per un comune maceratese
- =
Il Sindaco vanga e zappa patate,
guarda le viti se son ben potate,
a tarda sera viene in bicicletta
a bere con gli impiegati una foglietta:
l’han conosciuto ch’ è un bonaccione.
E dietro le spalle lo dicon ‘piedone’
Il vice sindaco fa il fattore,
in estate pure da trebbiatore.
E’ un chiacchierone, da menestrello:
prima fascista poi verde pisello,
chiude con arte le sue chiacchierate
in merendine o con maccheronate.
C’è testa grossa e cervello fino
a far da assessore e da strozzino.
Però da brav’uomo non è fazioso.
Ma della carica è molto ambizioso.
Ha preso il posto di un tale fesso
che, riconosciutosi, si è dimesso.
Viene su da Salti un altro assessore
che nel Consiglio fa da relatore.
Di tutto questo poco ne capisce.
Però lui a questo molto ci ambisce
e di giorno arriva primo al palazzo:
poveretto però capisce a sprazzo!
Ed ecco l’ultimo assessore supplente:
un tipo, però, che non capisce niente:
per ogni sciocchezza, per ogni spilla
alle riunioni schiamazza e strilla.
E’ un uomo grosso che sembra un atleta.
Ed ecco la giunta tutta completa!
Degli altri otto ora vi bisbiglio:
essi completan l’intero Consiglio:
stanno tutti seduti come pupazzi
e non farebbero mai schiamazzi.
Quando debbon votare titubano «Sì»
In ogni cosa fanno sempre così.
La conclusione di questo mio dire,
cari lettori, ora state a sentire:
a prendere lo stipendio, gli impiegati
dall’esattore vanno per mandato
e tutti in coro cantano la canzone:
“Sempre sia lodato Pantalone”.
Il nostro comune fu ed è un modello
e sempre continua a fare quello.
Signori del Consiglio e della giunta:
“La democrazia è defunta!”
Chiamate giovani a dare un piglio
perché producete solo «Scompiglio»
(Poeta dialettale ignoto dell’anno 1948)