverte Gesù di un agguato loro teso sulla sponda destra del Giordano. Gesù torna sui suoi passi risalendo per ore la sponda sinistra del fiume fino al traghetto e attraversa il Giordano in piena arrestando la corrente. Incontra sua Madre e le discepole dirette da Gerico verso Efraim per raggiungere la strada Gerusalemme-Sichem-Nazaret, e prendono la strada verso sud e verso Betel, fermandosi poi a Rama in casa dei genitori di Tommaso prima di raggiungere di nuovo Gerusalemme avanti la settimana pasquale.

Anno 30 marzo

111                  Prima della Pasqua di questo terzo anno, Gesù si ferma al Tempio con dei proseliti, recita in spiega il “Padre Nostro”, ascoltato anche da Gamaliele. Al Getsemani con sua Madre e le discepole. Gesù provvede a che Marziam non si senta più turbato dall’Iscariota.

112                  A Betania gli amici di Gesù esprimono perplessità sugli atteggiamenti di Giuda. Al prorompere di Maria Maddalena: “E’ l’obbrobrio vicino alla Perfezione” Gesù porta il discorso sui pericoli delle persone vocate a sorte straordinaria e su cosa succede se entra in essi la superbia della loro vocazione.

Anno 30 marzo 29

113 Giovedì avanti Pasqua: Gesù partecipa al convito che Cusa e Giovanni hanno dato in suo onore a moltissimi poveri, con la presenza di Maria Ss. e delle discepole consacratesi vergini, con gli apostoli ed amici, comprese le romane. Al suo termine il convito viene turbato dalla notizia portata dall’Iscariota sull’irruzione dei nemici di Gesù al Getsemani.

Anno 30 aprile 3

114                  Cena pasquale nel palazzo di Lazzaro sul Sion a Gerusalemme. Gesù guarisce un morente che è stato ferito e ottiene che questo perdoni l’offensore. Per volere di Gesù, Giuda lo ha accompagnato.

115                  Gesù a Betania: “Marta, tu ti affanni di troppe cose; Maria di una sola. Ha scelto la parte migliore, quella non le sarà mai più tolta”.

116                  Ritiro sul monte Carit.

117                  A Gerico da Niche: “Angeli e uomini diranno di te la lode più bella: Nell’ora della sventura, del peccato, del dubbio, ella fu fedele, non peccò e soccorse il suo Signore”.

118                  Gesù oltre Giordano, in casa di Salomon, guarisce Anania.

119                  Viaggio con commiato dai paesi fedeli: dal guado di Betabara a Galdala. A Galdala: “Durissimo è Israele col suo Signore!”.

120                  Al Cedron. Giuda si dichiara mandato da Gesù per promuovere il regno terrestre.

121                  Gesù con gli apostoli verso Engaddi e guarisce un lebbroso.

122                  A Masada cattiva accoglienza.

123                  A Keriot commiato: ”Dio sceglie chi vuole, e toglie chi demerita avendo corrotta la sua volontà con superbia e disobbedienza”.

124                  Commiato da Jutta.

125                  Commiato da Ebron.

126                  Commiato da Betsur. “Superbia, odio, menzogna, lussuria, disobbedienza hanno distrutto. Umiltà, obbedienza, amore, purezza, sacrificio ricostruiranno”.

127                  A Beter Gesù, senza toccare Giuda, conferma la propria Regalità spirituale che non si abbassa la figura di un re terreno. Infine nel salutare Giovanna dice forte che parlerà a quelle creature, cioè le romane, quando lo potrà fare. Giuda presente capisce l’antifona e diventa terreo.

128                  Viaggio verso Emmaus della pianura.

129                  A Joppe Gesù parla con dei gentili.

130                  Ad Arimatea, Gesù risolve il problema familiare del sinedrista Giovanni.

Anno 30 maggio

131                  Ritorna a Gerusalemme per la Pentecoste “(5 maggio) del terzo anno. Gesù al Tempio. Scribi e farisei con un magistrato intimano a Gesù di andarsene; la gente si rivolta, accorrono le guardie romane dalla torre Antonia e danno addosso alle milizie. Gesù a convito dal sinedrista Elchia non sincero.

132                  Gesù va da Betania verso Gerico. Guarisce un samaritano e lo manda a parlare di lui in Samaria.

133                  A Gerico conversione di Zaccheo. “Beati i poveri di spirito”. Gesù guarisce un discepolo.

134                  Risale la riva orientale del Giordano. Libera un indemoniato.

135                  Va verso nord e per passare il Giordano all’altezza di Betsean e si dirige verso occidente, passando fra il Tabor e il Piccolo Hermon in direzione di Magebbo e oltre. L’Iscariota chiede di poter allontanarsi per alcuni giorni. Gesù lo lascia fare e gli dà appuntamento a Nazaret, ma lo ritroverà prima, sulla via del ritorno da Cesarea.

?????0

136                  A Cesarea Marittima Gesù libera Aurea Galla. Sista a Sefori. Manda gli apostoli verso Cafarnao. e va a Nazaret e per una sosta di quasi un mese.

137                  Vana attesa dell’Iscariota partito per Tiberiade, ma che doveva ricongiungersi ogni sabato con gli apostoli a Cafarnao per poi andare con loro a Nazaret.

137                  Viaggio di Gesù con i suoi da Nazaret a Betlem di Galilea. Gesù doma un incendio.

138                  Nella pianura di Esdrelon, verso Tiberiade. Gesù: “La carità è unica e abbraccia creatore creatura”.

139                  A Tiberiade Gesù si imbatte nell’Iscariota che per settimane era stato invano atteso. Gesù manda l’Iscariota a Nazaret perché conduca Samuele, che ora si dispera, a Cafarnao; ma non lo conduce.

140                  Viaggio apostolico verso Ippo ed oltre, da dove Gesù rimanda l’Iscariota a Cafarnao ad attendervi Samuele.

141                  Da Cafarnao al porticciolo d’Ippo. Guarigione di Giovanni, lebbroso santo. A Ippo la guarigione di uno schiavo. Gesù con la mamma Maria.

142                  A Gamala Gesù allude al suo futuro. Afeca della Decapoli. Gerghesa.

143                  Gesù a Tiberiade; Da qui, passando per le Terme di Emmaus, a Tarichea, dove Gesù afferma di essere re di un regno spirituale aperto a tutti gli uomini di buona volontà. Gesù guarisce Galazia, peccatrice pentita.  Tentativo di proclamare Gesù re di Israele nell’adunanza dei notabili della Palestina convenuti sotto la guida di Cusa nella sua casa di campagna nella Decapoli oltre Giordano. Gesù fulmina all’assemblea con un secco “No!”, Lo spiega e infine pianta in asso i contenuti e li lascia in subbuglio.

144                  L’apostolo Giovanni con Gesù presso il lago di Genezaret.

145                  Prosegue l’apostolato in Galilea e ai confini della Siro-Fenicia.

146                  Commiato dai pochi fedeli a Corozim.

147                  Incontro con Barnaba ad ovest di Giscala. Gesù aiuta un orfano e guarisce un bambino cieco di Sidone.

148                  Gesù dalla Scala di Tiro verso Tolemaide, poi verso Sefori. Evita Nazaret e incontra la madre nel bosco di Matatia.

149                  Prosegue per Jezreel. Pernotta a Engannim.

150                  Da Dotain si muove verso il versante orientale del dorsale montagnoso nord-sud in direzione Efraim. Fa miracoli a un ragazzo e ai dieci lebbrosi vicino a Efraim, dei quali uno solo, un samaritano, torna indietro a dare Gloria a Dio.

Anno 30 autunno

151                  Per la festa dei Tabernacoli a Gerusalemme nel Tempio: “Il Regno di Dio non viene con apparato. Il Regno di Dio è in voi, dentro di voi, nel vostro spirito che accoglie la Legge venuta dai Cieli come Legge della vera Patria, legge che praticandola fa cittadini del Regno”. “Conoscete Me da dove vengo?”. “Dio genera unicamente un altro Se stesso… Quel Figlio non potrà essere che Dio come il Padre”. “Gesù Dio-Uomo per poter compiere la redenzione dell’uomo “. “Ancora per poco sono con voi.”

152                  Gesù a Nobe, vicina a Gerusalemme. Qui al Campo dei Galilei, poi al Tempio e presso la fontana En Rogel. Gesù e l’adultera nel recinto del Tempio.

153                  Di nuovo oltre Giordano. Giuda è agitato e torvo. Con Pietro Gesù in un viaggio montagnoso prima verso ovest, poi a sud verso Esebon ed oltre in una regione ostile. Guariti i bambini provenienti da Petra.

154                  Gesù e i suoi sul monte Nebo.

155                  Ritorna a Gerusalemme e al Tempio, Gesù parla del valore della preghiera costante dicendo la parabola del giudice iniquo. Al Tempio: “Io sono la Luce del mondo”. Al successivo rientro nel Tempio. Viene avvertito dei pericoli. Gesù alza la voce: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo “…. E continua poi ad accennare al tremendo futuro che attende Israele perché ripudia il Cristo. Succede un pandemonio e Gesù continua a parlare: “In verità, in verità Io ve lo dico: prima che Abramo nascesse Io sono”. Si reca al Monte Uliveto. Guarigione del cieco nato mandato alla piscina di Siloe.

156                  Gesù da Nobe passa a Rama e da lì a Emmaus montana.

157                  A Betoron guarisce persone due malate; gli abitanti cattivi.

158                  A Gabaon commiato festoso.

159                  Gesù torna a Gerusalemme: “Io sono il buon Pastore …” .

160                  A Betania, Lazzaro sempre più sofferente.

161                  Commiato a Tecua, va a Gerico da Zaccheo.

162                  Di nuovo a Nobe. Vari miracoli. Riparte portandosi appresso l’Iscariota.

163                  Gesù nella sinagoga dei liberti romani, a Hinnom guarisce 4 lebbrosi.

164                  Alle tombe di Siloan guarisce altri tre lebbrosi. Incontra l’Iscariota che viene da una seduta segreta nella casa di campagna di Caifa.

165                  Al Tempio viene attaccato dai nemici, ma salvato dai militi romani dell’Antonia.

Anno 30 dicembre 25 compleanno all’età di anni 33

166                  Festa del 25 dicembre a Betlemme nella grotta della Natività. Gesù vi passa il suo trentatreesimo anniversario di nascita. Con l’apostolo Giovanni verso il guado, pernottano ai piedi del colle di Galdala.

167                  Gesù che si prepara alla Passione, nella cassetta di Salomon oltre Giordano, dopo la morte di Lazzaro va a Betania e lo risuscita. Raduno del Sinedrio con l’intermezzo della delegazione presso Pilato e conclusione del raduno con la decisione di far morire Gesù.

168                  Giuseppe d’Arimatea manda un’ambasciata per Gesù a Betania: che si rechi a Betfage, dove lo avverte che il Sinedrio ha decretato la sua cattura e che l’indomani nelle sinagoghe ne sarà letto il bando.

169                  Immediata partenza di Gesù per Efraim per il rifugio in Samaria ai confini della Giudea. Gesù manda gli apostoli ad evangelizzare i dintorni e si isola molto in preghiera.

170                  Si allontana un giorno fino verso i monti Adomin.

172                  Salva alcuni dalle mani dei briganti e se li porta ad Efraim.

173                  Un messaggero lo fa andare a Gofenà. Converte uno inviato a sequestrarlo e torna a Efraim, dove Claudia Procula gli dice “Io non posso molto, ma ciò che posso farò” risponde: “Domina, Io non ti ho chiesto onori e protezione…”. Guarisce un uomo di Jabnia. Arrivano la beata Maria con le discepole, oltre a Lazzaro, Giovanna di Cusa con i bambini, e Gionata.

174                  In viaggio in Samaria: da Efraim a Silo. Lebona. Sichem. Enon. Tersa. Verso Doco. Maria Salome chiede a Gesù che i suoi figli Giacomo e Giovanni seggano uno alla sua destra e l’altra alla sua sinistra nel suo Regno … “Voi certo verrete al mio camice. Però sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concedervelo.”

175 A Gerico incontra molti discepoli. Gesù ricordando la profezia di Sabea sul futuro del Popolo di Dio che non volle il Figlio di Dio, li esorta a fuggire sinché lo possono fare.

176                  Cena a Betania con l’unzione di Gesù da parte della Maddalena.

177                  Gesù sceglie il Campo dei Galilei per le soste di riposo nei giorni successivi, ad evitare di essere sequestrato prima della sua ora, avendo ormai Giuda accettato di consegnarlo delle mani dei suoi nemici e aspettando l’occasione per poterlo fare.

Anno 31 marzo 18

178                  A Gerusalemme la domenica delle palme, Gesù piange sulla città ingrata.

179                  La Pasqua di risurrezione, una settimana dopo il 25 marzo dell’anno 31, giorno dell’Annunciazione.

\\\

-.-.-.-.-.-.-.-. Altro testo sulla settimana santa di Gesù.

 

Posted in Senza categoria | Tagged , , , | Leave a comment

25 dicembre festa ebraica della dedicazione del tempio e del nuovo altare: Encenie = novità

NATALE

Per il Natale è chiaro che a Gerusalemme ogni anno il 25 dicembre si celebrava la festa dei lumi o della Purificazione o Dedicazione del Tempio (Gv 1, 10,22) festa delle “Encenie”. Come riferisce s. Agostino nell’Omelia 48 enceniare significava indossare cosa nuova, da cainon che significa nuovo. Il Figlio di Dio ha indossato la carne umana. Lui tempio della Trinità è altare sacerdote e vittima della nuova ed eterna alleanza .Mt 1,18-25; 2,13-23; Lc 2,1-52

<ideazione: 25 marzo probabilmente Pasqua ebraica, plenilunio>.

L’angelo Gabriele è mandato da Dio a Nazaret a parlare con Maria che era pienamente investita dall’amore infinito di Dio, la sua più amata, la più amabile delle creature umane e la più capace di amare Dio e le altre persone tutte. Gabriele fa l’annuncio dentro la casa paterna di Maria che dichiara: “Eccomi, sono la serva del Signore”. Il concepimento è opera dello Spirito Santo. Gesù è il Messia, il Figlio di Dio, la cui incarnazione in tal modo avviene a Nazaret. La beata Maria si sposa in seguito con Giuseppe di Giacobbe, discendente della famiglia del re David. Dopo nove mesi presso i ruderi della torre del re David a Betlemme il parto del Figlio di Dio che ha vestito la carne umana.

Posted in Senza categoria | Tagged , , , , , , , | Leave a comment

Circoscrizione del territorio comunale della città di Fermo nel 1589 dagli Statuta Firmanorum

Da Statuta Firmanorum editi nel 1507 e riediti nel 1589. Statuta Firmanorum significa non soltanto lo Statuto della Città, ma quello che comprende il territorio del suo contado, cioè dei castelli che sono elencati nello statuto stesso liber II rubriche 25; 26, e 27 ove si indica il contado dai monti al mare, dal fiume Potenza a Teramano : 9 castelli maggiori (Grottammare, Petritoli, Servigliano, Falerone, Montefiore, Sant’Angelo in Pontano, Loro, Mogliano, Monte San Pietrangeli); 18 castelli medi; 54 castelli minori (tot. 80) castelli del contado Fermano, tutti sottomessi a Statuta Castrorum Firmanorum, diritti e doveri, comprese le truppe comitatensi. Dal libro secondo, la rubrica 55 detta la concessione dell’immunità dalle tasse immobiliari (estimo) per chi immigra nel comune di Fermo. Si indicano le senaite che sono le delimitazioni del territorio comunale della città stessa. Ecco la traduzione dal latino che fa notare, se non sbaglio, per questo territorio del Comune di Fermo un vasto spazio, tra Ponzano a sud ovest, Grottazzolina ad ovest, Rapagnano e Monte Urano (San Giovanni in Busio) a nord ovest, comprendendovi il Porto di Fermo a est fino al mare. Si legge:

…\ dal trivio di Spirnachia fino al fiume Tenna, e sino al Varco Tosiani di Tenna, fino al fiume, e direttamente dal detto Trivio Spirnachia, oltre San Giovanni di Busio e san Cipriano oltre verso la Città, e Monte Rosario(?) e Colle Brunetti, e da Monte San Martino, e Monte Morino fino al fiume Tenna, e fino al mare, e per la strada del mare e dal Castello di Grotta Azzolina oltre verso la città, e da Santa Polinaria o san Bartolomeo di Ponzino(?) oltre, e dal castello di Rapagnano oltre verso la Città\

Posted in Senza categoria | Tagged , , , | Leave a comment

IL CUORE DEL FIGLIO DI DIO INCARNATO nella meditazione del Biblista MIOLA GABRIELE

MIOLA DON GABRIELE

IL SACRO CUORE DI GESU’

  1. Il Cuore nel linguaggio biblico

Nella nostra cultura il cuore è il simbolo dell’amore e in genere della sfera dell’affettività: la parola cuore evoca tutta la gamma dei sentimenti affettivi, che stanno al di là della pura razionalità. Espressioni come “il cuore non ragiona”, oppure “il cuore fa da sé” dicono bene quella certezza che ci sono delle ragioni che non sono ragioni “razionali”, ma in un certo senso sono più umane, percepite solo dal cuore, dal sentimento, dall’affetto. La nostra cultura è figlia di quella razionalità che tutto misura e tutto inquadra, ha il sapore della matematicità e della freddezza del calcolo, il cuore vi è come giustapposto per penetrare in una sfera diversa, oscura e opaca alla ragione, ma trasparente al raggio dell’affetto, alla luce del cuore.

.a. – aspetto semantico. Nella Bibbia non c’è questo sguardo quasi dualista che penetra e divide la persona; il termine cuore infatti esprime i due aspetti insieme della razionalità e dell’affettività. Esaminiamo alcune espressioni tipiche del linguaggio biblico. In ebraico cuore si dice leb oppure lebab e al cuore vengono attribuiti non solo i sentimenti come dolore, gioia, paura, esasperazione, e altri, ma soprattutto la conoscenza: il conoscere, il sapere avviene col cuore, un uomo abile e che conosce molte cose si dice che ha un cuore largo. Degli artisti che fecero l’arca dell’alleanza si dice che Dio ha messo “nel loro cuore saggezza, intelligenza e scienza” (Es. 31,3.6); Salomone, il re di Israele ha dato origine ai diversi rami delle scienze, si dice che Dio gli donò “larghezza di cuore’’ (1 Re 5,9), che equivale a “una mente vasta”, come traduce la Bibbia CEI. Il testo ebraico del Siracide dice che Dio diede agli uomini “un cuore per pensare” (17,6). Potremmo dire che il cuore abbraccia tutte le dimensioni dell’esistenza umana, designa cioè la persona.

Anche nel Nuovo Testamento, che si esprime in greco, il termine cuore conserva tutta la ricchezza semantica che aveva nell’ebraico e il cuore non è solo la sede dei sentimenti, ma anche del conoscere; è la sede della coscienza morale come si esprime Paolo nella lettera ai Romani (cfr. 2.15).

.b. – aspetto teologico. Proprio col termine cuore si indica la persona, intelligenza, volontà, affetti. Le relazioni tra l’uomo e Dio sono espresse spesso col termine cuore, volendo indicare non solo la tenerezza degli affetti, ma l’intelligenza e il volere, cioè tutta la persona. Dio è più intimo all’uomo di quanto l’uomo stesso si possa conoscere: “Dio scruta il cuore dell’uomo” (Ger. 17,10) e chiamò l’uomo ad amarlo dal suo profondo con tutto il cuore, cioè con tutto se stesso (cfr. Dt. 6,5; Mt 22,37).

L’allontanamento da Dio è espresso parimenti con il termine cuore, per indicare il venir meno della fede, della volontà di rapportarsi a Dio, della conoscenza di Dio, che è fatta di comprensione del disegno di Dio e di intimità con lui. Geremia esprime questo rapporto con Dio come la religione del cuore, cioè di tutta la persona. Il “cuore traviato, indocile” (Ger 5, 23) esprime il pervertimento religioso, l’idolatria, l’abbandono della legge, così come il “cuore incirconciso” (Lev 26, 41) è la persona che non appartiene più a Dio e al popolo dell’alleanza.

Anche Gesù pone nel cuore il centro della persona e Gesù proclama riferendosi al Deuteronomio, che il primo comandamento è amare Dio con tutto il cuore (Mt 22, 37); la vera religione sta nel cuore cioè al centro della persona e non consiste nella osservanza esteriore e legale della legge osservando le regole del puro e dell’impuro, perché la vera purità sta nel profondo dell’uomo: da un cuore impuro vengono le impurità della vita: omicidi, adulteri, avarizia e ogni male (cfr. Mt. 15,19) mentre il cuore puro vede Dio (Mt, 5,8).

Gesù stesso si presenta come “mite e umile di cuore” (Mt 11, 29) per indicare il centro del suo rapporto con Dio che è l’obbedienza alla volontà del Padre (cfr. Gv. 4, 34; 5, 30; 6, 38; Mc 3, 35 e altro).

L’adesione a Gesù comporta il rinnovamento del cuore cioè della persona, questo rinnovamento è espresso dalla fede. Scrive Paolo: ”se crederai con il tuo cuore che Dio ha risuscitato Gesù da morte sarai salvo” (Rom 10, 9): se aderirai con tutto te stesso a Gesù risorto, anche tu potrai risorgere, cioè ottenere la salvezza.

La fede, cioè l’apertura a Dio e al suo dono rinnova il cuore è come una luce che inonda il cuore, illumina gli occhi del cuore (Ef 1, 18) o la mente, come traduce la Bibbia CEI, anzi per la fede Cristo abita nel cuore dei credenti (Ef 3, 12) e nei loro cuori Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo per cui gridano a Dio: “Abbà Padre!” (Gal 4 ,6).

Lo Spirito dì Gesù risorto rinnova il cuore, cioè la persona in maniera tale che ognuno che lo riceva è, come Gesù, figlio di Dio.

 

  1. La devozione al Cuore di Gesù

In un brano, che solo l’evangelista Matteo riporta, Gesù proclama: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite ed umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11,28-30). Gesù si presenta come “mite ed umile di cuore”. Queste espressioni sono tipiche dell’Antico Testamento per indicare i poveri del Signore a cui è promessa la salvezza (cfr. Sof 2, 3; Dan. 3. 87). Gesù è il “povero” che rivela la presenza di Dio in mezzo ai poveri, è colui che guida la schiera dei poveri verso il Padre, è quel “cuore umile”, cioè l’uomo pieno di fede che si affida completamente al Padre. L’autore delia lettera agli Ebrei ci dice: “teniamo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Eb 12, 2).

Nell’umanità di Gesù ci si rivela Dio, il suo cuore umano rivela il cuore di Dio. L’umanità di Gesù da una parte ci rivela amore a Dio e dall’altra ci rivela la vocazione dell’uomo; tramite l’umanità di Gesù l’uomo è santifico, riceve, lo Spirito di Dio, fatto «figlio di Dio»., Il Figlio di Dio, che è la sua parola totale, se si è donato all’uomo e si è fatto carne, uomo, ha preso un cuore d’uomo per amare gli uomini: il cuore di Gesù di Nazareth è il cuore di Dio. Questo, che è scandalo per la ragione, è il mistero della fede.

La Chiesa è nata da questa umanità ed essa, potremmo dire, è gelosa di questa umanità perché è la fonte della sua vita, la via dei suoi passi, la meta delle sue aspirazioni. S. Paolo esprime la realtà storica di questa umanità dicendo che “giunta la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge” (Gal. 4,4) e Giovanni afferma che chi “non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne” (1 Gv. 4,2) è anticristo, non è entrato nel mistero del dono che Dio ci fa nell’umanità di Gesù. Questa umanità in un certo senso è il velo che nasconde la luce inaccessibile di Dio, ma in altro senso è l’umanità che squarcia il velo del mistero dell’amore di Dio perché è soltanto attraverso Gesù che abbiamo il sommo sacerdote che ha attraversato i cieli, si è assiso alla destra del trono di Dio, sempre vivo per intercedere per noi (cfr. Eb. 7,25; 8,1).

L’enciclica di Papa Pio XII sulla devozione al Cuore di Gesù del 15 maggio 1956 ripercorre le tappe fondamentali delle espressioni della vita della Chiesa attraverso la testimonianza dei Padri e dei Santi per mostrare come questa devozione sia la “sintesi di tutto il mistero della nostra redenzione” e esprima “il culto dell’amore”.

Riprendiamone qualche cenno, con dei richiami solo alle cose più note.

I Padri della Chiesa, sia greco-orientale sia latina, cioè i santi e i maestri delle origini fino all’ottavo secolo, hanno particolarmente guardato a Gesù Crocifisso ed hanno specialmente sviluppato questa tipologia: come dal fianco di Adamo addormentato, Dio ha tratto Eva, l’umanità divenuta peccatrice come Eva, così dal fianco di Cristo addormentato sulla croce Dio ha tratto la nuova Eva, l’umanità rigenerata dallo Spirito.

E hanno sviluppato questa realtà vedendo nell’acqua e nel sangue sgorgati dal cuore trafitto di Cristo la linfa vitale della Chiesa, cioè i segni del Battesimo e dell’Eucarestia che formano e nutrono la Chiesa.

I grandi santi fondatori degli ordini mendicanti, S. Domenico e S. Francesco, che si trovano al centro del periodo medioevale e aprono i tempi nuovi, sono i santi dell’umanità del Signore. S. Francesco particolarmente si erge dinanzi a noi come il discepolo folle dell’amore di Gesù, di cui portò l’immagine viva nella sua carne. Questi santi ebbero grande influsso nella vita della Chiesa direttamente e attraverso i loro discepoli: ricordiamo S. Tommaso d’Aquino e poi S. Caterina da Siena sulla linea di S. Domenico e S. Bonaventura sulla linea di S. Francesco.

Tralasciamo di fermarci su maestro Eckart e i grandi mistici come San Giovanni della Croce e S. Teresa d’Avila, tralasciamo i santi del periodo della riforma cattolica come S. Carlo, S. Ignazio di Loyola, S. Roberto Bellarmino, S. Filippo Neri e fermiamoci un momento sul seicento in cui senz’altro l’impulso più efficace alla devozione verso l’umanità di Gesù, verso il cuore di Gesù, venne da S. Margherita Maria Alacoque. Questa santa è come avvolta dalla divina presenza dell’umanità di Gesù. Il Signore le appare e le dice: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini … che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda … lo ti ho scelto per adempiere a questo grande disegno: far conoscere il mio amore”. Da queste esperienze mistiche della santa nel convento della Visitandine di Paray-le- Monial, che si ripeterono più volte tra il 1673 e il 1678, si sviluppò nella Chiesa la devozione al Cuore di Gesù e la pia pratica dei primi nove venerdì del mese. Questa pratica contribuì molto a superare le secche di una spiritualità rigorista sostenuta dai giansenisti, che permettevano molto raramente di ricevere l’Eucarestia. Il movimento spirituale che ne derivò a beneficio per la Chiesa tutta, e la pietà popolare, che non poteva esprimersi nella liturgia, trovò nella devozione al S. Cuore e nella pia pratica dei primi nove venerdì del mese in suo onore, la strada per scoprire le ricchezze insondabili dell’amore di Dio, che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito (Gv 3, 16).

La devozione popolare da questo momento si diffonde ancor più. Banditori di questa pratica furono i Gesuiti, S. Alfonso Maria dei Liguori, molti Vescovi e quando ormai era devozione acquisita nella Chiesa fu istituita nei 1765 da Papa Clemente XIII la festa liturgica del Sacro Cuore di Gesù.

  1. Considerazioni conclusive

La devozione al Cuore di Gesù ha avuto il grande merito di portare i cristiani a meditare sull’amore di Dio. In un periodo in cui la Bibbia era come un libro chiuso e appannaggio di pochi, la pietà popolare ha trovato il suo sbocco al centro della Bibbia: l’amore di Cristo per gli uomini e questo amore è diventato scuola di carità, di perdono, di ascesi, di vera esperienza di Dio.

Ha accostato anche all’Eucarestia, non dico tanto alla Messa, ma alla Comunione. Ha fatto superare gli scogli del rigorismo giansenista e ha accostato i fedeli a Gesù Eucarestia e al sacramento della Penitenza.

Oggi, a due secoli di distanza, dopo il movimento liturgico e biblico, dopo il Concilio Vaticano II, più che la devozione al Sacro Cuore, alcune pratiche ad essa connesse certamente vanno riviste.

Il cuore nel linguaggio biblico, come abbiamo visto è il centro dell’uomo, è la sua mente, la sua volontà, la sua apertura e la sua decisionalità alla chiamata di Dio; il cuore di Gesù esprime il centro della sua personalità di Figlio, che dona tutto se stesso al Padre per amore nostro. La devozione al Cuore di Gesù è quindi l’espressione dell’attaccamento della Chiesa all’umanità di Cristo, strumento della nostra salvezza. Giustamente quindi Pio XII ha detto che è a sintesi di tutto il mistero della nostra redenzione.

La pratica tradizionale però deve essere ricentrata: non può essere considerato più importante il venerdì della domenica, che è il giorno del Signore; né più importante la comunione (nei primi venerdì) della stessa Messa, ma bisogna porre la partecipazione alla mensa eucaristica come momento essenza e della Messa, né si possono accentuare le “coroncine” come fossero al di sopra dell’ascolto della parola di Dio, che ci viene attraverso la Bibbia e la Liturgia. La pratica dei primi nove venerdì del mese non può essere presentata e fatta come una specie di assicurazione di salvezza eterna, ma non è che un avvio a comprendere sempre di più la santa Messa, Parola ed Eucarestia, che è il cuore, il centro della Chiesa, e quindi a parteciparvi più assiduamente, soprattutto nella domenica, la Pasqua settimanale e continua nella vita della Chiesa.

L’accentuazione della devozione al Sacro Cuore di Gesù nelle pratiche devozionali ha favorito un certo individualismo cristiano a scapito di una visione ecclesiale, storica ed escatologica della salvezza. Del resto questa dimensione era carente in tutta la vita liturgica della Chiesa, causata da una prospettiva troppo intellettuale della rivelazione e della Bibbia e da una visione accentuativamente sacrale della Liturgia, come esercizio di un sacerdozio separato più che atto memoriale di tutta la Chiesa che celebra l’opera salvifica di Cristo quale centro del piano d’amore del Padre. Questo aspetto di ricentrazione non tanto della devozione al Cuore di Gesù quanto delle sue diverse espressioni e pratiche è del resto in atto e nulla andrà perduto della ricchezza di vita di carità che la Chiesa ha storicamente attinto alla sorgente che è il cuore di Cristo.

Un’ultima osservazione in rapporto alla mostra del santino sul S. Cuore di Gesù. La mostra metterà bene in luce come la pietà popolare ha espresso la sua devozione, e questo è molto importante. Ma se guardiamo all’influsso che la devozione al S. Cuore di Gesù ha avuto nell’arte, dobbiamo dire che non ne ha avuto molto. Anzi tanta produzione, che ha fissato l’attenzione sul cuore più che sulla persona di Gesù, in certo qual modo è stata deviante: certe immagini che tendono così facilmente alla sdolcinatura e al sentimentalismo, tradiscono a forza dell’esperienza dei santi mistici e di S. Margherita Maria Alacoque e del loro messaggio religioso. In questo campo bisognerebbe fare uno studio più attento e una buona ripulitura di tante immagini nelle nostre chiese.

Troverei una motivazione di questo fatto nella carente conoscenza biblica del tempo: il simbolismo del cuore è stato letto più nella luce della cultura occidentale, troppo intellettualista, che vede nel cuore il segno dell’affetto e di un amore irrazionale; nel linguaggio biblico invece il cuore esprime prima di tutto il pensiero e la riflessione, il centro dell’uomo che porta in sé l’immagine di Dio. Credo che partendo da questa visione anche l’espressione artistico-figurativa se ne sarebbe avvantaggiata.

L’augurio è che questa mostra campofilonese, che ormai si è imposta all’attenzione del vasto pubblico, sia un’occasione di riflessione per scoprire il significato vero della devozione al S. Cuore e un approfondimento del senso della pietà cristiana.

 

Posted in Senza categoria | Tagged , , , , , | Leave a comment

ROMA E’ IL CUORE SPIRITUALE DEL MONDO con il Vangelo della Salvezza tramite Il Regno di Gesù Cristo

LA CHIESA, L’IMMACOLATA, Il VESCOVO DI ROMA SONO IL CUORE CHE PULSA LA VITA NEL MONDO

La Chiesa vive come cuore del mondo e i battiti del forte cuore della Chiesa si propagano ovunque. La Madre Immacolata del Messia Gesù è venerata Madre della Chiesa. L’Immacolata e la Chiesa adorano e fanno conoscere il Figlio di Dio, il cui regno è l’amore.

Chiesa e Maria Immacolata sono due realtà inseparabili nell’unione a Gesù Cristo (Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica 963 ss). Dio abita nella Chiesa ed abita in Maria e insieme propagano  la salvezza nel mondo nel Regno del Figlio di Dio, Gesù.

La funzione apostolica di Pietro rende Roma cuore spirituale del globo terrestre. Da Roma Il popolo di Gesù si fa presente su tutta la terra. Roma è la matrice della Chiesa del Cristo che evangelizza tutti i popoli.

Posted in Senza categoria | Tagged , , , | Leave a comment

BLASI MARIO PARROCO EVANGELIZZA MADRE DI DIO PRIMO GIORNO DELL’ANNO

Inizio di un nuovo anno

MARIA MADRE DI DIO(Lc.2,16-21)

“I PASTORI ANDARONO SENZA INDUGIO E TROVARONO MARIA E GIUSEPPE E IL BAMBINO CHE GIACEVA NELLA MANGIATOIA”.

“Maria aveva accolto il messaggio di Dio recato dall’Angelo a Nazaret e si era fidata: Avvenga per me secondo la tua parola. Ma non immaginava quanto le sarebbe costato e che cosa avrebbe comportato credere in quella Parola. La prima sorpresa gliela portano i pastori di Betlemme quando nasce Gesù.

I pastori erano ritenuti i rifiuti della società e considerati peccatori per eccellenza, perché a forza di stare con le bestie si erano pure essi imbestialiti.

Esclusi dal Regno di Dio si credeva e si sperava che sarebbero stati eliminati all’arrivo del Messia, venuto per distruggere i peccatori. Questa gentaglia riferisce a Maria e a Giuseppe la Parola che era stata detta riguardo al bambino quando un Angelo del Signore annunciò a loro per primi la nascita di Gesù… L’Angelo rassicurò i pastori annunciando loro: E’ nato per voi il Salvatore. Proprio per loro, i peccatori che aspettavano il castigo di Dio, è riservata una grande gioia perché il Signore è venuto a salvarli. La reazione a queste parole è di grande sconcerto: tutti quelli che udirono si stupirono delle cose che i pastori dicevano

Da sempre la religione aveva insegnato che Dio premiava i buoni e castigava i cattivi… Che cosa è questa novità che il Figlio di Dio venga annunciato come il Salvatore proprio di questi peccatori? A Maria l’Angelo aveva assicurato che Dio avrebbe dato a Gesù il trono di Davide suo padre, il che significava che non solo avrebbe regnato ma si sarebbe comportato come Davide, il re inviato da Dio per giudicare i popoli.

Come mai i pastori assicurano che

“la gloria del Signore li avvolse di luce” ?

Tutti, Maria compresa, sono stupiti di questa novità, che però lei non respinge: Maria, da parte sua, custodiva tutte queste parole conservandole nel suo cuore” (A.Maggi).

Ogni cristiano deve essere sempre attento all’ascolto del messaggio di Dio che si manifesta nella Sua Parola viva, donata a tutti.

Ascoltiamo, accogliamo, custodiamo, viviamo e proclamiamo sempre la buona Novella.

Posted in Senza categoria | Tagged , , , , , , | Leave a comment

BLASI MARIO EVANGELIZZA: FAMIGLIA A NAZARET: GESU’ MARIA GIUSEPPE CASA DI DIO CUORE UMILE

Blasi Mario Parroco nel clima di Natale evangelizza la santa Famiglia di Nazaret

SACRA FAMIGLIA (Lc 2,22-40)

“I miei occhi han visto la tua salvezza, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”.

Giuseppe e Maria portano Gesù nel tempio per essere riscattato: ogni primogenito appartiene al Signore.

OGNI BAMBINO E’ DONO DI DIO. E’ una grazia del Signore.

Gesù è il più grande dono dato da Dio agli uomini. Il vecchio Simeone, illuminato dallo Spirito, lo riconosce Messia, lo prende tra le braccia e manifesta la sua gioia.

Gesù è la vita per tutti. E’ la salvezza di tutte le genti e per Israele. Ebrei e pagani sono chiamati ad essere un unico popolo di Dio. Di questo disegno di Dio anche Giuseppe e Maria sono stupiti. Essi pensano che Gesù sia la salvezza di Israele, ma dalle parole del vecchio Simeone comprendono che Gesù è il Salvatore di tutti: buoni e cattivi, giusti e ingiusti, ebrei e pagani.

Ogni uomo è chiamato ad accogliere il dono di Dio. Dio vuole che ogni uomo sia libero e non schiavo. L’amore donato a Dio non deve scaturire da un cuore di un uomo schiavo, ma dal cuore di un uomo libero.

Il cristiano non è schiavo, ma libero figlio di Dio. Dio non vuole che sia obbedito, ma imitato: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro Celeste“.

Il messaggio di Gesù accolto rende l’uomo veramente libero e gli dà la forza di rendere nuove tutte le cose.

Gesù è segno di contraddizione. La salvezza è dono di Dio elargito a tutti, ma esige la libera adesione dell’uomo. Se uno accoglie il messaggio di Gesù si incammina verso la vita, ma se uno lo rifiuta, va verso la rovina.

“Il Bambino cresceva e si fortificava pieno di sapienza”.

Gesù cresce in una famiglia nella Sua realtà corporea e spirituale: in sapienza e grazia, gradito a Dio e agli uomini.

Oggi la famiglia sia il luogo dove i figli crescano robusti fisicamente e moralmente, alimentati dall’amore di Cristo. Gesù bussa alle case di tutti perché siano aperte ad accogliere la Sua bontà.

Chi apre la casa all’ospite divino, sicuramente la apre anche al prossimo“.

 

Posted in Senza categoria | Tagged , , , , , | Leave a comment

NATALE evangelizzato da don Mario Blasi Parroco anno B

Blasi Mario parroco evangelizza

NATALE DEL SIGNORE(Lc.2,1-15)

“Non temete, vi annuncio una grande gioia, che sarà per tutto il popolo: oggi vi è nato un Salvatore”.

“Non temete” è il verbo della svolta. L’Angelo non vuole spaventare i pastori, ma li rassicura perché è venuto il momento della svolta nella loro vita. Gli ultimi in Israele sono i primi a conoscere il Salvatore.

“Se c’è gente in Israele che è malvista perché pericolosa, è proprio la categoria dei pastori. Gente da temere e comunque da tenere alla larga. Ritenuto un mestiere da ladro quello del pastore, spesso lo diviene; la mancanza di qualsiasi controllo per molti mesi rende agevole trasportare gli armenti in proprietà altrui e sottrarre parte dei prodotti del gregge.

Considerati dalla gente alla stregue di briganti, trattati da assassini, i pastori non godono dei più elementari diritti civili.

E’ proibito avere qualunque rapporto con essi e anche comprare lana, latte o carne, perché c’è il sospetto che possa trattarsi di prodotti rubati. Vengono trattati come bestie selvagge. Ai pastori viene perfino negata la possibilità di fare penitenza e di essere così perdonati dalle loro colpe. Per loro non c’è speranza di salvezza” (A.Maggi).

L’Angelo del Signore si rivolge proprio a queste persone disprezzate da tutti. I pastori “sono i primi a rendersi conto della luce che risplende… percepiscono i segni di Dio” (A.Maggi).

“Tutti quelli che li udirono furono sorpresi dalle cose che i pastori dicevano “.

Da che mondo è mondo Dio premia i buoni e castiga i cattivi: cos’è mai questa novità di un Dio che è –benevolo verso gli ingrati e i malvagi- (Lc. 6,33) se Dio ora, anziché punire i peccatori, dimostra loro il suo amore, non c’è più religione!

Tutti vengono sconvolti da questa tremenda novità. Maria compresa. Ma lei non la rifiuta, la accoglie per essere in sintonia con un Dio sempre nuovo. E i pastori -se ne tornarono, glorificando Dio-; glorificare e lodare Dio era ritenuto compito esclusivo degli Angeli (Lc. 2, 13-14). Dopo aver fatto esperienza di Dio-Amore, è possibile anche ai pastori” (A.Maggi) lodare e glorificare Dio.

Dio, con la venuta di Gesù, dona il Suo Amore a tutti: è un amore che deve essere accolto per avere la vita. Anche noi abbiamo l’oggi della salvezza: accogliere l’amore di Dio e ridonarlo ai fratelli.

 

Posted in Senza categoria | Tagged , , , , | Leave a comment