II DOMENICA DI QUARESIMA
“SI TRASFIGURO’ DAVANTI A LORO”.
Pietro riconosce Gesù Messia: “Tu sei il Cristo”.
Dopo questa dichiarazione Gesù afferma che il Figlio dell’Uomo dovrà patire, essere ripudiato dagli anziani, dai sommi sacerdoti, dagli scribi e poi sarà ucciso, ma dopo tre giorni risorgerà. Pietro non accetta una simile predizione e si oppone in maniera violenta. Gesù non deve morire ma deve trionfare: è il Messia, il dominatore.
La missione di Gesù non è quella di dominare come dominano i re di questo mondo, ma è quella di servire l’uomo per portarlo alla pienezza della vita.
Gesù porta sul monte (il monte è simbolo della sfera divina a contatto con la storia umana) tre dei Suoi discepoli “per convincerli mediante un’esperienza straordinaria, che patire la morte per procurare agli uomini la vita e la pienezza, non significa fallimento dell’essere umano e del suo progetto di vita, bensì, al contrario, assicura il successo definitivo dell’esistenza” (J.Mateos/ F.Camacho).
“Per i discepoli la morte è la fine della persona, per Gesù la morte non diminuisce la persona, ma la trasforma, consentendo di manifestare uno splendore che è impossibile raggiungere in questa vita” (A.Maggi).
I credenti in Cristo che danno adesione gioiosa a Lui e al Suo messaggio e lo vivono con amore, risplenderanno come il sole nel Regno del Padre, avranno cioè la pienezza della condizione divina. Con la Trasfigurazione Gesù indica quale sarà la morte secondo il disegno di Dio.
“Questi è il mio figlio amato: ascoltatelo”.
Gesù è l’unico Maestro che propone la Parola di Dio. “I discepoli, ormai, non devono ascoltare Mosè ed Elia, bensì Gesù, che illumina il disegno divino nella storia”.
Dio vuole che sia ascoltato Gesù. Egli è l’unico che riflette pienamente la Sua volontà. Gesù diventa la norma e la regola del vivere cristiano. Egli è il vero Salvatore. A Lui solo bisogna dare adesione sincera per avere la vita che non viene mai meno.
Egli è gloria e splendore dell’uomo