Anno 981
Ottone II conferma all’abbazia di S.Croce all’Ete i suoi beni.
(Arch. S. Elpidio a M. ACCARDO Internet )
Privilegio dell’imperatore Ottone <II> che conferma al monastero di Santa Croce tutti i possessi e le proprietà a questo pertinenti in modo giusto e legittimo, confermati dagli imperatori predecessori Carlo e da Ottone <I> suo padre. Sono corroborati tutti gli averi spettanti a questo monastero, sia quanto possiede ora, sia quanto gli sarà concesso in futuro, cioè gli agglomerati fondiari curtensi (curtes), quello di San Marco con metà del Porto chiamato Chienti e con metà del Rivo Puteo <=pozzo> e con il litorale marittimo, inoltre l’agglomerato curtense di San Giorgio di Cerriolo, e l’agglomerato curtense di San Patrizio e l’agglomerato curtense in località chiamata Ulmo (=olmo) e l’agglomerato curtense di Sant’Agata de Lucilliano o il territorio di Santa Maria, genitrice di Dio, in Castiglione, e l’agglomerato curtense della Santa Resurrezione con castelli, chiese e tutte le pertinenze, e l’agglomerato curtense di San Pietro con sue pertinenze e l’agglomerato curtense di Ponticello con sue pertinenze e soggiacenze, anche la Villa chiamata Catetiano, inoltre tutti i beni mobili ed immobili che appartengono a questi aggregati curtensi, ville o luoghi, in case, poderi, castelli, torri, edifici, servi e serve, aldi <=liberi>, coloni e colone, livellari e cartulati, prestandari, precari, famigli dell’uno e dell’altro sesso, masserizie, campi, prati, vigne, pascoli, selve, acque, corsi d’acqua, pescagioni, ‘venagioni’, saliceti, canneti, oliveti, molini, terre coltivate ed incolte, beni divisi ed indivisi. Nell’anno del Signore 981, anno ventesimo del regno di Ottone e tredicesimo del suo impero. Indizione nona. Redatto a Roma. Felicemente.