LE CRONACHE DELLA CHIESA DI NOCERA del vescovo Alessandro BORGIA
Le notizie qui riferite per l’anno 1724 sono desunte dalla Cronaca delle Chiesa diocesana di Nocera Umbra nella parte finale di questa. Cfr. ALFIERI, A., La cronaca della diocesi nocerina dell’Umbria scritta dal suo vescovo Alessandro Borgia, tradotta dal codice latino della Biblioteca Vaticana … Roma 1910).
1724. 8-12 Il neoeletto papa Benedetto XIII, manifestò a Fabrizio Borgia, canonico a Velletri, a fine maggio, il desiderio di parlare con suo fratello Alessandro, vescovo di Nocera. Due giorni dopo Pentecoste Alessandro si disponeva a partire e nella notte ebbe una visione di un pallio arcivescovile dato a lui. Destatosi non riusciva ad immaginare quale sede arcivescovile fosse vacante. Partito per Roma, a Civita Castellana seppe che il Monastero dei santi Bartolomeo ed Emiliano, dato a lui da Innocenzo XIII, ora era assegnato dal nuovo papa a Domenico Riviera. In colloquio poi con il papa, questi gli disse che non aveva avuto notizia che quel monastero era già stato assegnato al Borgia, dispiacendosi della faccenda e dispose che il pro-datario gli procurasse un’altra abbazia in compenso di quella perduta. Nel frattempo si ebbe notizia che l’arcivescovo di Fermo, Gerolamo Mattei avrebbe abdicato. Il Borgia dichiarò la sua disponibilità e il giorno della festa dei santi Pietro e Paolo il papa lo fece informare che l’avrebbe qui trasferito. Mentre questa abdicazione tardava ad essere scritta, capitò subito che era disponibile la sede di Jesi, ma Alessandro non la gradiva dato che il vescovo rinunciatario Giattini si riservava la metà delle rendite.
1724. 13-14 Nell’agosto il papa rassicurò Alessandro Borgia che l’avrebbe trasferito a Fermo. Di fatto nell’autunno l’arcivescovo Mattei scrisse la rinuncia. Il 6 Novembre l’arcivescovo Alessandro Borgia fu chiamato dal papa che gli notificò che la sede fermana gli sarebbe stata data nel concistoro del 20 novembre.
1724.15 Così avvenne. Il neo-arcivescovo fermano A. Borgia pubblicò una lettera pastorale per la Chiesa Nocerina che salutava. Mandò suo fratello Fabrizio Borgia a prendere possesso della sede fermana il 7 dicembre festa di San Sabino vescovo e martire, patrono della diocesi fermana e della famiglia Borgia; lo stesso arcivescovo A. Borgia da giovane aveva pubblicato la vita di San Sabino. Anche alla Chiesa Fermana fu diretta una lettera pastorale dal neo eletto.
1724.16 Il 17 dicembre, Benedetto XIII nominò A. Borgia suo prelato domestico ed inoltre assistente al soglio pontificio.
1724.17 Il Natale diede l’inizio al Giubileo promulgato dal Papa.
LE CRONACHE DELLA CHIESA DI FERMO dell’arcivescovo vescovo Alessandro BORGIA cfr.
Tassi, Emilio, Una interessante fonte per la storia di Fermo e del Fermano nel secolo XVIII; in “Quaderni dell’archivio storico arcivescovile di Fermo” n. 56 a. 2013 pp.19-34. Lo stesso E. Tassi ha preparato l’edizione della traduzione italiana integrale con note di questa cronaca, qui sunteggiata. L’arciv. Borgia, autore, ha dichiarato di aver iniziato a scrivere questa cronaca fermana nel 1741.
1725.1 Il pallio al nuovo arcivescovo di Fermo fu consegnato il 7 gennaio da Benedetto XIII nella chiesa dei santi Domenico e Sisto presso le monache domenicane. Gli raccomandò che indossasse questo pallio in onore della Vergine Madre, titolare della Chiesa fermana, ed inoltre che come Metropolita compisse la principale sua azione che era di convocare il Concilio Provinciale (dei vescovi suffraganei). L’arcivescovo Borgia fruì del Giubileo nelle basiliche romane e passò poi a Velletri. Entrò a Fermo il giorno della festa di San Mattia apostolo, il 24 febbraio 1725.
1725.2 Il 21 febbraio l’arcivescovo Borgia arrivò a Tolentino ( diocesi fermana) ove onorò San Nicola nativo di Sant’Angelo in Pontano, santo Agostiniano. Fu poi accompagnato dai nobili fermani Giovanni Agostino Costantini e Giovanni Simone Vinci, inoltre dai canonici Ippolito Graziani e Valentino Paccaroni. Arrivò al monastero di San Claudio dalla Mensa Episcopale Fermana. Pernottò presso Santa Maria di San Rocciano, poi andò a <Monte> San Giusto in casa della famiglia Romani.
1725.3 Arrivò a Fermo assieme con il Prefetto di Camera Giacomo Brancadoro. Nel Girfalco sostò presso i frati cappuccini, poi entrò con ogni solennità nella Cattedrale Metropolitana dove impartì alla numerosa folla di fedeli la benedizione.
1725.4 Dopo Cosmo Imperiali venne a Fermo come nuovo governatore Alessandro Marucelli da Firenze. Scambio di visite con l’arcivescovo Borgia.
1725.5 Nomine: Vicario Generale Fabrizio Borgia fratello dell’arcivescovo; Fabrizio Francolini pro-vicario e giudice; Virginio Provenzani da Lucca, teologo; Severino Mariotti cancelliere aiutante dell’anziano Giovanni Battista Galli da Montalto, il quale, con beneplacito del Papa fu poi nominato vescovo assistente del Borgia.
1725.6 Necessari molti lavori di restauro negli edifici arcivescovili urbani e rurali. Pronto intervento per alcune riparazioni d’urgenza.
1725.7 Missioni popolari con i gesuiti p. Giovanni Battista Scaramelli e p. Francesco Saverio Bianchi a Fermo e nei luoghi di visita pastorale.
1725.8 Iniziò la vista dalla chiesa metropolitana, poi alla Collegiata S. Michele ed ai monasteri. Proseguì a Monte Santo, a Montecosaro, a Civitanova governata dagli Sforza. Qui distribuì le rendite della chiesa del Suffragio. Andò poi al monastero di Santa Croce all’Ete e al Chienti, a Sant’Elpidio a Mare.
1725.9 Il 9 settembre visitò Grottazzolina con dedicazione della chiesa a S. Giovanni Battista. Visitò Monteverde, Montegiorgio, Falerone, Monte San Martino.
1725.10 L’arcivescovo Borgia si recò al Santuario di Loreto, poi ad Ancona dal suo maestro cardinale Giovanni Battista Bussi. A novembre visitò Montolmo e usando i benefici degli Agostiniani assegnò rendite al curato di Colbuccaro. Poi andò a San Claudio.
1725.11 Visita “ad limina” a Roma con relazione scritta sulla diocesi.
1725.12 Omaggio del Comune di Fermo che donò un baldacchino e l’arcivescovo Borgia lo collocò in cattedrale.
1726.1 Indetto il 6 gennaio il concilio provinciale, il precedente fu quello dell’arcivescovo Sigismondo Zanettini nel 1590, convocò i vescovi suffraganei Alessandro Varano di Macerata e Tolentino; Luca Accoramboni di Montalto; Gregorio Lauri di Ripatransone; Cesare Compagnoni di San Severino e vari canonici. Ospitalità in Arcivescovado, presso i Cappuccini e presso Nicola Calvucci. Iniziò il 28 aprile, nella Chiesa Metropolitana, segretario Nicola Calvucci, la 2^ sessione il 1° maggio con discorso di Filippo Montani. Assimilate le esperienze del sinodo di Benevento e di Roma, conclusione il 5 maggio con un discorso gratulatorio di Marco Antonio Francolini. Consacrò l’altare maggiore della cattedrale mettendovi le reliquie dei santi Alessandro, Filippo, Savino, Adamo. Epigrafe commemorativa.
1726.2 Metodo praticato nel sinodo provinciale. Presentati gli atti a Roma tramite Fabrizio Borgia, fratello dell’arcivescovo. Poche modifiche, approvazione romana e pubblicazioni a stampa nel 1727.
1726.3 Missioni sacre dei gesuiti Scaramelli e Bianchi a Fermo. L’intervento dei visitatori della Fabbrica di S. Pietro ad Ortezzano recò abusi nel modificare i benefici ecclesiastici. L’arcivescovo Borgia protestò. Visita pastorale dal 5 settembre al Sant’Angelo in Pontano, Gualdo fermano, Amandola con dedicazione della Collegiata a San Donato e poi ai centri montani (Ville d’Ascoli).
1726.4 Vertenza tra l’arcivescovo Borgia e i tesorieri del Piceno per la tassa sul grano della Mensa esportato dall’arcivescovo, il quale aveva il privilegio antico dell’esenzione e non chiese di essere dispensato dalla tassa, ma di far rispettare l’antico privilegio, difensore fu Lorenzo Orilia. Gli diedero ragione i giudici Collicola e Negroni a Roma.
1726.5 Il 23 dicembre morì ad Ancona il cardinale Giovanni Battista Bussi. Il 4 gennaio l’arcivescovo Borgia che gli era grato perché suo formatore, ne fece un elogio in latino nella Santa Messa in Cattedrale a Fermo.
1727.1 Donativi dell’arcivescovo Borgia alla diocesi di Nocera Umbra per l’acquisto di sacre suppellettili, per restauri nella Collegiata di Sassoferrato e per i debiti Santini.
1727.2 Fatti straordinari di guarigioni con l’immagine della Vergine “consolatrice degli afflitti” nelle sacre missioni di p. Giuseppe da Trivigliano. Inchiesta e libro edito da Fabrizio Borgia, dedicato a Benedetto XIII.
1727.3 Canonizzazioni dei santi Luigi Gonzaga e Stanislao Kotska. Celebrazione con il vescovo di Ripatransone Francesco Andrea Correa. Vescovo d’Ascoli divenne Gregorio Lauri. Consacrato l’altare di San Lorenzo nella chiesa dei Cappuccini al Girfalco di Fermo, inoltre consacrazioni a Montolmo per San Michele dei Frati Minori, a Petriolo per San Ginesio e visita pastorale a Mogliano, Loro, Massa, Montappone, Monte Vidon Corrado, Francavilla, Alteta, Cerreto, Rapagnano, Monte San Pietrangeli, Torre San Patrizio, Monturano.
1727.4 Visita pastorale a Penna San Giovanni e ampliamento della chiesa della Pievania; Santa Vittoria, Montefalcone, Smerillo, Monterinaldo, Ortezzano, Monte Vidon Combatte, Collina, Montottone, Sant’Elpidio Morico, Monsampietro Morico, Monteleone, Belmonte, Monte San Martino con dedicazione a San Martino. Visita al vescovo Luca Antonio Accoramboni a Montalto, suffraganeo.
1727.5 Nuovi mulini della Mensa a Sant’Elpidio a Mare, opposizione di questo Comune; controversia superata; ci fu una grandinata devastante.
1728.1 Dopo la partenza di suo fratello Fabrizio Borgia, l’arcivescovo nominò vicario generale Pietro Bonaventura Savini, Nicola Calvucci provicario, essendo morto Fabrizio Francolini; convisitatori i canonici Annibale Brancadoro, Ippolito Graziani, Federico Maria Morroni, Marco Antonio Francolini.
1728.2 Soppressa la Confraternita di Santa Maria della Misericordia a Civitanova, i beni trasferiti alla Collegiata S. Paolo.
1728.3 Il cardinale Filippo Antonio Gualtieri (Gualteri) di Orvieto morì e parte della sua pensione fu data al nipote Luigi. Controversia poi appianata.
1728.4 Primo Sinodo diocesano dopo Pasqua, partecipi i Farfensi, il parroco-priore di Santa Vittoria e i canonici di Sant’Antonio di Altidona. Confermate le decisioni dei predecessori Carlo e Giannotto Gualtieri (Gualteri), aggiunte norme disciplinari. Nella cattedrale, con il lascito di Giorgio Moscheni, nominò nuovo prebendato Gregorio Gramadassi.
1728.5 Visita pastorale a Montegiberto, Ponzano, Moregnano, Torchiaro, Petritoli, Guardia (Carassai), Rocca Monte Varmine e Monterubbiano, dove vennero stabiliti gli Agostiniani Eremitani.
1728.6 Il cardinale Nicola Giudici, verseggiatore, venne al Porto di Fermo.
1728.7 Atti per il processo di beatificazione del filippino p. Antonio Grassi affidati dai Filippini di Fermo all’arcivescovo Borgia. Aveva iniziato l’arcivescovo Giovanni Francesco Ginetti. Vennero coinvolti il vescovo di Macerata e Tolentino, Alessandro Varano, il vescovo di Loreto e Recanati, Benedetto Bussi, che era nipote del filippino Alessandro Bussi. Il 17 ottobre Benedetto Bussi morì a Fermo e qui fu sepolto con elogio funebre di Nicola Bardi gesuita. In seguito ebbe tomba a Recanati.
1728.8 L’arcivescovo Borgia si ritirò presso i gesuiti al monte Vissiano di Fermo. Visita pastorale conclusa il 14 novembre dopo Lapedona, Moresco, Montefiore, Massignano, Campofilone, Pedaso, Altidona, Torre di Palme, Porto di Fermo.
1728.9 Inventari di tutti i singoli beni ecclesiastici e loro e sistemazione in archivio in un locale attrezzato.
1728.10 L’arcivescovo Borgia con disposizioni di Benedetto XIII poté recuperare le “mezze annate” dei benefici vacanti e usarle per restauri nelle chiese.
1728.11 Il lascito di Alessandro Laureati di Montecosaro fu trasferito alla Collegiata dove il pievano Antonio Nicola Pallanteri fece ricostruzioni.
1728.12 Il capitolo dei Monaci Silvestrini a Fabriano fu presieduto per la terza volta da Alessandro Borgia arcivescovo fermano.
1729. 1 L’arcivescovo Borgia fece piantagioni nei terreni della Mensa a San Martino e a San Claudio in zona incolta verso Macerata. A Fermo fece un giardino presso il palazzo arcivescovile.
1729.2 Benedetto XIII istituì una Collegiata a Santa Maria dei Letterati a Monterubbiano, appartenente alla Confraternita del SS. Sacramento. L’arcivescovo Borgia fece redigere le costituzioni.
1729.3 Visita “ad limina” a Roma. L’arcivescovo Borgia andò poi a Benevento e a Velletri, lungo la via Appia, Terracina e Capua. Ospite a Fabriano presso Ignazio Stelluti. Sinodo della diocesi di Benevento con Mondillo Orsini arcivescovo di Capua e patriarca di Costantinopoli. Ricordi dell’antica missione apostolica in Belgio ed a Colonia. Visita a Napoli, ospite di Giuseppe Lucini, poi a Montecassino presso l’abbazia di San Benedetto.
1729.4 Il cardinale Nicola Maria Lercaro, segretario di Stato, e Benedetto XIII passano vicino a Velletri. L’arcivescovo Borgia presso i Francescani Minori a Nepi, non andò ad Albano.
1729.5 Richieste dell’arcivescovo Borgia Benedetto XIII: vesti per i canonici a Morrovalle; testi liturgici per San Claudio; culto diocesano a San Barbato vescovo di Benevento e per San Giacomo della Marca, minorita, per San Serafino da Montegranaro, cappuccino, inoltre per Sant’Emidio vescovo d’Ascoli e per San Silvestro, benedettino, di Fabriano.
1729.6 I vescovi non possono istituire collegiate e l’arcivescovo Borgia rinunciò a quella di Montecosaro. Mancato trasferimento delle monache domenicane di Santa Marta nel convento di Santa Caterina dei Lateranensi a Fermo.
1729.7 L’arcivescovo Borgia pattuì la vendita del frumento della Mensa per Roma a sei scuti argentei al rubio con esportazione dal Porto di Fermo e da Novana (Civitanova) tramite un trasportatore di Nettuno.
1729.8 Rivolta al Porto di Fermo contro l’esportazione del grano. L’arcivescovo Borgia si recò a Velletri per la malattia del fratello Camillo. Il governatore di Fermo Alessandro Marucelli non sapeva che fare. Da Roma venne il commissario Giovanni Battista Mesmer. Parte del grano della Mensa portato ad Ancona da Guido Palazzi (del Palaggio). Incertezze per il trasporto a Roma. Presidio militare alla Rocca del Porto di Fermo.
1729.9 Fabrizio Borgia nominato vescovo di Ferentino negli Ernici il 23 dicembre. Trasferito ad Acquapendente il vescovo Simone Grytto.
1730.1 L’arcivescovo Alessandro Borgia fu autorizzato dal Papa a consacrare vescovo suo fratello Fabrizio.
1730.2 Nella Cattedrale di San Clemente a Velletri, consacrazione episcopale di Fabrizio Borgia di Velletri, celebrata da suo fratello, con Antonio Cremona Valdina vescovo di Ermopoli, Gaetano de Paolis vescovo Caradiense.
1730.3 Morte di Benedetto XIII il 21 febbraio, poco dopo che aveva celebrato il funerale del cardinale Marco Antonio Ansidei nella chiesa di sant’Agostino.
1730.4 A Roma si fecero rivolte contro le decisioni prese dai ministri e famigliari di Benedetto XIII, provenienti da Benevento.
1730.5 A Roma si annullarono vari decreti di Benedetto XIII, con tribunali dei rivoltosi, durante la sede vacante.
1730.6 Il presidente dell’annona di Roma annullò il contratto di acquisto del grano venduto dall’arcivescovo Borgia e depositato in Ancona. Un nuovo acquirente dimezzò il prezzo.
1730.7 Il cardinale Giacomo Manfredini in Conclave parlò sull’elezione del nuovo papa. Egli chiese conferma per la nomine fatte da Benedetto XIII, o da lui confermate ai cardinali Paolucci, Corradini e Olivieri. Per gli affari dello Stato fece elogio della pacificazione e del recupero di Comacchio.
1730.8 Un problema dello Stato Romano fu la diminuzione delle risorse dell’erario. Necessità di rendere fruttuose le risorse territoriali, oppure di imporre tasse.
1730.9 Benedetto XIII non aveva arricchito i nipoti, nonostante le calunnie. Molto problematico l’agire del ministro Nicola Coscia. L’insoddisfazione popolare contro i ministri di questo papa era tumultuosa.
1730.10 Invidia contro i parenti di Benedetto XIII chiamati a Roma con vari incarichi.
1730.11 Nicola Coscia accusato di colpe gravi, tra l’altro di concussione.
1730.12 La generosità largitoria di Benedetto XIII e l’ingratitudine altrui. Avversari astiosi.
1730.13 L’arcivescovo Borgia acquistò sacri paramenti e vesti per la Cattedrale di Fermo. Culto diocesano di San Claudio. A Mogliano dedicazione della Chiesa all’Assunta e a San Lorenzo.
1730.14 Il nuovo papa Clemente XII praticò una sorta di amnistia verso chi offese i familiari di Benedetto XIII.
1730.15 Il fiorentino Alessandro Maruccelli, che era stato governatore a Fermo, morì a Roma. Nuovo governatore fermano Francesco Durino.
1730.16 Visita pastorale alle chiese rurali a Fermo Giovanni Battista Galli nominato pievano a Torre San Patrizio; nuovo cancelliere arcivescovile Simone Battinelli. L’arcivescovo Borgia istituì le prebende teologali a Civitanova, ad Amandola, a sant’Elpidio a Mare per far studiare la parola divina. A Fermo dedicò una chiesa agli Angeli Custodi, a Moresco benedisse la chiesa di San Francesco Borgia.
1730.17 Morì il teologo arcivescovile Virginio Provenzali, nominato successore il gesuita Gentile Maria Bilieno di Foligno.
1730.18 L’arcivescovo Borgia creò a San Martino di Fermo nuovi locali per le ferie, insoddisfacenti i locali della Mensa a Grottazzolina e a Monteverde. Epigrafe.
1730.19 Sistemazione archivistica per i manoscritti degli atti dei benefici ecclesiastici di ogni luogo della diocesi.
1731.1 Le decisioni riguardanti la parrocchia di Colbuccaro, la collegiata di Morrovalle e la collegiata di Civitanova per le quali l’arcivescovo Borgia aveva avuto l’approvazione di Benedetto XIII vennero cambiate dalla curia romana dal successore Clemente XII.
1731.2 Nuovi divieti per l’esportazione gratuita del grano della mensa arcivescovile di Fermo. Contestazioni a favore del libero commercio e concessioni esaudite da Clemente XII. Per il mulino a San Claudio ostacoli dal Comune di Montolmo e dai Tesorieri del Piceno. A Francavilla (d’Ete) Domenico Mezzaprete tentò usurpare alcuni beni della Mensa.
1731.3 Controversie per la tassa del “cattedratico”. L’arcivescovo Borgia seguì il Sinodo Romano. Ritardi nei versamenti.
1731.4 A Sant’Elpidio a Mare l’oratorio dei filippini ebbe la dote dai fratelli Sapiti Giovanni Battista e Nicola.
1731.5 Predicatore quaresimale a Santa Vittoria (in Matenano) il francescano osservante fra Giacomo Antonio da Ascoli, senza il consenso dell’arcivescovo di Fermo, venne mandato dall’abate di Farfa a scusarsi con l’arcivescovo Borgia. A Sant’Elpidio a Mare un filippino visitò le chiese Lateranensi, ma fu richiamato dall’arcivescovo Borgia e si scusò.
1731.6 Assemblea dei Vicari Foranei a Fermo. L’arcivescovo Borgia iniziò la seconda vista pastorale nella cattedrale, poi a Montegiorgio presso le Monache Agostiniane. Convisitatori Francesco Maria Morroni, Annibale Brancadoro. Visite a Monte Vidon Corrado, Massa, Montappone, Gualdo, Magliano (di Tenna), Cerreto, Alteta, Francavilla, Monteverde, Falerone, Sant’Angelo in Pontano.
1731.7 Lasciti a Fermo di Romolo Spezioli, archiatra della regina Cristina di Svezia per borse di studio per i seminaristi presso i padri della Missione.
1731.8 L’Accademia del veneziano Ermolao Albrizi ebbe una colonia a Fermo.
1731.9
Restauri con marmi d’Istria alla torre e alle mura della chiesa metropolitana a Fermo. Sue antiche testimonianze.
1731.10 Nel castello di Porto San Giorgio l’arcivescovo Borgia concesse lo spazio per una pubblica porta nel terreno della Mensa.
1731.11 I beni della chiesa di Santa Maria dell’ospedale a Montefiore erano amministrati dal Comune che voleva stabilirvi un Oratorio dei Filippini; poi mancarono gli accordi.
1732.1 Clemente XII autorizzò il gioco d’azzardo nello Stato, proibito prima da Benedetto XIII. L’arcivescovo Borgia se ne dispiacque per Fermo.
1732.2 L’arcivescovo Borgia fu incoraggiato a scrivere le vite dei papi dal cardinale Prospero Lambertini. Fece fare ricerche a Pietro Antonio Borgia su Clemente X e Benedetto XIII. Sui cardinali Giovanni Francesco Ginetti e Baldassarre Cenci egli raccolse le notizie e le diede a Contuccio de’ Contucci. Elogio del cardinale Giovanni Battista Bussi, suo formatore.
1732.3 Visita pastorale a Sant’Elpidio a Mare dove l’arcivescovo pubblicò l’indulto assolutorio per i danni alla Mensa. A Civitanova (Marche) si fece un progetto per la nuova collegiata. A Montecosaro l’arcivescovo benedisse, assieme con il convisitatore Pietro Bonaventura Savini, la chiesa dei santi Maria e San Lorenzo ricostruita dal pievano Nicola Pallenteri. Qui si crearono nuovi cappellani e con il lascito Laureati.
1732.4 Il cardinale Fabio Olivieri incaricò l’arcivescovo Borgia a presiedere il capitolo dei monaci Silvestrini a Fabriano. Carlo Durini Francesco governatore fermano fu trasferito nella provincia della Marittima e venne a Fermo Rizziardo Isolani bolognese.
1732.5 A Santa Vittoria in Matenano segni prodigiosi nella chiesina di Santa Maria degli Angeli.
1732.6 La Chiesa delle Convittrici del Bambino Gesù a Fermo fu ingrandita, con nuovo convento. Pacificazione con i Gigliucci. Ampliamento dei monasteri delle Benedettine di San Giuliano a Fermo e di quelle di Monte Santo. A Fermo nuova abside della chiesa della Madonna del Pianto.
1732.7 L’arcivescovo Borgia fece costruire un nuovo edificio a Monteverde presso il Capo Gera.
1732.8 Epigrafe nella cattedrale per i restauri con marmi d’Istria alla torre e alla facciata con i nomi dell’arcidiacono Ippolito Graziani e dei canonici Francesco Maria Morroni e Vincenzo Montani; intervento dell’operaia: Alberto Rosati e Agostino Ruffi con Valentino Paccaroni.
1732.9 Relazione per la visita “ad limina” consegnata a Roma tramite Marco Bettei, arciprete a Civitanova che dotò la Collegiata con i beni della Confraternita della Misericordia. I beneficiati delle Chiese Lateranensi nel fermano non presentano i loro resoconti all’arcivescovo, tra l’altro a Sant’Elpidio a Mare.
1732.10 Storia della chiesa di Santa Maria a Mare presso la foce dell’Ete a Fermo. Un libro di Giacomo Raccamadoro sui prodigi fu ristampato dal tipografo fermano Domenico Bolis, a cura di Annibale Brancadoro e Filippo Spinucci. Per il centenario della chiesa Giovanni Morroni fece ritardare la data, secondo gli interessi di Raffaele Fabbretti che curava la manutenzione della strada adriatica da Napoli a Loreto.
1732.11 Francesco Maria Alberici fu nominato vescovo di Città della Pieve, poi fu trasferito a Foligno.
1732.12 I beni della cappellania di Santa Maria della Misericordia donati da Giovanni Antonio da Alma rivendicati da Domenico Mezzaprete a danno della Mensa arcivescovile a Francavilla d’Ete difesa da Lorenzo Orilia ebbero decisioni della Congregazione del Concilio con atto scritto dal notaio capitolino Girolamo Sercamillo. Atto diverso scritto dall’arcivescovo Borgia con i testimoni Gentile Maria Bilioni e Tommaso Guerrieri.
1733.1 L’arcivescovo Borgia fece compilare ai preti Lazzaristi della Missione un regolamento per la celebrazione delle messe solenni.
1733.2 L’arcivescovo Borgia difese l’università di Fermo, contro la richiesta di Ascoli (Piceno) di poter istituire un’altra università, oltre quelli di Macerata e di Camerino.
1733.3 Clemente XII, sull’esempio di Benedetto XIII, assegnò un aiuto al conservatorio degli esposti a Fermo, in grano.
1733.4 Le esondazioni dei fiumi per piogge torrenziali danneggiarono i terreni della Mensa alle Paludi (Paduli), a San Claudio, a Santa Croce presso l’Ete Morto.
1733.5 Visita pastorale a Montegranaro, Monte Urano, Monte San Giusto, Montolmo, Penna San Giovanni, Amandola, Monte San Martino, Montefortino. Con-visitatori furono Francesco Maria Morroni; Marco Antonio Francolini, Marco Antonio Nardi pievano a sant’Angelo in Montespino di Montefortino.
1733.6 L’arcivescovo Borgia fu incaricato da Clemente XII a provvedere per far ricostruire il castello di Capradosso ascolano, franato, trasferendo l’insediamento in luogo sicuro, a Piano Martino. Progetto urbano di Bonomi Lucio e del francescano conventuale Domenico Lenti.
1733.7 Vertenza dell’arcivescovo Borgia per le rendite del Monte di Carità fondato da Armindo Ricci di Monte San Martino, a motivo delle elargizioni ai preti della Missione.
1733.8 Vertenza dei maceratesi e del Comune di Montolmo per il mulino della Mensa a San Claudio. L’arcivescovo Borgia contrastò i tentativi di Prospero Marefoschi. Clemente XII affidò la questione al cardinale Giuseppe Imperiali Prefetto del Buon Governo. Patti con la cessione dei diritti della famiglia Natali. Altre opere fatte con il fruttato dei beni a Grottazzolina.
1733.9 Vertenza per l’esportazione del grano della Mensa per le tasse richieste dai Tesorieri. Intervento del cardinale Giorgio Spinola. Compromesso di pacificazione.
1733.10 Missioni sacre predicate a Porto S. Giorgio da Domenico Antonio Blasi e dai preti della Missione che fondarono qui la Confraternita della Carità.
1734.1 A Fermo e nella diocesi si testimoniarono vari fatti straordinari e grazie per intercessione di San Luigi Gonzaga tra l’altro presso le Convittrici del Bambin Gesù e presso l’arcivescovado dove si guarì Pietro Paolo Leonardi nipote del Borgia. Relazione scritta dai Ippolito Graziani e pubblicazione dell’arcivescovo.
1734.2 Rizzardo Isolani, già governatore di Fermo, fu nominato vescovo di Senigallia.
1734.3 Visita pastorale. A Torre San Patrizio dedicazione della chiesa ricostruita dal pievano Giovanni Battista Galli, cancelliere arcivescovile. A Rapagnano dedicazione della chiesa parrocchiale alla Beata Vergine Maria. A Loro dedicazione della chiesa a San Giorgio. A Montecosaro dedicazione di una Chiesa a Sant’Agostino. A Magliano si ricostruì in campagna la chiesa parrocchiale di San Crisogono. Visita a Monte San Pietrangeli, a Petriolo, a Loro, a Morrovalle.
1734.4 Governatore a Fermo, Filippo Nicola Spinelli napoletano dei principi di Scalea, imparentato con i cardinali Carafa e Firrao. Sgarberie lamentate dell’arcivescovo Borgia.
1734.5 L’arcivescovo Borgia pubblicò le omelie che aveva tenute a Nocera il lingua italiana, dedicate al cardinale Giovanni Antonio Guadagni, carmelitano, vescovo d’Arezzo poi vicario papale a Roma. Fu amico di Fra Felice di Santa Caterina, carmelitano, fratello dell’arcivescovo Borgia.
1734.6 Cesare Borgia, fratello dell’arcivescovo, fu ascritto tra i cavalieri dell’Ordine Militare Gerosolimitano.
1734.7 Visita pastorale a Montefiore ove fu eretta la Collegiata di Santa Lucia. Demolita l’abside si ricostruì un cimitero. L’arcivescovo detestava le sepolture in chiesa. Visita a Campofilone, Carassai, Rocca Monte Varmine, Massignano e Pedaso.
1734.8 L’arcivescovo Borgia fece decorare le pareti dei locali a San Martino di Fermo con iscrizioni di frasi. Epigrafe di Nicola Bardi.
1734.9 L’arcivescovo Borgia riformò l’Orfanotrofio e avviò i ragazzi alle attività artigianali.
1734.10 L’arcivescovo Borgia impose la clausura nel Conservatorio delle Orfane, per impedire le visite degli uomini.
1735.1 Persone di Montegiberto contrarie agli interessi della Mensa al mulino di Monteverde (Montegiorgio). Visita pastorale a Montegiberto dov’era pievano Don Pietro Ursini, a Petritoli, Ortezzano, Monterinaldo, Sant’Elpidio Morico, Montottone, Ponzano, Collina, Monteleone, Monsampietro Morico.
1735.2 Il governatore di Fermo Spinelli, amico del cardinal Firrao, aveva qualche screzio con l’arcivescovo Borgia. Le truppe spagnole dirette a Napoli si stanziarono nei locali della Mensa episcopale al Porto di Fermo.
1735.3 A Rapagnano c’è una reliquia del braccio di San Giovanni Battista, un volume di Odoardo da San Francesco Saverio, la illustra.
1735.4 Nuovo vescovo di Montalto, Pietro Bonaventura Savini su indicazione del cardinale Gentili.
1735.5 Nuovo governatore di Fermo, Angelo Locatelli Martorelli Orsini.
1735.6 Nuovo vescovo di Città della Pieve a Foligno, Francesco Maria Alberici.
1735.7 A Morrovalle, nella collegiata di San Bartolomeo, un canonico nominato teologo, Francesco Grisei. A Fermo restauri ai monasteri delle Benedettine di San Giuliano; delle domenicane di S. Marta, delle Convittrici del Bambin Gesù con la chiesa di Santa Croce.
1735.8 Presso la chiesa del S. Salvatore nuovi locali vescovili. Fortificazioni ai fiumi Ete e Chienti presso la chiesa di Santa Croce e a San Claudio. Invocato San Savino, la cui reliquia fu donata da San Gregorio Magno a Fermo.
1735.9 Nuovo vescovo di Macerata e Tolentino, Ignazio Stelluti di Fabriano, già governatore a Montalto.
1736.1 Nuovo vicario a Fermo, Marco Antonio Massucci di Recanati. Predicatore p. Zucchi dei Minori, già intervenuto per i miracoli di San Luigi Gonzaga nel Fermano.
1736.2 A Roma l’arruolamento dei soldati per Napoli causò rivolte a Trastevere. Insurrezione a Velletri e intervento del cardinale Francesco Barberini vescovo di Ostia e di Velletri.
1736.3 A Velletri intervenne il commissario Alessandro Clarelli. Camillo Borgia a Roma.
1736.4 Condanne contro chi offendesse i collaboratori del Tribunale ecclesiastico.
1736.5 Confermato dal cardinale Firrao il privilegio per il prezzo ridotto del pesce per la Mensa episcopale di Fermo. Motivazione riguardante le coste e Zara.
1736.6 A Roma malattia di monsignor Girolamo Mattei, già arcivescovo di Fermo che aveva avuto incarichi in Toscana e a Venezia. Aveva la villa presso Santa Maria in Domnica.
1736.7 Esportazione del grano della Mensa, senza tasse.
1736.8 ’arcivescovo Alessandro Borgia proposto Nunzio presso il Savoia, re di Sardegna, principe del Piemonte, poi senza esito. Visitatore apostolico presso le Clarisse a San Severino (Marche).
1736.9 Sosta a San Claudio. Riforma dell’università. Viaggio da Spoleto a Fermo con il governatore Locatelli.
1736.10 Fra Baldassarre Massi da Lapedona fa ampliare il convento di S. Francesco da Paola dei frati Minimi con restauri alla chiesa di S. Pietro Vecchio.
1737.1 Vertenza per i beni dei beneficiati ecclesiastici presso la congregazione dell’Immunità.
1737.2 Antonio Gaetano Lamponi di Altidona beneficiato a Santa Maria di Loreto dal cardinale Francesco Barberini, abate di Farfa, ma ebbe poi nuova nomina dall’arcivescovo Borgia.
1737.3 A Offida e a Montalto l’arcivescovo Borgia e il governatore Locatelli ricevuti dal governatore Alessandro Bianchi da Malta. Visita al vescovo Bonaventura Savini. Elogio di Stefano Ruggia di Viterbo già amministratore del Borgia, del Bussi e di Mattei. Visita pastorale a Santa Vittoria ov’era canonico Nicola Viozzi, a Servigliano, a Belmonte, a Grottazzolina, a Montefalcone, a Smerillo.
1737.4 Guerra contro i Turchi devastatori. Nuovo re in Polonia. Trattative francesi.
1737.5 A Monterubbiano feste di Pentecoste un po’ pagane. Il commissario della fabbrica di S. Pietro si sovrappose alla visita dell’arcivescovo Borgia.
1737.6 Alessandro Bonaccorsi di Montesanto (=Potenza) con il suo testamento istituì un ospizio. Proventi dei “monti” a Roma di Filippo Bonaccorsi.
1737.7 Visita pastorale a Monterubbiano, Moresco, Lapedona, Altidona, Torre di Palme, Porto di Fermo.
1737.8 Vertenza con il priore Ferrucci degli Agostiniani maceratesi di Santa Maria della Fonte per le terre a San Claudio al Chienti, affidata ai vescovi di Ancona, Prospero Lambertini poi Bartolomeo Massei. Difensore Salvucci e appello a Roma.
1737.9 Rivestimento marmoreo alla cattedrale. Nuovo magazzino a Santa Croce all’Ete Morto.
1738.1 Istrioni, attrici di teatro ad Ancona e a Fermo. Censure del cardinale Giacomo Lanfredini vescovo di Ancona e Cingoli e dell’arcivescovo Borgia.
1738.2 Secondo Sinodo Fermano. In seminario si studia la sacra scrittura. Canonico teologo a Montefiore,. Edito da Domenico Bolis, a Fermo, il volume delle omelie dell’arcivescovo Borgia.
1738.3 L’arcivescovo Borgia fece il razionale, borchia del fermaglio con i nomi dei comuni della diocesi.
1738.4 Terza visita pastorale, a Sant’Elpidio a Mare anche per le monache Benedettine, a Civitanova, monache Clarisse, a Montesanto monache di Santa Caterina, a Montecosaro. Convisitatori Marco Francolini e Lucio Guerrieri.
1738.5 Il canonico romano di Santa Maria in Via Lata, Gaucci istituì un capitolo di preti presso la sua chiesa di San Michele a Sant’Elpidio Morico. Discussione per la nomina del parroco. Tesi di Francesco Maria Pittone e di Domenico Ursaia.
1738.6 Abati di Farfa in Sabina: card. Francesco Barberini, poi card. Domenico Passionei e altre diocesi. Vertenza per la visita pastorale dell’arcivescovo Borgia.
1738.7 Beato Giovanni Francesco Regis onorato con i Gesuiti.
1738.8 Morto Francesco Andrea Correa a Giulianova e nuovo vescovo di Ripatransone, Giacomo Costa di Bassano.
1738.9 Visita pastorale assieme con Lucio Guerrieri e Alessandro Raccamadoro: a Montegiorgio, a Francavilla, a Monteverde, a Falerone, a Magliano, a Monte Vidon Corrado.
1738.10 Nuove tele damascate per ornare le pareti delle chiese. Restaurata la chiesa di S. Stefano.
1738.11 Nuove costruzioni rurali e piantagioni a Grottazzolina, a Francavilla e a Grottammare.
1739.1 Culto a S. Girio a Montesanto analizzato da Nicola Calvucci. Il governatore di Macerata Cosimo Imperiali già presso l’avvocato Lucidi e il cardinale Carlo Marini in visita all’arcivescovo Borgia.
1739.2 Vertenza per la nomina a Santa Vittoria del predicatore quaresimale Fra’ Pio da Ascoli, sostituito con Fra’ Ricci dall’arcivescovo Borgia.
1739.3 L’arcivescovo Borgia pubblicò a Camerino le sue omelie in un volume dedicato al cardinale Gentili, con l’aiuto del marchese Antonio Maria Sparapani.
1739.4 A Montegiorgio è stabilito il monastero delle Oblate Agostiniane con i lasciti di Girolama e Maria Lattanzi Paciangeli.
1739.5 A Fermo venne ampliato l’ospizio di Santa Maria della Carità presso il cosiddetto palazzo di Pompeo dove i reperti furono venduti a Guarniero Marefoschi di Macerata. Le monache domenicane ampliavano il monastero di Santa Marta.
1739.6 Visita pastorale a Monte Urano, a (Monte) San Giusto, a Montolmo, a Morrovalle, a San Claudio. Il pievano di Sant’Angelo in Montespino di Montefortino visita le Ville d’Ascoli. Laurea di Pietro Paolo Leonardi.
1739.7 L’arcivescovo Borgia difendeva i diritti della Mensa a San Claudio contro i frati maceratesi di Santa Maria della Fonte.
1739.8 Vertenza fra l’arcivescovo Borgia e il cardinale Passionei, abate di Farfa per la giurisdizione sui canonici di Santa Vittoria.
1739.9 Le chiese in suolo lateranense sono controllate dall’arcivescovo Borgia nei resoconti amministrativi. Vertenza presso la Congregazione del Concilio a Roma.
1739.10 Carlo VI in guerra contro i Turchi in Ungheria. Aiuti dell’arcivescovo Borgia tramite il cardinale Firrao. La Francia favoriva la pace. Belgrado e parte della Misia ai Turchi.
1739.11 Visita “ad limina”. Il re di Polonia a Roma. Nuovo vescovo di Ripatransone, Giacomo Costa consacrato dal cardinale Annibale Albani.
1739.12 L’arcivescovo Borgia visita a Viterbo i suoi cugini Calabresi, tra cui la vedova Polinnia Carboni.
1739.13 A Santa Maria a Mare, presso Fermo, venne consacrato l’altare. Morto il canonico Filippo Montani; successore Filippo Gaggi.
1739.14 L’arcivescovo amministra la confermazione ai ragazzi moribondi secondo il Sinodo Fermano, con difensore Gaspare Ruggia e Giuseppe Catalani.
1739.15 Eretta a Fermo la scuola per ragazze povere con i beni di Maria Ransilia Savini, moglie di Pietro Luigi Francolini, prima presso le convittrici del Bambino Gesù, poi presso la chiesa della SS. Trinità.
1739.16 A Montesanto (Potenza) istituita la parrocchia rurale di San Girio con alcuni beni dati da Domenico Mozzoni ivi pievano di Santo Stefano. Enfiteusi di Santa Maria della Carità.
1739.17 Nuovi edifici nelle terre della Mensa a Grottazzolina, con nuovo pistrino.
1740.1 Per la beatificazione di Benedetto XI, a Fermo si pubblicò l’omelia di p. Origono, volumetto dedicato al cardinale Vincenzo Gotti.
1740.2 Morì Clemente XII, suffragi in diocesi e nella chiesa di San Domenico a Fermo. Benemerenze anche per il porto di Ancona e per la Via Lauretana.
1740.3 A Roma morì Girolamo Mattei arcivescovo emerito di Fermo. Suffragi e benemerenze.
1740.4 In tempo di carestia l’arcivescovo Borgia autorizza i cibi di uova e latticini in Quaresima e difende a Roma la necessità.
1740.5 L’arcivescovo Borgia fece trascrivere l’antico registro dei diritti immobiliari dell’episcopato, codice 1030 fermano, con autentica notarile.
1740.6 L’arcivescovo Borgia a Roma concordò con Ferdinando Maria Rossi i beni ereditari di monsignor Girolamo Mattei con la nipote Faustina, con una parte lasciata alla parrocchia natale di Montenero. Matrimonio a Fermo di Faustina nipote di Innocenzo XIII.
1740.7 Elezione del nuovo pontefice: non il cardinale Giuseppe Firrao napoletano, sgradito al cardinale Corsini. Il canonico Francolini conclude gli accordi per l’eredità Mattei.
1740.8 Due orcioli acquistati dell’arcivescovo Borgia a Roma per la Cattedrale di Fermo.
1740.9 Incontro dell’arcivescovo Borgia con il vescovo suffraganeo di Ripatransone. Volume di Angelo Calagierà offerto all’arcivescovo. Assemblea dei frati Eremitiani.
1740.10 Nuovo pontefice era il cardinale Prospero Lambertini bolognese già attivo per pacificare il re di Napoli, e il principe di Piemonte re di Sardegna. Sostegno del cardinale Acquaviva fiduciario del re di Napoli e del re di Spagna.
1740.11 L’arcivescovo Borgia fa leggere il manoscritto della biografia di Benedetto XIII al papa offrendoglielo tramite suo fratello Pietro Antonio Borgia.
1740.12 Visita pastorale a Sant’Angelo in Pontano, Penna San Giovanni, Amandola, a Monte San Martino, a Montefortino dove si fece la dedicazione della chiesa di Santa Maria della Fonte. Il con-visitatore Calvucci a Gualdo. Il card. Firrao a Fermo presso gli Agostiniani.
1740.13 Il card. Acquaviva al Porto di Fermo. Il card. Pietro Luigi Carafa a Fermo ospite dei Domenicani.
1740.14 L’arcivescovo Borgia ossequiò a Roma il nuovo papa. Il suo libro su Benedetto XIII in visione dal card. Fini.
1740.15 A Montegranaro morì Giovanni Battista Conventati vescovo di Tarso poi di Terracina. Eredità a favore di opere pie, detratte le somme per i collettori degli spogli e per la tomba presso i Frati Conventuali.
1740.16 Vertenza per il mulino a Gottammare tra il vescovo di Ripatransone e l’arcivescovo fermano.
1740.17 Questione dei permessi nell’esportare da Ancona il grano della mensa episcopale. Proteste di Ancona.
1740.18 A Roma tenne le Missioni Fra Leonardo da Porto Maurizio dei Minori Riformati. L’arcivescovo Borgia acquistò la nuova edizione dei Libri Pontificali.
1740.19 Vivai di gelsi, piantagioni a San Martino di Fermo e a San Claudio al Chienti, dove venne edificato un nuovo magazzino.
1740.20 La fiera di San Claudio fu riconosciuta esente da tasse presso un’apposita commissione a Roma.