Attorno al 982
Ottone I e Ottone II ridiedero a Farfa i beni dissipati. (Regesto Farfa, V, pp. 284-285 x-y; senza anno.
Ildebrando ‘abate’ nella Marca <Fermana> distribuiva i beni del monastero <di Farfa> Diede a sua moglie Inga l’azienda fondiaria”curte” di Sant’Ippolito e il Campo di Massimino. Anche ai suoi figli l’azienda fondiaria curtense di San Benedetto e Mogliano e Faxenaria. Pure l’abate Adamo distribuiva ogni cosa nel <luoghi> Sabini ed a capo del monastero. Pure Campone <faceva ciò> nel Contado Reatino. E Ildebrando nel Contado Fermano. Questi tre invasori insieme e nello stesso tempo rapinavano e depredavano e dissipavano. Così fu annichilito questo monastero. In seguito però i piissimi imperatori Ottone I e <Ottone> II restituirono fermamente a questo monastero tutte le cose che essi avevano dissipate.