Anno 973 maggio
Concessione dell’abate farfense Giovanni ad Amico
Liber Largitorius I p. 158 n. 325
L’abate farfense Giovanni concede ad Amico, figlio di Pietro, levita e monaco farfense, al prezzo di duecento soldi, diecimila (10000) moggi di terre farfensi nei tre Contadi Fermano, Ascolano e Abruzzese e in vitalizio, con facoltà di lasciare questi beni ad una persona della congregazione farfense, di sua scelta. Ecco gli aglomerati fondiari curtensi o “curtes”: 1. Coperseta con edificata la chiesa e con il castello di Monte Tano, dentro al Contado Fermano e nel “ministero” Trontise <Trontense>; 2. Arvetiano; 3. San Desiderio; 4. Mozano in cui è la chiesa di San Giovanni; 5. Colonnelle; 6. San Venanzo; 7. San Felice; 8. Sardinaria in cui è la chiesa di San Pietro; 9. Raviliano; 10. Caprilia; 11. Solestano in cui è la chiesa di San Maro. Confini: da capo ” i piedi delle Alpi” dei Cotadi Fermano, Asolano e Abruzzese; da piedi i litorali del mare con gli stessi lidi; a un lato il fiume Tesino; dall’altro lato il fiume Tumano. Concede inoltre i censi <da riscuotere> ed i <lavori> “cartulati” e quelli “prestandarii”dovuti al monastero farfense. Il concessionario ha l’obbligo di pagare il <censo> canone di due libre dd’olio e di due candele nel castello farfense Matenano <Santa Vittoria> con penalità <per inadempienza> di quatrolibre di oro obrizio. Scrissi io Sianolfo notaio, nel mese di maggio dell’anno sesto dell’impewro di Ottone, indizione prima. (Firme): Giovanni abate concedente; inoltre quattro presbiteri monaci: Rodulfo e Giovanni e Aimo e Pietro.