Quaresima seconda domenica anno B Blasi Mario Parroco

II DOMENICA DI QUARESIMA
“SI TRASFIGURO’ DAVANTI A LORO”.

Pietro riconosce Gesù Messia: “Tu sei il Cristo”.

Dopo questa dichiarazione Gesù afferma che il Figlio dell’Uomo dovrà patire, essere ripudiato dagli anziani, dai sommi sacerdoti, dagli scribi e poi sarà ucciso, ma dopo tre giorni risorgerà. Pietro non accetta una simile predizione e si oppone in maniera violenta. Gesù non deve morire ma deve trionfare: è il Messia, il dominatore.

La missione di Gesù non è quella di dominare come dominano i re di questo mondo, ma è quella di servire l’uomo per portarlo alla pienezza della vita.

Gesù porta sul monte (il monte è simbolo della sfera divina a contatto con la storia umana) tre dei Suoi discepoli “per convincerli mediante un’esperienza straordinaria, che patire la morte per procurare agli uomini la vita e la pienezza, non significa fallimento dell’essere umano e del suo progetto di vita, bensì, al contrario, assicura il successo definitivo dell’esistenza” (J.MateosF.Camacho).

“Per i discepoli la morte è la fine della persona, per Gesù la morte non diminuisce la persona, ma la trasforma, consentendo di manifestare uno splendore che è impossibile raggiungere in questa vita” (A.Maggi).

I credenti in Cristo che danno adesione gioiosa a Lui e al Suo messaggio e lo vivono con amore, risplenderanno come il sole nel Regno del Padre, avranno cioè la pienezza della condizione divina. Con la Trasfigurazione Gesù indica quale sarà la morte secondo il disegno di Dio.

“Questi è il mio figlio amato: ascoltatelo”.

Gesù è l’unico Maestro che propone la Parola di Dio. “I discepoli, ormai, non devono ascoltare Mosè ed Elia, bensì Gesù, che illumina il disegno divino nella storia”.

Dio vuole che sia ascoltato Gesù. Egli è l’unico che riflette pienamente la Sua volontà. Gesù diventa la norma e la regola del vivere cristiano. Egli è il vero Salvatore. A Lui solo bisogna dare adesione sincera per avere la vita che non viene mai meno.

Egli è gloria e splendore dell’uomo

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Quaresima terza domenica Blasi Mario parroco evangelizza Giovanni 2,13ss

III DOMENICA DI QUARESIMA

(Gv 2,13-25)
“Trovò nel Tempio gente che vendeva buoi, pecore e cambiavalute seduti al banco”.

Il tempio è il luogo della presenza di Dio, in esso si celebrano il culto e le feste.

E’ anche la sede del potere religioso e politico dove si riunisce il Gran Consiglio: il Sinedrio, potere supremo della società giudaica. “La semplice presenza di Gesù, nuovo Tempio, in quello antico, produce sempre una tensione”.

Gesù va al tempio e vi trova venditori e cambiavalute. “Non incontra gente che cerca Dio, ma commercio: la festa era un mezzo di lucro per i dirigenti”. Gesù occupa il centro della scena, sta per iniziare la vita pubblica. Egli espelle dal tempio tutti i venditori di animali e i cambiavalute. “Il tempio è diventato un mercato; il dio principale del tempio è il denaro. Il luogo in cui Dio avrebbe dovuto manifestare la Sua gloria e il Suo amore fedele per l’uomo, è un luogo di inganno e di abuso”.

Nella Casa di Dio non ci può essere il commercio, non si può stabilire una relazione con Dio mediante il denaro. Nella Casa di Dio ci deve essere familiarità, amore, intimità e confidenza con il Signore.

“Nel tempio l’uomo deve salire fino a Dio”. “D’ora innanzi la manifestazione della gloria di Dio si compirà in Gesù, la Parola divenuta Uomo, che ha piantato la sua tenda fra noi”. “I capi degli ebrei, trasformando la casa di Dio in un mercato, hanno annullato la funzione del tempio”. Non c’è più la presenza del Dio vivente. I capi religiosi esigono un segno per il modo di agire di Gesù. Egli dice loro:

“Sopprimete questo santuario

e in tre giorni lo eleverò”.

“Gesù è il santuario; come figlio assicura la presenza di Dio nel mondo. Gesù li sfida a sopprimere quel tempio che è Lui stesso; essi lo uccideranno, ma non riusciranno a distruggerlo; lo ricostruirà in tre giorni”.

“La morte di Gesù includerà la continuità della vita”. “Il corpo, l’umanità di Gesù, è santuario perché contiene la pienezza dello Spirito di Dio” (J.Mateos / J.Barreto).

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Quaresima prima domenica anno B. Blasi Mario evangelizza Mc 1,12ss

I DOMENICA DI QUARESIMA (Mc.1,12-15)
“LO SPIRITO SOSPINSE GESU’ NEL DESERTO”.

Con il Battesimo nel Giordano Gesù riceve la pienezza della vita e la forza per adempiere la Sua missione. Lo Spirito scende su Gesù, lo consacra e lo costituisce Re-Messia. Dio si compiace di Lui, lo sostiene in tutte le avversità e cattiverie degli uomini. Gesù deve adempiere la missione ricevuta dal Padre: manifestare l’amore di Dio per tutti gli uomini (“Ha tanto amato gli uomini da dare il Suo Figlio unigenito“).

Dopo il Battesimo lo Spirito Santo spinge immediatamente Gesù nel deserto. “Nel deserto Gesù manifesterà la grandezza del Suo amore verso il Padre e verso gli uomini”. “Il deserto rappresenta la società giudaica nella quale Gesù vivrà e opererà fino a quando arriverà il Suo momento”.

“Nella Sua attività Gesù opererà mosso dallo Spirito che è in Lui”. “Il deserto rappresenta il luogo dove Gesù deve percorrere il Suo cammino verso la terra promessa”. “Il deserto nel quale Gesù entra non ha una localizzazione precisa, non è disabitato. Gesù vi entra portato dalla forza dello Spirito, vi rimane per un periodo lungo, è tentato, si trova circondato da fiere e gli viene reso un servizio” (J.Mateos /F.Camacho).

“Vi rimase quaranta giorni”.

“Il numero quaranta è frequente nell’Antico Testamento per indicare un periodo di tempo nel quale permane una situazione omogenea (pace e regno) e (in anni) viene calcolato come la durata di una generazione”. “I quaranta giorni diventano una figura della durata della vita e dell’attività di Gesù fino alla Sua morte e Risurrezione”.

“Tentato da Satana”

“Nel corso di tutta la Sua vita pubblica, Gesù sarà tentato, cioè stimolato a deviare dalla Sua linea messianica, cioè dall’impegno preso nel Suo Battesimo”. “Dio vuole che Gesù conquisti il cuore dell’uomo con l’amore e il dono di Sé” (J.Mateos /F.Camacho).

“Stava con le fiere”

“Le fiere sono figure dei poteri oppressori, esercitano la violenza fisica e metteranno a morte Gesù”.

“Gli Angeli lo servivano”

Gli Angeli rappresentano coloro che danno adesione a Gesù, lo aiutano nel Suo compito e collaborano alla Sua missione (J.Mateos /F.Camacho).

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BLASI MARIO EVANGELIZZA DOMENICA SESTA T. O. B Marco 1,40

VI DOMENICA ORDINARIA(Mc.1,40-45)

“Venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: se vuoi, puoi guarirmi “.

Gesù si trova in Galilea e la Sua predicazione suscita un fatto straordinario in quel tempo.

Un lebbroso, di sua iniziativa, si avvicina a Gesù. I lebbrosi erano considerati impuri dagli ebrei. Non potevano andare al tempio, né potevano avere un contatto con il popolo. Erano persone che trasmettevano impurità agli oggetti e alle persone che toccavano.

“La lebbra era considerata come figlia primogenita della morte (Gb. 18,13), il lebbroso rimaneva fuori della società timorosa di vedersi fisicamente contagiata e religiosamente contaminata. Era obbligato ad avvicinarsi gridando il suo stato di impurità perché nessuno gli si avvicinasse e doveva vivere in luoghi appartati (Lv.13,45). In un certo senso era considerato un maledetto, un castigato da Dio.

Per il lebbroso non c’era possibilità di accesso a Dio né al Suo Regno, ma la proclamazione di Gesù in tutta la Galilea gli apre un orizzonte di speranza. Il desiderio di uscire dalla sua miseria e marginalizzazione vince il timore di infrangere la legge e si avvicina a Gesù senza rispettare le distanze. La sua posizione (in ginocchio) esprime la sua angustia. Non chiede che Gesù lo tocchi, né direttamente che lo purifichi. Il suo atteggiamento è umile e insistente (lo supplicò). Manifesta unicamente la sua assoluta fiducia nel potere di Gesù (“se vuoi, puoi“). Non dubita che Gesù possa purificarlo”.

“Commosso, stese la mano e lo toccò dicendo:

lo voglio, sii purificato”.

“Un giudeo qualsiasi si sarebbe tirato indietro con orrore all’avvicinarsi del lebbroso; Gesù, invece, si commuove di fronte alla miseria dell’uomo. Gesù completa l’avvicinamento che quello aveva iniziato: stende la mano e lo tocca. La legge del levitico non ha pietà della miseria umana e lo marginalizza; Gesù si commuove di fronte ad essa e lo accoglie mettendo il suo potere al di sopra della legge. Il lebbroso viene purificato per il contatto e le parole di Gesù” (J.Mateos/F.Camacho).

Il cristiano è una creatura nuova che deve accogliere la bontà di Gesù e diffonderla.

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Blasi Mario Parroco evangelizza domenica quinta T. O. anno B

V DOMENICA ORDINARIA(Mc.1,29-39)

“Subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la prese per mano e la alzò, la febbre la lasciò e si mise a servirli “.

Gesù esce dalla sinagoga di Cafarnao e si reca alla casa di Simone e di Andrea in compagnia di Giacomo e Giovanni.

La suocera di Simone giace a letto con la febbre. Alcuni informano Gesù della situazione. Egli si avvicina, non dice una parola, non comanda alla febbre, ma prende per mano l’inferma e le comunica la Sua forza, “la libera dalla febbre e l’abilita al servizio. L’effetto immediato del contatto con Gesù e dell’esperienza della Sua forza è l’attività che si concretizza nel servizio dei presenti. Il servizio a tutti i membri della comunità è la caratteristica della sequela di Gesù e della presenza del Regno” (J.Mateos/F.Camacho).

Il vero discepolo di Gesù è chi serve con amore il fratello nella comunità. Il Regno di Dio si diffonde con l’amore di Cristo nel cuore portato ai fratelli. Gesù comunica al credente il Suo Spirito di amore: amore che elimina il male e dona la forza per servire il fratello. Nella comunità tutti devono servire i fratelli nelle diverse necessità: portare a Gesù quelli che hanno bisogno di Lui e spendere la vita a vantaggio di tutti.

Tutti i credenti in Cristo sono chiamati ad agire con il Suo amore nel cuore per rendere lieta la vita di ogni uomo.

“Curò molti che stavano male con diverse infermità e scacciò molti demoni “.

Gesù mette il bene dell’uomo al di sopra di ogni cosa.

“Gesù cura e libera senza mettere condizioni. Gesù non si disinteressa del dolore degli uomini. Egli elimina tutto ciò che diminuisce la vita o porta alla morte. Gesù elimina ogni forma di ostacolo alla pienezza e al benessere dell’uomo. Le infermità non provengono da Dio, né dalla Sua volontà, ma sono contrarie al Suo disegno; la signoria di Dio è una forza che tende a restituire ad ogni uomo la sua integrità e ad eliminare la sua infelicità” (J.Mateos/F.Camacho).

Ogni cristiano è chiamato ad imitare Gesù nel servire i fratelli con amore nelle necessità materiali e morali.

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EPIFANIA DEL SIGNORE Don Mario Blasi evangelizza Mt 2

EPIFANIA DEL SIGNORE   (Mt.2,1-12)

 

“Entrati nella casa, videro il Bambino con Maria sua Madre e prostratisi lo adorarono “.

     I Maghi sono personaggi molto cari alla tradizione cristiana.

C’è una cosa che stupisce: i pagani venuti da lontano lo vedono e lo adorano.

Gli apostoli, che sono stati sempre con Gesù, lo riconoscono Signore dopo la Sua morte e Risurrezione! “Sul monte lo videro e si prostrarono innanzi” (Mt.28,17).

I pagani lo riconoscono Signore appena nato.

 Gli apostoli lo riconoscono Signore dopo la Risurrezione.

“Maria e Giuseppe si trovavano a Betlemme dove Gesù è nato. I sommi sacerdoti e gli scribi della vicina Gerusalemme hanno già informato Erode, che ha espresso il desiderio di adorare il Re dei Giudei nel luogo dove questi è nato. Ma da Gerusalemme nessuno si muove! L’atteso Messia è lì, a due passi. Veramente una visita c’è, ma non è quella attesa. Gli unici che si recano nella casa di Betlemme sono alcuni Maghi giunti da Oriente.

Lo sconcerto che dei Maghi fossero stati  primi ad adorare Gesù, ha portato infatti i primi cristiani a cercare di nobilitare tali personaggi, elevandoli alla dignità regale. In seguito si è provveduto a trasformare l’imbarazzante termine Maghi, che era adoperato nella lingua greca per indicare i ciarlatani e gli imbroglioni nel più innomeo Magi (unica volta che il greco Magoi-Maghi è tradotto Magi).

In base ai doni poi si stabilì il loro numero e si trovarono perfino i nomi: Gaspare, Melchiorre , Baldassarre: uno bianco, uno nero, uno meticcio.

Con la presenza dei Maghi l’Evangelista intende invece affermare che i primi e gli unici a rendere omaggio al Re dei Giudei sono stati i pagani. L’estensione del Regno di Dio pure ai pagani e ai peccatori viene raffigurato nei doni offerti a Gesù.

OROomaggio regale. I pagani riconoscono Gesù come loro sovrano. Il Regno di Dio non è limitato a quello d’Israele, ma si estende a tutta l’umanità, pagani e peccatori compresi. Tutti sono amati da Dio qualunque sia la religione o la condotta.

INCENSOelemento specifico del servizio sacerdotale. Il privilegio di essere popolo sacerdotale non è più riservato ad Israele, ma va esteso a tutti i popoli.

MIRRAprofumo, simbolo dell’amore della sposa per lo sposo.

L’onore di essere popolo sposo del Signore non è più d’Israele, ma viene esteso a tutte le nazioni pagane”.

    (da A.Maggi)

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Terza domenica tempo ordinario anno B Blasi Mario evangelizza Marco 1,14 ss

III DOMENICA ORDINARIA(Mc.1,14-20)
“Dopo che Giovanni Battista fu arrestato… Gesù diceva: è arrivato il tempo giusto, è vicina la signoria di Dio”

A Giovanni Battista la libertà è tolta, la sua voce è soppressa. Il vero profeta dà sempre fastidio. “Il potere spegne la voce di Giovanni Battista, ma sorgerà una voce più forte, quella di Gesù”.

“Per i potenti di questo mondo gli strumenti del potere sono tre:

– La capacità di intimorire che usa la violenza e la coazione e minaccia col castigo. La sottomissione per timore rende codardi.

– La capacità di ricompensare che compra l’adesione con la promessa di stima, di ricchezze e di onori, sfruttando l’ambizione degli altri. La sottomissione per ambizione rende spregevoli.

– La capacità di convincere, che inculca un’ideologia che esalta il potere e presenta l’obbedienza e la sottomissione come un bene desiderabile; sfrutta l’ignoranza e la mancanza di spirito critico. La sottomissione per ignoranza o spirito critico rende infantili, gregari” (J.Mateos/ F. Camacho).

Il potere, per Gesù, è tutto il contrario, è un servizio per la crescita dell’uomo. Gesù “rifiuta la posizione di dominio del potere e mette in guardia i suoi contro ogni ambizione di rango. Non si impone ai suoi discepoli, li tratta da amici; considera tutti i suoi seguaci come familiari. Invece di dominare, Gesù mette la Sua vita a servizio degli altri e fa del servizio il distintivo dei suoi seguaci” (J.Mateos/ F. Camacho). Con Gesù c’è la svolta: il Regno di Dio entra nella storia. “La signoria di Dio si realizza in ogni individuo attraverso la comunicazione dello Spirito: Egli battezzerà con Spirito Santo. Il Regno di Dio viene costruito con quelli che lo accolgono. La signoria di Dio si fonda sulla partecipazione dello Spirito di Dio che deve portare gli uomini ad aderire alla condotta e all’operato di Gesù” (J.Mateos/ F. Camacho).

Gesù proclama una società nuova e giusta, degna dell’uomo. Questa società si realizza con la collaborazione di tutti.

“Convertitevi!”

“Gesù non si presenta come un capo rivoluzionario, esorta senza far ricorso all’imposizione o alla violenza“.

Il Regno di Dio entra nella storia ma esige la risposta libera dell’uomoIl messaggio evangelico va proposto con amore, ma mai imposto. Il vero cristiano accoglie il messaggio di Gesù con amore, lo vive nella letizia e lo ridona con gioia ai fratelli.

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Don Mario Parroco evangelizza Giovanni 1, 35 ss. seconda domenica T. O. anno B

II DOMENICA ORDINARIA(Gv.1,35-42)

“Fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: Ecco l’Agnello di Dio “.

Giovanni Battista si trova in compagnia di due suoi discepoli che attendono il Salvatore. Vede Gesù che passa e lo indica ai suoi discepoli. Essi ascoltano la Parola del loro maestro e seguono immediatamente Gesù.

Il vero testimone suscita vocazioni.

La parola di Giovanni è luce per loro; la sua testimonianza è forza che spinge a seguire Gesù.

La testimonianza sincera fa incontrare il Signore.

“Essi (i discepoli di Giovanni) passano dal Precursore al Messia”. “E’ il momento del cambio”. Gesù sta per iniziare la Sua missione.

Chi incontra Gesù e si lascia coinvolgere da Lui va verso la vita. Chi incontra Gesù e non si lascia scegliere, si allontana dalla vita. Chi dà adesione sincera al Signore accoglie il Suo Amore. Il Suo Amore accolto è la nostra fede. Chi accoglie il Suo Amore e lo ridona è il vero discepolo.

Gesù percepisce di essere seguito, si volge e interroga:

“Che cercate?”.

Gesù si interessa dell’uomo e l’uomo, sentendosi amato, va alla ricerca del Salvatore. L’uomo non può raggiungere la meta se non c’è l’iniziativa di Gesù. “Che cercate?” è una domanda valida per gli uomini di ogni epoca. Gesù “chiede ai due che cosa cercano, che cosa si attendono da Lui, e che cosa credono che Egli possa dare loro”. Gesù è la vita per ogni uomo e questa vita deve risplendere nella piccola creatura umana.

Chi accoglie l’amore di Cristo manifesta la bellezza divina nella propria vita e nel creato. Questa bellezza divina si deve diffondere. L’Amore di Cristo accolto deve essere ridonato. Il credente, che percepisce di essere amato, non può tenere chiuso nel suo cuore questo amore, lo deve trasmettere ad altre persone.

Andrea, uno dei discepoli che ha seguito Gesù e che ha avuto con Lui un’esperienza di vita, sente la necessità di comunicare questa esperienza al fratello Simone e lo conduce da Gesù.

Il credente, oggi, incontra il Signore nell’Eucaristia. “Abbiamo trovato il Messia”, dice Andrea a Simone. Parla usando il plurale perché nella comunità con altri fratelli si deve fare l’esperienza del Cristo risorto e la comunità deve trasmettere la gioia di questo incontro.

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Battesimo di Gesù nell’evangelizzazione di don Mario Blasi Parroco

 GENNAIO
BATTESIMO DEL SIGNORE  (Mc.1,7-11)

“Io vi battezzo con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo “.

Il Battesimo di Giovanni Battista è un Battesimo di penitenza. Egli immerge l’uomo nelle acque e il passato peccaminoso viene distrutto. L’uomo purificato si prepara così a ricevere il Messia.

“Giovanni dispone solo di acqua, mentre Colui che viene dispone dello Spirito di Dio, che è la forza divina” (J.Mateos/ F.Camacho).

Il futuro Messia immerge l’uomo in Dio con la forza dello Spirito e gli comunica vita e amore. La forza dello Spirito crea l’uomo nuovo, diventa figlio di Dio e porta frutto.

Giovanni Battista prepara il popolo ad accogliere Colui che cambierà il corso della storia.

“L’avvenimento che segna la nuova epoca è: la presenza di Gesù, la Sua attività, la Sua morte e la Sua Risurrezione.

Da Nazareth e dalla Galilea Gesù va al Battesimo di Giovanni. “La Galilea era la provincia religiosamente meno osservante, socialmente più oppressa, politicamente più inquieta. Era la culla e il rifugio del movimento zelota, fortemente nazionalista e antiromana. I suoi abitanti godevano la fama di uomini vigorosi, fieri e amanti della libertà”. Gesù “arriva al Giodano, Egli è solidale con quelli che rompono la vita peccaminosa, ma il Suo Battesimo acquista un valore diverso. Egli non confessa i peccati, non ha bisogno di rompere con il passato, non ha bisogno di cambiare vita, non deve morire al peccato. Il Suo Battesimo è un simbolo di morte, non per il passato, ma per il futuro. Esprime la Sua disposizione all’offerta totale di Sé. Gesù si impegna a compiere la Sua missione a favore degli uomini e per realizzare questa impresa è disposto a non risparmiare la Sua vita”. L’impegno di Gesù è gradito a Dio:

“In te mi sono compiaciuto”.

L’impegno di Gesù squarcia il cielo, rompe la frontiera tra Dio e l’uomo”. Su Gesù scende lo Spirito che porta l’uomo alla pienezza della vita. Gesù è “il Figlio unico ed amato, la cui morte per il bene degli uomini esprime l’amore di Dio per l’umanità”. Tutti i cristiani devono dare l’adesione a Gesù con l’offerta di se stessi per una missione come la Sua, collaborando con Lui per la salvezza dell’umanità.

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Epifania Matteo 2 Don Mario Blasi evangelizza

6 GENNAIO
EPIFANIA DEL SIGNORE(Mt 2,1-12)

“Dov’è il Re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto la sua stella e siamo venuti per adorarlo”.

“Per Matteo i maghi, quelli che la religione dichiara esclusi dalla salvezza, sono i primi a rendersi conto della presenza di Dio nell’umanità e ad informare i giudei che, anziché rallegrarsene, si allarmano: Erode si spaventò e con lui tutta Gerusalemme. Erode convoca i sommi sacerdoti e gli scribi per informarsi sul luogo in cui doveva nascere il Messia: questo titolo rivela che quel che teme Erode e con lui Gerusalemme è il Messia liberatore d’Israele. Il terrore che li coglie è lo stesso che, secondo la tradizione, prese il faraone e tutti gli egiziani alla notizia della nascita di Mosè recata loro dai maghi: l’arrivo del liberatore gettò nel panico i dominatori che decisero la mattanza di tutti i bambini ebrei (Es.1,16-22). Ora, l’annuncio della nascita del Re dei giudei allarma Erode e con lui tutta la città si spaventa” (A.Maggi).

I maghi, informati, riprendono il cammino. I sommi sacerdoti, gli scribi e i farisei, conoscono la meta, ma non vanno.

I lontani, che all’ultimo momento conoscono la Sacra Scrittura, credono, vanno e trovano con immensa gioia il Redentore.

Erode non è tranquillo, è turbato. E’ un bugiardo. E’ un re che non è degno di stare sul trono. Lo ha usurpato. Manda a cercare il Bambino, non per adorare, ma per uccidere.

“I Magi, entrati nella casa, videro il Bambino con sua madre… e lo adorarono”.

I Magi non sono entrati in una reggia, ma in una casa comune dove risiede il Dio-con noi.

Anche le nostre case sono case comuni, ma in esse deve albergare con gioia il Dio-con noi: Gesù.

I Magi vedono il Bambino e la Madre: è la coppia regale. Giuseppe, il custode, è nascosto. I Magi si prostrano, manifestano il loro omaggio donando oro, incenso e mirra. Ritornano gioiosi alle loro terre.

Gesù, se accolto, dona gioia ad ogni uomo. Egli è Amore, amore che deve entrare in ogni persona per essere ridonato ad altri fratelli. L’Amore di Gesù accolto nel cuore rende gradito l’uomo a Dio e agli uomini.

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